Resoconto stenografico dell'Assemblea
Seduta n. 337 del 9/7/2003
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(Discussione - Doc IV-quater, n. 39)

PRESIDENTE. Passiamo dunque alla discussione del seguente documento:
Relazione della Giunta per le autorizzazioni sulla richiesta relativa all'applicabilità dell'articolo 68, primo comma, della Costituzione, nell'ambito di un procedimento penale nei confronti di Amedeo Matacena, deputato nella XIII legislatura, pendente presso la corte d'appello di Reggio Calabria, per i reati di cui agli articoli 594 e 595 del codice penale (ingiuria e diffamazione aggravata) - (Doc. IV-quater, n. 39).
La Giunta propone di dichiarare che i fatti per i quali è in corso il procedimento concernono opinioni espresse da Matacena


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nell'esercizio delle sue funzioni, ai sensi del primo comma dell'articolo 68 della Costituzione.
Dichiaro aperta la discussione.
Ha facoltà di parlare il relatore, onorevole Mazzoni.

ERMINIA MAZZONI, Relatore. Signor Presidente, la richiesta di insindacabilità presentata dall'onorevole Matacena, che oggi si chiede a questa Assemblea di votare, ha ad oggetto una vicenda di scarso rilievo che forse viene qui in discussione, mi permetto di dire, per un comportamento parzialmente causidico dell'onorevole Filocamo, assunta vittima delle ingiurie dell'onorevole Matacena.
Spiego rapidamente la vicenda. Essa trae origine da una lettera che l'onorevole Matacena avrebbe inviato all'onorevole Filocamo e ad alcuni altri esponenti di Forza Italia, nella quale lettera, rispetto ad un passaggio elettorale appena consumato, l'onorevole Matacena accusava l'onorevole Filocamo di aver portato avanti una candidatura di una persona, in capo alla quale pendevano procedimenti penali, e che - leggo testualmente - «appena eletto è assurto agli onori della cronaca per aver avuto una nuova richiesta di rinvio a giudizio». Ancora, l'onorevole Matacena lanciava all'onorevole Filocamo accuse di incapacità, di inettitudine, di miopia e di stupidità politica.
Parlo di atteggiamento causidico perché questa lettera è stata inviata da un esponente di Forza Italia ad un esponente dello stesso partito; ciò è rimasto nell'ambito di una dialettica interna al partito rispetto ad una strategia politico-elettorale che non era stata condivisa dall'onorevole Matacena.
Tale vicenda non ha avuto risvolti esterni, per cui non c'è stato alcun impatto negativo sull'immagine e sulla persona dell'onorevole Filocamo; tra l'altro, vorrei dire che la questione non può essere disarticolata da un contesto più ampio di discorso. L'unico dato che penalizza, e che quindi ha indotto l'onorevole Filocamo a portare avanti un'azione penale, è che questa lettera ha travalicato le mura parlamentari; quindi, tale diverbio è avvenuto al di fuori di questa sede.
Se, come più volte accade in queste aule, questo scambio di battute fosse avvenuto in questa sede, sicuramente non vi sarebbe stato alcun procedimento e non vi sarebbe stata alcuna azione penale. Questa vicenda trae origine da un dibattito politico-parlamentare sviluppato, più volte, in queste sedi dall'onorevole Matacena e da una dialettica e da un contraddittorio tra i due che, più volte, li aveva visti confrontarsi in queste sedi.
La Giunta per le autorizzazioni, chiamata a decidere su questa richiesta di insindacabilità, ha deliberato all'unanimità di proporre all'Assemblea di deliberare nel senso che i fatti oggetto del procedimento concernono opinioni espresse da un membro del Parlamento nell'esercizio delle sue funzioni.

PRESIDENTE. Non vi sono iscritti a parlare e pertanto dichiaro chiusa la discussione.

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