Allegato A
Seduta n. 233 del 3/12/2002


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(Sezione 5 - Costituzione di un partito musulmano in Italia)

E) Interrogazione

POLLEDRI, BRICOLO, ERCOLE, DIDONÈ, RIZZI, MARTINELLI, FONTANINI, LUCIANO DUSSIN, CAPARINI, LUSSANA, DARIO GALLI, PAROLO, GUIDO GIUSEPPE ROSSI, BIANCHI CLERICI, GUIDO DUSSIN e GIBELLI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
gli organi di stampa hanno riportato notizia di un congresso, tenutosi a Milano domenica 26 maggio 2002, avente apparentemente lo scopo di dare il via alla costituzione di un partito politico mussulmano in Italia;
in un'intervista a Il Giornale del 27 maggio 2002 Adel Smith, presidente dell'Unione mussulmani d'Italia e promotore del movimento, ha sostenuto chiaramente che il partito dell'Unione mussulmani d'Italia avrebbe la stessa filosofia degli analoghi partiti islamici operanti nei Paesi arabi, con una connotazione profondamente religiosa e con l'intento di implementare un sistema sociale e giuridico di impostazione islamica in Italia;
già 5.000 mussulmani, a detta dello stesso Smith, sono pronti ad iscriversi;
la Corte di giustizia europea, esprimendosi con la sentenza del 31 luglio 2001 in riferimento al partito Refah di ispirazione


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islamica ed istituito in Turchia, ha dichiarato incompatibile con i principi cardine della Convenzione europea per i diritti dell'uomo ogni movimento politico che contempli nel proprio programma l'instaurazione della sharia all'interno di uno Stato membro -:
se il Governo ritenga che l'instaurazione del diritto islamico e della sharia sia compatibile con la Convenzione europea dei diritti dell'uomo, la Costituzione ed i principi generali dell'ordinamento italiano.
(3-01040)
(5 giugno 2002)