Resoconto stenografico dell'Assemblea
Seduta n. 259 del 5/2/2003
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(Manifestazione commemorativa del cinquantesimo anniversario della morte di Stalin prevista a Firenze il prossimo 2 marzo 2003 - n. 3-01890)

PRESIDENTE. L'onorevole Bocchino ha facoltà di illustrare l'interrogazione La Russa n. 3-01890 (vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 4), di cui è cofirmatario.

ITALO BOCCHINO. Signor Presidente, la società fiorentina che gestisce per conto del comune di Firenze, della regione Toscana e della camera di commercio il palazzo dei congressi ha concesso tale struttura al partito marxista-leninista che il 2 marzo prossimo terrà una manifestazione dal titolo «Rendiamo onore a Stalin nel cinquantesimo anniversario dalla scomparsa».
Visto che da più parti, univocamente, è stato espresso un giudizio storico sulla persona alla quale si vuole rendere onore e che ciò, di certo, è in contrasto con la Dichiarazione dei diritti dell'uomo del 1947, con la nostra Costituzione e con le leggi vigenti, vogliamo sapere dal Governo se la concessione di tale struttura è rispettosa della normativa vigente, compresa quella che sanziona l'apologia di reato, e, in caso affermativo, quali iniziative s'intendano intraprendere.

PRESIDENTE. Il ministro per i rapporti con il Parlamento, onorevole Giovanardi ha facoltà di rispondere.

CARLO GIOVANARDI, Ministro per i rapporti con il Parlamento. Signor Presidente, da informazioni assunte dall'ufficio territoriale del governo di Firenze, effettivamente risulta preannunciata per il prossimo 2 marzo, con diffusione di volantini, una commemorazione di Stalin, con proiezione di un video sulla sua vita, organizzata dal partito marxista-leninista italiano; l'incontro si svolgerà nel palazzo dei congressi.
Debbo sottolineare che il Palacongressi è gestito dalla Spa Firenze Expo controllata dalla camera di commercio, che è azionista maggioritaria, dalla regione Toscana e dal comune di Firenze.
Risulta, infatti, che per conto del partito marxista-leninista italiano il settimanale Il bolscevico ha richiesto e prenotato, alle normali condizioni previste sotto il profilo degli oneri, una sala, per circa cento posti, del Palacongressi, gestito dalla Firenze Expo con criteri privatistici.
Per garantire il regolare svolgimento dell'iniziativa sarà predisposto un adeguato servizio d'ordine pubblico da parte della questura di Firenze, anche se, solitamente,


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le manifestazioni organizzate dagli aderenti al citato partito si svolgono in maniera pacifica.
Nonostante la forte connotazione politica dell'iniziativa, nessun provvedimento può essere adottato preventivamente in ragione del rispetto dei principi costituzionali che garantiscono a tutti il diritto di riunione pacifica e di libera manifestazione del proprio pensiero, con l'unica limitazione relativa al rispetto dell'ordine pubblico e del buon costume. Non è, peraltro, la semplice manifestazione del pensiero che può integrare la fattispecie penale di apologia di reato, ma solo quella che per le sue specifiche modalità integri un comportamento concretamente idoneo a provocare la commissione di delitti.
Devo poi sottolineare che i nuovi equilibri istituzionali, sanciti dall'articolo 114 della Costituzione, come modificato dalla legge costituzionale n. 3 del 2001, pongono su un sostanziale piano di parità e pari ordinazione lo Stato e tutti gli enti territoriali, conferendo a questi ultimi una completa autonomia e libertà di condurre le proprie scelte, ovviamente nell'ambito delle rispettive competenze.
La manifestazione di Firenze, così come è stata presentata, allo stato attuale non si pone contro i principi del nostro ordinamento. Naturalmente, cosa diversa è il giudizio politico negativo - che condivido - su una manifestazione che vuol rendere onore ad uno dei più grandi criminali della storia, condannato da ogni coscienza civile e democratica.

PRESIDENTE. L'onorevole Bocchino, cofirmatario dell'interrogazione, ha facoltà di replicare.

ITALO BOCCHINO. Signor Presidente, ringrazio il ministro Giovanardi per il giudizio politico espresso a nome del Governo, anche se credo che l'ufficio territoriale di Firenze abbia fornito delle informazioni un po' troppo burocratiche.
Quando il caso è stato sottolineato dal quotidiano Libero in una sua inchiesta, credo che da tutte le parti ci si sia posti il problema della stortura di fronte alla quale ci trovavamo.
Il professor Paolo Nello, docente di storia contemporanea dell'ateneo di Pisa, in occasione dell'annuncio della manifestazione ha dichiarato: «Sono talmente allibito che non riesco a crederci, perché se analizziamo i fatti da un punto di vista "quantistico" le vittime provocate dalla dittatura di Stalin sono nettamente superiori a quelle provocate da Hitler. Per questo è legittimo sostenere che celebrare Stalin equivale a ricordare Hitler».
Io mi domando cosa sarebbe accaduto in quest'aula del Parlamento se qualche sindaco, qualche presidente di regione - magari appartenente alla mia parte politica - avesse deciso di concedere una struttura pubblica per consentire la celebrazione dell'anniversario della morte di Hitler. Certo, la risposta sarebbe stata sicuramente diversa ed il silenzio da parte delle forze democratiche della sinistra ci fa sospettare che esse non condannino un fatto così grave.
Tra l'altro, ricordiamo che il comune di Firenze non è nuovo ad episodi anomali; già è stato oggetto di un esposto presentato alla Corte dei conti, nel quale si rilevava che in occasione del Social forum del giugno scorso si sono utilizzati 2 miliardi di vecchie lire per affrontare una spesa a favore di una manifestazione fortemente connotata politicamente.
Inoltre, secondo gli interroganti, il dibattito previsto dal partito marxista-leninista per il 2 marzo, così com'è strutturato e non avendo nessun contraddittorio storico risulta fuorviante, se non addirittura celebrativo di un criminale della storia.
Credo che di fronte a queste cose, oltre alla censura politica che è venuta da parte del Governo e degli interroganti, vi sia bisogno di una sensibilità comune di tutto il Parlamento (Applausi dei deputati del gruppo di Alleanza nazionale).

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