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G)
del pubblico ministero, sono stati tradotti in carcere tre consiglieri comunali di Arezzo, il primo presidente della commissione assetto del territorio e gli altri due membri di tale commissione;
in data 7 dicembre 2005, in esecuzione di un provvedimento di custodia cautelare in carcere emesso dal giudice per le indagini preliminari presso il tribunale di Arezzo, su conforme richiesta
l'ipotesi accusatoria posta a fondamento del provvedimento cautelare è quella di concussione continuata in danno di numerosi cittadini ed imprese della città di Arezzo;
la cosa ha suscitato grande clamore in città, sia per la gravità dell'accusa, sia per essere gli accusati tutte persone note;
il fatto di per sé grave è parso agli interpellanti ancor più deprecabile sotto il profilo della responsabilità politico-amministrativa, poiché dall'ordinanza che ha disposto la custodia cautelare, la quale ha avuto ampia diffusione anche negli organi di stampa, è emerso che sia il sindaco di Arezzo che il vice sindaco erano stati portati a conoscenza di alcuni episodi di tentata concussione proprio da parte dei cittadini, ai quali erano stati avanzate richieste di danaro o altre utilità, e ciononostante non avevano assunto alcuna iniziativa ed avevano, di fatto, lasciato che la commissione assetto del territorio continuasse ad operare così come per l'innanzi ed indisturbata;
secondo gli interpellanti, la cosa appare di estrema gravità poiché è sintomatica o di una connivenza ovvero ancora di un lasser faire, che costituisce, comunque, fonte di responsabilità a carico di coloro che hanno il dovere di impedire che fatti così gravi vengano consumati e che avrebbero, altresì, il dovere di denuncia di essi all'autorità giudiziaria;
a fronte della situazione così delineata, né il sindaco né il vice sindaco hanno sentito il dovere di dimettersi, malgrado l'allarme illegalità sia ormai ampiamente diffuso presso i cittadini della città e tutti invochino provvedimenti di chiarezza nell'attività amministrativa;
gli interpellanti ritengono, quindi, che non vi siano più le condizioni perché l'amministrazione della città di Arezzo possa essere lasciata operare e che sia necessario un intervento del Ministro interpellato al fine di ristabilire nella città di Arezzo i metodi di correttezza nell'azione amministrativa e di governo -:
se il Ministro interpellato sia a conoscenza della situazione, se ritenga che l'amministrazione comunale possa o meno continuare nell'attività amministrativa e quali iniziative di competenza intenda adottare al fine di ristabilire la legalità e la correttezza amministrativa nel governo della città.
(2-01792)
«Fanfani, Piscitello, Giovanni Bianchi, Gerardo Bianco, Bimbi, Bottino, Bressa, Camo, Carbonella, Cardinale, Carra, Colasio, Delbono, Morgando, Gambale, Lusetti, Monaco, Dorina Bianchi, Fioroni, Giachetti, Annunziata, Iannuzzi, Duilio, Bindi, Giacomelli, Zara, Micheli, Nicodemo Nazzareno Oliverio, Lettieri, Milana, Mosella».
(19 gennaio 2006)