Allegato A
Seduta n. 334 del 3/7/2003


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(Sezione 4 - Interventi volti ad evitare il ripetersi di black out nell'erogazione di energia elettrica e in materia di politiche di approvvigionamento energetico)

D)

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro delle attività produttive, per sapere - premesso che:
nei giorni scorsi sono avvenuti improvvisi black-out elettrici, che hanno creato notevoli disagi ai cittadini;
la motivazione addotta per gli improvvisi black-out è stata quella della mancata erogazione di 800 megawatt da parte della Francia;
il 12 giugno 2003 i delegati sindacali della Fnle-Cgil rilevarono a seguito di un apposito monitoraggio il dato di 5.500 megawatt inutilizzati, scoprendo che l'indisponibilità complessiva era di 11.500 megawatt;
in particolare, 3000 megawatt erano inutilizzati per interventi di trasformazione tecnologica, 2000 megawatt per manutenzione programmata, 1800 megawatt per avarie varie, 3300 megawatt bloccati per rispetto di vincoli ambientali e 900 megawatt relativi alla riduzione della produzione per alta temperatura allo scarico;
le centrali e i gruppi produttivi fermi o a capacità ridotta, sempre al 12 giugno 2003, comprendeva circa 20 centrali ubicate su tutto il territorio;
la privatizzazione selvaggia di un settore assolutamente strategico ha ridotto pesantemente la capacità di programmazione della produzione e della distribuzione: a questo si aggiunge la politica, ad avviso degli interpellanti, scellerata da parte del Governo e dell'Enel, che promuove il massimo consumo, anche attraverso una politica di tariffe a basso costo per chi consuma di più;
altrettanto grave è la mancanza di qualsiasi politica per lo sviluppo delle energie rinnovabili, in primis il solare e l'eolico, quando Paesi, come Austria e Germania, ottengono energia elettrica dal sole per una quota pari undici volte quella prodotta dall'Italia;
ci troviamo di fronte al fallimento di una politica miope, che rincorre solamente il profitto con una rinnovata attenzione al nucleare: questo nonostante i cittadini si siano già espressi in materia con il referendum del 1986 -:
perché non si sia gestita l'emergenza in modo tale da evitare il black-out;


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perché la fermata delle centrali per manutenzione e trasformazione tecnologica, che ha fatto venire meno la possibilità di utilizzare migliaia di megawatt, non sia stata preventivamente autorizzata dal ministero delle attività produttive e, soprattutto, se non ritenga che il black-out rappresenti la necessità di avviare serie politiche di risparmio energetico e di sviluppo delle energie rinnovabili, in coerenza con quanto avviene in altri Paesi europei.
(2-00827)
«Vendola, Alfonso Gianni, Giordano, Russo Spena».
(1o luglio 2003)