Allegato A
Seduta n. 707 del 17/11/2005


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(A.C. 6144 - Sezione 4)

ORDINI DEL GIORNO

La Camera,
premesso che:
un'eventuale epidemia di influenza aviaria con passaggio del virus da uomo a uomo potrebbe colpire, secondo i dati relativi alla diffusione dei ceppi influenzali, dai 5 agli 8 milioni di italiani (da 5 a 14 casi per 1000 abitanti); l'influenza da virus H5N1 è già uscita dalla specie aviaria cui era confinata ed ha colpito recentemente nel Sud-Est asiatico, con numerosi casi umani ed una letalità superiore al 50 per cento;
questo comporterebbe, durante il decorso dell'epidemia, una drastica riduzione


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della vita di relazione tra i cittadini, che si limiterebbe ai soli contatti inevitabili; in questo ambito gli uffici pubblici, cui quotidianamente accedono, per lavoro o per necessità, milioni di utenti, potrebbero rappresentare una possibile fonte di contagio;
dalla relazione della Commissione tecnico-scientifica del Ministero della salute, istituita nell'aprile del 1998 con il compito di elaborare proposte d'intervento in materia di inquinamento degli ambienti chiusi (indoor), emerge l'esistenza in Italia di situazioni di rischio per la salute, riconducibili, oltre che all'accumulo di inquinanti, anche al proliferare di microrganismi all'interno degli edifici;
la normativa sull'impiantistica negli edifici è in attesa di essere rielaborata a seguito della delega, peraltro scaduta, prevista dall'articolo 1, commi 7, lettera r), e 44, della legge 23 agosto 2004, n. 239; d'altro canto le disposizioni del Capo V del testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia di cui al decreto del Presidente della Repubbblica 6 giugno 2001, n. 380, che entrerà in vigore dal 1o luglio 2006, non prevedono, in particolare per gli impianti di riscaldamento e di climatizzazione azionati da fluido aeriforme o gassoso, l'adozione di soluzioni di filtraggio volte ad impedire l'accumulo o il proliferare di microrganismi,

impegna il Governo:

ad adottare le opportune iniziative di sua competenza al fine di incrementare i controlli già esistenti sugli impianti termici, in particolare di riscaldamento e climatizzazione, degli uffici pubblici, incrementando, se possibile, la circolazione di aria purificata;
ad emanare provvedimenti rivolti alle pubbliche amministrazioni, che consentano ad esse di sperimentare l'introduzione di nuovi sistemi di filtraggio dell'aria, in grado di bloccare la proliferazione di virus, batteri ed altri microrganismi;
ad introdurre, nell'ambito della riforma delle norme sulla sicurezza degli impianti negli edifici, disposizioni che prevedano, per gli impianti di riscaldamento e di climatizzazione azionati da fluido aeriforme o gassoso, misure idonee a garantirne la sicurezza sanitaria, ivi comprese adeguate revisioni periodiche.
9/6144/1. Milanese, Tarantino.

La Camera,
premesso che:
la relazione al disegno di legge in esame, presentata dal relatore, sen. Carrara, e pubblicata in allegato al resoconto stenografico della seduta pomeridiana del Senato del 19 ottobre 2005, dichiara espressamente che gli «uccelli acquatici fungono da serbatoi del virus, ospitandolo nell'intestino anche senza mostrare una sintomatologia evidente ed eliminandolo con le feci. Gli uccelli infetti eliminano il virus con la saliva e il sangue, con le secrezioni respiratorie e con le feci; il contatto di uccelli suscettibili con questi materiali, o con acqua contaminata da questi, determina la trasmissione dell'infezione; la trasmissione fecale-orale è la modalità di trasmissione più comune. [...] L'uomo può infettarsi con il virus dell'influenza aviaria a seguito di contatti diretti con animali infetti (vivi o morti) e/o loro secrezioni (feci, urine, saliva, secrezioni respiratorie e sangue)»;
gli studi condotti, anche in Italia, mostrano come il pollame domestico (pollo, tacchino, quaglia, faraona, struzzo) risulti altamente sensibile ai virus influenzali, il cui serbatoio in natura è costituito prevalentemente dagli uccelli selvatici; gli studi peraltro non sono in grado di spiegare né come possano essere venuti a contatto i vari gruppi animali, né, salvo il concetto di sovraesposizione, come il virus abbia compiuto il salto di specie tra uccelli ed uomo;
numerose città italiane sono assillate da talune specie di uccelli, in particolare


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piccioni e storni; queste specie possono definirsi «opportuniste», cioè hanno adattato i loro stili di vita alla presenza dell'uomo, ricavandone la possibilità di poter proliferare a dismisura, né più né meno che i topi;
anche senza la minaccia dell'influenza aviaria la presenza di queste specie produce dei costi economici e sociali, legati in particolare alle deiezioni; al salone europeo della Comunicazione del 2004 il costo dei danni prodotti dai piccioni è stato quantificato in 25 euro annui per esemplare, di qui le campagne anticoncezionali ed i divieti di nutrirli; assai più alti, anche se non quantificati, i danni prodotti dagli storni, (peraltro esclusi dalle specie cacciabili con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 21 marzo 1997) che in alcuni periodi dell'anno attaccano le coltivazioni di giorno e trasformano in letamai intere aree urbane di notte;
la mancanza di qualsiasi prova circa le responsabilità di queste specie nella diffusione del contagio dell'influenza aviaria non appare un motivo sufficiente a non considerarle specie a rischio, in quanto com'è noto, non abbiamo informazioni definitive al riguardo e pertanto, in base al «principio di precauzione» più volte richiamato dalle associazioni ambientaliste in materia di organismi geneticamente modificati, è opportuno evitare di correre rischi aggiuntivi, sia pure eventuali, in aggiunta agli attuali disagi; posizioni favorevoli alla riduzione delle popolazioni di questi uccelli ed al loro allontanamento dai centri urbani sono state espresse nei giorni scorsi dall'Osservatorio sociale e dal Codacons,

impegna il Governo:

ad adottare le opportune iniziative, nell'ambito delle sue competenze, volte a promuovere le campagne anticoncezionali già avviate con successo in taluni comuni italiani nei riguardi delle popolazioni urbane di piccioni;

ad adottare le opportune iniziative normative volte ad individuare metodi che consentano il definitivo allontanamento delle sovrappopolazioni di storni dalle aree urbane e ad includere, in considerazione del loro elevatissimo numero, gli storni tra le specie cacciabili, come originariamente previsto dalla legge n. 157 del 1992.
9/6144/2. Marras.

La Camera,
premesso che:
le modificazioni apportate al decreto-legge, contenute nell'allegato al disegno di legge di conversione, prevedono, tra i diversi provvedimenti di prevenzione e tutela sanitaria, eventuali restrizioni all'attività venatoria;
in particolare, il comma 5-ter. dell'articolo 1, prevede che il Ministro della salute possa adottare la sospensione parziale o totale dell'attività venatoria sull'intero territorio nazionale, senza ulteriori indicazioni sulle specie interessate dal provvedimento o se la disposizione è limita ai volatili;
così formulato, il testo si presterebbe a molteplici interpretazioni con il rischio che, in fase di attuazione, le limitazioni al prelievo venatorio possano essere applicate alla totalità delle specie o, comunque, a specie per le quali non vi è rischio alcuno di contagio, trasmissione o diffusione del virus;
per effetto di quanto esposto in precedenza, potrebbero essere così adottate disposizioni eccessive rispetto alle finalità della legge, e infondate sul piano della prevenzione e tutela della salute;
all'occorrenza, sarebbe viceversa opportuno circoscrivere il ricorso a eventuali limiti alla pratica venatoria unicamente alla selvaggina che potrebbe comportare


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effettivamente rischi di trasmissione e diffusione del virus dell'influenza aviaria, come i volatili,

impegna il Governo

a valutare la possibilità, in fase di applicazione delle norme sulle limitazioni dell'attività venatoria, di circoscrivere le eventuali restrizioni alla pratica venatoria ai soli volatili
9/6144/3. Massidda.

La Camera,

impegna il Governo

ad adottare le opportune iniziative normative volte a far sì che l'Istituto zooprofilattico sperimentale delle Venezie sia riconosciuto quale Ente strumentale di rilievo nazionale e strumento operativo di eccellenza del Ministero della salute per le attività comunitarie e internazionali di cooperazione ed alta formazione, tenendo fermi i compiti e le funzioni istituzionali già svolti dal suddetto istituto zooprofilattico sperimentale ai sensi della legislazione vigente.
9/6144/4. Milanato, Zorzato.

La Camera,

impegna il Governo:

ad adottare le opportune iniziative normative, volte a riconoscere l'Istituto zooproflattico sperimentale dell'Abruzzo e del Molise «G. Caporale» quale ente strumentale di interesse nazionale e strumento operativo d'eccellenza del Ministero della salute per le attività comunitarie ed internazionali di cooperazione ed alta formazione, in attuazione dell'accordo di programma concluso ai sensi dell'articolo 34 del decreto legislativo 11 agosto 2000, n. 267, con particolare riferimento al potenziamento delle attività internazionali di ricerca, di cooperazione e di formazione del personale delle istituzioni pubbliche e private e dell'erogazione dei servizi nelle materie della sicurezza degli alimenti, della profilassi veterinaria internazionale e nelle materie ad esse correlate in particolare nel Bacino Mediterraneo e nei Balcani, lasciando fermi i compiti e le funzioni istituzionali già svolti dallo stesso Istituto zooprofilattico sperimentale ai sensi della vigente legislazione di riferimento;
a provvedere alla riorganizzazione strutturale e funzionale dell'Istituto stesso, con regolamento del Ministro della salute, da adottarsi di concerto con il Ministro degli affari esteri, ai sensi dell'articolo 17, commi 3 e 4, della legge 23 agosto 1988, n. 400, sentite le regioni Abruzzo e Molise.
9/6144/5. (Nuova formulazione) Castellani, Aracu, Crisci, Borrelli, Riccio, Lolli, Ruta, De Laurentiis, Cialente, Tamburro.

La Camera,
premesso che:
«la psicosi» per la possibile diffusione dell'epidemia di influenza aviaria al genere umano ha indotto molti cittadini a ridurre irrazionalmente e drasticamente i consumi di prodotti avicoli inducendo la riduzione dei livelli occupazionali e di reddito a tutto il comparto;
nell'esprimere la propria solidarietà e ribadendo la necessità che sulla questione si sviluppi una corretta e puntuale campagna di informazione,

impegna il Governo:

ad un adeguato intervento a sostegno del comparto e alla previsione degli ammortizzatori sociali a favore delle aziende e dei dipendenti;
a costituire un «tavolo di crisi» per il monitoraggio della situazione e per il coordinamento degli interventi nel settore, con la partecipazione delle organizzazioni agricole, delle Confederazioni sindacali e dei rappresentanti dell'industria;


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ad assumere tutte le misure indispensabili affinché gli allevamenti industriali siano posti nella massima sicurezza dal punto di vista sanitario; affinché sia stabilito il limite del carico zootecnico nel rispetto della biosicurezza; affinché sia varato un piano di rilancio della zootecnia avicola puntando sulla biodiversità e su metodi di allevamento rispettosi degli animali e dell'ambiente.
9/6144/6. Valpiana, Nardini, Alfonso Gianni.

La Camera,
premesso che:
il potenziamento in extraorganico di 20 Ufficiali del Ruolo Speciale dell' Arma dei Carabinieri per il Comando carabinieri per la Sanità, previsto dall'articolo 3, comma 2 del decreto-legge 1o ottobre 2005, n. 202, rende necessario procedere all'arruolamento straordinario, attraverso procedure in deroga alle vigenti disposizioni di cui all'articolo 40 della legge 20 settembre 1980, n. 574, all'articolo 7 del decreto legislativo del 5 ottobre 2000, n. 298, agli articoli 24, commi 3 e 4, ad eccezione per il requisito dell'età, e 26, comma 4-bis. , del decreto legislativo 8 maggio 2001, n. 215, al fine di assicurare l'immediata immissione in servizio, nonché al fine di assicurare la disponibilità e l'impiego di tale personale e la conseguente operatività dei reparti interessati;
a tale scopo la scelta deve, necessariamente, essere indirizzata verso personale che, avendo prestato servizio con analoga qualifica in qualità di Ufficiale ausiliario, presenti caratteristiche professionali di pronta utilizzabilità, proprie degli ufficiali in ferma prefissata (figura introdotta dal decreto legislativo 8 maggio 2001, n. 215);
il citato concorso straordinario, oltre a garantire l'assunzione di Ufficiali in servizio permanente effettivo tratti da personale già selezionato e con una significativa esperienza pregressa (particolarmente funzionale al tipo di impiego nell'ambito del reparto speciale potenziato) consente il passaggio in servizio permanente e la conseguente valorizzazione dì tali figure professionali, peraltro pienamente in linea con gli impegni assunti dal Governo in sede di conversione del decreto legge 31 marzo 2005, n. 45, convertito, con modificazioni, dalla legge 31 maggio 2005, n. 89,

impegna il Governo

a bandire entro il 31 dicembre 2005 un concorso straordinario, per titoli ed esami, per il reclutamento di 20 sottotenenti in servizio permanente del Ruolo Speciale dell'Arma dei Carabinieri, riservato a gli Ufficiali in servizio del Ruolo Speciale in ferma prefissata dall'Arma, che alla data di scadenza del bando abbiano prestato senza demerito servizio per almeno 24 mesi, in deroga alle disposizioni di cui all'articolo 40 della legge 20 settembre 1980, n. 574, all'articolo 7, del decreto legislativo 5 ottobre 2000, n. 298, ed agli articoli 24, commi 3 e 4, fatta eccezione per il requisito dell'età, e 26, comma 4-bis. , del decreto legislativo 8 maggio 2001, n. 215 e successive modificazioni.
9/6144/7. Ascierto.

La Camera,
premesso che:
nell'ambito del potenziamento e della razionalizzazione degli strumenti di lotta contro l'influenza aviaria, è istituito presso il Ministero della salute il Dipartimento per la sanità pubblica veterinaria, la nutrizione e la sicurezza degli alimenti;
si prevede l'assunzione di sessanta medici veterinari, con contratti a tempo determinato di durata triennale;
il Ministro della salute ha assicurato il suo impegno a definire anche l'annosa vicenda riguardante i veterinari coadiutori che svolgono la propria preziosa attività presso i PIF e gli UVAC,

impegna il Governo

ad individuare le necessarie risorse economiche al fine di potenziare l'attività


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degli istituti zooprofilattici sperimentali, per assicurare un'efficace azione di coordinamento tra i diversi istituti zooprofilattici esistenti nel nostro Paese, per fronteggiare le emergenze sanitarie che si verificano sempre più frequentemente a livello planetario (BSE, SARS etc.) e per garantire un potenziamento degli strumenti di lotta contro l'influenza aviaria.
9/6144/8. Gianni Mancuso, Castellani, Delmastro Delle Vedove, De Seneen.

La Camera,
premesso che:
i servizi veterinari delle ASL sono strutture operative chiamate costantemente ad affrontare e risolvere problematiche di sanità pubblica, anche complesse così come quelle relative alle vicende legate all'influenza aviaria;
al fine di rendere attiva la rete di sorveglianza che consente di dare tranquillità ai produttori ed ai consumatori per rilanciare il comparto zootecnico bovino, entrato in una crisi profonda per il drastico calo dei consumi di carni,

impegna il Governo

ad adottare le opportune iniziative normative, eventualmente nell'ambito della prossima sessione di bilancio, volte a rimuovere gli ostacoli derivanti dalla normativa sul blocco delle assunzioni, al fine di consentire alle ASL non solo di far fronte al blocco del turn-over. per i medici veterinari ma di poter instaurare rapporti di lavoro a tempo determinato per far fronte al rischio derivante dall'influenza.
9/6144/9. Giacco, Labate, Bolognesi, Galeazzi, Petrella, Turco, Zanotti.

La Camera,
premesso che:
il sistema di etichettatura del pollame italiano fornisce l'intera storia del prodotto, dall'allevamento alla distribuzione, rassicurando i consumatori sull'italianità dei prodotti avicoli;
insieme al bollino sanitario, alla data di scadenza, al prezzo e al peso, i consumatori trovano un codice alfanumerico;
all'inizio di questo codice viene stampato il nome e la sigla del Paese d'origine delle carni (Italia o IT), seguono tre cifre relative al codice ISTAT attribuito al comune dell'allevamento e la sigla della provincia, infine sono stampate altre cifre che individuano l'allevamento vero e proprio;
un numero a parte indica quindi il lotto di produzione; tutto ciò fornisce la possibilità alle autorità sanitarie di ricostruire l'intero percorso, dal luogo di nascita dell'animale al tipo di alimentazione, dallo stabilimento di sezionamento alla distribuzione,

impegna il Governo

al fine di renderlo più comprensibile, e perciò infondere maggiore sicurezza e fiducia nell'acquisto da parte dei consumatori, a fornire sia alle grandi catene distributrici che ai dettaglianti una circolare esplicativa del codice alfanumerico, in modo da soddisfare la domanda di chiarimento del consumatore finale.
9/6144/10. Labate, Rava, Sedioli, Preda, Bolognesi, Galeazzi, Giacco, Petrella, Turco, Zanotti, Borrelli, Franci.

La Camera,
premesso che:
gli istituti zooprofilattici sperimentali svolgono i loro compiti di istituto per garantire l'erogazione dei livelli essenziali di assistenza previsti dal Piano sanitario nazionale e, negli ultimi anni, hanno sopportato carichi di lavoro e funzioni correlate alle continue emergenze interessanti la sanità pubblica veterinaria, con dotazioni organiche non adeguate a farvi


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fronte, permanendo nelle leggi finanziarie il blocco delle assunzioni, nonostante l'incremento dei servizi e delle prestazioni richieste agli istituti zooprofilattici sperimentali in attuazione dei regolamenti comunitari e delle ricorrenti emergenze, da quelle più complesse quali BSE, Blue tongue. , SARS, fino alla odierna questione relativa all'influenza aviaria,

impegna il Governo

ad adottare le opportune iniziative normative, eventualmente nell'ambito della prossima sessione di bilancio, volte a rimuovere gli ostacoli derivanti dalla normativa relativa al blocco delle assunzioni, nonché a reperire un finanziamento straordinario di circa 10 milioni di euro da destinare a tutti gli istituti zooprofilattici sperimentali, per far fronte all'emergenza influenza aviaria, garantendo la possibilità di instaurare rapporti di lavoro a tempo determinato.
9/6144/11. Galeazzi, Labate, Giacco, Bolognesi, Petrella, Turco, Zanotti.

La Camera
premesso che:
la Commissione europea ha presentato il 30 maggio 2005 una proposta di direttiva del Consiglio sull'allevamento dei polli allevati per la produzione di carne COM (2005) 221 finale;
in tale proposta non vi sono efficaci misure che, assicurando una minima protezione ai polli allevati, possano avere positive ripercussioni anche sulla tutela della salute e dei consumatori, e non sono state recepite tutte le indicazioni del Comitato scientifico per la salute ed il benessere degli animali della stessa Commissione europea;
le condizioni di allevamento dei polli e la loro enorme densità possono rappresentare un'efficace propagazione di malattie;

impegna il Governo:

a sottoporre gli atti e la documentazione completa relativa alla proposta di direttiva sull'allevamento dei polli allevati per la produzione di carne alle competenti Commissioni parlamentari, ai fini di quanto previsto dal Regolamento della Camera dei deputati e anche alla luce della legge 4 febbraio 2005, n. 11, recante norme generali sulla partecipazione dell'Italia al processo normativo dell'Unione europea e sulle procedure di esecuzione degli obblighi comunitari, che dispone, all'articolo 3, la partecipazione del Parlamento italiano al processo di formazione delle decisioni comunitarie e dell'Unione europea;
ad illustrare la posizione che intende assumere in merito alla proposta di direttiva in parola prima dello svolgimento delle prossime riunioni del Consiglio europeo in merito, anche secondo quanto previsto dalla citata legge;
a proporre e sostenere nel corso dell'iter. della proposta di direttiva alcune misure. In particolare prevedendo che la densità dell'allevamento dei polli destinati alla produzione di carni non possa superare i 20 chilogrammi di peso vivo per metro quadrato; che negli allevamenti dei polli destinati alla produzione di carni ed alla riproduzione, la lettiera debba essere di almeno cinque centimetri al momento dell'accesso degli animali, che la ventilazione minima non sia, in ogni caso, inferiore ai 4,5 metri cubi/ora per ogni chilo di peso vivo presente nell'area dell'allevamento, che la temperatura interna degli allevamenti non superari la temperatura esterna di tre gradi quando la temperatura esterna è di 30 gradi, che l'illuminazione garantisca un regolare ciclo notte-giorno per gli animali con un periodo giornaliero di buio di otto ore di cui almeno sei ininterrotto, mentre l'intensità luminosa


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minima sia di almeno 100 lux, che la concentrazione di ammoniaca non superi le 10 ppm e che, in fine, la concentrazione di ossido di carbonio non superi le 3.000 ppm.
9/6144/12. Nardini, Valpiana.

La Camera,
premesso che:
il potenziamento in extraorganico di 20 ufficiali del ruolo speciale dell'Arma dei carabinieri per il Comando carabinieri per la sanità, previsto dall'articolo 3, comma 2, del decreto-legge in esame, rende necessario procedere all'arruolamento straordinario, attraverso procedure in deroga alle vigenti disposizioni di cui all'articolo 40 della legge 20 settembre 1980, n. 574, all'articolo 7 del decreto legislativo del 5 ottobre 2000, n. 298, agli articoli 24, commi 3 e 4, ad eccezione del requisito dell'età, e 26, comma 4-bis. , del decreto legislativo 8 maggio 2001, n. 215, al fine di assicurare l'immediata immissione in servizio, nonché al fine di assicurare la disponibilità e l'impiego di tale personale e la conseguente operatività dei reparti interessati;
l'Arma dispone di ufficiali in ferma prefissata arruolati ai sensi del decreto legislativo 8 maggio 2001, n. 215, che stanno prestando servizio già da anni con ottimi risultati e non trovano la possibilità di convertire la ferma a tempo determinato in un rapporto di servizio a tempo indeterminato pur essendo in possesso di competenze e capacità adeguate proprio in ragione delle disponibilità organiche, appare doveroso utilizzare 120 posti che si rendono disponibili con l'istituzione del Comando Carabinieri per la tutela della salute, riservandoli per concorso agli ufficiali in ferma prefissata;
il citato concorso straordinario, oltre a garantire l'assunzione di ufficiali in servizio permanente effettivo tratti da personale già selezionato e con una significativa esperienza pregressa (particolarmente funzionale al tipo di impiego nell'ambito del reparto speciale potenziato) consente il passaggio in servizio permanente e la conseguente valorizzazione di tali figure professionali, peraltro pienamente in linea con gli impegni assunti dal Governo in sede di conversione del decreto legge 31 marzo 2005, n, 45, convertito, con modificazioni, dalla legge 31 maggio 2005, n. 89,

impegna il Governo

a bandire entro i prossimi sei mesi un concorso straordinario, per titoli ed esami, per il reclutamento di 20 sottotenenti in servizio permanente del ruolo speciale dell'Arma dei Carabinieri, riservato agli ufficiali in servizio del ruolo speciale in ferma prefissata dall'Arma, che alla data di scadenza del bando abbiano prestato senza demerito servizio per almeno 30 mesi, in deroga alle disposizioni di cui all'articolo 40 della legge 20 settembre 1980, n. 574, all'articolo 7, del decreto legislativo 5 ottobre 2000, n. 298, ed agli articoli 24, commi 3 e 4, fatta eccezione per il requisito dell'età, e 26, comma 4-bis. , del decreto legislativo 8 maggio 2001, n. 215, e successive modificazioni.
9/6144/13. Minniti, Pisa, Pinotti, Ruzzante, Lumia, De Brasi, Lucidi.

La Camera,
premesso che:
occorre una adeguata formazione del personale medico per fronteggiare il rischio pandemico,

impegna il Governo

ad adottare le opportune iniziative volte a promuovere corsi di formazione di concerto con le regioni per gli operatori della sanità pubblica, per i medici di medicina generale e per tutti i professionisti della salute, servendosi anche dell'attività della Società italiana di igiene, medicina preventiva e sanità pubblica.
9/6144/14. Burtone.


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La Camera,
premesso che:
la rintracciabilità e l'etichettatura dei prodotti sono fondamentali per la sicurezza alimentare, con particolare riferimento al rischio pandemia da influenza aviaria,

impegna il Governo

a porre in sede comunitaria il problema della migliore trasparenza possibile sull'etichettatura dei prodotti come uova e carne di pollo per assicurare la massima sicurezza per i consumatori e riconoscere l'esatta provenienza dei prodotti.
9/6144/15. Ladu.

La Camera,
premesso che:
vi è assoluta carenza di veterinari tra il personale sanitario in Italia;
molti veterinari nelle ASL sono assunti con contratto a tempo determinato;
è necessario rafforzare il personale sul territorio,

impegna il Governo

ad adottare le opportune iniziative normative, eventualmente nell'ambito della prossima sessione di bilancio, volte a reperire le risorse necessarie per la stabilizzazione di tutti i contratti a termine in essere presso le ASL concernenti i veterinari.
9/6144/16. Meduri.

La Camera,
premesso che:
i vaccini antinfluenzali in distribuzione presso le farmacie sono pressoché terminati da giorni;
questo incremento della domanda è determinato da motivi emozionali e psicologici legati alla paura dell'influenza aviaria;
rischiano di restare escluse dal vaccino fasce di popolazione a rischio,

impegna il Governo

a reperire nuove dosi di vaccino antinfluenzale da destinare alle fasce di popolazione a rischio.
9/6144/17. Mosella.

La Camera,
premesso che:
lo sviluppo e la diffusione del rischio pandemia coinvolgono soprattutto i Paesi del Sud-est asiatico;
si tratta di popolazioni povere con enormi difficoltà nell'approvvigionamento di farmaci e di cure e con un sistema sanitario non adeguato agli standard. minimi di qualità e sicurezza;
la cooperazione e la solidarietà dei Paesi più industrializzati è fondamentale nell'ambito della prevenzione del rischio diffusione della pandemia da influenza aviaria,

impegna il Governo

ad adottare le opportune iniziative normative, eventualmente nell'ambito della prossima sessione di bilancio, volte a finanziare programmi sanitari nell'ambito della cooperazione internazionale con i Paesi del Sud-est asiatico per rafforzare le misure di sicurezza contro il rischio pandemia.
9/6144/18. Bindi, Burtone.

La Camera,
premesso che:
il settore avicolo, che rappresenta un importante comparto dell'economia nazionale


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con un fatturato di 4.500 milioni di euro e con 80.000 addetti (oltre i 100.000 dell'indotto), è colpito da una grave crisi,

impegna il Governo

ad adottare con urgenza ogni iniziativa, eventualmente nell'ambito della prossima sessione di bilancio, volta:
a) al riconoscimento ed all'avvio delle procedure di stato di crisi del settore avicolo in applicazione degli orientamenti dell'Unione europea sugli aiuti di Stato per il salvataggio e la ristrutturazione delle imprese in difficoltà (di cui al decreto-legge 14 marzo 2005, n. 35, convertito con modificazioni, dalla legge 14 maggio 2005, n. 80, e alla delibera CIPE n. 101 del 29 luglio 2005), anche in attuazione del decreto legislativo 27 maggio 2005, n. 102, relativo alla gestione della crisi di mercato attraverso l'unione delle organizzazioni dei produttori;
b) alla definizione del piano avicolo nazionale e relativi interventi di ristrutturazione;
c) all'attivazione della cassa di integrazione speciale e al riconoscimento degli ammortizzatori sociali per i lavoratori a tempo determinato ed indeterminato;
d) alla fiscalizzazione degli oneri sociali e alla corresponsione di indennizzi per i fermi degli incubatoi, degli allevamenti, dei centri di macellazione e trasformazione;
e) alla riduzione delle accise sul gas e carburanti per usi avicoli.
9/6144/19. Sedioli, Rava, Preda, Borrelli, Rossiello, Franci.

La Camera,

impegna il Governo

ad adottare le opportune iniziative normative affinché l'Istituto zooprofilattico sperimentale della Lombardia e dell'Emilia-Romagna «Bruno Ubertini» sia riconosciuto quale ente strumentale di rilievo nazionale e strumento operativo di eccellenza del Ministero della salute per le attività comunitarie e internazionali di cooperazione ed alta formazione, tenendo fermi i compiti e le funzioni istituzionali già svolti dall'Istituto zooprofilattico sperimentale della Lombardia e dell'Emilia-Romagna ai sensi della legislazione vigente.
9/6144/20. Preda, Sedioli.

La Camera,
premesso che:
il fenomeno dell'influenza aviaria riveste un'enorme importanza per la salute dei cittadini italiani e non;
le misure adottate dal Governo sono immediate ed eccezionali,

impegna il Governo

ad inviare entro il 31 dicembre 2006 una relazione alle competenti Commissioni parlamentari sullo stato attuativo del provvedimento in esame.
9/6144/21. Perrotta.

La Camera,
premesso che:
l'Istituto nazionale fauna selvatica, organo tecnico-scientifico apprezzato in tutto il mondo, versa in disperate condizioni finanziarie,

impegna il Governo

a verificare le necessità economiche riguardanti l'impegno dell'INPS sul fronte degli studi e delle attività riguardanti il fenomeno dell'influenza aviaria e ad adottare, se del caso, le opportune iniziative volte a farvi fronte.
9/6144/22. Schmidt.


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La Camera,
in sede di esame del decreto-legge 202 del 2005, in materia di influenza aviaria,
premesso che,
troppe volte si è assistito, da parte di alcune regioni, al ricorso alla caccia in deroga di specie di uccelli, secondo le modalità di cui all'articolo 19-bis della legge 11 febbraio 1992, n. 157, e in violazione del protocollo sulle deroghe 2004, della direttiva 408/79/CEE e della guida interpretativa ufficiale emanata dalla Commissione europea nel mese di agosto 2004;
il ricorso allo strumento della deroga deve essere considerato, in base alle normative vigenti europee e nazionali, uno strumento eccezionale e straordinario, da attivare quindi unicamente in situazioni straordinarie e secondo metodi precisi e procedure rigide;
su detto punto la direttiva Uccelli nonché la legge italiana che la recepisce (157 del 1992) e persino la citata guida interpretativa legano la adozione di deroghe a particolari emergenze quali gli interessi di salute, sicurezza pubblica, danni all' agricoltura, alla flora, alla fauna eccetera, subordinando inoltre alla mancanza di soluzioni alternative soddisfacenti;
la situazione italiana relativa all'applicazione del regime delle deroghe, appare oltremodo grave e tale da mettere il nostro Paese a serio rischio di una sempre più probabile procedura di infrazione da parte dell'Unione europea, come dimostrato dalla recente apertura di un fascicolo da parte dell'Unione europea sul caso delle leggi 2004 e 2005 della regione Veneto;
pur in gran parte regionalizzato dalla legge 221 del 2002, il regime di applicazione delle deroghe vede la piena responsabilità da parte del Governo che, come da articolo 19-bis, comma 4, della legge 157 del 1992, è tenuto ad intervenire in presenza di deroghe illegittime e, previa diffida della regione interessata, annullare i provvedimenti di deroga in questione;
tutto questo peraltro, avviene in una fase delicatissima e di vera emergenza di sanità pubblica, a seguito del rischio di influenza aviaria anche tra gli uccelli selvatici migratori;
sono proprio gli uccelli migratori, in particolare gli storni, l'oggetto frequente di deroghe da parte delle regioni;

impegna il Governo

ad adoperarsi in sede di conferenza Stato-regioni affinché venga sospesa precauzionalmente, e in relazione alla vera emergenza di sanità pubblica rappresentata dal rischio di influenza aviaria, ogni deroga di caccia su specie protette;
ad adoperarsi in sede di conferenza Stato-regioni per far valere il rispetto della legittimità e della legalità rispetto alla questione delle continue deroghe alla caccia;
ad adottare con la massima urgenza provvedimenti efficaci per ridurre i rischi di una possibile propagazione del virus dell'aviaria in Italia, quali - tra gli altri - il divieto del ripopolamento a fini venatori, nonché il bando assoluto dell'introduzione nel nostro Paese di fauna selvatica viva e/o abbattuta all'estero anche, ma non esclusivamente, per mezzo di attività venatoria;
ad emanare norme operative destinate principalmente a chi svolge attività venatoria, e finalizzate a prevenire eventi, atti a facilitare la trasmissione del virus da fauna selvatica e fauna domestica.
9/6144/23. Zanella, Lion, Boato, Bulgarelli, Cento, Cima, Pecoraro Scanio.

La Camera,

impegna il Governo

ad adottare le opportune iniziative normative affinché l'Istituto zooprofilattico


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sperimentale della Lombardia e dell'Emilia-Romagna, «Bruno Ubertini» sia riconosciuto quale ente strumentale di rilievo nazionale e strumento operativo di eccellenza del Ministero della salute per le attività comunitarie ed internazionali di cooperazione ed altra formazione. Restano fermi i compiti e le funzioni istituzionali già svolti dal suddetto Istituto ai sensi della legislazione vigente.
9/6144/24. Maninetti, Emerenzio Barbieri.

La Camera,
premesso che:
l'emergenza aviaria e il rischio pandemia necessitano di adeguate strutture di prevenzione, controllo e contrasto;
vanno rafforzati sul territorio nazionale gli istituti zooprofilattici;
in ogni regione dovrebbe essere istituito un istituto zooprofilattico;
l'istituto zooproflattico in Basilicata dipende dalla Puglia;

impegna il Governo

ad adottare le opportune iniziative normative volte a conferire autonomia normativa giuridica e finanziaria per l'istituzione di un istituto zooprofilattico esclusivo per la Basilicata.
9/6144/25. Molinari.

La Camera,
con riferimento alle specifiche problematiche legate alla prevenzione aviaria;
tenuto conto che, con preoccupante frequenza, la salute dei cittadini è messa a rischio da influenze, malattie ed emergenze zoosanitarie e che occorrano pertanto azione volte a rafforzare e qualificare una attività di prevenzione e di controllo sanitario;

impegna il Governo

ad incrementare l'organico del comando carabinieri per le politiche agricole ed a potenziare il comando stesso con strumenti finanziari e tecnologici utili a far fronte alle emergenze ed ai nuovi compiti.
9/6144/26. Frigato.

La Camera,
premesso che:
il settore avicolo italiano, che rappresenta un importante comparto dell'economia nazionale, sta attraversando una profonda crisi, per effetto del calo dei consumi indotto dal panico, ingiustificato, che si è diffuso tra i consumatori, spaventati per la possibile diffusione dell'epidemia di influenza aviaria;
i prodotti avicoli delle aziende italiane sono sicuri, purtroppo, evidentemente per una insufficiente campagna di informazione, le famiglie italiane non sono a conoscenza della sicurezza dei nostri prodotti;
le misure finora adottate in materia di informazione, etichettatura e tracciabilità dei prodotti avicoli non sono state sufficienti a tranquillizzare i consumatori,

impegna il Governo

ad individuare tempestivamente nuove e più efficaci misure in materia di tracciabilità ed etichettatura, che vadano oltre alla semplice indicazione dell'origine del prodotto avicolo;


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ad attuare una più efficace campagna di informazione in modo da rassicurare finalmente i consumatori sulla qualità e sicurezza dei prodotti avicoli italiani.
9/6144/27. Marcora, Realacci.

La Camera,
viste le difficoltà in cui versano le imprese del settore dell'allevamento avicolo, a causa del calo dei consumi di carne di pollo per effetto dell'allarme che si è generato nella popolazione per l'influenza aviaria che ha colpito in particolare il sud-est asiatico e l'estremo oriente;

impegna il Governo

a mantenere e rafforzare le misure di sostegno nei confronti degli allevatori di pollame, con particolare riferimento alle zone in cui tali allevamenti sono più concentrati, quali ad esempio il Veneto, il Friuli Venezia-Giulia, l'Emilia Romagna, le Marche ed il Molise.
9/6144/28. (Testo modificato nel corso della seduta) Romoli, Saro, Collavini.