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M)
I sottoscritti chiedono di interpellare i Ministri del lavoro e delle politiche sociali, dell'economia e delle finanze e delle attività produttive, per sapere - premesso che:
la befana in Trentino ha portato il carbone, ossia la drammatica notizia della chiusura dello stabilimento della Filtrati di Rovereto, con il licenziamento e messa in mobilità di 139 dipendenti, senza che né questi, né le organizzazioni sindacali, né le istituzioni pubbliche abbiano avuto alcun preavviso di tale drammatica scelta effettuata dalla Filtrona s.p.a., società che controlla anche lo stabilimento di Rovereto;
tra l'altro, la situazione produttiva, la quantità, la qualità e valore dei marchi dei prodotti lavorati nello stabilimento della Filtrati di Rovereto non facevano presagire la drammatica decisione;
la notizia, per di più, è pervenuta tramite un mandatario della società, la quale nega allo stato alcun incontro con le organizzazioni sindacali e con le competenti strutture della provincia autonoma di Trento, atte a far fronte a gravi situazioni di crisi aziendali che comportino ristrutturazioni con messa in mobilità delle maestranze;
la Filtrati fa parte del cosiddetto «Polo fumo di Rovereto», che già nell'anno 2000 è stata oggetto di un ampio intervento di razionalizzazione produttiva con, in ogni modo, conferma delle strutture produttive, proprio alla luce della qualità, quantità e valore dei marchi in essa lavorati;
è opportuno richiamare, seppur in modo succinto, com'è composto il «Polo fumo di Rovereto», che vede la presenza delle Manifatture, dalla Filtrati e dall'Ati:
a) con decreto legislativo n. 283 del 9 luglio 1988 veniva istituito l'Eti s.p.a. - Ente tabacchi italiano, definito ente pubblico economico, che assorbiva il Monopolio di Stato, con l'intento della sua privatizzazione; le azioni originariamente possedute dal ministero del Tesoro venivano poste all'asta e acquisite dalla B.a.t. (British american tobacco): la vendita con emergenza pubblica era condizionata:
1) al mantenimento dei livelli occupazionali per un periodo non inferiore al triennio in capo all'acquirente;
2) alla garanzia da parte dell'Eti s.p.a. di una determinata quantità di commesse per poter esaudire alla condizione di cui al punto 1. La B.a.t. controlla la Manifatture di Rovereto;
b) Europoligrafica s.p.a. è la società controllante dell'Ati Carta s.p.a., anch'essa presente con uno stabilimento in Rovereto;
c) Filtrona Italia s.p.a. controllata da Filtrona international. Quest'ultima già deteneva il 49 per cento del pacchetto azionario di Filtrati, mentre il residuale 49 per cento era in capo alla società Ati Carta s.p.a. ed il 2 per cento era in capo a Finmeccanica. Successivamente Filtrona international acquista il rimanente 51 per cento, mediante la costituzione di una nuova società, la cui ragione sociale risponde a Filtrona Italia s.p.a.;
Filtrona international s.p.a. ha acquistato, secondo informazioni assunte, la concorrente svizzera con sede in Baudgarden ed ora, superato il regime di oligopolio, pensa di fare la monopolista;
risulta agli interroganti che la Filtrati di Rovereto sia un'azienda all'avanguardia, non solo a livello nazionale, ma anche internazionale, sia dal punto di vista qualitativo, che quantitativo e di marchi, dando ottimi risultati dal punto di vista dei profitti aziendali;
le lettere di licenziamento e di dismissione dello stabilimento giungono - guarda caso - proprio allo scadere di uno degli obblighi contrattualmente assunti al momento dell'acquisizione pubblica della maggioranza del pacchetto azionario ad opera di Filtrona Italia s.p.a., consistente nell'obbligo del mantenimento degli assetti occupazionali per un triennio (il termine sarebbe scaduto nel luglio 2003);
risulta agli interroganti che vi sarebbe stata una forma di benestare da parte del Governo, anche se non dovuta, vista la natura privatistica della società;
grande preoccupazione si nutre, infine, in merito non solo al futuro dell'attività produttiva della Filtrati, ma anche del «Polo fumo» nel suo complesso, che risulta essere una delle più importanti attività che dà occupazione nel Trentino, e, in modo particolare, della realtà produttiva del distretto industriale di Rovereto;
risulta agli interroganti che lo stabilimento di Rovereto sarebbe stato chiuso per salvare un'attività produttiva di medesimo tenore nel Sud Italia e che il gravissimo provvedimento di licenziamento trovi motivazione nella diminuzione di commesse in capo alla Filtrona Italia s.p.a.;
non si comprende se le strategie aziendali si fondino su un'oggettiva situazione oppure corrispondano all'attuale gestione monopolistica probabilmente europea, in quel campo produttivo -:
se siano innanzi tutto a conoscenza del fatto narrato in premessa e, soprattutto,
del grave provvedimento di licenziamento assunto dalla Filtrona Italia s.p.a. nei confronti delle 139 maestranze dello stabilimento di Rovereto;
se corrisponda al vero che, seppur in modo improprio, il Governo direttamente o in qualche sua articolazione abbia espresso un parere preventivo positivo in merito al gravissimo provvedimento;
quali siano, comunque, i provvedimenti di propria competenza che il Governo intenda assumere in via d'urgenza e, se del caso, in collaborazione con la provincia autonoma di Trento, previa apertura di trattative urgenti tra la proprietà e le rappresentanze sindacali, al fine di tutelare i livelli occupazionali della predetta società.
(2-01029)
«Olivieri, Angioni, Bettini, Boato, Bulgarelli, Carboni, Carli, Cialente, Cima, Coluccini, Detomas, Di Serio D'Antona, Galeazzi, Gasperoni, Giacco, Grillini, Guerzoni, Intini, Kessler, Tonino Loddo, Paola Mariani, Mariotti, Marone, Maurandi, Preda, Rava, Santagata, Spini, Widmann, Zanella, Zunino».
(13 gennaio 2004)