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lunedì 14 novembre 2005 si è appreso dell'esclusione di Adele Parrillo, ex convivente di Stefano Rolla, uno degli italiani uccisi nell'attentato di Nassiriya del 12 novembre 2003, dalla commemorazione ufficiale delle vittime, svoltasi il 12 novembre 2005 all'altare della patria, perché, pur essendo la compagna di Stefano Rolla, non erano ufficialmente sposati;
(2-01730)
da agenzie stampa, quotidiani e telegiornali di domenica 13 novembre e
l'esclusione di Adele Parrillo, come racconta la stessa al quotidiano la Repubblica il 13 novembre 2005, è stata brutale: «Quando sono arrivata al Vittoriano - ricorda la vedova - un'agente donna mi ha chiesto chi fossi. Famiglia Rolla, ho risposto. «No, non risulta». Sono stata afferrata da tre gendarmi, che, trascinandomi per terra per alcuni metri, mi hanno portata via a forza. Sono rimasta piantonata per un'ora, proprio per impedirmi di partecipare alla cerimonia». Tremava, non riusciva neppure a sorseggiare un po' d'acqua. «Mi è venuta una crisi di panico. È stata un'ora di violenza. Lì, bloccata e maltrattata. Si fa così ad una donna di cinquant'anni?»;
il Sottosegretario di Stato per l'interno, senatore Antonio D'Alì, rispondendo ad un'interpellanza (la n. 2-01381 discussa alla Camera dei deputati il 10 dicembre 2004) sul caso Parrillo, si era impegnato a vigilare «per quel che riguarda future cerimonie commemorative», «affinché, il ministero dell'interno, pur tenendo conto della posizione dei familiari secondo la normativa vigente, rispetti la storia personale e gli affetti che legittimano il diritto della signora Parrillo a partecipare appieno alla condivisione del comune dolore e dei comuni sentimenti che animano tutti noi nel ricordo degli eroi caduti a Nassiriya, e ciò al di là di ogni formalismo di legge, che comunque compete al Parlamento rimuovere e mi auguro che ciò accada»;
un'altra interpellanza (la n. 2-01537 presentata dal primo firmatario del presente atto di sindacato ispettivo martedì 26 aprile 2005) sul caso Parrillo attende da tempo risposta -:
quali iniziative intendano adottare per mantenere l'impegno preso in occasione della risposta all'interpellanza n. 2-01381, discussa alla Camera dei deputati il 17 dicembre 2004, per fare in modo che gli episodi menzionati non si ripetano;
se non intendano scusarsi ufficialmente con Adele Parrillo per il brutale trattamento subito;
se, come gesto di riparazione, Adele Parrillo possa essere inserita nell'elenco dei familiari delle vittime dell'attentato di Nassiriya ed ottenere, come da lei sinora inutilmente richiesto, lo stesso trattamento riservato alle vedove delle vittime di Nassiriya;
quali iniziative, anche normative, intendano adottare in situazioni analoghe, a riconoscimento e tutela dei conviventi del personale militare e civile italiano in missione in Iraq e in altri Paesi per conto della Repubblica.
«Grillini, Lulli, Panattoni, Filippeschi, Pennacchi, Magnolfi, Lolli, Zaccaria, Guerzoni, Turco, Maura Cossutta, Sciacca, Visco, Nigra, Alfonso Gianni, Meta, Nieddu, Pettinari, Bandoli, Russo Spena, Luongo, Cialente, Sasso, Chianale, Titti De Simone, Zanotti, Buffo, Crucianelli, Carli, Martella, Leoni, Bellillo, Zanella, Amici, Crisci, Mariotti, Michele Ventura, Borrelli, Zunino, Abbondanzieri, Grandi, Folena, Lucidi, Giordano, Gambini, Giacco, Vigni, Olivieri, Rossiello, Rava, Galante, Franci, Albonetti, Calzolaio, Siniscalchi, Bonito, Montecchi, Soda, Fumagalli, Frigato».
(15 novembre 2005)