Allegato A
Seduta n. 741 del 1/2/2006


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(Sezione 5 - Interventi presso l'Enac al fine di superare i problemi inerenti alla gestione degli aeroporti siciliani)

FLORESTA, ANTONIO LEONE, FALLICA, MARINELLO, MAURO, GRIMALDI, BAIAMONTE, STAGNO D'ALCONTRES, MORMINO e GIUDICE. - Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
ultimamente i parlamentari siciliani hanno presentato diverse interpellanze urgenti ed interrogazioni inerenti a gravi problematiche relative a quasi tutti gli aeroporti maggiori e minori siciliani: in particolare, le interpellanze urgenti inerenti rispettivamente la gestione aeroportuale di Trapani-Birgi e le gravi inadempienze contrattuali di società dei servizi di terra nell'aeroporto di Palermo- Punta Raisi;
a Lampedusa, la gestione dei servizi dell'aeroporto è recentemente passata dalla Ast aeroservizi (società mista controllata al 51 per cento dalla Regione siciliana), che si era in passato distinta per precisione e puntualità, ad un operatore privato, l'Eas (società controllata da Air One), che si è aggiudicato la gara d'appalto. In merito al regolare svolgimento della gara è stato presentato dalla Ast aeroservizi ricorso al tribunale amministrativo regionale;
inoltre, per l'aeroporto di Catania, ancora ad oggi, non si è in grado di conoscere i tempi di completamento dei lavori per la realizzazione della nuova aerostazione, in quanto, secondo gli interroganti, non si è operata una seria attività di verifica in corso d'opera. I disagi per l'utenza e per gli operatori sono sotto gli occhi di tutti. Desta anche seria perplessità l'annosa problematica legata alla compresenza di due società, Asac e Sac, circostanza che, di fatto, determina un'azione di ostacolo reciproco;
in sede di conferenza di servizi per la definizione delle modalità di prosecuzione dei collegamenti aerei per le isole minori e per la Sicilia in regime di continuità territoriale, sono emerse, da parte dei rappresentanti sia degli enti locali che degli operatori aeroportuali interessati, gravi lacune organizzative ed operative da parte dei vettori che attualmente gestiscono detti collegamenti (Air One e Meridiana). Non risulta che l'Enac abbia operato alcun intervento di verifica e di rimozione delle lacune rappresentate, che provocano grave nocumento ai passeggeri che utilizzano detti collegamenti;
ancora oggi l'Enac gestisce, di fatto, direttamente gli scali di Lampedusa e di Pantelleria, circostanza, secondo gli interroganti, assolutamente anomala, e non ha


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provveduto a mettere in atto l'accordo sottoscritto con la Regione siciliana, che consentirebbe alla stessa di gestire, tramite la propria società Ast aeroservizi, questi due scali. La posizione di estrema marginalità territoriale di questi aeroporti necessita, infatti, di una gestione che sia attenta soprattutto agli aspetti sociali connessi alla doppia insularità, che, soprattutto nei periodi invernali, diventa motivo di grave nocumento per le popolazioni residenti;
le precedenti considerazioni mettono in grave allarme i deputati siciliani, in quanto si delinea, secondo gli interroganti, una non corretta strategia da parte dell'Enac nei confronti delle problematiche che attanagliano tutto il sistema aeroportuale siciliano. Detto atteggiamento è anche più grave, in quanto non consente di far avviare una seria politica di programmazione e di coordinamento tra le società di gestione aeroportuali siciliane, che permetta di attuare una politica comune che possa determinare una razionalizzazione dei costi, creando un vero unico «sistema» regionale degli scali aeroportuali -:
quali iniziative intenda prendere il Governo nei confronti dell'Enac, che, secondo gli interroganti, per quanto esposto in premessa, è denominatore comune in tutte le problematiche esistenti negli aeroporti siciliani, affinché lo stesso ente intervenga con determinazione e tempestività nel rispetto delle leggi vigenti, sì da determinare la risoluzione delle sopra citate anomalie. (3-05325)
(31 gennaio 2006)