XIV Legislatura - Dossier di documentazione | |
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Autore: | Ufficio Rapporti con l'Unione Europea |
Titolo: | Referendum francese sul trattato che adotta una Costituzione per l'Europa |
Serie: | Bollettino speciale Numero: 42 |
Data: | 30/05/05 |
Referendum francese sul trattato che adotta una Costituzione per l'Europa
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Camera dei deputati
Segreteria generaleUfficio rapporti con l’Unione europea |
Il 29 maggio 2005 si è svolto in Francia il referendum sul Trattato che adotta una Costituzione per l'Europa. Su un totale di partecipanti pari al 69,34% degli aventi diritto al voto, il 54,68% ha votato no ed il 45,32% ha votato sì. |
Il quesito referendario recitava "Approvate il progetto di legge che autorizza la ratifica del Trattato che adotta una Costituzione per l'Europa ?" |
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e Procedura di ratifica del Trattato da parte della Francia |
Il Consiglio costituzionale francese aveva deliberato il 19 novembre 2004 che, quale misura preliminare per consentire la ratifica, sarebbe stato necessario procedere ad una revisione della Costituzione, in quanto il nuovo Trattato costituzionale reca disposizioni che riguardano le condizioni essenziali di esercizio della sovranità nazionale. L’iter parlamentare del progetto di legge di modifica della Costituzione, presentato il 5 gennaio, si è concluso il 28 febbraio 2005. L’Assemblea nazionale e il Senato si sono espressi a favore della revisione costituzionale, rispettivamente il 2 e il 17 febbraio 2005. La revisione della Costituzione è stata poi approvata il 28 febbraio 2005 dal Congresso, organo che riunisce le due Camere, con una maggioranza superiore a quella dei tre quinti dei componenti richiesta. |
Il Presidente della Repubblica, Jacques Chirac, con decreto del 9 marzo 2005 ha deciso che il progetto di legge di autorizzazione alla ratifica del Trattato, allegato al decreto stesso, sarebbe stato sottoposto a referendum il 29 maggio 2005. |
L’articolo 11 della Costituzione francese stabilisce che il Presidente della Repubblica può, su proposta del Governo, sottoporre a referendum i progetti di legge anche di ratifica dei trattati che “…senza essere contrari alla Costituzione, incidano sul funzionamento delle istituzioni”. Il risultato del referendum deve essere favorevole all’adozione del progetto di legge, perché il Presidente della Repubblica possa procedere alla promulgazione. |
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e procedura di entrata in vigore del trattato. |
L'articolo IV-447 del Trattato che adotta una Costituzione per l'Europa, firmato a Roma il 29 ottobre 2004, prevede che esso debba essere ratificato da tutti gli Stati membri dell’Unione, secondo le rispettive norme costituzionali e che entri in vigore il 1° novembre 2006, se tutti gli strumenti di ratifica saranno stati depositati; altrimenti, il primo giorno del secondo mese successivo all'avvenuto deposito dello strumento di ratifica da parte dello Stato membro che avrà proceduto per ultimo. Gli strumenti di ratifica saranno depositati presso il Governo della Repubblica italiana. |
Nella dichiarazione n. 30, allegata all’Atto finale della Conferenza intergovernativa che ha adottato il Trattato, la Conferenza stessa prende atto che, qualora al termine di due anni a decorrere dalla firma del Trattato (quindi il 29 ottobre 2006) i quattro quinti degli Stati membri (venti Stati membri) abbiano ratificato il Trattato e uno o più Stati membri abbiano incontrato difficoltà nelle procedure di ratifica, la questione è deferita al Consiglio europeo. |
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e Stato della procedura di Ratifica presso gli Stati membri dell'Unione europea |
Il Trattato costituzionale è stato fino ad ora ratificato da nove Stati membri: in ordine cronologico, Lituania, Ungheria, Slovenia, Spagna, Italia, Grecia, Slovacchia, Austria e Germania. Oltre che in Francia, un referendum si èsvolto in Spagna lo scorso 20 febbraio (76% sì, 17% no, schede bianche 7%; l'affluenza è stata pari al 42% degli aventi diritto). |
Tra gli Stati membri che devono ancora ratificare il Trattato, hanno al momento annunciato lo svolgimento di un referendum: Paesi Bassi (1° giugno 2005), Lussemburgo (10 luglio 2005), Danimarca (27 settembre 2005), Portogallo (entro dicembre 2005), Regno Unito (1° semestre 2006) Repubblica ceca (giugno 2006), Polonia (modalità e data saranno stabilite nei prossimi giorni) e Irlanda (data non ancora decisa). |
e Dichiarazione congiunta dei presidenti delle istituzioni europee |
In una dichiarazione congiunta - diramata il 29 maggio, subito dopo la diffusione dei risultati del referendum - il Presidente del Parlamento europeo, Josep Borrell, il Presidente del Consiglio dei ministri dell'Unione europea, Jean Claude Juncker, e il Presidente della Commissione europea, Jose' Manuel Barroso, prendono atto del risultato del referendum in Francia, esprimendo il rincrescimento che ciò sia avvenuto in uno dei paesi fondatori della costruzione europea. Nella dichiarazione si sottolinea il rispetto per un voto democratico espresso al termine di un dibattito intenso, e si invita ad un'analisi approfondita del risultato, in primo luogo da parte delle autorità francesi, ma anche da parte delle istituzioni europee, che dovranno riflettere, al momento opportuno, sui risultati complessivi del processo di ratifica. |
Il Consiglio europeo del 16 e 17 giugno 2005 procederà ad una discussione sullo stato del processo di ratifica, anche in relazione ai risultati del referendum francese e del referendum che si svolgerà nei Paesi Bassi il 1° giugno. |
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30 maggio 2005 |