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e con altri 22 indagati nell'inchiesta con vari capi di accusa, fra i quali corruzione, truffa aggravata e associazione per delinquere -:
nella cronaca regionale della Toscana del 3 febbraio 2006 del quotidiano La Nazione compare, relativamente alla surroga e sostituzione nel comune di Arezzo di tre consiglieri comunali del centro-destra dimissionari per il loro coinvolgimento in «Variantopoli», la notizia: «No del Tar, sì del Governo. Accolta la sospensiva. "Competente l'esecutivo", da Roma: presto il commissario.»;
in tale articolo si legge: «il Tar blocca le surroghe, ma ci pensa il Governo. Nessun problema, fa sapere il Sottosegretario per l'interno, senatore Antonio D'Alì, di Forza Italia: appena il prefetto ci comunica il provvedimento, nomineremo il commissario» (...) «il Sottosegretario rassicura la Cdl: non temete ritardi, dice, il commissario sarà nominato a stretto giro di posta. Forse oggi, al massimo entro l'inizio della prossima settimana»;
l'articolo 8 (attuazione dell'articolo 120 della Costituzione sul potere sostitutivo) della legge 5 giugno 2003, n. 131, recita al primo comma: «Nei casi e per le finalità previsti dall'articolo 120, secondo comma, della Costituzione, il Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro competente per materia, anche su iniziativa delle regioni o degli enti locali, assegna all'ente interessato un congruo termine per adottare i provvedimenti dovuti o necessari; decorso inutilmente tale termine, il Consiglio dei ministri, sentito l'organo interessato, su proposta del Ministro competente o del Presidente del Consiglio dei ministri, adotta i provvedimenti necessari, anche normativi, ovvero nomina un apposito commissario. Alla riunione del Consiglio dei ministri partecipa il presidente della giunta regionale della regione interessata al provvedimento.» Nella fattispecie la surroga non rientra nei casi previsti dal secondo comma dell'articolo 120 della Costituzione;
queste affermazioni di un Sottosegretario di Stato, se corrispondenti al vero, ben si inseriscono in quella visione proprietaria che il centrodestra dà di sé nei limitati casi di governo toscani. I casi dei comuni di Lucca e Pietrasanta dimostrano a pieno titolo, tale concezione: Lucca, con il sindaco dimissionario dal 18 gennaio 2006 impegnato a resistere a improprie pressioni dall'alto sulla gestione dei servizi locali; Pietrasanta, con il sindaco agli arresti
se risponda al vero quanto riportato dalla stampa locale di Arezzo per cui il Sottosegretario di Stato senatore D'Alì avrebbe rassicurato gli attuali membri della maggioranza consiliare circa la praticabilità della nomina (in tre giorni) da parte del Governo di un commissario ad acta per la sostituzione e surroga dei consiglieri comunali dimissionari e coinvolti in «Variantopoli» e quali iniziative intenda intraprendere il Governo nei due citati casi di Arezzo e Pietrasanta, in cui alcuni amministratori locali in questa fase sono stati accusati e momentaneamente arrestati per gravi e persistenti violazioni di legge, nonché per dare a queste realtà locali la certezza di una sicura e tranquilla vita amministrativa in una fase così delicata per i comuni italiani. (3-05347)