COMMISSIONE XIII
AGRICOLTURA

Resoconto stenografico

AUDIZIONE


Seduta di marted́ 30 marzo 2004


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PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ANTONIO POTENZA

La seduta comincia alle 14.

Sulla pubblicità dei lavori.

PRESIDENTE. Avverto che, se non vi sono obiezioni, la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso impianti audiovisivi a circuito chiuso.
(Così rimane stabilito).

Audizione del presidente dell'Ente nazionale delle sementi elette (ENSE), professor Astolfo Zoina, sull'attività dell'ente.

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'audizione del presidente dell'Ente nazionale delle sementi elette, professor Astolfo Zoina, sull'attività dell'ente. Ricordo che si tratta della seconda audizione di un ciclo che la Commissione intende svolgere con i vertici degli enti sottoposti alla vigilanza del Ministero delle politiche agricole e forestali.
Saluto i nostri ospiti e do subito la parola al professor Zoina, che è accompagnato dal dottor Merisio, direttore generale dell'ente, pregandolo di illustrare le attività e gli obiettivi dell'ENSE. Aggiungo che, se riterrà di farci avere ulteriore documentazione, questa sarà messa a disposizione dei commissari.

ASTOLFO ZOINA, Presidente dell'Ente nazionale delle sementi elette (ENSE). Ringrazio il presidente e i membri della Commissione per averci offerto la possibilità di illustrare l'attività dell'ENSE, ente che sono stato chiamato a presiedere l'anno scorso.
Ritengo utile ricordare che l'ente nazionale delle sementi elette è stato costituito nel 1954 su iniziativa di alcuni istituti di credito per promuovere la diffusione e 1'uso di sementi di qualità, dando inizio in Italia alla certificazione delle sementi su base volontaria.
Con l'adozione delle direttive europee sulla commercializzazione dei prodotti sementieri, che hanno reso obbligatoria la certificazione ufficiale delle sementi e con il recepimento di queste normative in Italia, l'ENSE è stato riconosciuto ente di diritto pubblico e sottoposto alla vigilanza del Ministero dell'agricoltura.
Un successivo decreto, n. 247 del 1978, ha compreso l'ENSE fra gli enti scientifici di ricerca e sperimentazione ritenuti necessari per lo sviluppo del paese. Il decreto legislativo di riordino, n.454 del 1999, relativo agli enti di ricerca del MIPAF, ha attribuito all'ENSE autonomia scientifica, statutaria, organizzativa, amministrativa e finanziaria e lo ha incaricato dello svolgimento dei compiti derivanti dall'applicazione delle norme che disciplinano la produzione e la commercializzazione dei prodotti sementieri. L'ente, che ha sede a Milano, avvalendosi di sezioni e laboratori periferici, distribuiti in tutto il territorio nazionale, effettua una serie di attività.
Innanzitutto, esso effettua la certificazione ufficiale dei prodotti sementieri, in conformità delle normative in materia di certificazione; in secondo luogo, le analisi e controlli qualitativi delle piantine di ortaggi e dei relativi materiali di moltiplicazione; in terzo luogo, gli esami tecnici per il riconoscimento varietale e brevettuale


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delle novità vegetali di specie agrarie e ortive e le prove di controllo per 1'iscrizione nel registro nazionale delle varietà vegetali; infine, gli studi sulle nuove varietà e la messa a punto di nuove metodologie per la valutazione tecnologica e varietale delle sementi. Sono queste le grandi branche nelle quali si esplica l'attività dell'ENSE.
Ricordo anche, se pure sommariamente, alcune delle vicende istituzionali che hanno travagliato la vita dell'ente negli ultimi anni. Infatti, il decreto di riordino ha, purtroppo, causato una vacanza nell'amministrazione e nella direzione dell'ENSE e per quattro mesi questo ente è rimasto privo delle sue strutture amministrative.
Successivamente, sono stati nominati due diversi commissari straordinari e, soltanto nell'aprile del 2001, è stato ricostituito il consiglio di amministrazione. Il processo di riordino ha preso avvio in quella data (luglio 2001), raggiungendo un primo importante obiettivo con la presentazione del nuovo statuto e dei regolamenti entro il lasso di tempo stabilito dal decreto (sei mesi dal momento dell'insediamento).
L'anno successivo, il 6 luglio 2002, è stata approvata la legge n. 137 relativa alla delega per la riforma dell'organizzazione del Governo e della Presidenza del Consiglio, con la quale si è praticamente sciolto il consiglio di amministrazione. È stato quindi nominato un nuovo commissario e nel 2002, un anno dopo, si è insediato il nuovo consiglio di amministrazione. È stato anche istituito un consiglio scientifico, prima inesistente. Il nuovo consiglio di amministrazione si è insediato il primo agosto del 2003 e ha cominciato i suoi lavori elaborando il nuovo statuto ed i regolamenti che sono attualmente al vaglio degli organi vigilanti. Recentemente, è stata definita la composizione del consiglio scientifico che si insedierà nel prossimo mese di aprile.
Nonostante le difficoltà istituzionali ricordate e la derivante incertezza operativa, in questi anni 1'ENSE ha continuato a svolgere la propria articolata attività e attualmente rappresenta la principale istituzione pubblica di ricerca, adeguatamente strutturata ed organizzata per affrontare le numerose problematiche che emergono in un momento di rapida e profonda evoluzione del settore sementiero, a livello europeo e mondiale, e che attengono alla qualità di un mezzo di produzione strategico come le sementi.
Le attività specifiche dell'ENSE si articolano in diversi ambiti. Sostanzialmente, l'ente certifica ufficialmente le produzioni sementiere, ha una sua sfera di attività internazionale, fornisce un supporto tecnico al Ministero vigilante, mantiene numerosi rapporti con altre istituzioni, svolge attività di ricerca e sperimentazione e un'attività di promozione e divulgazione.
La certificazione ufficiale dei prodotti sementieri viene attuata mediante accertamento dei requisiti delle colture portaseme in campo e poi, in una fase successiva, presso le aziende che confezionano le sementi. In questa fase vengono prelevati una serie di campioni che poi vengono analizzati presso i laboratori dell'ENSE. Alla fine di questo ciclo di analisi e di verifiche, i lotti di semento idonei vengono certificati come sementi di qualità e possono essere messi in commercio. Sotto il profilo statistico, la superficie destinata alla produzione di sementi, nel 2003, ha interessato poco più di 250.000 ettari e 25.000 colture (un po' più del 2 per cento rispetto al 2002), mentre i quantitativi di sementi certificati nel 2003 sono stati pari a circa 700.000 tonnellate (poco più del 6 per cento rispetto all'anno precedente), quantitativo che è stato selezionato presso le oltre 330 ditte sementiere operanti sul territorio nazionale.
Per quanto riguarda l'attività internazionale sono molte le organizzazioni internazionali intergovernative che si occupano, sotto diversi aspetti, del mondo delle sementi e delle varietà vegetali allo scopo di standardizzare o armonizzare i controlli per facilitare il commercio su scala mondiale. I lavori svolti in questo ambito


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assumono un'importanza crescente e una sintesi delle tematiche recenti finisce per toccare un po' tutti i problemi di attualità per il settore.
L'ENSE partecipa attivamente ai lavori di alcune organizzazioni internazionali tra cui: la Commissione economica per l'Europa delle Nazioni Unite (sezione specializzata sulla standardizzazione della patata da semina); il comitato tecnico UPOV (Union international pour la protection des obtentions vegetales); l'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico - OECD (gli esperti ENSE partecipano alla riunione annuale delle autorità designate, nel corso della quale vengono ammessi nuovi paesi agli schemi di certificazione, e ad alcuni gruppi di lavoro tra cui quello sull'accreditamento dei controlli e quello sulle sementi geneticamente modificate); l'Autorità di certificazione; la Commissione europea. In questo ambito si è assicurata la presenza, a supporto del Ministero delle politiche agricole, alle riunioni del comitato permanente sementi: particolare attenzione è stata riservata alla preparazione di standard riguardanti la presenza accidentale di sementi OGM in sementi non OGM. Si è inoltre partecipato, sempre a supporto del ministero, al comitato agricoltura biologica per trattare l'argomento delle sementi biologiche. Esperti dell'ENSE partecipano a diversi gruppi di lavoro per la messa a punto delle disposizioni applicative della direttiva 98/95/CE per l'adesione dei nuovi paesi dall'Unione europea e per la definizione dei protocolli di campionamento ed analisi OGM nelle sementi. Si è assicurata la partecipazione a prove comparative i riguardanti le analisi laboratorio (Austria), le graminacee (Paesi Bassi), il frumento tenero (Belgio), la patata (Portogallo) e il girasole (Spagna). Presso le aziende di Tavazzano e di Battipaglia vengono realizzati campi comparativi su incarico della Commissione CE (mais, soia, pomodoro).
È inoltre in corso la collaborazione con l'Ufficio comunitario delle varietà di Angers (CPVO), avendo l'ENSE ricevuto l'incarico di effettuare a livello europeo le prove necessarie per il riconoscimento del titolo di protezione di varietà vegetali per il riso. Come noto, questo titolo consente una protezione dei diritti del costitutore su scala comunitaria, in base al regolamento comunitario n. 2100 del 1994, che a sua volta fa riferimento a livello internazionale alla convenzione UPOV.
L'ENSE, come membro dell'associazione, partecipa ai lavori dell'ISTA (International Seed Testing Association) sia al convegno e all'assemblea ordinaria programmati ogni tre anni, sia alle assemblee straordinarie che recentemente hanno assunto periodicità annuale. Le assemblee sono gli organi deputati alla votazione di nuove direttive da adottare in seno all'associazione e in particolare degli emendamenti, modifiche o aggiunte, da apportare ai metodi di campionamento ed analisi ed agli altri aspetti contemplati dalle norme ISTA.
È in atto la consueta collaborazione con le diverse strutture del ministero vigilante che si esplica nella partecipazione continuativa alle commissioni sementi per l'iscrizione di nuove varietà al registro nazionale, nel coordinamento della revisione dei criteri di iscrizione per le principali specie agrarie e per le specie ortive (cereali a paglia, riso, foraggere, mais e patata). L'ENSE partecipa al programma di statistica nazionale, alla sottocommissione per l'aggiornamento periodico dei metodi ufficiali di analisi delle sementi in seno al MIPAF.
Per incarico del Ministero delle politiche agricole l'Ente gestisce la banca dati sulle disponibilità di sementi biologiche. Questa attività fa riferimento al regolamento comunitario 2092/91/CE che consente la possibilità di utilizzare sementi e altro materiale di propagazione convenzionale in agricoltura biologica, a condizione. che sia dimostrato che non vi sia disponibilità di materiale a sua volta prodotto con metodo biologico.
L'ente è stato incaricato dal ministero di redigere e seguire i possibili sviluppi di


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un piano sementiero nazionale per il rafforzamento del settore da coordinare con le regioni interessate.
Negli ultimi tre anni 1'Ense è stato incaricato dal MIPAF di effettuare gli accertamenti per la valutazione della presenza accidentale di OGM in lotti di sementi convenzionali. L'attività ha riguardato un crescente numero di analisi, concluse sempre in tempo utile per evitare la commercializzazione di lotti in cui é stata riscontrata la presenza di OGM. Perlomeno per quanto ha interessato l'attività dell'ENSE, questa ha permesso di non immettere in commercio lotti di semi contaminati. Nella campagna in corso sono già stati conclusi gli accertamenti su oltre 300 campioni di sementi di mais e si concluderanno domani quelli su circa 100 campioni di soia.
Oltre ai consolidati rapporti con alcune regioni, che si concretizzano con la partecipazione dell'Ente a diverse commissioni istituite a livello locale, sono in atto iniziative per la promozione dell'uso di sementi certificate (con la regione Sardegna per il concorso grano duro). Sono attive anche convenzioni per il controllo varietale e fitosanitario delle giovani piante da orto e per la verifica della presenza di particolari patogeni sulle sementi di riso e nelle colture di mais. (Aphelencoides bessey - Erwinia stewardii). Oltre a tali rapporti istituzionali, in più occasioni, è stato richiesto e fornito supporto tecnico ai diversi assessorati.
L'ENSE svolge un'attività scientifica di supporto alle attività di certificazione espletate. La ricerca e la sperimentazione mirano, infatti, all'approfondimento delle conoscenze su problematiche originate dall'attività di certificazione, con la messa a punto o l'attuazione di nuove metodologie per la valutazione tecnologica e varietale delle sementi.
Inoltre, vengono condotti studi e indagini circa l'impatto di nuove tecniche per la produzione delle sementi sulle procedure di controllo ufficiale.
Tra le iniziative di rilievo, si segnalano le prove di natura descrittiva e agronomica ai fini dell'iscrizione di nuove varietà al registro nazionale. In particolare, per il riso, le ortive, i cereali a paglia, le foraggere, mais, canapa, cotone e tabacco, l'ENSE ha il ruolo di coordinamento delle prove su base nazionale. Ogni anno circa 700 varietà vengono provate, in primo o secondo anno, per l'iscrizione al registro in Italia per verificarne le caratteristiche descrittive e, ove richiesto, agronomiche e qualitative che consentono l'immissione in commercio secondo le norme comunitarie. Le prove vengono svolte attraverso una rete di più di 20 istituzioni pubbliche che operano su tutto il territorio nazionale. Per quanto riguarda l'ENSE, le prove descrittive vengono condotte, secondo la specie, presso i centri aziendali di Battipaglia, Palermo e Tavazzano.
L'ENSE svolge anche una intensa attività di promozione e divulgazione. Le iniziative più significative sono la diffusione della rivista bimestrale Sementi elette, organo ufficiale dell'Ente destinato alla componente scientifica e di ricerca, pubblicato dalla data di fondazione dell'ENSE di cui quest'anno ricorre il 50o anniversario. L'Ente realizza in collaborazione con altre istituzioni un concorso nazionale per produttori di sementi di riso certificate, e cura altresì il concorso tra i produttori sardi di sementi di frumento duro certificate in collaborazione con la regione autonoma di Sardegna. Questa attività, insieme ad altre iniziative, ha consentito di rendere sostanzialmente autonoma la regione Sardegna rispetto al fabbisogno di sementi, soprattutto di frumento, incidendo positivamente sui costi di produzione in quanto prima venivano trasportati dal continente i 2/3 delle sementi.
Incontri con operatori del settore, con istituti universitari e con la componente professionale, oltre a pubblicazioni di articoli ed interventi sulla stampa specializzata da parte di ricercatori e tecnici e la presentazione di relazioni a convegni specializzati e la partecipazione a dibattiti, conferenze, tavole rotonde, completano l'attività di divulgazione e promozione.


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Non va inoltre dimenticata la costante azione delle sezioni a diretto contatto con ditte e agricoltori moltiplicatori per fornire consigli e assistenza tecnica a tutti coloro che ne hanno avuto bisogno in uno spirito di reciproca collaborazione e di rispetto dei ruoli che competono.
Da tutto quanto sopra esposto ritengo di poter sostenere che l'ENSE è stato in grado di far fronte a molteplici iniziative ed alle richieste provenienti da diverse istituzioni, pur in un quadro di attività di certificazione che continua ad essere molto sostenuto.
I compiti nell'ambito dell'iscrizione delle varietà, gli esami tecnici per la protezione comunitaria delle varietà di riso, i controlli delle piantine di specie ortive per conto di alcune regioni, la banca dati sementi biologiche, rappresentano un riconoscimento della fiducia che le istituzioni internazionali e nazionali ripongono nell'ENSE affidandogli tali competenze.
Il contributo di tutto il personale ha reso possibile lo svolgimento dell'attività in modo razionale ed efficiente in particolare per un'attività impegnativa, pressante e delicata come quella connessa con la problematica delle sementi geneticamente modificate.
Credo sia utile ricordare che l'ENSE, forse l'unico fra di enti vigilati dal Ministero, non riceve finanziamenti pubblici ma si finanzia con i proventi delle prestazioni di servizio, dei progetti di ricerca in corso e delle convenzioni stipulate.
Si teme che le modifiche che saranno introdotte dalla nuova PAC possano incidere negativamente sul settore sementiero e determinare una riduzione di richiesta di prestazioni da parte degli operatori, con riflessi non positivi sulle produzioni certificate e sulle disponibilità finanziarie dell'ente. Le prospettive future di sviluppo riguardano il passaggio dell'ente ad una attività di ricerca che dovrà progressivamente prevalere su quella attuale di servizio.
Da ultimo, vorrei confermare la disponibilità dell'ente a rappresentare un punto di riferimento qualificato, capace di promuovere processi produttivi virtuosi che, iniziando dal seme, conducano a prodotti agricoli e ad alimenti nei quali la tracciabilità e la certificazione di qualità costituiscano gli aspetti determinanti, a garanzia dei consumatori e di tutto il sistema agricolo italiano.

PRESIDENTE. La ringrazio per la sua relazione. Passiamo ora agli interventi dei commissari.

SAURO SEDIOLI. Ritengo che dalla relazione del professor Zoina, emergano soprattutto elementi che sottolineano il carattere particolarmente delicato, in un momento come quello attuale, in cui si sta operando per la sicurezza alimentare, delle operazioni di certificazione per la tracciabilità.
Pongo, allora, una questione che sollevammo nell'ambito della riforma degli enti, perché penso che, per quanto riguarda le sementi, ci sia ancora una frantumazione sui controlli, sulle sementi importate e via dicendo. Io sono dell'idea di ricondurre tutto all'ENSE, facendone quindi un riferimento più certo per i produttori e la certificazione. A parte questo, però, c'è un aspetto che mi incuriosisce in particolare. Si tratta di questo nuovo compito della rilevazione della presenza accidentale di OGM (rilevamenti condotti in campo e in azienda).
Le tecnologie che voi utilizzate per il rilevamento della presenza accidentale di OGM sono adeguate? I risultati ottenuti sono attendibili e in quale percentuale? Questo è un punto molto delicato poiché si discute del livello minimo di presenza accidentale. Mi domando, quindi, se abbiamo un sistema di rilevamento sufficientemente adeguato.
Un altro aspetto che ho molto apprezzato riguarda il fatto che l'ente si orienta per mantenere buono il livello del servizio, ma anche e, soprattutto, verso la ricerca, ciò costituendo, di per sé, una risposta alla mia domanda sul livello di adeguatezza delle tecnologie e sul fatto che la ricerca potrebbe aiutarci ad individuare meglio la presenza accidentale di OGM.


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Comunque, l'aspetto rilevante per me è sapere se i dati di rilevamento sono certi o se ci sono margini elevati di attendibilità.

GIUSEPPE FRANCESCO MARIA MARINELLO. Abbiamo ascoltato con grande interesse la relazione del professor Zoina, il quale ci ha fornito una serie di informazioni molto importanti. Spero, peraltro, che il professore ci consegni anche una parte documentale relativa ai dati quantitativi e numerici del lavoro svolto dall'ENSE perché questo permetterà alla Commissione di approfondire ulteriormente l'attività dell'ente medesimo.
In particolare, vorrei porre alcune domande specifiche. Innanzitutto, vorrei sapere se l'ente avvia o è in procinto di avviare dei programmi di controllo direttamente sui campi di produzione delle aziende sementiere. Questa, a mio avviso, è un'attività estremamente importante perché, al di là della campionatura che viene fornita direttamente dai produttori, la possibilità di realizzare una serie di controlli direttamente sui campi, costituirebbe una soluzione ottimale sia nell'interesse della tracciabilità dei prodotti, sia della qualità del prodotto certificato, sia della filiera nel complesso.
Un'altra domanda che mi pongo è se l'ente abbia organizzato o organizzi attività di promozione specifica del settore. A mio avviso, sarebbe estremamente importante che un ente così qualificato per le attività e per la natura scientifica che esprime nella qualità stessa del proprio consiglio di amministrazione, potesse dedicare una parte della propria attività all'attività di promozione e formazione specifica su questo settore.
Infine, nel caso in cui l'ente abbia organizzato o debba organizzare attività di formazione, con quali mezzi esso dà sostanziale comunicazione a questo genere di attività affinché tutte le parti interessate possano venirne a conoscenza?

PRESIDENTE. Personalmente, vorrei sapere quanto personale ha l'ente e come è dislocato, presidente. Le do la parola per la replica.

ASTOLFO ZOINA, Presidente dell'Ente nazionale delle sementi elette (ENSE). Per rispondere alla domanda posta dall'onorevole Sedioli, rispetto all'affidabilità dei sistemi di rilevamento nel caso di contaminazione da OGM, direi che l'ENSE ha contribuito validamente alla definizione di un protocollo che attualmente viene applicato per la rilevazione di tali contaminazioni.
L'ENSE ha partecipato anche alla definizione dei protocolli europei, che attualmente sono stati approvati anche se non ancora validati. In altre parole, non esiste, attualmente, un protocollo applicativo di analisi e rilevazione di contaminazioni da OGM che sia validato, cioè reso ufficiale e quindi accettato e riconosciuto a livello della Comunità europea. Esistono dei protocolli e per uno in particolare l'ente ha contribuito ad organizzarlo, applicandolo l'anno scorso e modificandolo leggermente quest'anno sulla base delle esperienze dell'anno precedente.
Entrambi i protocolli consentono di rilevare la presenza di un seme sul campione che si preleva, che normalmente è costituito da tremila semi. Quindi, sostanzialmente, siamo al limite della presenza perché, ovviamente, non esiste la frazione di seme (il mezzo seme o il quarto di senne). Se c'è un seme, sui tremila che normalmente costituiscono il campione che si va a prelevare, questo viene rilevato (anche se non come seme ma come presenza di DNA, nel senso che esso da un segnale positivo che il protocollo, sostanzialmente, tende ad amplificare per quanto possibile). Quindi, se c'è una seme, sostanzialmente, questo viene rilevato.
Fino all'anno scorso, abbiamo utilizzato un sistema qualitativo che poi, se vi era successivamente il segnale positivo, veniva seguito da un sistema quantitativo, mentre quest'anno abbiamo deciso di applicare direttamente il metodo quantitativo, che se consente di rilevare la presenza con una sensibilità leggermente inferiore


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rispetto a quello qualitativo, permette però di analizzare un numero di campioni sensibilmente maggiore.
Siamo quindi passati dai 200 campioni analizzati l'anno scorso (rispetto ai 100 dell'anno precedente) a 400 campioni analizzati quest'anno.
Questo ha consentito un'analisi dei lotti di sementi circolanti più consistente rispetto all'anno precedente. Da quando l'ENSE ha cominciato, su incarico del ministero, a procedere a questo tipo di analisi siamo passati da una contaminazione rilevata di quasi il 50 per cento dei lotti analizzati (anche se parliamo di una quantità non rappresentativa di tutto il circolante, circa 100 campioni, in quanto si trattava di organizzare la catena di lavoro, cosa non semplice) al 15 per cento dello scorso anno. Questa azione ha lanciato un segnale forte alle ditte produttrici, che hanno cominciato ad adottare cautele maggiori, in quanto quest'anno siamo scesi intorno al 4 per cento di sementi contaminate rilevate. Le rilevazioni hanno consentito di bloccare la diffusione di queste sementi che non sono state messe in commercio. L'ENSE segue una procedura su incarico del ministero in base a cui i lotti positivi vengono segnalati al ministero e alle autorità competenti e quindi sequestrati presso le ditte; ciò garantisce una maggiore attenzione dei soggetti coinvolti al tipo di lavorazione che si deve adottare per garantire la non contaminazione.
Per riallacciarmi alla domanda dell'onorevole Marinello, questi controlli ovviamente vengono effettuati presso le ditte che lavorano le sementi, non sono controlli effettuati in campo sulle colture portaseme, in quanto i lotti di sementi che vengono lavorati e messi in commercio possono avere provenienza diversa, anche al di fuori del territorio italiano. Non ci sono programmi per controlli di questo tipo sulle colture; per i controlli delle coltivazioni in atto si segue la procedura tipica della certificazione. I controllori che visitano le coltivazioni portaseme sono degli agronomi che valutano la qualità agronomica del prodotto. Il raccolto di questi campi viene poi trasferito nel magazzino delle ditte dove viene sottoposto a lavorazione. In questa fase vi è un secondo intervento, durante il quale viene prelevato un campione che viene poi analizzato in laboratorio. Pertanto, l'analisi in laboratorio su queste sementi, collegata alla visita in campo, costituisce il momento conclusivo per l'attribuzione di qualità del prodotto e, in seguito, per l'assegnazione del certificato dell'ENSE. Si tratta di attività che vengono effettuate per la certificazione, mentre le attività di controllo sulle contaminazioni da OGM vengono espletate attraverso una procedura diversa. I controlli diretti in campo attualmente prevedono un controllo visivo che interessa l'uniformità genetica e la rilevazione dell'assenza di piante contaminanti. Sostanzialmente sono dei controlli agronomici che vengono seguiti dalle analisi di laboratorio.

PRESIDENTE. Quindi non ricevete commesse dallo Stato, sostanzialmente è il privato che viene a chiedervi un certificato. Ognuno poi si muove come crede.

ASTOLFO ZOINA, Presidente dell'Ente nazionale delle sementi elette (ENSE). Sostanzialmente è così. Se il produttore di sementi vuole il certificato dell'ENSE presenta una domanda preliminare nella quale segnala che ha seminato un determinato appezzamento in una località e attende la nostra visita. Nel momento opportuno noi effettuiamo la visita in campo e formuliamo un primo giudizio; successivamente quel lotto viene trasferito presso la ditta sementiera, dove viene lavorato, in questa fase vi è un prelievo di semente che viene analizzato in laboratorio. La qualità della semente viene poi collegata al giudizio che il tecnico ha espresso in campo, se il tutto è positivo viene assegnato il certificato di qualità dell'ENSE, in tal caso la ditta può procedere alla cosiddetta «cartellinatura».
L'ENSE ha una intensa attività di formazione, vengono tenuti diversi corsi, che nello scorso anno sono culminati in un


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progetto di sviluppo del settore. Stiamo portando avanti un tentativo di sviluppare laboratori interni alle ditte che possano procedere all'autocertificazione. L'idea è che non sia più l'ENSE a svolgere il servizio di analisi delle sementi nei suoi laboratori, ma possano essere le ditte, una volta costituito un proprio laboratorio, ad essere accreditate all'effettuazione delle analisi per autocertificare la qualità delle proprie sementi. In quest'ottica l'ENSE ha sviluppato una attività di formazione con i tecnici che le ditte hanno inviato presso l'ente per apprendere la professione di analista delle sementi. Questo programma è iniziato per lo scorso anno, anche se per alcune specie è cominciato ancora prima, e si amplierà ulteriormente. L'idea è quella di formare questi tecnici in modo che possano costituire in futuro i riferimenti per i laboratori che le ditte organizzeranno.
Questo è un esperimento, un progetto che si sta conducendo a livello comunitario e che riguarda l'Italia così come tutti gli altri paesi della Comunità europea. L'obiettivo è quello di rendere autonome le ditte e, quindi, capaci di certificare la propria produzione. Ovviamente, c'è un sistema di controlli che viene comunque affidato alle autorità di certificazione nazionale di sorveglianza dei laboratori accreditati per l'autocertificazione. Il progetto è questo. Quindi, c'è una attività di formazione per la professionalizzazione di queste tecnici. Questo tipo di attività è comunque pubblicizzato sul sito dell'ente (www.ense.it). Vi è, quindi, la possibilità di accedere a queste informazioni.
Abbiamo portato una documentazione che può illustrare, se pure sommariamente, l'attività e gli obiettivi dell'ente. Ci riserviamo di inviare ulteriore materiale sull'attività di certificazione dell'ente, se sarà richiesto.
Per rispondere all'ultima domanda, posta dal presidente, posso affermare che, attualmente, l'ente ha 95 dipendenti, a partire dal direttore fino all'ultimo tecnico, distribuiti in cinque sedi diverse e laboratori. L'ENSE ha sedi a Milano, Verona, Bologna, Battipaglia e Palermo. Vi sono anche dei laboratori di analisi, non in tutte le sedi ma nella maggior parte di esse. Vi è poi un laboratorio autonomo, a Tavazzano, dove vengono svolte la maggior parte delle analisi, sia di qualità, sia relative agli OGM. Abbiamo un laboratorio di biologia molecolare dedicato solo a questo tipo di attività.
La distribuzione per sedi è frutto dell'iniziativa iniziale che ha visto nascere l'ENSE. Infatti, la sua nascita è avvenuta su iniziativa di cinque istituti di credito, distribuiti nelle sedi ricordate. Si è rimasti radicati nella tradizione del territorio.

RICCARDO RICCIUTI. L'ente si avvale anche di collaboratori o collaborazioni esterne e, nel caso, in che numero?

ASTOLFO ZOINA, Presidente dell'Ente nazionale delle sementi elette (ENSE). Certamente, l'ente si avvale di collaborazioni esterne e molti controlli in campo sono effettuati da tecnici esterni, ai quali l'ENSE affida annualmente l'incarico di effettuare queste visite.
C'è comunque un albo nazionale, depositato presso il Ministero, nel quale vengono iscritti i tecnici che superano la fase di formazione e una prova di verifica della loro attitudine e capacità a svolgere questo tipo di valutazioni. Essi vengono iscritti nell'albo depositato presso il Ministero e poi chiamati in funzione delle necessità e della loro disponibilità

ALDO PREDA. Vi sono anche laboratori esterni?

ASTOLFO ZOINA, Presidente dell'Ente nazionale delle sementi elette (ENSE). No, ma il direttore mi ricordava che esiste un caso, quello di un laboratorio specifico per l'analisi delle sementi e per i problemi sementieri, presso l'Università di Bologna al quale, in caso di necessità, l'ente si appoggia. Questo è anche il laboratorio che esegue l'altra parte di analisi per le contaminazioni da OGM e che il Ministero


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ha appunto affidato all'ENSE e al laboratorio dell'Università di Bologna.
Per quanto riguarda le collaborazioni esterne, i tecnici controllori che vengono incaricati di effettuare sopralluoghi sono mediamente, ogni anno, 150 circa. All'albo del Ministero, però, ne sono iscritti mediamente 500. C'è un flusso in entrata e in uscita, che viene ovviamente aggiornato ogni anno.

PRESIDENTE. Non essendovi altri interventi, ringrazio il presidente Zoina e il direttore generale Merisio per la loro cortesia.
Dichiaro conclusa l'audizione.

La seduta termina alle 14.45.