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PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca lo svolgimento di una interpellanza e di una interrogazione.
PRESIDENTE. L'onorevole Carli ha facoltà di
CARLO CARLI. Signor Presidente, signor rappresentante del Governo, la notizia apparsa sul quotidiano Il Tirreno del 25 marzo 2004 relativa alla vendita dell'ex Istituto salesiano a fronte dell'offerta di un'immobiliare milanese di 8 milioni di euro ha destato indignazione e sconcerto nella comunità di Pietrasanta e della Versilia, e anche altrove.
la scuola. L'Istituto costituiva altresì un punto di riferimento importante per la comunità sotto numerosi aspetti. In esso vi è non soltanto una scuola, ma anche una chiesa, adornata con marmi preziosi, ed un complesso di spazi all'aperto posto in una zona straordinaria dal punto di vista ambientale e paesaggistico, situato ai piedi del colle di Capriglia.
agli effetti dell'articolo 17 del codice civile, provvederà all'ottenimento dell'autorizzazione governativa prevista dall'articolo stesso. Credo che questo articolo del codice civile sia stato successivamente modificato, ma al momento dell'atto questo adempimento doveva essere rispettato; quindi io chiedo al Governo se abbia compiuto a questo proposito la necessaria verifica e i dovuti accertamenti.
PRESIDENTE. La ringrazio, onorevole Carli.
ANTONIO D'ALÌ, Sottosegretario di Stato per l'interno. Signor Presidente, onorevoli deputati, mi preme innanzitutto precisare che mi limiterò a fornire risposta all'atto parlamentare in questione per la parte di competenza del Ministero che rappresento, atteso che alcuni aspetti dell'interpellanza formano oggetto di un altro atto parlamentare presentato dall'onorevole Carli e indirizzato al Ministero per i beni e le attività culturali.
PRESIDENTE. L'onorevole Carli ha facoltà di
CARLO CARLI. Signor Presidente, signor sottosegretario la ringrazio vivamente. Lei mi ha comunicato una notizia che, purtroppo, non per sua volontà ma per un dato oggettivo, mi lascia profondamente insoddisfatto. Evidentemente, non vi è stata alcuna autorizzazione governativa. Potrei affermare che è stato eluso un obbligo amministrativo. A mio avviso, sarebbe stato doveroso da parte dell'istituto cui è stato trasferito il bene - se mi consentite, anche per la sua natura - il rispetto rigoroso delle norme, senza attendere la modifica della legge attuata non immediatamente, ma in un momento successivo. A mio avviso, si tratta di un atto grave da parte di chi ha ricevuto il bene per trasferimento.
L'Istituto salesiano di Pietrasanta ha svolto per decenni la funzione di scuola, gestita dai religiosi salesiani, che vi insegnavano. Tale istituto era diventato un punto di riferimento, non soltanto dal punto di vista educativo e di aggregazione sociale, ma anche sportivo, dal momento che esso disponeva di diversi impianti sportivi. Dunque, soprattutto in alcuni momenti della nostra storia recente in cui vi era una maggiore scarsità di impianti sportivi rispetto ad oggi, avere a disposizione impianti sportivi costituiva un privilegio per gli studenti che frequentavano
La notizia della vendita ha destato sconcerto, dal momento che la precedente proprietaria, la signora Ada Rigacci di Pietrasanta, in provincia di Lucca, nel luglio 1954 manifestò l'intenzione di donare la quasi totalità dei suoi averi all'Ospizio salesiano San Vincenzo de' Paoli, con sede a Genova Sampierdarena, affinché fosse creata un'opera che, nel nome del figlio scomparso, si occupasse del bene della gioventù maschile di Pietrasanta.
La signora Rigacci, con testamento pubblico del 1955, ha lasciato i suoi averi ai salesiani (ispettoria di Genova), con la finalità stabilita dal testamento «che i beni che la Provvidenza mi ha dati vengano destinati ad un'opera che ricordi il nome del mio caro scomparso, opera che deve servire al bene della gioventù maschile di Pietrasanta. Voglio, perciò, che tutti gli immobili, mobili, titoli e denaro che al momento della mia morte si trovassero sotto qualsiasi titolo in mia proprietà siano destinati alla creazione e al mantenimento di un'opera pia da intitolarsi al nome del mio figliuolo, Pier Jacopo Bertini Rigacci. Scopo di detta pia istituzione sarà la formazione spirituale e morale della gioventù maschile di Pietrasanta, particolarmente a mezzo di un oratorio religioso che dovrà accogliere i bimbi e i giovani, specie i meno abbienti, per indirizzarli sulla via dell'onestà e del sentimento cristiano. Accanto all'oratorio è mio vivo desiderio che sorga una scuola professionale di arti e di mestieri».
La motivazione del lascito era così forte che, qualora i salesiani non avessero accettato questa finalità, il curatore avrebbe dovuto trovare altri soggetti che accettassero. I salesiani accettarono la donazione nel 1960 (accettata con decreto del Presidente della Repubblica del 18 luglio 1958, con relativa registrazione alla Corte dei conti) e con il lascito Rigacci costruirono in Pietrasanta (il nulla osta del comune di Pietrasanta è del 1956) su un terreno di 6 ettari un fabbricato su più piani, di 7 mila metri quadrati di superficie utile e di circa 49 mila metri cubi di volume, dotato di campi da calcio e di pallacanestro e di una chiesa. La chiesa, adorna di marmi pregiati, impiegati secondo la cultura del tempo, può essere considerata una testimonianza importante dell'architettura religiosa della fine degli anni Cinquanta.
L'istituto, a partire dalla sua costruzione, è stato un punto di riferimento per i giovani della Versilia intera per almeno quaranta anni, per la presenza dei religiosi, dei campi sportivi, del teatro, del cinema e della scuola media maschile. La diminuzione dei sacerdoti, che operavano gratuitamente, ha messo in crisi il polo salesiano di Pietrasanta, sia scolastico che educativo, tanto che l'ispettoria si è trovata costretta a chiudere ogni attività a Pietrasanta nel 2002.
Nel 1991, l'Istituto Don Bosco, già denominato Ospizio salesiano San Vincenzo de' Paoli con sede a Sampierdarena, proprietario del bene, ha trasferito la proprietà a titolo gratuito all'Istituto salesiano San Domenico Savio Opera Rigacci di Pietrasanta, la cui personalità giuridica era stata riconosciuta nel 1981 dal tribunale di Lucca. Dopo la chiusura delle attività, l'intero immobile e la sovrastante collina, facente parte del lascito della signora Rigacci, sono stati poi messi in vendita.
Come dicevo poc'anzi, la stampa locale ha dato notizia di questo trasferimento - eventuale perché io non ho visto nessun contratto, nessun atto pubblico che attesti il trasferimento di questi beni - e tale notizia non ha avuto nessuna smentita o precisazione da parte della proprietà. Pertanto vorrei chiedere al Governo se, all'epoca del trasferimento, chi aveva l'obbligo abbia ottenuto la prescritta autorizzazione governativa di cui all'articolo 17 del codice civile, perché nell'atto del notaio di Genova Carlo Barletti del 30 ottobre 1991 ad un certo punto si dice che lo stesso reverendo dichiara che, ai sensi e
Voglio fare inoltre alcune considerazioni. Sarebbe un'offesa, uno spregio e un'aggressione al territorio ed anche ai valori morali di questa signora se questa grande opera, che è stata un riferimento per la formazione dei giovani di Pietrasanta - ed io credo che potrà esserlo ancora in futuro - subisse una profonda trasformazione o addirittura fosse oggetto di una speculazione e di una grave aggressione al territorio ed al paesaggio, che in quella zona sono di incommensurabile bellezza.
Il sottosegretario per l'interno, senatore D'Alì, ha facoltà di
In particolare, l'interrogante chiede di approfondire gli aspetti relativi alla richiesta di autorizzazione governativa prevista dall'articolo 17 del codice civile per l'acquisto di immobili e l'accettazione di donazioni, eredità e legati con riferimento ai beni di proprietà della signora Ada Rigacci.
A tal proposito, l'ispettoria salesiana della Liguria e della Toscana, con sede a Genova, ha comunicato che il compendio posto in Pietrasanta, nel 1991, fu trasferito a titolo gratuito dall'istituto Don Bosco di Genova all'istituto San Domenico Savio Opera Rigacci di Pietrasanta, dotato di personalità giuridica. La fattispecie traslativa fu configurata come trasferimento a titolo gratuito e non come donazione. Dato il rilevante valore del bene, l'ispettoria salesiana, nel 1996, chiese ed ottenne dalla Santa Sede l'autorizzazione alla cessione del complesso con efficacia retroattiva.
Per quanto attiene all'autorizzazione governativa ex articolo 17 del codice civile, l'istituto agì sulla base della teoria, largamente maggioritaria in giurisprudenza e in dottrina, che, essendo detta autorizzazione una condicio juris, essa potesse sopravvenire anche dopo il compimento dell'atto purché entro i dieci anni dalla sua formalizzazione.
A seguito dell'entrata in vigore della legge 15 maggio 1997, n. 127 (legge di semplificazione denominata Bassanini), il citato ente non ha più provveduto a richiedere l'autorizzazione governativa poiché, com'è noto, l'articolo 13 della citata legge ha abrogato le disposizioni che prevedono il riconoscimento o le autorizzazioni per accettare lasciti e donazioni e per acquistare beni stabili con estensione anche alle acquisizioni deliberate o verificatesi in data anteriore a quella di entrata in vigore della legge.
Condurrò la mia battaglia in ogni sede affinché venga rispettata la volontà della signora Rigacci. Un bene così grande destinato all'educazione e alla formazione dei giovani non può essere oggetto di una speculazione edilizia e di una trasformazione violenta del territorio. Inoltre, credo che tale atto sia nullo, perché la volontà della donante deve essere rispettata anche dai successori, siano essi acquirenti o coloro che siano entrati in possesso del bene.
Credo che anche dal punto di vista giuridico la mia battaglia, che si pone l'obiettivo di far rispettare la volontà della signora Rigacci, nel bene della comunità di Pietrasanta e della Versilia, abbia determinati fondamenti. Certamente li ha dal punto di vista morale, perché è una vergogna che un patrimonio così immenso dopo 50 anni venga destinato ad operazioni speculative di questa dimensione.
È una vergogna! È una vergogna che io ed altri non permetteremo, naturalmente nelle forme e nei modi stabiliti dalla legge. Con grande forza e con grande tenacia, faremo in modo che questa volontà venga rispettata!