Resoconto sommario dell'Assemblea

Seduta n. 726 del 27/12/2005


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PRESIDENZA DEL PRESIDENTE PIER FERDINANDO CASINI

La seduta comincia alle 9,35.

La Camera approva il processo verbale della seduta del 23 dicembre 2005.

Missioni.

PRESIDENTE. Comunica che i deputati in missione sono ventuno.

Sull'ordine dei lavori.

RENZO LUSETTI (MARGH-U). Rileva che taluni deputati sono al momento impossibilitati ad essere presenti in aula a causa di disagi nei trasporti.

PRESIDENTE. Rileva che, in assenza di obiezioni, la seduta potrebbe essere brevemente sospesa.

SALVATORE ADDUCE (DS-U). Stigmatizza e protesta formalmente per la decisione della Presidenza relativamente all'orario di convocazione della seduta odierna, che non consente un'adeguata presenza di deputati nel momento in cui si affrontano temi di particolare rilevanza.

PRESIDENTE. Giudica congruo l'orario fissato per l'odierna seduta dell'Assemblea.

TEODORO BUONTEMPO (AN). Ritiene che l'Assemblea debba procedere nei suoi lavori senza sospensioni.

Comunicazioni del Presidente in ordine alla richiesta formulata ai sensi dell'articolo 62, secondo comma, della Costituzione.

PRESIDENTE. Ricorda che l'odierna seduta è stata convocata a seguito della richiesta trasmessa dal deputato Giachetti di convocazione straordinaria della Camera, ai sensi degli articoli 62, secondo comma, della Costituzione, e 29, comma 1, del regolamento, sottoscritta dal prescritto numero di deputati e finalizzata alla discussione e approvazione di un testo che fissi modi e tempi per l'esame di un provvedimento di clemenza entro la legislatura in corso.
Rilevato altresì che, essendo state espresse, nella riunione della Conferenza dei presidenti di gruppo del 23 dicembre scorso, posizioni diversificate sull'opportunità della trattazione o meno dell'argomento, come anche sulle modalità e sui tempi per il relativo esame, ha ritenuto di convocare la Camera per la giornata odierna al fine di svolgere un dibattito che consenta ai rappresentanti dei gruppi parlamentari ed ai sottoscrittori della richiesta di manifestare in via definitiva il proprio orientamento in materia.
Ricorda inoltre che l'esame dei progetti di legge in tema di amnistia ed indulto è in corso presso la II Commissione e che il testo unificato adottato da quest'ultima ha per oggetto esclusivamente la concessione dell'indulto.
Richiamato, al riguardo, il disposto dell'articolo 79, primo comma, della Costituzione, rileva che si tratta di materia assoggettabile a voto segreto e quindi contingentabile solo a partire dal secondo calendario. Conseguentemente, l'eventuale esame del provvedimento in Assemblea avrebbe necessariamente luogo a ridosso


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dello scioglimento delle Camere, evidenziandosi pertanto la necessità di perfezionare l'iter legislativo in tempi estremamente ristretti.
Auspica quindi lo svolgimento di un dibattito costruttivo, connotato dalla sobrietà e dal rigore che devono contraddistinguere la trattazione di argomenti di tale rilevanza.
Avverte infine, per quanto riguarda lo svolgimento della seduta, che darà la parola, oltre che al primo firmatario della richiesta, ad un rappresentante per ciascun gruppo e componente politica del gruppo Misto, nonché agli altri sottoscrittori che ne faranno richiesta.

ROBERTO GIACHETTI (MARGH-U). Rileva che la seduta odierna è stata richiesta da oltre duecento deputati per far emergere con chiarezza la posizione dei singoli parlamentari e dei gruppi sull'approvazione di un provvedimento di clemenza prima della conclusione della legislatura in corso. Ritiene tuttavia che il Presidente della Camera, pur nel rispetto delle sue prerogative, abbia commesso un errore convocando l'Assemblea alle 9,30.

ALFONSO PECORARO SCANIO (Misto-VU). Nell'auspicare lo svolgimento di un dibattito connotato dalla massima chiarezza, lamenta l'inefficacia delle risposte fornite dal Governo ai problemi della giustizia ed, in particolare, alla grave situazione delle carceri. Sottolinea, quindi, la necessità di rimuovere gli ostacoli di ordine giuridico che, di fatto, rendono impossibile l'adozione di provvedimenti di clemenza, nonché l'urgenza che il Parlamento ne approvi uno prima della conclusione della legislatura.

ARMANDO COSSUTTA (Misto-Com.it). Giudicata pienamente condivisibile l'iniziativa che ha portato alla convocazione straordinaria della Camera, lamenta le drammatiche condizioni degli istituti penitenziari e dei detenuti italiani. Auspica altresì la sollecita approvazione di un provvedimento di clemenza per i reati meno gravi, nella consapevolezza che esso renderebbe evidente la capacità del sistema politico di interpretare le emergenze della società.

ENRICO BOSELLI (Misto-RosanelPugno). Nel ritenere che un provvedimento di clemenza potrebbe contribuire ad alleviare i problemi del sistema giudiziario del Paese, gravato, in particolare, dall'eccessiva durata dei processi, sottolinea che i deputati della sua componente politica giudicano opportuno che le forze politiche si confrontino su tale questione, al fine di raggiungere l'obiettivo di una giustizia tempestiva, indipendentemente dalle motivazioni di ordine etico e religioso che inducono a chiedere atti di clemenza.

GIULIANO PISAPIA (RC). Osservato che il suo gruppo annette estrema importanza alla discussione in corso, auspica lo svolgimento di un dibattito sereno con l'obiettivo di pervenire all'approvazione di un provvedimento di clemenza condiviso, che restituisca dignità e condizioni di umanità ai detenuti ed al sistema carcerario italiano e che rappresenterebbe un atto di saggezza politica, oltre che di corretta applicazione di norme costituzionali.

UGO INTINI (Misto-RosanelPugno). Rileva che in occasione della seduta odierna non è stato possibile garantire l'accesso alle tribune per il pubblico ai numerosi cittadini che ne hanno fatto richiesta.

PRESIDENTE. Precisa che valgono le ordinarie procedure per l'accesso del pubblico alle tribune.

CAROLINA LUSSANA (LNFP). Lamentato che non tutti i sottoscrittori della richiesta di convocazione straordinaria della Camera sono presenti in aula, sottolinea il carattere meramente propagandistico e strumentale dell'iniziativa assunta; manifesta altresì la contrarietà del suo gruppo a qualsiasi provvedimento di amnistia o indulto, che si porrebbe in contrasto con il principio di certezza della pena e con le esigenze di sicurezza dei


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cittadini. Sottolinea inoltre la necessità di costruire nuovi istituti penitenziari, al fine di superare le condizioni di sovraffollamento che caratterizzano le strutture esistenti.

MAURIZIO GASPARRI (AN). Nel dare atto al Presidente di avere puntualmente applicato il disposto regolamentare convocando la Camera nella giornata odierna, rileva che il suo gruppo è contrario all'adozione di provvedimenti di amnistia o indulto; sottolinea inoltre l'esigenza di adeguare le strutture penitenziarie e di favorire il ricorso, per i reati minori, a sanzioni alternative alla detenzione, senza peraltro mettere in discussione il principio di certezza della pena.

ANNA FINOCCHIARO (DS-U). Manifesta forti dubbi sulla reale possibilità di approvare entro la legislatura un provvedimento di clemenza, considerata la chiarezza delle posizioni assunte dalle varie forze politiche durante l'esame delle proposte di legge presentate in materia.
Rileva tuttavia che le difficili condizioni in cui vivono i detenuti (Commenti dalle tribune riservate al pubblico) impongono il ricorso all'unico atto di clemenza possibile, vale a dire l'indulto. Ritiene peraltro che la richiesta di un provvedimento di clemenza più ampio come l'amnistia, formulata da esponenti della maggioranza, corrisponda ad un atteggiamento tipico dei regimi repressivi, in cui convivono autoritarismo ed indulgenza, la cui strumentalità viene resa evidente dai contraddittori provvedimenti approvati nel corso della legislatura e che invece di incidere sulle cause della lungaggine dei processi hanno reso ancor più difficile il ricorso alle misure alternative alla detenzione.

GAETANO PECORELLA (FI). Nel sottolineare la delicatezza e la complessità della materia in esame, correlata alla tutela di diritti inalienabili della persona e contestualmente all'esigenza di garantire la certezza della pena, manifesta la disponibilità della sua parte politica ad un confronto approfondito e chiaro sul merito dei provvedimenti di clemenza che si potranno eventualmente adottare, al fine di apportare correzioni al sistema giudiziario. Nel ritenere altresì che per taluni reati particolarmente gravi non vi debba essere spazio per la clemenza, manifesta contrarietà ad un eventuale indulto senza amnistia, attesa la necessità di garantire prioritariamente il celere svolgimento dei processi e di evitare che molti imputati restino a lungo in attesa di giudizio.

ERMINIA MAZZONI (UDC/CCD-CDU). Esprime dolorosa amarezza per la scarsa partecipazione dei deputati al dibattito ma anche per la bassa partecipazione popolare rispetto al tema in discussione, che lasciano presagire la difficoltà di giungere all'approvazione di un atto di clemenza entro la fine della legislatura (Commenti del deputato Alfonso Gianni, che il Presidente richiama all'ordine).
Manifesta la disponibilità del suo gruppo ad esaminare ed approvare con serietà e responsabilità un provvedimento di clemenza che sappia conciliare l'esigenza di affrontare il problema del sovraffollamento delle carceri con quella della collettività a vedere garantita l'esecuzione della pena nei confronti di chi delinque.

ROBERTO GIACHETTI (MARGH-U). Parlando sull'ordine dei lavori, invita la Presidenza ad intervenire per rimarcare inopportune espressioni ingiuriose pronunziate nei confronti dei deputati assenti, alcuni dei quali sono stati impossibilitati ad intervenire a causa di problemi contingenti; ricorda peraltro che in occasione di altri dibattiti su materie rilevanti si è registrata un'esigua presenza di parlamentari.

PRESIDENTE. Rilevato che, anche attraverso gli organi di stampa, i cittadini potranno essere correttamente informati circa la presenza dei deputati nella seduta odierna, osserva che non compete alla Presidenza entrare nel merito delle argomentazioni svolte nel corso del dibattito.


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GIUSEPPE FANFANI (MARGH-U). Nel lamentare anch'egli l'assenza di molti deputati firmatari della richiesta di convocazione straordinaria della Camera, giudica strumentali e di stampo populistico le argomentazioni addotte contro l'adozione di un provvedimento di clemenza. Sottolinea altresì che il suo gruppo è favorevole ad un provvedimento di indulto propedeutico all'adozione, nella prossima legislatura, di un'amnistia, per la quale ritiene che, al momento, non sussistano le condizioni.

ENRICO BUEMI (Misto-RosanelPugno). Parlando sull'ordine dei lavori, chiede alla Presidenza se siano intercorse intese con l'altro ramo del Parlamento al fine di dare attuazione a quanto disposto dall'articolo 62, terzo comma, della Costituzione.

PRESIDENTE. Precisa, relativamente a quanto disposto dall'articolo 62, terzo comma, della Costituzione, di aver comunicato al Presidente del Senato l'avvenuta convocazione in via straordinaria della Camera; ricorda altresì che, ferma restando l'autonomia costituzionale dell'altro ramo del Parlamento, la prassi attuativa della richiamata disposizione costituzionale è nel senso di non considerare automatica, a fronte della convocazione straordinaria di una Camera, la corrispondente convocazione dell'altra.

PUBLIO FIORI (Misto-ED). Nel rivolgere preliminarmente un ringraziamento al Presidente della Camera per avere applicato puntualmente il disposto dell'articolo 62 della Costituzione, sottolinea la rilevanza del dibattito odierno, che consente all'Assemblea di confrontarsi su un tema delicato, rispetto al quale giudica possibile l'assunzione di un provvedimento di clemenza o, in alternativa, di un provvedimento legislativo che fissi un limite massimo per il numero di detenuti nelle carceri, alla luce delle condizioni spesso inaccettabili nelle quali essi sono costretti a vivere.

EGIDIO STERPA (FI). Nel manifestare un orientamento favorevole ad un provvedimento di clemenza, lamenta che da oltre quindici anni in Italia non viene approvata una legge di amnistia o di indulto.

PIER PAOLO CENTO (Misto-VU). Preso atto con rammarico che non appaiono sussistere le condizioni per l'immediata adozione di un provvedimento di clemenza, auspica l'assunzione di un formale impegno politico finalizzato a pervenire all'approvazione di una legge di amnistia e di indulto all'inizio della prossima legislatura.

FULVIA BANDOLI (DS-U). Esprime soddisfazione per l'atteggiamento di reciproco ascolto che si è registrato nel corso del dibattito tra i deputati degli opposti schieramenti e all'interno delle diverse coalizioni.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ALFREDO BIONDI

FULVIA BANDOLI (DS-U). Auspica quindi che su una materia di fondamentale importanza per uno Stato democratico tutti i parlamentari abbiano il coraggio di sostenere una posizione autonoma rispetto ai rispettivi gruppi di appartenenza.

MARIO PEPE (FI). Nel lamentare l'eccessiva durata dei procedimenti giudiziari e le drammatiche condizioni di vita negli istituti penitenziari, manifesta un orientamento favorevole all'approvazione di un provvedimento di amnistia.

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE PIER FERDINANDO CASINI

VINCENZO SINISCALCHI (DS-U). Richiamato il fondamentale principio della funzione rieducativa della pena, lamenta la reiezione di tutti gli emendamenti presentati nel corso dell'iter del disegno di legge finanziaria per migliorare le drammatiche


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condizioni di vita nelle carceri italiane, nonché l'eccessiva lunghezza dei tempi della giustizia.

MAURO BULGARELLI (Misto-VU). Ritiene che l'approvazione di un provvedimento di amnistia e di indulto e l'adozione di misure finalizzate a superare gli abusi nel ricorso alla custodia cautelare ed a dare compiuta attuazione alla legge Gozzini costituiscano i presupposti indispensabili per la necessaria riforma del vigente regime delle pene detentive.

LUANA ZANELLA (Misto-VU). Evidenziata la disastrosa situazione del sistema carcerario, richiama i rilievi formulati, al riguardo, dalla Commissione europea, sottolineando la frequente violazione dei diritti umani che viene perpetrata a danno dei detenuti italiani.

CARLO TAORMINA (FI). Sottolinea il carattere diversificato delle posizioni espresse sulla materia in esame, in relazione alla quale auspica la sollecita individuazione di soluzioni condivise; giudica comunque necessaria, al fine di porre rimedio alle drammatiche condizioni di vita negli istituti penitenziari italiani, l'adozione di un provvedimento di clemenza, eventualmente corredato da condizioni idonee a scongiurare la reiterazione di reati da parte di coloro che sarebbero scarcerati.

ALFREDO BIONDI (FI). Nel giudicare un'ipocrisia la distinzione tra amnistia ed indulto, ritiene necessario assumere un impegno preciso affinché il tema giunga al più presto all'esame dell'Assemblea ed il Parlamento si pronunzi definitivamente in senso favorevole o contrario.

VITTORIO SGARBI (Misto). Osserva che il dibattito odierno si configura come una vera e propria finzione, atteso che manca la volontà politica di adottare un provvedimento di clemenza, recependo in tal modo l'invito rivolto al Parlamento dal Pontefice Giovanni Paolo II, e di affrontare i gravi problemi connessi alla dignità delle condizioni di vita dei detenuti.

PAOLO RICCIOTTI (FI). Ritiene che il fallimento del tentativo di pervenire ad un provvedimento di amnistia sia ascrivibile all'atteggiamento assunto da larga parte dell'opposizione, attestata sulla richiesta di un semplice provvedimento di indulto, che non corrisponde agli auspici del mondo cattolico.

LINO DUILIO (MARGH-U). Lamentata l'assenza del ministro della giustizia, ritiene che un provvedimento di clemenza opportunamente definito nel merito possa essere espressione di uno Stato forte e giusto e non costituisca una dimostrazione di debolezza.

GIOVANNI BIANCHI (MARGH-U). Nello stigmatizzare l'assenza del ministro competente, auspica la sollecita assunzione di una decisione parlamentare sul tema, tenendo conto della grave condizione di disumanità in cui versano le carceri.

MAURIZIO ENZO LUPI (FI). Nell'associarsi alle considerazioni svolte dal deputato Pecorella, richiama le ragioni per le quali giudica opportuno che il Parlamento vari un provvedimento di clemenza, sottolineando, in particolare, la necessità di garantire la funzione rieducativa della pena.

MICHELE RANIELI (UDC/CCD-CDU). Ritiene che, nonostante la cristallizzazione delle posizioni delle varie forze politiche ulteriormente registratasi nel dibattito odierno, vi siano le condizioni per giungere all'approvazione di un provvedimento di clemenza ampiamente condiviso, facendo appello alla libertà di coscienza dei singoli parlamentari.

CARLA MAZZUCA POGGIOLINI (Misto). Nel lamentare che nell'arco della legislatura non siano state adottate misure finalizzate a migliorare le condizioni di


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vita dei detenuti, dichiara che i deputati repubblicani europei sono favorevoli ad un provvedimento di clemenza, che contempli amnistia ed indulto, al fine di offrire un contributo al miglioramento dell'efficienza del sistema giudiziario.

BENITO SAVO (FI). Nell'associarsi alle considerazioni svolte dal deputato Pecorella, sottolineata la crisi che interessa l'ordinamento giudiziario e penitenziario, ritiene necessario condurre, al riguardo, una battaglia in nome dei principi della democrazia e della giustizia.

UGO INTINI (Misto-RosanelPugno). Stigmatizzata l'assenza del ministro della giustizia in un dibattito avente un forte valore simbolico e morale, che fa onore al Parlamento, auspica la redazione di un testo unificato delle varie proposte di legge in materia di amnistia e indulto da sottoporre, entro la fine della legislatura, al voto dell'Assemblea a scrutinio segreto, in modo che sia consentito a ciascun deputato di assumersi la propria responsabilità ed al Parlamento di pronunziarsi definitivamente sulla questione.

LUIGI OLIVIERI (DS-U). Sottolineato che l'emergenza del sovraffollamento delle carceri non può essere affrontata proponendo soluzioni ipocrite e non applicabili nell'immediato, giudica necessaria l'adozione di un provvedimento di clemenza prima della conclusione della legislatura.

PAOLO SANTULLI (Misto-Pop-UDEUR). Considera inaccettabile l'indifferenza legislativa rispetto alla gravissima ed intollerabile situazione di disumanità in cui vivono i detenuti nelle carceri italiane, per affrontare la quale è urgente ed indifferibile adottare un provvedimento di clemenza.

UMBERTO RANIERI (DS-U). Lamentata la drammatica situazione di sovraffollamento che caratterizza gli istituiti penitenziari italiani, giudica opportuna l'adozione di un provvedimento di clemenza, anche per contribuire a riaffermare la funzione rieducativa della pena.

PIERLUIGI MANTINI (MARGH-U). Sottolineata la necessità di individuare soluzioni ampiamente condivise per risolvere il problema delle inaccettabili condizioni di vita nelle carceri, manifesta la disponibilità della sua parte politica ad assumere, nella prossima legislatura, un'iniziativa legislativa finalizzata a concedere l'amnistia per talune fattispecie di reato.

LELLO DI GIOIA (Misto-RosanelPugno). Nel ritenere che il Parlamento debba avvertire il dovere di affrontare il problema delle drammatiche e disumane condizioni di vivibilità delle carceri, auspica la sollecita calendarizzazione di un provvedimento di clemenza.

RUGGERO RUGGERI (MARGH-U). Sottolinea il carattere disumano delle condizioni di vita nelle carceri.

GABRIELLA PISTONE (Misto-Com.it). Sottolineata l'importanza del dibattito odierno, evidenzia l'insufficienza dei provvedimenti approvati per fare fronte all'emergenza carceraria. Auspica pertanto l'adozione di un provvedimento di clemenza prima della conclusione della legislatura.

PIERLUIGI CASTAGNETTI (MARGH-U). Esprime soddisfazione per lo svolgimento del dibattito odierno, dal quale si evince un'ampia convergenza tra le forze politiche sull'opportunità di un provvedimento di clemenza. Prospetta, quindi, l'ipotesi di incardinare con sollecitudine l'esame in Assemblea di un testo di legge in materia, al fine di porlo in votazione entro il prossimo mese.

PRESIDENTE. Nel sottolineare con soddisfazione l'importanza e l'utilità del dibattito svoltosi, ringrazia i deputati di maggioranza e di opposizione che hanno evidenziato lo scrupolo istituzionale che ha connotato l'operato della Presidenza.


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Richiama quindi i differenziati orientamenti espressi dai gruppi parlamentari circa l'esame di un provvedimento di clemenza, alla luce dei quali appare evidente che non è possibile definire in modo chiaro ed univoco un percorso procedurale condiviso da seguire in materia e che non sussistono le condizioni per una decisione immediata; conseguentemente, alla luce dell'esigenza di fare ulteriore chiarezza al riguardo, precisa di aver chiesto alla II Commissione di definire in tempi rapidi la materia, concludendo i propri lavori per l'inizio del prossimo mese di gennaio.
Assicura altresì il proprio impegno, appena la Commissione avrà predisposto un testo, a riunire la Conferenza dei presidenti di gruppo per proporre l'immediato voto dell'Assemblea sul provvedimento.
Rileva infine che il presidente Pecorella ha comunicato che l'ufficio di presidenza della II Commissione è convocato per oggi allo scopo di definire tempi e modalità per la conclusione dell'esame in sede referente dei progetti di legge in materia.

Ordine del giorno della prossima seduta.

PRESIDENTE. Comunica l'ordine del giorno della prossima seduta:

Martedì 10 gennaio 2006, alle 17.

(Vedi resoconto stenografico pag. 55).

La seduta termina alle 13,50.