Allegato A
Seduta n. 707 del 17/11/2005


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(Sezione 9 - Atto intimidatorio compiuto nei confronti del provveditore regionale della Calabria dell'amministrazione penitenziaria)

  I)

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'interno, per sapere - premesso che:
il grave atto intimidatorio compiuto da mani criminali nei confronti del provveditore regionale dell'amministrazione penitenziaria rappresenta un inquietante messaggio mafioso inviato ad un funzionario dello Stato, che, con grande impegno e coraggio, si sta adoperando per rinnovare il sistema penitenziario della Calabria all'insegna della trasparenza e della legalità;
gli autori del gesto criminoso che hanno devastato l'abitazione estiva del provveditore, cospargendola di escrementi, alcool, sale grosso e caffè, hanno inviato precisi messaggi in perfetto codice mafioso, con l'obiettivo di indurre il funzionario ad abbandonare il lavoro intrapreso ed a lasciare la Calabria;
tale atto intimidatorio è la dimostrazione evidente, ancora una volta, dell'arroganza e del controllo del territorio attuato da elementi criminali in alcune zone della Calabria e rappresenta una minaccia esplicita, non solo nei confronti del provveditore, ma anche per tutti coloro che rappresentano le istituzioni;
tali criminali, da identificare e colpire duramente, non vogliono il rinnovamento di questo delicato comparto dello Stato, che, in Calabria, ha già assistito all'uccisione per mano mafiosa di Sergio Cosmai, direttore del carcere di Cosenza, e del maresciallo Salzone di Brancaleone e che ha visto nel 1989 lo stesso Paolo Quattrone, allora direttore del carcere di Reggio Calabria, vittima di un attentato alla sua casa, con l'esplosione di una bomba;
questo episodio, a pochi giorni dall'assassinio di Francesco Fortugno, vicepresidente del consiglio regionale della Calabria, e dalla forte mobilitazione dei cittadini calabresi a Locri, desta enorme preoccupazione per il livello di intimidazione attuato e per la pericolosità degli autori del gesto e rappresenta, senza ombra di dubbio, un'altra sfida lanciata in Calabria dalle organizzazioni criminali nei confronti delle istituzioni e dei suoi uomini più fedeli -:
di quali informazioni disponga il Ministro interpellato in merito alla segnalata vicenda;
per quale motivo, ad una settimana dal fatto criminoso, non sia stato ancora attivato nessun piano di tutela e protezione del dottor Quattrone.
(2-01719)
«Buemi, Pappaterra, Gerardo Oliverio, Meduri, D'Antoni, Zaccaria, Ceremigna, Di Gioia, Albertini, Iannuccilli, Mantini, Intini, Carra, Cima, Mongiello, Borriello, Nuvoli, Rocchi, Milioto, Ladu, Annunziata, Bindi, Realacci, Sinisi, Nicodemo Nazzareno Oliverio, Grotto, Villetti, Bova, Oricchio, Lettieri, Frigato, Reduzzi, Mancini, Giachetti, Santino Adamo Loddo, Tanoni, Filippo Mancuso».
(10 novembre 2005)