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D)
Tesa Piacenza spa è una società operante principalmente nel settore della gestione e dello smaltimento dei rifiuti, controllata dal comune di Piacenza (58 per cento delle azioni) e partecipata da Camuzzi Gazometri spa (40 per cento) e dal Consorzio ambientale pedemontano (2 per cento);
Tesa Piacenza spa partecipa al 51 per cento in Tecnoborgo, società realizzatrice e gestrice dell'inceneritore della provincia di Piacenza, che smaltisce 105.000 tonnellate all'anno per una produzione energetica elettrica pari ad una potenza di 10 megawatt: già classificata in Cip 6;
Enel possiede alcune centrali che, attraverso Elettroambiente spa, potrebbero permettere lo smaltimento dei rifiuti speciali raccolti ed avviati allo smaltimento da Tesa Piacenza spa;
dai mass media si apprende che Enel sarebbe intenzionata a fuoriuscire dal settore dello smaltimento rifiuti, cedendo le azioni di Tesa Piacenza spa, avendo dato mandato alla banca d'affari Lazard di trattare la vendita delle suddette azioni;
alcuni mesi fa due membri del consiglio di amministrazione di Tesa Piacenza spa, nominati da Camuzzi Gazometri spa, ed altri componenti del consiglio di amministrazione hanno presentato le proprie dimissioni, determinando, ai sensi dell'articolo 17 dello statuto della società, la decadenza dell'intero consiglio di amministrazione, così come caldeggiato dal neoeletto sindaco dell'Ulivo, ingegner Reggi;
è cosa nota, per quanto possa apparire strano, che Tesa Piacenza spa, insieme ad altri partner, fra i quali l'associazione industriali, ha costituito un consorzio attraverso il quale acquista energia dall'Edison;
a tutt'oggi, il Governo non ha chiarito sufficientemente quali siano gli indirizzi strategici in ambito energetico e gli scenari nei quali si trova ad operare Tesa Piacenza spa, da quando è entrata a far parte dell'Enel -:
se il Governo sia a conoscenza di casi analoghi, che possano costituire un precedente di dimissioni dei componenti di un consiglio di amministrazione in un momento tanto delicato, quale è quello della vendita ad altra società delle proprie quote azionarie;
quali iniziative intendano eventualmente adottare per evitare danni al patrimonio pubblico.
(2-00603)
«Polledri, Foti, Alboni, Fontanini, Airaghi, Lisi, Raisi, Giorgio Conte, Saia, Delmastro Delle Vedove, Didonè, Rosso, Migliori, Bellotti, Pagliarini, Garnero Santanché, Leo, Luciano Dussin, Rodeghiero, Bianchi Clerici, Guido Dussin, Saponara, Zanetta, Martinelli, Vascon, Sergio Rossi, Parolo, Dario Galli, Ercole, Francesca Martini, Gibelli, Lainati, Bricolo».
(16 gennaio 2003)