XIV Legislatura - Dossier di documentazione
Autore: Servizio Studi - Dipartimento bilancio
Titolo: Disegno di legge di bilancio 2005-2007 - A.C. 5311 - Commissione Bilancio
Serie: Progetti di legge    Numero: 652    Progressivo: 5
Data: 18/10/04
Abstract:    Schede di lettura sul bilancio dello Stato a legislazione vigente per il 2005. In appendice: Stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze -Tabella 2; glossario dei principali termini in materia di finanza pubblica.
Descrittori:
BILANCIO DELLO STATO     
Organi della Camera: V-Bilancio, Tesoro e programmazione
Riferimenti:
AC n.5311/14     

Servizio studi

 

progetti di legge

Disegno di legge di bilancio 2005-2007

A.C. 5311

Commissione Bilancio

n. 652/5

 


xiv legislatura

18 ottobre 2004

 

Camera dei deputati


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Dipartimento Bilancio e politica economica

 

SIWEB

 

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File: BI0694a.doc

 


I N D I C E

 

 

Il bilancio dello Stato a legislazione vigente per il 2005

1.. Il quadro generale riassuntivo. 3

2.. Le variazioni rispetto al 2004. Confronto con il bilancio iniziale di previsione per il 2004.5

3.. Le variazioni rispetto al 2004. Confronto con le previsioni assestate, come modificate per effetto del D.L. 168/2004.7

4.. Le entrate. 10

5.. Le spese. 14

6.. Il bilancio di cassa. 18

7.. Gli effetti sul saldo netto da finanziare del bilancio dello Stato determinati dal disegno di legge finanziaria (A.C. 5310)19

8.. Tavole allegate. L’evoluzione delle entrate e delle spese nel bilancio dello Stato. 22

Appendice 1

Stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze -Tabella 2. 31

Appendice 2

Il Bilancio dello Stato. 39

Glossario dei principali termini in materia di finanza pubblica. 53

 

 


Il bilancio dello Stato a legislazione vigente per il 2005

 


1.  Il quadro generale riassuntivo

Il quadro generale riassuntivo del bilancio di previsione per il 2005 a legislazione vigente (A.C. 5311) evidenzia i seguenti importi:

 

BLV 2005
al netto delle regolazioni contabili e debitorie
valori in milioni di euro

 

Competenza

Cassa

(1)      Entrate finali
          - di cui entrate tributarie

373.227
348.073

362.530
339.729

(2)      Spese finali

433.522

452.772

(3=1-2) Saldo netto da finanziare

60.295

90.241

 

Il saldo netto da finanziare del bilancio a legislazione vigente per il 2005, corrispondente alla differenza tra le entrate finale e le spese finali, risulta, in termini di competenza e al netto delle regolazioni debitorie e contabili e dei rimborsi IVA, pari a 60.295 milioni di euro.

Il risparmio pubblico, che corrisponde al saldo corrente (differenza tra la somma delle entrate tributarie ed extratributarie e le spese correnti), assume un valore negativo di 17.354 milioni di euro.

L’avanzo primario (che è dato dalla differenza tra entrate finali e spese finali, esclusa la spesa per interessi) risulta di 12.407 milioni di euro.

 

Per quanto riguarda il bilancio di cassa, il saldo netto da finanziare risulta pari a 90.241 milioni di euro.

Il risparmio pubblico in termini di cassa assume un valore negativo di 40.391 milioni di euro; il saldo primario risulta negativo per 17.535 milioni di euro.

 

Al lordo delle regolazioni contabili e debitorie, il disegno di legge di bilancio a legislazione vigente per il 2005 (A.C. 5311) prevede:

 

BLV 2005
al lordo delle regolazioni contabili e debitorie
valori in milioni di euro

 

Competenza

Cassa

(1)      Entrate finali
          - di cui entrate tributarie

397.576
372.422

386.879
364.078

(2)      Spese finali

461.443

480.693

(3=1-2) Saldo netto da finanziare

63.867

93.813

 


Le regolazioni contabili e debitorie (compresi i rimborsi IVA) iscritte nel bilancio a legislazione vigente per il 2005 ammontano, per quanto concerne le entrate, a 24.349 milioni di euro e, per quanto concerne le spese, a 27.921 milioni di euro.

Le regolazioni debitorie (al netto delle regolazioni contabili) risultano pari a 3.572 milioni di euro

 

Il ricorso al mercato (differenza tra le entrate finali e il complesso delle spese) risulta, al lordo delle regolazioni debitorie e contabili, pari a 243.479 milioni di euro.


2.  Le variazioni rispetto al 2004. Confronto con il bilancio iniziale di previsione per il 2004.

Al lordo delle regolazioni debitorie e contabili, il bilancio di previsione iniziale per il 2004 (approvato con legge 24 dicembre 2003, n. 351) presentava, in termini di competenza, entrate finali per 391.558 milioni di euro (di cui entrate tributarie per 359.933 milioni di euro); spese finali per 452.827 milioni di euro (di cui spese correnti per 409.785 milioni di euro e spese di conto capitale per 43.041 milioni di euro);  un saldo netto da finanziare pari a 61.269 milioni di euro e un risparmio pubblico negativo per 25.682 milioni di euro. Il ricorso al mercato era determinato in 262.928 milioni di euro.

 

Le regolazioni contabili e debitorie nel bilancio iniziale di previsione per il 2004 risultavano pari, dal lato delle entrate, a 23.663 milioni di euro, e, dal lato delle spese, a 31.059 milioni di euro.

Le regolazioni debitorie, al netto delle regolazioni contabili, risultavano pari a 7.396 milioni di euro.

 

Il disegno di legge di bilancio a legislazione vigente per il 2005 evidenzia pertanto, rispetto al bilancio iniziale per il 2004:

§      un aumento delle previsioni relative alle entrate finali di 6.018 milioni di euro;

§      un aumento delle previsioni relative alle spese finali di 8.616 milioni di euro;

§      un peggioramento del saldo netto da finanziare di 2.598 milioni di euro;

§      un miglioramento del risparmio pubblico di 4.857 milioni di euro;

§      una riduzione del ricorso al mercato per 19.449 milioni di euro.

 

Se effettuato al netto delle regolazioni debitorie e contabili, il confronto tra il bilancio a legislazione vigente per il 2005 e le previsioni iniziali per il 2004 evidenzia, rispetto ai dati al lordo delle medesime regolazioni, un minore incremento delle entrate e un maggiore incremento delle spese finali.

 

In particolare, al netto delle regolazioni debitorie e contabili, le previsioni del bilancio a legislazione vigente per il 2005 poste a raffronto con le previsioni per il 2004:

 

a)   per quanto concerne le previsioni relative alle entrate finali, registrano un incremento complessivo di 5.332 milioni di euro.

L’incremento dipende dall’aumento delle previsioni relative alle entrate tributarie, pari a 11.803 milioni di euro.

Si riducono, invece, le previsioni relative alle entrate extratributarie (-958 milioni di euro) e, in misura accentuata, le previsioni relative alle entrate da alienazione di beni patrimoniali e riscossione di crediti (-5.513 milioni di euro);

 

b)   per quanto concerne le previsioni relative alle spese finali, registrano un incremento complessivo di 11.755 milioni di euro.

Le spese correnti aumentano di 9.792 milioni di euro. Le spese di conto capitale aumentano di 1.963 milioni di euro.

 

Per effetto delle variazioni relative alle entrate finali e alle spese finali, il saldo netto da finanziare del bilancio a legislazione vigente per il 2005 risulta, al netto delle regolazioni debitorie e contabili, più elevato rispetto al saldo del bilancio di previsione iniziale per il 2004 di 6.422 milioni di euro.

Il risparmio pubblico, vale a dire il saldo corrente, registra al contrario un miglioramento di 1.053 milioni di euro, dovuto al forte incremento delle previsioni relative alle entrate tributarie.


 

3.  Le variazioni rispetto al 2004. Confronto con le previsioni assestate, come modificate per effetto del D.L. 168/2004.

Nella Tavola seguente sono posti a raffronto, in termini di competenza, per quanto concerne le entrate finali, le spese finale e i saldi di bilancio, le previsioni iniziali del bilancio per il 2004, le previsioni contenute nel disegno di legge di assestamento (A.C. 5095), le previsioni assestate come modificate per effetto della manovra operata con il decreto-legge n. 168 del 2004 e, infine, le previsioni del bilancio a legislazione vigente per il 2005 (A.C. 5311).

I dati sono al netto delle regolazioni debitorie e contabili.

(Valori in milioni di euro)

 

Bilancio di previsione 2004

Assestato
2004

assestato 2004 + D.L. n. 168/04

B.L.V.
2005

Entrate finali

367.895

371.060

372.664

373.227

Tributarie

336.270

339.299

340.903

348.073

Extratributarie

24.170

24.303

24.303

23.212

Entrate per alienazione e ammort. beni patrimoniali

7.455

7.458

7.458

1.942

 

 

 

 

 

Spese finali

421.767

433.284

429.607

433.522

Spese correnti

378.846

387.189

385.254

388.638

- Spese correnti al netto interessi

303.949

312.284

310.350

315.936

- Interessi

74.898

74.905

74.904

72.702

Spese conto capitale

42.921

46.094

44.353

44.884

Rimborso prestiti

201.659

215.521

215.521

179.612

Spese Complessive

623.427

684.805

645.130

613.134

Risparmio pubblico

-18.407

-23.587

-20.048

-17.354

Saldo netto da finanziare

-53.873

-62.223

-56.943

-60.295

Avanzo primario

+21.025

+12.681

+17.960

+12.407

Ricorso al mercato (*)

-262.927

-291.025

-285.747

-243.479

(*)        Il ricorso al mercato è calcolato al lordo delle regolazioni debitorie e contabili.

 

Le previsioni del bilancio a legislazione vigente per il 2005 evidenziano, rispetto alle previsioni assestate per il 2004, come modificate per effetto della manovra operata con il decreto-legge n. 168 del 2004 (convertito, con modificazioni, dalla legge n. 191/2004), un peggioramento del saldo netto da finanziare di 3.352 milioni di euro, derivante:

§      da un incremento delle entrate finali di 563 milioni di euro;

§      da un incremento delle spese finali di 3.915 milioni di euro.

 

Più precisamente, per quanto riguarda le entrate finali, l’incremento di 563 milioni di euro rispetto alle previsioni aggiornate per il 2004, è determinato da un notevole aumento delle entrate tributarie, pari a 7.170 milioni di euro, e da una riduzione sia delle entrate extratributarie (-1.091 milioni), che delle entrate del Titolo III, relative all’alienazione di beni patrimoniali e rimborso di crediti (-5.516 milioni).

Le disposizioni contenute nel decreto-legge n. 168/2004 avevano comportato, con riferimento al bilancio assestato per il 2004, un aumento delle entrate tributarie di 1.604 milioni di euro.

 

Riguardo alle spese iscritte nel bilancio a legislazione vigente per il 2005, quelle di parte corrente registrano, rispetto all’assestato 2004, come modificato dal D.L. n. 168/2004, un incremento di 3.384 milioni di euro e quelle in conto capitale un incremento di 531 milioni di euro.

Nell’ambito delle spese correnti, il bilancio a legislazione vigente per il 2005 evidenzia, rispetto al bilancio assestato 2004 corretto dalla manovra determinata dal D.L. n. 168/2004, una riduzione della spesa per interessi, pari a 2.202 milioni di euro.

L’incremento delle spese correnti primarie ammonta pertanto a circa 5.586 milioni di euro.

La manovra operata con il decreto-legge n. 168/2004 ha determinato, con riferimento all’assestato 2004, una riduzione delle spese finali di circa 3.675 milioni di euro, di cui 1.934 milioni di riduzione della spesa corrente e 1.741 milioni di riduzione della spesa di conto capitale.

 

Per effetto delle variazioni che si registrano con riferimento alle entrate finali e alle spese finali, il saldo netto da finanziare risultante nel bilancio a legislazione vigente per il 2005 è peggiore di 3.352 milioni di euro rispetto al saldo del bilancio assestato, come modificato dal D.L. n. 168/2004.

 

Al contrario, il saldo corrente (risparmio pubblico) del bilancio a legislazione vigente per il 2005 registra, rispetto alle previsioni assestate per il 2004, comprensive degli effetti del decreto-legge n. 168/2004, un miglioramento di 2.694 milioni di euro.

Il miglioramento del saldo corrente risulta da un incremento delle entrate correnti (+6.079 milioni di euro) superiore al contestuale incremento delle spese correnti (+3.384 milioni di euro).

 

Il peggioramento del saldo netto da finanziare che si evidenzia nel bilancio a legislazione vigente per il 2005 rispetto alle previsioni aggiornate per il 2004 è pertanto riconducibile ad un peggioramento del saldo delle voci di conto capitale (minori entrate per alienazione di beni patrimoniali e maggiori spese di conto capitale per un importo complessivo di 6.047 milioni di euro).

 

L’avanzo primario si riduce di 5.555 milioni di euro; l’effetto sul saldo netto da finanziare è peraltro limitato dalla contestuale diminuzione della spesa per interessi per un importo di 2.202 milioni di euro.


4.  Le entrate

Secondo le indicazioni della relazione illustrativa del disegno di legge, la previsione a legislazione vigente per il 2005 delle entrate tributarie è stata formulata tenendo conto dell’andamento registrato nei primi mesi del secondo semestre del 2004 e del quadro macroeconomico tendenziale presupposto nella Nota di aggiornamento al Documento di programmazione economico-finanziaria 2005-2008.

Tale quadro tiene conto, altresì, degli effetti finanziari derivanti dalla legge finanziaria per il 2004, e dei decreti-legge n. 168/2004 (legge n. 191/2004) e n. 269/2003 (legge n. 326/2003) e n. 209/2002 (legge n. 265/2002).

 

Nel disegno di legge di bilancio a legislazione vigente per il 2005 (A.C. 5311) le entrate finali previste, al netto dei rimborsi IVA e delle regolazioni contabili (pari a 24.349 milioni di euro per il 2005), risultano complessivamente pari a 373.227 milioni di euro.

Tale importo risulta così ripartito tra i tre titoli delle entrate

§      348.073 milioni di euro per entrate tributarie;

§      23.212 milioni di euro per entrate extratributarie;

§      1.942 milioni di euro per entrate derivanti da alienazione e ammortamento di beni patrimoniali e riscossione crediti.

 

Nella tavola seguente sono esposte le previsioni di entrata del bilancio dello Stato analizzate per categorie.

 

A tal fine sono poste a raffronto le previsioni di entrata, in termini di competenza, contenute nel disegno di legge di assestamento 2004 (A.C. 5095), le previsioni assestate come modificate per effetto della manovra operata con il decreto-legge n. 168 del 2004 e, infine, le previsioni del bilancio a legislazione vigente per il 2005 (A.C. 5311).

 

I dati sono al netto dei rimborsi IVA e delle regolazioni contabili.


Entrate finali del bilancio dello stato

(competenza - valori in milioni di euro)

Categorie

Assestato 2004
(a)

assestato 2004 + D.L. 168/04
(b)

B.L.V.
2005
(c)

Differenza

(c-b)

I -  Imposte sul patrimonio e sul reddito

184.407

185.455

189.042

3.587

II -  Tasse e imposte sugli affari

108.441

108.997

108.982

-15

III -Imposte sulla produzione, consumi e dogane

27.438

27.438

30.044

2.606

IV -  Monopoli

9.112

9.112

8.957

-155

V -Lotto, lotterie ed altre attività di giuoco

9.901

9.900

11.048

1.148

Totale Entrate Tributarie

339.299

340.903

348.073

7.171

VI -  Proventi speciali

618

618

618

0

VII -Proventi dei servizi pubblici minori

6.572

6.572

6.594

22

VIII -      Proventi dei beni dello Stato

442

442

438

-4

IXProdotti netti di aziende autonome e utili di gestione

2.426

2.426

2.426

0

X -   Interessi su anticipazioni e crediti vari del tesoro

2.334

2.334

3.919

1.585

XI -  Recuperi, rimborsi e contributi

9.914

9.914

7.370

-2.544

XII -  Partite che si compensano nella spesa

1.997

1.997

1.847

-150

Totale Entrate Extratributarie

24.303

24.303

23.212

-1.091

XIII - Vendita di beni ed affrancazione di canoni

6.562

6.562

1.008

-5.554

XIV - Ammortamento di beni patrimoniali

795

795

833

38

XV -Rimborso di anticipazioni e crediti vari del Tesoro

101

101

101

0

Totale Alienazione ed ammortamento di beni patrimoniali e riscossione crediti

7.458

7.458

1.942

-5.516

Totale Entrate Finali

371.060

372.665

373.227

562

 

 

 


Per quanto concerne le entrate tributarie, le previsioni  relative alle diverse categorie sono ulteriormente analizzate con riferimento al gettito delle principali imposte nella Tavola seguente (dati al netto dei rimborsi IVA e delle regolazioni contabili):

(valori in milioni di euro)


Assestato 2004
(a)

assestato 2004 + D.L. 168/04
(b)

Previsioni
B.L.V. 2005
(c)

Differenza
 
(c-b)

Imposte sul patrimonio e sul reddito

184.407

185.455

189.042

3.587

-           IRPEF

133.596

133.816

147.061

13.245

-           IRES (ex IRPEG)

28.289

28.289

27.144

-1.145

-           Imposta sostitutiva

8.120

8.120

7.651

-469

-           Ritenuta sui dividendi

320

320

285

-35

-           Sostitutive L. n. 662/1996

3.903

3.903

1.288

-2.615

-           Altre

10.179

11.007

5.613

-5.394

Tasse e imposte sugli affari

108.441

108.997

108.982

-15

-           Registro

4.437

4.507

4.914

407

-           Iva

86.115

86.115

90.916

4.801

-           Bollo

4.281

4.331

4.523

192

-           Assicurazioni

2.651

2.651

2.808

157

-           Ipotecaria

1.188

1.207

1.370

163

-           Concessioni governative

760

760

949

189

-           Successioni e donazioni

186

186

21

-165

-           Altre affari

8.823

9.240

3.481

-5.759

Imposte sulla produzione sui consumi e dogane

27.438

27.438

30.044

2.606

-           Oli minerali

20.437

20.437

22.507

2.070

-           energia elettrica

1.166

1.166

1.134

-32

-           Gas metano

3.634

3.634

4.162

528

-           Altre produzione

2.201

2.201

2.241

40

Monopoli

9.112

9.112

8.957

-155

-           Tabacchi

9.096

9.096

8.950

-146

Lotto, lotterie ed altre attività di gioco

9.900

9.900

11.048

1.148

-           Provento del lotto

8.129

8.129

8.562

433

-           Attività di gioco

832

832

721

-111

totale entrate tributarie

339.299

340.903

348.073

7.170

 

 

 

Come risulta dalle tavole sopra esposte, l’incremento, rispetto al 2004, delle previsioni relative alle entrate tributarie che sono contenute nel bilancio a legislazione vigente per il 2005 è riconducibile principalmente al previsto incremento del gettito IRPEF. Il bilancio a legislazione vigente per il 2005 indica, infatti, una previsione delle entrate IRPEF in termini di competenza superiore di 13.245 milioni di euro rispetto alla previsione assestata per il 2004, come modificata dal D.L. n. 168/2004.

Al contrario, viene ridotta, rispetto al 2004, di 1.145 milioni di euro la previsione relativa al gettito dell’IRES (imposta sulle società, ex IRPEG).

Con riferimento al gettito IVA, il bilancio a legislazione vigente per il 2005 reca, rispetto al 2004, una previsione di entrata superiore di 4.801 milioni di euro (la variazione riguarda il complesso del gettito IVA, con riferimento sia agli scambi interni e intracomunitari, che alle importazioni).

Di notevole entità è anche l’aumento, rispetto al 2004, del gettito previsto relativamente all’accisa sugli oli minerali (+2.070 milioni di euro).

 

Tra le entrate extratributarie, si segnala il consistente ridimensionamento della previsione relativa al gettito per recuperi, rimborsi e contributi (-2.544 milioni di euro).

 

Nell’abito del terzo titolo delle entrate (entrate per alienazione e ammortamento di beni patrimoniali e riscossione di crediti) il bilancio a legislazione vigente per il 2005 indica una previsione di entrata relativa specificamente alla vendita di beni patrimoniali, pari a 1.008 milioni di euro, che risulta considerevolmente inferiore rispetto all’analoga previsione per il 2004 (-5.554 milioni di euro).

Al riguardo, occorre peraltro considerare che il disegno di legge finanziaria reca previsioni in materia di dismissioni di beni immobili (articolo 35, comma 19) in relazione alle quali sono previste entrate per 7 miliardi di euro. I proventi di tali dismissioni non compaiono nel bilancio a legislazione vigente, ma fanno parte della manovra.


5.  Le spese

Per quanto riguarda le spese nel d.d.l. di bilancio per il 2005, i fattori di variazione rispetto ai dati assestati 2004 sono riconducibili, secondo le indicazioni della relazione illustrativa, ai seguenti fattori:

§      variazioni dovute a spese giuridicamente obbligatorie, a loro volte suddivise tra spese determinate da fattore legislativi (nel caso in cui dalla disposizione di legge discenda la quantificazione della dotazione) e altre spese che comunque sono ritenute giuridicamente obbligatorie. Per questa tipologia di spese il bilancio espone le previsioni che risultano dalla legislazione vigente alla data in cui il bilancio viene presentato. In proposito, la relazione illustrativa richiama le disposizioni del D.L. n. 194/2002 (legge n. 246/2002), per quanto concerne la necessità di ricorrere ad uno specifico intervento legislativo per far fronte agli oneri che eccedano le previsioni di spesa quantificate nelle relative autorizzazioni;

§      variazioni dovute a spese giuridicamente non obbligatorie, che si ritengono tuttavia necessarie per assicurare l’operatività delle amministrazioni (spesa discrezionale).

 

Le previsioni di spesa direttamente determinate da fattore legislativo o che, comunque, sono ritenute giuridicamente obbligatorie, ammontano complessivamente a 419.731 milioni di euro e rappresentano il 96,82% del complesso degli stanziamenti di competenza del bilancio dello Stato relativi a spese finali (al netto delle regolazioni contabili e debitorie).

Nell’ambito di quest’importo, 322.567 milioni di euro (il 74,4%) sono riconducibili a stanziamenti determinati da fattore legislativo o compresi nell’elenco delle spese obbligatorie per le quali è possibile fare ricorso all’apposito fondo di riserva; 97.164 milioni di euro (22,4%) riguardano “altre spese” che sono ritenute comunque giuridicamente obbligatorie.

Le spese discrezionali ammontano a 13.792 milioni di euro (3,2%)

 

In ordine alla previsione della spesa per interessi, le ipotesi assunte tengono conto:

§      della struttura del debito e delle emissioni effettuate nel primo semestre 2004, nonché di quelle programmate per il secondo semestre;

§      dell’evoluzione dei tassi di interesse scontata nell’ambito della Nota di aggiornamento al DPEF 2005-2008;

§      dell’evoluzione del fabbisogno del settore statale e delle relative modalità di copertura;

§      della istituzione dei capitoli inerenti gli interessi sui buoni postali fruttiferi e sui  conti correnti postali, che sono stati trasferiti dalla Cassa depositi e prestiti al Ministero dell’economia e delle finanze a seguito della trasformazione della Cassa depositi e prestiti in società per azioni disposta dal D.L. n. 269/2003

 

La tavola seguente espone le previsioni relative alle spese finali del bilancio dello Stato, ripartite per categorie, secondo la classificazione economica.

Sono poste a raffronto le previsioni contenute nel disegno di legge di assestamento (A.C. 5095), le previsioni assestate come modificate per effetto della manovra operata con il decreto-legge n. 168 del 2004 e, infine, le previsioni del bilancio a legislazione vigente per il 2005 (A.C. 5311).

I dati sono al netto delle regolazioni debitorie e contabili.

 

SPESE FINALI DEL BILANCIO DELLO STATO

(competenza - valori in milioni di euro)

Categorie

Assestato
2004

assestato 2004 + D.L. 168/04

B.L.V.
2005

Differenza

Variaz.
%

Redditi da lavoro dipendente

79.257

79.256

80.865

1.609

2,0

Imposte pagate sulla produzione

4.313

4.313

4.373

60

1,4

Consumi intermedi

12.242

11.323

11.604

281

2,5

Trasferimenti correnti ad amministrazioni pubbliche

161.314

161.232

166.768

5.536

3,4

Trasferimenti correnti a famiglie e istituzioni sociali private

3.930

3.928

3.903

-25

-0,6

Trasferimenti correnti a imprese

5.518

5.345

5.129

-216

-4,0

Trasferimenti all'estero

1.624

1.623

1.585

-38

-2,3

Risorse proprie CEE

14.750

14.750

15.700

950

6,4

Interessi passivi e redditi da capitale

74.904

74.904

72.702

-2.202

-2,9

Poste correttive e compensative

19.591

19.591

16.550

-3.041

-15,5

Ammortamenti

795

795

833

38

4,8

Altre uscite correnti

8.950

8.195

8.626

431

5,3

Totale Spese Correnti

387.188

385.254

388.638

3.384

0,9

Investimenti fissi lordi e acquisti di terreni

5.945

5.276

6.349

1.073

20,3

Contributi agli investimenti ad amministrazioni pubbliche

18.215

17938

15.349

-2.589

-14,4

Contributi agli investimenti ad imprese

8.697

8414

9.066

652

7,7

Contributi agli investimenti a famiglie e istituzioni sociali private

50

50

35

-15

-30,0

Contributi agli investimenti a estero

161

161

167

6

3,7

Altri trasferimenti in conto capitale

8.030

7582

9.867

2.285

30,1

Acquisizioni di attività finanziarie

4.995

4935

4.052

-883

-17,9

Totale spese Conto Capitale

46.094

44.354

44.884

530

1,2

Totale Spese Finali

433.282

429.609

433.522

3.913

0,9


Le spese di parte corrente

Nel bilancio a legislazione vigente per il 2005, le spese correnti risultano pari a 388.638 milioni di euro.

Il raffronto tra le previsioni di competenza a legislazione vigente per il 2005 e quelle dell’assestamento 2004 come modificato per effetto della manovra operata dal D.L. n. 168/2004, evidenzia nel 2005 un incremento delle spese correnti rispetto al 2004 pari a 3.384 milioni di euro.

Occorre tener conto, peraltro, che la manovra operata con il decreto-legge n. 168/2004 aveva determinato una notevole riduzione degli stanziamenti relativi a spese correnti iscritti nel bilancio 2004. La riduzione apportata era risultata complessivamente pari a 1.934 milioni di euro (da 387.188 a 385.254 milioni di euro).

 

Le variazioni in aumento delle previsioni relative alle spese correnti, come quantificate nel bilancio a legislazione vigente per il 2005, interessano principalmente le seguenti categorie:

-          redditi da lavoro dipendente (+1.609 milioni, corrispondenti ad una percentuale di aumento del 2%);

-          trasferimenti correnti ad amministrazioni pubbliche (+5.536 milioni, +3,4%);

-          finanziamento al bilancio della Comunità europea (+950 milioni, + 6,4%).

Gli stanziamenti per consumi intermedi, nel bilancio a legislazione vigente per il 2005, registrano, rispetto alle previsioni per il 2004, come determinate per effetto del D.L. n. 168/2004, un incremento di 281 milioni di euro (+ 2,5%).

Occorre peraltro tener presente che l’articolo 3 del disegno di legge finanziaria, nel fissare un limite del 2% all’incremento degli stanziamenti di spesa del bilancio dello Stato che hanno un impatto diretto sul conto economico delle amministrazioni pubbliche, determina, rispetto alle previsioni del bilancio a legislazione vigente, una riduzione degli stanziamenti di 1.130 milioni di euro.

 

Le variazioni in diminuzione delle spese correnti hanno riguardato principalmente la spesa per interessi, (-2.202 milioni di euro, -2,9%) e le poste correttive e compensative (-3.041 milioni).

Le spese di conto capitale

Le previsioni per il 2005 evidenziano complessivamente un leggero incremento (+409 milioni di euro) della spesa di conto capitale, che passa da 44.354 milioni di euro delle previsioni assestate 2004, come modificate dall’applicazione del D.L. n. 168/2004, ai 44.884 milioni del bilancio a legislazione vigente 2005.

Anche in questo caso, nel valutare la variazione, occorre tener conto del fatto che il decreto-legge n. 168/2004 ha determinato una riduzione degli stanziamenti di spesa di conto capitale pari complessivamente a 1.741 milioni di euro, (da 46.094 a 44.354 milioni di euro).

 

Le previsioni del bilancio a legislazione vigente per il 2005 relative alle spese di conto capitale evidenziano, rispetto al 2004, un incremento della spesa per investimenti fissi lordi pari a 1.073 milioni di euro (+20,3%).

Peraltro, le disposizioni recate dall’articolo 3 del disegno di legge finanziaria comportano una riduzione degli stanziamenti del bilancio a legislazione vigente relativi a investimenti fissi lordi pari complessivamente a 800 milioni di euro.

 

Rispetto al 2004 registrano un significativo aumento anche i contributi agli investimenti a favore delle imprese (+652 milioni di euro, +7,7%) e gli stanziamenti relativi ad “altri trasferimenti in conto capitale” (+2.285 milioni di euro, +30,1%).

Non viene peraltro specificato quali trasferimenti siano compresi in questa categoria.

 

Nell’ambito degli stanziamenti di spesa di conto capitale si riducono invece di 2.589 milioni di euro (-14,4%) rispetto al 2004 i contributi agli investimenti destinati ad altre amministrazioni pubbliche.


6.  Il bilancio di cassa

Nella tavola seguente sono indicate le voci principali del bilancio di cassa.

In particolare, l’importo delle previsioni di incasso e delle autorizzazioni di pagamento è messo a raffronto, rispettivamente, con la massa acquisibile (somma dei residui attivi e delle previsioni di competenza relative all’entrata) e con la massa spendibile (somma dei residui passivi e delle previsioni di competenza relative alla spesa).

I dati sono al netto delle regolazioni debitorie e contabili.

 

(cassa- valori in milioni di euro)

 

Residui
presunti

Competenza

Massa acquisibile/
spendibile

Cassa

Coeff.
%

 

1

2

3 (1+2)

4

5= 4/3

Entrate finali

144.523

373.227

517.750

362.530

70,0

Tributarie

83.088

348.073

431.161

339.729

78,8

Extratributarie

61.401

23.212

84.613

20.859

24,7

Entrate per alienazione e ammort. beni patrimoniali

34

1.942

1.977

1.942

98,3

Spese finali

72.881

433.522

506.403

452.772

89,4

Spese correnti

26.319

388.638

414.957

400.979

96,6

- Spese correnti netto interessi

25.731

315.936

341.667

328.274

96,0

- Interessi

588

72.702

73.290

72.706

99,2

Spese conto capitale

46.562

44.884

91.446

51.792

56,6

Rimborso prestiti

12

179.612

179.624

179.612

99,9

Spese Complessive

72.893

613.134

686.027

632.383

92,1

Risparmio pubblico

 

-17.354

 

-40.391

 

Saldo netto da finanziare

 

-60.295

 

-90.241

 

Saldo primario

 

+12.407

 

-17.536

 

Ricorso al mercato

 

-243.479

 

-273.425

 

 

Il bilancio di cassa per l'anno 2005 reca, al netto di regolazioni debitorie e contabili, previsioni di incassi e pagamenti, rispettivamente, pari a 362.530 milioni e 452.772 milioni di euro.

La massa acquisibile e la massa spendibile vengono indicate, rispettivamente, in 517.750 milioni e 506.403 milioni di euro.

I coefficienti di realizzazione espressi dal raffronto dei flussi di cassa previsti con i potenziali esborsi risultano pari al 70% per le entrate finali ed all’89,4% per le spese finali.


7.  Gli effetti sul saldo netto da finanziare del bilancio dello Stato determinati dal disegno di legge finanziaria (A.C. 5310)

 

Secondo le stime fornite dal Governo, il complesso delle disposizioni introdotte daldisegno di legge finanziaria (articolato e tabelle), determinano sia un aumento delle entrate per 12.430 milioni di euro che un aumento delle spese per 1.145 milioni di euro.

L’incremento delle entrate è riconducibile principalmente all’aumento delle entrate tributarie (+5.082 milioni di euro) e all’aumento delle entrate per alienazione di beni patrimoniali (+7.000 milioni di euro).

 

Per quanto concerne le spese, le disposizioni contenute nella finanziaria determinano un aumento delle spese correnti primarie di 6.740 milioni di euro, una riduzione della spesa per interessi di 1.500 milioni di euro e una riduzione della spesa in conto capitale di 4.095 milioni di euro.

 

In particolare, l’aumento delle entrate è riconducibile in ampia misura ai proventi delle dismissioni immobiliari, stimati in 7.000 milioni di euro e alla revisione degli studi di settore che dovrebbe determinare per il bilancio dello Stato un maggior gettito di 3.314 milioni di euro.

 

Per quanto concerne le spese, le disposizioni dell’articolato determinano un incremento della spesa corrente al netto degli interessi per 5.920 milioni di euro, risultante principalmente:

§      dall’incremento del finanziamento a carico del bilancio dello Stato per la spesa sanitaria, per un importo di 2.860 milioni di euro;

§      dalla proroga del Fondo missioni di pace, per 1.200 milioni di euro;

§      dal rifinanziamento delle eccedenze di spesa, che, sottratte le regolazioni debitorie, ammonta a 2.131 milioni di euro;

§      da una riduzione degli stanziamenti del bilancio dello Stato per consumi intermedi per 1.130 milioni di euro.

 

Le disposizioni dell’articolato comportano, altresì, una riduzione della spesa per interessi a carico del bilancio dello Stato per 1.500 milioni di euro (articolo 11, comma 4).

Gli effetti dell’articolato del disegno di legge finanziaria si traducono, infine, in una riduzione della spesa in conto capitale di 401 milioni di euro, dovuta principalmente alla riduzione degli stanziamenti del bilancio dello Stato per investimenti fissi lordi (-800 milioni di euro).

 

Le Tabelle del disegno di legge finanziaria comportano, rispetto al bilancio a legislazione vigente:

§      un incremento degli accantonamenti di parte corrente della Tabella A per 318 milioni di euro;

§      un incremento degli accantonamenti di conto capitale della Tabella B per 650 milioni di euro;

§      un incremento dei finanziamenti di leggi di spesa permanente previsti dalla Tabella C per 511 milioni di euro (501 milioni di euro relativi a finanziamenti di parte corrente e 10 milioni di euro relativi a finanziamenti di conto capitale);

§      rifinanziamenti di leggi di spesa di conto capitale previsti dalla Tabella D per un importo complessivo di 1.406 milioni di euro;

§      definanziamenti di autorizzazioni di spesa di conto capitale previsti dalla Tabella E  per 98 milioni di euro;

§      riduzione, per il 2005, di stanziamenti di spese di conto capitale attraverso le rimodulazioni di Tabella F, per un importo di 5.662 milioni di euro; tali finanziamenti sono trasferiti agli anni successivi.

Per effetto delle variazioni recate alle previsioni di entrata e di spesa in conseguenza delle disposizioni contenute nel disegno di legge finanziaria, i saldi del bilancio dello Stato per il 2004, al netto delle regolazioni contabili e debitorie, risultano rideterminati nei seguenti valori:

§      il saldo netto da finanziare risulta pari a 49.011 milioni di euro (con un miglioramento, rispetto al bilancio a legislazione vigente, di 11.285 milioni);

§      il risparmio pubblico assume un valore negativo per 17.164 milioni di euro (con un leggero miglioramento rispetto al bilancio a legislazione vigente di 190 milioni);

§      un ricorso al mercato pari, al lordo delle regolazioni debitorie e contabili, a 234.008 milioni di euro (con un miglioramento rispetto al bilancio a legislazione vigente di 9.472 milioni).

 

I valori del saldo netto da finanziare e del ricorso al mercato, come dovrebbero determinarsi nel bilancio di previsione per il 2005 integrato con gli effetti del disegno di legge finanziaria, risultano pertanto inferiori ai limiti massimi stabiliti dall’articolo 1, comma 1, del disegno di legge finanziaria medesimo rispettivamente in 50.000 milioni di euro e in 298.000 milioni di euro.

Per quanto concerne il saldo netto da finanziare, il limite massimo di 50.000 milioni di euro fissato dal disegno di legge finanziaria coincide con il valore indicato nella Nota di aggiornamento al DPEF 2005-2008 (quadro riassuntivo del bilancio programmatico dello Stato per gli anni 2005-2007).

 

Nella tavola seguente sono illustrati gli effetti sul bilancio dello Stato per il 2005 del disegno di legge finanziaria.


(Allegato 8 della relazione al ddl finanziaria 2005)

 

 

Bilancio dello Stato - Quadro di sintesi previsioni 2005 - Competenza

(milioni di euro)

 

 

Assestato 2004

D.L. n. 168/04

Ass. 2004 +D.L. 168

BLV 2005

Legge finanziaria

Bilancio integrato 2005

 

 

 

 

 

Articolato

Tab. A-B

Tab. C

Tab. D

Tab. E

Tab. F

Totale

 

ENTRATE

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Tributarie

339.299

1.604

340.903

348.073

5.082

 

 

 

 

 

5.082

353.155

Extratributarie

24.304

0

24.304

23.212

348

 

 

 

 

 

348

23.560

Alien. e amm.to ecc.

7.458

0

7.458

1.942

7.000

 

 

 

 

 

7.000

8.942

ENTRATE FINALI

371.061

1.604

372.665

373.227

12.430

 

 

 

 

 

12.430

385.657

SPESE

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Spese correnti
(netto interessi)

312.283

-1.934

310.349

315.937

5.920

318

502

 

 

 

6.740

322.677

Interessi

74.905

0

74.905

72.702

-1.500

 

 

 

 

 

-1.500

71.202

Spese c/Capitale

46.094

-1.741

44.353

44.887

-401

650

10

1.406

-98

-5.662

-4.095

40.789

SPESE FINALI

433.282

-3.675

429.607

433.526

4.020

968

511

1.406

-98

-5.662

1.145

434.668

Rimborso prestiti

215.520

0

215.521

179.612

 

 

 

 

 

 

 

179.612

Risparmio pubblico

-23.585

3.538

-20.047

-17.354

1.010

-318

-502

-1.406

98

0

190

-17.164

Saldo netto da finanz.

-62.221

5.279

-56.942

-60.299

8.410

-968

-511

-1.406

98

5.662

11.285

-49.011

Ricorso al mercato

291.023

-5.279

275.463

243.480

-7.070

968

984

1.406

-98

-5.662

-9.472

234.008


8.  Tavole allegate. L’evoluzione delle entrate e delle spese nel bilancio dello Stato

Tavola I       Evoluzione della spesa finale dei singoli stati di previsione e incidenza percentuale sul bilancio dello Stato;

Tavola II      Evoluzione della spesa finale per categorie e incidenza percentuale sul bilancio dello Stato;

Tavola III     Le spese complessive per funzioni-obiettivo e incidenza percentuale sul bilancio dello Stato;

Tavola IV    Andamento della spesa finale delle unità previsionali di base (III livello) e incidenza percentuale sul bilancio dello Stato;

Tavola V     Andamento delle entrate finali per categorie economiche e incidenza percentuale sul bilancio dello Stato;

Tavola VI    Andamento delle principali imposte e loro incidenza percentuale sulle entrate tributarie

 

 

Tutti i dati delle spese sono al lordo dei rimborsi IVA e delle regolazioni debitorie.

 

 


Tavola i - Andamento delle entrate finali per categorie economiche e incidenza percentuale sul bilancio dello Stato

(Competenza – milioni di euro – dati al lordo delle regolazioni debitorie e contabili)

 

 

CATEGORIE

RENDICONTO 2003

2004

2005

Previsioni definitive

Accertamenti

%

ddl assestato

%

BLV

%

I -     Imposte sul patrimonio e sul reddito

185.411

189.000

47,1

184.407

46,7

189.042

47,5

II -    Tasse e imposte sugli affari

124.548

133.832

33,3

132.104

33,5

133.331

33,5

III -    Imposte sulla produzione, consumi e dogane

28.239

28.598

7,1

27.438

7,0

30.044

7,6

IV -   Monopoli

8.308

8.056

2,0

9.112

2,3

8.957

2,3

V -    Lotto, lotterie ed altre attività di giuoco

9.201

7.922

2,0

9.901

2,5

11.048

2,8

Totale Entrate Tributarie

355.707

367.408

91,5

362.962

92,0

372.422

93,7

VI -   Proventi speciali

667

630

0,2

618

0,2

618

0,2

VII -  Proventi dei servizi pubblici minori

4.717

7.861

2,0

6.572

1,7

6.594

1,7

VIII – Proventi dei beni dello Stato

419

304

0,1

442

0,1

438

0,1

IX -   Prodotti netti di aziende autonome e utili di gestione

2.526

2.564

0,6

2.426

0,6

2.426

0,6

X -    Interessi su anticipazioni e crediti vari del tesoro

2.306

5.420

1,3

2.334

0,6

3.919

1,0

XI -   Recuperi, rimborsi e contributi

12.619

15.659

3,9

9.914

2,5

7.370

1,9

XII -   Partite che si compensano nella spesa

2.004

1.712

0,4

1.997

0,5

1.847

0,5

Totale Entrate Extratributarie

25.258

34.150

8,5

24.303

6,2

23.212

5,8

XIII -  Vendita di beni ed affrancazione di canoni

6.641

17.022

4,2

6.562

1,7

1.008

0,3

XIV -Ammortamento di beni patrimoniali

782

163

0,0

795

0,2

833

0,2

XV -  Rimborso di anticipazioni e crediti vari del Tesoro

1.098

764

0,2

101

0,0

101

0,0

Totale Alienazione ed ammortamento di beni patrimoniali e riscossione crediti

8.521

17.949

0,0

7.458

1,9

1.942

0,5

Totale Entrate Finali

389.486

401.558

100,0

394.723

100,0

397.576

100,0


 

Tavola II - Andamento delle principali imposte e loro incidenza percentuale sulle entrate tributarie

(Competenza – milioni di euro - dati al lordo delle regolazioni debitorie e contabili)

 

 

RENDICONTO 2003

2004

2005

 

Previsioni definitive

Accertamenti

%

Ddl
assestato

%

BLV

%

Entrate tributarie

355.707

367.408

100,0

362.962

100,0

372.422

100,0

di cui:

 

 

 

 

 

 

 

IRPEF

127.951

132.081

35,9

133.596

37,1

147.060

39,5

IRPEG

30.361

30.364

8,3

28.289

7,9

27.144

7,3

ILOR

269

500

0,1

143

0,0

531

0,1

Imposte sostitutive

14.988

15.919

4,3

14.803

4,1

12.066

3,2

Ritenute a titolo di imposta definitiva

748

819

0,2

842

0,2

829

0,2

IVA, di cui:

102.019

05.392

28,7

104.889

29,1

110.816

29,8

-    scambi interni ed intracomunitari

91.259

94.242

25,7

93.224

25,9

97.887

26,3

-    importazione

10.760

11.150

3,0

11.665

3,2

12.929

3,5

Altri introiti diretti

1.056

1.427

0,4

1.099

0,3

948

0,3

Condoni e sanatorie, di cui

11.803

11.281

3,1

8.493

2,4

514

0,1

-   Condoni e sanatorie su tributi diretti

10.038

7.892

2,1

5.635

1,6

464

0,1

-   Condoni e sanatorie su tributi indiretti

1.765

3.389

0,9

2.858

0,8

50

0,0

Lotto, lotterie e giuochi

9.200

7.922

2,2

9.900

2,8

11.048

3,0

Accisa e imposta erariale di consumo su:

 

 

 

 

 

 

 

-       Oli minerali

22.134

21.916

6,0

21.239

5,9

23.303

6,3

-       Altri prodotti

6.005

6.514

1,8

6.030

1,7

6.655

1,8

Imposte sui generi di monopolio

8.306

8.052

2,2

9.101

2,5

8.954

2,4

Imposte sugli affari

1.101

1.265

0,3

1.188

0,3

1.370

0,4

Altri tributi indiretti

19.766

23.956

6,5

23.350

6,5

21.184

5,7


 

Tavola III – Evoluzione della spesa finale dei singoli stati di previsione ed incidenza percentuale sul bilancio dello Stato

(competenza – milioni di euro – dati al lordo delle regolazioni debitorie e contabili)

 

STATO DI PREVISIONE

RENDICONTO 2003

2004

2005

 

Previsioni definitive

Impegni di spesa

%

ddl assestato

%

BLV

%

Economia e finanze

272.621

258.655

57,3

276.774

58,9

270.059

58,5

Attività produttive

4.999

4.943

1,1

4.045

0,9

4.695

1,0

Lavoro e politiche sociali

65.693

65.566

14,5

66.228

14,1

67.071

14,5

Giustizia

6.576

6.600

1,5

7.829

1,7

7.111

1,5

Affari esteri

2.447

2.315

0,5

2.259

0,5

2.219

0,5

Istruzione, università e ricerca

50.910

51.873

11,5

51.399

10,9

50.797

11,0

Interno

25.714

25.387

5,6

25.730

5,5

24.938

5,4

Ambiente e territorio

1.721

1.687

0,4

1.416

0,3

1.155

0,3

Infrastrutture e trasporti

8.083

7.334

1,6

8.396

1,8

7.273

1,6

Comunicazioni

270

259

0,1

377

0,1

359

0,1

Difesa

21.373

21.221

4,7

20.851

4,4

20.793

4,5

Politiche agricole

1.714

1.677

0,4

1.525

0,3

1.481

0,3

Beni e attività culturali

2.570

2.738

0,6

2.242

0,5

2.211

0,5

Salute

1.402

1.374

0,3

1.156

0,2

1.281

0,3

Totale spese finali

466.093

451.630

100

470.227

100

461.443

100

 


 

 

Tavola IV – Le spese complessive per funzioni-obiettivo ed incidenza percentuale sul bilancio dello Stato

(competenza – milioni di euro – dati al lordo delle regolazioni debitorie e contabili)

 

FUNZIONI-OBIETTIVO

BILANCIO 2004

2004

2005

 

Legge Bilancio

%

ddl assestato

%

BLV

%

1 -Servizi generali delle pubbliche amministrazioni

422.821

64,6

442.766

64,6

405.696

63,3

2 –Difesa

18.907

2,9

20.448

3,0

19.903

3,1

3 -Ordine pubblico e sicurezza

21.315

3,3

21.618

3,2

21.281

3,3

4 -Affari economici

52.460

8,0

54.157

7,9

52.489

8,2

5 -Protezione dell'ambiente

1.386

0,2

1.438

0,2

1.335

0,2

6 -Abitazioni e assetto territoriale

2.553

0,4

2.693

0,4

2.288

0,4

7 -Sanità

11.525

1,8

11.750

1,7

10.508

1,6

8 -Attività ricreative, culturali e di culto

8.718

1,3

14.282

2,1

11.362

1,8

9 –Istruzione

47.843

7,3

48.947

7,1

48.420

7,6

10-  Protezione sociale

66.957

10,2

67.650

9,9

67.747

10,6

Spese complessive

654.485

100

685.749

100

641.030

100

 


Tavola V – Evoluzione della spesa finale per categorie ed incidenza percentuale sul bilancio dello Stato

(competenza – milioni di euro – dati al lordo delle regolazioni debitorie e contabili)

CATEGORIE

RENDICONTO 2003

2004

2005

Previsioni definitive

Impegni di spesa

%

ddl assestato

%

BLV

%

Redditi da lavoro dipendente

76.746

77.387

17,1

79.257

16,9

80.865

17,5

Consumi intermedi

14.154

13.693

3,0

13.344

2,8

11.931

2,6

Imposte pagate sulla produzione

4.209

4.278

0,9

4.313

0,9

4.373

0,9

Trasferimenti correnti ad amministrazioni pubbliche

159.951

159.534

35,3

165.696

35,2

166.769

36,1

Trasferimenti correnti a famiglie e istituzioni sociali private

3.341

3.512

0,8

3.929

0,8

3.896

0,8

Trasferimenti correnti a imprese

5.489

5.205

1,2

5.511

1,2

5.129

1,1

Trasferimenti all'estero

1.700

1.589

0,4

1.624

0,3

1.585

0,3

Risorse proprie cee

13.850

12.822

2,8

14.750

3,1

15.700

3,4

Interessi passivi e redditi da capitale

76.139

71.305

15,8

74.904

15,9

72.702

15,8

Poste correttive e compensative

42.984

41.520

9,2

50.837

10,8

44.049

9,5

Ammortamenti

782

163

0,0

795

0,2

833

0,2

Altre uscite correnti

5.147

586

0,1

9.053

1,9

8.626

1,9

Totale spese correnti

404.491

391.594

86,7

424.013

90,2

416.458

90,3

Investimenti fissi lordi e acquisti di terreni

5.847

5.747

1,3

5.946

1,3

6.349

1,4

Contributi agli investimenti ad amministrazioni pubbliche

19.523

19.275

4,3

18.297

3,9

15.424

3,3

Contributi agli investimenti ad imprese

13.566

13.441

3,0

8.691

1,8

9.066

2,0

Contributi agli investimenti a famiglie e istituzioni sociali private

258

258

0,1

50

0,0

35

0,0

Contributi agli investimenti a estero

235

222

0,0

187

0,0

192

0,0

Altri trasferimenti in conto capitale

15.056

13.977

3,1

8.048

1,7

9.867

2,1

Acquisizioni di attività finanziarie

7.117

7.116

1,6

4.995

1,1

4.052

0,9

Totale spese conto capitale

61.602

60.036

13,3

46.214

9,8

44.985

9,7

Totale spese finali

466.093

451.630

100

470.227

100

461.443

100


 

 

Tavola VI – Andamento delle U.P.B. (III livello) ed incidenza percentuale sulle spese finali del bilancio dello Stato

(competenza – milioni di euro – dati al lordo delle regolazioni debitorie e contabili)

 

U.P.B. (III LIVELLO)

RENDICONTO 2003

2004

2005

Previsioni definitive

Impegni di spesa

%

ddl assestato

%

BLV

%

Funzionamento

81.419

81.649

18,1

80.666

17,2

80.231

17,4

Interventi

225.597

222.502

49,3

240.933

51,2

234.773

50,9

Oneri comuni

19.199

13.893

3,1

25.718

5,5

27.079

5,9

Trattamenti di quiescenza

1.460

1.573

0,3

1.110

0,2

1.046

0,2

Oneri del debito pubblico

76.816

71.977

15,9

75.586

16,1

73.329

15,9

Totale spese correnti

404.491

391.594

86,7

424.013

90,2

416.458

90,3

Investimenti

58.137

57.628

12,8

42.050

8,9

41.274

8,9

Altre spese in conto capitale

429

429

0,1

254

0,1

255

0,1

Oneri comuni

3.037

1.979

0,4

3.910

0,8

3.456

0,7

Totale conto capitale

61.603

60.036

13,3

46.214

9,8

44.985

9,7

Totale spese finali

466.093

451.630

100

470.227

100

461.443

100


Appendice 1


Stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze -Tabella 2

Sintesi del quadro generale

La Tabella 2 del bilancio di previsione riguarda lo stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze, nel quale sono confluiti gli ex stati di previsione del Ministero delle finanze e del Ministero del tesoro, del bilancio e della programmazione economica, con esclusione delle risorse allocate presso i centri di responsabilità “Famiglia e solidarietà sociale” (trasferito al Ministero del lavoro e delle politiche sociali”) e ”Roma capitale” (trasferito al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti).

La soppressione del Ministero delle finanze, in particolare, ha determinato l’unificazione del centro di responsabilità “Gabinetto” del medesimo Ministero con quello dell’ex Ministero del tesoro, nonché l’istituzione dei centri di responsabilità “Politiche fiscali” e “Guardia di finanza”.

 

La nuova struttura del Ministero dell’economia e delle finanze è, nel bilancio 2005, articolata in 9 centri di responsabilità, così definiti:

-          Gabinetto e uffici di diretta collaborazione all’opera del Ministro;

-          Amministrazione generale del personale e dei servizi;

-          Tesoro;

-          Ragioneria generale dello Stato;

-          Politiche di sviluppo e di coesione;

-          Politiche fiscali;

-          Guardia di finanza;

-          Avvocatura generale dello Stato;

-          Servizio per la gestione spese residuali.

Le previsioni iniziali contenute nel bilancio per il 2004

Il Ministero dell’economia e delle finanze è la principale amministrazione di spesa, rappresentando, nel disegno di legge di bilancio per il 2005, il 58,5% delle spese finali del bilancio dello Stato e il 70,1% delle spese complessive.

Il bilancio a legislazione vigente per il 2005 prevede per lo stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze spese correnti pari a 247 miliardi in competenza e a 257,2 miliardi di autorizzazioni di cassa. La spesa in conto capitale viene indicata in 73,3 miliardi in competenza e in cassa. Il rimborso passività finanziarie ammonta a 179,6 miliardi in competenza e in cassa.

Le risorse complessive ammontano a 449,6 miliardi in competenza e a 459,8 miliardi per le autorizzazioni di cassa.


Con riferimento ai titoli della spesa e alle aggregazioni di terzo livello delle unità previsionali di base, gli stanziamenti del Ministero sono così ripartiti:

Titolo I - Spese correnti:

§         funzionamento: 5.562 milioni;

§         interventi: 143.680 milioni;

§         oneri comuni: 23.803 milioni;

§         trattamenti di quiescenza: 636 milioni;

§         oneri del debito pubblico: 73.329 milioni;

Titolo II - Spese in conto capitale:

§         investimenti: 20.579 milioni;

§         altre spese in conto capitale: 255 milioni;

§         oneri comuni di conto capitale: 2.216 milioni;

Titolo III - Rimborso delle passività finanziarie: 179.596 milioni.

 

Secondo la classificazione economica per categorie le spese correnti evidenziano la seguente ripartizione:

§      redditi da lavoro dipendente: 16.228 milioni;

§      consumi intermedi: 3.262 milioni;

§      imposte pagate alla produzione: 281 milioni;

§      trasferimenti correnti ad amministrazioni pubbliche: 80.857 milioni;

§      trasferimenti correnti alle famiglie e istituzioni sociali private: 2.561 milioni;

§      trasferimenti correnti alle imprese: 3.355 milioni;

§      trasferimenti all’estero: 377 milioni;

§      risorse proprie CEE: 15.700 milioni;

§      interessi passivi: 72.686 milioni;

§      poste compensative: 43.873 milioni;

§      ammortamenti: 833 milioni;

§      altre uscite correnti: 6.998 milioni.

Le spese in conto capitale risultano così ripartite:

§      investimenti fissi lordi: 535 milioni;

§      contributi agli investimenti alle amministrazioni pubbliche: 6.785 milioni;

§      contributi agli investimenti alle imprese: 2.936 milioni;

§      contributi agli investimenti all’estero: 34 milioni;

§      altri trasferimenti: 8939 milioni;

§      acquisizione di attività finanziarie: 3.821 milioni.

 

Nella successiva tavola sono poste a raffronto le previsioni di spesa tratte dal bilancio 2004, dall’assestamento 2004 e dal bilancio a legislazione vigente per il 2005.


TAVOLA 1

(dati di competenza - valori in milioni di euro)

 

Bilancio 2003

(a)

Assestam. 2003

(b)

BLV
2004

(c)

Differenza


(d=c-b)

Spese correnti

243.285

252.506

247.012

-5.494

Funzionamento

5.2001

5.384

5.563

+179

Interventi

137.824

148.884

143.675

-5.209

Oneri comuni

24.062

22.015

23.808

+1.793

Trattamenti di quiescenza

672

637

636

-1

Oneri debito pubblico

75.525

75.585

73.329

-2.256

Spese c/capitale

20.973

24.252

23.047

-1.205

Investimenti

18.089

21.436

20.579

-857

Altri spese

255

255

255

-

Oneri comuni

2.630

2.561

2.214

-347

Rimborso prestiti

201.644

215.506

179.596

-35.910

TOTALE

465.903

492.263

449.655

-42.608

 

Il bilancio a legislazione vigente per il 2005 (BLV 2005) evidenzia, rispetto alle previsioni assestate, una diminuzione delle degli stanziamenti di spesa corrente di  circa 5,5 miliardi di euro, e di quelli di conto capitale di circa 1,2 miliardi di euro.

Nella seguente tavola viene riportata l’evoluzione delle risorse complessive di competenza destinate ai diversi centri di responsabilità del Ministero dell’economia e delle finanze:

 

TAVOLA 2

(dati di competenza - valori in milioni di euro)

 

Bilancio 2004

Ass. 2004

variaz.

BLV
2005

Gabinetto del Ministro

556

536

-194

342

Amministrazione generale

2.365

2.630

-93

2.537

Tesoro

300.970

320.384

-34.697

285.687

Ragioneria generale dello Stato

116.205

114.626

-3.961

110.665

Politiche di sviluppo e di coesione

419

442

-195

247

Politiche fiscali

41.559

49.948

-3.970

45.978

Guardia di finanza

3.181

3.216

303

3.519

Avvocatura generale dello Stato

101

120

-14

106

Gestione spese residuali

545

360

212

572

TOTALE

465.902

492.263

-42.608

449.655

 

La consistente diminuzione, rispetto al dato assestato 2004, delle risorse del centro n. 3 - Dipartimento del Tesoro – è riconducibile al rimborso degli oneri del debito pubblico (titolo III) che passano da 214.328 a 178.682 milioni (-35.647 milioni).

 

Nella tavola successiva è esposta la ripartizione delle previsioni di spesa del Ministero dell’economia e delle finanze secondo le categorie della classificazione economica. I dati del disegno di legge di bilancio a legislazione vigente per il 2005 sono posti a raffronto con le previsioni assestate per il 2004. Per ciascuna categoria viene altresì indicata la percentuale degli stanziamenti del Ministero rispetto al totale della spesa del bilancio dello Stato per la medesima categoria.

 


TAVOLA 3

 

Andamento della spesa complessiva del Ministero dell’economia per categorie e incidenza percentuale sul totale di spesa per categorie nel bilancio dello Stato per il 2004

 

 

(Dati di competenza - valori in milioni di euro)

Categorie

Assestamento

2004

(a)

BLV

2005

(b)

Differenza


(b) – (a)

% su Bilancio Stato

Redditi da lavoro dipendente

14.834

16.228

1.394

20,1

Consumi intermedi

3.104

3.262

158

27,3

Imposte pagate sulla produzione

248

281

33

6,4

Trasferimenti correnti ad amministrazioni pubbliche

80.065

80.857

792

48,5

Trasferimenti correnti a famiglie e istituzioni sociali private

2.537

2.561

24

65,7

Trasferimenti correnti a imprese

3.434

3.355

-79

65,4

Trasferimenti all'estero

437

377

-60

23,8

Risorse proprie CEE

14.750

15.700

950

100,0

Interessi passivi e redditi da capitale

74.886

72.686

-2.200

100,0

Poste correttive e compensative

50.651

43.873

-6.778

99,6

Ammortamenti

795

833

38

100,0

Altre uscite correnti

6.763

6.998

235

81,1

Totale Spese Correnti

252.506

247.012

-5.494

59,3

Investimenti fissi lordi e acquisti di terreni

508

535

27

8,4

Contributi agli investimenti ad amministrazioni pubbliche

8.794

6.785

-2.009

44,0

Contributi agli investimenti ad imprese

2.971

2.936

-35

32,4

Contributi agli investimenti a famiglie e istituzioni sociali private

10

-

-

 

Contributi agli investimenti a estero

34

34

0

17,7

Altri trasferimenti in conto capitale

7.168

8.936

1.768

90,6

Acquisizioni di attività finanziarie

4.767

3.821

-946

94,3

Totale spese Conto Capitale

24.252

23.047

-1.205

51,2

Totale Spese Finali

276.758

270.059

-6.699

58,5

 

 

 

Gli effetti determinati dal disegno di legge finanziaria per il 2005 (A.C. 5310) sullo stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze come determinato nel bilancio a legislazione vigente (A.C. 5311) saranno evidenziati con l’approvazione, successivamente all’approvazione della finanziaria da parte dell’Assemblea, della Nota di variazioni (A.C. 5311-bis/Tab. 2).

 

Nello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze è contenuto il bilancio di previsione dell’Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato.

Nella relazione al disegno di legge (A.C. 5311/Tab. 2) è, inoltre, presente la relazione al Parlamento sui rapporti tra l’Italia e il Fondo monetario internazionale, ai sensi dell’articolo 1 della legge n. 882 del 1977.

 

Tra gli allegati tecnici contenuti nella Tabella 2, oltre a quelli riferiti al Ministero stesso, si ricordano gli allegati da 1 a 3 (pagg. 393 e seguenti) relativi all’intero bilancio dello Stato, contenenti i dati suddivisi per categorie (allegato n. 1), per funzioni obiettivo di I e II livello (allegato n. 2) e i dati incrociati  delle categorie  sulle funzioni obiettivo di I livello (allegato n. 3).


 

Appendice 2

 


Il Bilancio dello Stato

Il bilancio dello Stato è il documento con il quale viene regolata la gestione finanziaria delle amministrazioni dello Stato, attraverso l’indicazione delle entrate e delle spese.

Si tratta di un bilancio annuale di previsione. “Annuale” perché il periodo di tempo sui si riferisce è di dodici mesi e coincide con l’anno solare (inizia il 1° gennaio e termina il 31 dicembre). “Di previsione” perché viene predisposto e approvato prima dell’inizio della gestione e, pertanto, indica le entrate e le spese che si presume verranno effettuate.

 

Ai sensi dell’articolo 81, comma primo, della Costituzione, l’iniziativa relativa alla presentazione in Parlamento del bilancio dello Stato è riservata al Governo. Il Parlamento approva il bilancio con legge.

 

L’articolo 81, comma terzo, della Costituzione dispone inoltre che “con la legge di approvazione del bilancio non si possono stabilire nuovi tributi e nuove spese”.

In base a tale disposizione costituzionale si è ritenuto che con la legge di approvazione del bilancio non si possa modificare la normativa sostanziale su cui si fonda l’acquisizione delle entrate e l’erogazione delle spese. Il bilancio pertanto quantifica le previsioni di entrata e di spesa in base alla disciplina vigente al momento in cui viene predisposto.

 

Sono invece determinate direttamente in sede di bilancio le spese di carattere discrezionale, vale a dire le spese, per lo più connesse all’operatività delle amministrazioni, la cui quantificazione non è riconducibile a disposizioni di legge e che comunque non sono giuridicamente obbligatorie.

 

Il disegno di legge di bilancio a legislazione vigente, presentato dal Governo entro il 30 settembre di ogni anno, è costituito :

§      da un unico stato di previsione dell’entrata, nel quale sono registrate le entrate di competenza di tutti i Ministeri (principalmente del Ministero dell’economia e delle finanze, ma anche degli altri Ministeri);

§      dagli stati di previsione della spesa, relativi ai singoli Ministeri con portafoglio[1];

§      dal quadro generale riassuntivo.

Il disegno di legge di bilancio viene esaminato congiuntamente al disegno di legge finanziaria nell’ambito della c.d. sessione di bilancio.

Agli stati di previsione della spesa sono allegati i bilanci delle aziende ed amministrazioni autonome controllate dal relativo Ministero. Le principali aziende ed amministrazioni autonome, peraltro, nel corso di un processo sviluppatosi in particolare negli anni novanta, sono state trasformate in società per azioni (talora con un passaggio intermedio ad ente pubblico economico). Esse pertanto costituiscono adesso una struttura organizzativa residuale.

 

A seguito della riforma della struttura del bilancio dello Stato effettuata nel 1997 (legge n. 94/1997 e decreto legislativo n. 279/1997), all’interno di ciascuno stato di previsione, le voci contabili in rapporto alle quali sono indicate le previsioni di entrata e di spesa, in termini di competenza e di cassa, sono rappresentate dalle unità previsionali di base, che costituiscono l’unità elementare ai fini dell’approvazione parlamentare.

Le unità previsionali di base, a loro volta, sono classificate per centri di responsabilità amministrativa, i quali rappresentano, nell’ambito dell’amministrazione di ciascun Ministero, le strutture preposte alla gestione delle risorse stanziate.

Ai sensi dell’art. 1 del D.Lgs. n. 279/1997, infatti, le unità previsionali di base appartenenti ad un centro di responsabilità amministrativa costituiscono l’insieme organico delle risorse finanziarie affidate alla gestione di quel centro di responsabilità amministrativa.

I centri di responsabilità amministrativa sono individuati in modo da assicurare l’adeguamento della struttura del bilancio dello Stato all’organizzazione dell’Amministrazione statale.

 

Ciascuna unità previsionale di base a sua volta è divisa in capitoli, che costituiscono le unità elementari di riferimento per le operazioni di gestione e di rendicontazione.

La ripartizione delle unità previsionali di base in capitoli non ha luogo nella legge di bilancio, ma viene effettuata, in via amministrativa, con successivo decreto del Ministro dell’economia e delle finanze.

 

Il bilancio a legislazione vigente per il 2005 presenta 149 centri di responsabilità amministrativa (di cui 37 relativi all’entrata). Le unità previsionali di base sono 150 per l’entrata e 1.367 per la spesa (nel bilancio per il 2004 le unità previsionali di base erano 145 per l’entrata e 1.416 per la spesa).

I capitoli nei quali saranno ripartiti gli stanziamenti delle unità previsionali di base sono 721 per l’entrata e 6.102 per la spesa (nel bilancio per il 2004 erano 699 per l’entrata e 6.267 per la spesa).

 

L’approvazione del bilancio con legge ha l’effetto giuridico di autorizzare l’amministrazione a percepire le entrate ed effettuare le spese iscritte in bilancio.

Le previsioni relative all’entrata hanno carattere estimativo: le amministrazioni dello Stato hanno comunque facoltà di accertare tutte le entrate per le quali, nel corso dell’esercizio, lo Stato acquisisca un credito e di incassare tutte le entrate versate presso la Tesoreria dello Stato.

L’approvazione delle previsioni di spesa ha invece carattere giuridicamente vincolante: le previsioni di spesa iscritte in bilancio costituiscono, infatti, il limite massimo entro il quale le amministrazioni dello Stato sono autorizzate ad assumere impegni di spesa (autorizzazioni di competenza) e ad effettuare pagamenti (autorizzazioni di cassa).

 

Nel caso in cui il bilancio non sia approvato entro il 31 dicembre (ipotesi che non si è più verificata dopo il 1988, ma che prima era assai frequente), la Costituzione prevede la concessione al Governo dell’esercizio provvisorio.

Con l’esercizio provvisorio il Governo è autorizzato ad effettuare spese pari, in ciascun mese dell’esercizio, ad un dodicesimo della spesa prevista, per ciascuna voce, nel bilancio presentato ma non ancora approvato; la limitazione della spesa, non si applica, tuttavia, alle spese obbligatorie e a quelle non frazionabili che scadono nel periodo dell’esercizio provvisorio.

Ai sensi dell’articolo 81, comma terzo, della Costituzione, l’esercizio provvisorio deve essere concesso con legge e, complessivamente, non può protrarsi per un periodo superiore a quattro mesi.

Bilancio di competenza e di cassa

Per ciascuna unità previsionale di base viene indicata la previsione di competenza e quella di cassa.

Il bilancio dello Stato, pertanto, è un bilancio misto, vale a dire un bilancio redatto sia in termini di competenza che in termini di cassa.

 

Le dotazioni di competenza quantificano l’entità prevista delle entrate che le amministrazioni statali acquisiranno il diritto di percepire (entrate che si prevede di accertare) e l’entità prevista delle spese che le amministrazioni statali assumeranno l’obbligo di effettuare (spese che si prevede di impegnare).

Le dotazioni di cassa quantificano l’entità prevista delle entrate che saranno incassate (vale a dire versate in Tesoreria) e delle spese che saranno pagate (erogate dalla Tesoreria).

La competenza, pertanto, tiene conto del momento in cui sorge il titolo giuridico dal quale deriva l’entrata o la spesa; la cassa, invece, si riferisce al compimento, di fatto, delle operazioni di incasso e di pagamento.

 

Le previsioni di cassa sono determinate assumendo come limite massimo, per quanto concerne l’entrata, la massa acquisibile, e per quanto concerne la spesa, la massa spendibile.

La massa acquisibile e spendibile è data dalla somma della consistenza dei residui (rispettivamente attivi e passivi) e della dotazione di competenza.

 

Si definiscono residui attivi le entrate le entrate accertate, ma non incassate, vale a dire le entrate per le quali ha avuto luogo l’accertamento, ma, entro il termine dell’esercizio finanziario, non è stato effettuato il versamento in Tesoreria.

Si definiscono residui passivi le spese che sono state impegnate, ma non sono state pagate, perché non si è concluso entro la fine dell’esercizio il relativo procedimento di spesa.

In deroga al principio generale per il quale le somme stanziate che alla fine dell’esercizio non siano state impegnate costituiscono economie di bilancio, può essere autorizzata la conservazione in bilancio anche di somme non impegnate. Più precisamente, per gli stanziamenti relativi a spese in conto capitale è autorizzata, ai sensi dell’articolo 36, comma 2, del R.D. n. 2440/1923, la conservazione in bilancio anche se, entro la fine dell’esercizio finanziario, non siano stati impegnati (residui di stanziamento o residui impropri).

L’art. 1, comma 6, del D.L. n. 194/2002 (legge 31 ottobre 2002 n. 246), modificando l’articolo 36, comma 2, del R.D. n. 2440/1923, ha limitato ad un solo anno, dopo l’esercizio di iscrizione in bilancio, il periodo di conservazione in bilancio dei residui di stanziamento di conto capitale. Per gli stanziamenti iscritti in bilancio in forza di disposizioni legislative entrate in vigore nell'ultimo quadrimestre dell'esercizio finanziario, il periodo di conservazione è protratto di un ulteriore anno[2].

 

Ogni unità previsionale di base reca quindi:

§      la previsione relativa ai residui;

§      la previsione di competenza relativa agli accertamenti o agli impegni di spesa che possono essere assunti nell'anno;

§      la previsione di cassa relativa alle entrate che si prevede di incassare o alee spese che possono essere pagate.

 

Sono oggetto di approvazione parlamentare soltanto le previsioni di competenza e di cassa.

Per quanto riguarda i residui, che sono indicati a fini conoscitivi, la quantificazione nel disegno di legge di bilancio è effettuata in via presuntiva. L’esatto ammontare dei residui al 1° gennaio dell’anno di riferimento sarà determinato in sede di rendiconto relativo all’esercizio precedente.

Bilancio pluriennale

Il bilancio a legislazione vigente viene presentato sia su base annuale, con riferimento all’anno successivo, che su base pluriennale, vale a dire con riferimento ad un periodo di tre anni.

Più precisamente, l’articolo 4 della legge n. 468/1978 prevede che, oltre al bilancio pluriennale a legislazione vigente – il quale, a seguito dell’approvazione della legge finanziaria, viene integrato con gli effetti da essa recati – sia predisposto un bilancio pluriennale programmatico, nel quale si evidenziano i saldi di bilancio da conseguire in ciascuno degli anni considerati, tenendo conto sia della manovra finanziaria da attuare per l’anno successivo, sia delle ulteriori manovre che saranno operate nei due anni seguenti.

Il bilancio pluriennale è approvato con apposito articolo del disegno di legge di bilancio.

Rispetto al bilancio annuale, il bilancio pluriennale viene presentato in forma più aggregata: si dà conto, infatti, dell’evoluzione pluriennale del quadro generale riassuntivo e delle voci contenute nella classificazione per categorie delle entrate e delle spese.

La classificazione delle entrate e delle spese

Gli stanziamenti, sia di entrata che di spesa, sono classificati secondo i criteri dettati dall’art. 4, comma 1, della legge n. 94/1997.

In particolare, le entrate sono classificate per:

§      Centri di responsabilità amministrativa, che indicano le strutture amministrative cui compete la gestione;

§      Titoli, che sono individuati in numero di quattro. Titolo I: entrate tributarie; Titolo II: entrate extra-tributarie; Titolo III: entrate derivanti da alienazione e ammortamento di beni patrimoniali e riscossione di crediti; Titolo IV: entrate derivanti da accensione di prestiti. I primi tre titoli rappresentano le entrate finali;

§      Unità previsionali di base, che costituiscono oggetto di approvazione parlamentare e, pertanto, possono essere oggetto di emendamento nel corso dell’esame parlamentare;

§      Capitoli, che rappresentano una ripartizione delle unità previsionali di base ai fini della gestione e della rendicontazione.

 

Le spese sono classificate per:

§      Centri di responsabilità amministrativa, che indicano le strutture amministrative cui compete la gestione, e specificamente l’assunzione degli impegni di spesa e l’emissione dei titoli di pagamento;

§      Titoli, che sono individuati in numero di tre. Titolo I: spese correnti; Titolo II: spese in conto capitale; Titolo III: rimborso di passività finanziarie. I primi due titoli rappresentano le spese finali;

§      Unità previsionali di base che costituiscono oggetto di approvazione parlamentare e, pertanto, possono essere oggetto di emendamento nel corso dell’esame parlamentare;

§      Capitoli, che rappresentano un’ulteriore ripartizione delle unità previsionali di base, effettuata tenendo conto dell’oggetto, del contenuto economico e funzionale, del carattere obbligatorio o discrezionale della spesa.

Le unità previsionali di base

Le unità previsionali di base (UPB) rappresentano le voci fondamentali della struttura del bilancio dello Stato, come delineata dalla legge di riforma n. 94/1997 e dal conseguente decreto legislativo n. 279/1997, in quanto costituiscono l’oggetto dell’approvazione parlamentare.

In sede di prima attuazione della riforma, le unità previsionali di base per l’esercizio finanziario 1998 sono state individuate dal decreto legislativo n. 279/1997. Per gli anni successivi le unità previsionali di base sono individuate dai singoli disegni di legge di bilancio, con i quali si provvede, di volta in volta, alle eventuali modifiche o integrazioni rispetto alla classificazione dell'anno precedente.

Ai sensi dell’art. 1, comma 1, del D.Lgs. n. 279/97, la determinazione delle UPB deve assicurare la rispondenza della gestione finanziaria agli obiettivi posti all'azione amministrativa dello Stato

A tal fine, le unità previsionali di base sono articolate per centri di responsabilità amministrativa, che corrispondono alle strutture dell’amministrazione chiamate a gestire le risorse finanziarie.

All’interno di ciascun stato di previsione, le UPB della spesa sono ripartite, in primo luogo per centri di responsabilità amministrativa e, in secondo luogo, per titoli (spesa corrente, spesa in conto capitale, rimborso di passività finanziarie).

Al terzo livello, le UPB di spesa corrente sono distinte in:

§      spese di funzionamento;

§      spese per interventi;

§      spese per trattamenti di quiescenza e altri trattamenti integrativi o sostitutivi di questi ultimi;

§      spese per oneri del debito pubblico;

§      spese per oneri comuni.

Relativamente alle spese di funzionamento, le componenti di spesa (quali ad esempio le spese per il personale e le spese per acquisti di beni e servizi) sono di norma indicate ai soli fini conoscitivi, salvo che le speciali caratteristiche della spesa ne renda necessaria una articolazione in unità di voto a sé stanti.

 

Per la spesa in conto capitale, le UPB sono articolate in:

§      spese di investimento;

§      spese per oneri comuni;

§      altre spese.

 

Per ogni unità previsionale di base sono indicati:

a)      l'ammontare presunto dei residui attivi o passivi alla chiusura dell'esercizio precedente a quello cui il bilancio si riferisce.

b)      l'ammontare delle entrate che si prevede di accertare e delle spese che si prevede di impegnare nell'anno cui il bilancio si riferisce (competenza);

c)      l'ammontare delle entrate che si prevede di incassare e delle spese che si prevede di pagare nell'anno cui il bilancio si riferisce (cassa), che si riferiscono in modo indistinto sia alle operazioni in conto competenza che a quelle in conto residui.

La ripartizione delle unità previsionali di base in capitoli

La ripartizione in capitoli delle unità previsionali di base viene esposta, a scopo esclusivamente conoscitivo, nelle tabelle allegate al disegno di legge di bilancio, concernenti lo stato di previsione dell’entrata e ciascun stato di previsione della spesa.

I capitoli costituiscono le unità elementari ai fini della gestione e della rendicontazione.

La ripartizione delle unità previsionali di base in capitoli viene effettuata successivamente all’approvazione e alla pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della legge di bilancio, con decreto del Ministro dell’economia e delle finanze.

 

Entro 10 giorni dalla pubblicazione della legge di bilancio i singoli Ministri assegnano le risorse ai dirigenti generali titolari dei centri di responsabilità delle rispettive amministrazioni, previa definizione degli obiettivi che l'amministrazione intende perseguire e l'indicazione del livello dei servizi, degli interventi e dei programmi e progetti finanziati nell'ambito dello stato di previsione. Il decreto di assegnazione viene comunicato al competente ufficio della Ragioneria e alla Corte dei conti.

Il quadro generale riassuntivo

Nel quadro generale riassuntivo, presentato sia con riguardo al bilancio di competenza che a quello di cassa, sono esposti i seguenti saldi:

§      il risultato differenziale tra il totale delle entrate tributarie ed extratributarie e il totale delle spese correnti (risparmio pubblico, che corrisponde al saldo corrente);

§      il risultato differenziale tra tutte le entrate e le spese, ad esclusione delle operazioni finanziarie relative alle partecipazioni azionarie, ai conferimenti, alla concessione e riscossione di crediti e all’accensione e rimborso di prestiti (indebitamento o accreditamento netto);

§      il risultato differenziale tra il totale delle entrate finali ed il totale delle spese finali, vale a dire il totale delle entrate con esclusione delle entrate relative alle operazioni di accensione di prestiti e il totale delle spese con esclusione delle spese relative a rimborso di prestiti (saldo netto da finanziare);

§      il risultato differenziale fra il totale delle entrate finali e il totale delle spese (ricorso al mercato).

La classificazione funzionale e la classificazione economica

Per rendere più significativa la lettura del bilancio, la legge 468/1978 e successive modificazioni prevede che, in appositi allegati (contenuti, a livello generale, nel quadro generale riassuntivo, e, in modo più dettagliato, negli stati di previsione del disegno di legge presentato dal Governo) gli stanziamenti di spesa siano ripartiti secondo l’analisi funzionale e secondo l’analisi economica.

Queste ripartizioni, pur non essendo oggetto di votazione in Parlamento, hanno un rilevante valore conoscitivo.

In primo luogo la riforma del bilancio ha previsto la classificazione degli stanziamenti di spesa per funzioni-obiettivo (analisi funzionale), con l’intento di evidenziare la ripartizione delle risorse tra le diverse finalità della spesa, ovvero tra le diverse politiche di settore che si intendono attuare.

Oltre all’analisi funzionale, è prevista la classificazione per categorie (analisi economica), che mira ad evidenziare l’effetto che le spese di bilancio hanno sul sistema economico nazionale. Per questo, con la riforma del bilancio, si è previsto che le categorie economiche siano definite in conformità con gli schemi di classificazione del sistema di contabilità nazionale, che è identico per tutti i paesi membri della Comunità europea.

Anche per le entrate viene esposta una classificazione per categorie, che tuttavia non è ancora stata riformulata in base ai criteri della contabilità nazionale, ma fa riferimento, piuttosto, alla natura dei proventi.

La classificazione funzionale delle spese: le funzioni-obiettivo

L’articolo 6 della legge n. 468 del 1978, come modificato dalla legge n. 94/1997, ha introdotto una classificazione analitica delle speseper funzioni-obiettivo[3].

Le funzioni-obiettivo sono individuate con riguardo all’esigenza di definire le politiche pubbliche di settore, e indicano le finalità dell’attività amministrativa e della spesa.

A partire dal bilancio 1999 sono stati adottati i criteri di classificazione comunitari recepiti nel sistema COFOG (SEC 95)[4].

Il sistema COFOG (relativo alla classificazione delle funzioni di governo comune a tutti i paesi dell’Unione Europea e a livello OCSE) è articolato secondo il sistema dei conti SEC95 (Sistema europeo di contabilità nazionale) con la classificazione delle funzioni obiettivo risultante dalla ricognizione delle attività e dei servizi.

La classificazione per funzioni obiettivo è articolata su quattro livelli, di cui i primi tre esprimono la classificazione COFOG (SEC95) adottata in sede comunitaria, mentre il quarto livello di codificazione, relativo alle “missioni istituzionali”, indica gli obiettivi perseguiti da ciascuna amministrazione:

§      il primo livello, rappresentato dalle divisioni (n. 10), rappresenta i fini primari perseguiti dalle Amministrazioni;

§      il secondo livello, rappresentato dai gruppi (n. 68), esprime le specifiche aree di intervento delle politiche pubbliche;

§      il terzo livello, rappresentato dalle classi (n. 106), identifica i comparti di attività in cui si articolano le aree di intervento del livello precedente;

§      il quarto livello, rappresentato dalle missioni istituzionali, rappresenta gli obiettivi perseguiti da ciascuna Amministrazione, in modo esclusivo o condiviso con altre Amministrazioni, rispetto al settore di riferimento. Esso non è determinato nell’ambito della classificazione COFOG–SEC95, ma è individuato a livello nazionale. Il numero delle missioni istituzionali varia dunque con le esigenze delle singole amministrazioni.

 

L’importo relativo a ciascuna funzione non è oggetto di autonoma decisione, ma si determina dal totale delle risorse attribuite alle U.P.B. e ai sottostanti capitoli facenti capo a quella funzione.

Il primo livello, costituito da 10 voci (dette “divisioni”), mette in rilievo la ripartizione delle risorse tra le finalità primarie e più generali delle spese (le grandi destinazioni di spesa). Più precisamente, le “funzioni-obiettivo” di 1° livello delle spese complessive (spese finali + rimborso passività finanziarie) è articolata nelle voci seguenti:

 

Funzioni-obiettivo – 1° livello

1.       Servizi generali delle pubbliche amministrazioni

2.       Difesa

3.       Ordine pubblico e sicurezza

4.       Affari economici

5.       Protezione dell’ambiente

6.       Abitazioni e assetto territoriale

7.       Sanità

8.       Attività ricreative, culturali e di culto

9.       Istruzione

10.   Protezione sociale

 

Ciascuna voce di primo livello viene poi scomposta in modo analitico nei livelli successivi, fino a pervenire all’individuazione delle specifiche funzioni svolte dalle amministrazioni singolarmente o in modo condiviso.

 

Nella legge di bilancio, la classificazione per funzioni-obiettivo viene esposta in appositi prospetti:

§      nel quadro generale riassuntivo del bilancio, gli stanziamenti di spesa vengono ripartiti per funzioni-obiettivo di 1° livello, in riferimento a ciascun Ministero, in termini di competenza e cassa;

§      nell’Allegato 2 della legge di bilancio è esposto l’elenco completo di tutte le funzioni obiettivo presenti in bilancio per l’esercizio finanziario di riferimento (articolate nei quattro livelli), suddivise per singoli Ministeri.

 

Ulteriori informazioni analitiche sono contenute negli stati di previsioni allegati al disegno di legge di bilancio a legislazione vigente:

§      nell’Allegato 2 dello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze (Tabella 2) è esposto il quadro contabile degli stanziamenti di spesa dell’intero bilancio dello Stato ripartiti per funzioni-obiettivo di 1° e 2° livello (cioè divisioni e gruppi);

§      nell’Allegato 3 dello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze (Tabella 2) è esposto il quadro contabile degli stanziamenti di spesa dell’intero bilancio dello Stato ripartiti per funzioni-obiettivo di 1° livello (divisioni) nell’ambito della classificazione per categorie economiche;

§      in ciascuno stato di previsione è esposto il quadro contabile degli stanziamenti di spesa del relativo Ministero, suddivisi per funzioni-obiettivo fino al 4° livello (missioni istituzionali) a raffronto (in termini di residui, competenza e cassa) con le previsioni relative all’esercizio finanziario precedente e a quelle assestate (Allegato 1);

§      nell’Allegato 5 di ciascuno stato di previsione è rappresentato il raggruppamento dei capitoli secondo la classificazione per funzioni-obiettivo di competenza di ogni Ministero sino al 4° livello.

La classificazione economica delle spese e delle entrate

La classificazione delle spese per categorie è stata ridefinita a partire dalla legge di bilancio per il 2000, dove, in sostituzione delle categorie tradizionali, è stata introdotta una classificazione economica degli stanziamenti di spesa elaborata secondo i criteri di contabilità nazionale previsti dal SEC95.

La nuova classificazione economica delle spese finali del bilancio dello Stato è articolata in 19 categorie di 1° livello, di cui 12 di parte corrente e 7 di conto capitale, così definite:

 


Spese finali: Classificazione per Categorie economiche – Sec95

Parte Corrente

Categoria 1

Redditi da lavoro dipendente

Categoria 2

Consumi intermedi

Categoria 3

Imposte pagate sulla produzione

Categoria 4

Trasferimenti correnti ad amministrazioni pubbliche

Categoria 5

Trasferimenti correnti a famiglie e istituzioni sociali private

Categoria 6

Trasferimenti correnti a imprese

Categoria 7

Trasferimenti correnti a estero

Categoria 8

Risorse proprie CEE

Categoria 9

Interessi passivi e redditi da capitale

Categoria 10

Poste correttive e compensative

Categoria 11

Ammortamenti

Categoria 12

Altre uscite correnti

Conto Capitale

Categoria 21

Investimenti fissi lordi e acquisti di terreni

Categoria 22

Contributi agli investimenti ad amministrazioni pubbliche

Categoria 23

Contributi agli investimenti ad imprese

Categoria 24

Contributi agli investimenti a famiglie e istituzioni sociali private

Categoria 25

Contributi agli investimenti a estero

Categoria 26

Altri trasferimenti in conto capitale

Categoria 31

Acquisizioni di attività finanziarie

 

Nella legge di bilancio, la classificazione economica delle spese viene esposta nei seguenti prospetti:

-          nell’Allegato 1 dello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze (Tabella 2) è esposto il quadro contabile degli stanziamenti di spesa, relativi all’intero bilancio dello Stato, ripartiti per categorie economiche;

-          nell’Allegato 3 dello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze (Tabella 2) è esposto il quadro contabile degli stanziamenti di spesa, relativi all’intero bilancio dello Stato, ripartiti per categorie economiche e, nell’ambito di ciascuna di esse, per funzioni-obiettivo di 1° livello;

-          nell’Allegato 4 di ciascuno stato di previsione è inoltre rappresentato il raggruppamento dei capitoli secondo il codice economico di competenza di ogni Ministero.

 

Per quanto riguarda invece la classificazione economica delle entrate, in bilancio viene ancora mantenuta la tradizionale individuazione delle categorie in base alla natura dei proventi:

 

Entrate finali: Classificazione per Categorie economiche

Titolo I - Entrate Tributarie

Categoria I

Imposte sul patrimonio e sul reddito

Categoria II

Tasse e imposte sugli affari

Categoria III

Imposte sulla produzione, consumi e dogane

Categoria IV

Monopoli

Categoria V

Lotto, lotterie ed altre attività di giuoco

Titolo II - Entrate Extratributarie

Categoria VI

Proventi speciali

Categoria VII

Proventi dei servizi pubblici minori

Categoria VIII

Proventi dei beni dello Stato

Categoria IX

Prodotti netti di aziende autonome e utili di gestione

Categoria X

Interessi su anticipazioni e crediti vari del tesoro

Categoria XI

Recuperi, rimborsi e contributi

Categoria XII

Partite che si compensano nella spesa

Titolo III – Alienazione ed ammortamento di beni patrimoniali e riscossione di crediti

Categoria XIII

Vendita di beni ed affrancazione di canoni

Categoria XVI

Ammortamento di beni patrimoniali

Categoria XV

Rimborso di anticipazione e di crediti vari del tesoro

Elementi conoscitivi

Nel disegno di legge di bilancio, gli ulteriori approfondimenti in relazione alle principali poste di entrata e di spesa dei Ministeri sono contenuti nelle Note preliminari agli stati di previsione e negli allegati tecnici (articolo 2, comma 4-quater, della legge n. 468/1978).

La Nota preliminare a ciascuno stato di previsione della spesa deve recare l'indicazione dei criteri adottati per la formulazione delle previsioni, con particolare riguardo a quelli utilizzati per gli stanziamenti di parte corrente a carattere discrezionale, ove le relative variazioni si discostino significativamente dal tasso indicato nel Documento di programmazione.

Nella Nota preliminare agli stati di previsione della spesa sono inoltre indicati:

-          gli obiettivi dell'azione amministrativa, distinti per livelli dei servizi che si intendono assicurare ed interventi da realizzare;

-          gli eventuali aumenti di organici programmati per l'esercizio;

-          gli indicatori di efficienza e di efficacia che si intendono utilizzare per la valutazione dei risultati.

Nella Nota preliminare allo stato di previsione dell'entrata sono indicati:

-          i criteri adottati per la previsione delle principali imposte e tasse e, per ciascun titolo, la quota non avente carattere ricorrente;

-          gli effetti derivanti dalle disposizioni normative che comportano agevolazioni fiscali, introdotte nell'esercizio.

 

Negli allegati tecnici ai singoli stati di previsione sono, tra l’altro, indicate:

-          l’analisi delle spese vincolate di ciascuna unità previsionale di base, con la distinzione tra spese discrezionali, spese obbligatorie e spese predeterminate per legge (Allegato 2);

-          l’indicazione delle risorse, ripartite per UPB, destinate alle singole Regioni, per le sole spese in conto capitale (Allegato 6);

-          le spese di investimento destinate alle aree sottoutilizzate del territorio nazionale, alle aree svantaggiate e alle aree montane, iscritte negli stati di previsione dei singoli Ministeri per gli interventi di rispettiva competenza, nell'ammontare totale e suddiviso per regioni (Allegato 7).

 

In ogni stato di previsione è inoltre prevista l’indicazione delle somme destinate alla ricerca scientifica e tecnologica (Allegato 8), le schede relative alle competenze fisse per il personale (Allegati 9 e successivi), l’indicazione delle somme destinate alle aree sottoutilizzate, ai sensi dell’art. 2, co. 5, della legge n. 468/1978 (Allegato 14).

 


Glossario
dei principali termini in materia di finanza pubblica

 

Accensione di prestiti

Ammontare delle operazioni di indebitamento a medio e lungo termine (debito patrimoniale), con esclusione di quelle di durata inferiore all’anno (debito fluttuante). In sede previsionale, nel bilancio dello Stato, l’accensione di prestiti coincide con il ricorso al mercato [®].

 

Amministrazioni pubbliche

 

Nell’ambito del sistema di contabilità nazionale [®], complesso delle unità istituzionali la cui funzione principale consiste nella produzione di beni e servizi non destinabili alla vendita ovvero nella redistribuzione del reddito e della ricchezza del paese, e le cui risorse principali sono costituite da versamenti obbligatori effettuati direttamente o indirettamente da unità appartenenti ad altri settori.

Il settore delle Amministrazioni Pubbliche è composto di tre sottosettori: 1) Amministrazioni centrali, che comprendono i Ministeri, gli organi costituzionali e quelli a rilevanza costituzionale (Corte dei Conti, CSM, CNEL), gli enti centrali con competenza su tutto il territorio del paese (Cassa depositi e prestiti, Anas, Coni, CNR, Istat, Autorità amministrative indipendenti, ecc.); 2) Amministrazioni locali, che comprendono gli enti territoriali (le regioni, le province, i comuni, le ASL, le Aziende ospedaliere, le camere di commercio, le università, gli Enti portuali, ecc.); 3) enti di previdenza e assistenza (Inps, Inail, Inpdap, Enasarco, Casse professionali, ecc.).

Le Pubbliche Amministrazioni costituiscono il settore di contabilità nazionale preso a riferimento in ambito europeo per la definizione dei parametri di finanza pubblica.

 

Avanzo (complessivo, corrente, primario)

® “Saldo complessivo”, “Saldo corrente”, “Saldo primario”.

 

Capitolo

Voce contabile individuata nell’ambito di ciascuna unità previsionale di base [®], rilevante ai soli fini della gestione e della rendicontazione. I capitoli non sono oggetto di approvazione parlamentare.

L’articolazione delle U.P.B. in capitoli - in relazione allo specifico oggetto per l’entrata e secondo il contenuto economico e funzionale della spesa – è effettuata, annualmente, con decreto del Ministero dell’economia e delle finanze, adottato contestualmente all’entrata in vigore della legge di approvazione del bilancio.

 

Cassa (bilancio di)

Bilancio nel quale le previsioni di entrata si riferiscono agli incassi e le previsioni di spesa ai pagamenti [® “Entrata (procedimento contabile)”, “Spesa (procedimento contabile)”].

Il bilancio annuale di previsione dello Stato viene redatto sia in termini di cassa che in termini di competenza [®].

 

Centro di costo

Unità organizzativa cui è assegnata la responsabilità di gestire risorse che generano costi. E’ la struttura in riferimento alla quale sono effettuate le rilevazioni della contabilità economica per centri di costo [®].

 

Centro di responsabilità amministrativa

Ufficio di livello dirigenziale generale cui sono attribuite, nell’ambito di ciascuno stato di previsione, le risorse finanziarie individuate da un insieme di unità previsionali di base [®] deliberate dal Parlamento. I centri di responsabi­lità amministrativa sono individuati in modo da assicurare il costante adeguamento della struttura del bilancio dello Stato all’organizzazione dell’Amministrazione statale.

 

Classificazione economica

Aggregazione delle spese e delle entrate secondo la loro natura economica, articolata in categorie.

Le principali categorie della tradizionale classificazione economica delle entrate del bilancio dello Stato sono: Imposte sul patrimonio e sul reddito, Tasse e imposte sugli affari, Imposte sulla produzione, consumi e dogane, Monopoli, Lotto, lotterie ed altre attività di giuoco, Proventi dei beni dello Stato, dei servizi pubblici minori e speciali, Interessi su anticipazioni e crediti vari del tesoro.

La classificazione economica delle spese finali del bilancio dello Stato è stata rielaborata secondo i criteri di contabilità nazionale previsti dal SEC95 [®]; le principali voci sono: Redditi da lavoro dipendente, Consumi intermedi, Trasferi­menti correnti ad amministrazioni pubbliche, a famiglie e istituzioni sociali private, a imprese, Interessi passivi e redditi da capitale, Investimenti fissi lordi e acquisti di terreni, Contributi agli investimenti ad amministrazioni pubbliche e a imprese, Acquisizioni di attività finanziarie.

 

Classificazione funzionale

Aggregazione delle spese in base alle finalità cui sono destinate, articolata in funzioni-obiettivo [®].

 

Competenza

(bilancio di)

 

Bilancio in cui vengono iscritte, relativamente al periodo considerato, le entrate che si prevede di accertare e le spese che si prevede di impegnare [® “Entrata (procedi­mento contabile)” e “Spesa (procedimento contabile)”].

Il bilancio annuale di previsione viene redatto sia in termini di competenza che in termini di cassa [®].

 

Contabilità economica per centri di costo

Secondo quanto disposto dalla legge n. 94/1997, a partire dal 2000, per le Amministrazioni dello Stato è stato introdotto un sistema di contabilità analitica per centri di costo, volta ad individuare i costi di gestione di ciascuna organizzazione, cioè il valore dei fattori produttivi impiegati per la produzione di determinati beni o l’erogazione di determinati servizi. Il sistema di contabilità economica analitica si articola in centri di costo [®], servizi (che rappresentano le attività svolte dai singoli centri di costo) e piano dei conti (che rappresenta lo strumento, articolato su più livelli, mediante il quale viene effettuata la rilevazione economica dei costi).

 

Conto economico consolidato delle pubbliche amministrazioni

Conto che espone le entrate e le spese del settore isti­tuzionale delle amministrazioni pubbliche [®], nell’ambito del sistema di contabilità nazionale. Esso viene predisposto in termini di competenza economica.

Nel conto economico consolidato delle P.A. sono registrate solo le operazioni finali in grado di incidere sulla situazione economica o patrimoniale degli altri soggetti istituzionali, mentre sono escluse tutte le operazioni finanziarie con le quali ad una passività di un settore corrisponde una attività di un altro (concessione di mutui, partecipazioni e conferimenti, riscossione di crediti).

In ambito europeo, il conto consolidato delle P.A. è divenuto il quadro contabile di riferimento per la programmazione degli obiettivi di finanza pubblica, sia a livello comunitario (negli aggiornamenti annuali del programma di stabilità) sia a livello nazionale (nel Documento di programmazione economico-finanziaria) [® Amministrazioni pubbliche].

 

Conto riassuntivo del Tesoro

Documento che, pubblicato mensilmente in G.U., dà conto di tutte le operazioni di tesoreria [®] (incassi e pagamenti in termini di competenza e residui; debiti e crediti di tesoreria). Per ciascun periodo di riferimento evidenzia: il risparmio pubblico [®], il saldo da finanziare [®], il disavanzo complessivo [®] e la situazione del Tesoro.

 

Debito pubblico

Consistenza delle passività del settore pubblico. Le passività considerate includono: titoli a medio e a lungo termine collocati sul mercato (inclusi i CTZ), BOT e BTE sul mercato [®Titoli pubblici], raccolta postale, debiti nei confronti di enti creditizi, altri debiti interni, debiti esteri, debiti verso la Banca centrale.

Per quanto riguarda le Amministrazioni pubbliche, in ambito europeo, per debito pubblico si intende il debito lordo consolidato (cioè al netto delle attività del Tesoro verso la Banca d’Italia) della P.A.

 

Disavanzo (deficit)

Saldo negativo dei conti di finanza pubblica. Se riferito a conti economici corrisponde all’indebitamento netto [®]; se riferito a conti finanziari coincide con il fabbisogno[®].

 

In base ai parametri definiti in sede europea, per disavanzo pubblico si intende l’indebitamento netto della P.A. [®].

 

Disavanzo (complessivo, corrente, primario)

 

® “Saldo complessivo”, “Saldo corrente”, “Saldo primario”.

 

Entrata

(procedimento contabile)

Come disposto dal regolamento di contabilità generale, le entrate dello Stato sono costituite da tutti i redditi, proventi e crediti di qualsiasi natura, che lo Stato ha il diritto di riscuotere in virtù di leggi, regolamenti o altro titolo.

Il procedimento contabile di entrata si articola in tre fasi:

1) accertamento: fase in cui sorge per lo Stato il diritto a percepire una determinata somma attraverso l’iden­tificazione della ragione del credito e la persona che ne è debitrice; 2) riscossione: fase che consiste nell’esigere dal debitore la somma dovuta allo Stato; 3) versamento: fase in cui le somme riscosse sono versate nella tesoreria dello Stato.

 

Entrate correnti

Corrispondono ai primi due Titoli delle entrate del bilancio dello Stato: Titolo I - “entrate tributarie”, in cui rientrano le entrate di natura fiscale (IRPEF, IRPEG, IRAP, IVA ecc.) e Titolo II - “entrate extratributarie” nel quale sono considerati tutti i proventi diversi da quelli di carattere fiscale, che non incidono sul patrimonio.

 

Entrate finali

Sommatoria dei primi tre titoli delle entrate di bilancio dello Stato: Titolo I – “entrate tributarie”, Titolo II – “entrate extratributarie” (che insieme costituiscono le entrate correnti) e Titolo III – “alienazione ed ammortamento di beni patrimoniali e riscossione di crediti” (entrate in conto capitale).

Esse rappresentano le risorse definitivamente acquisite al bilancio per il raggiungimento dei fini istituzionali. Sono escluse dalle entrate finali quelle derivanti dall’accensione di prestiti.

 

Fabbisogno (primario)

Risultato differenziale relativo ai conti di cassa, che evidenzia l’eccedenza dei pagamenti rispetto agli incassi con riferimento al complesso delle operazioni di parte corrente, in conto capitale e finanziarie. Quando gli incassi superano le erogazioni si ha la c.d. “disponibilità”.

Il fabbisogno è un dato monetario, in quanto costituisce il quantitativo di risorse monetarie e finanziarie necessarie a colmare lo squilibrio tra i flussi di entrate e di spese dello Stato o di aggregati più vasti. Nella Relazione trimestrale di cassa, esso viene calcolato con riferimento al settore statale [®] e al settore pubblico [®].

 

 

Fabbisogno complessivo

 

E’ il fabbisogno [®] aumentato delle regolazioni debitorie pregresse[®] effettuate (o da effettuare) in contanti nei confronti dei soggetti esterni al settore cui si riferisce il conto e diminuito dei crediti maturati a fine periodo da parte dei fornitori.

 

Fondi speciali

 

Somme, iscritte su apposite unità previsionali di base (una di parte corrente e una in conto capitale) dello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze, destinate alla copertura finanziaria dei provvedimenti legislativi che si prevede possano essere approvati dal Parlamento negli esercizi finanziari compresi nel bilancio pluriennale. L’ammontare degli importi dei fondi speciali rappresenta il saldo tra accantonamenti di segno positivo, relativi a previsioni di nuove o maggiori spese o riduzioni di entrate, ed eventuali accantonamenti di segno negativo, relativi a riduzioni di spese o incremento di entrate destinate a finanziare gli accantonamenti positivi. I due accantonamenti vengono specificamente collegati tra loro, nel senso che la maggiore spesa prevista dall’accantona­mento positivo è subordinata all’entrata in vigore del provvedimento legislativo relativo al corrispondente accantonamento negativo.

L’ammontare del fondo speciale di parte corrente e del fondo speciale di conto capitale è determinato, rispettivamente, dalla tabella A e dalla tabella B della legge finanziaria. Le tabelle A e B indicano altresì gli accantonamenti relativi ai singoli Ministeri nei quali ciascun fondo è ripartito. Le quote del fondo speciale di parte corrente e, se non corrispondono a progetti di legge già approvati da un ramo del Parlamento, di quello in conto capitale non utilizzate entro l’anno cui si riferiscono costituiscono economie di bilancio.

 

Funzione obiettivo

Voci della classificazione funzionale [®] individuate con riguardo all’esigenza di definire le politiche pubbliche di settore. La classificazione per funzioni obiettivo è articolata su quattro livelli, di cui i primi tre sono tratti dalla classificazione standard adottata in sede europea (COFOG-SEC95), mentre il quarto livello, determinato in sede nazionale, indica gli obiettivi perseguiti da ciascuna amministrazione. Il primo livello (divisioni) rappresenta i fini primari perseguiti dalle Amministrazioni; il secondo (gruppi) esprime le specifiche aree di intervento delle politiche pubbliche; il terzo (classi) identifica i comparti di attività in cui si articolano le aree di intervento del livello precedente; il quarto livello (missioni istituzionali) rappresenta gli obiettivi perseguiti da ciascuna Amministrazione.

 

Le funzioni-obiettivo di primo livello sono 10: Servizi generali delle pubbliche amministrazioni; Difesa, Ordine pubblico e sicurezza, Affari economici, Protezione dell’am­biente, Abitazioni e assetto territoriale, Sanità, Attività ricreative, culturali e di culto, Istruzione, Protezione sociale.

 


Indebitamento netto

Saldo del conto economico della P.A. [®] risultante dalla differenza tra le spese complessive e le entrate complessive; se le entrate superano le spese, si ha “accreditamento netto”. L’indebitamento viene definito “netto” in quanto si escludono dal computo gli ammortamenti.

Analogamente, in relazione al bilancio dello Stato si definisce indebitamento (o accrescimento) netto il saldo risultante dalla differenza tra le entrate complessive e le spese complessive, escluse le operazioni finanziarie (partecipazioni azionarie e conferimenti, concessione e riscossione di crediti e accensione e rimborso di prestiti).

 

Limiti di impegno

Oneri pluriennali assunti a proprio carico dallo Stato per la realizzazione attuale di determinate opere pubbliche o private (spese a pagamento differito). Ciascun limite di impegno costituisce il livello massimo delle somme impegnabili per l’attuazione degli interventi previsti con il provvedimento autorizzativo della spesa. Gli impegni assunti a carico di ciascun limite si estendono, per importo pari all’ammontare degli impegni medesimi, a partire dall’esercizio di iscrizione in bilancio di ogni limite di impegno e per tanti esercizi quante sono le annualità da pagare. Il valore dell’investimento complessivamente attivato corrisponde alla somma delle singole rate attualizzate ad un determinato tasso di interesse.

 

Perenzione amministrativa

 

Eliminazione dalla contabilità finanziaria dei residui passivi [®] per i quali non siano state effettuate le relative operazioni di pagamento.

I residui passivi relativi a spese correnti si intendono perenti decorsi due esercizi finanziari successivi a quello della loro iscrizione in bilancio. I residui passivi relativi alle spese in conto capitale possono essere mantenuti in bilancio non oltre il settimo esercizio finanziario successivo alla prima iscrizione.

 

Regolazioni debitorie pregresse

Somme destinate alla regolazione di debiti determinatisi in esercizi finanziari precedenti. I relativi oneri, da iscrivere nel bilancio dell’esercizio in cui si effettua la regolazione, incidono sul fabbisogno dello stesso esercizio nella misura in cui la regolazione avviene per contanti nei confronti dei terzi creditori.

 

Residui

Si distinguono in residui attivi, che corrispondono a entrate accertate ma non ancora riscosse o versate e residui passivi, che corrispondono a spese impegnate ma non ancora pagate [® “Entrate (procedimento contabile)” e “Spesa (procedimento contabile)”].

I residui vengono accertati al momento della chiusura dell’anno finanziario ed iscritti nel Rendiconto generale; essi vengono mantenuti nella contabilità degli esercizi successivi fino a quando non siano effettuale le relative operazioni di incasso o pagamento oppure, nel caso dei residui passivi, siano eliminati per perenzione [®].

I residui attivi, che rappresentano dei credito vantati dallo Stato, vengono classificati in funzione della loro esigibilità: quelli considerati assolutamente inesigibili vengono eliminati dalle scritture contabili con decreto ministeriale.

 

Residui di stanziamento

Assegnazioni di bilancio, relative a spese in conto capitale, che non hanno dato luogo all’assunzione di impegni verso terzi (per questo differiscono dai residui propri).

I residui di stanziamento possono essere mantenuti in bilancio fino al terzo esercizio finanziario successivo alla prima iscrizione, prorogabile di un anno se iscritti in forza di disposizioni legislative entrate in vigore nell’ultimo quadri­mestre. La conservazione in bilancio dei residui di stanzia­mento è subordinata alla ricognizione da parte del Ministe­ro dell’economia e delle finanze dello stato di attuazione dei programmi per i quali le somme sono state stanziate.

 

Ricorso al mercato

Con riferimento al bilancio dello Stato, risultato differenziale tra le entrate finali [®] e le spese complessive.

Esso esprime l’entità dell’indebitamento a medio e a lungo termine relativo all’anno di riferimento. In sede previsionale il limite del ricorso al mercato è fissato dalla legge finanziaria.

 

Risparmio pubblico

Con riferimento al bilancio dello Stato, saldo risultante dalla differenza tra il totale dei primi due titoli delle entrate (entrate tributarie e entrate extratributarie) e il totale delle spese correnti [®].

 

Saldo complessivo

Saldo (avanzo o disavanzo) risultante dalla differenza tra le entrate complessive e le spese complessive.

 

Saldo corrente

Saldo (avanzo o disavanzo) risultante dalla differenza tra le entrate correnti e le spese correnti. Se positivo, esso rappresenta l’avanzo relativo alle operazioni di parte corrente che può essere destinato al finanziamento delle spese di investimento; se negativo, identifica la quota delle spese correnti cui è necessario provvedere mediante ricorso all’indebitamento.

 

 

Saldo netto da finanziare

Risultato differenziale tra le entrate finali [®] e le spese finali [®], con esclusione delle operazioni di accensione e rimborso prestiti.

Il limite massimo del saldo netto da finanziare in termini di competenza è indicato nel DPEF e, quindi, fissato normativamente nella legge finanziaria, per ciascuno degli anni considerati dal bilancio pluriennale.

 

Saldo primario

Saldo (avanzo o disavanzo) risultante dalla differenza tra le entrate complessive e le spese complessive, al netto della spesa per interessi.

 

SEC 95
(Sistema europeo dei conti nazionali e regionali)

Sistema armonizzato di contabilità nazionale, che permette una descrizione quantitativa completa e comparabile della situazione economica dei paesi membri dell'Unione europea (UE), attraverso un sistema integrato di conti di flussi e di conti patrimonialidefiniti per l'intera economia e per raggruppamenti di operatori economici (settori istituzionali). I settori istituzionaliindividuati sono cinque: società non finanziarie; società finanziarie; amministrazioni pubbliche; famiglie; istituzioni sociali private. In rapporto all’Unione economica e monetaria assume specifico rilievo il settore istituzionale delle amministrazioni pubbliche [®].

Per la registrazione delle operazioni viene adottato il criterio della “competenza economica”, che implica che le operazioni siano registrate nel momento in cui un valore economico viene creato, trasformato o eliminato, o quando crediti e obbligazioni sorgono, sono trasformati o si estinguono. Il SEC95 è stato approvato con regolamento (CE) n. 2223/96 del Consiglio, del 25 giugno 1996.

 

Settore pubblico

Aggregato costituito da tutti gli enti pubblici centrali e periferici ad esclusione degli enti pubblici economici.

Comprende il settore statale [®], gli enti pubblici territoriali (Regioni, Province, Comuni), le Aziende sanitarie locali e le Aziende ospedaliere, gli enti previdenziali e gli altri enti pubblici consolidati.

 

Settore statale

Aggregato costituito dalla gestione del bilancio dello Stato, dalla gestione di Tesoreria e dalla Cassa Depositi e Prestiti. In sostanza, tale settore è costituito dagli enti che imputano direttamente le loro operazioni di cassa sulla tesoreria statale.

 

Spesa (procedimento contabile)

Come disposto dal regolamento generale di contabilità, sono spese dello Stato quelle alle quali si deve provvedere a carico dell’erario a norma di legge, decreti, regolamenti o altri atti di qualsiasi specie e quelle, in genere, necessarie per il funzionamento dei servizi pubblici che dipendono dalle amministrazioni dello Stato.

Il procedimento contabile della spesa si articola in quattro fasi:

1) impegno: atto con cui nell’ambito di uno stanziamento di bilancio, una determinata somma viene destinata in modo specifico ad un provvedimento di spesa; l’impegno ha l’effetto di costituire un vincolo per la somma impegnata, che non potrà essere utilizzata per destinazioni diverse; 2) liquidazione: fase in cui viene determinata la persona del creditore e l’ammontare del debito; 3) ordinazione: fase in cui si dà ordine alla tesoreria o agli altri organi competenti di pagare la somma in precedenza liquidata; 4) pagamento: fase in cui gli agenti pagatori o la tesoreria adempiono materialmente all’obbligazione.

 

Spese correnti

Spese destinate alla produzione ed al funzionamento dei vari servizi statali, nonché alla redistribuzione dei redditi per fini non direttamente produttivi. Sono suddivise in unità previsionali di base [®] relative alle spese di funzionamento, a quelle per interventi e a quelle per trattamenti di quiescenza, integrativi e sostitutivi.

 

Spese finali

Rappresentano la sommatoria delle spese correnti [®] e delle spese in conto capitale.

Esse rappresentano le somme necessarie alla Amministrazione per perseguire i propri scopi o fini istituzionali. Dalle spese finali sono quelle escluse relative al rimborso di prestiti.

 

Tesoreria

Servizio preposto ad effettuare i pagamenti e gli incassi. La tesoreria dello Stato si articola in due livelli: la tesoreria centrale, che è stata di recente affidata alla Banca d’Italia; le sezioni di tesoreria provinciale, che in ciascun capoluogo di provincia, sono tenute dalle filiali della Banca d’Italia.

Con un diverso significato, si parla di operazioni di tesoreria per riferirsi alle operazioni che fanno parte della gestione di cassa dello Stato, ma non riconducibili alla gestione di bilancio. Sono operazioni di tesoreria: l’emissione di titoli di stato a breve termine (BOT), la gestione di conti correnti fruttiferi accesi presso la tesoreria da particolari organismi pubblici (di rilievo, la Cassa depositi e prestiti), la gestione di contabilità speciali (somme versate nelle sezioni di tesoreria da particolari amministrazioni per creare fondi dei quali poter disporre mediante ordini di pagamento), la gestione della tesoreria unica per gli enti ed organismi del settore pubblico.

 

Titoli pubblici

Titoli obbligazionari del Tesoro. Comprendono i prestiti emessi sui mercati esteri, e le seguenti tipologie di titoli emessi sul mercato interno: BOT (Buoni ordinari del Tesoro, privi di cedole, emessi con scadenza variabile da 1 a 12 mesi), BTE (Buoni del Tesoro in euro a tasso fisso, emessi con cedola unica e scadenza annuale), BTP (Buoni del Tesoro poliennali a tasso fisso con cedola semestrale, emessi con durata compresa tra i 2 e i 30 anni) e Certificati del Tesoro (Titoli obbligazionari emessi dal Tesoro e suddivisi in diverse tipologie).

 

Unità previsionale di base

Unità fondamentale della struttura del bilancio dello Stato, come determinata dalla riforma introdotta dalla legge n. 94/1997.

Le UPB formano oggetto di approvazione parlamentare.

Le UPB sono classificate per centri di responsabilità amministrativa [®] e indicano il complesso delle risorse affidate alla gestione di ciascun centro. Esse devono essere istituite con riferimento ad aree omogenee di attività in cui si articolano le competenze istituzionali di ciascun ministero.

 

 

 



[1]     A seguito della riforma del Governo introdotta con il decreto legislativo n. 300/1999 e con il successivo D.L. n. 217/2001, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 317/2001, si è proceduto all’accorpamento di alcuni stati di previsione della spesa, passati, infatti, dai precedenti 18 agli attuali 14.

[2]     Il comma 6-bis del D.L. n. 194/2002 (convertito, con modificazioni, dalla legge n. 246/2002) ha previsto una disciplina transitoria, per effetto della quale:

-        i residui di stanziamento derivanti da somme iscritte in bilancio negli esercizi 2000 e 2001 (nonché nell’ultimo quadrimestre dell’esercizio 1999) sono mantenuti in bilancio fino alla chiusura dell’esercizio 2003;

-        i residui di stanziamento derivanti da somme iscritte in bilancio nell’esercizio 2002 (nonché nell’ultimo quadrimestre dell’esercizio 2001) sono mantenuti in bilancio fino alla chiusura dell’esercizio 2004;

-        i residui di stanziamento derivanti da somme iscritte in bilancio nell’esercizio 2003 (nonché nell’ultimo quadrimestre dell’esercizio 2002) sono mantenuti in bilancio fino alla chiusura dell’esercizio 2005.

[3]     L’articolazione della spesa statale per funzioni-obiettivo ha sostituito, tra i quadri generali riassuntivi del bilancio dello Stato, la precedente classificazione funzionale delle spese finali (correnti e in conto capitale) del bilancio dello Stato, articolata in 21 sezioni: 1. Amministrazione generale, 2. Difesa nazionale, 3. Giustizia, 4. Sicurezza pubblica, 5. Relazioni internazionali, 6. Istruzione e cultura, 7. Università e ricerca scientifica, 8. Edilizia, 9. Lavoro e previdenza sociale, 10. Assistenza pubblica, 11. Igiene e sanità, 12. Trasporti e comunicazioni, 13. Agricoltura e alimentazione, 14. Industria, commercio, artigianato, 15. Aree depresse, 16. Opere e interventi vari, 17. Finanza regionale e locale, 18. Protezione civile, 19. Fondi speciali e di riserva, 20. Interessi di debiti e 21. Oneri non ripartibili.

[4]     Le funzioni obiettivo erano provvisoriamente presenti nel bilancio 1998 secondo il sistema di classificazione utilizzato dalla Corte dei conti.