Resoconto stenografico dell'Assemblea
Seduta n. 626 del 16/5/2005
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Discussione dei progetti di legge Calzolaio ed altri e di iniziativa del Governo: Ratifica ed esecuzione della Convenzione congiunta in materia di sicurezza della gestione del combustibile esaurito e dei rifiuti radioattivi, fatta a Vienna il 5 settembre 1997 (4673-5546) (ore 16,03).

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione dei progetti di legge d'iniziativa dei deputati Calzolaio ed altri e di iniziativa del Governo: Ratifica ed esecuzione della Convenzione congiunta in materia di sicurezza della gestione del combustibile esaurito e dei rifiuti radioattivi, fatta a Vienna il 5 settembre 1997.


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(Discussione sulle linee generali - A.C. 4673-5546)

PRESIDENTE. Dichiaro aperta la discussione sulle linee generali.
Avverto che la III Commissione (Affari esteri) si intende autorizzata a riferire oralmente.
Il presidente della III Commissione, onorevole Selva, ha facoltà di svolgere la relazione in sostituzione del relatore.

GUSTAVO SELVA, Presidente della III Commissione. Signor Presidente, come fatto in precedenza, rinvio alla relazione svolta in Commissione dal relatore, onorevole Landi di Chiavenna, sollecitando la ratifica di tale Convenzione.

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare il rappresentante del Governo.

MICHELE SAPONARA, Sottosegretario di Stato per l'interno. Signor Presidente, l'Italia è fortemente interessata ad aderire alla Convenzione in discussione, poiché ciò consentirebbe al nostro paese di partecipare a tutte le attività previste dalla stessa, fornendo il proprio contributo all'azione internazionale di prevenzione e contenimento dei pericoli connessi ai settori riguardanti l'energia nucleare.
Per tale motivo, auspico che il testo unificato in esame sia approvato al più presto.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare l'onorevole Banti. Ne ha facoltà.

EGIDIO BANTI. Signor Presidente, onorevoli colleghi, spero che il presidente Selva mi consenta di poter intervenire sulla considerazione da lui svolta poc'anzi, che ha suscitato talune riflessioni. Comprendo e in parte condivido le osservazioni da lui avanzate, anche in considerazione del fatto che è costretto a sostituire altri colleghi nel ruolo di relatore. Quindi, è possibile comprendere da parte sua un certo moto di fastidio.
Inoltre, ritengo che sia opportuno discutere meglio l'intero problema, così come suggerito dall'onorevole Ruzzante e - res melius perpensa - organizzare diversamente i nostri lavori laddove possibile. A beneficio non solo di noi pochi presenti, ma anche di chi ci segue in numero più o meno ampio per radio o televisione in questo momento, vorrei affermare che non stiamo perdendo tempo. Non lo credo principalmente per alcune ragioni, anche se tutti ci sforziamo di contenerci e di non abusare eccessivamente del tempo altrui. Innanzitutto, è bene ribadire che la ratifica delle convenzioni e dei patti internazionali è uno dei compiti primari di tutti i Parlamenti della storia. Uno dei princìpi fondamentali del vivere civile, il latino pacta sunt servanda, discende dall'accettazione di patti di carattere internazionale ovviamente riferiti a quei tempi, ma poi proseguiti con altre forme nel corso della storia. Tale accettazione non può che essere oggetto di ratifica e votazione da parte del supremo organo legislativo, nel nostro caso il Parlamento. Quindi, un argomento del genere, impregiudicato il potere del Governo di intervenire nella procedura relativa, non può che essere affidato in ultima istanza al giudizio del Parlamento. Pertanto, ritengo che sia giusto che lo si faccia, pur in tempi e modi da stabilire.
In secondo luogo, non si perde tempo ed infatti anche noi all'opposizione votiamo in favore di argomenti delibati a livello internazionale, su cui è ben difficile che un paese come il nostro possa tirarsi indietro o creare difficoltà. Inoltre, le ratifiche in oggetto, in particolare quella relativa alla sicurezza della gestione del combustibile esaurito e dei rifiuti radioattivi, richiamano l'attenzione - con tutto il rispetto dei Governi presenti e passati - su difficoltà e problemi che tutti noi abbiamo presenti.
Infatti, lo smaltimento dei rifiuti radioattivi, la loro gestione in sicurezza e i rapporti internazionali che ne discendono sono tra le questioni relative alle situazioni generale dei rifiuti che più direttamente hanno coinvolto l'attuale Governo


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ed anche l'attuale Parlamento. Le vicende - ahimé non felicissime - del sito di Scanzano Ionico negli anni passati e, comunque, la necessità di trasferire i non tanti - per fortuna - rifiuti presenti sul nostro paese è certamente uno degli argomenti che creano maggiori difficoltà di fronte all'opinione pubblica internazionale.
Pur nel massimo rispetto, non sono del tutto d'accordo con quanto affermato prima dall'onorevole Perrotta e non so se anche in questo caso vorrà affermare che l'attuale Governo è all'avanguardia su questa problematica. Purtroppo così non è e l'Italia versa in una condizione di difficoltà generale, non perché non si garantisca la sicurezza, ma perché ciò non accade nell'ambito di un programma preciso, tuttora mancante, e nonostante gli interventi fatti con la SOCIN prima e poi con altre iniziative per quanto riguarda lo smaltimento di questi rifiuti.
Comunque, la Convenzione che oggi noi esaminiamo risale al 1997, e in questo senso va recuperata una delle osservazioni fatte dal presidente Selva per poter ottimizzare i tempi delle ratifiche, nei limiti consentiti dai regolamenti. Sicuramente dal voto che esprimeremo dovrà scaturire l'adeguamento del Governo italiano, unitamente al contesto generale, a provvedere allo smaltimento e alla gestione generale del combustibile esaurito, ma soprattutto dei rifiuti radioattivi che tanto hanno fatto parlare in questi anni ed anche nei mesi scorsi.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare l'onorevole Perrotta. Ne ha facoltà.

ALDO PERROTTA. Signor Presidente, nel ricordare, a noi tutti e a chi ci ascolta, che i reattori nucleari producono scorie che restano attive per migliaia di anni, va sottolineato che il problema non è soltanto nostro, o del recente passato, ma riguarda anche la necessità di garantire il futuro alle prossime generazioni.
In primo luogo, desidero ricordare che l'articolo 1, lettera i), prevede, fra gli obiettivi della Convenzione, quello di raggiungere e mantenere un elevato livello di sicurezza nel mondo intero in materia di gestione del combustibile esaurito e dei rifiuti radioattivi, grazie al rafforzamento delle misure nazionali e della cooperazione internazionale, compresa se del caso la cooperazione tecnica in materia di sicurezza. Si comprende al riguardo lo sforzo compiuto sia dal Governo che partecipò alla stesura dell'intesa in esame, sia da quello successivo, che ne ha proposto la ratifica. Il futuro, infatti, interessa tutti.
L'articolo 4 della Convenzione reca le prescrizioni generali di sicurezza. L'articolo 7 è relativo alla progettazione e costruzione degli impianti e allo stato attuale non riguarda l'Italia, in quanto sembra che non costruiremo centrali atomiche. L'articolo 8 disciplina la valutazione della sicurezza degli impianti. L'articolo 9 riguarda l'uso degli impianti. Il capitolo 3 si occupa della sicurezza dello smaltimento dei rifiuti radioattivi, nell'ambito del quale l'articolo 11 reca le prescrizioni generali di sicurezza.
L'onorevole Banti è un bravissimo collega e svolge le sue considerazioni da un determinato punto di vista, a dire la verità in modo sempre obiettivo. Tuttavia, va reso un merito a questo Governo. La Convenzione del 1997, sottoscritta dal Governo di centrosinistra, poteva essere ratificata già nel 2000. Il Governo di centrosinistra, pochi giorni prima di andare via, ratificò la Convenzione Euratom del 1995, ma non quella in esame: è merito di questo Governo averlo fatto.

PRESIDENTE. Non vi sono altri iscritti a parlare e pertanto dichiaro chiusa la discussione sulle linee generali.

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