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FRANCESCO PAOLO LUCCHESE. Signor Presidente, onorevole ministro, onorevoli colleghi, dichiaro il voto favore del gruppo Unione dei democratici cristiani e dei democratici di centro per l'approvazione del decreto-legge 27 maggio 2005, n. 87.
L'approvazione di questo disegno di legge consentirà sicuramente il contenimento del prezzo dei farmaci a totale carico dell'acquirente attraverso il blocco dei prezzi per due anni, la possibilità di sostituire i farmaci prescritti con ricetta con altri equivalenti di minor prezzo e la possibilità di praticare sconti sui farmaci senza obbligo di prescrizione medica e per quelli di automedicazione fino al 20 per cento del prezzo massimo stabilito.
Molto rilevante ci sembra l'obbligo per il farmacista di informare il cliente sulla possibilità di sostituzione del farmaco prescritto con altro equivalente. Anche la pubblicizzazione di questi provvedimenti a tutti gli operatori sanitari nonché alle aziende sanitarie riveste una notevole valenza.
Chiedo al Governo che possa essere messa in atto la norma dell'ultima legge finanziaria per quanto riguarda le «confezioni d'avvio» assieme alle confezioni monodose o contenenti una singola unità posologica.
Infine ringrazio il Governo per l'ordine del giorno da me presentato ed accettato per le opportune iniziative, così come avviene in alcuni paesi europei (Francia, Austria, Danimarca, Finlandia, Svezia, Norvegia), affinché le confezioni farmaceutiche ed i foglietti illustrativi contengano l'indicazione di un'auto stilizzata riportata all'interno di un triangolo rosso recante la dicitura «attenti alla guida», al fine di segnalare la situazione di pericolo per alcuni medicinali (sedativi, ipnotici, tranquillanti, antidepressivi, antistaminici, cardiovascolari, ormoni, medicinali per la vista, antinfiammatori, anfetamine, diuretici) che inducono sonnolenza, disturbi dell'equilibrio e del movimento della vista o dell'udito, sensazioni di ebbrezza, o creano interferenza con l'alcool, tenuto conto che il 10 per cento dei sinistri stradali è da connettere all'uso dei suddetti medicinali.
Credo che questo provvedimento rappresenti un'inversione di tendenza sulla strada della razionalizzazione e dell'uso corretto dei medicinali, nonché del contenimento della spesa farmaceutica.
CESARE ERCOLE. La Lega Nord Federazione Padana voterà a favore di questo provvedimento e lo farà convinta di fare qualcosa per i propri cittadini.
Certo si può fare di più!
Ho sentito in quest'aula che il risparmio per la famiglia sarà di circa 7 euro - io dico ma dove vivete?
Siete mai entrati in una farmacia per acquistare i cosiddetti farmaci OTC? Scendete dal pero e fate meno demagogia.
Il risparmio sarà per le famiglie molto molto di più.
Collega Fioroni, lasci stare i nostri elettori delle vallate, il consumo dei farmaci di questa fascia di popolazione è notevolmente ridotto nella media. Piuttosto faccia opera di convincimento presso i vostri governatori affinché la spesa farmaceutica arrivi almeno a percentuali uguali a quelle dei nostri abitanti delle vallate.
Questo provvedimento noi lo riteniamo un primo passo verso una libertà del cittadino nella scelta per la sua salute o benessere, o dir si voglia.
Non servono lacci e lacciuoli nascosti, bastano regole, che a prima vista possono sembrare a vantaggio della salute del cittadino, ma che in verità sono regole protezionistiche verso alcune categorie.
Noi non le vogliamo!
Signor ministro, per noi poi si è preso un impegno qui in aula, durante la discussione generale: si è impegnato a dialogare, lei ha usato un termine che a noi non piace «la concertazione» con le forze produttrici, la distribuzione per arrivare
sino ai farmacisti per una politica del farmaco improntata veramente verso la tutela della salute, da un lato, e verso un aiuto concreto alle industrie che fanno ricerca.
Ecco a noi della lega questi impegni bastano, ma attenzione vigileremo affinché la libertà, la ricerca siano al primo posto ed il protezionismo e le lobby non vengano per nulla salvate.
Noi crediamo che ad essere in discussione è l'intero sistema e la completa assenza di reale concorrenza tra gli attori di tutta la filiera con regole certe e non vi siano privilegi e previlegiati.
FABIO STEFANO MINOLI ROTA. Onorevoli colleghi, con il decreto che stiamo per votare si vara una misura che orienterà i suoi effetti positivi solo ed esclusivamente in favore dei cittadini.
I maggiori vantaggi saranno tratti da coloro che sono affetti da piccoli disturbi quotidiani e da patologie croniche, spesso invalidanti, e che necessitano di una pluralità di farmaci diversi, fra i quali anche i cosiddetti farmaci da banco, quali coadiuvanti della terapia. Si tratta di un provvedimento che produrrà effetti economici immediati per i cittadini, mentre in modo analitico essi potranno essere contabilizzati nel montante della spesa farmaceutica nel medio periodo, tra sei-nove mesi.
È un provvedimento concepito per combattere il caro vita, che penalizza i ceti economicamente più deboli ed in particolar modo gli anziani, frequenti fruitori di questi medicinali, che debbono far quadrare i bilanci di pensioni che oggi, a causa del concambio lira-euro stabilito dal Governo Prodi con l'Unione europea, hanno perso capacità d'acquisto.
Il testo del decreto è stato esaminato con gli attori interessati, cioè i produttori ed i farmacisti, usando per la prima volta, in modo concreto, il corretto sistema del tavolo di confronto in materia. Per il farmacista sono previsti due aspetti: un obbligo ed una facoltà. L'obbligo è quello di assistere il paziente-consumatore nella scelta del farmaco. Essergli sempre più vicino nel ruolo di consulente, di suggeritore per il prodotto che assicura la miglior efficacia terapeutica al minor costo per le sue tasche. In questo senso è da intendersi l'estensione del concetto della «non sostituibilità» del medicinale prescritto dal medico curante il quale, come accade per i prodotti a carico del Servizio sanitario nazionale, deve specificare l'obbligo per il farmacista di non proporre al cittadino una alternativa al prodotto prescritto. Un obbligo - dicevo - che se non rispettato, prevede addirittura una sanzione per il farmacista che omette questo suo delicatissimo ruolo di consulente. E proprio per orientare e guidare i cittadini al corretto e razionale uso dei farmaci ricordo che il Governo nei mesi scorsi ha inviato a tutti i cittadini un opuscolo che sintetizza alcuni consigli sul corretto uso di questi prodotti, per ribadire e divulgare con un linguaggio accessibile a tutti che il farmaco deve essere usato con oculatezza, secondo le indicazioni del medico e i suggerimenti del farmacista.
Su di un altro versante il decreto-legge offre al farmacista una importante facoltà, quella di applicare uno sconto al cittadino ed in questo modo di concretizzare il suo ruolo sociale, e di incrementare la fidelizzazione dei pazienti. E con il miglioramento del rapporto con i cittadini si attiverà naturalmente la possibilità di avere uno stimolo di natura imprenditoriale dal momento che in questo modo si viene ad instaurare un mercato concorrenziale tra le farmacie. In cambio di questa disponibilità da parte della associazione dei farmacisti Federfarma, il Ministero della salute si è impegnato ad escludere la possibilità di vendita dei farmaci di automedicazione presso la grande distribuzione, rinviando di fatto una precisa direttiva dell'Unione Europea, inoltre, si è impegnato ad intervenire in Conferenza Stato-regioni per cercare di sbloccare i loro crediti.
Desidero anche ricordare che il Governo ha sempre escluso la categoria dei farmacisti dai tagli del ripiano della spesa farmaceutica convenzionata, come ad esempio il taglio dei prezzi del 4,12 per
cento dello scorso anno che provocò una polemica da parte di Farmindustria con il Ministero della salute. Per quanto riguarda il sistema di impresa occorre ricordare che il provvedimento, con l'accordo di Farmindustria ed Anifa, Associazione dei produttori dei farmaci da banco, ha congelato i prezzi dei prodotti farmaceutici fino al gennaio 2007. Risulta quindi chiara la volontà del Ministero della salute di avviare un dialogo con le associazioni di categoria industriale in rappresentanza dei produttori, con lo scopo di evitare aumenti ingiustificati che nel recente passato hanno toccato l'inammissibile percentuale fino al 100 per cento su base annua.
Il provvedimento introduce anche il nuovo appellativo di «farmaco equivalente». Questa nuova definizione sostituisce quella finora usata di farmaco generico, con lo scopo di fare aumentare la conoscenza e la diffusione sul mercato di questo tipo di medicinali.
Sempre in merito all'introduzione della nuova dicitura del «farmaco equivalente», affinché la conoscenza di questa nuova dizione sia effettiva, occorrerà una necessaria e fattiva collaborazione dei soggetti interessati, dal medico al farmacista, al cittadino che va educato nel corretto acquisto del farmaco. E anche se a supporto della nuova introduzione del «farmaco equivalente» il Governo si è impegnato ad effettuare una importante campagna pubblicitaria di educazione, sul territorio rimarranno determinanti le figure di chi intrattiene rapporti diretti con gli utenti: il medico ed il farmacista che hanno da sempre il compito di informare e dialogare con i cittadini.
In questo senso, nel concludere, ritengo importante registrare che dalla assemblea di Federfarma dei giorni scorsi è emersa la volontà di collaborare fattivamente all' attuazione del decreto.
Nell'annunciare il voto favorevole di Forza Italia desidero sottolineare con chiarezza che, con questo provvedimento, il Governo e la maggioranza chiedono ai soggetti interessati una azione di responsabilità sociale nei confronti dei cittadini, che acquista una particolare valenza dal momento che tale azione viene portata avanti in un contesto dove le scelte effettuate sono state ispirate dal liberalismo coniugato con l'insegnamento scaturito dalla dottrina sociale che invita il legislatore a mettere la persona umana e le sue reali esigenze al centro di ogni provvedimento legislativo.
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