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PRESIDENTE. Passiamo alle dichiarazioni di voto sul complesso del provvedimento.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Spini.
VALDO SPINI. Signor Presidente, abbiamo al nostro esame ben cinque ratifiche di memorandum o accordi che riguardano specificamente l'Egitto, la Lettonia, la Bulgaria, la Croazia e la Romania.
Svolgerò delle considerazioni globali, penso che questo potrà far piacere a chi desidera un sollecito svolgimento dei nostri lavori.
Intanto, voglio iniziare con una considerazione che penso potrà godere del consenso della nostra Assemblea. Quattro di questi provvedimenti, riferiti all'Egitto, alla Lettonia, alla Bulgaria e alla Romania, sono ratifiche di accordi che furono stipulati dall'allora ministro della difesa e parlamentare Beniamino Andreatta. Vorrei dargli atto di una iniziativa molto precisa in questo campo che aveva una finalità politica - credo - da approvare. Attraverso il Memorandum d'intesa con la Repubblica araba d'Egitto si intendeva tutelare il ruolo dell'Italia nel Mediterraneo. Con gli altri accordi, raggiunti con Lettonia, Bulgaria, Romania e Croazia, si intendeva portare avanti un'iniziativa italiana prima ancora che questi paesi entrassero nella NATO o nell'Unione europea; in questo modo, l'Italia si sarebbe potuta trovare già in vantaggio rispetto a questo appuntamento.
Per quanto riguarda il Memorandum d'intesa con la Repubblica araba d'Egitto, ringrazio molto il sottosegretario per i rapporti con il Parlamento, senatore Ventucci, presente in aula. In ogni caso, qualche volta, mi farebbe piacere interloquire anche con il rappresentante del Ministero degli esteri. Infatti, per quanto riguarda l'Egitto, dovrò chiedere al sottosegretario Ventucci di trasmettere al Ministero degli esteri una precisa richiesta. Questo Memorandum sulla difesa è importante proprio perché, come abbiamo detto, l'Italia deve rappresentare l'elemento centrale relativamente ad un'estensione al Mediterraneo di meccanismi rappresentati, ad esempio, dalla partnership for peace.
Anzi, ricordo che nel passato l'Italia si era fatta promotrice di una partnership for peace per il Mediterraneo. L'Egitto attende l'inizio di una trattativa molto importante relativa all'accordo di associazione con l'Unione europea. Quindi, poiché anche il Governo in varie occasioni ha sostenuto che l'Italia intende farsi parte attiva affinché il processo di allargamento dell'Unione europea non sia solo centrato sul nord est, ma abbia anche sue radici nel Mediterraneo e visti i rapporti positivi che intratteniamo con la Repubblica araba d'Egitto, credo che il Governo italiano debba farsi partecipe presso l'Unione europea ed i suoi organismi abilitati perché questa trattativa inizi e venga sollecitamente conclusa. Voglio anche fare riferimento a colloqui avuti, non solo dal sottoscritto,
ma - recentemente - anche dagli onorevoli Rutelli e Pistelli. Credo veramente si tratti di un'urgenza, quindi, nel preannunciare il voto favorevole a questo provvedimento, mi auguro altresì che quest'ultimo trovi una positiva collocazione nell'ambito della politica estera italiana.
Preannuncio anche il mio voto favorevole ai provvedimenti riguardanti la Lettonia, la Bulgaria, la Romania e la Croazia affermando che lo spirito che ha portato alla conclusione di questi memorandum nel campo della difesa, proprio grazie al processo di allargamento dell'Unione europea sancito a Copenaghen o ai nuovi ingressi nella NATO di cui si è parlato nel recente vertice di Praga, richiedo, da parte dell'Italia, un particolare impegno affinché il nostro paese sia protagonista di questi processi (Commenti).
Signor Presidente, avrei bisogno di una traduzione perché ho sentito un'espressione gergale che sarebbe meglio venisse tradotta in italiano.
Signor Presidente, ho ricevuto l'indicazione a terminare il mio intervento in lombardo, ma vorrei dire una cosa in italiano. Se questa maggioranza, invece di eliminare le tasse sui patrimoni sopra i 500 milioni, avesse speso tali risorse nell'insegnamento e nella diffusione della lingua italiana a favore di questi nuovi paesi che entreranno nell'Unione europea o nella NATO, sarebbe stato un grande investimento culturale e civile per il nostro paese.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Giovanni Bianchi. Ne ha facoltà.
GIOVANNI BIANCHI. Signor Presidente, sarò laconico anche perché il collega Spini mi ha saggiamente e opportunamente preceduto. Vorrei anch'io ricordare come questi memorandum ed accordi di cooperazione scientifica e tecnologica italiana portino l'impronta di Nino Andreatta sia con riferimento all'accordo con la Bulgaria e la Romania sia, da ultimo, a quello con la Croazia.
Lo ricordo per una ragione: si tratta di accordi che si inseriscono nella grande capacità di scenario, caratteristica di Nino Andreatta. Grande capacità non solo di prevedere, ma di tenere conto di tutti gli elementi e dei diversi livelli, non solo quello militare e tecnologico, che concorrono in questa direzione.
Nella malinconia della presente politica, faremo bene a studiare questo riferimento. Alcuni suoi saggi in questo senso, infatti, aiutano a trovare alcuni strumenti in una scatola di arnesi che, non soltanto per quanto riguarda la difesa, ma soprattutto per quanto attiene alla politica estera, appare desolatamente vuota. Ci mancano molto spesso possibilità e chiavi di interpretazione e troppo spesso siamo ridotti ad una sorta di occasionalismo.
Il disegno di Andreatta presenta, invece, questa capacità di sintesi, di interpretazione e di intuizione e ne troviamo traccia, in particolare, nel rapporto con la Croazia, data la particolare attenzione (ricordo, ad esempio, lunghe discussioni sul Kossovo) che Nino Andreatta aveva mostrato in questo senso.
Per questo motivo, esprimo un voto favorevole e convinto e con qualche pathos della Margherita.
PRESIDENTE. Sono così esaurite le dichiarazioni di voto sul complesso del provvedimento.
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