INDAGINE CONOSCITIVA
La seduta comincia alle 14.10.
(Le Commissioni approvano il processo verbale della seduta precedente)
PRESIDENTE. Avverto che, se non vi sono obiezioni, la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso impianti audiovisivi a circuito chiuso.
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca, nell'ambito dell'indagine conoscitiva sui problemi connessi all'introduzione dell'euro, l'audizione del presidente, Enzo Cardi, e dell'amministratore delegato delle Poste italiane SpA, Corrado Passera.
ENZO CARDI, Presidente delle Poste italiane SpA. Ringrazio lei, signor presidente, e le Commissioni riunite per l'importante occasione fornitami in questo contesto nel quale ci stiamo avviando alla transizione all'euro, anche per il ruolo importante che le Poste italiane rivestono in questa vicenda.
livello tecnico della nostra azienda per corrispondere agli impegni che abbiamo assunto.
PRESIDENTE. Do ora la parola al dottor Passera.
CORRADO PASSERA, Amministratore delegato delle Poste italiane SpA. Vorrei innanzitutto ringraziare i presidenti delle Commissioni V e VI per l'opportunità che ci è stata concessa.
PRESIDENTE. Quando le Poste italiane portano ad una banca un miliardo di euro in monete che cosa accade? La banca consegna un miliardo in lire alle Poste oppure lo invia alla Banca d'Italia, oppure lo distrugge?
ENZO CARDI, Presidente delle Poste italiane SpA. Sono due momenti diversi.
CORRADO PASSERA, Amministratore delegato delle Poste italiane SpA. Stiamo parlando solo della consegna dell'euro. Probabilmente, successivamente ci sarà una grande operazione (non necessariamente con le Poste) che riguarderà il recupero delle lire. Nel documento è descritto il funzionamento della macchina, che farà in modo che entro i mesi di gennaio e di febbraio 2002 tutti gli italiani potranno cambiare le lire in euro.
treno dai magazzini centrali verso i magazzini regionali - riguarda la consegna dell'euro relativa alla prealimentazione fino alla fine dell'anno. Da gennaio in poi inizierà la fase del recupero delle lire (anche questo verrà fatto utilizzando magazzini periferici e anche in parte magazzini centrali, ma non abbiamo ancora indicazioni al riguardo e perciò non sono in grado di fornirle a mia volta), ma si tratta di una fase distinta. In questa fase la banca paga semplicemente come pagherebbe alla Banca d'Italia, quindi non cambia gli euro con le lire, ma compra in anticipo un certo ammontare di euro che le serviranno per la fase che inizierà a gennaio.
da sole, effettuano tanti pagamenti quanti ne effettuano tutte le banche messe assieme. Siamo quindi, da soli, un'operatore determinante nel sistema dei pagamenti, perciò era importante che il sistema postale fosse collegato a quello bancario. Prima si potevano portare gli assegni postali in banca, ma non gli assegni bancari in posta; prima si potevano effettuare i bonifici in una direzione, ma non nell'altra. Queste sono tutte le cose che stiamo aggiustando.
euro dal Consiglio di amministrazione; il sistema informatico è già in euro; la contrattualistica con i fornitori (dato che non tutti i fornitori operano in euro) funziona con tutte e due le monete fino al 28 febbraio prossimo; altrettanto vale per la fatturazione. La nostra finanza interna - cioè non la finanza del bancoposta, ma la gestione finanziaria delle Poste italiane SpA - lavora sia in lire che in euro, come le grandi banche internazionali. Il controllo di gestione, per definizione, si è dovuto adeguare e lavora in euro.
PRESIDENTE. Ringrazio il professor Cardi e il dottor Passera per la presentazione molto efficace delle diverse problematiche riguardanti le Poste italiane SpA nel passaggio all'euro.
GIORGIO BENVENUTO. Ringrazio il professor Cardi e il dottor Passera per il lavoro che stanno svolgendo. Anche per diretta esperienza, so che le Poste si sono preparate molto bene e forse tra le istituzioni sono nel gruppo di testa. Particolarmente importante ed interessante - perché ha avuto una diffusione di massa - è stato il fatto di aver anticipato al 1o gennaio 2000 l'indicazione congiunta del valore in euro e in lire sui francobolli (lo dico anche come filatelico). Ad agosto verranno presentati i nuovi cataloghi filatelici che avranno solo le quotazioni in euro, in questo precedendo molte altre istituzioni che hanno ancora questa pigrizia di definire le nuove tariffe. Anche noi, in Parlamento, continuiamo ad approvare leggi che avranno valore per il futuro, ma abbiamo ancora la pigrizia di ragionare con la lira. Da quel punto di vista, dunque, si è operato molto bene.
sul territorio, ci possono dare una mano per avere un contatto con i settori più deboli?
GIANCARLO GIORGETTI, Presidente della V Commissione. Mi vorrei ricollegare alle considerazioni svolte dall'onorevole Benvenuto: poiché sono diffusi la vostra presenza sul territorio nazionale e il contatto con gli utenti finali, voi avete un riscontro circa la risposta verso i prodotti offerti in euro piuttosto che in lire da parte dei cittadini? Vedete crescere una sensibilità, oppure i dati percentuali del ricorso agli strumenti in euro sono come quelli di qualche mese fa?
ALESSANDRO DE FRANCISCIS. Mi associo alla valutazione coralmente positiva per quelli di noi che hanno sempre avuto attenzione e simpatia per le Poste, per la rapidità e l'efficienza con la quale si adeguano all'Europa che cambia. Sarei curioso di sapere qualcosa sulla circolazione, in aggiunta a quanto hanno chiesto i colleghi, cioè sul servizio bancoposta e dei vaglia, all'interno dell'Unione europea. Una cosa non appare chiara da queste tabelle, ma forse potete aiutarci a capire. Fino al 31 dicembre un ragazzo francese in vacanza in Italia, se doveva ricevere una somma di denaro dalla famiglia tramite la posta, doveva subire un tempo di latenza e un'operazione di cambio, ma adesso vi è una semplificazione oggettiva, perché il suo ufficio postale in Francia e il nostro ufficio postale in Italia dialogano: c'è un aggio come accade nel sistema bancario, sotto forma di giorni valuta, o vi è quell'originaria semplificazione, data dal vecchio modo di funzionare del sistema postale? Con riferimento al turismo, il sistema a regime dal 1o marzo 2002 non dovrebbe tramutarsi in una semplificazione della rimessa di denaro?
PRESIDENTE. Aggiungerei una domanda a quelle già formulate. Rispetto ai programmi qui delineati, e soprattutto alla distribuzione, vi sono per caso ritardi delle Poste, della produzione o delle Ferrovie dello Stato o di una parte di tutta la complessa macchina logistica? Il punto fondamentale della nostra indagine è stabilire se l'Italia giunge preparata, cioè se in questo momento siamo preparati al passaggio tempestivo all'euro che avverrà tra il 1o gennaio e il 1o marzo 2002.
complessa macchina logistica di cui le Poste fanno parte?
CORRADO PASSERA, Amministratore delegato delle Poste italiane SpA. Ringrazio chi si è complimentato con noi per l'efficienza, però pensiamo che ci sia ancora molto da fare. La situazione è migliorata, ma il lavoro non è ancora completo. Che nessuno pensi che ormai è fatta!
GIANCARLO GIORGETTI, Presidente della V Commissione. Speriamo che non sia un debito fuori bilancio.
CORRADO PASSERA, Amministratore delegato delle Poste italiane SpA. Tanto non ci daranno ciò che non hanno.
ALESSANDRO DE FRANCISCIS. Tornando al punto precedente, avete attivato un numero verde per i vostri utenti, o pensate di attivarlo nel periodo a cavallo?
CORRADO PASSERA, Amministratore delegato delle Poste italiane SpA. Può darsi che si arrivi a questo, però noi abbiamo un'altra filosofia: stiamo completando la creazione di un numero unico in Italia di call center, che è il 160, capace poi di effettuare le diramazioni. Noi vorremmo facilitare l'utilizzo della posta in tutte le sue utilizzazioni partendo da un numero facile che poi smista le telefonate a call center specialistici. A parte il fatto che una gran parte delle domande verranno evase direttamente dall'operatore di primo livello, ci potrà essere una sezione di questo enorme call center - sto parlando infatti di più di 1.500 postazioni - dedicato al tema in oggetto. Accogliamo il suggerimento di avere un numero ad hoc per l'euro, lo possiamo attivare nel secondo livello del numero unico nazionale. Naturalmente, per la macchina della distribuzione dell'euro, ci sarà un centro operativo, dei numeri e delle linee dedicate, ma riguarderanno gli operatori e non gli utenti finali.
GUIDO CROSETTO. Vorrei porre una semplice domanda, immaginando che gli sforzi organizzativi, visti i problemi logistici delle Poste, siano già enormi in questo periodo. Il contestuale taglio di personale, o la chiusura di certi uffici, con la razionalizzazione che sta avvenendo in tutto il territorio nazionale, non può portare a delle complicazioni sviluppandosi in questo periodo e in questa situazione già abbastanza complicata? Mi pare infatti che oltre ai problemi logistici e di distribuzione vi siano anche quelli relativi alla sicurezza: si tratta infatti di spostare una marea di denaro in un tempo molto breve. Mi pare tra l'altro che le Poste abbiano dismesso i loro duecento automezzi di sicurezza e quindi utilizzeranno automezzi privati attraverso convenzioni con i privati. Non so se in Italia vi siano tanti automezzi a prova di furto quanti ne sarebbero necessari per poter consentire una distribuzione in breve tempo.
(Così rimane stabilito).
Ringrazio i rappresentanti delle Poste italiane SpA per aver accettato l'invito a rispondere alle nostre domande sullo stato di preparazione dell'euro. Ringrazio oltre al professor Cardi e al dottor Passera anche il dottor Pantano, il dottor Capecchi e il dottor Di Prima che li accompagnano.
Do la parola al presidente Cardi.
È un'affermazione ovvia che l'ormai prossimo avvento dell'euro rappresenti un fatto di portata storica, ma è meno ovvia quando la si traduce in concreto. Credo che le audizioni svolte presso queste Commissioni abbiano convinto i parlamentari della complessità di questa trasformazione del segno monetario. Euro significa che una quantità enorme di monete e biglietti devono essere immessi rapidamente nel circuito distributivo. In questo contesto le Poste italiane hanno una precisa responsabilità sulla base di un incarico che hanno ricevuto dal Ministero del tesoro. Questo impegno è particolarmente gravoso e oneroso tenuto conto della rapidità con cui l'operazione si deve sviluppare e anche dei tempi di immissione in circolazione del segno monetario euro, vista la brevità del periodo di convivenza con la lira. Quest'ultima moneta infatti, dopo tre mesi, sarà destinata a scomparire dalla circolazione e ad aggiungersi al lungo elenco delle monete della nostra storia preunitaria.
Nella consapevolezza dell'importanza storica di questo processo e delle responsabilità assegnate, le Poste italiane hanno collaborato con il Ministero del tesoro in seno al comitato euro sin dalla prima fase del processo, quella dell'euro scritturale, che durerà ancora qualche mese. Successivamente, d'intesa con il Ministero del tesoro, è stata predisposta la nuova operazione logistica riguardante il programma di distribuzione della nuova moneta metallica, mentre la distribuzione delle banconote non sarà curata dalle Poste. La delicatezza e l'onerosità derivano dalla complessità di questo processo. Confidiamo nella maturità organizzativa e nel
Siamo lieti dell'occasione fornita da questa audizione perché ci dà modo di esprimere alcune preoccupazioni relative a questo processo e di chiedere in primo luogo la vostra vigile attenzione sul processo stesso, perché sentiamo particolarmente forte il peso di questa responsabilità, e in secondo luogo la solidarietà a tutti i soggetti istituzionali che saranno coinvolti. Questa occasione è pertanto estremamente importante per noi e credo che sia un buon segnale di partenza nel processo che abbiamo avviato.
Vorrei fare altre due osservazioni correlate a quella riguardante la nostra specifica operazione nel campo logistico.
Le Poste italiane, oltre ad avere una responsabilità sul piano logistico-distributivo delle monete metalliche, rappresentano sicuramente la più grande infrastruttura del sistema dei pagamenti in Italia. In questa chiave la società avrà un ruolo ulteriore nel processo di introduzione e di alimentazione dell'euro grazie alla capillarità dei suoi 14 mila uffici postali e per l'insieme delle operazioni di transazione che avvengono nelle Poste italiane. Il rapporto tra noi e le banche è tale che il sistema dei pagamenti contempla un numero di pagamenti superiore presso il sistema postale rispetto a quello effettuato presso il sistema bancario. In questa chiave l'introduzione della valuta unica europea naturalmente cambia le modalità operative e rappresenta un'occasione importante per lo sviluppo del sistema dei pagamenti su una base integrata.
A noi fa piacere, dunque, che questa audizione arrivi poco dopo un nostro recente accordo con l'Associazione bancaria italiana che ha consentito la piena integrazione degli assegni e del sistema dei pagamenti tra banche e poste. Poiché è noto che in Italia il contante ha ancora una predominanza assoluta come segno di scambio nelle transazioni commerciali, il fatto di aver concluso con l'ABI un accordo sugli assegni, consentendo una maggiore circolazione degli assegni in luogo del contante, crediamo possa rappresentare una buona base di avvio proprio alla vigilia dell'introduzione dell'euro. Più si riduce la circolazione del contante in Italia, con l'utilizzazione degli assegni, con tutte le conseguenze positive in termini di sicurezza, facilità e di minore onerosità delle transazioni (perché la circolazione del contante costa moltissimo a tutti gli operatori), più si facilità la circolazione dell'euro. Le carte di credito e gli assegni infatti rappresentano un modo alternativo, molto più efficace e molto più economico di gestire l'euro in luogo dell'uso della moneta metallica o delle banconote. Questo è un altro nostro obiettivo e in questa direzione si muove il recente accordo raggiunto con l'ABI.
In virtù della nostra presenza capillare sul territorio nazionale, noi pensiamo di poter essere utili anche sul piano dell'informazione. Sappiamo tutti - vi è stata in proposito una recente ricerca dell'Eurisco - che il livello di informazione della popolazione italiana, che tra breve sarà fruitrice di questo nuovo segno valutario, è piuttosto basso. Naturalmente, siamo in stretto contatto con il comitato euro per mettere a disposizione la nostra struttura amministrativa per favorire l'informazione, in modo particolare presso i nostri clienti e nell'ambito dei nostri rapporti di utenza, e anche più in generale presso la collettività. Infatti, va tenuto presente che gran parte della popolazione che alimenta gli uffici postali è composta di pensionati, di anziani ed altre persone che possono avere bisogni ulteriori, o un supplemento ulteriore di natura informativa sulla circolazione dell'euro. In questo quadro noi pensiamo di poter svolgere un ruolo importante, nella consapevolezza che l'operazione di introduzione dell'euro ha una portata storica in questo paese, essendo trascorsi ormai 150 anni da quando cambiò la moneta. L'operazione riuscirà se l'intero sistema paese sarà unito in questo obiettivo. Noi cercheremo di fare la nostra parte.
Per rendere più efficace la presentazione abbiamo preparato un documento illustrativo. Come diceva il presidente La Malfa, è presente anche il dottor Pantano che oltre ad essere il responsabile della divisione corrispondenza è anche il capo progetto del primo argomento di cui vorrei parlare, che riguarda il trasporto e la distribuzione in tutta Italia delle monete euro. Poi, vi parlerò brevemente di come ci stiamo preparando, come grande struttura di servizi finanziari e di pagamento, per passare poi all'ultimo breve capitolo su come stiamo preparando l'azienda al suo interno all'appuntamento con l'euro. Il primo punto, quello più visibile, è quello relativo alla responsabilità che ci è stata data di portare tutte le monete euro non soltanto a tutti gli uffici postali, ma anche a tutti gli ultimi stadi prima del consumatore finale: a tutte le banche e a tutti i grandi centri della grande distribuzione. Stiamo parlando di oltre 8 miliardi di monete, di 42 mila destinatari finali, quindi non solo delle 700 banche, ma di tutti gli sportelli bancari; stiamo parlando di una movimentazione enorme (certamente tra le 50 e le 60 mila casse); stiamo parlando di 40 mila tonnellate e di oltre 30 milioni di kit, cioè di confezioni iniziali che il Poligrafico sta preparando sulla falsariga di quello che stanno facendo altri paesi per facilitare il cambio. Infatti, con 25 mila lire si può avere un minikit con alcune monete messe insieme in modo intelligente. Questa è una grandissima operazione logistica che, se me lo consentite, esula un po' dal nostro lavoro perché si tratta di un progetto straordinario che ci è stato chiesto e che le Poste italiane hanno accettato nella loro responsabilità. È un'operazione senza precedenti: non vi è stata un'operazione simile prima né vi sarà dopo. Ci stiamo preparando, pensiamo di essere preparati; stiamo lavorando molto strettamente con il Ministero dell'economia e delle finanze.
Nelle pagine successive del documento vi è la descrizione di ciò che stiamo facendo o che abbiamo fatto. Abbiamo lavorato fino ad aprile su una serie di ipotesi (in realtà l'incarico ci è stato affidato nel mese di marzo): il piano di produzione e una prima stima dei fabbisogni. Conseguentemente, abbiamo preparato un primo piano distributivo di massima perché era necessario creare almeno i magazzini regionali e un certo numero di magazzini provinciali. Tutta questa logistica non è una logistica normale, ma è blindata, sorvegliata e scortata, cioè è qualcosa che è stato necessario preparare ad hoc. Da maggio a luglio abbiamo lavorato sui fabbisogni definitivi che si sono consolidati negli ultimi giorni, nel senso che con le singole banche è stato definito l'esatto ammontare che ciascuna desidera ricevere in ciascun punto di arrivo. Nei giorni scorsi il Poligrafico ci ha fornito un piano di disponibilità; nei prossimi giorni consegneremo il piano definitivo di distribuzione.
La fase che è stata consolidata e che sta partendo - il 24 agosto parte il primo
Abbiamo preparato questo modello logistico entro marzo, da marzo è iniziato l'allestimento del magazzino e la realizzazione dei sistemi informativi, la fase di prealimentazione inizierà il 1o settembre (comincerà la consegna ai destinatari finali attraverso un apposito sistema di magazzini) in modo tale che entro il 20 dicembre tutte le monete richieste siano in mano alle banche, alle Poste, alla grande distribuzione per far fronte all'impatto di gennaio e di febbraio 2002.
Gli stabilimenti di produzione del Poligrafico dello Stato stanno riempiendo tre magazzini centrali che da un certo momento in avanti diventeranno le fonti della logistica dell'euro. Tali magazzini centrali, attraverso rotaia e gomma, riempiranno quindici magazzini regionali dove avverranno alcune lavorazioni, perché una cosa è ricevere un pallet di monete da un euro e un'altra cosa è mettere a punto quello che serve esattamente all'ufficio postale di Como, di Varese o di Rionero. I magazzini regionali compiranno una prima lavorazione e provvederanno ad inviare le monete a novantacinque magazzini provinciali che si occuperanno dello smistamento delle monete ai 42 mila punti finali, secondo un piano che verrà aggiornato settimanalmente.
Sono stati approntati dei magazzini blindati regionali dove vi erano le strutture capaci di ospitarli; questi alimenteranno i magazzini provinciali che poi serviranno gli uffici postali, gli sportelli bancari e la grande distribuzione. Sarà possibile anche il trasporto diretto dal magazzino regionale quando lo scatolone di moneta unica, detto pallet, sarà quello richiesto dalla banca (si tratta però di casi limite).
Questo lavoro logistico è stato enorme, perché non solo abbiamo dovuto progettare la necessaria rete, ma anche integrarvi i treni, gli articolati blindati, gli operatori locali di trasporto valori, i nostri 12 mila mezzi. Si è trattato dunque di un lavoro di integrazione abbastanza importante. Abbiamo inoltre dovuto finalizzare l'integrazione di questo sistema - processo che sta proseguendo - con le richieste definitive che sono giunte da pochi giorni. Abbiamo dovuto preparare i magazzini; abbiamo dovuto creare delle procedure operative ed amministrative ad hoc; abbiamo dovuto creare un sistema di tracciamento elettronico in modo tale che in ogni momento si sappia dov'è una qualsiasi scatola e come stanno avvenendo i trasporti. Ovviamente, il successo di questa operazione non dipende soltanto da noi. Le Poste italiane realizzano una fase importante del lavoro, ma prima di tutto gli enti interessati sono il Ministero dell'economia, il Poligrafico, la Banca d'Italia, le banche, le ferrovie e il Ministero dell'interno per tutto quello che concerne le scorte. Questo, in grande sintesi è il primo progetto.
Il secondo tema che vorrei affrontare è quello inerente al ruolo che bancoposta, grande organizzazione di sistemi di pagamento, può avere ed avrà nel change over. Stiamo parlando di una struttura diffusa sul territorio, di 14 mila uffici postali e 60 mila postazioni di lavoro automatizzate, cioè di una realtà un po' diversa da quella di qualche anno fa. Pochi anni fa neanche un ufficio postale era in rete, oggi lo sono tutti e vi sono 60 mila postazioni di lavoro in rete, cioè la più grande rete privata italiana. Abbiamo già un milione e 600 mila clienti del nuovo bancoposta, 17 milioni di libretti postali, 80 milioni di buoni fruttiferi. I 650 milioni di bollettini postali ogni anno fanno riferimento a quello che diceva prima il presidente. Le Poste italiane,
Il passaggio all'euro di tutti i nostri prodotti del bancoposta è iniziato fin dal 1999. Un certo numero di prodotti era già opzionabilmente in euro fin dal 1999 (nel documento sono scritti in colore azzurro), altri erano soltanto in lire. Come si vede, entro il 2001 una buona parte sono sia in euro che in lire, mentre dal 1o gennaio 2002, ovviamente, tutta la nostra gamma di prodotti - una gamma molto più ampia di quella che la posta aveva prima (prima la posta non vendeva obbligazioni, né aveva tutte le tipologie di vaglia, né il conto bancoposta, né le polizze vita ed altro) - sarà in euro.
Fino al 31 dicembre 2001 tutto è riportato in lire. Nei due primi mesi del 2002 si faranno le due operazioni in euro e in lire; dal 1o marzo, come per il resto dell'azienda Italia, tutte le operazioni di cassa saranno in euro. Per quanto riguarda gli ATM, trattati alla pagina successiva, si tratta di una novità. Le Poste hanno installato duemila cash dispenser in giro per Italia; si tratta di una delle più grandi reti di cash dispenser oggi disponibile. Anche questi saranno abilitati dal 1o gennaio 2002 e opereranno soltanto in euro.
I conti correnti bancoposta - trattati a pagina 14 - si potevano aprire in euro dal 1999. Fino ad oggi è possibile aprirli in entrambe le valute. Pochi hanno optato per l'opzione euro. Automaticamente tutti saranno passati in euro il 31 dicembre 2001.
È stato deciso che i libretti fossero tutti e soltanto in lire fino al 31 dicembre 2001. Saranno tutti in euro dal momento della prima operazione del 2002. Per i buoni fruttiferi postali accade la stessa cosa, con la differenza che è possibile aprirli anche in euro fin dal 1999. Fin dall'inizio, i buoni postali fruttiferi virtuali dematerializzati sono stati introdotti soltanto in euro. I vaglia nazionali - che sono quelli che le banche chiamano bonifici - saranno ovviamente tutti in euro dal 1o gennaio 2002, con la regola che, siccome il vaglia ha un periodo di trasferimento, saranno pagati in euro anche quelli che sono partiti in lire prima del 31 dicembre.
I vaglia internazionali di recente istituzione - occorre ricordare che oggi siamo parte di una rete di pagamenti internazionali come quella della Western Union (nel nostro caso si chiama Manegram) - sono in euro. Già oggi i bonifici possono essere sia in lire che in euro.
L'assicurazione vita passerà completamente all'euro. La nostra compagnia (posseduta al 100 per cento) Poste e Vita opererà in euro entro la fine di quest'anno; i fondi d'investimento che sono stati introdotti sono in euro dal mese di maggio; il mercato secondario dei titoli inizierà dal gennaio 2002 direttamente in euro.
L'ultimo capitolo del documento riguarda l'attività dell'azienda. Si ricorda che ciò che ha fatto il bancoposta lo sta facendo il mondo postale con i francobolli, che da tempo sono sia lire che in euro. Dal 2002 ci saranno nuovi francobolli solo in euro, ma continueranno ad avere validità anche quelli che hanno la doppia denominazione. Le 50.000 macchine affrancatrici, che sono una grande realtà, opereranno in lire fino alla fine dell'anno; alcuni operano già oggi in euro e dal 1o gennaio 2002 opereranno soltanto in euro. Tutti gli altri servizi, ovviamente, avranno come limite il 31 dicembre 2001. Le procedure interne delle Poste, da tempo, sono sia in lire che in euro, tranne gli uffici postali che si attiveranno in tal senso solo a partire dal 1o gennaio 2002. Le Poste hanno cominciato ad operare nelle due valute già da tempo.
Il bilancio delle Poste per il 2001 (ma già il semestrale era così) è in euro; il suo capitale sociale è già stato convertito in
Infine, l'ultimo capitolo del documento, sottolinea che le Poste italiane si sentono molto impegnate, tanto che una parte dei programmi di formazione riguardano il tema dell'euro. Tanto per darvi un'idea, in questi due anni e mezzo le Poste hanno erogato complessivamente più di un milione di giornate di formazione. Una quota non dico rilevante, ma comunque significativa, di questo grande progetto, che è il progetto più qualificante del piano di impresa, è proprio sul tema dell'euro.
L'impegno delle Poste nel settore dell'informazione si è concretizzato nella sua disponibilità verso la Banca d'Italia, il Ministero dell'economia, l'Unione europea e la Banca centrale europea per fornire informazioni al pubblico sotto forma di manifesti e depliant. Per quanto riguarda la pubblicità, le Poste intraprenderanno alcune operazioni pubblicitarie legate alle proprie iniziative che aiuteranno a comprendere e ad abituarsi all'utilizzo degli euro. Probabilmente per un certo periodo vi sarà anche un certo numero di corner informativi negli uffici postali per aiutare le persone con maggiori difficoltà ad effettuare il passaggio. Da ultimo è descritto il comitato euro funzionante all'interno dell'azienda, composto da responsabili e capi progetto, per il quale è stato individuato un responsabile del passaggio dal vecchio al nuovo sistema in ogni divisione e in ogni direzione dell'azienda.
Passiamo alle domande dei colleghi.
Non ho domande da fare sulla distribuzione perché mi risulta che questa sia stata ben avviata. Vorrei solo sapere se le Poste si attiveranno per la raccolta delle monete. La mia preoccupazione era questa, visto che abbiamo lavorato in modo che le Poste stesse si potessero muovere rompendo il monopolio bancario: voi tutti sapete come ci siamo mossi (ed è stata una scelta positiva). La nostra preoccupazione riguarda il problema della conoscenza; poiché le Poste hanno una diffusione capillare sul territorio e hanno molti clienti anziani o pensionati, potete darci qualche suggerimento da questo punto di vista? Ricordo che, tra l'altro, rispetto agli altri paesi noi abbiamo previsto un periodo di due mesi di doppia circolazione, mentre la Germania introdurrà immediatamente l'euro il 1o gennaio senza doppia circolazione. Questa, in realtà, ha dei lati negativi e dei lati positivi. Che cosa si può fare? Le Poste italiane, con la loro forte presenza
Non so se le mie notizie siano precise o no, ma credo che in altri paesi che hanno una dimensione più ristretta, ad esempio in Olanda, le poste vengano utilizzate per consegnare alle famiglie un kit di monete (noi non lo potremmo fare perché il nostro paese ha dimensioni ben maggiori). Poiché voi intrattenete molti rapporti nell'ambito europeo, vi chiedo come vengano utilizzate le poste negli altri paesi. Inoltre, visto che le Poste sono diventate una struttura molto efficiente, che cosa possono proporci di fare per essere utilizzate non solo per distribuire le monete, ma soprattutto per svolgere un'attività di sensibilizzazione (le Poste sono dotate non solo di uffici fissi, ma anche di uffici mobili)? Vi è infatti una preoccupazione per il rischio che milioni di persone possano essere imbrogliate per mancanza di conoscenza. Dai dati INPS risulta che vi sono quattro milioni di utenti con più di 75 anni che intrattengono il loro unico rapporto di utenza con le poste, più che con le banche. Con riferimento a questa situazione vorremmo sapere se potete darci dei suggerimenti.
Una seconda domanda, invece, si riallaccia alla precisazione iniziale sulle Poste italiane SpA, in quanto società che svolge un servizio pubblico importante e gravoso con uno sforzo organizzativo e con costi notevoli. Che tipo di indennizzo ricevono le Poste dallo Stato per questo ulteriore servizio (probabilmente ci sarà un addendum al contratto di servizio di tipo generale rispetto al servizio ordinario)? Sostanzialmente, qual è il corrispettivo che sarà corrisposto alle Poste italiane SpA dallo Stato (suo azionista), visto lo sforzo aggiuntivo non solo sotto il profilo organizzativo, ma anche dei costi?
Rispetto a questa domanda, intravedete alcune difficoltà in qualche punto della
Per quanto riguarda il recupero delle lire, si tratta di un progetto da mettere in cantiere molto presto. Non abbiamo ricevuto alcun incarico né sappiamo se lo riceveremo. L'unica cosa certa è che l'incaricato della demonetizzazione delle lire è il Poligrafico. Magari è già stato deciso come saranno raccolte e dove saranno trasportate le lire, ma noi non lo sappiamo. È verosimile che, compiuto il progetto euro - che era quello più urgente - adesso si lavori per poter lanciare entro settembre anche quello del recupero delle lire. Paradossalmente, il recupero delle lire rischia di essere un lavoro ancora più complesso e oneroso. Infatti, mentre la consegna dell'euro, seppure complessa e difficile, si risolve in 42 mila indirizzi, in 42 mila quantità e in tempi di consegna, quindi in un lavoro enorme, ma definito, per la consegna delle lire, cioè dove e quando (se tutte il primo giorno o altro), occorrerà prepararsi con una flessibilità maggiore di quella della consegna dell'euro, necessaria perché dopo la consegna in prealimentazione dell'euro ci sarà la gestione dei fabbisogni non previsti che durerà due mesi nell'anno successivo (ma probabilmente di più). L'oggetto della vostra osservazione - si decida presto come effettuare il recupero delle lire - necessita di una vigilanza anche da parte vostra.
Per quanto riguarda la necessità di favorire la conoscenza da parte della popolazione più debole, va detto che fa parte del nostro modo di esercitare il mestiere, poiché noi lavoriamo con un certo tipo di popolazione, che peraltro sta cambiando. Vi do solo un'idea: la filiale italiana che ha aperto più conti bancoposta (ne abbiamo aperti 1 milione e 200 mila) è Milano centro. Questo rompe lo stereotipo che la posta è utilizzata soprattutto nei piccoli centri e dalle persone anziane, anzi ormai i nuovi prodotti si suddividono equamente (un terzo ciascuno) tra giovani, adulti e anziani. Detto ciò, gran parte degli anziani utilizza la posta, quindi c'è una naturale propensione a lavorare per loro. In realtà non c'è una regola precisa: noi, almeno per il mese di gennaio, ma anche oltre, stiamo predisponendo un servizio fuori dal bancone con personale che sia a disposizione delle persone che vogliono capire, o fare delle domande e che non si sentono di farlo allo sportello, anche se adesso con la fila unica c'è una minore pressione quando si è in coda. Oltre ai corner informativi, stiamo predisponendo dei dépliant di facile lettura, scritti a caratteri grandi. Sembrano banalità, ma a volte rappresentano delle barriere insuperabili per le persone di una certa età. Distribuiremo poi milioni di cartine in vario formato con il cambio di tutti i tagli possibili di lire e euro. Sono banalità, ma può servire. Da settembre effettueremo un monitoraggio per capire quanto i nostri clienti stiano familiarizzando con l'euro, in base al quale potremo decidere iniziative diverse nel futuro.
Per ora - con ciò rispondo ad una domanda - non c'è traccia di interesse per i prodotti in euro: coloro che hanno anticipato l'utilizzo degli strumenti in euro sono degli assoluti amatori.
Per quanto riguarda il corrispettivo, se avessimo iniziato un dibattito sull'argomento, avremmo rischiato di stipulare la convenzione dopo la data di distribuzione dell'euro, quindi abbiamo accettato la regola della commissione che alla fine, sulla base della presentazione di una serie di costi fissi che abbiamo già presentato, e variabili - che in parte abbiamo già presentato -, ci dirà qual è il prezzo congruo. Era tale l'urgenza e tale la difficoltà, che abbiamo preferito cominciare a lavorare con il rischio di dover poi discutere piuttosto che completare il lavoro di certificazione del prezzo correndo il rischio di non arrivare in tempo a portare l'euro.
Per quanto riguarda i trasferimenti, cioè tutto il mondo dei vaglia, come è noto, prima c'erano il vaglia ordinario, per posta, e il vaglia telegrafico. Praticamente ora il vaglia ordinario non c'è più, c'è solo il vaglia telegrafico, che permette di effettuare il trasferimento fisico, ma in tempi molto veloci (uno o due giorni), e abbiamo introdotto il vaglia telematico, che permette di ricevere immediatamente dall'altra parte i soldi. Ad esempio, se una persona deve mandare ad un'altra dei soldi, ed entrambe hanno i terminali collegati contemporaneamente, l'altra li può ritirare immediatamente. Questo è un grande passo avanti e lo stiamo realizzando attraverso Manegram anche per i trasferimenti all'estero.
Per quanto riguarda il cambiavalute, che ovviamente era un possibile costo in più - una persona dalla Francia poteva inviare anche lire, se aveva già effettuato il cambio - , noi abbiamo introdotto il concetto che il cambio alla posta non dà luogo ad una percentuale, tranne che per alcune valute «strane». Infatti, per tutte le valute «normali» abbiamo stabilito la tariffa di 5 mila lire, fino a 4 milioni, di costo fisso. Ciò rende il servizio di cambiavaluta della posta uno dei più competitivi e concorrenziali in Italia. Ovviamente, tra tutte le monete euro il costo del cambiavalute è zero, come prima, ma dal momento in cui si lavora direttamente in euro perlomeno non ci sono le 5 mila lire.