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La seduta, sospesa alle 15,05, è ripresa alle 15,35.
PRESIDENTE. Ricordo che nella seduta di questa mattina si è votato, da ultimo, l'emendamento Susini 3.10.
Ricordo inoltre che sono stati accantonati gli articoli aggiuntivi Adduce 2.02, Emerenzio Barbieri 2.03 e 2.04, Pasetto 2.05 e Luciano Dussin 2.06.
Ricordo, infine, che, prima della sospensione, sono stati ritirati gli emendamenti Susini 3.11, 3.12, 3.16, 3.15, 3.14, 3.19 e 3.18, Raffaldini 3.17, Rognoni 3.22 e 3.21, Adduce 3.20, Raffaldini 3.26, Rognoni 3.25, Susini 3.24, Panattoni 3.28, Susini 3.27, Panattoni 3.30, Susini 3.31, Tidei 3.32 e 3.33, Susini 3.35, 3.34, 3.41, 3.42 e 3.46, Adduce 3.45, Rognoni 3.48 e 3.49, Susini 3.55, 3.54, 3.56, 3.58, 3.57, 3.60 e 3.59, Adduce 3.63 e 3.62, Tidei 3.65, Adduce 3.64 e Tidei 3.67.
Passiamo dunque alla votazione dell'emendamento Lion 3.13.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Lion. Ne ha facoltà.
MARCO LION. Signor Presidente, vorrei chiedere al relatore un attimo di attenzione su questo nostro emendamento, perché ritengo che, con poco sforzo e senza creare alcun problema, potrebbe essere approvato e diventare legge dello Stato. Con questo emendamento, i comuni possono - ripeto, possono - consentire ad alcune tipologie di veicoli - ma noi pensiamo in particolare alle biciclette - di transitare contromano nelle strade a senso unico, ove questo non costituisca pericolo o intralcio. Pensiamo a delle strade urbane, anche larghe, dove esiste un senso unico e dove sarebbe possibile fare questo.
Il principio di questa norma, che tra l'altro è presente nel codice della strada di altri paesi europei - è un dato di fatto -, è quello di rendere più breve possibile il percorso di chi sceglie il mezzo di locomozione meno inquinante e meno ingombrante - la bicicletta appunto. È chiaro che, in questi tratti di strada dove le biciclette potranno andare anche contromano, la segnaletica verticale dovrà essere comunque adeguata, con cartelli che avvisino gli automobilisti della possibilità che la strada sia percorsa in senso contrario da questi veicoli di ridotte dimensioni.
D'altronde questa situazione è già presente, ripeto, in altri paesi. In ambito urbano ciò non creerebbe problemi, perché il traffico, in certe strade urbane, è certamente molto lento e ciò darebbe sicuramente un ulteriore slancio a questa modalità di trasporto - la bicicletta - che, in ambito urbano, incide di meno sul caos e sull'inquinamento atmosferico ed acustico e consente comunque di spostarsi in tempi estremamente rapidi per la città, senza costosi rifornimenti di carburante. Va considerato, infatti, che oltre il 50 per cento degli spostamenti in ambito urbano copre distanze inferiori ai cinque chilometri, quindi, facilmente percorribili in bicicletta praticamente da chiunque.
Negli altri paesi europei la mobilità ciclistica è una realtà molto diffusa e, infatti, una norma del genere esiste. In Olanda e in Danimarca, oltre il 30 per cento degli spostamenti urbani avviene in bicicletta. La Gran Bretagna ha approvato un piano nazionale dei trasporti che prevede la realizzazione di ben 8 mila chilometri di piste ciclabili. In Austria e in Germania, dove le piste ciclabili sono una realtà urbana molto diffusa, ci sono diverse migliaia di chilometri di piste ciclabili ad uso turistico.
Chiedo un attimo di attenzione al relatore perché, tra l'altro, questa norma consentirebbe quello che, attraverso delle ordinanze dei sindaci, di fatto già avviene in Italia, ma che andrebbe sicuramente normato nel codice della strada. Infatti, è possibile andare contromano in tratti urbani delle città di Ferrara - che ha anche
l'appellativo di «città europea della bicicletta» - e di Mestre. Credo, quindi, che si potrebbe fare un piccolo sforzo per esprimere un parere positivo e prevedere l'entrata in vigore di questa norma nel nostro codice della strada.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Lion 3.13, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 339
Votanti 336
Astenuti 3
Maggioranza 169
Hanno votato sì 139
Hanno votato no 197).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Lion 3.23, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 356
Votanti 355
Astenuti 1
Maggioranza 178
Hanno votato sì 145
Hanno votato no 210).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Lion 3.29, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 361
Votanti 358
Astenuti 3
Maggioranza 180
Hanno votato sì 148
Hanno votato no 210).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Cuccu 3.1, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 349
Votanti 346
Astenuti 3
Maggioranza 174
Hanno votato sì 12
Hanno votato no 334).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Cuccu 3.2, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti e Votanti 355
Maggioranza 178
Hanno votato sì 2
Hanno votato no 353).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Pasetto 3.37, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 358
Votanti 356
Astenuti 2
Maggioranza 179
Hanno votato sì 134
Hanno votato no 222).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Tuccillo 3.38, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 352
Votanti 351
Astenuti 1
Maggioranza 176
Hanno votato sì 139
Hanno votato no 212).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Lion 3.39, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 356
Votanti 354
Astenuti 2
Maggioranza 178
Hanno votato sì 144
Hanno votato no 210).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Cuccu 3.3, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 362
Votanti 355
Astenuti 7
Maggioranza 178
Hanno votato sì 37
Hanno votato no 318).
L'emendamento Cuccu 3.4 è pertanto assorbito.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Cuccu 3.5, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 363
Votanti 359
Astenuti 4
Maggioranza 180
Hanno votato sì 21
Hanno votato no 338).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Cuccu 3.6, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 361
Votanti 356
Astenuti 5
Maggioranza 179
Hanno votato sì 15
Hanno votato no 341).
Prendo atto che l'onorevole Tarantino non è riuscito ad esprimere il proprio voto e che avrebbe voluto esprimere un voto contrario.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Lion 3.69, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 360
Votanti 356
Astenuti 4
Maggioranza 179
Hanno votato sì 129
Hanno votato no 227).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Lion 3.70, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 364
Votanti 362
Astenuti 2
Maggioranza 182
Hanno votato sì 146
Hanno votato no 216).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Lion 3.71, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 364
Votanti 363
Astenuti 1
Maggioranza 182
Hanno votato sì 142
Hanno votato no 221).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 3.80 della Commissione, accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 371
Votanti 369
Astenuti 2
Maggioranza 185
Hanno votato sì 338
Hanno votato no 31).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 3.81 della Commissione, accettato dalla Commissione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 367
Votanti 366
Astenuti 1
Maggioranza 184
Hanno votato sì 362
Hanno votato no 4).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Pasetto 3.40, accettato dalla Commissione e dal Governo e sul quale la V Commissione (Bilancio) ha espresso parere contrario.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti e Votanti 376
Maggioranza 189
Hanno votato sì 372
Hanno votato no 4).
Passiamo all'emendamento Albonetti 3.43.
Chiedo all'onorevole Albonetti se acceda all'invito al ritiro.
GABRIELE ALBONETTI. Signor Presidente, lo ritiro purché venga confermato, e resti agli atti dell'Assemblea, quanto è
stato detto in Commissione, cioè che il Governo sta provvedendo con sua circolare a risolvere il problema.
MARIO TASSONE, Viceministro delle infrastrutture e dei trasporti. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
MARIO TASSONE, Viceministro delle infrastrutture e dei trasporti. Signor Presidente, non ho alcuna difficoltà a confermare quanto sia il relatore sia io abbiamo affermato nel corso dei lavori in Commissione.
PRESIDENTE. Onorevole Albonetti?
GABRIELE ALBONETTI. Signor Presidente, in questo caso, ritiro il mio emendamento 3.43.
PRESIDENTE. Sta bene. Ritira anche il successivo 3.44 a questo punto?
GABRIELE ALBONETTI. Sì, signor Presidente.
PRESIDENTE. Sta bene.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Susini 3.47, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 379
Votanti 376
Astenuti 3
Maggioranza 189
Hanno votato sì 159
Hanno votato no 217).
Prendo atto che l'onorevole Tarantino non è riuscito a votare e che avrebbe voluto esprimere un voto contrario.
Passiamo all'emendamento Susini 3.51-bis.
EUGENIO DUCA. È ritirato, signor Presidente.
PRESIDENTE. È ritirato? Susini, ritiri anche il successivo e stiamo a posto! Dov'è Susini?
MARCO SUSINI. È ritirato, signor Presidente.
PRESIDENTE. Sta bene. E il 3.53?
MARCO SUSINI. È ritirato anche questo, signor Presidente.
PRESIDENTE. Anche il 3.53? Sta bene. Bravo Susini!
MARCO SUSINI. Anche il mio emendamento 3.52 è ritirato, signor Presidente.
PRESIDENTE. Sta bene. Ha ritirato tutto! I colleghi la ringraziano ed anche la Presidenza.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti Raffaldini 3.8 e Mazzarello 3.72, non accettati dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 380
Votanti 379
Astenuti 1
Maggioranza 190
Hanno votato sì 161
Hanno votato no 218).
Passiamo alla votazione dell'emendamento Albonetti 3.61.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Raffaldini. Il successivo è un suo emendamento, onorevole Raffaldini.
FRANCO RAFFALDINI. Parlo su quello del collega Albonetti, signor Presidente.
PRESIDENTE. Non sul suo? Ne ha facoltà.
FRANCO RAFFALDINI. Signor Presidente, intervengo su questo emendamento Albonetti 3.61 che propone una modifica al decreto-legge sul seguente problema. Se un operatore della polizia intercetta un autista, un autotrasportatore che ha superato i tempi di guida oppure che non ha rispettato i tempi di riposo, si prevede che il predetto organo accertatore, oltre che procedere all'applicazione della sanzione pecuniaria, gli intimi di non proseguire e disponga che, con tutte le cautele - così dice il decreto-legge - il veicolo sia condotto, non si sa da chi, alla prima sosta e che si faccia dormire l'autista, il quale, fatte le sue ore di sonno, andrà a ritirare i suoi documenti, non si capisce come, al commissariato della città più vicina.
Con questo emendamento noi prevediamo che rimanga l'intimazione scritta nel verbale di contestazione e che, se l'autista continua a circolare, vi sia la sanzione aggiuntiva della sospensione della patente, mentre abbiamo tolto quella parte molto confusa e di difficile applicazione secondo la quale bisogna che qualcuno accompagni con prudenza il camion nelle zone di sosta. So che c'è un emendamento di altro tipo che ha tentato di risolvere questo problema. Però, poiché questo mio emendamento vive, ho voluto illustrarne la motivazione.
PRESIDENTE. Onorevole Raffaldini, io non ho capito nulla, ma è colpa mia (Si ride).
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Albonetti 3.61, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 386
Votanti 383
Astenuti 3
Maggioranza 192
Hanno votato sì 172
Hanno votato no 211).
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Raffaldini 3.74 , non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 375
Votanti 370
Astenuti 5
Maggioranza 186
Hanno votato sì 162
Hanno votato no 208).
Passiamo alla votazione dell'emendamento Rugghia 3.7.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Rugghia. Ne ha facoltà.
ANTONIO RUGGHIA. Signor Presidente, l'articolo 175 del codice della strada impedisce il transito sulle autostrade e strade extraurbane principali e sui raccordi e tangenziali delle grandi città ai motoveicoli di cilindrata inferiore a 150 cc. La circolazione soprattutto sulle tangenziali e sui raccordi urbani rappresenta una alternativa al traffico congestionato delle città. Io credo che senza alcun problema per la sicurezza stradale si dovrebbe consentire la circolazione su tali strade anche ai motoveicoli da 125 cc, tenendo conto che tra l'altro per guidare questi mezzi si impone una specifica patente di guida. Non c'è da un punto di vista della tecnologia costruttiva, della potenza e della sicurezza del mezzo alcuna differenza tra motocicli da 125 cc a 150 cc,
per cui appare anacronistica la distinzione fissata per legge. Con la possibilità di transito su tali strade, penso ad esempio al grande raccordo anulare di Roma, si incrementerebbe l'uso degli scooter a 125 cc rispetto a quelli di cilindrata inferiore, con maggiori garanzie di sicurezza ed affidabilità. Inoltre, si contribuirebbe a snellire il traffico nelle grandi città.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Rugghia 3.7, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 382
Votanti 372
Astenuti 10
Maggioranza 187
Hanno votato sì 162
Hanno votato no 210).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti Raffaldini 3.9 e Mazzarello 3.73, non accettati dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 389
Votanti 388
Astenuti 1
Maggioranza 195
Hanno votato sì 167
Hanno votato no 221).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Raffaldini 3.66, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 392
Votanti 391
Astenuti 1
Maggioranza 196
Hanno votato sì 168
Hanno votato no 223).
Passiamo alla votazione dell'emendamento Mazzarello 3.68
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Duca. Ne ha facoltà.
EUGENIO DUCA. Signor Presidente, questo emendamento avrebbe voluto illustrarlo l'onorevole Mazzarello, ma non può farlo perché ha parlato sul complesso degli emendamenti, ma pone una questione abbastanza delicata che riguarda i mezzi pesanti che circolano all'interno delle aree ferroviarie o degli interporti. Ora, questi tipi di camion fanno un servizio prettamente interno, anche con orari completamente diversi da quelli di chi svolge il mestiere di autotrasportatore.
Quindi, forse il tempo non ci ha consentito - presi come siamo da altre questioni - di approfondirlo, però a me pare che sia una deroga quanto mai opportuna, perché si tratta di uno strumento di lavoro interno alle aree portuali e degli interporti, nelle quali i camion svolgono un lavoro completamente diverso da quello che svolgono sulle strade italiane. Quindi è come se fosse un mezzo di lavoro all'interno di un circuito chiuso; alcune deroghe sul funzionamento del cronotachigrafo sono indispensabili se vogliamo garantire l'operatività all'interno degli scali portuali e degli interporti e all'interno dei terminal portuali, dove i camion svolgono essenzialmente un servizio navetta interno.
ANTONIO PEZZELLA, Relatore. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ANTONIO PEZZELLA, Relatore. Signor Presidente, su questo emendamento io ho
espresso parere contrario perché non esiste alcun obbligo, per i mezzi circolanti nelle aree circoscritte portuali, all'uso del cronotachigrafo.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Banti. Ne ha facoltà.
EGIDIO BANTI. Signor Presidente, chiedo di aggiungere la mia firma all'emendamento Mazzarello 3.68, anche perché credo che alcuni mezzi forse non hanno tale obbligo, ma altri questo obbligo ce l'hanno. Quindi, l'emendamento mi sembra strettamente pertinente.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Raffaldini. Ne ha facoltà.
FRANCO RAFFALDINI. Signor Presidente, devo contraddire il relatore perché molti di questi veicoli continuano a mantenere l'obbligo dell'uso del cronotachigrafo indipendentemente dal luogo, quindi, anche all'interno delle aree portuali. Non è vero, pertanto, quello che ha detto il relatore (Applausi dei deputati del gruppo dei Democratici di sinistra-l'Ulivo).
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Mazzarello 3.68, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 393
Votanti 392
Astenuti 1
Maggioranza 197
Hanno votato sì 167
Hanno votato no 225).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Lion 3.75, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 388
Votanti 386
Astenuti 2
Maggioranza 194
Hanno votato sì 160
Hanno votato no 226).
Passiamo alla votazione degli identici emendamenti Tuccillo 4.3 e Zanella 4.4.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Tuccillo. Ne ha facoltà.
DOMENICO TUCCILLO. Signor Presidente, insistiamo su questi identici emendamenti di ordine tecnico e direi quasi ovvi e di buonsenso perché prevedono soltanto l'arrotondamento delle cifre delle sanzioni pecuniarie comminate; e poiché ciò viene richiesto dagli enti locali, proprio per fini di fluidità nel comminare e poi nel riscuotere le somme, mi sembrerebbe di assoluto buonsenso accogliere questi identici emendamenti. Pertanto, insistiamo affinché essi siano accolti dal Governo.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Duca. Ne ha facoltà.
EUGENIO DUCA. Signor Presidente, come i colleghi ricorderanno noi abbiamo ritirato tutta una serie di emendamenti che avevano come scopo quello di giungere ad un arrotondamento delle cifre. Quella contenuta in questi identici emendamenti mi pare sia veramente una norma che va nella direzione della semplificazione sia nei confronti del cittadino utente che paga la contravvenzione sia nei confronti degli organi accertatori che redigono i verbali; ciò per evitare nel momento in cui si va a pagare la contravvenzione, di portarsi appresso qualche chilo di monetine. Questo emendamento non avrebbe fra l'altro nessun effetto dal punto di vista dei costi perché l'arrotondamento sarebbe previsto
in eccesso o in difetto a seconda che superi o sia al di sotto dei 50 centesimi; conseguentemente non ci sarebbe alcuna influenza sulle entrate dello Stato. Si tratti quindi di emendamenti di assoluto buonsenso. Non si capisce perché uno debba pagare 69,16 o 78,03 centesimi e non invece 69 o 78 centesimi; quindi, ripeto, mi pare una norma di effettivo buonsenso. Tra l'altro i tempi previsti per la sua applicazione sarebbero più che sufficienti. Pertanto, sarebbe estremamente positivo che l'Assemblea approvasse questi identici emendamenti.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti Tuccillo 4.3 e Zanella 4.4, non accettati dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 378
Votanti 375
Astenuti 3
Maggioranza 188
Hanno votato sì 159
Hanno votato no 216).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Cuccu 4.1, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 379
Votanti 376
Astenuti 3
Maggioranza 189
Hanno votato sì 42
Hanno votato no 334).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti Osvaldo Napoli 4.2 e 4.6 Pasetto, accettati dalla Commissione e dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 389
Votanti 381
Astenuti 8
Maggioranza 191
Hanno votato sì 376
Hanno votato no 5).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 5.3 della Commissione, accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 376
Votanti 371
Astenuti 5
Maggioranza 186
Hanno votato sì 367
Hanno votato no 4).
Passiamo alla votazione dell'emendamento Tuccillo 5.2.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Tuccillo. Ne ha facoltà.
DOMENICO TUCCILLO. Signor Presidente, l'emendamento in questione, a meno che il relatore non che esso sia stato per certi versi recepito, è stato presentato per rendere efficace l'intervento sanzionatorio dal momento che trattandosi di infrazioni che toccano anche l'aspetto penale, queste dovrebbero essere giudicate dal tribunale e non dal giudice di pace; in caso contrario, l'applicazione della sanzione
perderebbe di efficacia. Pertanto, su questo aspetto chiederei un chiarimento al relatore.
ANTONIO PEZZELLA, Relatore. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ANTONIO PEZZELLA, Relatore. Signor Presidente, ho chiesto ai colleghi che hanno presentato gli emendamenti Tuccillo 5.2 e Osvaldo Napoli 5.1 e 6.1 di ritirarli perché, in effetti, con l'approvazione dell'emendamento 5.3 della Commissione tale norma viene prevista: ciò vale sia per gli stati di ubriachezza, sia per la guida sotto l'effetto di psicofarmaci.
PRESIDENTE. Prendo atto che l'onorevole Tuccillo accede all'invito al ritiro del suo emendamento 5.2 formulato dal relatore.
Chiedo all'onorevole Osvaldo Napoli se acceda all'invito al ritiro dei suoi emendamenti 5.1 e 6.1 formulato dal relatore.
OSVALDO NAPOLI. Sì, signor Presidente, ritiro i miei emendamenti 5.1 e 6.1.
PRESIDENTE. Sta bene.
Passiamo all'emendamento Osvaldo Napoli 6-bis.1.
Chiedo al presentatore se acceda all'invito al ritiro formulato dal relatore.
OSVALDO NAPOLI. Sì, signor Presidente, lo ritiro.
PRESIDENTE. Sta bene.
Passiamo all'emendamento Osvaldo Napoli 6-ter.1.
Chiedo al presentatore se acceda all'invito al ritiro formulato dal relatore.
OSVALDO NAPOLI. Sì, signor Presidente, lo ritiro.
PRESIDENTE. Sta bene.
Passiamo agli identici articoli aggiuntivi Osvaldo Napoli 6-quinquies.010, Tuccillo 6-quinquies.011 e Zanella 6-quinquies.012.
Chiedo all'onorevole Osvaldo Napoli se acceda all'invito al ritiro formulato dal relatore.
OSVALDO NAPOLI. Sì, signor Presidente, ritiro il mio articolo aggiuntivo 6-quinquies.010.
PRESIDENTE. Sta bene.
Prendo atto che i presentatori degli identici articoli aggiuntivi Tuccillo 6-quinquies.011 e Zanella 6-quinquies.012 non accedono all'invito al ritiro formulato dal relatore.
Passiamo quindi ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici articoli aggiuntivi Tuccillo 6-quinquies.011 e Zanella 6-quinquies.012, non accettati dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 381
Votanti 380
Astenuti 1
Maggioranza 191
Hanno votato sì 161
Hanno votato no 219).
Passiamo alla votazione dell'articolo aggiuntivo Lusetti 6-quinquies.013,
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Gibelli. Ne ha facoltà.
ANDREA GIBELLI. Signor Presidente, preannunzio il mio voto favorevole, rilevando, tuttavia, che questo dispositivo ha un precedente, nel senso che la campagna di programmazione e informazione sulla sicurezza stradale è già un provvedimento che la IX Commissione ha previsto di adottare. In Commissione, infatti, è stata presentata una risoluzione, di cui sono primo firmatario, recante le firme dei capigruppo della maggioranza, la quale sottolinea la necessità di intensificare l'informazione sulla sicurezza stradale.
Pertanto, l'articolo aggiuntivo al nostro esame, che condividiamo nello spirito, è stato, di fatto, già ampiamente discusso con gli strumenti di cui la Commissione si è dotata, e dunque «insegue» sostanzialmente una questione che la maggioranza ha già avuto modo di approfondire.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Lusetti 6-quinquies.013, accettato dalla Commissione e dal Governo e sul quale la V Commissione (Bilancio) ha espresso parere contrario.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 382
Votanti 380
Astenuti 2
Maggioranza 191
Hanno votato sì 371
Hanno votato no 9).
L'articolo aggiuntivo Lusetti 6-quinquies.014 è conseguentemente precluso.
Passiamo agli identici articoli aggiuntivi Osvaldo Napoli 6-quinquies.01 e Realacci 6-quinquies.02.
Chiedo all'onorevole Osvaldo Napoli se acceda all'invito al ritiro formulato dal relatore.
OSVALDO NAPOLI. Sì, signor Presidente, ritiro il mio articolo aggiuntivo 6-quinquies.01.
PRESIDENTE. Sta bene.
Prendo atto che i presentatori dell'articolo aggiuntivo Realacci 6-quinquies.02 non accedono all'invito al ritiro.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Realacci 6-quinquies.02, non accettato dalla Commissione né dal Governo e sul quale la V Commissione (Bilancio) ha espresso parere contrario.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 386
Votanti 382
Astenuti 4
Maggioranza 192
Hanno votato sì 158
Hanno votato no 224).
Passiamo alla votazione dell'articolo aggiuntivo Realacci 6-quinquies.03.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Pasetto. Ne ha facoltà.
GIORGIO PASETTO. Signor Presidente, l'articolo aggiuntivo al nostro esame, di cui sono cofirmatario, riguarda l'elevazione delle pene per la violazione degli articoli 186 e 187 del codice della strada. Si tratta, in realtà, della pena relativa a chi guida in stato di ebbrezza e determina un omicidio colposo.
Non riesco a comprendere come mai tale proposta emendativa non sia stata accettata dal relatore, che non ha espresso parere favorevole, e soprattutto non riesco a comprendere come la maggioranza resti sorda a questo aggravamento della sanzione in ordine ad un reato così grave. Ribadisco, infatti, che si tratta non soltanto della guida sotto effetto di sostanze stupefacenti, ma anche della determinazione di omicidio colposo.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Realacci 6-quinquies.03, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 376
Votanti 372
Astenuti 4
Maggioranza 187
Hanno votato sì 144
Hanno votato no 228).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Lusetti 6-quinquies.04, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 379
Votanti 370
Astenuti 9
Maggioranza 186
Hanno votato sì 148
Hanno votato no 222).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici articoli aggiuntivi Pasetto 6-quinquies.05 e 6-quinquies.015 della Commissione, accettati dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 384
Votanti 375
Astenuti 9
Maggioranza 188
Hanno votato sì 354
Hanno votato no 21).
Passiamo alla votazione dell'emendamento Tidei 6-quinquies.07.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Raffaldini. Ne ha facoltà.
FRANCO RAFFALDINI. Signor Presidente, con questo articolo aggiuntivo si chiede di affrontare un problema presente in molte regioni del nord, delle nostre città e del nostro paese: mi riferisco al problema del trasporto di sostanze pericolose. Chiediamo che il ministro delle infrastrutture e dei trasporti individui le strade e le autostrade sulle quali non possono transitare trasporti pericolosi. In assenza di eventuali collegamenti alternativi, tali trasporti dovrebbero essere considerati trasporti eccezionali e, quindi, si dovrebbero applicare le misure, come quella della scorta, previste per i trasporti eccezionali.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Tidei 6-quinquies.07, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 373
Votanti 372
Astenuti 1
Maggioranza 187
Hanno votato sì 156
Hanno votato no 216).
Passiamo alla votazione dell'articolo aggiuntivo Realacci 6-quinquies.01-bis.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Realacci. Ne ha facoltà.
ERMETE REALACCI. Signor Presidente, uno degli scogli su cui rischiano di arenarsi le norme che stiamo approvando attiene al problema dei controlli e dobbiamo tenerne conto, se vogliamo fare un lavoro serio e utile per il paese, anche per ridurre il tremendo prezzo che paghiamo in termini di vite umane, di feriti e anche di danni economici.
Fa parte della nostra esperienza individuale, ma è impressionante verificare il dato statistico quantitativo del fenomeno della riduzione dei controlli sulle nostre strade. Oggi sulle nostre strade vi sono meno pattuglie della polizia stradale di quante non ve ne fossero mezzo secolo fa. Nel 1960, con meno di un decimo delle
macchine circolanti in Italia, vi erano più pattuglie della polizia stradale di quante non ve ne siano oggi.
È evidente - e ciò appartiene anche all'esperienza di chi di noi ha una certa età - che nel passato i controlli erano più intensi, mentre oggi sono meno intensi. Ciò talvolta porta ad adottare norme (pensate alle stragi del sabato sera) che potrebbero essere anche meno restrittive della libertà individuale, se vi fosse un aumento dei controlli. Questo articolo aggiuntivo che - me ne rendo conto - nelle attuali ristrettezze di bilancio può sembrare, per così dire, negativo per le forze di maggioranza, ha uno scopo molto semplice: stanziare fondi sufficienti a garantire alla polizia stradale e ai carabinieri un'intensificazione dei controlli sulle nostre strade. In mancanza di ciò, tutte le norme che stiamo varando possono avere un effetto psicologico immediato (finché i giornali ne parlano), ma poi vengono riassorbite nei comportamenti quotidiani, perché la gente si abitua al fatto che vengono approvate norme che poi non vengono rispettate.
Si tratta, quindi, di un articolo aggiuntivo volto a fornire i mezzi e ad aumentare gli organici, in primo luogo della polizia stradale ma anche dell'Arma dei carabinieri, per far rispettare effettivamente le norme che stiamo approvando (Applausi dei deputati del gruppo della Margherita, DL-l'Ulivo).
MARIO TASSONE, Viceministro delle infrastrutture e dei trasporti. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
MARIO TASSONE, Viceministro delle infrastrutture e dei trasporti. Signor Presidente, devo ringraziare l'onorevole Realacci che ha posto una questione sempre presente non soltanto nel corso dei lavori della Commissione, ma anche nell'attività del Governo.
Vi è il grosso problema del controllo sul territorio. Non v'è dubbio che approviamo norme, prevediamo prescrizioni che fanno il loro corso, ma poi bisogna anche applicare le sanzioni. Questo articolo aggiuntivo richiama l'esigenza di rafforzare l'organizzazione e la presenza delle forze dell'ordine sul territorio. In questa sede, non possiamo accogliere l'articolo aggiuntivo in esame, ma ciò non significa rigettare o disconoscere che esiste un problema.
Vi sono 28.700 pattuglie della Polstrada che hanno operato nei giorni immediatamente successivi all'emanazione del decreto-legge. Si sta cercando, compatibilmente con le risorse e con l'organico delle forze dell'ordine, di determinare un controllo sempre più massiccio sul territorio. Certamente, tale controllo non può essere affidato solamente alle pattuglie, ma deve essere anche attuato attraverso strumenti telematici e sistemi elettronici. Credo si stia andando in tale direzione.
Forse, approvare la proposta emendativa in esame in questa fase non ci trova d'accordo, ma si sta andando in quella direzione in termini più completi e puntuali di quanto si possa pensare.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Raffaldini. Ne ha facoltà.
FRANCO RAFFALDINI. Signor Presidente, durante il mio intervento nella discussione sulle linee generali sollevai, tra le altre questioni, la necessità di accompagnare la fase di controllo. In tale ambito denunciai la situazione in cui si trovano attualmente le forze di polizia a cui il ministro Tremonti ha, addirittura, tagliato la benzina per le auto. Mentre discutevo di ciò - come si evince dal resoconto stenografico - il presidente della Commissione, onorevole Romani, mi ha interrotto dicendomi che il problema era già stato risolto essendo le risorse già previste dal DPEF. Non mi fido di tale affermazione: se tutto fosse già risolto non comprenderei il parere contrario sull'articolo aggiuntivo in esame. Se non lo si accoglie vuol dire che il problema, a tutt'oggi, non è affatto risolto.
MARIO TASSONE, Viceministro delle infrastrutture e dei trasporti. Raffaldini, te l'ho anche spiegato!
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Realacci 6-quinquies.01-bis, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 358
Votanti 357
Astenuti 1
Maggioranza 179
Hanno votato sì 148
Hanno votato no 209).
Passiamo alla votazione dell'articolo aggiuntivo Buontempo 6-quinquies.06.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Buontempo. Ne ha facoltà.
TEODORO BUONTEMPO. Signor Presidente, vorrei riferirmi allo stesso problema posto dall'onorevole Realacci con una sostanziale differenza: non chiedo di attingere ad un fondo che già ha la sua indisponibilità, come ci ha ricordato il viceministro. Credo che le nostre norme debbano essere fatte rispettare. Possiamo comminare tutte le sanzioni del mondo per le stragi del sabato sera, ma se su strada non vi sono agenti di polizia locale o nazionale che fanno i dovuti controlli non riusciamo ad incidere sulla questione.
Non capisco perché la Commissione abbia espresso parere contrario sulla mia proposta emendativa che non toglie fondi a nessuno. L'articolo aggiuntivo da me proposto dice che a chi guida in stato di ebbrezza o sotto l'effetto di stupefacenti durante le ore notturne, si commina una sanzione aggiuntiva che va a finanziare le polizie locali e provinciali del luogo in cui avvengono gli incidenti. Dunque, i controllati indisciplinati pagano i controllori: non si toglie una sola lira alle casse dello Stato.
Con la proposta emendativa in esame chiediamo che ogni anno il fondo così costituito venga ripartito tra le dieci province che hanno registrato nell'anno precedente la maggiore mortalità causata da incidenti stradali.
Si applica, quindi, una pena pecuniaria aggiuntiva al fine di costituire un fondo, che andrebbe a beneficio delle province che hanno avuto il più alto indice di mortalità, affinché esse possano finanziare, senza togliere una lira allo Stato, la polizia locale, dal momento che né le province né i comuni sono in grado, con le risorse attuali, di farvi fronte. Se non sussiste un problema di bilancio, vorrei sapere allora qual è il motivo per il quale la Commissione ha espresso un parere contrario su questo emendamento. Oppure devo pensare che qui gli emendamenti sono lottizzati e, quindi, dato che la Commissione ha già espresso un parere favorevole su un altro mio emendamento, non è allora possibile esprimere un ulteriore parere favorevole su un altro mio emendamento?
Onorevole relatore, conoscendo la sua sensibilità e sapendo con quale dedizione lei si è dedicato a questa materia, capisco la sua difficoltà a trovare un punto di equilibrio fra esigenze diverse, tuttavia vorrei farle presente che l'emendamento 1.8, sempre a mia firma, sul quale la Commissione ha espresso parere favorevole e che è stato approvato, ha una finalità analoga, perché tende a recuperare 3000 agenti da impiegare nei controlli sulle strade, dato che il servizio di controllo per i trasporti pericolosi lo possono effettuare delle ditte specializzate. Ebbene, con lo stesso spirito ho presentato questo secondo emendamento che, ripeto, non costa una lira a nessuno, e che ha l'obiettivo di costituire un fondo, che andrebbe a beneficio delle province per l'attività di vigilanza sulle strade. Quindi chi viene contravvenzionato di notte, dalle ore 23 alle ore 7, in un certo senso pagherebbe un servizio che verrebbe svolto nelle stesse ore.
Pertanto, anche se comprendo le difficoltà, mi auguro che la Commissione ci voglia ripensare e che il Governo ponga attenzione e che legga l'emendamento, con la diligenza che le riconosco, signor viceministro ...
MARIO TASSONE, Viceministro delle infrastrutture e dei trasporti. L'abbiamo letto, onorevole Buontempo, con grande attenzione, come al solito, nei suoi confronti!
TEODORO BUONTEMPO. Dato che obiettivamente non riesco a capire perché su di esso è stato espresso un parere contrario, chiedo al relatore la cortesia almeno di spiegare quale danno deriverebbe alla collettività, allo Stato e al provvedimento che stiamo approvando, dall'approvazione di questo emendamento. Può darsi che io non veda l'errore contenuto nel mio emendamento e quindi chiedo alla Commissione e al Governo di spiegare quale danno ne deriverebbe, perché esso è ritenuto inapplicabile e perché non si può costituire un fondo.
PRESIDENTE. Onorevole Buontempo, la invito a concludere.
TEODORO BUONTEMPO. L'espressione di questi concetti era un modo per sottolineare alcuni aspetti e per richiamare l'attenzione della Commissione e del Governo, in quanto secondo me è stato compiuto un errore di disattenzione perché evidentemente è stato abbinato all'emendamento Realacci che, pur avendo una sua motivazione molto forte, aveva però un'altra logica per la copertura della spesa. Il mio emendamento invece non ha quella necessità di copertura di spesa, trattandosi della costituzione di un fondo autonomo. Vi pregherei, pertanto, di riflettere su questo mio emendamento.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Realacci. Ne ha facoltà.
ERMETE REALACCI. Intervengo solo per dire che l'onorevole Buontempo mi ha convinto e pertanto chiedo di sottoscrivere il suo emendamento.
ANTONIO PEZZELLA, Relatore. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ANTONIO PEZZELLA, Relatore. A nome dei componenti della Commissione trasporti chiedo all'onorevole Buontempo e all'onorevole Realacci, il quale ha appena sottoscritto l'emendamento in oggetto, di ritirarlo. Presenteremo infatti un ordine del giorno della Commissione al fine di provvedere in questi termini.
PRESIDENTE. Onorevoli colleghi, prima di salutare i nostri ospiti presenti in tribuna, vorrei spiegarvi bene che c'è un popolo che ha sofferto particolarmente in questi anni: è il popolo del Kurdistan.
È qui presente il Presidente Talabani, Segretario generale dell'Unione patriottica del Kurdistan e membro del Consiglio del Governo provvisorio dell'Iraq. Ritengo gli si debba rivolgere un saluto a nome di tutti gli italiani (Generali applausi - L'Assemblea si leva in piedi).
Grazie, onorevoli colleghi.
Onorevole Buontempo, aderisce all'invito rivoltole dal relatore?
TEODORO BUONTEMPO. Vorrei rispondere alla cortese attenzione rivolta dal relatore alla mia proposta emendativa. Qui non si tratta di una raccomandazione contenuta in un ordine del giorno, ma di un provvedimento concreto affinché si dia vita ad un fondo che trae le proprie risorse dalle contravvenzioni per aiutare le polizie locali.
Al limite, avrei potuto capire una risposta con la quale si affermasse che tale problematica potesse essere inserita nel
prossimo provvedimento sulle stragi del sabato sera, altrimenti chiedo di votare questo articolo aggiuntivo.
MARIO TASSONE, Viceministro delle infrastrutture e dei trasporti. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
MARIO TASSONE, Viceministro delle infrastrutture e dei trasporti. Onorevole Buontempo, di questo problema abbiamo discusso spesso in quest'aula, parlando del fondo o della possibilità di devolvere quanto ricavato dalle contravvenzioni ad un'attività di propaganda, a progetti di difesa della vita e quant'altro. Certo, tale questione è importante e ritengo possa essere affrontata in altra sede; ad esempio, lei mi parla del provvedimento relativo alle stragi del sabato sera.
Tuttavia - è un aspetto che intendo sottolineare - non è possibile proporre tutto all'interno di norme; infatti, anche l'attività amministrativa, sia da parte del Governo sia da parte delle province e dei comuni, può essere efficace.
Onorevole Buontempo, voglio ricordarle che anche le province si stanno dotando di polizie provinciali, i comuni hanno le polizie municipali e già stanno raccogliendo fondi da investire in azioni di propaganda e di dissuasione.
Perciò, il Governo raccoglie il senso e il forte messaggio derivante dalla proposta emendativa presentata dall'onorevole Buontempo e si adopererà affinché questa materia sia collocata all'interno del decreto-legge sulle stragi del sabato sera.
PRESIDENTE. Onorevole Buontempo, allora accede all'invito al ritiro?
TEODORO BUONTEMPO. Presidente, insisto per la votazione della mia proposta emendativa.
PRESIDENTE. Sta bene.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Buontempo 6-quinquies.06, non accettato dalla Commissione né dal Governo e sul quale la V Commissione (Bilancio) ha espresso parere contrario.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 355
Votanti 347
Astenuti 8
Maggioranza 174
Hanno votato sì 119
Hanno votato no 228).
Passiamo alla votazione degli identici emendamenti Raffaldini 7.65 e Gibelli 7.66.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Gibelli. Ne ha facoltà.
ANDREA GIBELLI. Presidente, chiedo al Governo di esporre all'Assemblea quali siano i motivi per cui, attraverso una serie di norme che irrigidiscono nel complesso il codice della strada, si decida di non rispettare la delega, posticipando l'inserimento della targatura dei ciclomotori.
Con questo emendamento si intende anticipare la targatura rispetto ai tempi previsti nella delega. Dunque, o il ministro ci chiarisce quali siano i motivi di tale proroga o, veramente, non se ne comprendono le ragioni.
PRESIDENTE. Viceministro Tassone, intende rispondere all'onorevole Gibelli?
MARIO TASSONE, Viceministro delle infrastrutture e dei trasporti. L'onorevole Gibelli già lo sa, ci sono state motivazioni di ordine tecnico e non un tentativo di eludere un impegno che il Governo si è già assunto.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici
emendamenti Raffaldini 7.65 e Gibelli 7.66, non accettati dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 365
Votanti 350
Astenuti 15
Maggioranza 176
Hanno votato sì 147
Hanno votato no 203).
Passiamo alla votazione dell'emendamento Gibelli 7.68.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Luciano Dussin. Ne ha facoltà.
LUCIANO DUSSIN. Signor Presidente, abbiamo approvato una norma che prevede a decorrere dal 1o luglio 2005 l'obbligo del certificato di idoneità alla guida di ciclomotori per i maggiorenni privi di patente.
L'emendamento in esame introduce una norma transitoria, in virtù della quale chi abbia compiuto diciotto anni alla data di entrata in vigore del decreto ottiene il certificato di idoneità alla guida dei ciclomotori previo il solo accertamento dei requisiti fisici e psichici.
A nostro avviso, si tratterebbe comunque di un notevole passo in avanti per la tutela della sicurezza, perché si tratta comunque di effettuare controlli medici nei confronti di una categoria di persone che - voglio ricordarlo - sono poche e in gran parte anziane. Tale norma transitoria servirebbe per evitare agli ultrasessantenni - mi viene in mente l'anziano che abita vicino casa mia, che si muove con la Vespa 50 da sessant'anni per recarsi al mercato o al bar per giocare a scopa - che già sono sottoposti al controllo medico, di andare in autoscuola a fare i quiz. La norma transitoria che proponiamo supererebbe il problema.
ANTONIO PEZZELLA, Relatore. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ANTONIO PEZZELLA, Relatore. Signor Presidente, abbiamo approvato questa mattina, con l'unanime parere favorevole della Commissione, l'emendamento 2.32, a norma del quale, a decorrere dal 1o luglio 2005, l'obbligo di conseguire il certificato di idoneità per la guida di ciclomotori è esteso anche ai maggiorenni che non siano già titolari di patente di guida.
Con l'approvazione dell'emendamento in esame, chi abbia compiuto diciotto anni alla data di entrata in vigore del decreto - quindi non soltanto la persona anziana - ottiene il certificato di idoneità alla guida di ciclomotori con il solo accertamento dei requisiti fisici e psichici prescritti. Ciò significa in pratica che chi ha diciotto anni, dal momento in cui li compie e per il resto della vita, se ha i requisiti psichici e fisici, si presenta e ottiene il certificato. Quindi, la norma, anzichè dal 1o luglio 2005, decorrerà fra diciotto anni; ciò significa estendere il certificato a tutti, il che non è possibile.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Gibelli 7.68, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 361
Votanti 352
Astenuti 9
Maggioranza 177
Hanno votato sì 63
Hanno votato no 289).
Prendo atto che l'onorevole Realacci ha erroneamente espresso voto favorevole, mentre intendeva esprimere voto contrario.
Passiamo alla votazione dell'emendamento Gibelli 7.69.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Raffaldini, al quale ricordo che ha un minuto di tempo a disposizione. Ne ha facoltà.
FRANCO RAFFALDINI. Signor Presidente, l'emendamento in esame è un emendamento grave, in quanto interviene sulla normativa relativa al patentino e all'educazione stradale nelle scuole. Sono stati previsti per i minorenni corsi sulla sicurezza della circolazione, al termine dei quali viene rilasciato il patentino, nell'ambito dell'autonomia scolastica, ed è stato altresì previsto che tali corsi siano gratuiti (al contrario, chi intende frequentare i corsi presso le autoscuole deve pagare).
L'emendamento in esame elimina la gratuità: i ragazzini che frequentano i corsi nelle scuole dovrebbero pagare per il rilascio del patentino, il che snatura il senso dell'educazione stradale nella scuola.
ANDREA GIBELLI. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ANDREA GIBELLI. Signor Presidente, ritiro l'emendamento 7.69 a mia firma.
PRESIDENTE. Sta bene.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Cuccu 7.1, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 355
Votanti 352
Astenuti 3
Maggioranza 177
Hanno votato sì 18
Hanno votato no 334).
Passiamo alla votazione dell'emendamento Cuccu 7.2.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Cuccu. Ne ha facoltà.
PAOLO CUCCU. Signor Presidente, per la prima volta durante la discussione del disegno di legge di conversione del decreto in esame, intendo parlare della qualità della rete stradale italiana, con specifico riferimento alla qualità della rete stradale sarda.
Molti di noi - certamente non tutti - conoscono la precaria condizione di questa rete. In modo particolare gli autotrasportatori e i tassisti che operano nella nostra regione, con queste tabelle, avranno sicuramente grandissime difficoltà. Molti di loro, in un unico viaggio, corrono il rischio di perdere il titolo della patente. L'Assotrasporti sarda ha commissionato recentemente uno studio dal quale si evince la situazione di difficoltà, anche a causa della mancata modificazione della cartellonistica verticale nelle strade dove sono stati eseguiti lavori. Esemplificando, si riduce la velocità a 50 chilometri orari, perché ci sono lavori in corso, e questi cartelloni non vengono rimossi neanche dopo la fine dei lavori. Può, dunque, succedere che, con questi limiti di velocità, autotrasportatori e tassisti perdano la patente, perché è stato studiato che, per percorrere la Sardegna con un mezzo di autotrasporto dal nord al sud o viceversa, si impiega addirittura una giornata. Ecco perché chiedo che agli autotrasportatori e ai tassisti sardi vengano attribuiti trenta punti.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Cuccu 7.2, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 359
Votanti 354
Astenuti 5
Maggioranza 178
Hanno votato sì 38
Hanno votato no 316).
Passiamo all'emendamento Gibelli 7.70.
ANDREA GIBELLI. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ANDREA GIBELLI. Signor Presidente, chiedo di intervenire su questo emendamento, perché, nella sostanza, vorrei che l'Assemblea prendesse atto del fatto che la volontà della Lega, durante tutta la discussione del provvedimento, è stata quella di inasprire le sanzioni per i comportamenti gravi e di ridurre le sanzioni per i comportamenti sbagliati. Sulla base di questa volontà, abbiamo proposto il mio emendamento 7.70, che innalza il punteggio delle patenti da venti a venticinque. Ulteriori riflessioni hanno consentito al relatore e alla Commissione medesima di presentare l'emendamento 7.110 della Commissione, che introduce il cosiddetto limite di decurtazione massima dei punti, attraverso l'adozione del testo di un emendamento della Lega nord nel quale, in sostanza, si dice che, quando vengono commesse contestualmente più infrazioni, non si possano sottrarre più di quindici punti, purché si tratti di infrazioni lievi. Con tale proposta si è inteso introdurre il principio secondo cui non possiamo imporre al paese un insieme di norme che inaspriscono le sanzioni per i comportamenti gravi, senza prevedere una serie di meccanismi che attenuino le somme matematiche per quanto riguarda, invece, i comportamenti sbagliati.
A me fa piacere che la Commissione abbia adottato questa proposta, che va letta contestualmente all'emendamento 7.11 del collega Nicotra. Preannuncio l'argomento, affinché si capisca il motivo per cui il mio emendamento 7.70 viene superato. Nella nuova formulazione l'emendamento Nicotra 7.11 prevede che l'automobilista possa ottenere un bonus, qualora si comporti bene e non incappi in infrazioni entro un tempo ragionevole.
Quindi, sulla base della lettura contestuale dell'emendamento Nicotra 7.11, al quale chiedo di apporre la mia firma, e dell'emendamento 7.110 della Commissione, originato da una proposta della Lega nord, ritiro il mio emendamento 7.70.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Giulio Conti 7.105, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti e Votanti 344
Maggioranza 173
Hanno votato sì 128
Hanno votato no 216).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Giulio Conti 7.106, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 344
Votanti 343
Astenuti 1
Maggioranza 172
Hanno votato sì 40
Hanno votato no 303).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Lion 7.71, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti e Votanti 361
Maggioranza 181
Hanno votato sì 139
Hanno votato no 222).
Passiamo alla votazione dell'emendamento 7.110 della Commissione.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Duca. Ne ha facoltà.
EUGENIO DUCA. Signor Presidente, credo che questo sia l'emendamento che, accogliendo la soluzione del cumulo, consentirà di ritirare i successivi emendamenti Albonetti 7.72 e Rognoni 7.73, di cui annuncio il ritiro a nome dei presentatori. Si tratta di un emendamento che introduce un meccanismo di cumulo.
Io spero che vi sia un'interpretazione corretta di questa norma - è questo il motivo per cui intervengo e di questo abbiamo chiesto anche ai funzionari e al Governo: in questo senso, io mi auguro che il dibattito serva anche per dare questa indicazione - per cui sia previsto il cosiddetto bonus, vale a dire un premio ai guidatori bravi, a coloro che rispettano sempre le norme: quindi, dopo due anni che uno è bravo, ottieni un premio di due punti, escludendo, ovviamente, le infrazioni gravi e gravissime, come omissione di soccorso, sorpasso in curva, vale a dire nei casi in cui si sottrae un punteggio di almeno dieci punti. Tuttavia, il bonus deve valere, appunto, per coloro che non hanno compiuto infrazioni e non hanno avuto sottrazioni di punti nei due anni precedenti. In altre parole, non si passa da 10 a 22 dopo due anni, ma da 10 a 20, come non si passa da 15 a 22 ma si passa da 10 a 20.
Se questa, come noi pensiamo, è l'interpretazione, va bene. In questo modo, si premiano coloro che per due anni stanno a 20 e quindi sono guidatori, automobilisti, cittadini virtuosi. Pertanto, noi ritiriamo anche i due emendamenti Albonetti 7.72 e Rognoni 7.73 e annunciamo un voto favorevole sull'emendamento proposto dalla Commissione.
PRESIDENTE. Sta bene.
ANTONIO PEZZELLA, Relatore. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ANTONIO PEZZELLA, Relatore. Signor Presidente, vorrei rassicurare il collega Duca che questa è stata la nostra intenzione, tant'è che l'emendamento 7.110 è stato presentato dalla Commissione, e l'emendamento Nicotra 7.11 stabilisce che gli effetti devono intervenire in assenza di sanzioni. Per cui vi è la massima tranquillità, sia su questo emendamento della Commissione, che sottoponiamo al voto dell'Assemblea, sia sul successivo emendamento Nicotra 7.11 in cui è stata prevista questa norma per tutelare le persone che non hanno compiuto infrazioni.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 7.110 della Commissione, accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti e Votanti 346
Maggioranza 174
Hanno votato sì 341
Hanno votato no 5).
Ricordo che gli emendamenti Albonetti 7.72 e Rognoni 7.73 sono stati ritirati.
Passiamo alla votazione dell'emendamento Tuccillo 7.76.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Tuccillo. Ne ha facoltà.
DOMENICO TUCCILLO. Signor Presidente, su questo emendamento chiedo un momento di attenzione all'Assemblea e, in particolare, anche dei colleghi della maggioranza e spiego subito il perché. Nel dibattito di questi giorni e anche nel parere degli esperti su questo provvedimento uno dei suoi punti deboli è stato individuato nella possibilità di avere una
massa critica enorme di contenzioso per come è organizzato l'impianto del testo di legge, con una enorme sofferenza sia per i cittadini, sia per chi amministra la giustizia, ma soprattutto con il serio pericolo di rendere alla fine del tutto inefficace questo lavoro e queste norme che stiamo costruendo.
Questo emendamento interviene proprio in questa direzione perché nel sistema, così come concepito nell'impianto del decreto-legge, si prevede che i punti vengano decurtati soltanto quando venga completato l'iter del ricorso avviato dal cittadino a cui viene elevata la multa, la sanzione, quindi soltanto al terzo grado di giudizio. Noi chiediamo che quando ci sia un pronunciamento espresso da parte dell'autorità giudiziaria nel primo grado di giudizio, la sanzione sia resa già applicativa, perché diversamente rischiamo, intanto, una differenziazione enorme tra chi ha la possibilità di ricorrere e chi non ce l'ha, ma soprattutto rischiamo che l'applicazione della norma non venga rispettata. Infatti, avendo la possibilità di dover attendere i tre gradi di giudizio, alla fine il tempo è talmente ampio che di fatto la sanzione non si applica.
Per questo motivo, noi chiediamo che l'applicazione della sanzione avvenga appena vi è l'espressione del primo grado di giudizio in modo tale da rendere efficace la norma e la sanzione.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Tuccillo 7.76, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 351
Votanti 350
Astenuti 1
Maggioranza 176
Hanno votato sì 134
Hanno votato no 216).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Raffaldini 7.74, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 359
Votanti 357
Astenuti 2
Maggioranza 179
Hanno votato sì 136
Hanno votato no 221).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Giachetti 7.3, accettato dalla Commissione e dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 368
Votanti 365
Astenuti 3
Maggioranza 183
Hanno votato sì 353
Hanno votato no 12).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Lion 7.77, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti e Votanti 356
Maggioranza 179
Hanno votato sì 142
Hanno votato no 214).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Giulio Conti 7.79, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 357
Votanti 348
Astenuti 9
Maggioranza 175
Hanno votato sì 69
Hanno votato no 279).
Prendo atto che l'onorevole Pinto non è riuscita a votare.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Giulio Conti 7.80, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 357
Votanti 356
Astenuti 1
Maggioranza 179
Hanno votato sì 15
Hanno votato no 341).
Passiamo alla votazione dell'emendamento Giachetti 7.82.
Ha chiesto di parlare per dichiarazioni voto l'onorevole Pasetto. Ne ha facoltà.
GIORGIO PASETTO. Signor Presidente, sappiamo che per quanto riguarda il recupero del punteggio vi è lo strumento dei corsi cosiddetti di recupero ed i soggetti indicati sono gli enti pubblici e privati. La patente si può riavere; in realtà si citano le autoscuole.
Con il suddetto emendamento poniamo due questioni: prevediamo esplicitamente che tra i soggetti che possono attivare i corsi di recupero vi siano gli enti locali, i comuni e le province (a nostro avviso, deve essere esplicitato perché non risulta nel provvedimento in esame) e sollecitiamo una regolamentazione che fissi modalità e prezzi di tali corsi. A tale proposito, oggi si avverte un rischio vero, fortemente fondato, con riferimento al recupero della patente, che ciò non venga precisato da parte non solo delle autoscuole, ma di tutti soggetti privati. Occorre, pertanto, individuare una regolamentazione in ordine ai criteri da seguire in relazione ai costi e alle modalità di questi corsi.
Gli emendamenti in questione si pongono in questa direzione; auspichiamo che da parte del relatore vi sia una certa attenzione, soprattutto in ordine a questo emendamento.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Giachetti 7.82, non accettato dalla Commissione né dal Governo e sul quale la V Commissione (Bilancio) ha espresso parere contrario.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 359
Votanti 358
Astenuti 1
Maggioranza 180
Hanno votato sì 146
Hanno votato no 212).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Carbonella 7.81, non accettato dalla Commissione né dal Governo e sul quale la V Commissione (Bilancio) ha espresso parere contrario.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 363
Votanti 360
Astenuti 3
Maggioranza 181
Hanno votato sì 145
Hanno votato no 215).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Giulio Conti 7.78, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 368
Votanti 366
Astenuti 2
Maggioranza 184
Hanno votato sì 12
Hanno votato no 354).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Giulio Conti 7.84, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 367
Votanti 365
Astenuti 2
Maggioranza 183
Hanno votato sì 6
Hanno votato no 359).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Lion 7.85, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 366
Votanti 357
Astenuti 9
Maggioranza 179
Hanno votato sì 136
Hanno votato no 221).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Rognoni 7.86, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 366
Votanti 365
Astenuti 1
Maggioranza 183
Hanno votato sì 148
Hanno votato no 217).
Passiamo all'emendamento Nicotra 7.11.
Prendo atto che la riformulazione proposta è stata accettata dai proponenti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Nicotra 7.11, nel testo riformulato, accettato dalla Commissione e dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 374
Votanti 373
Astenuti 1
Maggioranza 187
Hanno votato sì 363
Hanno votato no 10).
Sono conseguentemente preclusi gli emendamenti Cuccu 7.4 e 7.5.
Passiamo all'emendamento Osvaldo Napoli 7.6.
Prendo atto che la riformulazione proposta è stata accettata dal proponente.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Osvaldo Napoli 7.6, nel testo riformulato, accettato dalla Commissione e dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 363
Votanti 359
Astenuti 4
Maggioranza 180
Hanno votato sì 240
Hanno votato no 119).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Osvaldo Napoli 7.7, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 371
Votanti 369
Astenuti 2
Maggioranza 185
Hanno votato sì 18
Hanno votato no 351).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Raffaldini 7.87, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 358
Votanti 357
Astenuti 1
Maggioranza 179
Hanno votato sì 67
Hanno votato no 290).
Avverto che, della serie di emendamenti a scalare, dall'emendamento Raffaldini 7.88 all'emendamento Mazzarello 7.90, porrò in votazione solo il primo e l'ultimo.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Raffaldini 7.88, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 368
Votanti 365
Astenuti 3
Maggioranza 183
Hanno votato sì 138
Hanno votato no 227).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Mazzarello 7.90, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 371
Votanti 363
Astenuti 8
Maggioranza 182
Hanno votato sì 139
Hanno votato no 224).
Avverto che della serie di emendamenti a scalare, dall'emendamento Duca 7.91 all'emendamento Raffaldini 7.93, porrò in votazione solo il primo e l'ultimo.
EUGENIO DUCA. Signor Presidente, sono ritirati.
PRESIDENTE. Sta bene.
Avverto che della serie di emendamenti a scalare, dall'emendamento Raffaldini 7.94 all'emendamento Mazzarello 7.96, porrò in votazione solo il primo e l'ultimo.
EUGENIO DUCA. Signor Presidente, sono ritirati.
PRESIDENTE. Sta bene.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Rognoni 7.97, accettato dalla Commissione e dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 375
Votanti 373
Astenuti 2
Maggioranza 187
Hanno votato sì 363
Hanno votato no 10).
Passiamo alla votazione dell'emendamento Giachetti 7.98.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Pasetto. Ne ha facoltà.
GIORGIO PASETTO. Signor Presidente, onorevoli colleghi, questo emendamento va nella direzione dell'autonomia delle amministrazioni locali ed è coerente rispetto alla revisione, lo dico soprattutto ai colleghi della Lega nord Padania, del titolo V della Costituzione. In tutta questa riforma non troviamo traccia di processi di individuazione di autonomia in capo alla responsabilità delle amministrazioni locali.
Questo emendamento mira a dare la possibilità agli amministratori locali, in particolare ai sindaci, di regolare con lo strumento dell'ordinanza il rilevamento a distanza, per l'attraversamento delle corsie preferenziali, per tutta una serie di limiti che si determinano, compresa l'alta velocità. Si dà così la possibilità ai sindaci di poter installare strumenti di rilevazione di carattere telematico. Non possiamo immaginare che ad ogni angolo di strada, ad ogni incrocio o ad ogni corsia preferenziale vi siano vigili urbani.
Dobbiamo richiamare l'attenzione dei colleghi in ordine ai problemi della velocità e della guida poco sicura ricordando che il maggior numero di incidenti mortali avviene all'interno delle aree metropolitane. Affidare la responsabilità di questi poteri ai sindaci significherebbe non soltanto sottrarli alle prefetture, ma anche avere strumenti di intervento diretto nelle mani di chi ha maggior conoscenza del territorio.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Tocci. Ne ha facoltà.
WALTER TOCCI. Signor Presidente, onorevoli colleghi, vorrei esprimere il mio assenso a questo emendamento a firma Giachetti, Tuccillo e Pasetto che va nella direzione di semplificare le procedure e affidare ai sindaci strumenti agili per il rispetto del codice della strada. Le tecnologie c consentono un salto di qualità e la modernizzazione; purtroppo però le amministrazioni comunali devono ancora avere a che fare con norme antiquate e questo provvedimento tende ad un salto di qualità e soprattutto, come ha ricordato onorevole Pasetto, copre una carenza di questo decreto-legge, relativa alle città.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Giachetti 7.98, non accettato dalla Commissione né dal Governo e sul quale la V Commissione (Bilancio) ha espresso parere contrario.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 342
Votanti 341
Astenuti 1
Maggioranza 171
Hanno votato sì 137
Hanno votato no 204).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Pasetto 7.99, non accettato dalla Commissione né dal Governo e sul quale la V Commissione (Bilancio) ha espresso parere contrario.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 344
Votanti 342
Astenuti 2
Maggioranza 172
Hanno votato sì 132
Hanno votato no 210).
Passiamo ora alle proposte emendantive riferite alla tabella di cui al comma 10 dell'articolo 7.
Avverto che sono stati presentati gli emendamenti 7.150 della Commissione ed il subemendamento Lion 0.7.150.1 (vedi l'allegato A - A.C. 4118 sezione 5).
Prendo atto che il Governo esprime parere favorevole sull'emendamento 7.150 della Commissione e che la Commissione esprime parere contrario sull'emendamento Lion 7.20 e sul subemendamento Lion 0.7.150.1.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Lion 7.20, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 357
Votanti 353
Astenuti 4
Maggioranza 177
Hanno votato sì 138
Hanno votato no 215).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul subemendamento Lion 0.7.150.1, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 342
Votanti 339
Astenuti 3
Maggioranza 170
Hanno votato sì 125
Hanno votato no 214).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 7.150 della Commissione, accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 358
Votanti 356
Astenuti 2
Maggioranza 179
Hanno votato sì 340
Hanno votato no 16).
Sono pertanto preclusi gli emendamenti dagli identici emendamenti Osvaldo Napoli 7.22, Zanella 7.23 e Pasetto 7.120 sino all'emendamento Gibelli 7.55.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti Cuccu 7.56 e Tuccillo 7.122, non accettati dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 350
Votanti 342
Astenuti 8
Maggioranza 172
Hanno votato sì 117
Hanno votato no 225).
Prendo atto che l'onorevole Cuccu ha espresso voto contrario, mentre egli avrebbe voluto esprimere voto favorevole.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Lion 7.58, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 350
Votanti 343
Astenuti 7
Maggioranza 172
Hanno votato sì 129
Hanno votato no 214).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Cuccu 7.59, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 357
Votanti 352
Astenuti 5
Maggioranza 177
Hanno votato sì 19
Hanno votato no 333).
Prendo atto che l'onorevole Santori non è riuscito ad esprimere il proprio voto; prendo altresì atto che l'onorevole Cuccu ha espresso voto contrario e che avrebbe voluto esprimere voto favorevole.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Luciano Dussin 7.57, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 358
Votanti 354
Astenuti 4
Maggioranza 178
Hanno votato sì 14
Hanno votato no 340).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Cuccu 7.60, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 366
Votanti 363
Astenuti 3
Maggioranza 182
Hanno votato sì 3
Hanno votato no 360).
Prendo atto che l'onorevole Cuccu ha espresso voto contrario, mentre egli avrebbe voluto esprimere voto favorevole.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Cuccu 7.61, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 369
Votanti 366
Astenuti 3
Maggioranza 184
Hanno votato sì 4
Hanno votato no 362).
Prendo atto che l'onorevole Cuccu ha espresso voto contrario, mentre avrebbe voluto esprimere voto favorevole.
Passiamo alla votazione dell'emendamento Pasetto 7.104.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Pasetto. Ne ha facoltà.
GIORGIO PASETTO. Signor Presidente, onorevoli colleghi, questo emendamento richiama la situazione che si è determinata il giorno 30 giugno.
Innanzitutto, vorrei chiedere al relatore se c'è un emendamento sostitutivo per quanto riguarda la situazione del 30 giugno in ordine alla confusione che si è determinata con la pubblicizzazione del decreto-legge ventiquattro ore dopo.
PRESIDENTE. Il relatore?
ANTONIO PEZZELLA, Relatore. Noi abbiamo stabilito che alcune disposizioni di questo decreto-legge entrino in vigore dalle ore 00 del 1o luglio 2004.
PRESIDENTE. Bene, onorevole Pasetto, ritira il suo emendamento 7.104?
GIORGIO PASETTO. Sì, signor Presidente, lo ritiriamo.
PRESIDENTE. Sta bene. Prendo atto che anche gli emendamenti Albonetti 7.102 e 7.101 sono stati ritirati dal presentatore.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Gibelli 7.100, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 339
Votanti 336
Astenuti 3
Maggioranza 169
Hanno votato sì 73
Hanno votato no 263).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Ferro 7.10, non accettato dalla Commissione né dal Governo e sul quale la V Commissione (Bilancio) ha espresso parere contrario.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 345
Votanti 339
Astenuti 6
Maggioranza 170
Hanno votato sì 9
Hanno votato no 330).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 7.01 della Commissione, accettato dal Governo e sul qual la V Commissione (Bilancio) ha espresso parere contrario.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 359
Votanti 356
Astenuti 3
Maggioranza 179
Hanno votato sì 345
Hanno votato no 11).
Riprendiamo dunque l'esame degli articoli aggiuntivi Adduce 2.02, Emerenzio Barbieri 2.03 e 2.04, Pasetto 2.05 e Luciano Dussin 2.06 precedentemente accantonati.
Chiedo ai presentatori se accedano all'invito al ritiro.
GIUSEPPE GIANNI. Signor Presidente, vorrei chiedere al Governo se intenda assumere l'impegno di trasferire il contenuto di questi articoli aggiuntivi nel decreto per le stragi del sabato sera. Se è così, riteniamo di ritirare i nostri articoli aggiuntivi Emerenzio Barbieri 2.03 e 2.04.
PRESIDENTE. Onorevole Luciano Dussin?
LUCIANO DUSSIN. Signor Presidente, vorrei sostenere quanto ho detto questa mattina prima che fosse accantonato il nostro articolo aggiuntivo 2.06. È giusto ricordare che, con questo articolo aggiuntivo, si confermano tutte le sottrazioni di punti previste dal decreto, a partire da oltre i 10 chilometri orari e non oltre i 40; viene confermato anche il ritiro immediato della patente, quando si va oltre i 40 chilometri orari e la relativa sospensione e sottrazione di punteggio; si conferma anche che, se questo atteggiamento è reiterato, si può arrivare alla revisione della patente.
Il senso di questo articolo aggiuntivo è quello di cercare di intervenire soltanto dove i limiti sono 30 e 50 chilometri orari, concedendo, come si diceva stamattina, una minima tolleranza di cui c'è un estremo bisogno (mi riferisco all'uso dell'autovelox nei centri abitati). Chiedo, quindi, se sia possibile un minimo di buon senso per far sì che la norma possa essere rispettata dai cittadini, ma con quel poco di tolleranza, per evitare di cominciare a portare via punti dove c'è il limite di 30 già a 50 e dove c'è il limite di 50 già a 61, se non passa l'emendamento.
PRESIDENTE. Scusate, colleghi, permettetemi di fare un po' d'ordine, altrimenti non si capisce di cosa stiamo parlando, come giustamente l'onorevole Ruzzante mi fa notare.
Abbiamo accantonato l'esame dell'articolo aggiuntivo Pasetto 2.05, sul quale il relatore aveva espresso un invito al ritiro, insieme agli articoli aggiuntivi Adduce 2.02, Emerenzio Barbieri 2.04 e 2.03 e Luciano Dussin 2.06, che è precluso nell'ultima parte dall'approvazione dell'emendamento della Commissione, quello riferito alla tabella. Adesso noi abbiamo l'articolo aggiuntivo Pasetto 2.05...
ANDREA GIBELLI. Chiedo di parlare sull'ordine dei lavori!
PRESIDENTE. Un minuto soltanto, onorevole Gibelli, mi consenta di fare un po' di chiarezza.
Se il relatore o il presidente di Commissione non forniscono nuovi elementi, possiamo svolgere comunque un dibattito sulle proposte emendative accantonate tuttavia senza elementi di novità. Se, invece, forniscono nuovi elementi, li sottoponiamo al giudizio dell'Assemblea.
PAOLO ROMANI, Presidente della IX Commissione. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
PAOLO ROMANI, Presidente della IX Commissione. Signor Presidente, non vi è alcun elemento di novità. Dobbiamo esaminare gli articoli aggiuntivi Pasetto 2.05 e Adduce 2.02, sono ritirati gli articoli aggiuntivi Emerenzio Barbieri 2.04 e 2.03. L'articolo aggiuntivo Luciano Dussin 2.06 resta per la prima parte...
PRESIDENTE. Mi scusi, onorevole Romani, non può ritirare lei gli articoli aggiuntivi per conto dell'onorevole Emerenzio Barbieri.
PAOLO ROMANI, Presidente della IX Commissione. No, ma l'onorevole Giuseppe Gianni è intervenuto prima e ha dichiarato che, con l'accordo dell'onorevole Barberi, venivano...
PRESIDENTE. L'onorevole Giuseppe Gianni attende la risposta del Governo per ritirarli.
PAOLO ROMANI. Presidente della IX Commissione. Visto il tema, mi sembrava opportuno ascoltare il Governo su questo punto.
PRESIDENTE. Onorevole Gibelli, lei è d'accordo nell'ascoltare il Governo o introduce elementi nuovi?
ANDREA GIBELLI. Signor Presidente, c'è un elemento di novità, poiché non ho compreso bene le questioni che lei ha posto.
Dal punto di vista procedimentale, l'articolo aggiuntivo Luciano Dussin 2.06, essendo stato accantonato, deve essere votato prima della tabella. Infatti, nel momento in cui l'articolo aggiuntivo è stato accantonato, non si può porre in votazione la tabella e far decadere la proposta emendativa accantonata. Sono le proposte emendative che non sono state ancora messe in discussione che eventualmente decadono a seguito dell'approvazione di un emendamento sostitutivo della tabella.
Se resta la prima parte, si perde il senso della norma nella seconda parte. È come se contraddicessimo noi stessi. Le chiedo, dunque, di fare chiarezza su questo (Applausi dei deputati del gruppo della Lega nord Padania).
PRESIDENTE. Onorevole Gibelli, quando uno ha ragione ha ragione (Applausi dei deputati del gruppo della Lega nord Padania). Lei ha ragione. Tra l'altro, gli uffici mi dicono che si tratta di un articolo aggiuntivo. Quindi, era un'interpretazione erronea. Ha ragione lei. Le proposte emendative restano.
A questo punto, do la parola al Viceministro Tassone, perché si attende un chiarimento, in bene o in male, dal Governo.
MARIO TASSONE, Viceministro delle infrastrutture e dei trasporti. Signor Presidente, inviterei gli onorevoli Emerenzio Barbieri, Giuseppe Gianni e Romano a ritirare le loro proposte emendative. Abbiamo già parlato, in occasione di una vicenda diversa, dell'impegno nell'ambito di una situazione che esiste in alcune province; c'è l'intenzione, da parte del Governo, di verificare e di prevedere queste materie e, quindi, anche la materia che viene affrontata nel decreto-legge, ossia le stragi del sabato sera. Le motivazioni di questo articolo aggiuntivo credo riguardino soprattutto queste tragedie, queste vicende. Per omogeneità e coerenza di materia, credo che tutto questo possa essere...
PRESIDENTE. Onorevoli colleghi, vi prego di stare tranquilli.
MARIO TASSONE, Viceministro delle infrastrutture e dei trasporti. Per quanto riguarda l'articolo aggiuntivo Luciano Dussin 2.06, capisco le motivazioni dell'onorevole presentatore e degli altri firmatari ma il Governo non può derogare alle tabelle che ha presentato, per una serie di motivi. Non possiamo manomettere i punti e le sanzioni che sono stati già applicati in questi giorni, anche perché abbiamo continuamente detto che la maggior parte degli incidenti avvengono nelle aree urbane.
Il messaggio che daremmo in questo particolare momento non sarebbe un messaggio giusto, non andrebbe nella direzione giusta. Non è che non capisca il senso dell'articolo aggiuntivo dell'onorevole Luciano Dussin, ma se creassimo una fascia di esenzione, certamente, tutto questo ci porterebbe ad un'alterazione dell'impianto generale delle tabelle che abbiamo previsto nel nostro provvedimento d'urgenza.
Per quanto riguarda l'articolo aggiuntivo Pasetto 2.05, non possiamo accettarlo, onorevole Pasetto. Lei conosce le motivazioni. C'è una modulazione per quanto riguarda la velocità. Si sta discutendo. Possiamo prevedere ed articolare, anche perché questa previsione riguardante la velocità rientra nell'apposito articolo della legge delega n. 9 del 2002. Ovviamente, tutto questo va verificato anche in base alle condizioni delle strade. Certamente, vi deve essere un impegno nell'azione di manutenzione, di adeguamento e di miglioramento, ma non possiamo, ovviamente, modificare quanto è contenuto in un decreto legislativo.
PRESIDENTE. Grazie.
MARIO TASSONE, Viceministro delle infrastrutture e dei trasporti. Soprattutto, con un dinamismo che è contenuto anche in questo decreto-legge, possiamo relativizzare, direi, la velocità a quelle che sono anche le condizioni delle strade stesse. Credo che questo sia il grande messaggio che noi dobbiamo dare in questo particolare momento.
Se fosse possibile, inviterei i presentatori a ritirare gli articoli aggiuntivi in parola anche per non registrare un voto da parte dell'Assemblea - qualunque esso sia, per carità! - visto e considerato che i problemi esistono. Quindi, richiamo l'attenzione dell'onorevole Pasetto, dell'onorevole Emerenzio Barbieri e dell'onorevole Luciano Dussin sull'eventualità di ritirare le rispettive proposte emendative anche perché dobbiamo varare, onorevole Barbieri, un provvedimento d'urgenza e, per quanto riguarda gli altri colleghi, altri provvedimenti complessivi riguardanti la sicurezza. Un confronto certamente non ci porterebbe lontano, non ci troverebbe concordi ...
PRESIDENTE. Grazie, viceministro Tassone.
MARIO TASSONE, Viceministro delle infrastrutture e dei trasporti. ... e, forse, ci farebbe porre in termini non appropriati rispetto al senso ed al significato del decreto-legge.
PRESIDENTE. La ringrazio, viceministro Tassone.
Onorevole Emerenzio Barbieri, accede all'invito testé rinnovato dal viceministro Tassone?
EMERENZIO BARBIERI. Signor Presidente, tutto il Governo è composto da persone serie. Debbo dire che, conoscendolo personalmente, apprezzo molto la serietà del viceministro Tassone; quindi, non ho il minimo dubbio che l'impegno che egli ha assunto affinché questi due emendamenti siano recepiti nel provvedimento sulle stragi del sabato sera sarà rispettato.
Per questo motivo, ritiriamo gli articoli aggiuntivi 2.04 e 2.03 a mia prima firma.
PRESIDENTE. Sta bene. Onorevole Luciano Dussin, accede all'invito al ritiro?
LUCIANO DUSSIN. No, signor Presidente.
PRESIDENTE. Onorevole Pasetto, il viceministro Tassone ha rivolto un appello anche a lei. Intende accedere all'invito al ritiro?
GIORGIO PASETTO. Signor Presidente, il viceministro Tassone non ha chiarito un punto che è dirimente: se, rispetto al limite di velocità di 130, così come fissato nel codice, si passi ai 150 sulle tratte autorizzate. Questo è il punto dirimente!
PRESIDENTE. Viceministro Tassone, un flash, solo per capire.
MARIO TASSONE, Viceministro delle infrastrutture e dei trasporti. Signor Presidente, ho fatto riferimento al decreto legislativo n. 9 del 2002, per cui, ovviamente, si passa a 150. Forse, non mi sono spiegato bene.
PRESIDENTE. Onorevole Pasetto?
GIORGIO PASETTO. Quindi, lei dice 150.
Finalmente, siamo arrivati a comprendere la posizione del Governo. A questo punto, dispiace doverlo sottolineare, nonostante lo sforzo che abbiamo prodotto in Commissione. Questo è il punto più significativo, signor Presidente. Noi abbiamo proceduto con un lavoro intenso e, direi, soprattutto positivo...
PRESIDENTE. Gliene do atto.
GIORGIO PASETTO. ... all'interno della Commissione. Se esamina i nostri emendamenti, signor Presidente, vedrà che sono stati in larghissima parte accolti da parte del relatore e della maggioranza.
Intanto, parto dalla seguente constatazione: il ministro Lunardi non è presente neanche oggi, neanche quando siamo ad una modifica profonda del codice della strada che ha suscitato e suscita ogni giorno l'attenzione della pubblica opinione. Per due anni, abbiamo insistito sulla necessità di dare attuazione alle decisioni che erano state assunte nel 2001. Potevamo farlo con i decreti legislativi,
potevamo farlo con più calma, ma siamo arrivati ad introdurre la patente a punti. Bene, abbiamo detto: stiamo sul terreno del confronto, teniamo un certo atteggiamento e, soprattutto, muoviamoci in una direzione tesa a produrre emendamenti che migliorino il testo, che rendano più sicura e più certa la guida sulle nostre strade.
Bene, il ministro, di fronte a un passaggio di questa natura, si rifiuta di venire in aula; non viene in aula; è venuto in Commissione e ci ha dato l'assicurazione che avrebbe preso atto del lavoro della Commissione, sottolineando che il lavoro della stessa, sia pure indirettamente, avrebbe prodotto risultati migliori, così come sta avvenendo. Infatti, se è vero, come è vero, che questo decreto è stato profondamente modificato, che decine e decine di emendamenti dell'opposizione sono stati accolti, questo significa che abbiamo fatto un lavoro positivo.
Non la voglio far lunga; ma una - la principale - delle ragioni degli incidenti mortali sulle nostre strade è la velocità. Che cosa introduce il Governo? Dice che in realtà non abbiamo aumentato il limite di velocità da 130 a 150; questo limite lo eleviamo soltanto in alcune tratte dell'autostrada. E chi decide quali tratte, su quali tratte, su quali percorsi? Chi lo decide sono i concessionari delle autostrade.
Lo Stato, il Ministero si priva di questo intervento diretto e lo affida in qualche modo alle autostrade, in modo tale da non avere direttamente le responsabilità. Dall'altra parte si dice: ma tanto i concessionari non assumeranno mai la decisione di consentire la velocità a 150 chilometri. Quindi, è uno Stato che fa un po' Pilato, se ne lava le mani a proposito di questa questione. Ma il messaggio che introduciamo, l'unico messaggio che il ministro Lunardi è riuscito ad introdurre in questo dibattito, che si è ostinato ad introdurre, è stato quello di aumentare il limite di velocità. Non ha saputo dire altro. In due anni, l'unica grande battaglia del ministro Lunardi per contrastare i morti, i 7 mila morti, le centinaia di migliaia di feriti, è stata quella di dire: andiamo più veloci sulle nostre autostrade.
Noi avevamo diversi modi, diversi meccanismi per individuare modalità diverse. Tutto lo sforzo, tutto l'impianto che abbiamo costruito... (Commenti) dillo a quelli che muoiono sulle strade... tutto lo sforzo prodotto in Commissione e in Assemblea viene, non voglio dire annullato, perché un effetto annuncio. Noi usciamo di qui dicendo che in alcuni tratti i 150 chilometri orari, che poi sappiamo benissimo che non sono 150, chilometri all'ora, sono sostanzialmente consentiti. Si rompe il muro del limite di velocità a 130 chilometri all'ora. Questo è l'epilogo al quale siamo sostanzialmente approdati alla conclusione di questo dibattito.
È grave, che non ci sia il ministro, è grave che avvenga ciò alla fine di un provvedimento che ha una serie di punti positivi, che certamente introduce elementi di deterrenza, che riguardano non soltanto la patente a punti. Chiaramente questo significa avere introdotto una norma che indebolisce gravemente il provvedimento nel suo insieme (Applausi dei deputati del gruppo della Margherita, DL-l'Ulivo).
PRESIDENTE. Onorevoli colleghi, si tratta del punto decisivo. Ci sono alcune dichiarazioni che saranno concise.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Duca. Ne ha facoltà. Vi prego solo di tener presente che è importante una certa sintesi.
EUGENIO DUCA. Signor Presidente, come lei avrà visto noi in tutti gli interventi che abbiamo svolto, abbiamo sempre mantenuto il dono della sintesi al quale lei ci richiamava. Io voglio iniziare questo intervento svolgendo un apprezzamento al lavoro che ha svolto il relatore, l'onorevole Pezzella, che ha lavorato intensamente e credo anche con uno spirito rivolto a premiare tutto ciò che veniva proposto in termini di maggior rigore. Apprezzamento al viceministro Tassone, che non ci ha lasciato mai un momento nei lavori
della Commissione, del Comitato dei nove e anche nelle ulteriori riunioni di approfondimento, al presidente, a tutti i membri del Comitato dei nove, a tutta la Commissione.
Il lavoro che abbiamo svolto è stato fatto nell'interesse del paese, dei cittadini, e per una migliore circolazione stradale e, come tutti noi auspichiamo, ai fini di ottenere una minore incidentalità stradale.
Noi non intendiamo farne una questione di merito politico o di parte, ma pensiamo che proprio per il lavoro che abbiamo svolto nel corso di queste due settimane e per il risultato che ci apprestiamo a raggiungere - quello di un migliore rigore - chiediamo un ulteriore sforzo al relatore e a tutti noi per accogliere questo emendamento. Ciò lo chiedo anche a nome di quanti nel corso di questi mesi abbiamo ascoltato durante le audizioni svolte, nonché per i messaggi che giornalmente ci rivolgono l'associazione dei familiari delle vittime della strada, la polizia stradale, i carabinieri, e gli stessi utenti della strada (autotrasportatori, tassisti, rappresentanti di commercio). La velocità eccessiva è la causa principale dei decessi, dei feriti e dei gravi danni. Questo comporta un costo sociale, ma anche un notevole costo economico. In questo senso non basta dire ai giovani di seguire le norme se poi, proprio da parte del ministro, provengono dei segnali che vanno in una direzione.
Signor Presidente durante il mio intervento questa mattina ho richiamato un servizio giornalistico pubblicato su un mensile apparso nel mese di giugno - proprio il mese in cui è stato emanato il decreto-legge in esame - in cui si sostiene, leggo contestualmente: «l'ora di pranzo in Italia è piacevole; la pasta e il vino da soli sono ottime ragioni per oziare un paio d'ore seduti al ristorante, ma per la stessa ragione se vuoi lanciarti a tutta velocità sull'autostrada in un giorno infrasettimanale l'ora di pranzo è quella giusta». Questo servizio racconta, quindi, di alcuni italiani che nelle autostrade del nostro paese hanno portato le proprie autovetture a 280 chilometri orari. Io ovviamente non chiedo una censura nei confronti di questo mensile, tuttavia si tratta di messaggi sbagliati.
Signor rappresentante del Governo, la società proprietaria di questo mensile è una società a cui partecipa al 50 per cento l'ACI il quale, come sappiamo, è un ente pubblico. Com'è possibile che da un lato noi in Parlamento avanziamo proposte di rigore in termini di sicurezza stradale e poi dall'altro esistono riviste pagate dallo Stato che incitano addirittura ad andare a 280 chilometri orari e a percorrere tutte e tre le corsie dell'autostrada al fine di provare i freni della propria autovettura in curva? Questi sono messaggi sbagliati e controproducenti che noi vogliamo correggere. Proprio per questo motivo rinnovo l'invito al Comitato dei nove e, in particolare, al relatore ad assumersi l'iniziativa, che andrà a suo merito, sulla quale avrà il nostro sostegno al fine di risolvere tale problema.
Signor Presidente, concludo, chiedendogli, perché non ho ben compreso che cosa sia avvenuto, se adesso stiamo esaminando l'articolo aggiuntivo Luciano Dussin 2. 06.
PRESIDENTE. Onorevole Duca, stiamo esaminando l'articolo aggiuntivo Pasetto 2.05.
EUGENIO DUCA. Sarà votato prima l'articolo aggiuntivo Luciano Dussin 2.0.6?
PRESIDENTE. No, verrà votato prima l'articolo aggiuntivo Pasetto 2.05.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Raffaldini. Ne ha facoltà.
FRANCO RAFFALDINI. Signor Presidente, desidero sottolineare soltanto tre cose. La prima; nonostante si tratti di un provvedimento di straordinaria importanza, il ministro Lunardi non è presente in aula ed ha inoltre rifiutato l'invito di venire in Commissione a sostenere il suo decreto-legge. Oggi, ripeto, non è voluto venire a sostenere il suo decreto-legge.
Si tratta di un decreto-legge che sta diventando interamente parlamentare, essendo stato migliorato nel corso del dibattito dai vari deputati e dalle varie forze politiche, che lo hanno arricchito e che hanno eliminato alcuni elementi di confusione: sembra quasi un provvedimento non suo!
Il ministro Lunardi sembra tornare al periodo del 2001, quando aveva un'autostrada davanti; allora, poteva adottare in nove mesi i decreti legislativi, ma non lo ha fatto ed ha dimenticato tutto. Ebbene, adesso, una volta varato il decreto-legge, si dimentica di tutto, quasi questo non fosse più un suo provvedimento!
Ritengo sbagliata l'elevazione del limite di velocità a 150 chilometri all'ora. Vorrei porre solo una domanda al viceministro Tassone...
PRESIDENTE. Onorevole Raffaldini...
FRANCO RAFFALDINI. Vorrei porre solo una domanda al viceministro Tassone.
PRESIDENTE. Un attimo solo. È finito il tempo a disposizione dell'onorevole Raffaldini, ma comunque c'è una domanda per il viceministro Tassone: la faccia, onorevole Raffaldini.
FRANCO RAFFALDINI. Signor viceministro Tassone, se la sente, come ha fatto per altri emendamenti (come quelli presentati dall'onorevole Barbieri), di affermare che il Governo è disponibile a rivedere la questione del limite dei 150 chilometri all'ora in occasione del decreto sulle stragi del sabato sera? È possibile avere tale dichiarazione?
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Albonetti. Ne ha facoltà.
GABRIELE ALBONETTI. Signor Presidente, come è stato già affermato precedentemente da numerosi altri colleghi, il limite di velocità è diventato il punto dirimente di questa discussione, peraltro già affrontato sia nel corso degli interventi sul complesso delle proposte emendative svolti questa mattina, sia negli interventi su alcune proposte emendative prima che fossero accantonate.
È importante conoscere la risposta che il viceministro Tassone darà alla domanda posta adesso dall'onorevole Raffaldini, anche per decidere la nostra posizione e le nostre iniziative future su questo provvedimento, che oggi è sempre più un provvedimento del Parlamento e sempre meno un provvedimento del Governo.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Germanà, al quale ricordo che ha disposizione un minuto. Ne ha facoltà.
BASILIO GERMANÀ. Signor Presidente, vorrei rispondere al collega Pasetto che il limite dei 150 chilometri orari che il Governo ha voluto porre a mio avviso non solo è giusto, ma consentirà, a differenza di quanto ha affermato il relatore, a coloro i quali costruiranno le autostrade (ad esempio a Brescia, a Bergamo o a Milano), di avere una gestione migliore rispetto a quella che oggi abbiamo nelle altre autostrade.
Cosa significa questo? Significa che quando l'asfalto avrà un drenaggio migliore, quando la segnaletica sarà migliore di quella attuale, quando i catarifrangenti, che ci consentono di guidare di sera, saranno puliti (non come nelle attuali autostrade), allora vi sarà un concessionario che dirà: correte fino a 150 chilometri orari, poi vedremo i risultati.
Comunque, una cosa è certa: finora il numero dei morti è dimezzato. È vero che ci accusate che forse il decreto-legge è entrato in vigore un giorno prima della sua pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, ma vorrei ricordare che, quando la sinistra approvò l'obbligatorietà del casco, ebbe il coraggio di dire: entrerà in vigore tra quaranta giorni...
PRESIDENTE. Grazie, onorevole Germanà...
BASILIO GERMANÀ. Quelle persone sono morte per colpa vostra (Applausi dei deputati del gruppo di Forza Italia)!
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Mazzarello. Ne ha facoltà.
GRAZIANO MAZZARELLO. Signor Presidente, il numero dei morti è dimezzato, ma non funziona ancora il limite dei 150 chilometri all'ora. È su questo aspetto che c'è una delusione da parte nostra, perché abbiamo svolto un lavoro per correggere, pur con fatica e con tempi ristrettissimi, un provvedimento che meritava tali correzioni. Ma ora siamo fermi su un punto che è diventato ormai una strana questione di principio del ministro, una bandiera. Il ministro vuole piantare su questo provvedimento una bandiera, e proprio su una misura che il relatore ha affermato che non sarà mai applicata. Il ministro mette questa bandiera ed il Parlamento resta bloccato su un provvedimento che vuole essere rigoroso e che, allo stesso tempo, vuole annunciare che aumenta il limite di velocità fino a 150 chilometri all'ora. Ciò significa, concretamente, che fino ad una velocità superiore ai 190 chilometri all'ora, su alcune strade non potrà essere ritirata la patente: questo è il segnale che diamo!
Credo che la proposta avanzata dal collega Raffaldini al viceministro possa essere importante e positiva, perché in questo modo si esce da una rigidità, si propone un'ulteriore riflessione, si mette uno stop, ci si pensa ancora un attimo...
PRESIDENTE. Grazie, onorevole collega.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Susini. Ne ha facoltà.
MARCO SUSINI. Signor Presidente, noi auspichiamo fino in fondo che non si voglia perseverare in una decisione che riteniamo assurda e incomprensibile. Auspichiamo che non si voglia perseverare nel lanciare un messaggio che è assolutamente contrastante con lo spirito e la sostanza del provvedimento che ci accingiamo ad approvare.
Francamente, non riusciamo a capire le ragioni di questa ostinazione: non vi sono motivazioni pratiche, non vi sono riferimenti nella legislazione degli altri paesi europei e, di contro, vi sono le richieste fortissime, il vero e proprio grido d'allarme lanciato proprio in queste ore dall'associazione dei familiari delle vittime della strada. Allora, perché chiudersi? Perché il ministro Lunardi...
PRESIDENTE. Grazie, onorevole Susini.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Gasperoni. Ne ha facoltà.
PIETRO GASPERONI. Signor Presidente, vorrei fare riferimento alle motivazioni che quest'oggi il relatore ha portato a sostegno di questa norma, perché basterebbero per convincersi della necessità di votare contro l'innalzamento del limite di velocità a 150 chilometri orari.
Come è possibile, cari colleghi, non cogliere la contraddittorietà - che è emersa anche nelle valutazioni e nelle considerazioni del relatore - tra l'intero impianto e l'ispirazione di fondo di questo insieme di norme volte a garantire una maggiore sicurezza sulla strada e, dall'altra parte, il fatto di favorire un aumento del pericolo che è proprio dell'alta velocità...
PRESIDENTE. Grazie, onorevole Gasperoni.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Calzolaio. Ne ha facoltà.
VALERIO CALZOLAIO. Signor Presidente, questa mattina molti di noi avevano chiesto di parlare su questo punto: si tratta, infatti, di una questione specifica ma delicata che ci coinvolge con grande forza. Poi, il presidente della Commissione ha proposto di accantonare questo tema
per coinvolgere il ministro in una discussione che sembrava potesse giungere ad un punto di approdo positivo, anche tenendo conto dell'opinione espressa da alcuni deputati e deputate dei partiti della maggioranza.
Non vorrei, però, che la proposta del presidente Romani fosse stata soltanto un espediente tattico per completare l'esame di un provvedimento che anche noi volevamo approvare in fretta, nonostante l'utilizzo di uno strumento discutibile come il decreto-legge, perché ci interessava garantire una maggiore sicurezza sulle strade avviata dai Governi del centrosinistra. Purtroppo, questo punto compromette il senso del provvedimento e l'aumento dei limiti...
PRESIDENTE. Grazie, onorevole Calzolaio.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Malgieri. Ne ha facoltà.
GENNARO MALGIERI. Signor Presidente, impiegherò pochi secondi soltanto per dire che l'argomento che stiamo affrontando non mi sembra un problema di ordine teologico: non mi pare che, a questo riguardo, vi sia una verità rivelata. Faccio appello, quindi, alla sensibilità di ciascuno perché voti come meglio crede. Io sono contrario all'innalzamento del limite di velocità e, per questo motivo, esprimerò un voto contrario (Applausi dei deputati del gruppo dei Democratici di sinistra-l'Ulivo).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Ruzzante. Ne ha facoltà.
PIERO RUZZANTE. Signor Presidente, mi sembra evidente che, nel corso dell'esame del decreto-legge, l'opposizione abbia sempre tenuto un atteggiamento costruttivo. Molte modifiche, infatti, sono state approvate con il nostro voto favorevole.
Questo decreto-legge, mi rivolgo in particolare al ministro Giovanardi che è presente in aula... Signor Presidente, vorrei essere ascoltato dal ministro Giovanardi...
PRESIDENTE. Ministro Giovanardi...
PIERO RUZZANTE. Signor ministro, preferirei che mi ascoltasse. Questo decreto-legge ha un valore educativo, caro ministro Giovanardi. Come si fa a sostenere, ad esempio, l'ipotesi della chiusura dell'orario delle discoteche alle ore 3 di notte e innalzare, contemporaneamente, con questo decreto-legge il limite di velocità a 150 chilometri all'ora. Mi pare una palese contraddizione con la proposta emendativa presentata dal collega Barbieri, che prevedeva di fissare a 70 chilometri all'ora il limite di velocità dalle ore 24 alle ore 7 nei giorni di venerdì e sabato.
Credo veramente che abbiamo superato ogni limite! L'approvazione di questo innalzamento del limite a 150 chilometri orari ha un valore diseducativo nei confronti dei cittadini italiani (Applausi del deputato Malgeri) e mette in discussione il senso ed il valore di questo provvedimento (Applausi dei deputati del gruppo dei Democratici di sinistra-l'Ulivo).
MARIO TASSONE, Viceministro delle infrastrutture e dei trasporti. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
MARIO TASSONE, Viceministro delle infrastrutture e dei trasporti. Signor Presidente, mi sono state rivolte alcune domande alle quali devo rispondere. L'onorevole Raffaldini ha chiesto cosa intenda fare il Governo. Devo chiarire che l'articolo aggiuntivo Pasetto 2.05 ci ha riportato indirettamente alla questione dell'innalzamento del limite di velocità. Infatti, il decreto-legge non prevede alcuna misura per quanto riguarda l'elevazione di tale limite.
Sono d'accordo con qualche collega che diceva che dobbiamo evitare lo scontro teologico o ideologico. Nessuno vuole sacrificare o mettere a repentaglio la vita umana: abbiamo adottato un provvedimento
che va nella direzione opposta. Il Governo si è presentato nelle aule parlamentari con grande disponibilità ad accogliere tutti i contributi migliorativi al provvedimento, comprendendo che, quando si parla di sicurezza, non vi è una diversità di vedute tra maggioranza e minoranza.
Non abbiamo alcun interesse a fare propaganda fuori da quest'aula: la vera propaganda è quella di ridurre le morti e di salvaguardare la vita. Si tratta di un obiettivo in parte raggiunto nelle giornate successive all'emanazione del decreto-legge in esame. In tale provvedimento non si parla del limite di velocità.
Dunque, chiedendo all'onorevole Pasetto il ritiro della sua proposta emendativa - che indirettamente, ripeto, ci riporta all'innalzamento di tale limite - volevo dire questo: un altro provvedimento potrà riguardare le stragi del sabato sera. Potremo rivedere quanto contenuto in un decreto legislativo precedente per verificare le misure delle nostre strade e sottrarre alla discrezionalità delle società autostrade una serie di fatti che possono trovare una giusta collocazione.
Evitiamo che questo Parlamento registri una diversificazione forzata rispetto all'intendimento del Governo. Possiamo ritrovarci insieme a realizzare un altro provvedimento che, con ragionevolezza, vada nella direzione del lavoro fin qui svolto: salvaguardare la vita dell'uomo.
PRESIDENTE. Onorevoli colleghi, il viceministro Tassone ha parlato qui in aula della possibilità di affrontare tali argomenti in un futuro provvedimento. È chiaro che si farà tesoro dell'esperienza e, sulla base di questa, potranno emergere orientamenti diversi non dovuti a valutazioni politiche, ma a valutazioni dei fatti. Tutti ci dobbiamo fare carico delle nostre responsabilità e credo che ciascuno abbia parlato adeguatamente.
Il viceministro Tassone ha formulato nuovamente un invito al ritiro dell'articolo aggiuntivo Pasetto 2.05. Si tratta di un invito, obiettivamente, formulato sulla base del buon senso perché in quest'aula oggi non ci siamo divisi per fatti ideologici, ma cerchiamo tutti assieme di contrastare il fenomeno delle morti sulle strade.
Onorevole Pasetto, accede all'invito al ritiro del suo articolo aggiuntivo?
GIORGIO PASETTO. No, signor Presidente. Non posso ritirare la mia proposta emendativa per le ragioni che ho spiegato prima.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Pasetto 2.05, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 312
Votanti 309
Astenuti 3
Maggioranza 155
Hanno votato sì 113
Hanno votato no 196).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Adduce 2.02, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 300
Votanti 299
Astenuti 1
Maggioranza 150
Hanno votato sì 105
Hanno votato no 194
Sono in missione 65 deputati).
Prendo atto che l'onorevole Zorzato non è riuscito a votare e che l'onorevole Tarantino non è riuscito a votare ed avrebbe voluto esprimere un voto contrario.
Ricordo che gli articoli aggiuntivi Emerenzio Barbieri 2.04 e 2.03 sono stati ritirati.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Luciano Dussin 2.06, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 308
Votanti 306
Astenuti 2
Maggioranza 154
Hanno votato sì 110
Hanno votato no 196).
Prendo atto che l'onorevole Zorzato non è riuscito ad esprimere il proprio voto.
Prendo, altresì, atto che l'onorevole D'Agrò non è riuscito ad esprimere il proprio voto e che avrebbe voluto astenersi.
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