XIV Legislatura - Dossier di documentazione | |
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Autore: | Servizio Studi - Dipartimento ambiente |
Titolo: | Eventi sismici in Molise |
Serie: | Missioni di studio Numero: 43 |
Data: | 07/11/05 |
Organi della Camera: | VIII-Ambiente, territorio e lavori pubblici |
Servizio studi |
MISSIONI DI STUDIO |
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Eventi sismici in Molise
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n. 43
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xiv legislatura 7 Novembre 2005 |
Camera dei deputati
Dipartimento Ambiente
SIWEB
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File: Am0624
INDICE
§ Il problema del risarcimento delle vittime da parte dell’INAIL
§ Dati relativi ai Comuni colpiti dal sisma
Normativa nazionale
§ D.P.C.M. 31 ottobre 2002. Dichiarazione dello stato di emergenza in ordine ai gravi eventi sismici verificatisi il giorno 31 ottobre 2002 nel territorio della provincia di Campobasso.
§ D.L. 4 novembre 2002, n. 245. Interventi urgenti a favore delle popolazioni colpite dalle calamità naturali nelle regioni Molise, Sicilia e Puglia, nonché ulteriori disposizioni in materia di protezione civile.
§ D.M. 15 novembre 2002. Sospensione dei termini relativi agli adempimenti di obblighi tributari aventi scadenza nel periodo dal 31 ottobre 2002 al 31 marzo 2003 a favore dei soggetti residenti, alla data del 31 ottobre 2002, in alcuni comuni della provincia di Campobasso e in un comune della provincia di Foggia, interessati dagli eventi sismici verificatisi nella stessa data del 31 ottobre 2002.
§ L.R. 26 novembre 2002, n. 38. Interventi urgenti per fronteggiare lo stato di emergenza conseguente agli eventi sismici del 31 ottobre 2002 ed altre disposizioni di protezione civile.
§ O.P.C.M. 29 novembre 2002, n. 3253. Primi interventi urgenti diretti a fronteggiare i danni conseguenti ai gravi eventi sismici verificatisi nel territorio delle province di Campobasso e di Foggia ed altre misure di protezione civile.
§ O.P.C.M. 10 aprile 2003, n. 3279. Ulteriori disposizioni di protezione civile dirette a fronteggiare i danni conseguenti ai gravi eventi sismici verificatisi nel territorio della provincia di Campobasso. (Ordinanza n. 3279).
§ O.P.C.M. 11 luglio 2003, n. 3300. Disposizioni urgenti in materia di protezione civile. (artt. 5 e 6)
§ D.P.C.M. 3 luglio 2003. Proroga dello stato di emergenza in ordine ai gravi eventi sismici verificatisi il giorno 31 ottobre 2002 nel territorio delle province di Campobasso e Foggia.
§ D.L. 24 dicembre 2003, n. 355. Proroga di termini previsti da disposizioni legislative. (art. 20)
§ O.P.C.M. 19 marzo 2004, n. 3344. Disposizioni urgenti di protezione civile. (art. 5)
§ D.L. 29 marzo 2004, n. 80. Disposizioni urgenti in materia di enti locali.
§ O.P.C.M. 10 settembre 2004, n. 3375. Disposizioni urgenti di protezione civile.
§ O.P.C.M. 5 novembre 2004, n. 3379. Disposizioni urgenti di protezione civile. (artt. 2 e 3)
§ O.P.C.M. 23 dicembre 2004, n. 3388. Disposizioni urgenti di protezione civile. (art. 5)
§ L. 30 dicembre 2004, n. 311. Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2005). (Art. 1, co. 203 e 204)
§ O.P.C.M. 28 gennaio 2005, n. 3397. Disposizioni urgenti di protezione civile. (Art. 3)
§ O.P.C.M. 24 marzo 2005, n. 3417. Disposizioni urgenti di protezione civile. (Art. 7)
§ O.P.C.M. 15 giugno 2005, n. 3443. Disposizioni urgenti di protezione civile. (Art. 2)
§ O.P.C.M. 13 ottobre 2005, n. 3469. Disposizioni urgenti di protezione civile. (Art. 9)
Allegati
§ Rassegna stampa 07.05.2005-03.11.2005
A seguito del terremoto del 31 ottobre 2002 che ha colpito il Molise e una parte del territorio della regione Puglia[1], facendo crollare un’intera scuola elementare nel comune di San Giuliano di Puglia, il Governo ha provveduto ad emanare in pari data un D.P.C.M, con il quale é stato dichiarato lo stato di emergenza fino al 30 giugno 2003.
Lo stato di emergenza è stato nuovamente prorogato fino al 31 marzo 2004 dal D.P.C.M. 3 luglio 2003 e successivamente, con l'art. 20-bis del decreto-legge 24 dicembre 2003, n. 355[2], fino al 31 dicembre 2005.
Subito dopo la dichiarazione dello stato di emergenza è stato quindi emanato uno specifico decreto legge - decreto-legge 4 novembre 2002, n. 245[3]- recante una serie di misure atte a fronteggiare l’emergenza venutasi a creare nella regione Molise[4] a seguito del verificarsi degli eventi sismici.
In relazione alle misure rivolte alla provincia di Campobasso[5], il decreto ha previsto, in una fase di prima emergenza, l’attribuzione delle funzioni di coordinamento di tutti gli interventi e di tutte le iniziative per fronteggiare le situazioni emergenziali in atto, al Commissario delegato, individuato nel Capo del Dipartimento della protezione civile, che ha avuto il compito di definire con le regioni e gli enti locali interessati appositi piani esecutivi di misure ed opere per il superamento delle emergenze stesse.
Il decreto ha indicato disposizioni relative anche alla successiva fase della ricostruzione, prevedendo la nomina dei Presidenti delle regioni interessate a commissari delegati, con compiti specifici che hanno incluso:
- ulteriori e diversi interventi correlati al rientro nell’ordinario;
- ricostruzione e ripristino degli immobili danneggiati;
- ricostruzione, riparazione e adeguamento sismico degli edifici delle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado parimenti danneggiati.
Le ulteriori disposizioni recate dal decreto hanno, inoltre, previsto la sospensione di una serie di termini di prescrizione, decadenza, per l’adempimento di obblighi di natura tributaria e relativi a processi esecutivi e agli obblighi di leva. Agli oneri connessi con l’attuazione delle disposizioni contenute nel decreto legge si è, infine, provveduto con uno stanziamento di complessivi 60 milioni di euro[6] per l’anno 2002 e 10 milioni per l’anno 2003, a carico del Fondo per la Protezione civile.
Al fine di assicurare la piena e soprattutto l’immediata operatitività delle disposizioni recate dal decreto legge sono state emanate una serie di ordinanze del Presidente del Consiglio dei Ministri, tra cui si ricorda l’ordinanza n. 3253 del 29 novembre 2002 con la quale sono stati definiti, tra l’altro, i primi benefici di carattere economico a favore dei proprietari di immobili danneggiati e di titolari di attività economiche svolte in locali soggetti a sgombero, nonché misure di occupazione d’urgenza di aree per soddisfare le esigenze abitative dei nuclei familiari senzatetto.
Con la successiva ordinanza n. 3279 del 10 aprile 2003 recante “Ulteriori disposizioni di protezione civile dirette a fronteggiare i danni conseguenti ai gravi eventi sismici verificatisi nel territorio della provincia di Campobasso”, sono state definite le attribuzioni del Presidente della regione Molise quale Commissario delegato ai sensi delle disposizioni del decreto legge n. 286 del 2002 ed è stato previsto, inoltre, che il Sindaco del comune di San Giuliano, d'intesa con il Commissario delegato, debba predisporre, all'esito delle attività di microzonazione sismica del territorio di competenza svolta dal Dipartimento della protezione civile, un piano di ricostruzione in conformità con i criteri stabiliti dall'ordinanza n. 3274 del 2003.
Successivamente sono state emanate ulteriori disposizioni specifiche per il Comune di San Giuliano, contenute all’interno di ordinanze di carattere generale recanti “Disposizioni urgenti di protezione civile”, delle quali si ricordano le principali:
§ ordinanza n. 3300 dell'11 luglio 2003 (artt. 5 e 6);
§ ordinanza n. 3344 del 19 marzo 2004 (art. 5);
§ ordinanza n. 3375del 10 settembre 2004 (art. 3);
§ ordinanza n. 3379 del 5 novembre 2004 (artt. 2 e 3);
§ ordinanza n. 3388 del 23 dicembre 2004 (artt. 5 e 9);
§ ordinanza n. 3397 del 28 gennaio 2005 (art. 3);
§ ordinanza n. 3417 del 24 marzo 2005 (art. 7);
§ ordinanza n. 3443 del 15 giugno 2005 (art. 2);
§ ordinanza n. 3469 del 21 ottobre 2005 (art. 9).
Si rammenta, inoltre, che nella legge finanziaria 2005 – legge 30 dicembre 2004 n. 311 – il comma 203 dell’art. 1 ha previsto un vincolo di destinazione pari ad almeno il 5 %, e per ciascuno degli anni dal 2005 al 2007, per la realizzazione del piano di ricostruzione del Comune di San Giuliano di Puglia, nell’ambito di una spesa annua complessiva quindicennale di 58,5 milioni di euro. Tale spesa annua dovrà essere utilizzata per l’erogazione, ai soggetti competenti, da parte del Dipartimento della protezione civile, di contributi pluriennali destinati alla prosecuzione degli interventi e dell’opera di ricostruzione in tutti i territori colpiti da calamità naturali per i quali sia già stato dichiarato lo statod’emergenzaai sensi dell’articolo 5 della legge 24 febbraio 1992, n. 225.
Accanto agli stanziamenti statali, anche la regione Molise ha previsto, con la legge regionale 26 novembre 2002, n. 38[7], come modificata dalla legge 7 maggio 2003, n. 18, di concorrere alle spese per gli interventi di assistenza e di sostegno alle popolazioni dei comuni della provincia di Campobasso, colpiti dagli eventi sismici iniziati il 31 ottobre 2002. Le risorse stanziate, pari ad euro 2.061.635, sono state destinate prioritariamente al finanziamento della redazione delle certificazioni di idoneità sismico-statica degli edifici pubblici, con priorità per tutti gli edifici pubblici e privati adibiti permanentemente e/o temporaneamente a scuole di ogni ordine e grado. L'acquisizione delle certificazioni di idoneità sismico-statica costituisce la base conoscitiva per l'elaborazione del successivo piano di interventi finalizzato a mettere in sicurezza tutti gli edifici scolastici della Regione.
Il terremoto del 31 ottobre 2002, che ha colpito le regioni del Molise e della Puglia, ha provocato il crollo della scuola elementare “Francesco Iovine” di San Giuliano di Puglia con la conseguente scomparsa di 27 bambini ed una insegnate ed il ferimento di 39 persone.
A seguito delle tragedia si è evidenziato il problema del risarcimento delle vittime da parte dell’Istituto Nazionale per le Assicurazioni contro Infortuni sul Lavoro – INAIL.
La competenza all’elargizione del risarcimento per le vittime da parte dell’istituto INAIL, in un primo tempo non è stata riconosciuta dal Vice Commissario dell’istituto sulla base di una interpretazione restrittiva della norma di autorizzazione (solo rischi non connessi ad attività sportive, esercizi di laboratorio e di agenti meccanici).
Successivamente, anche a seguito dell’intervento del Ministro Maroni, tale competenza è stata riconosciuta tra le proprie attribuzioni dal medesimo istituto.
Al momento, risulta -da comunicazioni fornite dallo stesso Direttore Generale dell’INAIL- che l’Istituto ha costituito e sta regolarmente erogando:
• due rendite dirette, per le insegnanti Giannone Maria (invalidità del 57%) e Mucciaccio Rosalba (invalidità 35%);
• una rendita a superstiti, a seguito del decesso dell’insegnante Ciniglio Carmela.
Per quanto riguarda gli alunni la disciplina vigente sembrerebbe consentire di indennizzare solo gli infortuni occorsi per lo svolgimento di esercitazioni pratiche.
D’altra parte sembra -come rappresentato dal direttore generale stesso- che la sopravvenuta modifica del contesto strutturale conseguente alla recente riforma del sistema scolastico, permetterebbe una interpretazione estensiva della disciplina sopra richiamata, in base alla quale sarebbe possibile riconoscere la tutela degli infortuni subiti dagli alunni considerando questi, conseguenza del crollo dei locali ove gli studenti svolgevano esercitazioni pratiche e, pertanto, indennizzabili in applicazione del principio del cd.” rischio ambientale”.
Alla luce di tale interpretazione, quindi, sembrerebbe possibile indennizzare in capitale per danni dal 6 al 15 % ed in rendita per danni pari o superiori al 16% gli alunni che abbiano riportato postumi permanenti.
Un’ulteriore proposta potrebbe essere quella di introdurre una norma, in analogia a quanto già realizzato in passato in occasione di precedenti catastrofi naturali, che derogando al dettato normativo dell’articolo 85 del testo unico delle disposizioni per l’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali, approvato con D.P.R. 30 giugno 1965, n. 1124, estenda il riconoscimento della rendita a superstiti, oltre che al coniuge, ai genitori, fratelli e sorelle dei deceduti senza altre limitazioni se non quella della sussistenza di una parentela di primo grado.
Si ricorda infine che le problematiche appena evidenziate sono sostenute dal costituito Comitato delle vittime di San Giuliano, che ha promosso una serie di iniziative finalizzate alla sensibilizzazione del Paese riguardo alle numerose difficoltà incontrate dalla comunità in occasione di questo nefasto evento.
Per quanto concerne, poi, la vicenda giudiziaria legata al crollo della scuola, la Procura di Larino ha chiesto il rinvio a giudizio di 9 imputati, tra cui l’ex sindaco Antonio Borrelli. Il Gup del Tribunale di Larino ha rinviato a giudizio 6 dei 9 imputati. L’inizio del processo è previsto per il 13 gennaio 2006.
Le fasi evolutive della vicenda giudiziaria sono state pubblicate da varie testate giornalistiche e copia di alcuni articoli pubblicati in marito sono contenuti nel presente dossier.
Comune |
Popolazione[8] |
Km2 |
Sindaco |
San Giuliano di Puglia |
1.147 |
4.192 |
LUIGI BARBIERI |
Bonefro |
1.795 |
3.113 |
TULLIO PERROTTA |
Castellino del Biferno |
663 |
1.545 |
ENRICO FRATANGELO |
Ripabottoni |
646 |
3.187 |
FRANCESCO PANUNTO |
Santa Croce di Magliano |
4.862 |
5.264 |
PASQUALE MARINO |
Colletorto |
2.348 |
3.590 |
ANTONIO MATTEO MUCCIACCIO |
Montelongo |
462 |
1.270 |
NICOLINO MACCHIAGODENA |
Casacalenda |
2.377 |
6.706 |
NICOLA EUGENIO ROMAGNUOLO |
Larino |
7.223 |
8.827 |
NICOLA ANACORETA |
Montorio nei Frentani |
521 |
3.170 |
PAOLO CARFAGNINI |
Morrone del Sannio |
723 |
4.572 |
ANGELO ANTONIO IORIO |
Rotello |
1.320 |
7.015 |
ANTONIO CATERINA |
Ururi |
2.986 |
3.144 |
LUIGI PLESCIA |
Provvidenti |
150 |
1.397 |
ANGELO PETRILLI |
[1] Si ricorda che il terremoto del 31 ottobre 2002 ha provocato il crollo della scuola elementare “Francesco Iovine” e la morte di 27 bambini e un’insegnante e il ferimento di altre 39 persone.
[2] Convertito, con modificazioni, dalla legge 27 febbraio 2004, n. 47 e recante «Proroga di termini previsti da disposizioni legislative».
[3] Convertito, con modificazioni, dalla legge 27 dicembre 2002, n. 286.
[4] Le misure del decreto legge riguardano anche la Sicilia (Catania) e la Puglia (Foggia) le cui situazioni emergenziali erano state dichiarate rispettivamente dal DPCM del 29 ottobre 2002 dal DPCM dell’8 novembre 2002.
[5] Ed anche alle province di Foggia e Catania.
[6] Così ripartiti ai sensi dell’art. 5 del decreto legge: 50 milioni di euro per gli avvenimenti che hanno danneggiato i territori delle province di Campobasso e Foggia e 10 milioni di euro per gli eventi che hanno colpito la provincia di Catania.
[7] “Interventi urgenti per fronteggiare lo stato di emergenza conseguente agli eventi sismici del 31 ottobre 2002 ed altre disposizioni di protezione civile”, pubblicata nel B.U. Molise del 30 novembre 2002, n. 26.
[8] I dati relativi alla popolazione ed al Sindaco dei comuni indicati sono stati tratti dal sito internet dell’Ancitel: http://www.ancitel.it/sindaci/index.cfm