TESTO AGGIORNATO AL 18 NOVEMBRE 2002
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con la compromissione dei bilanci economici delle aziende del settore e danni provocati alle strutture dell'intero apparato produttivo agricolo e zootecnico;
a valutare, vista la grave situazione, un intervento per dichiarare in Sardegna, almeno nelle zone più colpite dalla siccità, lo stato di emergenza idrica;
a prevedere, nei limiti consentiti dai vincoli di bilancio, forme di rivalutazione dei trattamenti pensionistici parzialmente collegate con la dinamica delle retribuzioni dei lavoratori.
a risolvere, di intesa con le regioni e i rappresentanti dei singoli Patti Territoriali, i problemi relativi agli oneri per le infrastrutture e per la gestione dei Patti.
a dare alla FF.SS. precise direttive e, se necessario, un finanziamento aggiuntivo per rettificare ed ammodernare la tratta su citata.
ad individuare strumenti idonei per la parziale attenuazione del testo dell'articolo 24 allo scopo di consentire alle università di più recente istituzione di assumere il personale docente e tecnico necessario per assicurare la loro operatività e, più in generale, di attenuare il divieto di nuove assunzioni relativamente a tutte le università nella misura necessaria per garantire l'effettiva attivazione dei corsi di laurea già previsti.
nel campo della lotta contro le mine antipersona, e ciò avrà riflessi negativi anche sul prestigio internazionale del nostro paese;
ad aumentare i fondi destinati per le operazioni di sminamento e a ripartirli in maniera equa, destinandola anche all'Iraq settentrionale e al completamento della bonifica delle aree minate della Bosnia, mantenendo l'impegno preso a suo tempo con l'approvazione dell'ordine del giorno n. 9/6690/1;
a predisporre un piano straordinario di investimenti nel settore sanitario, il quale, a partire dal rifinanziamento dell'articolo 20 della legge finanziaria 1989, consenta alle regioni di affrontare le ristrutturazioni di impianti ospedalieri rese necessarie dalle nuove norme in materia di posti letto e di tecniche alternative al ricovero, senza dover ricorrere per questo ad ulteriori indebitamenti sui propri bilanci e senza rinunciare alle priorità già indicate nei propri programmi di edilizia ospedaliera e di innovazione tecnologica.
ad emanare, entro sessanta giorni, un decreto integrativo del decreto ministeriale 8 maggio 2001, con il quale si preveda e si regolamenti, con decorrenza dall'anno accademico 2003/2004, l'autonomia del polo universitario di Enna e la sua trasformazione in quarta università della Sicilia, fermo restando che, in vigenza del corrente piano triennale 2001-2003, gli oneri per il funzionamento della nuova istituzione continuano ad essere sostenuti dalla Regione siciliana e dal consorzio di enti locali che in atto gestisce lo stesso polo universitario.
a considerare, nel disporre la riduzione delle poste di bilancio che fanno parte della categoria dei consumi intermedi, le sole voci economiche che attengono alle spese del Ministero della difesa in quanto dicastero (quali quelle afferenti le pubblicazioni, i noleggi e le locazioni, le utenze, le spese di pulizia, rappresentanza, mostre, convegni, Comitati, Commissioni, relazioni pubbliche e pubblicità, studi, consulenze, indagini ed altri servizi similari) e non anche quelle direttamente finalizzate al mantenimento dell'efficienza delle forze armate, quali le spese relative alla acquisizione di materiale bellico, di beni di consumo correlati inscindibilmente
alla funzionalità degli enti e reparti alla manutenzione ordinaria e la riparazione dei mezzi e dei sistemi d'arma in dotazione, all'addestramento, alle missioni o comunque connesse con la mobilità del personale, agli accertamenti sanitari;
a finanziare il progetto di costruzione della «Variante di Roseto degli Abruzzi alla strada statale n. 16», da tempo predisposto, per il quale l'ANAS ha dichiarato di essere in grado di avviare tempestivamente le procedure necessarie per la concreta realizzazione dell'opera.
rilasciare tale titolo di studio e di conseguenza venga revocato il riconoscimento in Italia di detto titolo così come previsto dalla legge 20 ottobre 1986, n. 738;
a garantire che il Collegio del Mondo Unito dell'Adriatico possa continuare a svolgere la sua benemerita e insostituibile attività secondo gli elevati standard didattici e formativi imposti dall'I.B.: e ben noti al Parlamento italiano, al cui voto si dovette a suo tempo l'istituzione del Collegio stesso.
ad intraprendere nelle sedi istituzionali appropriate adeguate iniziative affinché vengano trasferiti alla regione Friuli Venezia Giulia beni limitari dismessi che abbiano poi la possibilità di concreto utilizzo da parte delle comunità locali territorialmente interessate e di inserire la caserma Amadio di Cormons nel secondo elenco di beni da trasferire, in fase di predisposizione
ancora censendo a livello nazionale le numerose dismissioni sia nel comparto produttivo sia in quello distributivo;
ad istituire una concertazione istituzionale tra ministero attività produttive, ministero dell'economia e delle finanze, associazioni di categoria più rappresentative, al fine di elaborare entro la prima metà del prossimo anno 2003 iniziative mirate, anche di carattere normativo, al rilancio del settore nel senso sopra esposto.
a dare attuazione immediata agli impegni fissati dal Protocollo di Kyoto anche attraverso adeguate risorse economiche, avendo come obiettivo l'ulteriore miglioramento degli impegni presi anche attraverso atti e azioni unilaterali;
nello svolgimento di un'attività in favore dell'amministrazione con l'inserimento nella organizzazione e la soggezione a regole proprie di quest'ultima» (sentenza n. 43 del 7 febbraio 1996);
a varare un apposito provvedimento legislativo per riconoscere che:
tale situazione, qualora ciò consenta di maturare il periodo di diciotto anni, fissato dall'articolo 1, comma 13, della legge 8 agosto 1995, n. 335.
ad inserire il progetto autostradale Albenga-Garessio-Ceva, nella prossima delibera C.I.P.E. relativa alle grandi infrastrutture di rilievo nazionale.
a considerare prioritario l'intervento finanziario finalizzato a modernizzare i collegamenti appenninici ed in particolare la Lucca-Modena.
anche che questa specifica area è stata interessata negli ultimi anni da accentuate modificazioni climatiche;
a sviluppare ogni opportuna iniziativa, in vista del prossimo allargamento dell'Unione europea, affinché tutta la rimanente fascia dell'Italia settentrionale (Piemonte, Lombardia, Veneto e Friuli-Venezia Giulia) venga inserita dalla zona attuale denominata «CII» alla zona «CI», creando a livello europeo una fascia omogenea che vada dalla Francia fino (nella prospettiva dell'allargamento ad Est) all'Europa orientale, in modo da riordinare in modo più funzionale e coerente la fascia viticola alpino-mitteleuropea, garantite le stesse regole di produzione e di sviluppo nei territori dell'Unione e impedire che si creino situazioni di concorrenza sleale in presenza di condizioni morfologiche e climatiche simili.
in alternativa, nell'immediato, a considerare, almeno, la possibilità di rivalutare gli esigui compensi, derivanti dalle borse di studio, in relazione alla variazione del costo della vita.
a provvedere rapidamente alla ripartizione dei 180 milioni di euro, di cui al comma 4 dell'articolo 31 della legge 1o agosto 2002, n. 166;
ad adottare iniziative anche normative volte al riconoscimento ad adottare iniziative anche normative volte al riconoscimento dell'indennità testé indicata a tutti gli ufficiali di polizia giudiziaria che svolgono la mansione giudiziaria di pubblico ministero, nella prospettiva di riconoscere a tale categoria una congrua remunerazione e la doverosa dignità professionale.
a valutare l'opportunità e la possibilità di misure straordinarie a sostegno dell'economia della città di Firenze.
ad inserire la strada statale n. 650 Trignina tra le opere viarie da potenziare migliorandone il tracciato e la sicurezza, considerandola, coerentemente con la funzione che svolge una infrastruttura strategica per la intermodalità e lo sviluppo economico del Paese;
e Nepal, tra CNR e EV K2 CNR con enti e istituzioni scientifiche governative dei Paesi della regione del'Hindu Kush, Karakorum e Himalaya;
ad adoperarsi affinché il Consiglio Nazionale delle Ricerche prosegua e potenzi il suo sostegno alle attività del progetto EV K2 CNR inserendolo tra le attività ordinarie a programmazione pluriennale dell'ente e, con risorse straordinarie proprie o allo scopo affidate al CNR dallo Stato per le attività di potenziamento delle strutture e dei programmi scientifici anche in considerazione di particolari esigenze derivanti da emergenze ambientali e climatiche e socio economiche nella regione di intervento, nonché per le attività scientifiche previste per la Spedizione al K2 2004;
ad adottare fin dall'inizio del prossimo anno gli atti amministrativi necessari per realizzare un significativo potenziamento degli organici del corpo nazionale dei vigili del fuoco nelle forme e con le modalità indicate nelle premesse.
ad assumere ogni misura utile per dare corso fin dal prossimo anno;
agli utenti di parte consistente degli alloggi di servizio sulla base della normativa in vigore.
a predisporre ogni misura utile a ridurre e possibilmente annullare per l'anno 2003, l'impatto negativo che avrebbe sull'aeronautica militare il sostegno al programma EFA con i fondi ordinari, rendendo disponibili altre soluzioni da ricercarsi anche sul piano amministrativo e che consentano al programma di sviluppo dell'«Eurofighter» il rispetto delle priorità attribuitegli e l'autonomia finanziaria necessaria.
ad assumere le opportune iniziative affinché gli aumenti periodici di stipendio di cui all'articolo4 del decreto legislativo 30 aprile 1997 n. 165 siano attribuiti a domanda
anche al personale cessato dal servizio dal 17 agosto 1995 al 31 dicembre 1999, fermo restando i presupposti, le condizioni e le modalità, stabilite dallo stesso decreto legislativo, per l'attribuzione degli aumenti periodici di stipendio dietro corresponsione degli oneri dovuti, da parte dell'interessato.
a garantire comunque, sulla base della normativa vigente, il regolare svolgimento dei corsi iniziali delle accademie militari e delle scuole per marescialli; le immissioni nel servizio permanente dei volontari delle Forze armate, nonché i reclutamenti connessi con la sostituzione degli ausiliari dell'Arma dei carabinieri e del personale di leva delle capitanerie di porto per la marina militare e il transito nelle carriere iniziali delle Forze di polizia, dei volontari in ferma breve delle Forze armate, ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica n. 332 del 27 ottobre 1997, riconoscendo ai suddetti reclutamenti i requisiti di immediatezza ed urgenza necessari ad autorizzarne l'effettuazione.
a riassegnare al ministero della difesa i proventi derivanti dalla vendita o dalla dismissione di beni immobili assegnati o in uso al ministero della difesa.
di circa 10 chilometri da Quadri (Chieti) a Sant'Angelo del Pesco (Isernia);
a voler provvedere alla realizzazione del tratto mancante alla strada a scorrimento veloce Fondo Valle Sangro e a ripristinare con ogni urgenza le strutture danneggiate dal sisma in modo da restituire nel più breve tempo possibile alla circolazione il tratto di strada già utilizzato.
nonché dei recenti, drammatici eventi che hanno colpito la Regione Molise dimostrano come la piena e pronta collaborazione fra lo Stato, le Istituzioni locali ed il Corpo dei vigili del fuoco siano indispensabili per assicurare l'incolumità della popolazione;
affinché nel momento in cui il provvedimento tornerà al Consiglio dei ministri per la decisione definitiva, esso venga rivisto nel senso indicato dalla Commissione Affari istituzionali del Senato prevedendo diciotto direzioni regionali dei vigili del fuoco e non procedendo quindi all'ulteriore accorpamento al momento previsto.
ad adottare nell'ambito dell'affidamento al contraente Generale procedure che consentano soluzioni migliorative della viabilità Salerno Reggio Calabria con accordi di programma tra Anas ed enti locali utilizzando fondi già stanziati sul territorio e ancora non utilizzati.
ad attivarsi in sede di comitato d'indirizzo, coordinamento e controllo ex articolo 4 della legge 29 novembre 1984 n.798 a rimodulare le somme già riferite quali limiti d'impegno con decorrenza dal 2004 nella riunione del 6 dicembre 2001 trasferendo l'importo di 10.329.000 euro già previsti a favore dello Stato in concessione, agli altri soggetti beneficiari dei finanziamenti di cui alla legge speciale per Venezia, ritenendosi già esaustivi della necessità dello stato in concessione per il prossimo triennio gli importi previsti in finanziaria come indicato in premessa.
non appena le condizioni finanziarie lo consentano, di rifinanziare la legge n. 784 del 1980 per rendere possibile il completamento della metanizzazione del Mezzogiorno
la stessa Conferenza ha escluso nel contempo la prevista realizzazione dell'ampliamento dei lavoratori, sulla base della previsione di un severo rischio di impatto ambientale sulla falda acquifera del Gran Sasso, così come confermato dal Ministro Lunardi nel corso di un'audizione svoltasi presso la VIII Commissione della Camera dei deputati;
a confermare il finanziamento recato dalla legge n. 366 del 1990 e richiamato dalla delibera CIPE 21 dicembre 2001 finalizzandolo alla messa in sicurezza complessiva delle strutture dell'INFN e delle due gallerie dell'autostrada mediante un ulteriore approfondimento tecnico scientifico di elevatissima competenza e di chiara autorevolezza, in grado di fornire soluzioni al problema della sicurezza senza compromissione delle risorse ambientali strategiche come l'acqua e l'ambiente, per
le quali è stata disposta specifica tutela con la creazione del Parco Nazionale Gran Sasso Monti della Laga.
ai fini di legge e per le norme che regolano l'editoria (in particolare per la distribuzione, la vendita in edicola, la spedizione per abbonamento postale, la pubblicità istituzionale) a sostenere in modo adeguato anche il settore della stampa periodica settimanale e multisettimanale riconoscendole caratteristiche analoghe a quelle dei giornali quotidiani per la loro importanza di organi di informazione locale e nazionale.
ad adottare iniziative volte a risolvere il problema della viabilità nelle città italiane.
ad adottare ogni possibile iniziativa per ridurre l'inquinamento acustico e atmosferico e il tasso di incidentalità nelle zone indicate in premessa, prevedendo, tra le priorità delle infrastrutture viarie, la realizzazione della circonvallazione della città di San Benedetto del Tronto, inserendola nel prossimo programma triennale Anas.
a riordinare il Fondo di Previdenza per il personale di volo secondo i seguenti principi:
ad adottare le opportune iniziative volte a ricollocare il personale che risulterà in esubero da tali azioni di riorganizzazione nelle altre Amministrazioni dello Stato, nazionali e locali, insistenti nel medesimo territorio in cui si verifichino gli esuberi.
ad assumere ogni iniziativa idonea ad inserire l'asse transpadano tra le priorità europee;
quelle produttive, e di conseguenza per tutto il complesso sistema economico del nord della provincia di Novara;
ad inserire la sotto indicata infrastruttura negli impegni prioritari dell'elenco delle infrastrutture, ai sensi della legge Obiettivo da indicare nel Dpef 2004-2007 «Progettazione e costruzione di tratto di viabilità autostradale, dalla A26 in località Ghevio di Meina, a area sita nel basso Cusio versante Est e indicativamente ricompresa in zona di confine contigua ai comuni di Gozzano, Orta San Giulio, Ameno, Bolzano Novarese».
a prevedere una sperimentazione di utilizzo anche attraverso l'offerta di incentivi sia agli utilizzatori di imbarcazioni da diporto che da pesca professionale.
tra ospedali generalisti e centri ad alta specializzazione (27,8 per cento), più risorse per la medicina d'urgenza e d'emergenza (27,0 per cento), ma anche più risorse per garantire su tutto il territorio nazionale l'equità d'accesso ai percorsi terapeutici e ai farmaci innovativi che riguardano soprattutto le patologie croniche, ad alta mortalità ed invalidanti;
a definire quanto prima una strategia organica multisettoriale per la salute, alla luce delle indicazioni strategiche dell'Oms, articolata a livello di Stato, Regioni ed Enti Locali tesa al raggiungimento di una più equa distribuzione delle risorse di salute a livello territoriale e sociale;
ad emanare uno o più provvedimenti di propria competenza atti a consentire alle
aziende agricole i cui debiti previdenziali hanno formato oggetto delle cessioni dei crediti, ai sensi dell'articolo 13 della legge n. 448 del 1998, la possibilità di riscattare la propria posizione debitoria.
ad emanare uno o più provvedimenti di propria competenza atti a consentire alle aziende agricole ubicate nelle zone di cui all'obiettivo 1 della UE la facoltà di corrispondere in un'unica soluzione il 20 per cento di quanto dovuto, per i soli oneri previdenziali, con esclusione di sanzioni, interessi e more, prevedendo di ammettere a tale beneficio esclusivamente gli oneri previdenziali non oggetto di cessioni di credito da parte dell'ente previdenziale, di cui all'articolo 13 della legge n. 448 del 1998.
a predisporre un piano organico di interventi per il miglioramento delle infrastrutture di edilizia scolastica diretto a eliminare le carenze particolarmente gravi nei piccoli centri urbani come ad esempio nel comune di Grisignano di Zocco in provincia di Vicenza.
in sede di definizione degli accordi specifici previsti dall'articolo 28-bis comma 1 (di cui all'emendamento 24.200), a prevedere, anche in deroga alla normativa vigente in materia, la proroga dell'indennità di mobilità di cui alla L. 23 luglio 1991, n. 223, fino al 31.12.2003, a tutti quei lavoratori della Cartiera di Arbatax già oggetto di precedente proroga per l'anno in corso, ivi compresi coloro i cui trattamenti di mobilità sono scaduti nel corso dell'anno 2002 e non compresi nell'articolo 52 comma 46 della L. 28.12.2001, n. 448, per i quali è quindi necessario prevedere uno specifico provvedimento retroattivo.
a concertare con le organizzazioni agricole e con la Conferenza Stato-Regioni-Province autonome una forte iniziativa nel settore che preveda la revisione della normativa attuale e l'eventuale costituzione di una Banca della terra
ad agire e ad intraprendere iniziative a livello comunitario al fine di mantenere
per il settore vitivinicolo la moratoria sugli organismi geneticamente modificati, di salvaguardare il patrimonio italiano dei prodotti tipici e di farsi promotore di una normativa europea adeguata.
ad individuare gli strumenti finanziari per garantire, a partire dall'esercizio finanziario 2003, le risorse necessarie in grado di adeguare il concorso dello Stato al Comune di Roma, in ragione delle esigenze cui esso deve provvedere quale sede della capitale della Repubblica, anche per l'erogazione del trasporto pubblico locale.
a garantire per il triennio 2003 - 2005 le risorse necessarie al mantenimento di tali benefici;
l'attività di pesca, in forma singola o associata, con l'utilizzo di attrezzi manuali, ed alle imprese, singole o associate, che:
a verificare se la Provincia di Lecce può essere considerata area interessata da grave crisi occupazionale, ai sensi della deliberazione Cipe del 21 marzo 1997 e successive modificazioni;
a proseguire l'impegno finanziario assunto per l'anno 2003, anche incrementando con ulteriori risorse, al fine di completare le opere di metanizzazione previste dalla succitata normativa dando priorità attuativa attraverso il piano «Grandi Opere» già predisposto all'interno della delibera del CIPE: Legge obiettivo-1o Programma delle infrastrutture strategiche.
ad adottare iniziative normative volte a prevedere a favore degli enti locali, sedi di impianti di produzione e stoccaggio di prodotti assoggettati a tributi erariali, una compartecipazione ai suddetti tributi, per interventi con finalità ambientale, cosi come previsto dall'articolo 113 della legge Finanziaria 2001, legge 388/00;
a stanziare, a decorrere dal 2003, la somma di quaranta milioni di euro a favore delle Regioni interessate, Piemonte e Sicilia;
nel quadro della necessaria attenzione nei confronti capoluogo partenopeo, a ri rifinanziare la succitata legge in modo tale da consentire il completamento del progetto di ricostruzione già approvato ed in corso di esecuzione.
a rispettare il dettato costituzionale dell'eguaglianza dei cittadini italiani;
a monitorare con tempestività l'attuazione del credito d'imposta nelle regioni meridionali esercitando, ove necessario, il potere sostitutivo nei confronti delle regioni che non abbiano emanato i bandi per l'attuazione delle misure di cui al citato reg. (CE) n. 1257/99 in tempi utili alla fruizione del credito d'imposta di cui al citato articolo 11 del decreto legge n. 138/2002 convertito nella legge n. 178 del 2002, o che non dovessero procedere all'esame in tempi utili delle domande presentate ai sensi dei citati bandi.
a stanziare i fondi necessari al sostegno di iniziative per l'inserimento generalizzato nei programmi didattici delle scuole, per le classi di alunni dai 5 ai 16 anni, di almeno due ore settimanali di educazione sportiva di alta qualità, attraverso l'assunzione e la formazione di 3.000 allenatori da affiancare agli insegnanti titolari nella pratica delle diverse discipline sportive.
a reperire le risorse finanziarie necessarie a completare nel più breve tempo possibile le opere di ricostruzione e di recupero dei danni causati dal sisma del 7 ed 11 maggio 1984, ed ulteriormente aggravati dall'ultimo sisma del 31 ottobre 2002, al fine di evitare gli eventuali crolli degli edifici interessati e scongiurare gravi ripercussioni sulla popolazione civile.
ad assumere ogni iniziative di propria competenza al fine di favorire l'acquisto e l'utilizzo di auto con propulsori non inquinanti, come Gpl ed il metano , da parte degli agenti commerciali;
per cento delle risorse del Fondo nazionale per le politiche sociali per il sostegno delle politiche in favore delle famiglie di nuova costituzione, in particolare per l'acquisto della prima casa e per il sostegno alla natalità;
ad individuare dei criteri, per accedere ai benefici finanziari, che tengano conto prioritariamente del reddito della famiglia e degli indicatori socio economici delle regioni del paese che denunciano condizioni particolarmente svantaggiate e cui indirizzare in via preferenziale tali misure.
ad adottare iniziative, anche normative, volte a riconsiderare, sopprimendola, la norma che ha esteso l'assoggettabilità all'ICI anche dei concessionari di aree demaniali e degli stessi gestori degli stabilimenti balneari, anche quando tale imprenditori non ne siano i proprietari.
ad adottare gli opportuni provvedimenti per consentire ai lavoratori dipendenti di usufruire del trattamento di fine rapporto lavoro anticipato per consentire ai soggetti appartenenti al proprio nucleo familiare di accedere alle misure di finanza agevolata utili ad intraprendere iniziative imprenditoriali.
ad adottare iniziative normative volte a prevedere che l'esenzione delle accise sul gasolio utilizzato nelle coltivazioni sotto serra, prevista dal citato articolo 10 della legge finanziaria 2002, ritenga estesa anche alle strutture fisse assimilabili ad una serra e pertanto anche alle coltivazioni in grotta o cava sotterranea.
generando costi esterni insopportabili in termini di rischi per la salute, degrado ambientale e minore capacità di attrarre turismo, sempre più orientato verso la qualità dell'ambiente naturale;
a destinare prioritariamente le risorse per lo sviluppo del Mezzogiorno - anche rivedendo a tal fine le previsioni del quadro comunitario di sostegno (Agenda 2000-2006) - al risanamento, recupero e delocalizzazione delle aree industriali ad elevato rischio ambientale, ovvero interessate da criticità rilevanti dal punto di vista sociale, economico ed ambientale.
ad attivare attraverso la società concedente le procedure che prevedano una ulteriore corsia in corrispondenza degli ultimi chilometri prima del raccordo Genova-Ventimiglia con la Torino-Savona soprattutto nella direzione Francia-Italia.
a sostenere l'istituzione della Agenzia nazionale per la sicurezza alimentare che sia:
a reperire al più presto le risorse finanziarie necessarie per consentire che i benefici di cui al citato comma 32 dell'articolo 52 della legge finanziaria per l'anno 2002 siano, in tutto o in parte, prorogati anche per l'anno 2003.
ad adottare sollecitamente le opportune iniziative volte a:
ottobre 1972, n. 633) che prevede, in generale, l'esclusione del pagamento dell'imposta per le relative cessioni;
raccoglitori e i rivenditori dotati di sede fissa, che effettuato sia cessioni di beni di cui all'ottavo comma che cessioni di beni di cui al nono comma, applicano le disposizioni di cui al nono comma» (comma undicesimo articolo 74 decreto del Presidente della Repubblica 633/72);
considerato che:
ad assumere ogni idonea iniziativa per risolvere problemi ed incongruenze citati in premessa.
e della predisposizione delle leggi ordinarie per la loro compiuta applicazione, la legge finanziaria provveda, anche quest'anno, a prorogare le norme finora vigenti, senza penalizzare ingiustamente lavoratori che hanno la sola colpa di essere stati costretti a cercare all'estero le fonti del proprio sostentamento
a confermare entro l'anno in corso la norma fino ad ora vigente;
a valutare, secondo i criteri e le modalità fissate nella contrattazione integrativa, l'opportunità di riconoscere il rimborso delle spese di autoaggiornamento debitamente documentate, sostenute dai docenti.
ad adottare iniziative normative volte a prevedere l'introduzione di un credito di imposta, pari al 36 per cento dei costi sostenuti e rimasti - sino al 31 dicembre 2005 - a carico delle imprese di telecomunicazioni che effettuano investimenti in infrastrutture a banda larga, limitatamente alle opere di cablaggio realizzate all'interno di unità immobiliari residenziali di qualsiasi categoria catastale, incluse le relative parti comuni e pertinenze.
La Camera,
a riproporre, in sede Europea, il tema delle procedure idonee a consentire un'effettiva convergenza delle politiche economiche nazionali;
La Camera,
alla rapida e completa attuazione del decreto legislativo 368/1999 con la definizione di:
La Camera,
a convocare le Confederazioni maggiormente rappresentative dei Tabaccai e dei lottasti ex dipendenti del Ministero delle Finanze al fine di concordare eque soluzioni evitando di creare gravi disparità di trattamento facilmente impugnabili innanzi all'autorità giudiziaria competente.
La Camera,
a determinare tutte le misure opportune di concerto con la Regione Basilicata per la realizzazione:
La Camera,
a finanziare nell'anno 2003 il completamento del programma di metanizzazione del Meridione, impiegando a tal fine le risorse destinate al potenziamento del sistema infrastrutturale del Paese, previsto dalla citata legge 21 dicembre 2001 n. 443.
La Camera,
nell'ambito dell'impegno di spesa del Fondo sanitario nazionale a finalizzare gli obiettivi di spesa per destinare risorse finanziarie, all'assistenza sanitaria nelle carceri, adeguate alle rispettive necessità.
La Camera,
possiede una casa e deve affrontare le spese di locazione;
ad incrementare in modo congruo la destinazione finanziaria da assegnare al fondo nazionale di sostegno per l'accesso alle abitazioni in locazione già con l'anno 2003, nel rispetto degli impegni già assunti in sede di esame dell'ultima «proroga degli sfratti».
La Camera,
a ricomprendere la legge n. 61 del 1998 e successive modifiche nelle disposizioni legislative a cui si fa riferimento, al fine del completamento dei programmi di ricostruzione nelle zone colpite dall'emergenza sismica dell'Umbria e delle Marche.
La Camera,
siano conclusi successivamente, non potrebbero fruire dell'agevolazione citata in quanto non sarebbe possibile presentare un'istanza precedente all'effettuazione dell'investimento;
ad adottare tutti i provvedimenti necessari a chiarire che per gli investimenti i cui contratti si siano conclusi prima dell'entrata in vigore della legge 8 agosto 2002, n. 178 valga la disciplina di cui all'articolo 8 della legge 23 dicembre 2000, n. 388 prima delle modifiche apportate dal decreto legge n. 138 dell'8 luglio 2002.
Ciò anche in coerenza con le finalità dell'ordine del giorno del Senato, accolto nel 1997 dal Governo, che invitava a riservare ai dipendenti dell'ETI, ai gestori dei magazzini vendita, ai rivenditori di generi di monopolio ed ai produttori di tabacco un diritto di prelazione sulle azioni dell'allora costituendo Ente Tabacchi Italiani, invito che divenne poi precisa volontà del legislatore con il decreto legislativo n. 283 del 1998 istitutivo dell'Ente Tabacchi Italiani, all'articolo 1, comma 6, che riservava parte delle azioni all'azionariato diffuso.
La Camera,
La Camera,
La Camera,
ad uno studio attento delle stesse tariffe in vista di una possibile riduzione, non essendo affatto giusto né opportuno che la Società Autostrade spa riporti notevoli guadagni a spese degli utenti per via di scelte di pubblici poteri la cui prevalente funzione dovrebbe appunto essere quella di tutelare gli utenti.
La Camera,
La Camera,
La Camera
La Camera,
i sottoscritti parlamentari impegnano il Governo
ad attivarsi presso i competenti organismi comunitari europei al fine di ottenere la diminuzione dell'I.V.A. sulle prestazioni medico - veterinarie dal 20 al 10 per cento.
La Camera,
leva fiscale per l'incremento dei consumi costituiscono altrettante priorità, perché una corretta costruzione dal terremoto implica la costruzione del futuro di questa piccola regione;
a valutare la possibilità di un provvedimento specifico e straordinario per la ricostruzione dal terremoto e lo sviluppo del Molise, facendo proprie e tenendo debito conto delle innanzi menzionate priorità, destinando conseguentemente idonee risorse in sede di utilizzo delle disponibilità assegnate agli strumenti di programmazione negoziale, ivi compresi i contratti di programma regionali.
La Camera,
a porre in essere ogni possibile iniziativa, anche mediante l'adozione di nuove misure di carattere finanziario, affinché l'estensione per l'intero anno 2003 della detrazione fiscale spettante per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio, di cui alla legge n. 449 del 1997, possa definitivamente trovare accoglimento all'interno della manovra di finanza pubblica per il 2003.
La Camera,
a promuovere una nuova politica per l'abbattimento del costo dell'energia elettrica per l'uso agricolo e a tal fine rivedere la legislazione vigente in materia per mantenere le agevolazioni di cui hanno sempre fruito gli agricoltori italiani fin dal lontano regio decreto 2 maggio 1933.
La Camera,
a presentare, entro il 31 dicembre 2002, per iniziativa del ministro delle attività produttive di concerto con il ministro del tesoro e dell'economia, un disegno di legge in materia di riforma dei servizi pubblici locali, tenendo conto delle osservazioni contenute in premessa.
La Camera,
delle fondazioni bancarie alla disciplina vigente, fermo comunque il termine del 14 gennaio 2003 per la conclusione di tale processo;
ad estendere, nel più breve tempo possibile, da tre a cinque l'elenco dei settori rilevanti, tra i settori ammessi di cui al decreto legislativo 17 maggio 1999, n. 153.
La Camera,
ad equiparare, in ogni caso, l'età pensionabile dei primari ospedalieri con quella dei primari-docenti universitari.
La Camera,
ad emanare una interpretazione autentica dell'articolo 19, secondo comma, lettera b), del decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 601, nel senso di cui alla premessa.
La Camera,
Paese, sovente montane, come il recente terremoto nella regione Molise e gli eventi alluvionali diffusi nelle diverse realtà del territorio;
a prevedere l'istituzione di un fondo speciale per la manutenzione territoriale. I comuni, infatti, hanno rilevanti competenze e responsabilità per quanto attiene alla difesa idrogeologica dei suoli e alla manutenzione territoriale, settore sempre più importante e delicato anche in relazione ai numerosi e ricorrenti eventi calamitosi naturali (alluvioni, frane, smottamenti, eccetera) che colpiscono ampie zone del Paese, particolarmente i versanti montani, con disastrosi effetti sul fondovalle. La dotazione finanziaria dei comuni nel settore è del tutto inadeguata. Da più parti è stata reiterata al riguardo l'esigenza di predisporre politiche di intervento strutturali, che prevengano quanto più possibile detti fenomeni e non si risolvano soltanto nel far fronte alle emergenze, con un onere finanziario sempre rilevantissimo per le casse dello Stato. Per tale ragione, si propone la istituzione di un Fondo nazionale speciale per la manutenzione territoriale, di carattere straordinario e con vincolo di destinazione, a favore delle amministrazioni locali comuni e comunità montane, finalizzato alla disponibilità di adeguate risorse per consentire la realizzazione urgente dei necessari interventi straordinari di manutenzione e salvaguardia territoriale e per giungere gradualmente a realizzare una ordinaria e più confacente difesa idrogeologica e dell'assetto dei suoli.
La Camera,
in sede di attuazione con circolare amministrativa delle disposizioni di cui all'articolo 2 del disegno di legge finanziaria, ad adottare ogni iniziativa idonea a chiarire che l'aumento di deduzione nonché il riconoscimento del diritto alla detrazione dall'imposta lorda spetta anche per i redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente, di cui all'articolo 47, comma 1, lettere a), b), c), c-bis), d), h-bis) e l), del testo unico delle imposte sui redditi.
La Camera,
ad adottare con urgenza misura atte a stabilire l'allineamento delle aliquote contributive di finanziamento delle prestazioni temporanee, riguardanti gli assegni familiari (CUAF), e la maternità (di cui all'articolo 24 della legge 9 marzo 1989, n. 88), a quelle dei dipendenti delle imprese per la gestione dei servizi pubblici locali iscritte all'INPS (fondo pensioni lavoratori dipendenti).
La Camera,
a promuovere una apposita convenzione tra istituti di credito ed associazioni nazionali delle categorie maggiormente a rischio al fine di definire condizioni agevolate, senza oneri per lo Stato, per favorire, da parte dell'utenza, i pagamenti mediante carta di credito, bancomat o altro mezzo di pagamento elettronico.
La Camera,
per i collegamenti con gli scali aeroportuali di Roma e Milano; nessuna agevolazione è prevista per il trasporto delle merci.
a perfezionare d'intesa con la Regione Sardegna, stanziando i fondi necessari, il regime di continuità territoriale, individuando ulteriori scali aeroportuali della penisola ed estendendo le agevolazioni tariffarie anche al trasporto delle merci.
La Camera,
La Camera,
nuova occupazione agli imprenditori agricoli a condizione che essi aumentino il numero di giornate lavorative dichiarate rispetto all'anno precedente e che tale incremento venga mantenuto per almeno tre anni;
a fare in modo che per le variazioni nell'iscrizione catastale dei fabbricati già rurali che non presentano più i requisiti di ruralità, non sia prevista la riscossione del contributo di cui all'articolo 11 della legge 28 gennaio 1997, n. 10, né sia previsto il recupero di eventuali tributi attinenti al fabbricato ovvero al reddito da esso prodotto per i periodi di imposta anteriori al 1o gennaio 2002 per le imposte dirette, e al 1o gennaio 2003 per le altre imposte e tasse e per l'imposta comunale sugli immobili, purché detti immobili vengano dichiarati al catasto entro il 31 dicembre 2003 con le modalità previste dalla legge 24 marzo 1993, n. 75, e che non sia previsto il rimborso delle somme riferite a tributi e contributi già versati.
ad assumere tutte le necessarie iniziative affinché lo svolgimento di attività sportive e non, in zone agricole, la cui pratica non comporti trasformazioni irreversibili o danni per il territorio, siano equiparate alle attività agricole ai fini delle trasformazioni urbanistiche, edilizie ambientali ed idrogeologiche del territorio e, pertanto, ad applicare ai gestori e agli addetti delle
predette attività, le norme previdenziali, assistenziali e fiscali proprie dell'attività agricola.
il personale della carriera prefettizia nonché i dirigenti della Polizia di Stato, tenuto conto della compatibilità di tali principi con le funzioni ed i compiti peculiari svolti dai dirigenti del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco;
La Camera,
a valutare, compatibilmente con i vincoli di bilancio e con la disponibilità delle risorse, la necessità di evitare che lo slancio produttivo subisca contrazioni e di studiare altre forme di rimodulazione dell'agevolazione di cui all'articolo 8 della legge 23 dicembre 2000, n. 388, in modo da consentire la continuità delle erogazioni.
La Camera,
ad esaminare tutte le possibilità per la realizzazione di nuovi investimenti ed il
completamento di opere in corso e di rilievo, come il Canale Emiliano-Romagnolo, attraverso ulteriori limiti di impegno quindicennale, oltre a quelli previsti dall'articolo 141 della legge 23 dicembre n. 388, per le finalità del comma 1 dello stesso citato articolo 141.
La Camera,
a prendere le opportune iniziative per celebrare le ricorrenze pucciniane del 2004 in concorso con la Regione Toscana, la provincia di Lucca, i comuni di Lucca e di Viareggio e la fondazione festival Puccini Torre del lago-Viareggio, tenendo conto dell'intenzione manifestata anche dal Presidente della Repubblica in una
recente visita a Lucca, a venire in Versilia e naturalmente in quella circostanza a rendere omaggio a Giacomo Puccini e alla sua musica.
La Camera,
a) a garantire lo sviluppo del Polo Universitario di Prato nell'ottica del rapporto pubblico-privato anche nell'alta formazione;
La Camera,
La Camera,
La Camera,
La Camera,
La Camera,
La Camera,
di uno o più decreti legislativi volti a realizzare la modifica dell'inquadramento stipendiale delle Forze armate e delle forze di Polizia per mezzo di un sistema basato sulla riparametrazione correlata ai gradi ed alle qualifiche rivestite;
ad intraprendere, nel più breve tempo possibile, ogni iniziativa necessaria a dare attuazione alla previsione contenuta nell'articolo 7 della legge n. 86 del 29 marzo 2001.
La Camera,
ad estendere, nel più breve tempo possibile, da tre a cinque l'elenco dei settori rilevanti, tra i settori ammessi di cui al decreto legislativo 17 maggio 1999, n. 153.
La Camera,
Ad utilizzare tutti gli strumenti di «moral suasion» in suo possesso per cercare di convincere il Sindaco di Roma Veltroni, la Giunta ed il Consiglio Comunale a devolvere tutti o parte dei 258,2 milioni di Euro del 2003, dettagliati nel secondo paragrafo, alla regione Molise per interventi a favore delle zone e delle persone danneggiate dal recente terremoto. Confermando, con questo esemplare comportamento, di saper essere virtuoso riferimento per tutto il paese e che Roma merita, oltre ai naturali sentimenti di amore che alcuni cittadini nutrono per la Capitale della Repubblica, anche profondi sentimenti di stima.
La Camera,
a prevedere iniziative legislative volte a riconoscere consistenti agevolazioni fiscali per i finanziamenti privati destinati alla ricerca scientifica in generale ed a quella in campo biomedico in particolare.
provvedere ad un incremento delle disponibilità della Commissione sia per sostenere adeguatamente l'ufficio di Presidenza così come è riconosciuto ad altre autorità di rilevanza istituzionale che al fine di garantire alla stessa la possibilità di avvalersi delle professionalità necessarie.
La Camera,
a rendere operativi i programmi di sviluppo dell'area con l'attuazione delle seguenti priorità necessarie alla ripresa economica delle attività produttive e il conseguente rilancio occupazionale:
Interventi per la mobilità su ferro:
Interventi per la viabilità:
La Camera,
giuridiche e delle attività commerciali. Gli effetti sul mercato sarebbero infatti più incisivi in quanto le aziende e gli esercizi commerciali sono generalmente già dotati di queste tecnologie. Le agevolazioni, qualora fossero dirette esclusivamente alle persone fisiche, consentirebbero di realizzare anche un ulteriore effetto positivo con la promozione di diritti fondamentali derivanti dall'accesso ad una ampia gamma di servizi e contenuti informativi e dai benefici di crescita sociale e culturale che le nuove tecnologie comportano;
ad adoperarsi nella fase di emanazione del decreto applicativo previsto dall'articolo 48 per indirizzare le misure contributive a favore delle persone fisiche con le iniziative che si rendessero opportune.
La Camera,
a valutare la possibilità di un intervento normativo che rimoduli le condizioni di alienazione degli alloggi secondo la legislazione vigente, prevedendo un pagamento dilazionato in un arco temporale più ampio dei quindici anni, previa iscrizione ipotecaria a garanzia del costo dell'alloggio.
La Camera,
a predisporre un'attenta politica di potenziamento infrastrutturale a vantaggio del Mezzogiorno ed in particolare pianifichi la velocizzazione della Salerno Reggio Calabria, la realizzazione dell'Autostrada Ionica Reggio Calabria Taranto, la progettazione di un sistema viario trasversale
che comprenda anche il potenziamento della Paola-Cosenza-Crotone e la realizzazione della Cosenza-Lago-Amantea;
La Camera,
ad integrare i fondi già a disposizione dei comuni individuati ai sensi dell'articolo 4 del decreto legislativo 18 giugno 1998, n. 237, e dell'articolo 80 della legge 23 dicembre 2000 n. 388 per garantire la proroga dell'istituto del reddito minimo d'inserimento sino al 31 dicembre 2003.
La Camera,
a sensibilizzare i soggetti responsabili e i responsabili unici affinché sia concessa una ulteriore proroga di dodici mesi per il completamento degli investimenti, dove i progetti infrastrutturali inseriti in Patti Territoriali e Contratti d'area non abbiano raggiunto un avanzamento dei lavori superiore al 50 per cento.
La Camera,
ad affrontare entro il 31 dicembre 2003 una soluzione organica e definitiva che contempli le esigenze del servizio giustizia con i diritti di quanti da tempo svolgono
precariamente mansioni obiettivamente utili, maturando esperienza e competenze specifiche.
La Camera,
La Camera,
a recepire i necessari fondi che possano permettere gli investimenti nel settore del trasporto pubblico locale per la sostituzione di autobus in esercizio da oltre 15 anni, alle Regioni a Statuto speciale e le Province Autonome di Trento e Bolzano attraverso mutui quindicennali e altre operazioni finanziarie.
La Camera,
a dare immediata esecuzione alla disposizione legislativa della Finanziaria per il 200l relativa all'area di Bagnoli di Napoli.
La Camera,
a definire i lavori da eseguire sulla suddetta arteria di assoluta priorità e di prevederne, pertanto, il finanziamento nell'anno finanziario 2003.
La Camera,
La Camera,
La Camera,
a riformare con sollecitudine, già nell'ambito della presente Manovra economica, la normativa sui dispositivi per i giochi di intrattenimento e di abilità, di cui all'articolo 110 del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza, nel senso di affidarne la gestione a soggetti censiti, quali ad esempio i concessionari già esistenti in materia di giochi; determinarne il prelievo a favore dell'erario in misura non inferiore ad una media di 1500 euro per dispositivo e secondo le caratteristiche delle macchine; assicurarne l'omologazione solo in presenza di apparecchi ad alta affidabilità tecnologica ed elevata possibilità di controllo;
La Camera,
con emendamenti proposti da diversi schieramenti politici, anche di ispirazione cattolica;
ad affrontare il problema, cercando una soluzione idonea ad ovviare al lamentato disagio e consentire l'applicazione per ogni soggetto della normativa vigente all'epoca della concessione del contributo (articolo 3 Ordinanza del Ministro degli Interni n. 3090 del 18 ottobre 2000 e Direttiva applicativa emanata dal Dipartimento della Protezione civile).
La Camera,
industriale di Gela impegnati in questi decenni in processi di lavorazione che prevedevano l'uso dell'amianto;
a provvedere, con un apposito decreto, in tempi rapidi, ad estendere i benefici previsti dall'articolo 13 della Legge 27 marzo 1992, n. 257, e successive modificazioni, ai lavoratori delle imprese impegnate in processi di lavorazione dell'amianto del sito industriale di Gela non ammessi alla data di entrata in vigore della presente legge ai medesimi benefici, in relazione alle trasformazioni societarie intervenute o alla dichiarazione di fallimento delle imprese medesime.
La Camera,
ad assicurare provvedimenti per estendere agli invalidi del lavoro o quanto meno ai grandi invalidi i benefìci previsti dalla legge n. 203 del 2000.
La Camera,
ad emanare una direttiva che chiarisca definitivamente tale aspetto, consentendo alle varie regioni e ASL italiane di uniformarsi nel fornire ai cittadini gratuitamente tutte le prestazioni diagnostiche e terapeutiche di pronto soccorso che abbiano carattere di urgenza.
La Camera,
condotti, di cui l'articolo 5 del decreto-legge n. 415 del 1990 già prevede la conservazione ad esaurimento dei rapporti di lavoro in essere al 30 dicembre 1990;
a prevedere a favore dei dirigenti sanitari con rapporto di lavoro a tempo definito, nonché a favore dei medici condotti ex decreto-legge n. 415 del 1990, articolo 5, la conservazione ad esaurimento del rapporto di lavoro, a domanda dell'interessato.
La Camera,
a definire, attraverso una circolare esplicativa, la corretta interpretazione dell'articolo 21 bis comma 1 del DL 23 giugno 1995 n. 244, convertito nella Legge 8 agosto 1995 n. 341, nel senso che tale disposizione
si riferisce anche agli alloggi prefabbricati realizzati con parziale ricorso a tecniche di edilizia tradizionale.
La Camera,
a individuare i criteri e le procedure di accreditamento dei corsi universitari a distanza e degli istituti abilitati a rilasciare i titoli accademici di cui al decreto ministeriale 26 novembre 1999, n. 509, ai termine dei corsi stessi, senza oneri per lo Stato.
La Camera,
ad emanare entro sessanta giorni un provvedimento che regolamenti l'esercizio del gioco con gli apparecchi e congegni automatici o elettronici, stabilendone modalità di gioco, criteri per il rilascio delle autorizzazioni, le caratteristiche degli apparecchi e quanto sia necessario per garantire la sicurezza del giocatore, per smantellare la rete malavitosa che si è impadronita di questo importante mercato ed infine per garantire alle casse dello Stato ulteriori risorse aggiuntive.
La Camera,
La Camera,
ad individuare strumenti idonei che consentano alle università ed alle facoltà di cui in premessa di assumere il personale docente e tecnico necessario per assicurare la loro operatività e, relativamente a tutte le università nella misura necessaria a garantire il loro funzionamento.
La Camera,
ad istituire con apposito provvedimento legislativo un Fondo di gestione autonomo per i Quadri, con accordi stipulati dalle Organizzazioni Sindacali dei datori di lavoro e dalle Organizzazioni Sindacali Nazionali rappresentative della categoria dei Quadri, membri del Consiglio Nazionale dell'Economia e del Lavoro (Cnel).
La Camera
che in tale ottica, anche avuto riguardo all'aumento esponenziale del traffico merci in container sull'asse ferroviario Genova Alessandria Novara nord Europa, assume particolare significato la creazione di poli intermodali su tale direttrice per la movimentazione degli stessi;
ad inserire il Polo Logistico integrato di Mortara (PV) tra le opere da considerare prioritarie a supporto e sostegno delle «grandi opere» e di conseguenza a reperire all'interno di tale piano le risorse finanziarie per la costruzione dello stesso, avuto anche riguardo al ruolo complementare che tale opera è destinata a svolgere con il Polo Logistico di Novara (già inserito tra le opere da finanziare), nel quadro di un'azione tesa a supportare tutte quelle iniziative che possano rendere efficiente il nostro sistema logistico.
La Camera,
a verificare, d'intesa con la Conferenza Stato Regioni, le priorità cui dare immediato accesso in termini di risorse al fine di operare un riequilibrio del patrimonio strutturale sanitario del Paese.
La Camera
a fornire gratuitamente ai pazienti assistiti i farmaci sperimentali, che occorre non interrompere per misurarne nel tempo l'efficacia affinché le forme lievi e moderate non degenerino in cronicità.
La Camera,
La Camera,
protocollo congiunto con le regioni al fine di assicurare strumenti e risorse necessarie al processo attuativo della assistenza sanitaria nelle carceri; considerata la peculiarità dello stato di salute della popolazione carceraria, valorizzando l'esperienza professionale delle figure mediche e non mediche che hanno agito nelle strutture carcerarie, al fine di costruire efficaci rapporti con i servizi del S.S.N.;
La Camera,
a trovare, in accordo con le Regioni ed attivando tutti gli strumenti di accesso alle risorse, anche europee, previste per la formazione-lavoro, una soluzione congrua e immediata a rimuovere lo stato di precarietà in cui versano i giovani medici specializzandi.
La Camera,
a trovare, nell'ambito della Conferenza Stato Regioni, entro il primo trimestre del 2003, un'intesa comune con il Ministro dell'Università affinché sia predisposto un protocollo d'intesa con le Regioni atto ad individuare fabbisogni reali, modalità di agevolazione degli accessi, strumenti di devoluzione a livello regionale per l'accertamento ed il riconoscimento dei titoli equipollenti.
La Camera,
La Camera,
ad attivare, a partire dal mese di gennaio un tavolo di confronto permanente tra industrie, distributori, farmacisti, rappresentati dei medici di medicina generale, e dei diritti dei cittadini e delle Regioni al fine di valutare l'applicazione del nuovo PTN in termini di costo-efficacia per la salute dei cittadini; di prescrizioni dei farmaci sia di fascia A che di fascia C; di adeguamento dei prezzi da parte delle imprese o di fuoriuscita dal mercato, di impatto sul sistema delle farmacie in termini di scorte o reperibilità dei prodotti soprattutto innovativi.
La Camera,
sindacali mediche, delle Regioni, delle Organizzazioni rappresentative dei diritti dei cittadini, al fine di approfondire le questioni inerenti alcuni strumenti ordinamentali e contrattuali per una loro applicazione, rispettosa della peculiarità della professione medica e al tempo stesso dell'esigenza di qualificazione del S.S.N..
La Camera,
a modificare il comma 3 dell'articolo 55 del Testo unico delle leggi in materia di beni culturali ed ambientali di cui al decreto legislativo 29 ottobre 1999, n. 490, nel senso di consentire l'alienazione dei beni in oggetto da parte delle persone giuridiche senza fini di lucro, senza la prevista autorizzazione della Soprintendenza regionale.
ad emanare norme finalizzate a regolarizzare le posizioni contributive, in particolare quelle inerenti la disposizione di cui all'articolo 44 della legge 23 dicembre 1999 n. 488 per le imprese che hanno recepito entro il 30 giugno 2001 i contratti di riallineamento ai sensi dell'articolo 5 del decreto legge 1o ottobre 1996 n. 510 convertito dalla legge 28 novembre 1996 n. 608, in ordine in periodi di attività antecedenti la stipula;
La Camera,
a definire misure legislative al fine di avvalersi fino al 31 dicembre 2005, del personale già assunto a tempo determinato ai sensi dell'articolo 8, comma 7, del decreto-legge 30 gennaio 1998, n. 6, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 marzo 1998, n. 61, dell'articolo 22, comma 5, della legge 23 dicembre 1998, n. 448, e dell'articolo 1, comma 1, della legge 16 dicembre 1999, n. 494, per giungere in seguito, alla progressiva immissione nel triennio 2003-2005 del personale stesso nei ruoli organici del Ministero, attraverso procedure concorsuali selettive, previa intesa con il Ministro della funzione pubblica, sulla base di un programma di assunzioni da sottoporre all'approvazione della Presidenza del Consiglio dei ministri-Dipartimento della funzione pubblica e del Ministero dell'economia e delle finanze.
La Camera,
a predisporre a partire dalle proposte del Ministero per i beni e le attività culturali e dei suoi organismi di consultazione, un programma di interventi e di finalizzazioni, che coinvolgano principalmente università, istituzioni di ricerca, associazioni, istituti e fondazioni pubbliche e private senza fini di lucro, regioni, province e comuni, con particolare attenzione a quei progetti che prevedano la partecipazione di giovani, che attivino nuovi posti di lavoro nei settori del patrimonio culturale e ambientale e che riguardino la tutela, la salvaguardia e la valorizzazione delle città e dei centri storici, lo sviluppo dell'arte e dell'architettura contemporanee e la promozione del libro e della lettura.
La Camera,
a sottoporre all'approvazione del Parlamento, anche nell'ambito della Manovra economica annuale, disposizioni che provvedano ad equiparare le sanzioni relative alle elezioni comunali e provinciali, in particolare quelle che riguardano pubblicità, limiti e controlli delle spese dei partiti e dei candidati, alle sanzioni pecuniarie previste per le elezioni politiche dall'articolo 15 della legge n. 515 del 1993, espressamente escludendo l'applicazione delle norme penali previste per l'illecito finanziamento dei partiti.
La Camera,
a individuare e/o sostenere provvedimenti specifici a favore del funzionamento e delle stagioni teatrali per il Teatro delle Muse di Ancona in accordo con le richieste avanzate dal comune dorico.
La Camera,
ad attivarsi urgentemente per impedire questo ridimensionamento dell'ospedale di Auronzo dotando la Regione Veneto dell'indispensabile possibilità di intervento economico.
La Camera,
a procedere con la massima sollecitudine, secondo gli impegni presi, ad istituire a Novara la seconda Corte di Appello del Piemonte o, quantomeno, una sezione distaccata di Corte di Appello di Torino.
La Camera,
ad adottare provvedimenti di sostegno di tipo finanziario che permettono, ai sensi dell'articolo 10 del decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986 n. 917, ai titolari della licenza per l'esercizio del servizio di taxi di dedurre le spese documentate sostenute per l'acquisto di sistemi di sicurezza da installare sugli autoveicoli adibiti al trasporto pubblico di persone.
ad adottare iniziative normative volte a modificare la disciplina dettata dal decreto legislativo 153/99 in relazione ai princìpi ed alle esigenze suesposte.
La Camera,
a prevedere un contributo statale per la realizzazione degli interventi finalizzati alla messa in opera, all'ottimizzazione e all'efficienza degli impianti fognari e di depurazione, e comunque ad interventi finalizzati ad abbattere il livello di inquinamento conseguente agli scarichi prodotti, effettuati dai comuni con popolazione superiore a centomila abitanti, i cui scarichi confluiscono direttamente o indirettamente nei tratti di mare del medio e Alto Adriatico;
inadempienti, in proporzione al numero degli abitanti residenti, a favore di un apposito Fondo da istituire presso il Ministero delle attività produttive, finalizzato al sostegno di quelle attività economiche che maggiormente sopportano gli effetti negativi dello stato di degrado ambientale del medio e Alto Adriatico.
La Camera,
a reperire le necessarie risorse per la realizzazione di interventi di adeguamento, ammodernamento e messa in sicurezza della rete ferroviaria italiana, con particolare attenzione alle regioni del Sud ed alla Sicilia;
La Camera,
assolutamente inadatte per la presenza di rischi idrogeologici, sismici, ambientali;
a stanziare le risorse necessarie per la realizzazione di un'indagine capillare sul territorio, con particolare attenzione alle zone già classificate a rischio idrogeologico o sismico, per verificare che gli edifici siano realizzati nel rispetto delle esigenze di sicurezza dei cittadini;
La Camera,
a reperire gli stanziamenti necessari per garantire la piena attuazione della legge 281/1991.
La Camera
alle Asl, con l'obiettivo di garantire ai reclusi gli stessi standard di cure assicurati a tutti gli altri cittadini;
alla applicazione del decreto legislativo 230 del 1999 e preliminarmente a finanziare adeguatamente la sanità penitenziaria mediante adeguati stanziamenti a carico del Servizio Sanitario nazionale.
La Camera,
a valutare se l'economie derivanti dall'applicazione della premessa possano affluire ad uno specifico fondo presso l'INPS, per essere successivamente versate all'entrata del bilancio dello Stato e poi destinate all'incremento dell'autorizzazione di spesa derivante;
La Camera,
ad assumere adeguati interventi per il recupero, il ripascimento e la tutela delle coste del basso tirreno calabrese e campano.
La Camera,
ad assumere adeguati interventi di valorizzazione e potenziamento della tratta ferroviaria Eccellente-Pizzo-Vibo Marina-Briatico-Zambrone-Parghelia-Tropea Ricadi-Ioppolo-Nicotera-Rosarno, tendenti al ripristino delle stazioni ferroviarie e le biglietterie, nonché all'aumento delle corse giornaliere, al fine di assicurare i collegamenti lungo l'intera tratta Lamezia Terme-Rosarno e collegamento con Cosenza, garantendo il diritto allo studio e il rilancio dell'economia e del turismo calabrese.
La Camera,
ad estendere, una volta accertata la sussistenza dei danni provocati dall'attività del vulcano, le provvidenze previste per i comuni della provincia di Catania anche a quelli delle province di Siracusa, Ragusa, Enna e Messina.
La Camera,
dei pazienti non consentano più la continuazione delle stesse (ad esempio pazienti ulcerosi, nefropatici, epatopatici, eccetera);
a rivedere la norma sui livelli minimi di assistenza contenuta nel decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 29 novembre 2001, per quanto attiene le prestazioni di terapia fisica e riabilitativa, ripristinando il regime di rimborsabilità delle stesse a carico del Ssn per quelle patologie croniche ed invalidanti e/o per quei particolari tipi di pazienti che non tollerano le terapie farmacologiche.
La Camera,
a dare piena applicazione a quanto stabilito dal decreto legislativo 22 giugno 1999, n. 230 recante «Riordino della medicina penitenziaria a norma dell'articolo 5 della legge 30 novembre 1998, n. 419» e a prevedere l'emanazione, entro centottanta giorni dalla entrata in vigore della legge finanziaria per l'anno 2003, dei decreti attuativi di cui agli articolo 4, 5, 6, 7, 8 del medesimo decreto legislativo.
La Camera,
a rivedere la norma indicata in premessa al fine di destinare pienamente le risorse provenienti dai dividendi e dagli utili delle società per azioni possedute direttamente dallo Stato utilizzandole ai fini propri previsti dal Fondo per l'occupazione a partire dal 2003.
La Camera,
a finalizzare specifici interventi per il recupero del «Petruzzelli» e ad affidare il coordinamento di tali interventi alla Presidenza della Giunta Regionale della Regione Puglia.
La Camera,
in sede di riforma del sistema fiscale statale, a prevedere espressamente che le anzidette erogazioni liberali formino oggetto di deduzione dal reddito imponibile.
La Camera,
a non sottrarre risorse alle università e agli Enti di ricerca, tenuto altresì conto della riforma degli ordinamenti didattici delle università, delle università di nuova istituzione e degli enti iscritti nell'anagrafe delle ricerche, ai sensi dell'articolo 63 del decreto del Presidente della Repubblica n. 382, 1980, in modo tale da consentire a tutti gli Enti indicati di poter provvedere alle inderogabili esigenze di dotazione di personale con compiti esclusivi di didattica e di ricerca scientifica, nei limiti delle
rispettive dotazioni di bilancio e senza oneri aggiuntivi a carico del bilancio dello Stato, anche rendendo corrispondentemente indisponibili altre posizioni di organico già previste, nel rispetto del principio di invarianza degli oneri finanziari complessivi.
La Camera,
a reperire nell'ambito della Tabella A del Ministero dell'interno le risorse necessarie all'aumento delle nuove province.
La Camera,
La Camera,
nella formulazione del piano attuativo per l'anno 2003 da presentare alle competenti Commissioni parlamentari, a considerare quale intervento prioritario la realizzazione del Sottopasso dell'incrocio di Borgo Bassano, nel comune di Cittadella in provincia di Padova, e quale relativo Ente assegnatario il medesimo comune di Cittadella.
La Camera,
forti perplessità da parte della Unione Province Italiane;
a favorire, sostenere e incoraggiare le unioni o fusioni di Comuni, nonché le Comunità Montane per la gestione di servizi e funzioni associate in area territoriale vasta e omogenea e, nel contempo, a promuovere una riflessione seria nella utilità della istituzione delle nuove province nella direzione opposta di disaggregare parti omogenee di territorio con aumento di costi a carico dello Stato.
La Camera,
pesantemente sulle famiglie che, non aiutate, si ritrovano sulle spalle oneri e pesi assolutamente insostenibili;
diffidenze che impediscono al soggetto di curarsi. Le nuove patologie psichiatriche dell'età evolutiva, se vengono affrontate in tempo si possono curare;
La Camera,
ad attivarsi, anche nel corso dei successivi passaggi della presente legge finanziaria,
affinché questa incongruenza possa venire sanata estendendo a tutti coloro che oggi godono di un trattamento di pensione di anzianità il regime di cumulabilità tra redditi di pensione e di lavoro.
La Camera,
ad emanare, con ogni urgenza, il decreto legislativo attuazione alla direttiva 2001/37/UE.
La Camera,
ad attivare il punto franco nello Stretto di Messina, già istituito con legge dello Stato 15 marzo 1951, n. 101, il cui ambito e le cui modalità di funzionamento sono state individuate e delimitate dalla stessa legge, rendendo operativo un centro per lo sviluppo economico posto in un'area strategica del bacino del Mediterraneo, in quanto nodo marittimo ideale sulla rotta tra Suez e Gibilterra e crocevia di scambio tra l'Unione europea ed i suoi principali partner commerciali.
La Camera,
primi tre mesi del 2002 è analogo a quello del medesimo periodo del 2001 ciò fa presumere un andamento analogo anche per il resto dell'esercizio in corso;
La Camera,
ad attenersi a quanto stabilito dalle «Linee guida per la politica scientifica e tecnologica del Governo» (Deliberazione CIPE n. 35 del 2002), a cominciare dal 2003.
La camera,
La Camera,
ad emanare una specifica norma in un decreto ministeriale che armonizzando le due attuali normative confermi il contributo fino al 60 per cento per i beni mobili e fino al 100 per cento per i beni mobili registrati, con il limite massimo di 10 milioni per ogni bene mobile registrato, fermo restando il limite massimo di lire 50 milioni per ciascun nucleo familiare.
La Camera,
ad adottare ogni iniziativa utile ad assicurare la piena operatività gestionale e finanziaria dell'Ente;
La Camera,
alla completa attuazione del DL.368/1999 nei tempi più brevi possibili secondo la disponibilità finanziaria.
La Camera,
ad individuare gli strumenti e le necessarie risorse finanziarie per la realizzazione e l'adeguamento dell'impiantistica sportiva delle università.
La camera dei deputati,
ad attivarsi immediatamente per l'utilizzo dei fondi straordinari destinati a queste aree, con particolare riferimento al controllo e alla messa in sicurezza degli edifici scolastici, impegnando in questa verifica tutte le strutture predisposte compresa la protezione civile;
mirati alla salvaguardia delle aree archeologiche e di rilevanza storica di cui, in particolare, l'area del subappennino dauno è ricca).
La Camera,
a prevedere espressamente, in sede di riforma del sistema fiscale statale, la deducibilità fiscale per le erogazioni finalizzate alla ricerca nel campo oncologico.
La Camera,
affinché le spese di copertura dagli oneri conseguenti l'istituzione della provincia di Avezzano, quantificabili in euro 20.000.000,00, possono determinarsi anche tenuto conto degli edifici del Demanio dello Stato e degli Enti locali di immediata utilizzazione per gli uffici della Provincia, nonché dell'articolo 21, lettera g), decreto legislativo 18 agosto 2000 n. 267 e successive modificazioni, che garantisce il trasferimento di personale, beni, struttemi operativi e risorse finanziarie dalla provincia preesistente a quella nuova, e, dunque, che il 50 per cento dell'organico dell'Amministrazione Provinciale dell'Aquila potrebbe essere attribuito alla nuova Provincia, a considerazione del fatto che attualmente in tale misura svolge quasi esclusivamente, attività e servizi riferito al territorio della Marsica;
alla costituzione delle nuove Province entro il 31 dicembre 2002, al fine di poter celermente procedere alla discussione dei progetti di legge relativi all' istituenda Provincia di Avezzano.
La Camera
La Camera
1) a definire adeguati indirizzi alla Commissione di studio di cui all'articolo 3, lettera b, fin dalla sua formazione, in modo che essa tenga conto nello svolgimento del suo lavoro delle esigenze di coordinamento complessivo degli interventi di riforma esposte in premessa;
La Camera,
ad assumere necessarie ed urgenti iniziative atte a far cessare i disagi su esposti che, anche nel settore trasporti, contribuiscono ad avallare la teoria delle due Italia.
La Camera,
a rifinanziare l'articolo 20 della legge finanziaria 1989 per permettere alle regioni di avviare un piano straordinario di ristrutturazioni, a partire, prioritariamente, da quelle le cui pratiche di realizzazione sono in corso e da quelle già in parte finanziate.
La Camera
a promuovere entro la prima metà del 2003, un accordo con le Commissioni parlamentari competenti e la Conferenza Stato-Regioni, un ASSISE nazionale sulla
disabilità al fine di estrapolare sia nel piano ordinamentale che su quello dei progetti attuativi politiche di medio e lungo periodo, affinché il mondo della disabilità possa sentirsi non più diverso.
La Camera,
con un provvedimento amministrativo a dichiarare la non imponibilità di detti beni al momento della loro assegnazione da parte dello Stato prevedendone l'imponibilità solo al momento della vendita.
La Camera,
premesso che:
in Sardegna la persistente e prolungata siccità verificatasi negli anni 2000 e 2001, e particolarmente accentuatasi nel 2002, ha aggravato la già drammatica crisi strutturale dell'agricoltura sarda, ulteriormente colpita anche dalla BSE e dalla Blu tongue,
la grave crisi idrica non ha permesso la ricostituzione delle riserve idriche del terreno necessarie alle esigenze biologiche della vegetazione così da interrompere la ripresa vegetativa;
il settore maggiormente colpito è quello foraggiero, che a sua volta coinvolge negativamente l'intero settore zootecnico che rappresenta l'unica significativa risorsa delle zone interne della Sardegna;
in analoga situazione di emergenza idrica verificatasi in Sicilia il Ministro dell'interno, con propria ordinanza, ha emanato le necessarie disposizioni urgenti per fronteggiare la crisi idrica nelle province siciliane maggiormente colpite dalla siccità
a prevedere lo stanziamento di risorse finanziarie finalizzate all'erogazione di incentivi per l'acquisto di foraggi e mangimi nonché per l'abbattimento ed il conseguente ammasso degli animali che risultano in eccesso o improduttivi, anche per il superamento della situazione di crisi socio-economico-sanitaria nel settore zootecnico in conseguenza dell'emergenza idrica che ha colpito l'intero territorio della regione Sardegna.
9/3200-bis/1.Cuccu, Onnis.
considerato che:
il reddito dei pensionati sta subendo una progressiva erosione in quanto l'andamento dei prezzi relativo ai consumi tipici dei pensionati e della loro famiglie, è sostanzialmente superiore a quello registrato dagli indici dell'Istat sul costo della vita;
sottolineato che questo fenomeno dipende anche dal totale sganciamento delle pensioni dall'andamento delle retribuzioni di chi attualmente è in servizio
9/3200-bis/2.Biondi, Rosso, Costa, Nan.
considerato che:
la programmazione negoziata ha dato risultati positivi quando sono stati rispettati i tempi di erogazione dei fondi previsti per le varie azioni. Per i Patti Territoriali sono sorti problemi relativi agli oneri delle infrastrutture, per cui allo stato molti interventi infrastrutturali e non, sono bloccati;
le regioni non ritengono di loro competenza gli oneri suddetti e la Cassa Depositi e Prestiti, a seguito della circolare del Ministro delle attività produttive, ha bloccato i finanziamenti nei casi in cui le infrastrutture non siano ritenute strettamente correlate alle attività economiche dei beneficiari del Patto; ciò incide negativamente sul funzionamento dei Patti e induce ad alcune rinunce da parte degli operatori coinvolti
9/3200-bis/3.Lettieri.
considerato che:
la tratta Taranto-Potenza-Salerno, elettrificata con una spesa ingente, tra Potenza e Battipaglia non è percorribile a velocità superiore ai 70-75 chilometri orari in quanto non sono state apportate le necessarie rettifiche e gli ammodernamenti strutturali;
ritenuto che tali rettifiche alla tratta suddetta sono la condizione per rendere fruibile e dignitoso il trasporto su rotaia sia per collegare le tre importanti città, sia per facilitare il collegamento con Roma e più in generale con il centro nord, sia per utilizzare al meglio i porti di Taranto e di Salerno in un'ottica di trasporto integrato, soprattutto per le merci, che nei porti in questione dovrebbe vedere i terminali nelle cosiddette autostrade del mare
9/3200-bis/4.Potenza, Lettieri.
considerato che:
le disposizioni di cui all'articolo 24 in tema di limitazione delle assunzioni da parte delle amministrazioni pubbliche possono determinare difficoltà all'operatività delle istituzioni universitarie;
il sistema universitario sta affrontando la delicata fase di avvio della recente riforma dell'ordinamento didattico, che implica l'attivazione di nuovi corsi di laurea;
la complessiva riorganizzazione delle facoltà risulterebbe pregiudicata dalla preclusione della possibilità di incrementare la consistenza del personale docente;
tenuto conto che il problema potrebbe assumere dimensioni particolarmente preoccupanti per le università o le facoltà di recente istituzione o che siano divenute autonome da meno di cinque anni, le quali non hanno ancora potuto dotarsi di tutti i docenti e tecnici previsti nel ruolo;
preso atto della disponibilità manifestata dal Governo nel corso dell'esame del disegno di legge finanziaria a risolvere il problema segnalato
9/3200-bis/5. Antonio Pepe, Anedda, Cannella, Angela Napoli, Lamorte, Cardiello, Ronchi, Malgieri, Leo, Alberto Giorgetti, Berruti, Giorgio Conte, Baiamonte, Amato, Cerruti, Gastaldi, Romani, Sardelli, Ricciotti, Sanza, Testoni, Spina Diana, Onnis, Porcu, Saglia.
premesso che:
alla fine della passata legislatura il Parlamento italiano approvò la legge n. 58 del 2001 che istituiva il «Fondo per lo sminamento umanitario», prevedendo una spesa di 19 miliardi di lire per il 2002 e di 5 miliardi per il 2003;
una così importante riduzione degli stanziamenti risulta largamente insufficiente per lo sminamento dei territori rimasti da bonificare e porterà l'Italia ad abbassare il livello del proprio impegno
il Governo accolse un ordine del giorno (n. 9/6690/1) che fissava le priorità d'intervento per il finanziamento per operazioni di bonifica territoriale e prevenzione in Bosnia, Kossovo e nella regione settentrionale dell'Iraq, area quest'ultima sotto il protettorato dall'ONU e abitata in prevalenza dai curdi;
a dicembre del 2001 il Ministro degli affari esteri deliberò di erogare gli stanziamenti del 2001 a favore dell'U.N.M.A.S., che però non aveva nei suoi programmi la regione del nord Iraq, esclusa anche dai finanziamenti nel 2002;
la diaspora curda investe direttamente e sistematicamente le coste italiane e dell'Unione europea dal 1997, sono infatti molte migliaia i curdi, di provenienza irachena e turca, che hanno transitato, e nonostante la nuova legge, continuano a giungere in Italia;
nonostante molti siano stati respinti e la terribile sorte riservata a tanti di loro, i curdi continuano a cercare rifugio nell'Europa centro-settentrionale per fuggire dalle pesanti condizioni di discriminazione e di repressione nelle quali sono costretti a vivere in Iraq e in Turchia;
il flusso migratorio curdo, per le gravi e complesse motivazioni esistenziali, difficilmente potrà essere interrotto, è essenziale cercare di rimuovere le concause generatrici del fenomeno;
una delle principali cause, della quale dobbiamo realisticamente sentirci responsabili, è rappresentata dalla presenza di innumerevoli campi minati nell'Iraq settentrionale (15-20 milioni di mine in larga parte made in Italy) che procurano lutti, orribili mutilazioni, e impediscono le attività primarie di agricoltura e pastorizia;
nonostante l'opposizione da parte dei governanti curdi, la realtà politica di questa no-fly zone è influenzata oltre che dal regime iracheno che ha un interesse strategico a mantenere attivi i campi minati, anche da organizzazioni fondamentaliste islamiche collegate ai gruppi terroristici internazionali;
la fuga da una condizione umana così difficile verso una realtà incerta ma sicuramente meno disperata è per molti l'ultima possibilità;
ad intervenire diplomaticamente, nell'ambito delle Nazioni Unite, per tutelare le minoranze curde nel nord Iraq, affinché sia data loro la possibilità di ricominciare un programma di bonifica delle proprie terre.
9/3200-bis/6.Cima, Zanella, Boato, Pecoraro Scanio, Bulgarelli, Cento, Lion, Squeglia, Pollastrini, Fanfani, Mosella, Maccanico, Santino Adamo Loddo, Rocchi, Bimbi, Giovanni Bianchi, Mantini, Lettieri, Volpini, Realacci, Gambini, Benvenuto, Grandi, Ruzzante, Calzolaio, Buffo, Folena, Oliverio, Capitelli, Siniscalchi, Bielli, Rugghia, Panattoni, Giacco, Ranieri, Rotundo, Giulietti, Adduce, Crisci, Cialente, Battaglia, Trupia, Di Serio d'Antona, Alberta De Simone, Zanotti, Damiani, Potenza, Mazzuca, Grotto, Maura Cossutta, Valpiana, Pisapia, Patria, Brusco, D'Agrò, Lucchese, Gallo, Rodeghiero, Carlucci, Zacchera, Cordoni, Carbonella, Sandi.
premesso che:
considerata l'importanza che la spesa sanitaria, tanto di parte corrente quanto per investimenti, riveste nel quadro complessivo della spesa pubblica, motivo per il quale essa deve essere oggetto di particolare attenzione nell'ambito della programmazione economica;
considerata la necessità di promuovere, nel quadro del riparto del fondo sanitario nazionale e degli altri finanziamenti erogati alle regioni, un'adeguata ed incisiva politica di ammodernamento delle strutture sanitarie, in particolare di quelle ospedaliere, in quanto - nel settore sanitario - i veri risparmi si possono ottenere investendo nell'innovazione e determinando in tal modo il riassorbimento e l'eliminazione di sprechi e di impropri utilizzi di strutture obsolete;
9/3200-bis/7.Banti.
valutata la necessità di adottare iniziative che favoriscano il recupero dei ritardi che le aree meridionali del Paese registrano in più campi della vita sociale ed economica della Nazione, compresa l'alta formazione universitaria e la ricerca scientifica;
considerato che la Sicilia, in particolare, presenta un deficit di istituzioni universitarie rispetto al resto del Paese, essendo ferma al 1838 la dotazione originaria di 3 atenei preesistente all'unità d'Italia;
considerato peraltro che - ai sensi dell'articolo 2, comma 1, del decreto del Presidente della Repubblica 27 gennaio 1998, n. 25, applicativo dell'articolo 20, comma 8, lettera a), della legge 15 marzo 1997, n. 59 - la programmazione del sistema universitario deve contribuire «alla riduzione degli squilibri territoriali, in particolare fra Centro-Nord e Sud»;
preso atto che, a seguito delle indicazioni legislative, il Ministro dell'università ha determinato, con proprio decreto del 29 dicembre 2000, gli obiettivi della programmazione del sistema universitario per il triennio 2001-2003, individuando - con l'articolo 1, comma 1, alla lettera d) l'obiettivo della «riduzione degli squilibri del sistema universitario tra Centro-Nord e Sud» ed alla lettera e) l'obiettivo di «nuovi interventi per il decongestionamento degli Atenei sovraffollati e la graduale separazione organica degli stessi»;
constatato che la Sicilia registra - sia con riferimento al Sud, che in relazione alla situazione nazionale - i peggiori indici statistici per quanto attiene al rapporto tra numero di atenei, da una parte, e superficie territoriale, popolazione residente e popolazione studentesca potenziale dall'altra;
evidenziato che lo squilibrio territoriale del sistema universitario tra Centro-Nord e Sud si limita pertanto essenzialmente alla Sicilia, unica regione nella quale tra l'altro le università di Palermo e di Catania risultano sovraffollate, registrando da sole circa 120.000 iscritti;
considerato che, a fronte del deficit di atenei che connota il sistema universitario siciliano, non sono stati previsti interventi nel piano triennale 2001-2003, varato con decreto ministeriale 8 maggio 2001;
preso atto che la regione siciliana ha posto a disposizione della istituzione di un quarto ateneo dell'Isola ingenti risorse con proprie leggi 3 maggio 2001 n. 6 e 26 marzo 2002 n. 2, ed ha anche individuato nella città di Enna la sede del quarto polo universitario della Sicilia;
preso atto altresì che, in effetti, la sede universitaria di Enna - con oltre 3.000 studenti, distribuiti in 20 corsi di laurea, e proprie idonee strutture che accolgono già oltre trenta docenti e ricercatori di ruolo, con oneri a carico degli enti locali - ha conseguito i titoli necessari per operare come sede autonoma;
ritenuto che - alla luce della situazione deficitaria del sistema universitario della Sicilia e delle prospettive di sviluppo socio-economico che una nuova istituzione di alta formazione e di ricerca scientifica può arrecare all'Isola - appare non più rinviabile l'istituzione del quarto ateneo siciliano;
valutato che si rende necessario, pertanto, integrare per la regione Sicilia - dando così concreta applicazione ai criteri d) ed e) del citato decreto ministeriale del 29 dicembre 2000 - il Piano di sviluppo del sistema universitario per il triennio 2001-2003, emanato con il decreto dell'8 maggio 2001 del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca;
9/3200-bis/8.Finocchiaro, Lumia.
visto l'articolo 15 dell'A.C. 3200 bis che prevede la riduzione delle spese per consumi intermedi aventi natura non obbligatoria ed istituisce, per ciascun dicastero, un fondo per far fronte ad eventuali, sopravvenute, maggiori esigenze di spese di consumi intermedi;
riconosciuto in linea generale che anche il dicastero della difesa debba concorrere, al pari di tutte le altre amministrazioni pubbliche, al raggiungimento degli obiettivi di contenimento e razionalizzazione della finanza pubblica;
rilevato tuttavia come la particolare struttura del bilancio di questo dicastero consideri iscritti nella categoria dei consumi intermedi anche voci di spesa direttamente attinenti alla funzionalità e l'ammodernamento dello strumento militare nel suo complesso le quali, considerato anche il prolungato e rilevante impegno operativo delle Forze Armate sia all'estero nell'ambito delle missioni internazionali di pace che in Patria nell'ambito delle operazioni di concorso alla gestione delle calamità naturali non possono essere ridotte rispetto a quanto inscritto nel progetto di bilancio, pena la perdita di efficienza ed efficacia dello strumento militare nazionale;
a considerare, nella determinazione della dotazione del fondo previsto dal secondo periodo del comma 1, anche i proventi che deriveranno al dicastero per effetto della vendita al pubblico degli immobili dell'amministrazione della difesa secondo la legislazione previgente alla legge 23 novembre 2001, n. 410.
9/3200-bis/9.Ramponi, Giorgio Conte.
considerato che:
la città turistica di Roseto degli Abruzzi in provincia di Teramo è interamente attraversata dalla strada statale n. 16 caratterizzata da un traffico pesante e veicolare particolarmente intenso e pericoloso che ha causato moltissimi incidenti, anche mortali, ed ha prodotto un progressivo e preoccupante inquinamento da polveri e rumori che costituisce fattore di pericolo per la salute dei residenti;
accertato che da tempo è stata predisposta la progettazione definitiva della «Variante di Roseto degli Abruzzi alla strada statale n. 16»;
il comune di Roseto degli Abruzzi, la provincia di Teramo, numerose associazioni e movimenti di cittadini hanno ripetutamente chiesto il dirottamento del traffico pesante sulla «A/14» e la costruzione della «Variante alla strada statale n. 16»;
valutata l'esigenza di provvedere alla realizzazione della «Variante di Roseto alla strada statale n. 16»; anche in considerazione del fatto che si collegherebbe l'autoporto di Roseto degli Abruzzi con l'autostrada «A/14», con l'arteria denominata «Teramo/Mare» e, quindi, con le più importanti direttrici di traffico stradale nazionale Est/Ovest e Nord/Sud, nonché con le realizzande varianti alle città costiere di Silvi e Montesilvano;
ritenuto opportuno inserire l'intervento nel programma delle infrastrutture strategiche per lo sviluppo socio-economico del Paese;
9/3200-bis/10.Crisci, Cialente, Borrelli, Lolli, Mariotti.
considerato che:
la drastica riduzione dei contributi statali pari a euro 303.676,66 per l'anno 2002 al Collegio del Mondo Unito dell'Adriatico, sola espressione nazionale della più importante e prestigiosa organizzazione scolastica a livello internazionale;
le previsioni di bilancio del Collegio sono state formulate in base alla legge n. 295/1995 (articolo 1 comma 8) ed alla più recente legge n. 296/98, che aveva ridotto il contributo annuale pari a Euro 2.169.118,98;
tenuto conto che il bilancio preventivo per l'anno 1-9-2002-31-8-2003 del Collegio del Mondo Unito dell'Adriatico è stato redatto sulla base del contributo statale per l'anno solare 2002, pari a Euro 2.169.118,98;
tenuto conto che con tale riduzione di contributi esiste il rischio che, non ottemperando ai programmi ed agli standard imposto dall'I.B. (International Baccalaureate), venga revocata la possibilità di
ciò comporterebbe anche ripercussioni a diffuso livello internazionale, provenendo la stragrande maggioranza degli studenti da Paesi esteri sulla base di accurate selezioni e grazie anche al contributo finanziario di realtà pubbliche e private non italiane;
9/3200-bis/11.Damiani, Illy, Maran, Lettieri.
premesso che:
nella stesura del primo elenco dei beni militari dismessi da trasferire dallo Stato alla regione Friuli Venezia Giulia, sarebbero state inserite anche le caserme dismesse di Zegla e di Brazzano in comune di Cormons (Gorizia), poi tolte, in quanto l'amministrazione regionale temeva di dover finanziare il comune per rendere usufruibili gli spazi e gli immobili trasferiti;
considerato che, dal dicembre 2001, anche la caserma Amadio di Cormons è stata dismessa dall'esercito e che quindi sussistono tutti i presupposti per un suo inserimento in un secondo elenco di beni da trasferire dallo Stato alla regione Friuli Venezia Giulia e quindi ai comuni territorialmente interessati;
ritenuto che questo possa avvenire solo a fronte di una incisiva azione della regione nelle sedi competenti, azione non dettata dalla paura di dover finanziare i comuni per il recupero dei beni trasferiti ma dalla volontà di «risarcire» gli enti locali per le servitù e i vincoli che questi imponenti insediamenti militari hanno comportato nei loro territori, vincoli e servitù che ora potrebbero trasformarsi in importanti occasioni di sviluppo economico, culturale e sociale;
9/3200-bis/12.Illy, Maran, Damiani.
considerato che:
il settore orafo argentiero italiano è descritto dai seguenti dati. Valore mercato interno al dettaglio: 5526 milioni di euro. Esportazioni: 4562 milioni di euro, Export/produzione: 70 per cento, Aziende di produzione: 10.000, Aziende di distribuzione: 25.000, Addetti (produzione e distribuzione): 130.000, materie prime lavorate: oro (509 t), argento (780 t); corallo (28 t); diamanti (612.000 carati); perle (530.000 momme), per lo più composto da piccole o piccolissime realtà produttive;
i dati indicano (2001) un raffreddamento dei consumi interni di oreficeria-argenteria, una forte contrazione delle esportazioni (-10 per cento) e di conseguenza una riduzione consistente della produzione (-9 per cento in volumi di oro trasformato);
nei primi sei mesi del 2002 sono state utilizzate 26.626 ore di cassa integrazione nel distretto di Vicenza, 42.000 ore nel distretto di Arezzo e si stanno
la necessità di rilancio del settore va affidata alla possibilità di implementare azioni di supporto all'innovazione, di comunicazione e promozione del prodotto su tutti i mercati, oltre che azioni di formazione professionale e manageriale;
esiste un'ampia convergenza delle associazioni imprenditoriali di categoria, a considerare la co-partecipazione delle aziende di settore a progetti indirizzati nel senso di cui sopra, coinvolgendo il Governo nella determinazione di strumenti anche legislativi che consentano la realizzazione di tali progetti
9/3200-bis/13.Giorgio Conte, Cannella, Saglia, Menia, Lisi, Migliori, Strano.
considerato che:
le questioni ambientali devono assumere carattere sempre più strategico in quanto sono basilari per garantire la vita alle generazioni future;
la legge finanziaria per il 2003 non prevede alcuna svolta nelle politiche di sviluppo ambientalmente compatibile né di conservazione e tutela dell'ambiente, mentre si registra ancora una evidente e assoluta incapacità di azione come dimostrato dalla sussistenza di enormi residui passivi;
al contrario le politiche del Governo basate sulle grandi opere e su una marginalizzazione delle politiche ambientali, evidenziate finanche dalla proposta recente di sanatoria di abusi edilizi nei parchi, non vanno neanche nella direzione dell'applicazione degli accordi internazionali, seppure con obiettivi minimi, ad esempio in materia di riduzione delle emissioni inquinanti;
lo stesso patrimonio ambientale e culturale del nostro Paese diventa occasione di speculazioni e privatizzazioni, tramite le iniziative della Patrimonio Spa e della Infrastrutture Spa, che puntano a raccogliere una massa enorme di finanziamenti per sostenere la realizzazione di infrastrutture tanto grandi quanto inutili;
il Governo impone con una logica centralista, che contraddice i poteri locali e la partecipazione democratica, una serie di scelte antiambientali come quelle che impongono impianti produttori di elettrosmog, centrali elettriche private, grandi opere devastanti, svendita di beni ambientali e culturali
a sostenere iniziative politiche nazionali e internazionali che garantiscano acqua pubblica per tutte e tutti, abbandonando le politiche di privatizzazione delle risorse idriche ed in tal senso, anche in vista del terzo forum sull'acqua che si terrà a Kyoto nel corso del 2003, a farsi promotore di un accordo internazionale con il quale si affermi il diritto all'acqua come diritto inalienabile della persona, se ne garantisca l'accesso e si vieti ogni forma di privatizzazione, ad applicare un sistema tariffario giusto e solidale fondato sul principio di sostenibilità;
a vietare l'utilizzo, il brevetto e la commercializzazione di organismi geneticamente modificati;
a sviluppare attraverso congrue risorse economiche l'uso di energia alternativa e rinnovabile e contestualmente a non intervenire direttamente o indirettamente, in Italia o all'estero in progetti che sostengano l'energia nucleare;
a procedere l'azzeramento del debito dei paesi i via di sviluppo aumentando contestualmente allo 0,7 per cento del Pil gli aiuti allo sviluppo;
ad avviare e sostenere in maniera decisa la riduzione della produzione di rifiuti attraverso la raccolta differenziata e il riciclo;
ad affrontare in maniera efficace la questione smog attraverso una politica dei trasporti e della mobilità che si basi sul potenziamento del trasporto pubblico, sullo sviluppo del trasporto delle merci su rotaie;
a utilizzare tutte le risorse economiche, a partire dai residui passivi, destinate agli interventi di difesa del suolo e al dissesto idrogeologico.
9/3200-bis/14.Vendola, Giordano.
considerato che:
le borse di studio, conferite da università, enti di ricerca o altre pubbliche istituzioni, che all'origine hanno come scopo la formazione professionale del borsista medesimo, hanno spesso assolto alla funzione di titolo indispensabile per poter partecipare al concorso per accedere ai ruoli delle amministrazioni che le abbiano conferite;
in tali casi la Corte dei conti ha statuito che il periodo di borsa di studio utile a costituire il titolo finalizzato all'ammissione al concorso va computato ai fini della quiescenza (corte dei conti, sezione III pensioni civili, con sentenza n. 48161 del 22 luglio 1981, secondo cui: «il periodo triennale trascorso in posizione di «borsista» presso gli istituti di ricerca e di sperimentazione agraria è riscattabile ai fini di quiescenza in quanto attestato sul profitto conseguito e sulle attitudini alla ricerca costituiva titolo indispensabile per poter partecipare al concorso di sperimentatore nell'apposito ruolo del ministero dell'agricoltura»);
negli stessi sensi si è espressa la sezione giurisdizionale per il Veneto della Corte dei conti-pensioni civili, con sentenza n. 143 del 27 aprile 1995: («per il riscatto del periodo legale necessario al conseguimento dei titolo accademici (articolo 13 del decreto del Presidente della Repubblica 29 dicembre 1973 n. 1092 e articolo unico legge 29 novembre 1982 n. 881), che prevedono la possibilità di valutare ai fini di quiescenza detti periodi solo qualora l'università chieda il corrispondente titolo quale condizione necessaria per l'assunzione in servizio o per la continuazione della carriera») e negli stessi sensi è la sezione giurisdizionale Lombardia della Corte dei conti - pensioni civili con la sentenza n. 796 del 29 marzo 1996;
inoltre è radicato convincimento del giudice contabile che qualora l'attività svolta dal «borsista» si assimilabile, nella ricorrenza delle condizioni previste per quel tipo di rapporto, a quello di pubblico impiego, esso è riscattabile ai fini di quiescenza (Corte dei conti, sezione III, pensioni civili, sentenza n. 57200 del 14 novembre 1984; idem, sentenza n. 58442 del 22 giugno 1985, idem, sentenza n. 6832 del 20 marzo 1992; sezione giurisdizionale Lazio, pensioni civili, sentenza n. 402 del 27 dicembre 1994);
rilevante appare l'indirizzo assunto dalla Corte dei conti, sezione giurisdizionale Emilia Romagna, la quale ha più volte statuito che «in materia pensionistica, ai fini della determinazione del trattamento di quiescenza, è ammesso a riscatto il periodo di attività prestata nella qualità di borsista; attesa la riconducibilità di detta attività ad un «servizio» reso dalla pubblica amministrazione (sentenza n. 150 del 25 settembre 1995) e che la riscattabilità emerge dal fatto che il servizio di borsista »è consistito in concreto
si è già detto che spesso la pubblica amministrazione ha fatto ricorso all'istituto della borsa di studio per colmare carenze di organico, specialmente laddove tali carenze non potevano essere colmate per cause anche di ordine legislativo;
da questo punto di vista appare esemplare quanto determinato dal Consiglio di amministrazione dell'Enea con provvedimento n. 225 dell'11 febbraio 1999, provvedimento con cui ha proceduto a modificare (dopo l'emanazione della legge 15 marzo 1997 n. 59 e del decreto legislativo 30 gennaio 1999 n. 36) il proprio regolamento per l'istituzione, l'attivazione e la gestione delle borse di studio;
dopo aver affermato che «la borsa di studio costituisce uno degli strumenti tradizionali di formazione adottato dall'Ente, consistente in un percorso di apprendimento attraverso la partecipazione indiretta di un giovane laureato ad attività dell'Ente...:» e che «l'istituto delle borse di studio Enea per laureati ha subìto, nel corso degli anni, numerose rivisitazioni finalizzate non solo ad una maggiore e più efficace valorizzazione di giovani leve di ricercatori e tecnologi, ma anche allo sviluppo di figure professionali a carattere interdisciplinare destinate a rendere di più facile accesso per la collettività prodotti, processi e metodologie innovative», nel documento richiamato si afferma che «i miglioramenti e le semplificazioni procedurali hanno sempre privilegiato la finalità di formazione postuniversitaria collegata all'istituto della borsa, pur tenendo conto delle esigenze programmatiche dell'ente e della relativa pianificazione del fabbisogno di risorse umane conseguente alla necessità di colmare carenze di personale qualificato venutesi a creare con il blocco delle assunzioni»;
tale affermazione, esplicata dal Consiglio di amministrazione dell'Enea, corrisponde ad identiche situazioni di altre pubbliche amministrazioni (in prevalenza enti di ricerca e università) come può evincersi da buona parte delle pronunzie giurisdizionali innanzi riportate;
questa situazione di non risconoscimento spesso del servizio prestato in conseguenza del conferimento delle borse di studio ha determinato, a seguito dell'emanazione della legge 8 agosto 1995 n. 335, che ha introdotto nuove forme di previdenza ai fini pensionistici, situazioni in cui, a partire da una certa epoca, che la legge ha fissato dopo il 31 dicembre 1995, molti dipendenti pubblici, non hanno potuto più giovarsi, ai fini pensionistici, anche per pochi mesi, del precedente sistema contributivo;
l'articolo 1, e 13 di tale legge infatti, precisa che solo «per i lavoratori già iscritti alle forme di previdenza di cui al comma 6 che alla data del 31 dicembre 1995 possono far valere un'anzianità contributiva di almeno 18 anni, la pensione è interamente liquidata secondo la normativa vigente in base al sistema retributivo»;
molto spesso il periodo di attività svolta durante la borsa di studio, se debitamente riconosciuto, sia per l'iniziativa dell'ente erogatore della borsa, sia per l'iniziativa degli stessi interessati borsisti, appare utile, se non altro, al raggiungimento del periodo di 18 anni, fissato dal citato articolo 1, comma 13, legge n. 335 del 1995 e che in tali casi il riscatto può essere effettuato, su iniziativa dei borsisti, con spesa a intero carico degli stessi;
tale iniziativa può conferire agli istituti di previdenza una entrata rilevate che contribuirebbe all'accrescimento del fondo pensionistico;
è facoltà di coloro che abbiano usufruito di borse di studio di procedere al riscatto ai fini pensionistici, con onere a loro totale carico, del tempo trascorso in
9/3200-bis/15.Cennamo.
considerato che:
l'Autostrada del Ponente Ligure registra un continuo aumento della circolazione sia per ragioni turistiche e sia per un sensibile incremento del passaggio di mezzi pesanti che transitano da e per la Francia e la Spagna;
sia al venerdì sera e sia alla domenica l'Autostrada A 10 è impraticabile poiché si vengono a creare «code» lunghe chilometri le quali, a loro volta, spesso generano numerosi incidenti;
la maggior parte dei mezzi che transitano per il ponente ligure si dirige verso il Piemonte o proviene dal Piemonte;
da molti anni si discute per dare vita ad un collegamento viario da Albenga a Ceva che, in sostanza, costituirebbe la risposta più rapida ed efficace al problema, attraverso una «bretella» che alleggerirebbe sensibilmente il traffico autostradale della Riviera Ligure avvicinando la costa al Piemonte;
in occasione della precedente manovra finanziaria per l'anno 2002, il Governo aveva accolto favorevolmente un ordine del giorno con il quale si assumeva l'impegno di finanziare un progetto per un collegamento autostradale tra Albenga e Ceva;
9/3200-bis/16.Nan, Costa, Bornacin, Cozzi, Biondi, Viale, Taborelli, Patria, Crosetto, Di Luca, Stradella.
considerato che:
positivamente l'impegno del Governo per la modernizzazione infrastrutturale dell'Italia;
al riguardo, l'esigenza di un potenziamento dei collegamenti stradali ed autostradali transappenninici che concernono aree disagiate anche a causa della scarsità complessiva dei servizi;
in particolare, l'esigenza di un miglioramento dei traffici economici e commerciali tra l'Europa centrale ed il mar Tirreno sede virtuale di una portualità competitiva e di grande appetibilità turistica;
il tracciato autostradale della Lucca-Modena rappresenta da tempo un elemento insostituibile della modernizzazione dei collegamenti della dorsale appenninica tosco-emiliana;
9/3200-bis/17.Luigi Martini, Migliori.
considerato che:
l'Unione europea ha suddiviso il proprio territorio in zone climatico-agricole vitivinicole a cui corrispondono diversi parametri in ordine alle colture, alle caratteristiche di qualità dei prodotti e alle tecniche di produzione degli stessi;
in particolare, per la produzione vinicola sono differenti, da zona a zona, i livelli alcolici, lo zuccheraggio, le aggiunte di volume liquido;
oltre alle considerazioni relative alla latitudine geografica individuate nella zona climatica subalpina, va considerato
la presenza già ratificata di «enclavi» di zonizzazione «CIb» (vedi Trentino Alto Adige e Valle d'Aosta) che hanno caratteristiche climatiche e morfologiche simili al territorio circostante dell'area subalpina dell'Italia settentrionale;
l'approssimarsi dell'adesione della Slovenia e di altri paesi dell'Europa centro-orientale alla Unione europea sta creando seria apprensione presso gli operatori del Nord-Est, preoccupati dell'immissione massiccia e incontrollata sul mercato di prodotti che, per tipologia di base, sono simili a quelli italiani;
la ventilata richiesta da parte della Slovenia di essere sottoposta alle regole tecniche in vigore nella fascia mitteleuropea, richiamandosi a similitudini con l'Austria, compreso l'aumento del titolo alcolometrico dei mosti e vini mediante l'aggiunta di saccarosio;
l'appartenenza ad una zona viticola comune permetterebbe invece ai produttori dell'Italia settentrionale di confrontarsi sul mercato attuale e nel prossimo ampliamento dell'Unione europea ad est, con regole comuni senza subire penalizzazioni rispetto ad altri Paesi dell'Unione, considerato il rispetto degli stessi parametri alcolici, di zuccheraggio e di aggiunta di volume liquido;
9/3200-bis/18.Maran, Illy, Damiani.
premesso che:
i medici borsisti specializzandi attendono l'attuazione della direttiva CEE 96/16 e successive modificazioni, recepita con il decreto legislativo n. 368 del 1999 che rivedendo la disciplina della formazione medica specialistica determinerebbe, legittimamente, un rapporto di lavoro definito attraverso un contratto di formazione lavoro, con relativa copertura previdenziale ed assicurativa;
ritenuto che:
questo nuovo regime metterebbe fine all'attuale sistema che prevede le sole, irrisorie, borse di studio come giusta remunerazione, ma che purtroppo l'attuazione della modificazione è subordinata all'accantonamento di riserve economiche a valersi sul fondo sanitario nazionale che, dal 1999 ad oggi, non è stato mai effettuato;
considerato che:
nonostante la volontà espressa dal Governo di definire una soluzione, per questa benemerita categoria di lavoratori, non sembrano esistere le condizioni, almeno nell'immediato, anche se sarebbe auspicabile determinarle;
9/3200-bis/19. Santulli, Garagnani, Palmieri, Licastro Scardino, Carlucci.
considerato che:
l'articolo 31 della legge 1o agosto 2002, n. 166 prevede il trasferimento alle Regioni a statuto ordinario di 180 milioni di euro nel 2002 per l'innovazione tecnologica, l'ammodernamento e il miglioramento dei livelli di sicurezza degli impianti a fune di cui all'articolo 8 della legge 11 maggio 1999, n. 140;
a tutt'oggi non risulta emanato il decreto di riparto di cui al comma 6 dell'articolo 31 della legge 1o agosto 2002, n. 166
a considerare in modo rigoroso il termine, di cui al comma 5, per la realizzazione o l'avvio dei lavori per le opere inerenti ai progetti effettivamente finanziati conseguentemente a mantenere nella piena disponibilità delle Regioni con proprio atto la facoltà di proseguire nella graduatoria ex articolo 8, legge 11 maggio 1999, n. 140 oppure determinare nuovi programmi di intervento;
a considerare, in modo integrato con le relative opere accessorie, i progetti di ammodernamento degli impianti a fune, compresa la loro completa ricostruzione anche in luoghi diversi e più idonei sempre nell'ambito della medesima stazione.
9/3200-bis/20.Manzini, Bressa, Arnoldi, Sandi.
considerato che:
il numero dei rappresentanti le forze dell'ordine che, in possesso della qualifica di ufficiale di polizia giudiziaria, esercita, presso le procure di tutta Italia, le funzioni di pubblico ministero nei procedimenti davanti al giudice monocratico ed al giudice di pace è, oggi, considerevolmente più alto rispetto che in passato;
l'affidamento di tale incarico si realizza in ossequio all'articolo 72 del R.D. n. 12 del 30 gennaio 1941 (ordinamento giudiziario), ripreso e adattato poi al nuovo modello di processo penale, secondo le prescrizioni dell'articolo 22 del decreto del Presidente della Repubblica n. 449 del 22 settembre 1998 e dell'articolo 4 del decreto legislativo n. 273 del 28 luglio 1989;
la norma trova larga applicazione nella realtà operativa, non tanto in ragione dell'enorme numero di procedimenti da esperire, motivazione che pur non si esclude, quanto in virtù dell'apprezzabilissimo livello di preparazione professionale raggiunto dagli ufficiali di polizia giudiziaria de quibus. Inoltre, vengono prevalentemente utilizzati in sede di udienza penale del giudice di pace, la cui competenza in materia è abbastanza vasta ed è in previsione l'estensione della stessa;
tuttavia, all'esercizio di un incarico di così grande responsabilità non viene riconosciuto un adeguato compenso economico, contemplato, invece, dall'articolo 3, comma 4, del predetto decreto legislativo 273 del 1989, per i vice procuratori onorari, nella misura di lire 81.780 per ogni udienza;
ciò stante e considerato che il contratto di lavoro per le forze di polizia appena rinnovato non ha risolto il problema posto, escludendolo anche dall'effimero inserimento in un protocollo di intenti «a futuro memoria»
9/3200-bis/21.Grimaldi, Germanà, Stagno d'Alcontres, Marinello, Fallica.
rilevata che:
l'oggettiva pesante incidenza negativa per l'economia fiorentina derivante dallo svolgimento del social forum europeo dal 6 al 10 novembre 2002;
secondo la Confcommercio il cinquanta per cento degli esercizi commerciali è stato costretto a chiudere per motivato timore di ingenti danni e molti sono stati addirittura indotti a costosi accorgimenti di blindatura;
si calcolano almeno in 250 milioni di euro l'insieme dei danni subiti dal turismo e dal commercio fiorentino in questi giorni
9/3200-bis/22.Migliori.
rilevato che:
la strada statale n. 650 Trignina collega il corridoio tirrenico a quello adriatico nel punto in cui l'appennino ha la minore latitudine rispetto alle altre trasversali e mette in collegamento i territori di quattro regioni: Campania, Lazio, Abruzzo e Molise;
questa arteria viaria ha una straordinaria valenza all'interno del sistema logistico nazionale, perché collega il sistema intermobile di Napoli con il corridoio adriatico ed i porti di Gaeta e Vasto con le aree industriali di Cassino, Venafro e Pozzillo, Sal Salvo e Punta Penna di Vasto;
con la chiusura e la non utilizzazione della Fondo valle Bifernina, tutto il traffico commerciale proveniente dalla Campania e destinata verso il nord-est d'Italia si riversa sulla strada statale n. 650 Trignina;
la strada in questione versa in precarie condizioni di sicurezza, sia per ragioni strutturali che per difetto di manutenzione ordinaria e straordinaria e per questo si verificano un numero di incidenti gravi e mortali tanto alto da rendere necessario un intervento deciso e tempestivo;
di questi problemi sono a conoscenza le autorità di sicurezza e controllo e la proprietà della strada, anche per le continue denunce e sollecitazioni dei sindaci ed amministratori di Comuni e province dell'Abruzzo e del Molise attraversate dalla strada statale n. 650 Trignina;
il 19 dicembre 2001, nel corso della sessione di Bilancio, il Governo accolse un ordine del giorno che aveva come impegno il miglioramento della sicurezza sulla strada statale n. 650 Trignina;
a sollecitare l'Anas s.p.a. perché provveda con urgenza alla manutenzione straordinaria ed a realizzare quelle opere urgenti ed indispensabili per la sicurezza stradale.
9/3200-bis/23.Mariotti, Borrelli, Cialente, Crisci, Lolli.
considerati i precedenti ordini del giorno sull'argomento accolti, nonché gli impegni assunti in merito dalla legge n. 388 del 23 dicembre 2000, confermati con proprio decreto dal Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, nonché gli accordi internazionali tra Italia
considerati i positivi risultati e i riconoscimenti ottenuti in oltre un decennio di attività e l'interesse rilevante dei programmi e delle iniziative di ricerca scientifica e tecnologica che si svolgono nell'ambito del progetto EV K2 CNR e presso il laboratorio Osservatorio Piramide in Nepal, voluto dall'indimenticato Professor Ardito Desio;
considerato l'interesse scientifico, storico, culturale ma anche la strategicità politica di una presenza italiana qualificata, quale quella del progetto EV K2 CNR che opera, in collaborazione con enti di ricerca e universitari internazionali, con l'UNEP, la FAO e l'Organizzazione Meteorologica Mondiale nell'Hindu Kush, Karakorum e Himalaya; particolarmente afflitte dalla povertà, da contrasti sociali e etnici, ma anche da allarmanti calamità climatiche e ambientali, in ogni caso strategiche per i processi di dialogo e pacificazione di quelle regioni dell'Asia;
considerato che il Comitato EV K2 CNR, indicato dal Ministero degli affari esteri in occasione del Summit di Johannesburg, come ente promotore di un'iniziativa di «Partnership Internazionale», prevede che la ricerca umana, ambientale, climatica, sociale e dei sistemi economici, abbia ricadute funzionali all'applicazione di tecnologie ecoefficienti per la gestione del territorio e lo sviluppo di sistemi di supporto al governo locale per uno sviluppo sostenibile e duraturo;
considerato che nel 2004 ricorre il 50o anniversario della Spedizione Italiana al K2 condotta dal Professor Desio, che questo fu per l'Italia un significativo momento di orgoglio e di riscossa, per il vittorioso arrivo in vetta, ma anche per l'eccezionale attività e qualità dei risultati scientifici che il Professor Desio e la sua squadra ottenne, insieme al riconoscimento e al plauso di tutto il mondo, consolidando la tradizione esplorativa e la presenza italiana in quella regione fino alla fondazione da parte sua del progetto EV K2 CNR;
ad attivare il Ministero degli affari esteri perché negli accordi internazionali in quell'area venga tenuto conto dell'attività del progetto EV K2 CNR e perché il Comitato EV K2 CNR possa accedere in modo continuativo ai contributi previsti per gli enti culturali e di ricerca che svolgono attività internazionale, ai fondi per la cooperazione e a quelli per la collaborazione scientifica e culturale. Affinché la spedizione al K2 2004 così come avvenne nel 1954 venga patrocinata e supportata ance diplomaticamente;
ad attivare il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, perché possano essere fornite le necessarie risorse aggiuntive per l'effettuazione dei progetti di ricerca e dei programmi pluriennali allo scopo preventivati anche supportando e finanziando le specifiche iniziative del CNR o di altri enti e istituzioni che vi partecipino;
a concedere il proprio patrocinio alla spedizione alpinistico scientifica e commemorativa «K2-2004, la montagna degli italiani» attivandosi al fine di fornire il supporto necessario di ordine istituzionale, diplomatico e economico, per la sua organizzazione e realizzazione da parte del Comitato EV K2 CNR;
a prorogare agli anni 2003 2004 2005 l'impegno in tema assunto per l'anno 2002 con la legge 388/2000 in favore delle iniziative scientifiche del Comitato EV K2 CNR.
9/3200-bis/24.Arnoldi, Marras, Vitali.
considerato che per fronteggiare le più urgenti esigenze del servizio in relazione ai molteplici compiti istituzionali del Corpo Nazionale, con particolare riferimento all'adeguamento alle norme ICAO del servizio antincendi negli aeroporti ed alla riclassificazione dei Comandi Provinciali - ovvero, all'apertura di nuovi Distaccamenti territoriali dei Vigili del Fuoco in quelle zone del Paese in cui, il complesso sistema orografico, piuttosto che la carenza di infrastrutture, rende difficoltosa la risposta tempestiva ed efficace alle richieste di soccorso tecnico - è necessario, nel corso del triennio 2003 - 2005, incrementare di almeno 4500 unità la dotazione organica del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, nei profili di vigile, caposquadra e caporeparto;
tenuto conto che all'aumento del personale del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco si può provvedere nella misura del 75 per cento mediante l'assunzione dei candidati risultati idonei nella graduatoria del concorso pubblico indetto con decreto del Ministero dell'interno in data 26 marzo 1998 per 184 posti;
tenuto conto che la restante parte potrà essere assunta mediante il ricorso alle graduatorie del concorso per titoli a 173 posti di vigile del fuoco riservato ai vigili iscritti negli elenchi del personale volontari indetto con decreto del Ministero dell'interno il 5 novembre 2001;
considerato che l'adozione di tali misure si rende necessaria per corrispondere meglio su tutto il territorio nazionale alle esigenze di prevenzione e sicurezza potenziando numerosi distaccamenti che attualmente possono avvalersi solo di volontari e migliorando l'efficacia degli interventi straordinari a seguito delle tante calamità naturali che si verificano con frequenza purtroppo ricorrente nel nostro paese;
9/3200-bis/25.Lumia, Franci, Minniti, Ruzzante, Pinotti, Pisa, Rotundo, Luongo, Sandi.
preso atto positivamente della possibilità di sospendere anticipatamente il servizio di leva obbligatorio a partire dal 1o gennaio dell'anno 2005 e completare per quella data il processo di professionalizzazione delle Forze armate;
tenuto conto che tale obiettivo può essere raggiunto incentivando il reclutamento dei volontari e migliorando sensibilmente il loro trattamento generale, a cominciare dal riconoscimento della attribuzione di un regolare stipendio garantendo adeguate condizioni alloggiative dentro le caserme a loro destinate e dando loro la possibilità di fruire nella sede di servizio di unità abitative in regime condizionato ed economicamente sostenibili;
a forme di incentivazione per il reclutamento dei volontari;
all'avvio di un piano straordinario per il reperimento di un significativo numero di nuovi alloggi da destinare prevalentemente ai volontari in servizio permanente, utilizzando a tal fine anche le risorse provenienti dalla vendita diretta
9/3200-bis/26.Pisa, Pinotti, Ruzzante, Minniti, Angioni, Lumia, Rotundo, Luongo, Sandi.
tenuto conto dell'importanza strategica che assume, per le esigenze della difesa aerea del nostro paese la regolare prosecuzione del programma di ammodernamento della flotta aerea dell'Aeronautica militare con l'acquisizione del velivolo denominato Eurofighter;
considerato che si tratta di un programma avviato da tempo e per il quale sono già in atto precisi impegni con l'industria del settore e che nell'ambito degli interventi previsti a favore dell'industria aeronautica si prevede un rifinanziamento della legge n. 266 del 7 agosto 1997 attraverso l'accensione di un mutuo pluriennale a decorrere dall'anno 2004;
considerato che permanendo tale situazione gli oneri del programma Eurofighter - che non può essere sospeso - risulterebbero messi a carico nell'anno 2003, per un importo di 400 milioni di euro, sui fondi ordinari con i quali Aeronautica italiana deve provvedere alle esigenze dell'insieme delle proprie linee di volo, con il rischio evidente di comprometterne seriamente l'attività;
9/3200-bis/27.Pinotti, Minniti, Ruzzante, Angioni, Luongo, Pisa, Rotundo, Lumia, Sandi.
considerato che:
preso atto che il sistema previdenziale del personale militare e delle Forze di polizia prevede un riconoscimento economico del servizio prestato consistente in un incremento della base pensionabile equivalente a sei scatti stipendiali per il personale collocato in congedo per limiti di età;
tenuto conto che in sede di armonizzazione della riforma previdenziale tale beneficio è stato riformulato prevedendo un onere contributivo a carico dei destinatari al fine di renderlo con ciò più compatibile con la necessità di mantenere un equilibrio tra contribuzioni raccolte e prestazioni erogate;
preso atto che nello stesso provvedimento di armonizzazione è stata inserita la previsione della concessione di tale beneficio anche per le cessazioni dal servizio a domanda, previa versamento da parte dell'interessato degli oneri dovuti equivalenti al periodo mancante per il raggiungimento di limite dell'età;
il personale cessato dal servizio a domanda durante il periodo dal 28 settembre 1996 al 31 dicembre 1997 è rimasto escluso da tale possibilità a causa dell'entrata in vigore di norme transitorie emanate con decreti-legge non convertiti in legge e che questa situazione ha determinato condizioni di disparità tra il personale cessato dal servizio con anzianità contributive finanche superiori a quelle dei collocati in congedo a domanda in tempi successivi;
9/3200-bis/28.Angioni, Ruzzante, Pinotti, Minniti, Pisa, Rotundo, Luongo, Sandi.
considerato che:
del peculiare ordinamento che contraddistingue la struttura e il funzionamento delle Forze armate e dei corpi di polizia ad ordinamento civile e militare, caratterizzato da un flusso di reclutamenti costanti nel tempo necessari a garantire un regolare avvicendamento negli incarichi e nelle funzioni previste per ciascun grado e per ciascun ruolo;
preso atto delle restrizioni introdotte nella disciplina delle assunzioni con l'articolo 24 della legge finanziaria e delle deroghe in esso previste per le Forze Armate e i corpi di polizia per le esigenze più immediati ed urgenti;
il passaggio dei volontari delle Forze armate nel servizio permanente ed il loro transito nelle carriere iniziali nelle Forze di polizia e fondamentale per il completamento del processo di professionalizzazione delle Forze armate;
9/3200-bis/29.Minniti, Ruzzante, Pinotti, Pisa, Lumia, Angioni, Luongo, Rotundo, Sandi.
tenuto conto:
delle restrizioni apportate dalla legge finanziaria al bilancio della difesa, con particolare riguardo alla decurtazione delle risorse destinate ai consumi intermedi e a quelle per gli investimenti;
considerate le difficoltà funzionali che tali misure possono comportare soprattutto in ragione degli impegni crescenti assunti dalle nostre forze armate;
delle considerazioni enunciate dal Governo, nella persona del sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze, senatore Vegas durante la discussione dell'articolato, circa la possibilità per il ministero della difesa di utilizzare risorse aggiuntive proprie, rappresentate dai beni immobili oggetto di cartolarizzazione;
9/3200-bis/30.Luongo, Pisa, Pinotti, Minniti, Ruzzante, Lumia, Rotundo.
premesso che:
la strada a scorrimento veloce denominata fondo Valle Sangro, dopo decenni di lavori, non è stata ancora completata, in quanto manca un tratto centrale
la stessa è un'arteria di fondamentale importanza per la parte meridionale dell'Abruzzo e per una parte del Molise;
nonostante i lavori siano incompleti, assorbe già oggi una parte notevole del traffico pesante proveniente dalla zona industriale della Val di Sangro e diretta verso Napoli e Roma;
l'intenso traffico, data la sua incompletezza, si svolge all'interno del centro abitato dei comuni di Quadri e di Sant'Angelo del Peschio causando notevolissimi disagi agli abitanti di questi centri;
il recente sisma del 31 ottobre 2002 ha interessato alcune strutture della strada, in particolare la galleria Santa Croce in comune di Colledimezzo e il ponte in comune di Villa Santa Maria, rendendo inagibile il tratto di strada da Colledimezzo a Villa Santa Maria;
l'importante arteria già incompleta nonostante le assicurazioni fatte dal Governo in occasione dell'approvazione della legge finanziaria per il 2002, con l'accoglimento come raccomandazione di un analogo ordine del giorno, rischia ora di essere inutilizzabile anche nel tratto già percorribile;
nel momento in cui il Governo prevede di investire notevoli risorse in opere infrastrutturali, ed afferma di voler provvedere con grande rapidità a ricostruire quanto il sisma ha distrutto, sarebbe veramente assurdo non prevedere il completamento del tratto mancante per la completa funzionalità della strada a scorrimento veloce Fondo Valle Sangro, ed intanto restituire alla fruizione, in tempi rapidissimi, il tratto di strada danneggiato a causa del terremoto;
9/3200-bis/31.Borrelli, Mariotti, Crisci, Lolli, Cialente.
visto lo schema di decreto del Presidente della Repubblica recante individuazione degli uffici dirigenziali periferici del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, nel quale viene prevista l'istituzione di direzioni interregionali per Abruzzo e Molise, Marche ed Umbria, Puglia e Basilicata;
visto che le Commissioni Affari costituzionali di Camera e Senato nelle contemporanee sedute di mercoledì 6 novembre 2002, nell'esaminare ai fini del rilascio del parere lo schema di decreto sopra indicato, si sono pronunciate in maniera difforme l'una dall'altra per cui, nel caso della Camera, si è deciso di esprimere parere favorevole al provvedimento, mentre, nel caso del Senato, la Commissione si è orientata verso la stesura di un parere in cui si raccomandi al Governo di mantenere l'attuale status quo senza procedere all'ulteriore accorpamento di direzioni regionali prefigurato dal provvedimento in oggetto;
ritenuto che le caratteristiche del territorio nazionale, caratterizzato da vastissime zone a rischio sismico ed idrogeologico, prefigurano la necessità di interventi e di sinergie operative del tutto particolari e specifiche che verrebbero sicuramente messe in difficoltà nel caso di direzioni distaccate dei vigili del fuoco non coincidenti con le sedi istituzionali regionali, che si troverebbero senza un referente diretto in grado di gestire non solo il coordinamento dell'attività di soccorso, ma anche le complesse problematiche della prevenzione dei grandi rischi;
ritenuto inoltre che le recenti esperienze degli eventi sismici del 1997 in Umbria, dell'eruzione dell'Etna e del terremoto di Santa Venerina in Sicilia,
ritenuto, alla luce di quanto sopra, che sia assolutamente indispensabile prevedere una direzione dei vigili del fuoco in ogni regione;
9/3200-bis/32.Agostini, Mariotti, Crucianelli, Vigni, Raffaella Mariani, Abbondanzieri, Giacco, Sereni, Sandi, Benedetti Valentini, Lamorte, Riccio.
premesso che:
in data 19 settembre 2002 l'Anas ha bandito una gara d'appalto per l'affidamento a Contraente Generale lavori di ammodernamento e di adeguamento dell'autostrada Salerno - Reggio Calabria dal Km 53,800 al Km 82,330 (svincolo Sicignano - Atena Lucana escluso);
il costo complessivo dell'intera opera particolarmente difficoltosa sul tratto dei monti Alburni raggiunge l'importo di circa 700.000.000 di euro pari a circa 1.350 miliardi di vecchie lire;
l'opera non risolve i problemi di sicurezza degli automobilisti perché l'autostrada sale a 1200 metri d'altezza ed è comunque soggetta a nevicate e a gelate notturne nei periodi invernali;
in relazione all'ampliamento ed ammodernamento di tale infrastruttura potrebbero essere realizzati dei risparmi di spesa con minori oneri a carico del bilancio statale;
un bypass autostradale dal casello di Campagna al casello di Atena Lucana lungo il tragitto della Fondo Valle Calore offrirebbe i seguenti vantaggi:
1) risparmio di tempo e di circa 350 milioni di euro;
2) minori disagi agli automobilisti che non devono subire le continue interruzioni legate ai lavori in corso;
3) interruzione dell'isolamento e dell'impoverimento economico e demografico dei seguenti comuni della Valle del Calore: Aquara, Bellosguardo, Ottati, Controne, Castelcivita, S. Angelo a Fasanella, Corleto Monforte, Roscigno, Valle dell'Angelo, Piaggine, Laurino, Sacco, Villa Littorio, Castel S. Lorenzo, Felitto, Stio, Magliano, Rocca - D'Aspide;
4) apertura di un percorso alternativo per la Calabria in caso di interruzione dell'autostrada che è frequente nella tratta Sicignano Polla;
5) recupero di circa 40 milioni di euro dalla comunità montana Alburni destinati alla costruzione del I lotto della strada Fondo Valle Calore;
9/3200-bis/33.Mario Pepe, Fratta Pasini, Lainati, Marras, Gigli, Baldi, Caligiuri, Paoletti Tangheroni, Gioacchino Alfano, Mormino, Cola, Perlini, Cristaldi, Antonio Russo, Bertucci, Paniz, Rizzi, Dario Galli, Cicala, Didonè, Zanettin, Moroni, Verdini, Leo, Buontempo, Onnis, Blasi, Perrotta, Ferro, Daniele Galli, Zanetta.
valutato positivamente lo stanziamento di 609,42 milioni di euro per il triennio 2003-2005 per il «progetto MOSE» che intende perseguire la finalità della definitiva messa in sicurezza della città dall'attacco delle maree medio-alte ed eccezionali e quindi per la salvaguardia fisica della città di Venezia;
rilevato altresì che non sono previste risorse aggiuntive per gli anni 2003, 2004, 2005 rispetto agli stanziamento di cui alle finanziarie precedenti per la prosecuzione degli interventi per la salvaguardia di Venezia, con particolare riferimento quindi, alle azioni tese a sviluppare i programmi di salvaguardia ambientale e socio-economica di Venezia e della sua laguna che rischierebbero di essere ridotti ed/o in parti interrotti;
9/3200-bis/34.Campa, Ghedini, Fratta Pasini, Paniz, Ferro, Adornato, Palma, Zorzato, Milanato, Zanettin, Orsini.
visto che
la legge 784 del 1980 ha stabilito che Cipe predisponesse il programma generale di metanizzazione del Mezzogiorno, su proposta del Ministro dell'Industria, d'intesa con il Ministro del Mezzogiorno, oggi Ministro dell'economia e delle finanze, e che questa si sarebbe dovuta concludere con un primo triennio operativo 1987-89 seguito da una seconda fase nel biennio 1990-91;
la programmazione, nei fatti, si è rilevata inattuabile, soprattutto in relazione alle richieste finanziarie pervenute, eccedenti sia le risorse economiche all'epoca disponibili che quelle successivamente stanziate per consentire la prosecuzione del programma;
con la legge finanziaria 2001 sono stati stanziati 150 miliardi di lire - rispettivamente per gli anni 2001, 2002 e 2003 - per il completamento del programma di metanizzazione del Mezzogiorno e, successivamente, ha stanziato altri 450 miliardi per il triennio 2001-2003, atti a finanziare ulteriori reti urbane di distribuzione del gas metano;
tuttora alcuni comuni non potrebbero vedere finanziati i progetti di metanizzazione per la mancanza di fondi;
9/3200-bis/35.Cirielli.
premesso che:
la legge n. 366 del 1990 ha assegnato all'Anas un finanziamento di lire 110 miliardi per il «completamento ed adeguamento delle strutture del laboratorio di fisica nucleare del Gran Sasso»;
tale opera è stata inserita nella legge n. 443 del 2001, con delibera Cipe del 21 dicembre 2001 n. 121, volta alla realizzazione della sola galleria di messa in sicurezza del traforo autostradale del Gran Sasso, così come stabilito nella Conferenza di Servizio svoltasi il 21 gennaio 2002 tra l'Anas e gli enti interessati e che
è ancora lungi dall'essere perfezionato l'iter di progettazione dell'opera;
rispetto alla realizzazione della terza galleria di accesso ai laboratori dell'INFN si sono manifestate notevoli perplessità da parte di istituzioni provinciali, comunali, dell'Ente Parco Gran Sasso Monti della Laga nonché associazioni ambientaliste, preoccupate per possibili ulteriori danni a carico della falda acquifera del massiccio già fortemente danneggiata dai precedenti lavori di realizzazione delle due gallerie dell'autostrada A24 Roma L'Aquila Teramo;
recentemente il 16 agosto 2002, si è verificato nell'interno dei laboratori un grave incidente, con stravaso di oltre 50 litri di olio scintillatore, meglio noto come pseudodocumene, che dall'interno dei laboratori si è riversato, con susseguente inquinamento, nel torrente Mavone e suo affluente, che scorrono lungo le pendici del versante tramano;
questo episodio ha suscitato giustificate preoccupazioni nella popolazione abruzzese, l'istituzione, da parte della Giunta regionale di un «gruppo di lavoro per la valutazione ed analisi dei rischi dipendenti dalle attività del Laboratorio del Gran Sasso» nonché il sequestro dell'esperimento «borexino» da parte dell'Autorità giudiziaria;
in data 20 ottobre 2002 il Tar Abruzzo, accogliendo un ricorso proposto dalla provincia di Pescara, dalla provincia di Teramo e dall'Ente Parco Nazionale Gran Sasso Monti della Laga, ha annullato il provvedimento approvato dal Capo Dipartimento del Ministero Infrastrutture e Trasporti nella Conferenza di Servizio del 21 febbraio 2002;
recentemente la XIII Commissione Ambiente e Territorio del Senato, per voce del Presidente Senatore E. Novi, dopo una visita conoscitiva ai laboratori, ha affermato che ritiene necessaria l'effettuazione di un nuovo studio di valutazione di impatto ambientale;
anche il Presidente della Giunta Regionale, nel corso del recente convegno internazionale di studi organizzato dall'INFN nonché più volte sugli organi di stampa ha affermato di ritenere utile procedere ad ulteriori valutazioni al fine di realizzare con ogni garanzia possibile a messa in sicurezza dell'intero «sistema Gran Sasso», costituito dal bacino idrogeologico, dai laboratori dell'INFN, dal doppio traforo autostradale al fine di assicurare sicurezza e serenità per le popolazioni residenti sui due versanti della montagna;
considerato che:
verosimilmente si verificherà uno slittamento dei tempi necessari per la progettazione esecutiva delle opere che saranno ritenute utili e necessarie, nonché dei tempi per l'impegno della relativa spesa;
il decreto legge 6 settembre 2002, n. 194, definitivamente approvato dal Senato il 22 ottobre 2002 non ancora promulgato, potrebbe interessare anche il predetto finanziamento della legge 366 del 1990;
9/3200-bis/36.Cialente, Lolli, Borrelli, Vigni, Crisci, Mantini, Mariotti, Boato, Pistone, Violante, Grotto, Gambini, Minniti, Marini, Realacci, Calzolaio, Tocci.
premesso che:
nella pluralità del mondo dell'informazione assumono una particolare rilevanza i periodici settimanali e plurisettimanali che attraversano una situazione di grave precarietà nonostante la loro funzione di diretto contatto con l'opinione pubblica, soprattutto a livello locale, dove spesso costituiscono la principale forma di informazione;
concausa di questa situazione è anche la definizione stessa di questo tipo di prodotto editoriale che - definito come «periodico» - viene trattato anche in alcune occasioni importanti (come per la consegna a mezzo di abbonamento postale) come le «riviste» che invece coprono un altro e diversificato segmento di mercato e sono graficamente molto dissimili;
occorre puntare, in sede giuridica ed una volta per tutte, ad una definizione di questi veri e propri giornali settimanali e ottenendone una equiparazione con i quotidiani, di cui differiscono solo per la periodicità ma non per forma, impaginazione mancanza di copertina e cuciture, e soprattutto per i loro contenuti di carattere informativo, politico, economico e di attualità;
è evidente come - ad esempio - non avere una puntuale e pronta consegna postale di questi giornali ne compromette l'interesse, perché la loro validità è appunto legata all'attualità informativa;
durante il dibattito sulla presente legge finanziaria più volte il Governo ha sottolineato l'importanza del comparto dell'editoria assicurando un impegno a tenere conto dei problemi del settore
9/3200-bis/37.Zacchera, Raisi, Gianni Mancuso.
premesso che:
i problemi della viabilità nelle città italiane diventano sempre più gravi;
il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 15 novembre 2001, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 19 novembre 2001, ha dichiarato lo stato di emergenza nella città di Messina in relazione all'attraversamento del contesto urbano da parte di mezzi pesanti;
le condizioni di traffico e di mobilità nella città di Messina, determinate dall'intenso transito di mezzi (circa 4.500.000 l'anno di cui 1.000.000 di mezzi pesanti) provenienti o diretti verso il continente, incidono gravemente sulla sicurezza della collettività locale, causando gravi problemi di ordine pubblico e di vivibilità;
la situazione richiede, pertanto, l'adozione di misure straordinarie per realizzare nel contesto cittadino le condizioni per il rapido superamento dell'emergenza, nel rispetto degli obiettivi dell'accordo di programma stipulato in data 31 maggio 2001 tra la Regione siciliana e il comune di Messina;
a seguito del DPCM 15 novembre 2001, il Ministro dell'interno delegato per il coordinamento della protezione civile, con ordinanza n. 3169 del 21 dicembre 2001, ha autorizzato il prefetto di Messina a porre in essere tutti gli atti funzionali alla realizzazione di due approdi di emergenza nel tratto costiero a sud della città;
gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria delle strade interessate al transito e le misure di controllo della viabilità necessari a far fronte all'ingente flusso di mezzi hanno costi stimati in circa cinque milioni di euro, che non sono più sopportabili da parte del comune di Messina, per cui l'unica possibilità è quella dell'introduzione di un ticket per gli automezzi di transito;
già il sindaco di Lipari è stato autorizzato ad introdurre un ticket di ingresso alle isole Eolie per garantire i sovracosti dei servizi causati dal consistente afflusso di turisti in diversi periodi dell'anno;
sarebbe opportuno consentire al sindaco l'introduzione di un ticket per gli automezzi in transito provenienti o diretti verso il continente, da destinare in via esclusiva alla realizzazione e manutenzione delle opere di urbanizzazione primaria del territorio comunale interessato al transito dei mezzi e di tutti gli altri interventi a supporto della viabilità cittadina
9/3200-bis/38.D'Alia, Crimi, Naro, Stagno d'Alcontres, Gazzara, Germanà, Briguglio, Carrara.
premesso che:
il grande carico di traffico, soprattutto pesante, che grava su diverse infrastrutture viarie nazionali sta determinando seri problemi di inquinamento acustico ed atmosferico, con rilevanti danni alla popolazione residente;
per prevenire e ridurre gli effetti indesiderati e dannosi del rumore e della sospensione di particelle inquinanti nell'atmosfera, gli organismi legislativi internazionali e nazionali hanno adottato una serie di normative mirate alla salvaguardia della salute della popolazione; direttiva CEE/30/1999 e il DPCM del 1o marzo 1991 poi sostituito dalla legge quadro sull'inquinamento acustico (legge 477 del 1995);
la Società Italiana Infrastrutture Viarie (SIIV) ha realizzato nel Novembre del 2001 uno studio sulla criticità del sistema viario nazionale, nel quale si evidenzia, in particolare per la SS 16 «Adriatica», la necessità di intervenire su scala locale e soprattutto negli attraversamenti urbani;
la Strada Statale Adriatica sorgente di inquinamento acustico e atmosferico che condiziona fortemente la salubrità di vita dell'abitato circostante, tesi confermata dai dati risultanti dal progetto« qualità urbana dell'aria» realizzato dal Comune di San Benedetto del Tronto, ove risulta che in 4 giorni su 10 gli inquinanti superano il rispettivo valore standard fissato dalle normative;
i dati riportati nel Libro Bianco della SIIV indicano che il tasso di incidentalità lungo i tratti di attraversamento urbano delle strade statali marchigiane, ed in particolare nel comune di San Benedetto del Tronto, è superiore alla media nazionale; tale dato conferma i contenuti della II «Relazione sulla sicurezza stradale al Parlamento 1999» ed i risultati ottenuti dal CNR in uno studio condotto nell'ambito del PFT2 (Progetto Finalizzato Trasporti 2) secondo cui la maggior parte degli incidenti si verifica in ambito urbano coinvolgendo le categorie maggiormente a rischio rappresentate da conducenti di ciclomotori, ciclisti e pedoni (utenze deboli) contribuendo ad un aumento del tasso di mortalità;
San Benedetto del Tronto è un nodo stradale importantissimo per l'ingresso sud della Regione Marche, dalla cui fluidità dipende la possibilità di sviluppo economico dell'intero territorio Piceno;
sono state condotte di recente delle analisi dettagliate (origine-destinazione) che indicano la necessità ed i vantaggi derivanti dalla deviazione del traffico proveniente dalle zone industriali limitrofe che attualmente confluisce sulla SS 16 «Adriatica» in pieno centro urbano nel Comune di San Benedetto del Tronto;
9/3200-bis/39.Scaltritti, Zama.
premesso che:
è necessario riordinare normativamente il Fondo di Previdenza per il personale di volo considerato che l'attuale disciplina crea discrasie retributive danneggiando la categoria
inserimento all'articolo 3 del decreto legislativo 24 aprile 1997, n. 164, dopo il comma 8, di una norma tendente a precisare che a decorrere dal 1o gennaio 2003 per gli iscritti di cui all'articolo 2, comma 1,al fin e di far si che la retribuzione pensionabile sia costituita dalla media delle retribuzioni soggette a contributo percepite nell'anno 1997 dai dipendenti di pari qualifica contrattuale, ridotta del 20 per cento e da rivalutarsi annualmente secondo l'indice ufficiale di rivalutazione ISTAT, in base alle anzianità scandite all'articolo 24, comma 6 della legge 13 luglio 1965, n. 859, come sostituito dalla legge 31 ottobre 1988, n. 480;
conferma degli effetti della disposizione di cui all'articolo 3, comma 6 del decreto legislativo 2 settembre 1997, n. 314, per la determinazione della retribuzione pensionabile relativa alle quote di pensione maturate esclusivamente entro il 31 dicembre 1997 dagli iscritti al Fondo speciale di previdenza per il personale di volo dipendente da aziende di navigazione aerea che, alla data del 31 dicembre 1995, affinché essi possano far valere un'anzianità contributiva di almeno 18 anni interi, a tale scopo considerando l'indennità di volo è considerata nella sua interezza.
9/3200-bis/40.Fallica, Luigi Martini.
considerato che:
della situazione che si sta determinando a seguito della politica di dismissioni messa in atto dal Ministero della Difesa;
preso atto che tale situazione determinerà consistenti esuberi di personale che, in alcuni territori, cagionerà, per la consistenza degli stessi, problemi di ordine sociale;
il disegno di legge finanziaria prevede il blocco delle assunzioni a tempo indeterminato nel pubblico impiego;
9/3200-bis/41.La Grua, Ramponi.
premesso che:
dopo l'esito positivo del referendum irlandese il Consiglio Europeo di Bruxelles (24-25 ottobre 2002) ha compiuto l'ulteriore passaggio necessario, quello relativo alle condizioni finanziare da iscrivere nel bilancio comunitario, per il via libera all'ingresso nel 2004 di otto Paesi del Centro Europa più Cipro e Malta;
l'allargamento, come confermato nel programma di governo, rappresenta per l'Europa una responsabilità politica ed un'opportunità storica per creare un'area di pace, di sicurezza e di stabilità democratica nell'intero continente;
l'Italia, lasciandosi alle spalle le ambiguità del passato, in questi anni ha puntato sulla creazione di un forte rapporto con la Slovenia, sposando le sue richieste di avvicinamento alla Nato e all'Unione Europea, e con le aree orientali vicine, con l'obbiettivo di favorire la stabilità e lo sviluppo di quelle regioni, allontanando così dai confini focolai di tensione e profughi;
la positiva previsione di sviluppo di queste aree, sarà ulteriormente accentuata dal processo di integrazione europea;
la presenza del nostro paese - che evidenzia un buon livello consolidato negli scambi commerciali (per molti di questi paesi l'Italia è il primo o il secondo partner commerciale) ed un flusso crescente di investimenti - in queste aree vicine, risulta ostacolata anche da una forte carenza di collegamenti diretti con queste aree, sia stradali che ferroviari, che invece sono disponibili a nord delle Alpi per gli altri partner europei;
l'allargamento comporterà un aumento «esplosivo» dei flussi di trasporto nei nuovi Stati Membri e soprattutto nelle zone frontaliere;
la crescita economica si tradurrà quasi automaticamente in un aumento delle esigenze di mobilità stimato attorno al 38 per cento per le merci ed al 24 per cento per i viaggiatori;
la saturazione dei grandi assi, l'accessibilità delle regioni periferiche e ultraperiferiche e l'ammodernamento delle infrastrutture dei paesi candidati renderanno necessari massicci investimenti;
le misure proposte dal libro bianco «La politica europea dei trasporti fino al 2010: il momento delle scelte», approvato dalla Commissione della Comunità Europea il 12 settembre 2001, costituisce una prima importante tappa verso un sistema di trasporto sostenibile;
conformemente alle conclusioni del Consiglio Europeo di Goeteborg, la Commissione propone di «concentrare l'aggiornamento degli orientamenti comunitari sull'eliminazione delle strozzature nella rete ferroviaria e sull'andamento di itinerari prioritari, per assorbire i flussi generati dall'allargamento, soprattutto nelle regioni frontaliere e migliorare l'accessibilità delle regioni periferiche»;
tra i progetti prioritari proposti nel libro bianco non figura tuttavia l'asse multimediale che va da Lione a Kiev e che fa da «spina dorsale» alla Ostpolitik italiana, ad una politica estera mirata cioè alla valorizzazione della posizione economica del Paese;
la Commissione intende invece «facilitare la costituzione di un nuovo asse ferroviario da ovest a est a grande capacità per le merci e i passaggi da (Parigi) Stoccarda-Monaco a Salisburgo/Linz-Vienna. Questo progetto comprende 780 Km di strada ferroviaria da adattare o costituire per l'alta velocità, nonché linee da destinare al trasporto merci. Nella prospettiva dell'allargamento, esse potrebbero essere estese verso Budapest, Bucarest e Istanbul. Una volta entrata in servizio la linea fra Stoccarda e Mannheim, il prolungamento dell'attuale TGV Est che collega Parigi a Mannheim, via Strasburgo, costituirà un corridoio transeuropeo ferroviario continuo da Parigi a Vienna»;
la carenza e l'inefficienza delle infrastrutture viarie e ferroviarie lungo il corridoio 5 e di parte di quelle riguardanti la direttrice Sud-Nord, oltre a provocare una consistente deviazione di traffici Ovest-Est a nord delle Alpi, continuerebbe, in questo modo, a disincentivare il traffico oltre mare dei paesi dell'Europa centrale e orientale verso i porti dell'Alto Adriatico, limitando le loro possibilità di sviluppo e anche la frequenza di linee marittime regolari nel mare Adriatico;
l'imminente allargamento dell'Unione Europea centrale ed orientale pone perciò in primo piano due esigenze:
da un lato, quella del rafforzamento e dello sviluppo qualitativo della comunicazione all'interno dell'Unione e, dall'altro, quella di programmare il miglioramento e la realizzazione di molti collegamenti stradali e ferroviari tra l'Unione Europea e le aree di futura integrazione, come la Slovenia;
questo vuol dire pensare anche a quei tratti di comunicazione di esclusivo interesse nazionale posti al di là delle frontiere dello Stato, ma non dell'economia italiana. Poiché non basta infatti migliorare i collegamenti interni al nostro Paese se poi, oltre frontiera, non riusciamo a raggiungere quei mercati in rapida crescita;
le tratte collocate in Slovenia e in Ungheria non sono meno importanti di quelle interne, proprio per le indispensabili funzioni di connessione;
c'è il rischio concreto che la Slovenia si colleghi all'Europa passando per l'Austria e la Germania, tagliando fuori l'Italia ed il Friuli Venezia Giulia;
in sede d'esame della legge comunitaria 2002, il Ministro per le Politiche Europee Rocco Buttiglione, riconoscendo, come riporta il resoconto della Commissione, il ritardo per quanto riguarda la realizzazione del Corridoio n.5, «non valuta in modo pessimistico la situazione per quanto riguarda la Slovenia, rispetto alla quale si sta riflettendo sulla opportunità di sollecitare capitali privati italiani, o anche di società a capitale parzialmente pubblico, ad intervenire nel processo di privatizzazione avviato in quel paese in modo da poter concorrere alla realizzazione di un sistema ferroviario che interessa il nostro Paese. Meno positiva giudica la situazione per quanto riguarda l'Ungheria, a causa anche di una situazione di bilancio più pesante, rispetto alla quale si sta esplorando la possibilità di un intervento da parte di imprese operanti nel settore»;
è perciò necessario incentivare la realizzazione del collegamento autostradale quantomeno fino a Budapest;
a sollecitare e promuovere un sostegno congiunto del nostro paese e dell'Unione Europea nei confronti di Slovenia e Ungheria, al fine di ottenere il mantenimento degli attuali programmi di realizzazione del sistema autostradale da Maribor al lago Balaton e a Trieste, oggi oggetto di continui rinvii;
ad assumere in sede europea tutte le iniziative idonee per un avvio programmato del corridoio 8 (Durazzo-Tirana-Skopie-Plodviv-Sofia-Burgas-Varna).
9/3200-bis/42.Galeazzi, Maran, Illy, Damiani.
verificato che:
le condizioni della viabilità e della velocità media di percorrenza nell'ambito della conurbazione di «Borgomanero/basso Cusio» - così come definita dalla regione Piemonte per le aree assoggettate all'obbligo della formazione dei piani del traffico - sono fortemente penalizzanti, sia per l'utenza di transito che per il pendolarismo tra le zone residenziali e
la mancata realizzazione del sistema viario denominato tangenziale di Borgomanero, nei lotti I, III e IV, mentre il lotto II da otto anni è in attesa di essere ultimato, ha fortemente limitato l'ulteriore sviluppo dell'area, oltre a condizionarne negativamente la concorrenzialità;
la prossima inaugurazione di una strada provinciale di collegamento delle zone nord di Gozzano e Borgomanero non varierà, se non minimamente, la situazione in essere;
il potenziamento della linea ferroviaria Sempione-Novara-Voltri, divenuta «autostrada viaggiante», ulteriormente aggrava la situazione, in quanto taglia nettamente il territorio del borgomanerese senza che siano state realizzate le infrastrutture necessarie a bypassare detta linea, se non per una Variante in comune di Gozzano, cofinanziata dalla regione e dagli enti locali, ma i cui lavori tardano ad iniziare;
nell'ambito della conurbazione in oggetto hanno sede importanti industrie del rubinetto e del valvolame tali da collocare detti impianti ai vertici della produzione mondiale del settore, tale produzione da sola è stimabile in un miliardo e mezzo di euro, nonché aziende meccaniche e tessili. Le menzionate attività subiscono evidenti e non trascurabili «aggravi» connessi alle difficoltà incontrate in un rapido collegamento alle grandi infrastrutture viarie e ferroviarie, quali le autostrade A4 e A26 intercettabile a Sud della conurbazione, e il centro intermodale merci di Novara «CIM» e l'aeroporto di Malpensa;
detta conurbazione comprende il basso Cusio, ovvero la parte sud del lago d'Orta, zona a forte valenza turistica tale da alimentare una forte confluenza di traffico non solo nei mesi estivi, sì che nei giorni festivi diviene un appuntamento obbligato la coda sia all'andata che al ritorno, anche per alcuni chilometri;
il basso Cusio e la zona del Vergate (versante Est del Mottarone) da sempre ambiscono ad un collegamento funzionale che permetta ai flussi turistici di ridurre i tempi di percorrenza degli itinerari e conseguentemente di fruire di più mete in un'unica giornata, così realizzando, con le offerte del lago Maggiore, il naturale completamento di un pacchetto turistico di qualità;
il tracciato della A26 forma a Sud ed a Est della conurbazione di Borgomanero un ampio semi cerchio che si avvicina nel proprio tracciato alla zona del basso Cusio in località di Ghevio inizio del Vergante, dove già sussiste una barriera per il pedaggio e uno svincolo;
la necessità di un collegamento che consenta di alleggerire l'intera area del basso Cusio dagli endemici problemi di traffico, era stata già sottoposta al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, il quale, con comunicazione della Segreteria Tecnica, manifestava la fattibilità e ne indicava un possibile percorso finanziario;
sentite le Amministrazioni comunali locali si sono dichiarate altamente interessate;
sentita la società concessionaria della A26, conferma la sostenibilità della infrastruttura
9/3200-bis/43.Daniele Galli.
premesso che:
in Italia esistono centri di produzione di gasolio biologico comunemente denominato Biodiesel per autotrazione e riscaldamento;
considerato che
nel mondo l'uso del Biodiesel, oltre ad essere stato sperimentato in molti paesi, viene da tempo regolarmente utilizzato per gli indubbi vantaggi ecologici;
una delle peculiarità del Biodiesel è che a contatto dell'acqua di mare, viene totalmente assorbito nel giro di circa 18 ore;
valutato
lo sviluppo costiero italiano, la grande quantità di imbarcazioni da diporto e di professionisti della pesca che utilizzano motori diesel
9/3200-bis/44.Di Luca, Stradella.
premesso che:
l'Organizzazione mondiale della Sanità fin dalla sessione del Comitato regionale per l'Europa che si è tenuta a Copenaghen nel 1998 ha definito 21 obbiettivi di salute per tutti e un piano d'azione fino al 2020;
il primo obiettivo strategico indicato dall'Oms per la promozione della solidarietà ed equità nella salute in Europa consiste nel ridurre almeno di un quarto entro il 2020 la differenza di salute fra gruppi socioeconomici diversi, innalzando sostanzialmente il livello di salute delle persone svantaggiate, garantendo l'accesso ai percorsi terapeutici, ai servizi e ai farmaci più appropriati e innovativi a prescindere dal reddito e dall'appartenenza sociale;
entro il 2015 l'Oms raccomanda di migliorare sensibilmente il benessere psicosociale dei cittadini degli stati membri, prestando un'attenzione particolare alla qualità ed all'accessibilità dei servizi per la prevenzione, diagnosi e cura del disagio e della fragilità psicosociale riducendo al minimo la morbilità, invalidità e mortalità da malattie contagiose, non contagiose e legati a stili di vita non sani;
secondo l'Oms, considerata la necessità di assicurare a tutti i cittadini europei un ambiente fisico sano e più sicuro, di promuovere modelli di vita più sani, riducendo i danni indotti da stili, abusi e pratiche fisicamente e socialmente non sostenibili, è imprescindibile la generalizzazione di un approccio e una responsabilità multisettoriali per la salute, per consentire a tutti di vivere in ambienti fisici e sociali sani a casa, nella scuola, nei posti di lavoro e nelle comunità locali;
l'Oms chiede agli Stati membri dell'Unione europea un impegno maggiore per assicurare che la gestione del settore sanitario sia orientata non più esclusivamente alla realizzazione di programmi rivolti a particolari target di pazienti, e limitata a livello clinico, ma focalizzata sui risultati di salute in senso multisettoriale;
secondo il « Monitor biomedico» l'indagine realizzata dal Censis e dal Forum della ricerca biomedica per l'anno 2002 fra i mali del SSN, il 30,4 per cento degli italiani punta il dito proprio contro la bassa qualità dei servizi, il 19,3 per cento lamenta la mancanza di assistenza sufficiente per malati cronici, anziani non autosufficienti e handicappati mentre il 14,1 per cento contesta la spesa consistente che ricade sulle tasche dei cittadini;
secondo la stessa indagine gli italiani vorrebbero più assistenza domiciliare per i malati cronici (27,9 per cento), e in sostituzione del ricovero ospedaliero dove possibile (27,1 per cento), più collegamento
è necessario garantire, contestualmente, la libertà di scelta terapeutica in scienza e coscienza degli operatori sanitari, affinché la formazione continua accompagni la creazione di nuove collaborazioni e alleanze tra tutte le professionalità coinvolte nelle nuove strategie multisettoriali per la salute;
considerato che
il Piano Sanitario Nazionale 2002-2004 è dedicato in buona parte alla promozione della salute, puntando alla modificazione degli stili di vita individuali per la prevenzione;
nello stesso Piano Sanitario Nazionale 2002 - 2004 non si fa riferimento in modo esplicito al principio di equità nella salute, soprattutto alla luce della devoluzione in senso federale delle responsabilità delle politiche, né si prevede un'organica strategia multisettoriale per la salute sostenibile a livello di Stato, Regioni ed Enti Locali;
nella Legge Finanziaria 2003 non sono previsti obiettivi né incentivi riguardanti la promozione della salute in senso interdisciplinare e multisettoriale
a programmare politiche di investimento con strategie multisettoriali atte a verificare il loro impatto sulla salute della popolazione e soprattutto sui soggetti più vulnerabili, come i bambini, gli anziani non autosufficienti, i disabili;
a prevedere adeguati incentivi per il sostegno alle iniziative di sviluppo rivolte alla salute per tutti, su ambiti prioritari definiti per frequenza, gravità ed iniquità distributiva, con particolare attenzione all'accesso per tutti alla diagnostica, ai farmaci ed alle terapie innovative, all'abbattimento delle liste d'attesa, all'integrazione socio-sanitaria, soprattutto per gli anziani affetti da patologie cronico-degenerative, al superamento delle differenze strutturali del patrimonio sanitario tra Nord e Sud del Paese.
9/3200-bis/45.Violante, Bolognesi, Labate.
premesso che;
le disposizioni di cui agli articoli 6 e 7 del provvedimento, in materia di concordato fiscale;
presso atto, altresì, degli obiettivi del Governo in materia di lavoro e previdenza sociale, enunciati del Dpef, per la realizzazione dei quali il Governo intende ripensare e riallocare la composizione degli oneri contributivi che attualmente gravano sulla previdenza di base e su quella complementare, cercando di eliminare le diversità esistenti nel nostro sistema previdenziale tra categorie, fonte questa di abusi ed effetti distorsivi della spesa previdenziale;
ricordata l'urgenza di definire, alla luce delle recenti vicende giudiziarie riguardanti la cartolarizzazione dei crediti contributivi dell'Inps e delle numerose sospensioni già concesse dalla magistratura, la questione di tutto il contenzioso pregresso, per cui l'Inps ha infasato le azioni di recupero e ceduto i crediti, garantendo la posizione della società di cartolarizzazione;
9/3200-bis/46. Pezzella, Villani Miglietta, Leccisi, La Starza, Losurdo, Catanoso, Giulio Conti, Lo Presti, Licastro Scardino, Caruso, Antonio Pepe, Fasano, Meroi, Geraci, Briguglio, Lazzari, Marinello, Canelli, Cirielli, Ricciuti, Jacini.
esaminato il disegno di legge finanziaria 2003;
preso atto che nel Patto per l'Italia del luglio scorso, Governo e parti sociali hanno convenuto sull'obiettivo di «rafforzare il tessuto produttivo meridionale (...)» nella consapevolezza che il «rilancio delle politiche di sviluppo per il mezzogiorno debba essere volto alla valorizzazione del settore agricolo ed agroalimentare»;
valutato che per il perseguimento di tale obiettivo occorre individuare strumenti atti a porre rimedio alla spaventosa crisi di liquidità delle imprese agricole, derivante dal ripetersi di gravi e perduranti calamità atmosferiche e crisi di mercato verificatesi continuativamente negli ultimi cinque anni;
tenuto, altresì conto che tale scarsità di liquidità non consente, alle imprese del mezzogiorno, di far fronte ai pagamenti verso l'ente previdenziale e, contemporaneamente, di portare a produzione i fondi rustici, ovvero di innovare i processi produttivi, con negativi riflessi in termini di calo occupazionale;
9/3200-bis/47. Villani Miglietta, Marinello, Cirielli, Canelli, Licastro Scardino, Caruso, La Starza, Meroi, Briguglio, Lo Presti, Lazzari, Antonio Pepe, Leccisi, Geraci, Ricciuti, Jacini, Pezzella, Losurdo, Catanoso.
considerato che:
vista la necessità di provvedere alla modernizzazione del sistema infrastrutturale di edilizia scolastica sull'intero territorio nazionale;
fra le priorità del Governo vi è quella di riformare il sistema scolastico nel suo complesso;
gli investimenti nel settore nei decenni trascorsi, non sono stati sufficienti a migliorare le strutture scolastiche e le attrezzature didattiche;
per le considerazioni predette, le strutture scolastiche edilizie dei piccoli centri urbani sono quelle maggiormente penalizzate
9/3200-bis/48. Zanettin.
considerato che:
il contratto di programma che prevede un cofinanziamento nazionale e regionale per favorire la ripresa produttiva della Cartiera di Arbatax (NU) e il rilancio di una fase di reindustrializzazione nelle aree di proprietà della Nuova Cartiera di Arbatax in amministrazione straordinaria, che devono essere destinate esclusivamente ad attività produttive di carattere industriale, evitando comunque utilizzazioni diverse;
è in fase di avanzato riavvio il relativo processo produttivo
9/3200-bis/49. Tonino Loddo, Anedda, Cabras, Carboni, Cossa, Ladu, Maurandi, Onnis, Porcu, Soro, Marras, Santino Adamo Loddo.
premesso che:
è necessario, per dare prospettive alla nostra agricoltura, intervenire anche con provvedimenti miranti a favorire la ricomposizione fondiaria, dando inoltre attuazione all'articolo 47, comma 6 e 7 della legge 28 dicembre 2001 n. 448;
l'utilizzo degli strumenti legislativi già in vigore, in particolare la legge n. 441 del 1998, se adeguatamente finanziata, può essere un valido strumento per la nascita e la crescita di nuove imprese gestite da giovani;
un ruolo fondamentale per tale obiettivo può essere svolto dall'Ismea e dalla Cassa Depositi e Prestiti, attraverso la concessione di mutui quindicennali, che favoriscano l'accorpamento e l'insediamento di giovani che intendano inserirsi nel settore;
9/3200-bis/50. Sedioli, Preda, Borrelli, Rava, Rossiello, Sandi, Franci.
premesso che:
la produzione mondiale di vino proviene per il 64 per cento dai paesi dell'Unione europea, e la quota prodotta nel nostro paese è pari al 21 per cento della produzione mondiale ed al 33 per cento di quella comunitaria;
la produzione del vino italiano e la sua commercializzazione all'estero ha sempre avuto caratteristiche di qualità e di genuinità;
l'affermazione della qualità e genuinità del vino italiano verrebbe messa a rischio da un processo di omologazione delle produzioni vinicole insito nell'adozione degli organismi geneticamente modificati in questo settore;
è necessaria una forte iniziativa del Governo italiano;
9/3200-bis/51. Preda, Rava, Sedioli, Rossiello, Sandi, Borrelli, Franci, Marinello.
considerato che:
la Costituzione ha riconosciuto a Roma il ruolo di capitale della Repubblica Italiana;
tale ruolo comporta alti compiti di rappresentanza politica, istituzionale, religiosa ed internazionale che pesano sulla spesa corrente di Roma per oltre 50 milioni di euro all'anno;
nonostante l'inizio di un riequilibrio avvenuto con la legge Finanziaria del 2002 il Comune di Roma ancora oggi riceve meno trasferimenti procapite dallo Stato rispetto a tutte le principali città italiane ed è collocato al di sotto della media nazionale;
comunque, dal 2002 Roma è stata esclusa dal fondo perequativo della finanza locale;
tutto ciò si presenta come una anomalia nel quadro europeo, dove ogni Stato investe grandemente sulla propria capitale e che ciò potrà essere sanata nell'ambito del federalismo fiscale e all'interno del lavoro della istituenda alta commissione chiamata ad attuarlo;
nello sviluppo di un processo di costruzione di uno Stato federale, l'Italia sempre più bisogno di una capitale moderna ed efficiente, simbolo dell'unità nazionale
9/3200-bis/52. Fiori, Bettini, Pasetto, Milana, Lucidi, Di Virgilio, Burani Procaccini, Patria, Ceremigna, Carra, Sciacca, Volpini, Deiana, Pistone.
premesso che:
il settore della pesca e dell'acquacoltura, è investito in questi anni da un forte processo di riorganizzazione che ha visto ridursi le dimensioni della flottapeschereccia dalle 227 mila T.s.l. del 1999 alle 188 mila Tls del 2001;
questo processo negativo è ancora in atto e riguarda le riduzioni del tonnellaggio dei battelli; la contrazione dei giorni di pesca, la diminuzione dei ricavi delle singole aziende;
è ipotizzabile che questo trend sia difficilmente invertibile senza adeguate ed opportune iniziative;
tenuto conto che:
il decreto legge 457/1997 convertito in legge 30/1998 introduceva benefici fiscali e previdenziali ai fini della salvaguardia dell'occupazione per le imprese di pesca oceanica e mediterranea;
la legge Finanziaria n. 388 - 2001 ha esteso il limite del 70 per cento i medesimi benefici per un triennio anche alla piccola pesca costiera e lagunare;
ad applicare tale intervento anche a tutti i soggetti in possesso di licenza di tipo A, ai pescatori professionali che esercitano
a) gestiscono impianti di pesca;
b) esercitano l'allevamento ittico nelle acque marine, interne e lagunari, anche in forma cooperativa;
c) gestiscono impianti di acquacultura o miticoltura in genere;
d) esercitano l'attività di allevamento, cattura e raccolta di specie ittiche con imbarcazioni iscritte presso la motorizzazione civile.
9/3200-bis/53. Franci, Rava, Cazzaro, Preda, Crisci, Marcora, Paola Mariani.
considerato che:
il comparto produttivo del tessile - abbigliamento - calzaturiero della provincia di Lecce, che per numero di addetti e di aziende è il terzo nel Mezzogiorno dopo quelli di Napoli e Bari, è interessato da una crisi dai caratteri strutturali e non solo da difficoltà di tipo congiunturale;
gli effetti di tale crisi possono risultare molto pesanti sul piano sociale e destinati a perdurare in processi di durata medio-lunga;
la ristrutturazione del sistema produttivo, infatti, mette a rischio - secondo alcune stime - circa 20mila posti di lavoro oltre a quelli dell'indotto (è di questi giorni l'annuncio della società Nuova Adelchi di Tricase di riduzione dell'organico, entro due anni, di circa 1000 unità);
ritenuto che:
per fronteggiare questa grave emergenza socio-economica servono azioni e misure non assistenzialistiche, ma iniziative di politica industriale di natura strategica, selettive ed in più direzioni, essendo la crisi determinata in larga parte da fattori derivanti dall'integrazione globale dell'economia oltre che da un pesante deficit, a livello locale, nella infrastrutturazione materiale ed immateriale (assenza di distretti industriali, servizi reali alle imprese, informatici, eccetera);
a tale processo si intende dare una risposta forte, articolata, capace di rilanciare nel medio periodo l'intero tessuto manifatturiero, attraverso l'attuazione delle proposte e delle linee contenute nel «progetto integrato di riposizionamento competitivo del tac salentino», predisposto dalla Provincia di Lecce;
tale progetto per potersi realizzare compiutamente ha bisogno oltre che del coinvolgimento pieno della Regione Puglia, anche di una particolare attenzione da parte del Governo per una molteplicità di interventi che si rendono necessari:
a) per l'ammissione al finanziamento di strumenti della programmazione negoziata qualora vengano attivati nel rispetto delle norme e dei presupposti tecnici che ne disciplinano l'avvio e la finanziabilità;
b) per gli ammortizzatori sociali che si rendono necessari per ridurre l'impatto negativo della ristrutturazione e del conseguente riposizionamento competitivo del comparto;
c) per l'attivazione di istituti come l'Ice e di una finanziaria pubblica come Sviluppo Italia per gli interventi di promozione esportativa e di consolidamento strutturale che si rendessero opportuni
a sostenere, per le misure di propria competenza, il progetto integrato di riposizionamento competitivo del comparto tessile-abbigliamento-calzaturiero salentino, predisposto dalla Provincia di Lecce.
9/3200-bis/54. Rotundo, Luigi Pepe.
considerato che:
i canoni demaniali di competenza dello Stato sono trasferiti alle Regioni con il decreto legislativo n. 112 del 31 marzo 1998;
i compiti e le funzioni connesse alle autorizzazioni delle derivazioni d'acqua sono state trasferite alle Province da parte delle Regioni, unitamente a ridotti, esegui mezzi finanziari;
è del tutto evidente che, vista la natura del canone, lo stesso debba essere di conseguenza riscosso da chi esercita la funzione autorizzativa e di controllo al più basso livello amministrativo, e quindi dalle amministrazioni provinciali;
a promuovere la modifica della predetta legislazione attribuendo alle Province i proventi dei canoni realizzati dalla utilizzazione del demanio idrico, secondo l'appartenenza al rispettivo territorio del demanio al quale il canone si riferisce.
9/3200-bis/55. Scherini, Zanetta, Paniz, Rosso.
visto il contenuto dell'articolo 39 e la previsione di rifinanziamento degli interventi di cui all'articolo 145 comma 21 della legge n. 388/2000
9/3200-bis/56. Landolfi, Briguglio, Grillo, Giuseppe Gianni.
premesso che l'articolo 113 della legge n. 388 del 28 dicembre 2000, legge Finanziaria 2001 prevedeva «le compartecipazioni ai tributi erariali con finalità ambientale da parte degli Enti Locali sedi di impianti di produzione e di stoccaggio di prodotti assoggettati ai suddetti tributi»;
considerato che a seguito della interrogazione parlamentare n. 5.00754 Abbondanzieri: finanziamenti agli Enti Locali sedi di impianti di produzione di stoccaggio di prodotti assoggettati a tributi erariali con finalità ambientali, nella risposta del Ministro Tremonti è sorta una questione sotto il profilo interpretativo in riferimento ai «tributi erariali con finalità ambientale», per cui no si è potuto procedere alla stesura del relativo provvedimento amministrativo da parte del Governo che, entro centottanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge, avrebbe dovuto definire, di intesa con la Conferenza unificata di cui all'articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, le compartecipazioni ai tributi erariali;
ricordato altresì che la presenza di tali impianti, in quanto rientranti, ai sensi della classificazione comunitaria, tra le attività a rischio di incidente rilevante, impone al territorio comunale circostante una serie di limitazioni ed oneri in materia di urbanizzazione sulla base dei provvedimenti attuativi dell'articolo 14 del Decreto Legislativo 17 agosto 1999, n. 334, con la quale è stata recepita la direttiva 96/82/CE relativa al controllo dei pericoli di incidenti rilevanti connessi con determinate sostanze pericolose;
a confermare che tali fondi non hanno, sulla base dello stesso articolo 113 «carattere di compensazione del rischio ambientale e sanitario», che rientra negli impegni dei titolari dei suddetti impianti di raffinazione, ma «sono utilizzabili per programmi di salvaguardia e di sviluppo ecocompatibile del territorio»,
a definire nel senso indicato dai precedenti punti l'interpretazione autentica del disposto del comma 1, articolo 113 dalla legge n. 388 del 28 dicembre 2000, legge Finanziaria per l'anno 2001.
9/3200-bis/57. Lion, Abbondanzieri, Duca, Giacco.
al fine di garantire interventi urgenti a sostegno del sistema delle piccole e medie imprese della filiera produttiva del settore automobilistico
a far sì che lo stanziamento, da ripartire tra le suddette Regioni, con decreto del Ministro delle attività produttive, sia destinato alla costituzione di fondi di garanzia, disciplinati da ciascuna Regione interessata, finalizzati a favorire l'accesso al credito delle piccole e medie imprese della filiera produttiva dell'auto per operazini bancarie connesse al capitale circolante.
9/3200-bis/58. Patria, Costa, Daniele Galli, Galvagno, Lavagnini, Osvaldo Napoli, Rosso, Stradella, Tarditi, Viale, Zanetta, Marinello, Giudice, Fallica, Grimaldi, Tabacci.
in considerazione delle limitate disponibilità finanziarie assegnate dal Governo Prodi con decreto legge n. 310 del 3 giugno 1996, convertito dalla legge n. 401 del 29 luglio 96 al Sindaco di Napoli, nominato commissario di Governo per la ricostruzione dei quartieri di Secondigliano e di Miano dove si verificò una terrificante esplosione che sventrò strade e palazzi, causando enormi danni e la morte di 12 persone
9/3200-bis/59. Taglialatela.
considerato che:
l'articolo 38 della legge 448/2001 prevede la concessione del minimo pensionistico ai cittadini che si trovano nelle condizioni stabilite dalla legge nella misura di 516,46 euro mensili;
l'Inps già effettua il pagamento di 123,77 euro al mese a favore degli italiani residenti all'estero
a prendere le misure necessarie per riconoscere la parità dei diritti ai nostri connazionali residenti all'estero con la corresponsione a loro della differenza tra 123,77 e 516,46 euro mensili, prendendo le iniziative concrete relative secondo giustizia ed equità, a partire dal 30 settembre 2002, tenendo conto del costo della vita nei vari paesi.
9/3200-bis/60. (Testo modificato nel corso della seduta)Alberto Giorgetti, Giovanni Bianchi, Butti, La Russa, Volontè, Foti, Airaghi, Duilio, Menia, Amoruso, Iannuccilli, Blasi, Leccisi, Arnoldi, Garagnani, Fontana, Santulli, Pinto, Nuvoli, Azzolini, Marras, Vitali, ORsini, Falsitta, Jannone.
considerato che:
il contenuto dell'emendamento 24.200 del Governo, con il quale, tra l'altro, vengono introdotte modifiche al meccanismo di funzionamento del credito d'imposta in agricoltura ai sensi dell'articolo 11 del decreto legge n. 138 del 2002, convertito con modificazioni nella legge n. 178 del 2002;
nel corso dell'anno 2002 l'agevolazione di cui sopra è stata solo marginalmente erogata ad investimenti effettuati nelle aree meridionali, anche a causa della mancata istruttoria da parte di molte regioni del Sud delle domande presentate ai sensi del reg. CE n. 1257/99;
sussiste il pericolo che anche nel 2003 le regioni meridionali possano ritardare l'istruttoria delle domande di contributo presentate a valere sui Programmi Operativi regionali di cui al reg. CE n. 1257/99, impedendo agli imprenditori agricoli di poter accedere al credito d'imposta;
tuttora risultano non finanziate numerose domande di aiuto già istruite a valere sui regimi di aiuto regionali precedenti a quelli attivati a seguito del reg. (CE) n. 1257/99 e che un loro riesame alla luce della nuova normativa comunitaria potrebbe accelerare i tempi di accesso al credito d'imposta;
la legge 15 marzo 1997, n. 59 prevede la possibilità di esercizio da parte dello Stato del potere sostitutivo in caso di inadempienza delle regioni e degli enti locali nell'esercizio delle funzioni amministrative ad essi conferite
9/3200-bis/61. Leo, Antonio Pepe.
considerato che:
in sede di esame dell'atto Camera 3200-bis ha introdotto nel testo della Finanziaria per l'anno 2003 l'articolo 49 teso a promuovere il rilancio delle attività sportive dilettantistiche
9/3200-bis/62. Bellillo.
considerato che:
i fondi stanziati negli ultimi anni per il finanziamento dei progetti di ricostruzione e recupero dei danni arrecati ai fabbricati dal terremoto che ha colpito nei giorni 7 ed 11 maggio 1984 le regioni Abruzzo, Molise, Campania e Lazio, sono stati molto esigui a fronte della grande quantità di progetti stessi;
il drammatico evento sismico del 31 ottobre 2002, che tanti lutti ha arrecato, oltre ad interessare il Molise si è propagato alle regioni circostanti, le stesse interessate dal terremoto del 1984;
a causa dei notevoli ritardi nell'opera di ricostruzione dei fabbricati colpiti gravemente dal sisma del 1984, i danni agli stessi vanno ulteriormente aggravandosi, al punto che i sindaci interessati sono frequentemente costretti ad emanare le ordinanze di sgombro;
nel complesso, i lavori ancora da effettuare richiederebbero stanziamenti per oltre 25 milioni di euro ai quali ne andrebbero aggiunti altri per la ricostruzione e recupero dei danni arrecati dal recente evento calamitoso del 31 ottobre 2002;
l'ultimo stanziamento previsto per gli interventi di ricostruzione delle zone ai sensi della legge n. 363 del 1984 e successive modificazioni, era contenuto alla Tabella F del disegno di legge AC 1984-A (Finanziaria 2002) per un ammontare di circa 30 miliardi di lire per il 2002, e nessun'altra somma per gli anni successivi al 2002, infatti il disegno di legge «Finanziaria per l'anno 2003» che il Parlamento si accinge a varare non stanzia alcuna somma per la stessa finalità;
9/3200-bis/63. Pistone, Maura Cossutta, Sgobio.
premesso che:
gli agenti di commercio sono circa 225.000 in Italia e costituiscono una categoria che si sta sviluppando soprattutto nei settori dei servizi finanziari, con circa 50.000 agenti promotori finanziari che si aggiungono agli agenti commerciali che sono la parte più importante di un progetto molto più vasto della intermediazione;
la rilevanza della categoria richiede specifiche forme di intervento, volte a consentire il pieno dispiegamento delle potenzialità di cui la categoria dispone, tanto sul piano economico, quanto a livello occupazionale;
in questo quadro appare necessario promuovere una revisione del regime fiscale per l'acquisto delle auto da parte degli agenti commerciali; in modo tale che - a parità di oneri per il bilancio dello Stato - sia agevolato l'acquisto della prima auto, che rappresenta per la categoria uno strumento di lavoro;
occorre inoltre studiare la possibilità di prevedere idonee forme di agevolazione per le iniziative assunte dagli agenti di commercio al fine di aumentare i livelli occupazionali ovvero gli investimenti in beni strumentali all'attività professionale, estendendo eventualmente alla categoria incentivi per le attività produttive previsti dalle normative vigenti;
tali forme di intervento potrebbero altresì avere ricadute positive in relazione a problematiche, quali ad esempio quelle ambientali, che occorre affrontare con la massima decisione e tempestività;
9/3200-bis/64. D'Agrò, Martinelli, Rosso, Mazzocchi, Cozzi, Zanetta, Polledri, Brusco, Campa.
premesso che
il disegno di legge finanziaria 2003 ha disposto la destinazione di almeno il 10
9/3200-bis/65. Grillo, Ciro Alfano, Marinello, Mereu, Dorina Bianchi, Naro, Volontè.
premesso che:
l'articolo 18, comma 3, della legge Finanziaria 2001 ha introdotto la soggettività passiva dell'ICI per i concessionari di aree demaniali comprese quelle destinate a sedi di stabilimenti balneari;
in occasione del dibattito del disegno di legge finanziaria 2002 è stato rappresentato al Governo, da larghi settori della Camera dei Deputati, l'esigenza di depennare i concessionari di aree demaniali dalla soggettività passiva dell'ICI in considerazione anche del fatto che gli imprenditori turistici balneari non sono i proprietari degli immobili costruiti sul demanio marittimo;
l'A.C. 2144 già approvato da questo ramo del Parlamento ed in fase di relazione al Senato (A.S.1396), conferisce al Governo la delega per la riforma del sistema fiscale;
i futuri decreti delegati, pertanto, sono la sede opportuna per ridefinire la materia, eliminando una grave stortura legislativa che ha introdotto l'ICI per i concessionari delle aree demaniali;
9/3200-bis/66. Liotta.
premesso che:
i soggetti che intendono avvalersi degli strumenti di incentivazione e di aiuto previsti dalle leggi sull'imprenditoria giovanile e femminile non possono accedere a queste misure di agevolazioni finanziarie a causa della indisponibilità di risorse economiche di questi fondi di finanziamento;
il trattamento di fine rapporto dei lavoratori dipendenti potrebbe assolvere ad una preziosa funzione di autofinanziamento familiare, utile ai giovani e alle donne impegnati in iniziative imprenditoriali;
tale soluzione costituirebbe un contributo concreto alla crescita e alla diffusione della cultura imprenditoriale, favorendo la nascita di nuove piccole e medie impresa e di nuove aree di mercato;
9/3200-bis/67. Filippo Maria Drago.
premesso che:
l'attività di fungicoltura è da considerarsi attività agricola ai sensi dell'articolo 29, comma 2, lettera b) del decreto del Presidente della Repubblica n. 917/86, rientrando tra le attività dirette alla produzione di vegetali tramite l'utilizzo di strutture fisse o mobili, anche provvisorie, e se la superficie adibita alla produzione non eccede il doppio di quella del terreno su cui la produzione risiede;
tale orientamento è stato confermato e specificato con circolare del Ministero dell'economia e delle finanze, divisione VI, protocollo 8366 del 28 dicembre 2000 (relativa all'applicazione del DM 3785/2000), riprendendo la nota dell'Ufficio Ministeriale delle Dogane, prot.2373/97/DIV/VI/SD;
l'articolo 10, comma 4 della Legge Finanziaria 2002 concede ulteriori e temporanee agevolazioni fiscali prevedendo in particolare, per l'anno 2003, che il gasolio utilizzato nelle coltivazioni sotto serra sia esente da accise;
l'attività di fungicoltura svolta in ex cave sotterranee, bonificate, modificate ed adattate, costituisce una struttura fissa assimilabile ad una serra;
9/3200-bis/68. Peretti.
considerata la priorità assegnata alle politiche di sviluppo del Mezzogiorno, quale condizione prodomica necessaria per una ripresa dello sviluppo economico del paese;
tenuto conto della strategia d'azione ambientale per lo sviluppo sostenibile approvata il 2 agosto 2002 dal Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica (CIPE);
rilevata la priorità riconosciuta dalla predetta strategia all'adeguamento delle strutture produttive in funzione delle esigenze dello sviluppo sostenibile, in particolare con riguardo alla diminuzione dei rischi per l'uomo e l'ambiente naturale;
atteso che le aree produttive del Mezzogiorno mostrano criticità rilevanti dal punto di vista sociale, economico ed ambientale, ove ad alti tassi di disoccupazione si accompagnano fenomeni di crisi industriale con il permanere di degrado ambientale che, in taluni casi, hanno richiesto la delimitazione delle aree qualificate ad alto rischio ambientale;
considerato che a più riprese il Parlamento ha sollecitato il Governo ad intervenire per rimuovere tali condizioni di degrado;
preso atto che già in occasione della Finanziaria 2002 il Parlamento ha richiesto che le risorse finanziarie del Fondo per lo sviluppo sostenibile fossero destinate prioritariamente alle aree interessate da criticità rilevanti dal punto di vista sociale, economico ed ambientale;
valutato che le riserve nazionali e comunitarie (Agenda 2000-2006) destinate ad interventi a sostegno del tessuto industriale del Mezzogiorno rischiano - in assenza di interventi di risanamento, recupero e delocalizzazione in determinate aree - di accrescere le condizioni di crisi e di fatto impedire un corretto sviluppo industriale e pregiudicare la ripresa economica;
ritenuto che in tali circostanze le condizioni del Mezzogiorno confermeranno la inadeguatezza del sistema produttivo ad orientarsi verso la sostenibilità,
9/3200-bis/69. Naro, D'Alia, Stagno d'Alcontres, Carrara, Briguglio, Crimi, Germanà, Gazzara.
considerato che
nel tratto autostradale Genova-Ventimiglia in corrispondenza dello svincolo di uscita di Savona si determinano con frequenza quasi giornaliera lunghe code dovute ai molti mezzi che imboccano la Savona-Torino;
rilevato che
detto transito è di grande importanza sul collegamento Italia-Francia e che i rallentamenti contribuiscono a determinare l'isolamento del versante di Ponente della Liguria rispetto a Piemonte e Lombardia oltre ad essere fonte di pericolo per gli utenti e per l'ambiente;
9/3200-bis/70. Stradella, Di Luca, Romani.
premesso che:
la sicurezza alimentare è questione di fondamentale importanza come hanno dimostrato i traumatici accadimenti degli ultimi anni (carni agli ormoni, mucca pazza, eccetera);
l'allargamento dell'Unione europea. ai Paesi Peco e l'apertura dei mercati ai paesi terzi rappresentano una straordinaria opportunità, ma, al tempo stesso, un grande impegno da parte dei Paesi Europei al fine di far crescere una diffusa cultura della sicurezza degli alimenti che giungono sulla tavola dei cittadini;
l'Unione europea, anche su spinta italiana, ha elaborato il libro bianco sulla sicurezza alimentare e ha istituito un'Agenzia europea con il compito di definire gli standards e di vigilare sulle caratteristiche di salubrità degli alimenti provenienti da ogni parte del mondo e circolanti dall'interno della stessa Unione;
in questo quadro ogni Paese dell'Unione è tenuto a dotarsi di una struttura che dovrà interloquire con l'Agenzia europea e che come previsto espressamente dal sopracitato «libro bianco», dovrà essere caratterizzata da «indipendenza, eccellenza e trasparenza»;
il nostro paese è dotato di organismi di grande professionalità che operano nel campo della ricerca e della prevenzione, del controllo e della repressione delle frodi alimentari;
risulta necessario costituire una autorità indipendente che metta in rete e coordini l'attività delle strutture esistenti garantendo una piena autonomia di azione nel quadro legislativo esistente
indipendente e trasparente;
in grado di valorizzare al meglio le eccellenti risorse di persone, strutture e attrezzature di cui già lo Stato e le Regioni dispongono;
elemento di semplificazione dei controlli, in grado di sviluppare snellimenti burocratici e univocità di comportamenti.
9/3200-bis/71. Rava, Rossiello, Preda, Sedioli, Sandi, Oliverio, Franci.
premesso che:
per la salvaguardia dell'occupazione della gente di mare, l'articolo 6, comma 1, del decreto legge n. 457 del 1997, convertito con modificazioni, dalla legge n. 30 del 1998, ha disposto, a decorrere dal 1o gennaio 1998, che le imprese armatrici, per il personale avente i requisiti di cui all'articolo 119 del codice della navigazione ed imbarcato su navi iscritte nel Registro internazionale, nonché lo stesso personale suindicato siano esonerati dal versamento dei contributi previdenziali ed assistenziali dovuti per legge;
al fine di salvaguardare i livelli occupazionali e la competitività delle imprese armatrici italiane, il comma 32 dell'articolo 52 della legge finanziaria per l'anno 2002 (legge n. 448 del 2001) ha esteso, per l'anno 2002, i benefici di cui al citato articolo 6, comma 1, del decreto legge n. 457 del 1997, nel limite dell'ottanta per cento, alle imprese armatoriali per le navi che esercitano, anche in via non esclusiva per l'intero anno, attività di cabotaggio, ad esclusione delle navi di proprietà dello Stato o di imprese che hanno in vigore con esso convenzioni o contratti di servizio;
ravvisata l'esigenza di prevedere idonee forme di sostegno del settore armatoriale italiano tuttora interessato da una delicata fase di crisi economica
9/3200-bis/72. Romani, Scajola, Muratori, Lezza, Azzolini, Sanza, Sardelli, Testoni.
premesso che:
lo sviluppo del settore dell'aviazione civile costituisce un fattore di rilevanza strategica ai fini dell'efficace ed equilibrata crescita della competitività del sistema-Paese e, in tale ambito, prioritaria importanza riveste la presenza di una rete di infrastrutture aeroportuali gestite secondo criteri di economicità ed efficienza, in modo da assicurare adeguati standard di sicurezza ed affidabilità del sistema del trasporto aereo;
l'articolo 10 della legge n. 537 del 1993 ha delineato un nuovo modello organizzativo delle gestioni aeroportuali, prevedendo, tra l'altro, la costituzione di apposite società di capitale per la gestione dei servizi e per la realizzazione delle infrastrutture degli aeroporti gestiti anche in parte dallo Stato;
gli adempimenti per l'attuazione della suddetta normativa sono stati disciplinati solo con il decreto del ministro dei trasporti 12 novembre 1997, n. 521, con un ritardo che ha generato numerosi dubbi interpretativi e dato luogo ad una situazione di diffusa incertezza;
l'attuale assetto gestionale degli aeroporti si presenta caratterizzato da ingiustificate disparità di trattamento, in quanto - accanto ad aeroporti affidati in gestione totale per effetto di singole leggi speciali - vi sono aeroporti affidati in gestione parziale ed aeroporti in gestione a titolo precario, ognuno dei quali soggetti a differenti discipline e con regimi concessori di diversa durata;
tale situazione comporta, oltre ad evidenti ed ingiustificate discriminazioni, una situazione di incertezza che costituisce un ostacolo alla realizzazione di interventi di ammodernamento delle opere infrastrutturali negli aeroporti ed alla definizione di piani di investimento a lungo termine;
appare evidente e non più differibile la necessità di adottare interventi in grado di razionalizzare ed uniformare la disciplina del settore, che rappresenta un volano di sviluppo e di crescita per l'intero sistema economico nazionale;
consentire l'assegnazione in uso gratuito all'Enac dei beni del demanio aeronautico destinati ad assicurare in modo diretto, immediato e concreto, i servizi di gestione aeroportuale - con esclusione del demanio aeronautico militare - nonché la concessionarie, da parte dell'Enac, della gestione totale degli aeroporti, per una durata massima di quaranta anni, alle società di gestione già titolari di una concessione di gestione aeroportuale parziale o precaria, autorizzate ai sensi dell'articolo 17, del decreto-legge 25 marzo 1997, n. 67, convertito con modificazioni dalla legge 23 maggio 1997, n, 135;
consentire l'assegnazione all'Enac - con appositi provvedimenti da adottarsi entro il 31 dicembre 2003, previa intesa tra Enac ed Aeronautica militare - dei beni del demanio aeronautico del ministero della difesa da destinare all'aviazione civile;
prevedere che l'affidamento in concessione totale della gestione aeroportuale alle società richiedenti sia subordinato alla sottoscrizione di un'apposita convenzione e di un contratto di programma nel quale siano definiti investimenti, strategie e politiche di sviluppo del sistema aeroportuale oggetto di concessione, nonché il correlato piano economico-finanziario;
attribuire all'Enac i compiti di verifica e vigilanza del rispetto della convenzione e del contratto di programma, nonché della conformità del sistema gestionale della società di gestione e del sistema aeroportuale alla normativa vigente;
definire standard di sicurezza adeguati, ai quali tutte le società di gestione debbano attenersi;
prevedere che le società di gestione totale aeroportuale - fermo restando l'obbligo di corresponsione del canone annuo secondo le modalità e le procedure previste dalla normativa vigente - siano tenute, a pena di decadenza dalla concessione, al versamento all'erario dello Stato di un contributo commisurato al canone annuo dovuto per l'anno 2001 ed alla durata della concessione o della sua estensione, nonché al conseguimento, entro ventiquattro mesi dal rilascio delle concessione, della certificazione di operatore aeroportuale rilasciata dall'Enac in base ai regolamenti tecnici adottati dall'ente stesso
9/3200-bis/73. Ferro, Romani, Floresta, Cesaro, Lezza, Cosentino, Sardelli, Ricciotti, Sanza, Testoni, Muratori.
premesso che:
in base al combinato disposto dall'articolo 74, commi 8-9-10 e 11 del decreto del Presidente della Repubblica n. 633 del 1972, il trattamento ai fini Iva della cessione dei rottami, cascami e avanzi metalli ferrosi e non ferrosi sono effettuate senza pagamento dell'imposta, fermo restando gli obblighi di cui al Titolo II del decreto del Presidente della Repubblica n. 633 del 1972. Dal 1985 (anno di entrata in vigore del decreto legge 19 dicembre 1984, n. 853) il settore dei rottami è interessato da una particolare disciplina IVA (inserita nell'articolo 74 del Decreto del Presidente della Repubblica 26
la normativa sui rottami ha tuttavia subito, nel corso degli anni, diverse modifiche, tra cui, ultima, la legge 27 dicembre 1997, n. 449 e la legge 21 novembre 2000 n. 342. A seguito delle ultime modifiche normative il Ministero delle finanze ha dovuto fornire (circolare del 2 agosto 1999 n. 165/e) numerosi chiarimenti in merito alla disciplina IVA sui rottami attualmente in vigore;
alla luce della nuova normativa, e delle relative istruzioni ministeriali, va innanzitutto fatto osservare che, differentemente da quanto previsto dalla previgente normativa (la quale prevedeva una disciplina unica per i metalli ferrosi e non ferrosi nonché per altri materiali quali la carta da macero, gli stracci, gli scarti di ossa, le pelli, il vetro, la gomma e la plastica), l'attuale versione dell'articolo 74 dispone due differenti regimi applicativi a seconda del tipo di rottame oggetto della cessione;
i materiali elencati nella precedente normativa sono stati, infatti, suddivisi in due categorie, ad ognuna delle quali rimane associato un proprio regime. La prima categoria è costituita dai materiali cosiddetti «poveri», elencati al comma ottavo dell'articolo 74 (così come modificato dall'articolo 21 legge 27 dicembre 1997, n. 449), e cioè dai rottami ferrosi e altri materiali di recupero diversi dai materiali non ferrosi. La seconda categoria è, invece, rappresentata dai materiali definiti «ricchi», elencati al successivo nono comma, e cioè dai rottami, cascami e avanzi di metalli non ferrosi e dei relativi lavori e dei semilavorati di particolari metalli non ferrosi. Va, a tale proposito, fatto osservare che detta categoria non comprende tutti i materiali genericamente definiti «non ferrosi» ma soltanto i metalli «non ferrosi» (dovendosi intendere per tali quelli così definiti in chimica). Gli stessi devono, pertanto, essere assoggettati ai fini IVA, a far data dal 1o gennaio 1998, al particolare regime previsto per i materiali «poveri» così come regolamentato dai commi ottavo, decimo ed undicesimo dell'articolo 74;
a tale proposito si evidenzia che, per quanto disposto dal decimo comma, gli imprenditori che si occupano esclusivamente della raccolta dei suddetti materiali e della loro commercializzazione e che sono dotati di sede fissa, sono tenuti ad effettuare le cessioni dei rottami senza pagamento dell'IVA soltanto se nell'anno solare precedente le vendite sono risultate essere inferiori o uguali a due miliardi delle vecchie lire;
in tale caso, per quanto previsto dal successivo undicesimo comma, gli stessi soggetti di cui sopra (raccoglitori e rivenditori) sono esonerati dagli obblighi di fatturazione, di registrazione delle vendite e degli acquisti, di liquidazione periodica dell'imposta e di dichiarazione annuale, ma sono comunque tenuti a numerare e conservare le fatture e le bollette doganali d'acquisto nonché le fatture relative alle cessioni che devono essere emesse dai cessionari che acquistano i beni nell'esercizio di impresa. L'agevolazione dei minori obblighi contabili, prevista dall'undicesimo comma, è tuttavia controbilanciata dall'impossibilità, per i raccoglitori e i rivenditori di rottami «poveri», di detrarre sull'IVA assolta sugli acquisti inerenti alle operazioni di raccolta e cessione dei rottami stessi. Per tale motivo lo stesso comma prevede la possibilità di optare per la liquidazione dell'IVA nei modi ordinari con la conseguenza che, da un lato, le cessioni devono essere regolarmente assoggettate ad IVA e , dall'altro, può essere detratta l'imposta assolta sugli acquisti. Detta opzione, tuttavia, non è esercitabile da parte di tutti i soggetti ma soltanto dai raccoglitori e rivenditori dotati di sede fissa se «per la successiva rivendita se hanno realizzato cessioni per un importo superiore a 150 milioni di lire nell'anno precedente, possono optare per l'applicazione dell'IVA nei modi ordinari dandone preventiva comunicazione all'Ufficio nella dichiarazione relativa al suddetto anno», nonché «i
diversa è, invece, la disciplina riferita alla raccolta e alla commercializzazione dei materiali «ricchi» (elencati, come detto, al nono comma dell'articolo 74). In particolare, per quanto di interesse alla presente trattazione, il combinato disposto del nono e del decimo comma dell'articolo 74 prevede la possibilità, per i raccoglitori ed i rivenditori dotati di sede fissa (a differenza di quanto statuito per gli operatori del settore dei materiali «poveri») di detrarre l'IVA assolta su tutti gli acquisti, anche se inerenti alle operazioni di raccolta e cessione dei rottami. Va però evidenziato che i suddetti operatori non sono esentati, come invece disposto per i raccoglitori e rivenditori di materiali «poveri», dagli adempimenti previsti dalla normativa IVA (fatturazione, registrazione, liquidazione, dichiarazione eccetera);
per la cessione dei materiali ferrosi prevale un regime soggettivo, laddove l'imponibilità o meno della prestazione è data dal volume di affari realizzato nell'anno solare precedente, per la cessione dei materiali non ferrosi, prevale un criterio oggettivo prevedendosi in via assoluta l'esenzione dall'IVA della cessione posta in essere;
con la semplice abrogazione dei commi dieci e undici dell'articolo 74 del Decreto del Presidente della Repubblica 633/72 si elimina da un lato qualsiasi rischio e possibilità di frode a danno dell'erario, con il vantaggio di ripristinare un sistema oggettivo di fatturazione senza I.V.A. ogni qualvolta abbia per oggetto materiali ferrosi, dall'altro che anche per i rivenditori di materiali ferrosi sia applicabile il regime di sospensione attualmente previsto solo per i materiali non ferrosi. Si tratterebbe in pratica di estendere il regime di sospensione dall'I.V.A. a tutto il settore della commercializzazione dei rottami ferrosi e non ferrosi
9/3200-bis/74. Saglia, Airaghi, Raisi.
premesso che:
i lavoratori frontalieri italiani nella Repubblica di San Marino e nel Principato di Monaco hanno, negli ultimi cinque anni, beneficiato di una norma approvata nelle leggi finanziarie che si sono susseguite, che ha consentito di evitare la doppia imposizione dei loro redditi prodotti all'estero;
ciò è avvenuto per sopperire alla mancata definizione del regime fiscale che deve essere praticato nei confronti di detti redditi, in quanto non esistono ancora, tra l'Italia e i due stati limitrofi, convenzioni operanti per regolamentare in modo definitivo la materia;
la questione, che coinvolge oltre 10.000 famiglie, va al di là di una comunque inspiegabile vessazione nei confronti di lavoratori che sono costretti a ricercare all'estero il lavoro e il reddito, ma coinvolge l'equilibrio sociale ed economico delle province italiane confinanti con i due stati e rischia di minare l'economia stessa della Repubblica di San Marino e del Principato di Monaco;
risulta che siano in avanzato stato di definizione le trattative tra il nostro Governo e il Principato di Monaco per addivenire ad una convenzione, mentre quella con la Repubblica di San Marino è già stata sottoscritta ed attende soltanto la ratifica delle Camere;
è perciò necessario che, in attesa dell'entrata in vigore delle citate convenzioni
a presentare, entro il mese di febbraio, la legge ordinaria che definisca in modo inequivoco come dovranno essere tassati i redditi dei lavoratori frontalieri, attuando principi di equità e di tutela delle attuali condizioni reddituali che scoraggino ogni tentazione di decurtare il loro tenore di vita.
9/3200-bis/75. Gambini, Mazzarello, Gasperoni, Pinotti, Bielli, Burlando, Labate, Rognoni, Bornacin.
9/3200-bis/76. Palmieri, Santulli, Garagnani, Licastro Scardino.
premesso che:
il nostro Paese necessita di investimenti in infrastrutture a banda larga e, in particolare, di opere di cablaggio da realizzare in immobili residenziali;
è pertanto opportuno prevedere facilitazioni fiscali in favore di tale tipologia di investimenti
9/3200-bis/77. Ricciotti.
premesso che:
l'Unione europea stenta a reagire alla crisi dell'economia internazionale. La confusa discussione che si svolge al suo interno sul patto di stabilità mette in evidenza la difficoltà di individuare percorsi condivisi e perfino di seguire le appropriate procedure istituzionali nonché l'incertezza circa le misure da adottare per riprendere il cammino dello sviluppo e della crescita;
l'EURO, con il sistema di regole che lo tutela, incluso il patto di stabilità, rappresenta una fondamentale barriera difensiva e un grande fattore di forza dell'economia europea, che produce una parte imponente della ricchezza mondiale, ma che è sensibilmente ridotta nel suo potenziale dall'assenza di nuovi indirizzi di politica economica a livello europeo adeguati alla dirompente novità della moneta unica e alla effettiva unificazione dei mercati che ne consegue;
la mancanza di una cornice comune rende più difficile, nei singoli paesi dell'Unione, la autonoma definizione di una politica di bilancio in grado di innescare la ripresa dell'economia, mentre una maggiore concertazione delle politiche economiche accrescerebbe lo spazio di manovra dei singoli Stati nel fronteggiare gli effetti di fenomeni di rango mondiale;
il presente scompenso di politica e di responsabilità rispetto alla moneta unica oramai operante si riflette anche nei lavori della Convenzione per la Costituzione europea nella quale il capitolo dei principi in tema di politica economica, che è uno dei più importanti, è rimasto finora privo di qualsiasi indicazione innovativa;
i Parlamenti nazionali non debbono essere esclusi dal dibattito preventivo sulle grandi questioni da cui dipendono la fissazione dei vincoli e degli obiettivi che sono poi chiamati a rispettare; piuttosto i Parlamenti nazionali possono offrire la forza politica e la legittimazione democratica necessaria alle scelte di grande rilievo da compiere al riguardo in sede europea.
ritenuto che:
il patto di stabilità e crescita sia stato e sia tuttora il primo nucleo della necessaria cornice di politica economica comune, e che pertanto non debba essere indebolito, ma piuttosto perfezionato e completato;
in questa direzione si possa andare solo se vi sarà una guida politica tanto flessibile nel fronteggiare la congiuntura, quanto rigorosa nel rispetto della sostanza dei vincoli e degli obiettivi nel medio e lungo termine;
tale guida possa essere esercitata al massimo livello politico, attraverso un rafforzamento istituzionale dell'area dell'Euro come vertice politico che si affianchi al sistema europeo delle banche centrali che, nel rispetto delle prerogative di indipendenza dell'autorità monetaria, renda più efficiente ed equilibrato lo svolgimento dei rispettivi compiti, garantisca la stabilità e sostenga anche la crescita dell'economia;
a promuovere, in questa prospettiva, la discussione e l'approfondimento dei contenuti del patto di stabilità e crescita, sottolineando la necessità di assumere iniziative volte all'effettivo perseguimento di entrambi gli obiettivi all'origine del patto medesimo;
ad affermare, sempre nella medesima prospettiva, la necessità che il sistema europeo delle banche centrali, nello svolgere, in piena autonomia, il suo ruolo a salvaguardia della stabilità dell'Euro, trovi, a livello dell'Unione, un interlocutore politico che ne interpreti e ne valorizzi la concomitante funzione di contributo alla crescita;
ad organizzare nel mese di luglio, all'inizio del semestre di Presidenza italiana, una Conferenza di studio sullo stato dell'economia nell'Unione con la partecipazione dei massimi responsabili della politica economica degli Stati e dell'Unione, di delegazioni parlamentari e dei delegati alla Convenzione;
a riferire al Parlamento in ordine alle iniziative da assumere in relazione al presente ordine del giorno entro il mese di marzo 2003.
9/3200-bis/78. Tabacci, La Malfa, Patria.
vista la direttiva 16/93 CE recepita nel decreto legislativo 368/1999;
considerato che nel passato non si è data attuazione al dispositivo della legge suddetta né dal punto di vista economico né giuridico-normativo;
constato che il Governo aveva previsto nel DPEF 2003-2005 tale possibilità;
considerato il grave e perdurante disagio dei medici «specialisti» di tutte le Facoltà di Medicina d'Italia, che di fatto partecipano attivamente alle attività assistenziali, senza un adeguato riconoscimento economico, previdenziale e normativo;
a) un contratto di lavoro di tipo subordinato;
b) un trattamento economico adeguato con corrispondente tutela dei contributi ai fini previdenziali e assicurativi;
c) riconoscimento dei titoli di carriera per tutti i medici che si siano specializzati secondo le modalità previste dal decreto legislativo 257/91;
9/3200-bis/79. Di Virgilio, Massidda, Palumbo, Baiamonte, Borriello, Burani Procaccini, Caminiti, Cuccu, Minoli Rota, Stagno d'Alcontres.
premesso che con l'approvazione dell'emendamento n. 48.09 in aggiunta all'articolo 48 del Disegno di Legge n. 3201 del 30/9/2002 viene soppresso il requisito della distanza tra le ricevitorie del lotto gestite da rivenditori di generi di monopolio e le ricevitorie gestite da ex dipendenti del lotto;
che tale soppressione viene di fatto a creare una posizione di privilegio da parte dei rivenditori di generi di monopoli;
che dopo tale decisione se non vi fosse un conseguente provvedimento a favore della ricevitorie gestite dagli ex dipendenti del lotto, di fatto nel giro di pochi anni chiuderebbero circa 450 attività;
9/3200-bis/80. (Testo modificato nel corso della seduta). Mazzocchi.
premesso che:
la dotazione infrastrutturale rappresenta la principale variabile economica per il consolidamento della sviluppo del Mezzogiorno;
in base ai principali indicatori la dotazione infrastrutturale della Basilicata è ai livelli più bassi in Italia e in Europa;
tale condizione è particolarmente pesante lungo l'asse Basentano e nel comprensorio della città di Potenza e del suo hinterland;
la città di Potenza è sprovvista di una struttura aeroportuale e si registrano carenze complessive nell'ambito dell'intero sistema viario e ferroviario che serve la città e il suo hinterland;
Città di Potenza, Provincia e Regione hanno sottoscritto un protocollo d'intesa per la realizzazione di una serie di infrastrutture necessarie per il rilancio economico e produttivo dell'area;
nel gennaio 2000 fu sottoscritta da Regione e Governo l'intesa istituzionale sulle infrastrutture
a) di una struttura aeroportuale ubicata presso la città di Potenza;
b) del raddoppio della ss 658 Potenza-Melfi;
c) della superstrada Potenza-Bari;
d) del corridoio autostradale trasversale Tirreno-Adriatico «Lauria-Potenza-Melfi-Foggia»;
e) di interventi di ammodernamento della tratta ferroviaria Potenza-Metaponto-Taranto.
9/3200-bis/81. Molinari.
premesso che
l'articolo 11 della legge n. 784/1980 ha previsto contributi in favore dei Comuni del Mezzogiorno per la costruzione di reti urbane di distribuzione del gas metano, nonché in favore di operatori privati per l'ampliamento della rete di metanodotti;
i fondi stanziati negli anni successivi e fino al 1996 hanno consentito la metanizzazione di diversi Comuni nel Sud;
per il completamento del programma generale di metanizzazione del Meridione le leggi nn. 266/97 (articolo 9) e 144/99 (articolo 28) hanno autorizzato la spesa di 1.000 miliardi di lire;
la legge n. 388/00 (Finanziaria per l'anno 2001 articolo 145, comma 21), poi, ha assegnato a tale programma altri 150 miliardi di lire per ognuno degli anni 2001, 2002, 2003;
la legge n.448/2001 (Finanziaria per l'anno 2002 articolo 78, comma 5) ha destinato al programma per l'anno 2004 100 miliardi di lire;
tuttavia le risorse, complessivamente così disponibili, non sono sufficienti a consentire il completamento dell'intero programma;
infatti, secondo le stime aggiornate del Ministero delle Attività Produttive, con i fondi residui destinati alle reti urbane si prevede di poter ultimare alla prima fase del programma, comprendente i Comuni i cui progetti sono stati giudicati prioritari dal CIPE, mentre non potranno essere soddisfatte le richieste dei Comuni appartenenti al cosidetto «biennio» (circa 190 Comuni);
a tal fine il completamento delle reti comunali di distribuzione del gas metano nel Sud potrà essere raggiunto soltanto mediante un nuovo stanziamento di circa 120 milioni di euro;
nel progetto di Legge Finanziaria per l'anno 2003 non sono state previsti nuovi finanziamenti per la metanizzazione del Sud, che pure costituisce un obiettivo fondamentale ed irrinunciabile, meritevole di rientrare nella priorità della politica del Governo;
invero la metanizzazione del territorio meridionale è necessaria per incentivare i processi di crescita e di sviluppo di quelle regioni e per assicurare standard di vita più adeguati a quelle comunità;
tuttavia, nel corso dell'esame in Assemblea del progetto di Finanziaria per l'anno 2003, è stato approvato pressochè all'unanimità una norma che prevede la possibilità di finanziare il programma di metanizzazione nel Sud utilizzando a tal fine le risorse di cui alla legge «obiettivo» (n. 443 del 21.12.01)
9/3200-bis/82. Iannuzzi, Milanese.
vista la situazione gravissima di riduzione di servizi, medicinali e strumentazioni nella sanità afferente il sistema penitenziario nazionale;
9/3200-bis/83. Ruggeri, Grillo, Giuseppe Gianni.
premesso che,
è un problema molto serio della nostra società la questione di chi non
è a conoscenza di tutti quanto incidano sul bilancio familiare i costi dell'affitto;
e ancora di più lo sanno gli amministratori locali, continuamente interpellati da pressanti richieste di case comunali o di contributi per sostenere l'affitto sia da parte di famiglie giovani che da parte di anziani;
l'aumento della pensione mensile ad 1 milione di lire viene vanificato dalle sempre maggiori spese quotidiane necessarie;
il rischio di morosità si fa più frequente;
i Comuni, per la ristrettezza di risorse disponibili, non possono garantire aiuti neppure ai casi più drammatici;
9/3200-bis/84. Reduzzi, Santino Adamo Loddo, Realacci.
premesso che,
in sede di approvazione del disegno di legge 3200-bis-A (Legge finanziaria 2003), visto il comma 5-bis dell'articolo 41 nella parte riguardante la prosecuzione degli interventi pubblici conseguenti a calamità naturali che abbiano formato oggetto di disposizioni legislative o per le quali sia stato deliberato lo stato di emergenza ai sensi dell'articolo 5, comma 1, della legge 24 febbraio 1992, n. 225;
visto che il dipartimento per la protezione civile è autorizzato a provvedere con contributi quindicinali ai mutui che i soggetti competenti possono stipulare per lo scopo su un limite di impegno di 10 milioni di euro a decorrere dall'anno 2004;
9/3200-bis/85. Abbondanzieri, Sereni, Agostini.
premesso che l'articolo 8 della legge 23 dicembre 2000, n. 388 ha istituito il credito di imposta per le aree depresse;
visto che l'articolo 10 del decreto-legge n. 138 dell'8 luglio 2002, convertito dalla legge 8 agosto 2002, n. 178, ha riformato detto istituto subordinando la concessione dal credito all'accoglimento di un'istanza da presentare prima dell'effettuazione dell'investimento;
considerato che l'articolo 10 citato riconosce il diritto all'agevolazione anche «per gli investimenti per i quali il contratto risulta concluso entro la data di entrata in vigore della legge di conversione», ai quali «si applicano le disposizioni vigenti precedentemente alle modifiche apportate con la medesima legge»;
rilevato che non è chiaro se con «disposizioni vigenti precedentemente» si faccia riferimento a quelle di cui all'articolo 8 della legge 23 dicembre 2000, n. 388, oppure a quelle di cui all'articolo 10 del decreto legge n. 138 dell'8 luglio 2002 prima delle modifiche apportate in sede di conversione;
tenuto conto che nella seconda ipotesi gli investimenti effettuati prima dell'8 luglio 2002, ma i cui relativi contratti si
rilevato che tale eventualità si tradurrebbe in una lesione del diritto alla difesa dei contribuenti i quali hanno pianificato i propri investimenti ben prima dell'emanazione del decreto legge de quo, ed hanno il diritto a non vedere peggiorato retroattivamente il quadro normativo sul quale gli stessi hanno fatto riferimento;
considerata l'esigenza di prevenire un possibile contenzioso che comporterebbe il sostenimento di ingenti costi da parte dell'Amministrazione finanziaria;
9/3200-bis/86. Antonio Leone, Antonio Pepe.
considerato che con l'invito del 30 luglio scorso a manifestare l'interesse all'acquisto dell'intera partecipazione del capitale sociale dell'Ente Tabacchi Italiani; il Governo ha avviato la fase ultima del relativo processo di privatizzazione;
considerato che con i decreti del Presidente del Consiglio dei ministri del 14 maggio 2001 e del 19 luglio 2002, sono state individuate delle modalità di alienazione dell'Ente Tabacchi Italiani che nulla dispongono in ordine al futuro assetto del sistema produttivo e distributivo dei tabacchi lavorati mettendo a rischio un patrimonio nazionale fatto di esperienza e professionalità;
a non disperdere una secolare tradizione e specifica conoscenza nel settore della lavorazione e della distribuzione dei tabacchi lavorati, ponendo fra le condizioni per l'individuazione del soggetto acquirente l'ETI, soggetto che deve disporre - ad evitare manovre puramente speculative - di adeguate esperienze industriali nello specifico settore, un preciso impegno a garantire:
1) la permanenza degli attuali siti produttivi;
2) la salvaguardia dei livelli occupazionali degli addetti alla produzione;
3) la salvaguardia della produzione agricola nazionale;
4) il mantenimento degli attuali sistemi di vendita.
9/3200-bis/87. Airaghi, Cannella.
considerato che a circa 35 anni dagli eventi sismici che hanno sconvolto la Valle Del Belice la ricostruzione dei Comuni non è stata è ancora ultimata;
considerato che devono essere definiti gli interventi nei comuni di Marsala, Mazara del Vallo e Petrosino colpiti dagli eventi sismici del 1981.
a farsi promotore di una intesa istituzionale di programma con la Regione Siciliana ed i Comuni interessati al fine di intraprendere un percorso che porti celermente ad ultimare la ricostruzione definendo i tempi e le necessarie risorse finanziarie.
9/3200-bis/88. Lucchese, Marinello, Grillo, Cristaldi.
premesso che l'articolo 9 della Costituzione prevede che la Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica;
considerato che l'articolo 24 del presente provvedimento, al comma 4, prevede per l'anno 2003 alle amministrazioni il divieto di procedere ad assunzioni di personale a tempo indeterminato.
rilevato altresì che l'articolo predetto, al comma 5, prevede una deroga per le Università e gli enti di ricerca in caso di motivate ed indilazionabili esigenze di servizio;
tenuto conto delle difficoltà in cui incorrono le Università di nuova istituzione e gli enti pubblici che perseguono finalità di studio e ricerca che devono assolvere agli oneri connessi allo start up e all'esigenza di non deprimere le primarie necessità di sviluppo della ricerca e della divulgazione delle conoscenze, soprattutto ove collegate all'attività di soggetti pubblici istituzionali;
a non sottrarre risorse alle Università e agli enti di ricerca, soprattutto con riferimento alle Università di nuova istituzione e agli enti iscritti nell'apposito schedario dell'anagrafe delle ricerche, istituito ai sensi dell'articolo 63, ultimo comma, del decreto del Presidente della Repubblica 11 luglio 1980, m 382, in maniera tale da consentire agli enti indicati di poter provvedere alle primarie esigenze di dotazione di qualificato personale con compiti esclusivamente didattici e di ricerca scientifica, nei limiti delle rispettive dotazioni di bilancio e senza oneri aggiuntivi a carico del bilancio dello Stato, anche rendendo corrispondentemente indisponibili altre posizioni di organico già previste, nel rispetto del più rigoroso principio di invarianza degli oneri finanziari complessivi.
9/3200-bis/89. Adornato, Antonio Pepe, Antonio Leone.
premesso che:
la Società Autostrade spa ha dichiarato nel bilancio 2001 un utile netto del 38 per cento rispetto al proprio fatturato;
detto strepitoso utile ha fatto si che l'azienda venisse dichiarata «Gallina dalle uova d'oro», ovvero «Pozzo di S. Patrizio» (vedi «La Stampa» del 3 novembre 2002);
tale utile è frutto certamente, almeno in misura rilevante, delle tariffe praticate dopo idonee autorizzazioni da parte del CIPE;
9/3200-bis/90. Raffaele Costa.
premesso che:
da lungo tempo le comunicazioni ferroviarie e soprattutto stradali tra il Piemonte e la Francia presentano difficoltà di varia natura a causa della inadeguatezza delle strade che collegano le due regioni frontaliere;
risultano inadeguate particolarmente, da parte italiana, le statali del Colle di Tenda e del Colle della Maddalena;
ad assumere celermente tutte le iniziative per un rapido miglioramento della situazione attraverso interventi possibilmente bilaterali (Italia-Francia) di rapida effettuazione.
9/3200-bis/91. Rosso, Raffaele Costa.
in sede di approvazione dell'AC 3200 recante Legge Finanziaria dello Stato 2003-2006, considerata l'opportunità di non gravare i cosiddetti produttori agricoli «minori» di ingiustificati oneri ed adempimenti specie in relazione:
al ridotto volume di affari che non consente di poter sopportare gravosi costi ed i relativi servizi di consulenza;
al grande servizio di salvaguardia ambientale e di presidio del territorio reso da questa strategica categoria;
al modesto impatto economico derivante da una specifica norma agevolativa specie in considerazione che per il 2003 è stato ulteriormente prorogato il regime speciale IVA in agricoltura;
alla necessità di rivedere globalmente il sistema impositivo dell'IVA in agricoltura uniformandolo alle normative degli altri Paesi europei;
alla disponibilità dichiarata dal Governo in sede di dibattito parlamentare a valutare positivamente l'intera questione;
a mettere in atto quanto necessario affinché i produttori agricoli che realizzano un volume di affari non superiore a 7.746,85 di euro per anno, costituito per almeno 2/3 da cessioni di prodotti di cui al comma 1 dell'articolo 34 del decreto del Presidente della Repubblica n. 633 del 1972 siano esonerati dal versamento dell'imposta e da tutti gli obblighi documentali e contabili compresa la dichiarazione annuale, fermo restando l'obbligo di numerare le fatture, le bollette doganali a norma dell'articolo 39; fermo restando l'obbligo da parte dei cessionari e dei committenti di emettere fattura con le modalità e nei termini dell'articolo 21, indicandovi la relativa imposta determinata applicando le aliquote corrispondenti alle percentuali di compensazione, registrandole separatamente a norma dell'articolo 25, consegnandone copia al produttore agricolo.
9/3200-bis/92.Marinello, Lucchese, Stagno d'Alcontres, Grimaldi, Jacini, Misuraca, Ricciuti, Romele, Masini, Collavini.
premesso che:
l'articolo 20 della legge 11 marzo 1988, n. 67 (legge finanziaria per il 1988), ha autorizzato un programma pluriennale di interventi in materia di edilizia sanitaria, successivamente rifinanziato dall'articolo 50, comma 1, lettera c), della legge n. 448 del 1998;
delle complessive disponibilità, non risulterebbero ancora impegnati circa 3.300 milioni di euro (circa 6.400 miliardi di lire), cui devono aggiungersi circa 1.239 milioni di euro, sulla cui ripartizione la Conferenza Stato Regioni ha espresso parere favorevole nella seduta del 1o agosto 2002;
nel disegno di legge di bilancio 2003, alla UPB 4.2.3.3. del Ministero dell'economia e delle finanze, capitolo 7464, sono stati completamente eliminati i residui di stanziamento (-3.080 milioni di euro) relativi all'edilizia sanitaria, in attuazione della nuova disciplina relativa ai residui di stanziamenti prevista all'articolo 1, comma 6, del decreto-legge n. 194 del 2002;
peraltro, il predetto decreto-legge n. 194 ha subito notevoli modifiche nel corso dell'esame parlamentare, per cui nel testo convertito si dispone il mantenimento fino alla chiusura dell'anno 2003 delle somme stanziate per spese in conto capitale negli esercizi 2000-2001 e non impegnate nell'esercizio 2002;
la Tabella F del disegno di legge finanziaria per il 2003 dispone una rimodulazione delle risorse relative all'edilizia sanitaria, attraverso lo slittamento al 2006 di 250 milioni di euro dal 2003, di 250 milioni dal 2004 e di 1.000 milioni dal 2005;
a ripristinare integralmente, alla luce della modifiche apportate in sede di conversione del decreto-legge n. 194, le disponibilità di bilancio relative all'edilizia sanitaria;
ad attivare quanto prima le procedure volte a garantire il tempestivo riparto delle quota di risorse disponibili non ancora assegnata.
9/3200-bis/93.Castellani, Borrelli, De Laurentiis, Riccio, Aracu, Crisci, Cialente, Grillo, Giuseppe Gianni.
premesso che le prestazioni medico - veterinarie sono soggette ad I.V.A. al 20 per cento;
considerato che le suddette prestazioni si rivolgono agli animali che andrebbero intesi come soggetti portatori di diritti individuali, ragione per la quale le prestazioni mediche destinate agli esseri umani sono esenti da I.V.A.;
preso atto che la grave crisi che sta attraversando la zootecnia italiana avrebbe sicuramente qualche beneficio in termine di diminuzione dei costi, basti ricordare l'epidemia di B.S.E., la querelle sulle quote latte, eccetera;
che da anni le associazioni animaliste chiedono una sensibile diminuzione dell'I.V.A. per ridurre i costi per gli animali da compagnia, anche come mezzo per ridurre il randagismo e migliorare il benessere animale;
tenuto conto che in Europa l'aliquota applicata sulle prestazioni medico - veterinarie è estremamente variabile; a titolo di esempio si ricordano: Germania 16 per cento, Grecia 8 per cento, Irlanda 12,5 per cento, Spagna 1 per cento, Svizzera 7,6 per cento;
constatato che la XII Commissione della Camera ha approvato alla unanimità l'emendamento «Mancuso e altri» che prevede la riduzione dell'I.V.A. sulle prestazioni medico - veterinarie dal 20 al 10 per cento;
constatato inoltre che un ordine del giorno identico è stato accettato dal Governo in data 19 dicembre 2001 in occasione della approvazione della Finanziaria 2002;
9/3200-bis/94.Gianni Mancuso, Delmastro Delle Vedove, Ghiglia.
premesso che:
il Molise è stato colpito nei giorni scorsi da un terremoto disastroso con molte vittime e con danni ingenti;
la debole economia della regione, già bisognevole di concreta solidarietà per essere avviata a sviluppo, è stata letteralmente messa in ginocchio;
infrastrutture, servizi sociali, incentivi per nuove iniziative imprenditoriali,
preso altresì atto delle dichiarazioni prese dal Governo nella informativa urgente sul terremoto lunedì 4 ultimo scorso di impegno a reperire risorse finanziarie «anche intervenendo nella prossima Finanziaria»;
9/3200-bis/95. Riccio, Di Giandomenico, Gianfranco Conte.
in sede di esame del disegno di legge finanziaria 2003;
considerato che il disegno di legge prevede una ulteriore proroga, al 30 giugno 2003, della detrazione fiscale spettante per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio di cui all'articolo 1 della legge 27 dicembre 1997, n. 449;
rilevato altresì che tale proroga è limitata al primo semestre dell'anno prossimo e che essa, anche per ragioni di «copertura» finanziaria, è stata congegnata in modo da rendere meno agevole, rispetto agli anni passati, il ricorso alla predetta detrazione del 36 per cento;
osservato che la predetta agevolazione assumerebbe una indubbia valenza virtuosa, anche perché, come avvenuto negli anni passati, garantirebbe un sicuro incremento di gettito complessivo derivante dall'applicazione dell'agevolazione, a prescindere dal puro e semplice abbattimento delle aliquote;
ritenuto pertanto altamente significativo e qualificante, anche ai fini del sostegno e del rilancio dell'economia con particolare riferimento al settore edilizio, l'obiettivo di estendere all'intero anno 2003 la facoltà di ricorrere alla detrazione fiscale per le ristrutturazioni, nei medesimi termini di cui al citato articolo 1 della legge n. 449 del 1997;
9/3200-bis/96. Armani, Lupi, Stradella, Di Luca, Germanà, Dell'Anna, Barbieri, Osvaldo Napoli, Brusco, Ghiglia, Coronella, Foti, Guido Dussin, Parolo.
premesso che:
il consumo di energia elettrica in una agricoltura sempre più tecnologicamente avanzata, soprattutto in alcuni settori irrigui e nel settore delle bonifiche sta diventando un costo sempre più insostenibile;
da sempre l'agricoltura italiana ha potuto godere di tariffe agevolate per gli usi agricoli;
è indispensabile contenere il pauroso ed inarrestabile lievitare dei costi agricoli nella generale consapevolezza che, in difetto, verrebbe messa a serio rischio la stessa sopravvivenza di importanti e strategici settori dell'agricoltura in Italia;
9/3200-bis/97. Losurdo, Grillo, Giuseppe Gianni.
premesso che:
l'articolo 35 della legge finanziaria per il 2002, dopo gli infruttuosi tentativi operati nella XIII legislatura, aveva previsto una sostanziale modifica delle modalità di gestione dei servizi pubblici locali al fine di introdurre nel sistema significativi elementi di liberalizzazione;
l'applicazione del predetto articolo era subordinata all'emanazione, entro il mese di giugno del 2002, di un regolamento governativo di attuazione non ancora adottato;
il 4 luglio 2002, la Commissione europea ha inviato al Governo italiano una lettera di messa in mora recante una serie di censure al ricordato articolo 35, ponendo, in particolare, in evidenza: a) la mancata estensione del principio dell'erogazione dei servizi di rilevanza industriale attraverso l'espletamento di gare ad evidenza pubblica all'affidamento della gestione di reti, impianti ed altre dotazioni patrimoniali in caso di separazione tra le due attività; b) l'eccessiva lunghezza del periodo transitorio nel quale possono essere prorogate le attuali concessioni non rilasciate attraverso procedure ad evidenza pubblica; c) la previsione di un regime derogatorio al principio della concorrenza per il mercato con riferimento al settore idrico integrato; d) la circostanza che gli affidamenti diretti, senza il rispetto di alcuna forma di messa in concorrenza, costituiscono la regola generale in materia di gestione dei servizi pubblici locali definiti «privi di rilevanza industriale»;
ritenuto che:
la riforma dei servizi pubblici locali contenuta nell'articolo 35 della legge finanziaria per il 2002 necessita di essere complessivamente riconsiderata e può quindi ritenersi superata alla luce dei rilievi della Commissione europea;
è necessario che, con particolare riferimento ai servizi pubblici di rilevanza industriale, trovino quanto prima una valida e coerente applicazione quei principi di liberalizzazione e di privatizzazione in grado di promuovere lo sviluppo del mercato dei servizi in questione, favorendo una gestione degli stessi più efficiente e più rispondente ai bisogni del cittadino;
l'approccio alla materia deve essere fondamentalmente determinato dalla volontà di promuovere la più ampia tutela della concorrenza nel mercato di tali servizi, in coerenza con i principi di diritto comunitario relativi alla libertà di stabilimento e di libera prestazione dei servizi;
9/3200-bis/98. Casero, De Laurentiis, Peretti, Saglia, Tabacci, D'Agrò, Galvagno.
premessa la rilevanza delle fondazioni bancarie nello scenario economico e sociale per consentire l'effettiva promozione in maniera diffusa di rilevanti risultati di promozione sociale, culturale, scientifica ed economica della collettività;
considerato l'ormai prossimo completamento del processo di adeguamento dell'assetto
ritenuto che appare opportuno, in ogni caso, consentire una estensione del numero dei settori rilevanti dalla legislazione vigente come campi di intervento adottati da ciascuna fondazione nel novero di quelli delineati come ammessi senza incidere sui tempi già indicati per il completamento del sopra indicato processo di adeguamento alla normativa vigente;
9/3200-bis/99. Volontè, La Russa, Casero, Tabacci, Paroli, D'Agrò, Saglia, Lupi, Crosetto.
premesso che:
la normativa in vigore prevede una non spiegabile disparità, per quanto riguarda l'individuazione e definizione dell'età pensionabile, tra i primari ospedalieri e i primari ospedalieri che ricoprono anche la carica di docenti universitari;
atteso che
l'attuale previsione obbliga i primari ospedalieri ad andare in pensione a 67 anni mentre ai primari docenti universitari è consentito collocarsi in pensione a 70 anni;
considerato
che, nell'attuale Finanziaria, sarebbe stato previsto un emendamento relativo all'innalzamento, a 75 anni dell'età pensionabile, per alcune categorie tra cui i primari e i magistrati;
9/3200-bis/100. Ghiglia, Delmastro Delle Vedove, Gianni Mancuso, La Russa.
considerato che i prestiti concessi ai comuni da parte dei consorzi dei comuni istituiti ai sensi della legge 27 dicembre 1953, n. 959, possono rientrare nell'ambito delle esenzioni previste dall'articolo 19, secondo comma, lettera b), del decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 601;
9/3200-bis/101. Olivieri.
premesso che:
i settori produttivi del tessile, abbigliamento e calzature rappresentano uno dei punti di forza del sistema industriale italiano, sia per i livelli di occupazione presenti, anche di manodopera femminile, sia per il considerevole apporto positivo fornito alla bilancia dei pagamenti del nostro Paese che consente di fronteggiarne il deficit, causato dal fabbisogno energetico;
considerato che:
nell'attuale congiuntura internazionale il sistema moda attraversa una crisi che può indebolire sensibilmente la capacità competitiva della economia italiana,
ad assumere le necessarie iniziative e approntare misure urgenti in merito a:
a) favorire il rafforzamento e la riorganizzazione della filiera produttiva, attraverso strumenti giuridici e fiscali che favoriscano la crescita dimensionale e agevolino il processo di integrazione delle imprese che compongono la filiera produttiva, sostenendone anche i processi di riorganizzazione con particolare riferimento alle lavorazioni conto terzi;
b) sostenere l'innovazione e la ricerca a partire dal supportare la creatività e l'innovazione, dai campionari alla introduzione della innovation tecnology;
c) destinare risorse aggiuntive e attivare, di concerto con le regioni, iniziative mirate per la promozione a partire dai principali mercati emergenti e sollecitando il sistema bancario a affiancare le piccole imprese dei distretti industriali nei processi di internazionalizzazione;
d) garantire la «tracciabilità» dei prodotti, nell'ottica di una trasparenza verso il mercato degli utilizzatori dei prodotti intermedi e finali;
e) migliorare l'accesso dei prodotti comunitari ai mercati terzi a economia forte, attraverso una più incisiva iniziativa in sede WTO per la reciprocità dei dazi;
f) contrastare il dumping sociale, ecologico e sanitario nel commercio dei prodotti del tessile, abbigliamento e calzature, anche promuovendo iniziative in sede internazionale per l'accreditamento di standard minimi a partire da quelli stabiliti dall'Organizzazione internazionale del lavoro e da parametri di sostenibilità in materia di ambiente e salute;
g) combattere le importazioni illegali, le frodi e le contraffazioni che producono forme gravi di concorrenza sleale e minano la coesione sociale del nostro tessuto economico e produttivo;
h) rendere possibile per i sistemi di piccola impresa la riduzione degli oneri per l'approvvigionamento energetico, attraverso la liberalizzazione del mercato delle fonti e la possibilità di estendere la normativa per i clienti idonei;
i) incentivare fiscalmente investimenti sul piano della sostenibilità ambientale, a partire da quelli relativi al riuso a fini industriali delle acque depurate e predisporre, di concerto con le regioni, azioni di promozione presso i consumatori finali dei prodotti «ambientalmente sostenibili».
9/3200-bis/102. Bersani, Letta, Lulli, Castagnetti, Pistone, Boato, Magnolfi, Paola Mariani, Guerzoni, Bimbi, Grotto, Bellillo, Albonetti, Nicola Rossi, Pisicchio, Gambini, Buglio, Ottone.
valutato il disegno di legge finanziaria 2003 (atto Camera 3200-bis);
considerato che in relazione alla specifica tematica riferita alle politiche per la montagna è stata valutata con apprezzamento ed attenzione la previsione contenuta nel documento di programmazione economico finanziaria 2003 al cap. 4, punto 2.5, «Gli Affari regionali», Politiche settoriali, ove viene assunto l'impegno dello sviluppo di mirati interventi nella triplice direzione della revisione normativa alla luce del nuovo Titolo V della Costituzione, della salvaguardia del territorio montano e del rilancio delle attività economiche in tali aree, con l'obiettivo condiviso e da tempo auspicato di promuovere azioni strategiche di valorizzazione della montagna;
posta la necessità oramai ineludibile di un impegno forte e incondizionato del Governo su alcune priorità di intervento che acquistano oggi valenza strategica per garantire il necessario livello di fondi erariali volti all'approntamento di politiche effettive di sviluppo virtuoso e duraturo in montagna e di preservazione ambientale e territoriale, anche in relazione alle ricorrenti circostanze calamitose che sempre più di frequente colpiscono vaste zone del
9/3200-bis/103. Quartiani, Olivieri, Lolli, Raffaella Mariani, Abbondanzieri, Nigra.
considerato che l'articolo 2 del disegno di legge finanziaria prevede al comma 1, lettere b) e d), disposizioni in materia di deduzione per assicurare la progressività dell'imposizione nonché altre detrazioni;
considerato che le suddette disposizioni stabiliscono che se alla formazione del reddito complessivo concorrono uno o più redditi di lavoro dipendente, con esclusione di talune tipologie reddituali, la deduzione è aumentata di un importo pari a 4.500 euro, mentre è riconosciuta una detrazione dall'imposta lorda modulata in funzione del reddito complessivo;
rappresentato che le citate disposizioni di cui all'articolo 2, comma 1, lettere a) e d), del disegno di legge finanziaria non sembrano sufficientemente chiare in ordine alle deduzioni reddituali detrazioni d'imposta spettanti ai redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente di cui all'articolo 47, comma 1, lettere a), b), c), c-bis), d), h-bis) e l), del testo unico delle imposte sui redditi;
valutato, infatti, che le suddette norme, ad una prima lettura, si prestano ad essere erroneamente interpretate nel senso di escludere dalle deduzioni e detrazioni d'imposta, oltre le pensioni di ogni genere e gli assegni ad esse equiparati, anche i segnalati redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente;
considerato che, invece, la corretta interpretazione da dare alla disposizione è quella di includere i suddetti redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente tra i redditi che possono godere delle deduzioni e detrazioni d'imposta al pari dei redditi di lavoro dipendente;
9/3200-bis/104. Blasi, Crosetto, Di Virgilio, Degennaro.
considerato che
l'articolo 35 della legge finanziaria per il 2002 (legge n. 448 del 2001) ha introdotto il regime della concorrenza nel mercato dei servizi pubblici locali, prevedendo l'espletamento di gare per l'affidamento della loro gestione;
visto in particolare il comma 10 dell'articolo 113 del testo unico n. 267/2000 - articolo che stabilisce i princìpi e le regole per la gestione del servizi pubblici locali - il quale afferma il divieto di ogni forma di differenziazione nel trattamento dei gestori di pubblico servizio;
rilevato che
ciò impone che siano stabilite condizioni paritetiche tra le imprese concorrenti, anche sotto il profilo previdenziale;
considerato che
in materia di oneri previdenziali esiste, al contrario, uno squilibrio a carico di quelle pubbliche, con partecipazioni di maggioranza degli enti locali, le quali sono soggette ad oneri maggiori in virtù dell'iscrizione dei propri dipendenti all'Inpdap;
dato l'imminente approssimarsi dagli inizi del 2003 dell'espletamento delle gare in un settore importante, quale il servizio di trasporto pubblico locale;
considerata l'urgenza dell'adozione dei necessari provvedimenti di riallineamento dei suddetti oneri previdenziali;
9/3200-bis/105.Milana, Lusetti, Stradiotto.
considerato che
il disegno di legge in esame interviene a favore della sicurezza delle aziende commerciali;
ogni giorno nel nostro Paese si consumano 100 rapine gravi, molte delle quali colpiscono attività commerciali, che per le proprie caratteristiche si trovano a detenere ingenti quantità di contante;
una risposta efficace all'escalation delle rapine è ridurre il possesso di denaro contante di tali attività;
9/3200-bis/106.De Franciscis.
premesso che:
è vigente la legge n. 144 del 1999 che, in attuazione del regolamento comunitario del 1992, ha introdotto la continuità territoriale aerea per la Sardegna e stanziato i fondi necessari a ridurre le tariffe aeree per i cittadini residenti nell'isola;
possono usufruire delle agevolazioni o riduzioni tariffarie unicamente i cittadini residenti in Sardegna, limitatamente
considerato che:
la continuità territoriale, nonostante il breve periodo di vigenza, ha già manifestato diverse lacune legate alla limitatezza delle rotte contemplate - da e per Roma e Milano - all'esclusione delle merci dalle agevolazioni tariffarie, al concomitante depotenziamento generalizzato dei voli sulle altre rotte e all'aumento eccessivo delle tariffe di mercato;
attualmente sono escluse ampie porzioni di territorio nazionale, come il Sud d'Italia e la Sicilia, mentre appaiono insufficienti i collegamenti con le regioni dell'Italia Centrale e del Nord;
i cittadini residenti in Sardegna per recarsi in località diverse da Milano e Roma, devono sostenere ulteriore spese di viaggio, che spesso contribuiscono a vanificare l'utilità stessa delle agevolazioni;
con l'introduzione delle tariffe agevolate, si è registrata una concomitante riduzione del numero dei collegamenti e un aumento delle tariffe per le tratte escluse dalla continuità territoriale;
l'esclusione dalla continuità territoriale delle merci non permette di conseguire le finalità della legge facendo permanere quelle condizioni di disuguaglianza tra imprenditori e consumatori sardi e quelli del resto d'Italia.
9/3200-bis/107.Massidda, Cuccu, Minoli Rota, Di Virgilio.
a fare in modo che per le imprese agricole in difficoltà, di cui all'articolo 1 del decreto legislativo 18 maggio 2001, n. 228, siano istituiti regimi di aiuto in grado di favorire il ripristino della redditività;
a fare in modo che per il salvataggio di tali imprese siano concessi aiuti di tesoreria sotto forma di garanzia di crediti o di erogazione di crediti ai tassi di riferimento adottati dalla Commissione europea, nonché aiuti per la ristrutturazione mediante il concorso nel pagamento degli interessi sui mutui di ammortamento.
9/3200-bis/108.Ricciuti, Romele, Marinello, De Ghislanzoni Cardoli, Scaltritti, Collavini, Zama, Misuraca.
ad intervenire sulla normativa relativa al credito d'imposta affinché essa sia ricondotta alle sole imprese agricole, siano allentati i vincoli attualmente presenti in ordine alle graduatorie e al rispetto degli strumenti di programmazione già esistenti, siano previsti meccanismi di verifica della compatibilità con la normativa comunitaria più efficienti e rapidi, sia prevista una specifica riserva di fondi per gli investimenti realizzati nelle aree ammissibili alle deroghe di cui all'articolo 87, paragrafo 3, lettera a) e c), del trattato CE e sia, infine, previsto che le graduatorie vengano formate annualmente;
a semplificare gli adempimenti per i piccoli produttori agricoli e ittici in merito al regime speciale IVA agricola;
a prorogare sino al 2005 o a mettere a regime le deposizioni della legge n. 388 del 2000, relativamente all'impiego di familiari e affini nelle operazioni di raccolta riconoscendo, inoltre, un credito per
a consentire che le pensioni di anzianità, anche se liquidate anteriormente alla data di entrata in vigore della presente legge, siano interamente cumulabili con i redditi da lavoro dipendente ed autonomo prodotti nel settore agricolo; a consentire che i datori di lavoro operanti nel settore agricolo che assumono pensionati di anzianità versino all'INPS esclusivamente un contributo di solidarietà, comprensivo anche di copertura assicurativa, pari al 10 per cento calcolato sulle retribuzioni effettivamente corrisposte, che sarà cumulabile con le agevolazioni contributive previste con contratto e con zona tariffaria;
a prevedere la possibilità, per coltivatori diretti, mezzadri e coloni, di riscattare periodi contributivi relativi agli anni 1957-1961, con onere a proprio carico;
a prevedere la possibilità di modificare la legge sulla regolarizzazione contributiva in agricoltura e di introdurre una norma di interpretazione autentica delle disposizioni di cui all'articolo 44 della legge n. 488 del 1999 in tema di obblighi contributivi, in modo da consentire alle imprese del settore agricolo di regolarizzare gli obblighi contributivi accertati per i periodi di attività precedenti la stipula dei contratti di riallineamento;
a riaprire i termini per l'accatastamento dei fabbricati rurali e ad allargare ai giovani agricoltori con età inferiore ai quaranta anni le detrazioni al 36 per cento per le ristrutturazioni edilizie, ove effettuate a vantaggio di immobili aziendali;
a mantenere il vincolo di destinazione per i finanziamenti non utilizzati per patti territoriali dell'agricoltura e della pesca, per reindirizzarli per il finanziamento di nuovi patti o contratti di programma riguardanti i medesimi settori;
ad incrementare le risorse a favore dei consorzi irrigui in ambito nazionale e territoriale.
9/3200-bis/109. (Testo modificato nel corso della seduta).Misuraca, De Ghislanzoni Cardoli, Scaltritti, Collavini, Zama, Marinello, Masini, Jacini, Grimaldi, Grillo, Giuseppe Gianni.
9/3200-bis/110.Romele, de Ghislanzoni Cardoli, Scaltritti, Masini, Collavini, Zama, Marinello, Misuraca, Jacini.
9/3200-bis/111.Masini, Marinello, Misuraca, Jacini, Romele, Mancuso, Delmastro Delle Vedove, La Starza, Meroi, Fatozzo, Villani Miglietta, Cuccu, Borriello, Caminiti, Di Virgilio, Massidda, Grimaldi, Romani, Grillo, Giuseppe Gianni.
ai fini della regolarizzazione contributiva in agricoltura,
a consentire che le pensioni di anzianità, anche se liquidate anteriormente alla data di entrata in vigore della presente legge, siano interamente cumulabili con i redditi da lavoro dipendente ed autonomo prodotti nel settore agricolo;
a consentire che i datori di lavoro operanti nel settore agricolo che assumono pensionati di anzianità versino all'INPS esclusivamente un contributo di solidarietà, comprensivo anche di copertura assicurativa, pari al 10 per cento calcolato sulle retribuzioni effettivamente corrisposte, che sarà cumulabile con le agevolazioni contributive previste con contratto e con zona tariffaria;
a prevedere la possibilità, per coltivatori diretti, mezzadri e coloni, di riscattare periodi contributivi relativi agli anni 1957-1961, con onere a proprio carico;
a prevedere la possibilità di modificare la legge sulla regolarizzazione contributiva in agricoltura e di introdurre una norma di interpretazione autentica delle disposizioni di cui all'articolo 44 della legge n. 488 del 1999 in tema di obblighi contributivi, in modo da consentire alle imprese del settore agricolo di regolarizzare gli obblighi contributivi accertati per i periodi di attività precedenti la stipula dei contratti di riallineamento.
9/3200-bis/112.Jacini, Misuraca, Marinello, de Ghislanzoni Cardoli, Scaltritti, Zama, Masini, Collavini, Romele.
anche in considerazione del lavoro meritorio, di grande sacrificio, spesso sprezzante del pericolo, capace di guadagnare la stima e la fiducia incondizionata della comunità nazionale, che i Vigili del Fuoco svolgono con sempre maggiore e crescente abnegazione e competenza, anche attraverso l'uso di mezzi tecnologici complessi che richiedono una professionalità e una preparazione fisica vicine all'eccellenza,
ad adottare entro diciotto mesi dall'entrata in vigore della legge finanziaria i necessari provvedimenti legislativi diretti a disciplinare il rapporto del personale anche dirigente del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco mediante l'adozione del regime di diritto pubblico di cui all'articolo 3 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165 e successive modifiche. In tale quadro ad applicare, per il personale dì livello non dirigenziale, le procedure che disciplinano i contenuti del rapporto di impiego delle Forze di Polizia e delle Forze Armate di cui al decreto legislativo 30 marzo 1995, n. 195 con l'individuazione di uno specifico ed autonomo settore per i Vigili del Fuoco;
la nuova normativa da concertare con le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative dal Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, deve salvaguardare il sistema delle relazioni sindacali e delle materie oggetto di contrattazione del personale del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco e prevede la revisione dell'ordinamento del personale dirigente del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco in base ai principi generali desumibili dalla disciplina del rapporto d'impiego concernente
il Parlamento impegna infine il Governo a reperire le necessarie risorse finanziarie al fine di conseguire il graduale riequilibrio del trattamento economico del personale anche dirigenziale del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco rispetto a quello delle Forze di Polizia e delle Forze Armate.
9/3200-bis/113.Verro, Alberto Giorgetti, Taborelli, Giudice, Gazzarra, Patria, Saro, Fallica, Romoli, Giacomo Ventura, Savo, Tarantino, Milanese, Collavini, Fontana, Lavagnini, Jannone, Leccisi, Gioacchino Alfano, Scherini, de Ghislanzoni Cardoli, Zama, Misuraca, Jacini, Romele, Lorusso, Baiamonte, Crosetto, Verdini, Carlucci.
premesso che l'articolo 8 della legge 23 dicembre 2000, n. 388 ha istituito il credito di imposta per le aree depresse;
visto che l'articolo 10 del decreto legge n. 138 dell8 Luglio 2002, convertito dalla legge 8 agosto 2002, n. 178, ha operato una razionalizzazione dell'istituto in esame, subordinando la concessione dal credito all'accoglimento di un'istanza da presentare prima dell'effettuazione dell'investimento;
considerato che l'articolo 37-bis del presente provvedimento prevede la sospensione del contributo in oggetto sia per i soggetti che hanno conseguito il diritto al contributo anteriormente alla data di entrata in vigore del decreti legge 8 luglio 2002, n. 138 sia per quelli che dopo la data citata hanno conseguito l'assenso dell'Agenzia delle Entrate;
rilevato che detta sospensione inizia dalla data di entrata in vigore del provvedimento in esame e opera fino al 10 aprile 2003, a partire dal quale l'utilizzo del contributo riprende;
tenuto conto, altresì, che tale previsione può comportare disagi per le realtà imprenditoriali che operano nel Mezzogiorno, le quali fanno affidamento su un utilizzo del contributo predetto senza soluzioni di continuità;
rilevato che i disagi al settore economico citato potrebbero essere esiziali per la politica di questo Governo, volta a rilanciare l'economia di tutto il Paese;
considerato altresì che l'articolo 3 della Costituzione prevede che sia compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione economica e sociale del Paese.
9/3200-bis/114. Ciro Alfano, Degennaro, Tucci, Antonio Pepe, Leo, Filippo Maria Drago, Dorina Bianchi, Mongiello, De Laurentiis, Montecuollo, Di Giandomenico.
premesso che la realizzazione di opere irrigue e il corretto funzionamento degli Enti preposti è condizione per affrontare i grandi problemi della siccità, della regimentazione e dell'utilizzo delle acque
9/3200-bis/115. Sandi, Sedioli, Preda, Pinza, Bielli, Marcora, Rava.
premesso che:
Giacomo Puccini è una personalità di livello assoluto e di valore mondiale nel campo della musica lirica, conosciuto ed apprezzato dalla critica internazionale. Le sue opere e le sue musiche sono eseguite nei maggiori teatri italiani e del mondo dalle migliori orchestre e cantate dai migliori cantanti lirici. Il numero delle rappresentazioni delle sue opere è incalcolabile;
il 2004 sarà un anno di grande importanza per gli appassionati di musica: ricorre, infatti, l'ottantesimo anniversario dalla morte di Giacomo Puccini, che avvenne il 29 novembre 1924 a Bruxelles. Grazie ad una deroga del prefetto, la famiglia seppellì il corpo nella casa che egli aveva voluto costruire a Torre del Lago, una località sita nel Comune di Viareggio che si affaccia sui lago di Massaciuccoli e che, allora, non contava che poche case;
inoltre, il 7 febbraio 2004 ricorre il centenario della prima rappresentazione della Madama Butterfly alla Scala d Milano. Fu un fiasco clamoroso che diventò ben presto un successo mondiale, anche per le atmosfere esotiche che incontravano il gusto di inizio secolo. Le musiche della Butterfly sono oggi un veicolo di incontro tra il nostro Paese e, ad esempio, il Giappone, dove l'opera ha la sua ambientazione;
solo queste cose giustificherebbero un programma di valorizzazione dell'opera di Giacomo Puccini e dei luoghi dove egli ha vissuto e composto le sue arie più famose. Esiste, infatti, un rapporto inscindibile tra la sua musica e i luoghi che l'hanno ispirata primo fra tutti la Villa di Torre del Lago che il maestro fece costruire nel 1899, dove abitò a partire dal 1901 e nella quale il figlio volle fossero conservate le spoglie mortali del Maestro trasformando un salotto in cappella - mausoleo, collocando la tomba in modo tale che solo un muro dividesse le spoglie mortali dal suo pianoforte, sul quale aveva ideato le sue arie più famose. Oggi la Villa Mausoleo è meta permanente di cultori e studiosi dell'opera di Puccini, di turisti e semplici appassionati, che giungono a Torre del Lago per vedere gli oggetti del maestro, osservare i luoghi dove trovò amicizie e momenti di profonda ispirazione per le sue composizioni musicali;
del programma di valorizzazioni dovrebbero far parte tutti i luoghi della sua vita, la casa natale a Lucca, le sue residenze, i teatri dove si svolsero le prime rappresentazioni, con la creazione di un museo virtuale che colleghi questi luoghi e raccolga tutte i documenti relativi alla vita e all'opera del Maestro;
a Torre del Lago nel Comune di Viareggio nel teatro all'aperto che si affaccia sul lago di Massaciuccoli a pochi metri dalla casa - mausoleo del Maestro si è svolta quest'anno la 48a edizione del Festival Pucciniano e nel 2004 questa manifestazione giungerà alla 50a edizione. Il Festival di Torre del Lago è da alcuni anni uno degli appuntamenti più importanti nel panorama lirico internazionale ed ha esportato la sua musica in tutto il mondo
9/3200-bis/116. (Testo modificato nel corso della seduta). Carli, Spini, Giacco, Raffaella Mariani.
premesso che:
il settore produttivo del tessile rappresenta uno dei punti di forza del sistema industriale italiano, anche per la capacità di innovazione tecnologica e della creatività ideativa;
considerato che:
l'università di Firenze ha nel Polo universitario di Prato un'esperienza di formazione superiore già qualificata in relazione alle caratteristiche del distretto;
il Polo universitario di Prato agisce attraverso una società consortile a responsabilità limitata (capitale sociale euro 707.339,00); il PIN S.C.R.L., che rappresenta una esperienza innovativa nel rapporto pubblico-privato il Polo Universitario di Prato ha già sviluppato iniziative formative nell'area del marketing del tessile e abbigliamento, dell'ingegneria tessile e nelle relazioni industriali, orientate alla domanda di sviluppo del distretto tessile pratese
b) ad incentivare con fondi adeguati il progetto per la scuola universitaria d'eccellenza nel settore tessile e abbigliamento, università di Firenze, polo universitario di Prato.
9/3200-bis/117. Magnolfi, Bimbi, Lulli.
visto lo schema di decreto del Presidente della Repubblica recante individuazione degli uffici dirigenziali periferici del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, nel quale viene prevista l'istituzione di direzioni interregionali per Abruzzo e Molise, Marche ed Umbria, Puglia e Basilicata;
visto che le Commissioni Affari costituzionali di Camera e Senato nelle contemporanee sedute di Mercoledì 6 novembre 2002, nell'esaminare ai fini del rilascio del parere lo schema di decreto sopra indicato, si sono pronunciate in maniera difforme l'una dall'altra per cui, nel caso della Camera, si è deciso di esprimere parere favorevole al provvedimento, mentre, nel caso del Senato la Commissione si è orientata verso la stesura di un parere in cui si raccomandi al Governo di mantenere l'attuale status quo senza procedere all'ulteriore accorpamento di direzioni regionali prefigurato dal provvedimento in oggetto;
ritenuto che le caratteristiche del territorio nazionale, caratterizzato da vastissime zone a rischio sismico ed idrogeologico, prefigurano la necessità di interventi e di sinergie operative del tutto particolari e specifiche che verrebbero sicuramente messe in difficoltà nel caso di direzioni distaccate dei vigili del fuoco non coincidenti con le sedi istituzionali regionali, che si troverebbero senza un referente diretto in grado di gestire non solo il coordinamento dell'attività di soccorso, ma anche le complesse problematiche della prevenzione dei grandi rischi;
ritenuto inoltre che le recenti esperienze degli eventi sismici del 1997 in Umbria, dell'eruzione dell'Etna e del terremoto di Santa Venerina in Sicilia, nonché dei recenti, drammatici eventi che hanno colpito la Regione Molise dimostrano come la piena e pronta collaborazione fra lo Stato, le Istituzioni locali ed il Corpo dei vigili del fuoco siano indispensabili per assicurare l'incolumità della popolazione;
ritenuto, alla luce di quanto sopra, che sia assolutamente indispensabile prevedere una direzione dei vigili del fuoco in ogni regione;
affinchè nel momento in cui il provvedimento tornerà al consiglio dei ministri per la decisione definitiva, esso venga rivisto nel senso indicato dalla commissione affari istituzionali del Senato prevedendo diciotto direzioni regionali dei vigili del fuoco e non procedendo quindi all'ulteriore accorpamento al momento previsto.
9/3200-bis/118.Di Giandomenico, Riccio.
premesso che:
la situazione degli edifici scolastici del paese, dopo la tragedia di San Giuliano di Puglia, è nuovamente venuta alla ribalta accrescendo le antiche preoccupazioni e inquietudini e mettendo a rischio il buon andamento dell'anno scolastico.
Considerato che nel 2004 scadono i termini previsti dalla legge n. 626 per la messa a norma degli edifici scolastici;
a stanziare risorse adeguate allo scopo di garantire, d'intesa con la Conferenza unificata, un piano straordinario di intervento a favore degli edifici scolastici del nostro sistema educativo.
9/3200-bis/119.Carra, Bimbi, Colasio
premesso che:
l'ex castello carrarese di Padova, rappresenta un elemento costitutivo dell'identità padovana;
considerato che:
venute meno le sue funzioni di struttura carlenaria, con progressivo deperimento della struttura che insiste in un area di gran pregio, diviene necessaria una adeguata rifunzionalizzazione del bene;
ad assumere le necessarie iniziative e ad approntare misure urgenti in merito a:
a) favorire interventi atti ad impedire il degrado del castello che costituisce un elemento costitutivo dell'identità della città;
b) ad inserire ad interno della programmazione degli interventi del Ministero della cultura il riutilizzo del castello Carrarese quale polo del sistema dei musei della scienza e della tecnica;
c) a definire d'intesa con il Comune e l'Ateneo di Padova le modalità di gestione del museo atte a garantirne la sua tutela e valorizzazione.
9/3200-bis/120. Colasio, Ruzzante, Bimbi.
visto l'articolo 141 della legge 23 dicembre 2000, n. 388;
considerata l'esigenza di assicurare il recupero di risorse idriche in aree di crisi del territorio nazionale mediante eliminazione di perdite, incremento di efficienza della distribuzione e risanamento delle gestioni, nonché mediante la razionalizzazione e il completamento di opere e di interconnessioni previsti dal succitato articolo 141;
considerata altresì la necessità di dare concreta ed effettiva attuazione alla realizzazione dei programmi inerenti il patrimonio idrico nazionale finanziati ai sensi dei commi 1 e 3 del richiamato articolo n. 141 al fine di avviare definitivamente a soluzione in alcune realtà del nostro paese le situazioni di precarietà nel settore dell'approvvigionamento idrico che hanno portato alla dichiarazione dello stato di emergenza in numerose regioni;
considerato inoltre che l'instaurazione di contenzioso nelle procedure di affidamento di appalti e servizi determina il protrarsi di situazioni di incertezza operativa per taluni progetti presentati nel termine del 31 dicembre previsto dal comma 2 dell'articolo 141, della legge 23 dicembre 2000, a 388 i quali, a causa di tempi lunghi connessi alla risoluzione delle controversie ivi compresi quelli derivanti dall'accoglimento di istanze cautelari, non possono essere perfezionati né il relativo iter istruttorio concluso se non superando il suddetto termine a carattere perentorio;
considerando che anche nella rigorosa interpretazione comunitaria dei termini previsti per la realizzazione di programmi il contenzioso giudiziario costituisce riconosciuta causa di forza maggiore ai fini di interrompere i termini di attuazione degli stessi;
ritenuto indispensabile, in base ai suddetti orientamenti comunitari ed in relazione alle gravi esigenze che hanno portato alla dichiarazione dello stato di emergenza in numerose regioni salvaguardare i progetti presenti nei termini cli legge per i quali non è Stato possibile a causa del contenzioso instauratosi addivenire alla emissione del decreto
di finanziamento sospendendo i termini per la conclusione del procedimento garantendo comunque la realizzazione dei programmi ritenuti indispensabili per il superamento dell'emergenza idrica;
a sospendere i termini per la conclusione del procedimento finalizzato alla concessione ed alla successiva erogazione dei finanziamenti a cura dei competenti ministeri per il periodo necessario alla ripresa dei procedimenti amministrativi e all'espletamento dei successivi adempimenti che si renderanno eventualmente necessari.
9/3200-bis/121.Sereni, Agostini.
in sede di esame del disegno di Legge Finanziaria 2003,
considerato che, con l'articolo 1 comma 14, della legge 443 del 2001 è entrato in vigore un nuovo regime riguardante la Dichiarazione di Inizio Attivita edilizia (DIA);
considerato, altresì, che appare necessario armonizzare tale nuovo regime con le disposizioni di autorizzazione e concessione preesistenti;
preso atto dei problemi derivanti dai saldi di finanza pubblica che potrebbero comportare interventi immediati ed urgenti di reperimento di risorse anche di carattere congiunturale;
a) a valutare la possibilità che nella manovra di finanza pubblica per il 2003 sia definitivamente inserito un provvedimento che consenta di regolarizzare gli eventuali abusi edilizi commessi precedentemente all'entrata in vigore della predetta disposizione di legge e che in base a questa rientrerebbero nella semplice DIA, escludendo, peraltro, le nuove edificazioni; le opere non conformi alle norme urbanistiche ed alle prescrizioni degli strumenti urbanistici vigenti alla data del 31 dicembre 2002 nonché gli interventi nelle zone e sui fabbricati sottoposti a vincoli, salvo che non ottengano il parere favorevole dell'amministrazione preposta alla tutela dei vincoli medesimi;
b) a verificare la possibilità di trovare una definitiva soluzione per la regolarizzazione degli immobili nei comuni sprovvisti di piano regolatore generale.
9/3200-bis/122. Coronella, Armani, Alberto Giorgetti, Foti.
premesso che:
l'articolo 7 della legge n. 86 del 29 marzo 2001 delegava il Governo alla presentazione
l'articolo citato prevedeva che la delega fosse esercitata, per mezzo dell'emanazione di uno o più decreti legislativi, entro diciotto mesi dalla data di entrata in vigore della stessa legge;
tale delega è scaduta il 18 ottobre 2002, rendendo di fatto inutilizzabili gli Stessi fondi stanziati al fine del suo esercizio con la legge finanziaria del 2001, nonché gli ulteriori fondi previsti dalla legge finanziaria attualmente in discussione,
9/3200-bis/123. Lucidi, Minniti, Ruzzante.
premessa la rilevanza delle fondazioni bancarie nello scenario economico e sociale per consentire l'effettiva promozione in maniera diffusa di rilevanti risultati di promozione sociale, culturale, scientifica ed economica della collettività;
considerato l'ormai prossimo completamento del processo di adeguamento dell'assetto delle fondazioni bancarie alla disciplina vigente, fermo comunque il termine del 14 gennaio 2003 per la conclusione di tale processo;
ritenuto che appare opportuno, in ogni caso, consentire una estensione del numero dei settori rilevanti dalla legislazione vigente come campi di intervento adottati da ciascuna fondazione nel novero di quelli delineati come ammessi senza incidere sui tempi già indicati per il completamento del sopra indicato processo di adeguamento alla normativa vigente;
9/3200-bis/124. Morgando.
considerato che i normali trasferimenti erariali dallo Stato ai grandi Comuni sono, pro-capite, sostanzialmente uguali, e che in particolare le spettanze pro-capite dei comuni di Milano e Roma per gli anni 2001 e 2002 risultano essere, rispettivamente, di 330 e 341 Euro per Milano e 293 e 356 Euro per Roma (fonte: dati del Ministero dell'interno aggiornati al 9 Settembre 2002);
accertato che nell'anno 2003 è previsto che la città di Roma, oltre alle spettanze normali di cui al comma precedente, riceverà dallo Stato, come tutti gli anni, anche 154.937.000 Euro per la legge 396 del 1990 relativa a «interventi per Roma capitale» e 103.290.000 Euro accantonati nella legge finanziaria dell'anno scorso per adeguare il concorso dello Stato agli oneri finanziari del Comune di Roma. Si tratta dunque, in totale di circa 258,2 milioni di Euro (circa 100 Euro pro-capite) oltre ai normali trasferimenti erariali;
valutato che per l'anno 2003 il Comune di Roma sarebbe sicuramente in grado di svolgere i suoi compiti, sia pure con sacrifici, peraltro esattamente come fanno tutti gli anni tutte le altre grandi città della Repubblica, disponendo dei soli trasferimenti erariali normali e rinunciando agli ulteriori 258,2 milioni di Euro che lo Stato trasferirà nel 2003 al comune di Roma per i motivi indicati nel secondo comma;
9/3200-bis/125. Pagliarini, Sergio Rossi, Ercole, Parolo, Gibelli, Guido Giuseppe Rossi, Francesca Martini, Giuseppe Gianni, Grillo.
considerato che la ricerca scientifica e tecnologica è di fondamentale importanza per assicurare lo sviluppo del Paese in ogni settore e che in particolare la ricerca in tutto il campo biomedico, ha un ruolo strategico ai fini del miglioramento della tutela della salute dei cittadini;
rilevato che assume un'importanza fondamentale assicurare adeguate risorse, sia pubbliche che private, per la promozione della ricerca scientifica nel suo complesso, con particolare attenzione al campo della medicina e senza limitazioni alla sola ricerca contro il cancro,
9/3200-bis/126. (Testo modificato nel corso della seduta). Palumbo, Migliori, Massidda, Di Virgilio, Lucchese, Stagno d'Alcontres, Minoli Rota.
considerato che:
la Commissione pari opportunità, svolge un ruolo insostituibile per la promozione dei diritti delle donne, rappresentando tutto l'arco dell'associazionismo femminile ed operando sul territorio italiano in connessione con la rete delle Commissioni pari opportunità presenti in tutto il Paese;
la Commissione pari opportunità, svolge un ruolo particolarmente rilevante ed impegnativo dovendo sostenere un'attività di continua ricerca e di aggiornamento, e per la quale è necessario avvalersi anche delle più varie professionalità corrispondenti ai molteplici settori di intervento;
la Commissione manca di un adeguato sostegno sia per l'esercizio della funzione di Presidenza, e specialmente della Presidente, che richiede una mobilità su tutto il territorio nazionale, sia per le professionalità esterne collegate ai progetti;
la Commissione comporta per i suoi membri, ed in particolare per la Presidente, un impegno giornaliero e continuativo necessario ai finì del raggiungimento degli obiettivi prefissati dalla Commissione stessa;
9/3200-bis/127. Pollastrini, Bimbi, Cima, Labate, Bimbi, Magnolfi, Capitelli, Trupia, Zanotti, Sasso, Bandoli.
considerato che:
l'area a sud di Roma è interessata dagli effetti di una grave situazione economica che ha determinato tensioni sociali, con una pesante crisi occupazionale, soprattutto nella zona industriale di Pomezia;
gli effetti di tale crisi rischiano di aggravarsi se non vengono attuati interventi strategici di politica industriale e la riqualificazione della rete delle infrastrutture per la mobilità;
le amministrazioni locali hanno elaborato con il concorso di tutte le istituzioni, enti e categorie interessate, programmi di sviluppo della parte dell'Area metropolitana collocata tra Roma, i Castelli Romani - Monti Prenestini, la zona litoranea della provincia di Roma;
il Governo con l'approvazione di tali strumenti di programmazione (Prusst Castelli Romani - Monti Prenestini, Patto territoriale di Pomezia, Prusst Latium Vetus) ha ritenuto d'importanza strategica nazionale lo sviluppo compatibile dell'area con la razionalizzazione del sistema delle infrastrutture;
riqualificazione delle linee ferroviarie FM4 e FM6 (nodo intermodale di Ciampino 2, collegamento con l'aeroporto, nuove fermate di S. Maria delle Mole e Casabianca);
nodo interporto merci Santa Palomba;
interscambio gomma-rotaia di Campoleone;
prolungamento della linea B della metro da Laurentina a Spinaceto (Polo tecnologico di Castel Romano);
bretella FS da Santa Palomba (area industriale) a Pomezia;
ampliamento e messa in sicurezza delle S.S. Pontina;
bretella Valmontone-Cisterna;
asse di collegamento Laurentina-Nettunense-Appia;
collegamento delle strade statali Appia, Tuscolana, Casilina, Tiburtina (accesso al Polo di Torvergata e all'area industriale della Tiburtina);
collegamento della Pedemontana con la S.S. 155 per Fiuggi.
9/3200-bis/128. Rugghia.
premesso che:
l'articolo 48 introduce un contributo per l'acquisto o il noleggio di ricevitori di segnali televisivi in tecnologia terrestre e di apparati per la trasmissione/ricezione a larga banda dei dati via INTERNET;
la disposizione intende promuovere l'accesso alle nuove tecnologie e si inquadra in una strategia europea e nazionale che identifica tali settori come strategici per lo sviluppo dell'economia;
i contributi consentono di ridurre i costi di attivazione di tali servizi agevolandone la diffusione con ricadute positive per lo sviluppo dei mercati interessati;
il contributo si applica sia alle persone fisiche che a quelle giuridiche entro il limite di spesa di 31 milioni di euro per l'anno 2003;
l'accesso alle nuove tecnologie da parte delle persone fisiche dovrebbe essere privilegiato rispetto a quello delle persone
9/3200-bis/129. Mongiello.
premesso che:
la legge 24 dicembre 1993, n. 560, recante norme in materia di alienazione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica, prevede, tra le modalità di alienazione, o il pagamento in un'unica soluzione, con una riduzione pari al 10 per cento del prezzo di cessione, oppure una dilazione in non più di quindici anni del restante 70 per cento del prezzo di cessione ad un interesse pari al tasso legale;
tra gli assegnatari degli alloggi di edilizia residenziale pubblica figurano, oltre a ultrasessantenni e portatori di handicap, soggetti titolari di redditi molto bassi;
le difficoltà e le possibilità di accesso a mutui bancari, unitamente alle ristrettezze economiche di questi soggetti e alla congiuntura sfavorevole, non sono condizioni che possono facilitare l'acquisto dei predetti alloggi secondo le modalità indicate dal comma 12 dell'articolo 1 della citata legge;
9/3200-bis/130. Mereu.
preso atto che:
il gap che affligge le regioni meridionali è causato anche da una grave carenza infrastrutturale che rende difficile i collegamenti interni e con le altre zone del paese;
che per inserire il Mezzogiorno d'Italia a pieno titolo nel circuito produttivo del Paese non è più derogabile il finanziamento di importanti arterie viarie stradali e ferroviarie;
che tra le regioni meridionali, la Calabria è tra le più arretrate in termini di infrastrutture a causa del fatto che gli ultimi interventi risalgono alla metà degli anni 60;
che i lavori di ammodernamento delle infrastrutture esistenti, come l'Autostrada Salerno Reggio Calabria procedono con lentezza e la loro ultimazione è prevista solo per il 2010;
in Calabria esistono infrastrutture moderne come l'aeroporto di Lamezia Terme che però necessitano di essere dotate di migliori servizi;
a predisporre tratte aeree che colleghino Lamezia con le più importanti città d'Italia e d'Europa con tariffe economiche a portata di tutti i cittadini.
9/3200-bis/131. Mancini.
in sede di esame del disegno di legge n. 3200-bis recante disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge Finanziaria 2003);
considerato che:
l'istituto del reddito minimo di inserimento ha rappresentato un indispensabile mezzo atto a garantire l'integrazione del reddito delle fasce sociali economicamente più deboli;
9/3200-bis/132. Stagno d'Alcontres, Grimaldi, Misuraca, Marinello.
premesso che,
la promozione dello sviluppo locale in ambito subregionale che sia ecosostenibile, lo sviluppo degli investimenti e l'incremento occupazionale in territori fortemente penalizzati costituiscono gli obiettivi cui sono orientati i Patti Territoriali e i Contratti d'Area;
il Governo ha ribadito e confermato con la presente legge Finanziaria, come prioritario l'impegno per lo sviluppo di quelle aree del Mezzogiorno caratterizzate da forti crisi dell'apparato produttivo, infrastrutturale e dei servizi ed investite da elevati tassi di disoccupazione;
9/3200-bis/133. Degennaro, Volonté, Giuseppe Drago, De Laurentiis, Tucci, Mongiello, Montecuollo, Di Giandomenico, Ranieli, Filippo Drago, Ciro Alfano, Dorina Bianchi.
premesso che,
con specifici provvedimenti legislativi si è proceduto a prorogare il personale del Ministero della giustizia già assunto a tempo determinato ai sensi dell'articolo 1, comma 2, della legge 18 agosto 2000, n. 242;
l'ultima proroga viene a scadere il 31 dicembre 2003 in forza d'apposita funzione contenuta nella legge finanziaria 2003;
la questione va affrontata e risolta definitivamente;
9/3200-bis/134. Lo Presti, Giudice.
premesso che:
la Fiat Auto ha confermato un forte ridimensionamento della propria attività che comporterà, dal 2 dicembre prossimo, il venir meno del lavoro per circa 8100 dipendenti;
che a seguito di incontri promossi dal Governo con la Fiat e i sindacati è emerso che il piano industriale presentato dalla Fiat prevede la riassunzione soltanto della metà degli esuberi attuali;
che risulta inaccettabile, così come peraltro sembra aver fatto il Governo, che possa essere concessa la cassa integrazione senza l'impegno a riassorbire tutto il personale;
considerato che la perdurante situazione di stallo nell'individuazione delle possibili risposte al superamento della crisi in atto aggrava le preoccupazioni dei lavoratori e accresce la tensione sociale nelle aree colpite;
considerato che, tale gravissima condizione risulta di gran lunga più pesante a Termini Imerese, dove l'annunciata chiusura degli stabilimenti determina un grave stato di allarme e di rabbia per il venir meno dell'unica risultante attività economica presente nella zona;
considerato che,
con il passare dei giorni, si accentua il rischio di gravi disordini che possono arrecare pregiudizio anche alla incolumità delle persone;
visto che, occorre subito fornire concrete risposte rassicuranti per il futuro di tutti i lavoratori, con particolare riguardo per quelli occupati negli stabilimenti di Termini Imerese,
ad esercitare decisive pressioni sulla Fiat per impedire la chiusura totale degli stabilimenti di Termini Imerese ed il conseguente ritorno al lavoro dei dipendenti che dovevano essere temporaneamente sospesi;
9/3200-bis/135.(Testo modificato nel corso della seduta). Mormino, Giudice, Fallica, Cammarata, Nicolosi, Lo Presti, Romano, Grillo, Giuseppe Gianni.
premesso che:
l'anzianità media degli autobus delle Regioni a Statuto speciale e della frontiera autonoma di Trento e Bolzano è di 14 anni a fronte di una media europea di circa 7 anni e di una media nazionale di circa 9 anni per le regioni a statuto ordinario che beneficiano di appositi incentivi ed aiuti da parte dello Stato (legge n. 194/97 rinforzata con leggi n. 338/2000 e n. 488/2001).
il decreto-legge 296 e le leggi di ricepimento della economia europea in materia di liberalizzazione e libera concorrenza nel settore del trasporto pubblico locale, combinano ad escludere le Regioni a Statuto speciale e le Province Autonome di Trento e Bolzano dai benefici finalizzati al rinnovo del parco autobus;
quanto sopra esposto determina una fin troppo evidente disparità fra Regioni a Statuto speciale e quelle a Statuto ordinario;
tale disparità potrebbe configurare non pochi problemi di legittimità costituzionale non realizzandosi quelle condizioni di eguaglianza che stanno alla base della libera concorrenza e richiamate dalla legge 14 novembre 1995 n. 481.
9/3200-bis/136.Giudice, Romoli, Fallica, Lenna.
considerato che
con la legge Finanziaria per il 2001 si prevedeva lo stanziamento di 150 miliardi di ex lire per la bonifica dell'area ex Ilva di Bagnoli, considerato che tale bonifica costituisce una indispensabile premessa per il rilancio dell'economia napoletana e quindi dell'intero Mezzogiorno, considerato che finora, con pretestuose motivazioni, la somma non è stata ancora erogata
9/3200-bis/137.Gerardo Bianco.
considerato che:
la SS 275 collega tutto il Sud Salento con il capoluogo di provincia;
su tale importantissima arteria si riversa oltre il 70 per cento del traffico relativo sia ai comuni che sulla stessa si affacciano, sia di gran parte di quelli che sono ubicati all'interno, ad est e ad ovest di essa;
la SS 275 è la più importante arteria che attraversa la penisola salentina in posizione centrale ed equidistante tra l'Adriatico e lo Ionio;
il traffico sulla stessa scorre con assoluta difficoltà perché nel tratto tra Maglie e Santa Maria di Leuca si riduce a due corsie ed attraversa per intero numerosi centri abitati con inevitabili ed evidentissimi rallentamenti;
la situazione di pericolo è tristemente testimoniata dagli innumerevoli incidenti stradali che hanno già causato tantissimi feriti e ben 45 vittime, tanto che è ormai conosciuta come la statale della morte;
a ridosso della stessa, da qualche anno, sono stati realizzati moltissimi opifici per attività artigianali, industriali e commerciali che, oltre a dare lavoro a molti addetti hanno ulteriormente appesantito la già precaria situazione del traffico;
in alcuni tratti, nelle ore di punta, sono stati registrati stabilmente picchi di 5.400/5.600 autoveicoli/ora;
nonostante ripetute e lodevoli iniziative intraprese e portate avanti con grande tenacia da consiglieri provinciali, parlamentari, consiglieri regionali ed amministratori locali, non è possibile individuare, con ragionevole certezza, un adeguato finanziamento del progetto per l'allargamento della stessa a quattro corsie;
ritenuto che:
è indispensabile eliminare la situazione di grave pericolo, garantendo al traffico le condizioni di sicurezza necessarie e migliorare i collegamenti che favorirebbero lo sviluppo delle attività produttive, il turismo e gli scambi in genere.
9/3200-bis/138.Luigi Pepe, Rotundo.
esaminato il disegno di legge n. 3200-bis-A, recante disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2003);
preso atto della rilevante importanza della variante di Demonte alla strada statale n. 21 «della Maddalena», ai fini del collegamento della provincia di Cuneo e di tutto il Piemonte Sud con il Sud-Est francese, nell'ambito delle opere connesse alla realizzazione del nuovo traforo del Mercantour e del completamento della rete transeuropea «corridoio n. 5», sistema infrastrutturale multimediale che dovrebbe collegare Barcellona a Kiev, passando per Lione, Torino, Milano e Trieste;
tenuto conto che la realizzazione dell'asse «corridoio n. 5», quale asse trasversale alternativo all'asse autostradale dell'Europa centrale, avrà senz'altro positive ripercussioni sull'economia italiana, in quanto comporterà lo spostamento dei flussi dei trasporti e delle comunicazioni all'interno del territorio italiano, incentivando, in tal modo, anche lo sviluppo turistico e la valorizzazione delle aree montane;
tenuto conto altresì che la realizzazione della variante di Demonte è improcrastinabile per risolvere problemi annosi della zona, legati all'insostenibile intensità del traffico stradale e alla crescente pericolosità degli attuali tracciati che, attraversando i centri storici dei comuni della Valle, creano anche seri problemi in ordine alla sicurezza statica degli edifici;
nella redazione dei programmi delle infrastrutture relativi all'anno 2003, a considerare quale intervento prioritario la realizzazione della variante di Demonte alla strada statale n. 21 «della Maddalena».
9/3200-bis/139.Guido Giuseppe Rossi.
premesso che:
Il terzo settore non-profit rappresenta uno dei punti di forza del Welfare di comunità, dell'esperienza associativa e della rete italiana di solidarietà sociale;
considerato che:
è costituita nel Veneto la Fondazione Parco Solidale organizzazione non lucrativa di utilità sociale ai sensi del decreto legislativo n. 460 del 1997;
la Fondazione Parco Solidale è promossa dal Forum Permanente del Terzo settore del Veneto;
alla Fondazione aderiscono inoltre la regione Veneto, l'Unione Camere Veneto, Fondazioni bancarie venete, Università del Veneto, Banca popolare etica;
la Fondazione opera per la promozione dell'associazionismo, dell'impresa e del no profit;
la fondazione opera altresì per promuovere formazione e ricerca nel settore del welfare di comunità, per favorire lo sviluppo di solidarietà nella Regione e di cooperazione comunitaria e internazionale, orientando la propria opera allo sviluppo dei diritti umani così come indicate dalle Carte internazionali,
a) a favorire il rafforzamento e lo sviluppo della Fondazione Parco Solidale nell'ambito delle reti dell'economia solidale;
b) a sostenere con adeguate iniziative di supporto, particolarmente nell'ambito degli incentivi fiscali, gli investimenti della Fondazione Parco Solidale per lo sviluppo della formazione continua nel settore no profit.
9/3200-bis/140.Bimbi, Colasio, Zanella, Fistarol, D'Agrò, Stradiotto, Zorzato, Frigato, Campa, Ruzzante.
premesso che:
in attuazione del proprio programma ed al fine di migliorare i saldi di finanza pubblica il Governo è intervenuto per assicurare la gestione unitaria e la razionalizzazione del sistema dei giochi, ai sensi dall'articolo 12 della legge 18 ottobre 2001, n. 383; tale obiettivo è stato realizzato con l'articolo 4 del decreto legge 8 luglio 2002, n.138 convertito, con modificazioni dalla legge 8 agosto 2002, n. 178, tramite il quale la gestione unitaria è affidata ai Monopoli di Stato;
in sede di esame del decreto n.138 si è tentato, senza riuscirvi, di dare definitiva sistemazione alla normativa sui dispositivi per i giochi di intrattenimento e di abilità, regolati dall'articolo 110 del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza, istituendo un regime autorizzatorio per la loro produzione, importazione e installazione, nonché una anagrafe relativa alla loro distribuzione e gestione, in attesa della operatività di una rete telematica unitaria, destinata al potenziamento del sistema dei controlli;
l'attuale incertezza normativa di questo particolare settore ha provocato la crescita del contenzioso amministrativo e penale, oltreché a infiltrazioni di organizzazioni malavitose interessate alla gestione di apparecchiature modificate in modo illegale; si ritiene che siano attivi circa un milione di apparecchiature per videopoker fuori controllo, con un movimento di denaro stimato in diversi miliardi di euro, dei quali parte consistente finisce nel giro della criminalità organizzata con grave danno per le casse dello Stato;
viceversa l'esercizio dei dispositivi citati in ambiti controllati potrebbe assicurare all'erario una massa di risorse non indifferente; si è calcolato che ai fini dell'imposta sugli intrattenimenti ove la misura dell'imponibile medio forfettario annuo fosse commisurata ad una cifra media di 1500 euro annui per dispositivo, potrebbero essere assicurate allo Stato entrate assai superiori al miliardo di euro; d'altro canto le resistenze politiche e culturali all'esercizio controllato dei dispositivi in oggetto vengono meno a fronte della constatazione che il divieto assoluto altro non produce che lo spostamento di ingenti risorse dalle casse dello Stato alle mani delle organizzazioni criminali;
a destinare quote dei maggiori proventi derivanti dalla riorganizzazione del settore sia per finalità sociali mediante incremento delle disponibilità del Fondo nazionale per le politiche sociali, sia al riallineamento dell'imposta unica sui giochi e le scommesse al fine di commisurarla alle medie dei Paesi europei a maggior tradizione in materia di giochi e scommesse, per impedire che l'esercizio dei giochi in rete telematica con esercenti esteri si risolva in un danno per l'erario.
9/3200-bis
considerato che,
ormai da diverse legislature il Parlamento discute su progetti per l'apertura di nuove case da gioco sul territorio nazionale, oltre a quelle già esistenti; il tema viene costantemente riproposto anche in ambito di Manovra annuale di bilancio,
è un dato acquisito come Paesi vicini ai confini dell'Italia, ad esempio il Principato di Monaco, la Slovenia, la Croazia, attirino tra i propri clienti moltissimi italiani che lasciano i propri soldi sui tavoli verdi oltre confine ed incrementano il settore del turismo legato al gioco in suolo non italiano;
i limiti imposti in territorio nazionale sono ormai facilmente superati tramite il gioco via internet, mentre, con una norma quantomeno ipocrita, con il fine di salvaguardare il comparto nazionale del turismo da crociera, è stato consentito il gioco di azzardo sulle navi italiane iscritte nel Registro navale internazionale, purché fuori dalle acque territoriali;
vi sono nel nostro Paese centri storici, culturali, termali e turistici già pronti a dare vita a nuove case da gioco; che promette un giro economico quantificabile in qualche migliaio di miliardi all'anno con conseguenti ricadute occupazionali e sull'indotto;
a consentire quanto prima, in accordo con le regioni, la costituzione di nuove case da gioco, localizzate almeno una per regione, tenendo conto della necessità di ampliamento dell'offerta turistica, dello sviluppo dell'occupazione, della presenza di case da gioco in Paesi esteri limitrofi e della necessità di sottrarre alla criminalità organizzata la gestione del gioco d'azzardo.
9/3200-bis
premesso che:
i soggetti colpiti dagli eventi alluvionali dell'ottobre 2000 hanno usufruito del contributo relativo ai beni mobili nonché di quello relativo ai beni mobili registrati nelle misure previste dalla normativa all'epoca vigente; successive modifiche legislative hanno ridotto la misura percentuale del contributo soprattutto con riferimento ai beni mobili registrati, ponendo seri problemi agli aventi diritto e soprattutto a chi, avendo già ricevuto la quota spettantegli, se ne veda richiesta in restituzione una parte;
ciò rappresenta una grave ingiustizia e comporta un obbiettivo serio disagio per chi è già stato colpito da una grave disgrazia;
9/3200-bis/143. Viale, Rosso, Daniele Galli, Zanetta.
premesso che:
in Italia, la legge n. 257, del 27 marzo 1992, ha sancito la messa al bando dell'amianto;
tenuto conto del lungo tempo di latenza dalla esposizione fino alla possibile insorgenza, l'amianto continuerà ari essere un problema ancora per parecchi decenni;
l'articolo 13 della Legge n. 257 del 27 marzo 1992 concede «ai lavoratori occupati in imprese che utilizzano ovvero estraggono amianto, impegnate in processi di ristrutturazione e riconversione produttiva, il trattamento straordinario di integrazione salariale secondo la normativa vigente»;
è necessario prevedere un intervento finanziario per i lavoratori del sito
sono più di duecento i lavoratori interessati, per lo più facenti parte dell'indotto dello stabilimento petrolchimico, molti dei quali presentano patologie tipiche dei soggetti che hanno subìto esposizione al rischio e sono decine e decine i deceduti in questi anni che hanno avuto ricnosciuto le malattie professionali causate dal processo di lavorazione dell'amianto;
9/3200-bis/144. Sgobio.
considerato che:
gli invalidi di lavoro e soprattutto i grandi invalidi hanno contribuito allo sviluppo economico e sociale del Paese sacrificando, a tale scopo, grande parte della propria integrità fisica;
le gravi menomazioni derivanti dal lavoro meritano la stessa considerazione di quelle derivanti a causa di una guerra;
9/3200-bis/145. Armando Cossutta.
considerato che:
la normativa sulla partecipazione dei cittadini alla spesa sanitaria è stata interpretata in modo difforme nelle varie regioni italiane ed in taluni casi in difformità rispetto alla normativa nazionale soprattutto per quanto riguarda le prestazioni di pronto soccorso;
la legge-quadro nazionale, pur lasciando margini di discrezionalità alle varie regioni, disponeva che dette prestazioni dovevano essere erogate gratuitamente, non solo se seguite da ricovero, ma anche se aventi carattere di urgenza;
9/3200-bis/146. Vertone.
esaminato l'A.C. 3200 bis, «Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e plurienriale dello Stato (legge finanziaria 2003)»;
preso atto del problema dei medici con rapporto di lavoro a tempo definito, di cui è stata prevista la soppressione con l'articolo 15-bis, comma 3 del decreto legislativo n. 502 del 1992, come integrato dal decreto legislativo n. 229 del 1999;
considerato che tali rapporti, anche per le note difficoltà di adeguamento delle strutture sanitarie, sono già stati prorogati una prima volta con il decreto-legge n. 347 del 2001 e di recente con il decreto-legge n. 8 del 2002 fino al 31 dicembre 2002;
tenuto conto che un analogo problema è presente anche per gli ex medici
9/3200-bis/147. Ercole, Francesca Martini.
premesso che:
l'articolo 21 bis, comma 1 del decreto-legge 23 giugno 1995 n. 244, convertito con modificazioni nella legge 8 agosto 1995 n. 341 ha previsto la cessione a titolo gratuito degli alloggi prefabbricati costruiti dallo Stato nei territori dei Comuni della Campania e della Basilicata, colpiti dal sisma del 23 novembre 1980, «a coloro che ne hanno avuto formale assegnazione, ancorché provvisoria» e che ne facciano formale richiesta;
tuttavia diverse Amministrazioni, legandosi alla rigida formulazione letterale della disposizione, hanno interpretato l'articolo 21 bis comma 1 nel senso che essa si riferisce unicamente ai programmi costruttivi, realizzati integralmente con la utilizzazione della prefabbricazione industriale;
conseguentemente restano esclusi, i fabbricati realizzati non solo con pannelli industriali e precostituiti, ma anche con l'impiego delle tecniche di edilizia tradizionale (cemento);
ne deriva una ingiustificata ed illogica disparità di trattamento fra i soggetti, rimasti privi di abitazione a seguito del sisma e destinatari di provvedimenti di assegnazione formale di alloggi prefabbricati, pure costruiti tutti con le medesime fonti di finanziamento (DL 75/81 convertito nella legge 219/81, con fondi dello Stato mediante mutui ventennali); infatti a questi soggetti è riservato un trattamento antitetico a seconda della tecnica utilizzata per la installazione dei prefabbricati: possono chiedere la cessione gratuita del prefabbricato in cui abitano se è stato realizzato con pannelli, non possono chiederla se il prefabbricato è stato realizzato sia con pannelli che con cemento (ad esempio nel basamento);
del resto la ratio dell'articolo 21 bis, comma 1 risiede nella volontà del legislatore di consentire la cessione gratuita degli alloggi (rientranti nei programmi straordinari legati alla devastazione del terremoto) agli assegnatari che vi abitano, a prescindere dai materiali e dalla tecnica impiegata per la loro installazione;
va rilevato che tali alloggi, di proprietà dei Comuni, non produrranno dal 2003 alcun introito per lo Stato;
infatti i canoni riscossi dai Comuni per gli alloggi in discorso sono versati, nella misura dei due terzi, allo Stato fino alla estinzione dei mutui ventennali;
poiché tali mutui ventennali, a totale carico dello Stato, sono in ammortamento dal 1982, ne discende che essi si estinguono nel 2002; quindi dal 2003 i canoni saranno introitati direttamente dai Comuni;
peraltro, detti canoni non consentono di fronteggiare tutte le rilevanti spese, connesse alla manutenzione, alla cura ed alla gestione dei prefabbricati;
pertanto la cessione gratuita agli assegnatari dei prefabbricati libera gli Enti Locali da considerevoli spese;
9/3200-bis/148.Ladu, Iannuzzi, Molinari, De Luca.
premesso che:
il progetto governativo «e-government» riserva una attenzione particolare alla formazione delle risorse umane mediante ricorso alla formazione a distanza supportata dalle metodologie di e-learning;
sulla base dei dati ricavabili dalla limitata offerta di opportunità già esistente in Italia rispetto al fatturato legato alla domanda di e-learning a livello universitario negli altri paesi dell'Unione, si ricava una proiezione economica relativa alla lievitazione dei numero di iscritti che, nell'arco del primo anno, potrebbe interessare almeno 80 mila unità;
le metodologie della formazione a distanza, a fortissimo impatto tecnologico, sviluppano un esteso indotto (ricerca, sviluppo e fornitura di nuove tecnologie hardware e software, progettazione e realizzazione dì nuove reti e sistemi di comunicazione, progettazione e realizzazione di prodotti multimediali su supporto ottico);
il rapporto costo-benefici sottolinea, pertanto, il forte impatto socio-economico della creazione di Open University sul territorio nazionale;
9/3200-bis/149.Leone.
premesso che:
si stima che siano operanti in Italia circa settecento mila apparecchi da gioco automatici o elettronici fuori dal controllo dello Stato e in cui non viene, quindi, tutelata in alcuna maniera la sicurezza del giocatore;
nonostante la continua azione di controllo e di contrasto da parte delle Forze dell'Ordine il fenomeno è in continua espansione causando la rovina di persone e famiglie che hanno visto dilapidare in pochi minuti i risparmi di una vita;
risulta ormai accertato che tale mercato sia ormai collegato a organizzazioni criminali che hanno trovato in questi strumenti una nuova e redditizia forma di finanziamento;
tale situazione necessita di un intervento normativo che regolarizzi in modo puntuale e sicuro tale settore;
la regolarizzazione del settore garantirebbe, peraltro, un cospicuo gettito erariale per la casse dello Stato,
9/3200-bis/150.Maninetti.
esaminato l'A.C. 3200 bis, «Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2003)»;
considerato che il comma 18-bis dell'articolo 39 della legge n. 449 del 1997 (come introdotto dall'articolo 20, comma 1, lettera f) della legge n. 488 del 1999) contiene una esplicita esclusione dei dirigenti sanitari medici dalla generale previsione di accesso ad un regime di impegno ridotto;
tenuto conto che l'articolo 2 del contratto collettivo nazionale di lavoro del 22 febbraio 2001, integrativo del contratto collettivo nazionale di lavoro dell'8 giugno 2000 ammette, anche se con norma programmatica, il ricorso all'istituto del part-time in misura non superiore al 4 per cento della dotazione organica complessiva dell'area dirigenziale, incrementabile in presenza di idonee situazioni organizzative o gravi documentate situazioni familiari sopraggiunte dopo la copertura della percentuale di base di un ulteriore 2 per cento massimo - per i dirigenti con comprovate esigenze familiari e sociali, ferma restando la disciplina del rapporto di lavoro esclusivo e con sospensione provvisoria della eventuale libera professione intramuraria svolta;
preso atto che, in riferimento al comma 18-bis dell'articolo 39 della legge n. 449 del 1997, la Corte Costituzionale, con sentenza n. 336 del 19 ottobre 2001, ha affermato che «nell'interpretazione della norma legislativa in questione può assumere rilievo la disciplina adottata in sede di contrattazione collettiva, in quanto soprattutto il più volte citato articolo 15 del decreto legislativo n. 502 del 1992 opera un espresso rinvio, come logica conseguenza della privatizzazione del rapporto di impiego, alla contrattazione collettiva nazionale relativamente a determinati aspetti della disciplina della dirigenza sanitaria»,
a prevedere a favore dei dirigenti medici la facoltà di ricorrere all'istituto del part-time in quei casi in cui risulti comprovata una particolare esigenza familiare o sociale - fermo rimanendo il rapporto di lavoro esclusivo e con sospensione provvisoria della eventuale libera professione intramuraria svolta - rimettendo alla contrattazione collettiva la definizione delle circostanze familiari o sociali per cui è consentito il ricorso all'istituto del part-time, nonché degli effetti sul trattamento economico conseguenti al ricorso al regime di impegno ridotto alla contrattazione collettiva;
ad incrementare il limite di accesso al regime di impegno ridotto all'8 per cento della dotazione organica complessiva dell'area dirigenziale, incrementabile in presenza di idonee situazioni organizzative o gravi documentate situazioni familiari sopraggiunte dopo la copertura della percentuale di base, di un ulteriore 2 per cento massimo.
9/3200-bis/151.Francesca Martini, Pagliarini, Ercole.
considerato che:
le disposizioni di cui all'articolo 24 in tema di limitazione delle assunzioni da parte delle amministrazioni pubbliche possono determinare difficoltà all'operatività delle istituzioni universitarie;
il sistema universitario sta affrontando la delicata fase di avvio della recente riforma dell'ordinamento didattico, che implica l'attivazione di nuovi corsi di laurea;
la complessiva riorganizzazione delle facoltà risulterebbe pregiudicata dalla preclusione della possibilità di dotarsi del personale docente;
tenuto conto che il problema potrebbe assumere dimensioni particolarmente preoccupanti per le università o le facoltà di recente istituzione o che siano divenute autonome da meno di cinque anni le quali non hanno ancora potuto dotarsi di tutti i docenti e tecnici previsti nel ruolo;
preso atto della disponibilità manifestata dal Governo nel corso dell'esame del disegno di legge finanziaria a risolvere il problema segnalato;
9/3200-bis/152. Antonio Pepe, Anedda, Pepe, Cannella, Angela Napoli, Lamorte, Cardiello, Ronchi, Malgieri, Leo, Alberto Giorgetti, Giorgio Conte, Baiamonte, Amato, Cerruti, Gastaldi, Romani, Sardelli, Ricciotti, Sanza, Testoni, Spina, Diana, Onnis, Porcu, Saglia.
considerato che l'attuale disciplina relativa alla Formazione Continua (articolo 118 della Legge Finanziaria 2001 - n. 388 del 2000) ha stravolto quanto previsto dal Patto Sociale del Natale 1998 che prevedeva la realizzazione di fondi per la Formazione Continua rivolti specificamente alle categorie degli Operai, degli Impiegati, dei Quadri e dei Dirigenti ex articolo 2095 del codice civile, introducendo viceversa l'istituzione di quattro fondi paritetici nazionali in base a categorie merceologiche (industria, agricoltura, terziario ed artigianato), nonché di un fondo esclusivamente destinato alla categoria dei Dirigenti;
considerato che l'istituzione di tale nuovo fondo destinato alla categoria dei Quadri non costituisce nessun aggravio per il Bilancio dello Stato, ma solo una diversa ripartizione dei fondi derivanti dallo 0,30 per cento versato dalle imprese per la Formazione Continua, presso l'Inps;
9/3200-bis/153. Bocchino, Taglialatela.
premesso che:
il settore dei trasporti in Italia presenta ancora gravi carenze di tipo infrastrutturale e gestionale determinando un freno all'espansione delle regioni più avanzate del Paese e un'inibizione allo sviluppo delle aree più arretrate, che il piano delle «grandi opere» promosse dalla Legge obiettivo consente di voltare pagina e di ridurre sensibilmente questo svantaggio competitivo e tecnologico;
considerato che:
il blocco di alcuni transiti nell'ultimo biennio lungo l'arco alpino ha prodotto un'emergenza che incrina la competitività dei nostri processi produttivi, così come già prospettato dal Governo in sede comunitaria e che il volume di circa 135 milioni di tonnellate di merci, transitate lungo i valichi alpini nell'anno 2001, rappresenta oltre il 35 per cento del volume globale import-export;
preso atto che:
tra le «grandi opere» indicate come prioritarie dal Ministero delle Infrastrutture vi è anche la linea di alta velocità Ventimiglia-Genova-Milano;
che tale priorità presuppone l'incentivazione e il rafforzamento di linee alternative per il traffico merci;
che la regione Lombardia ha inserito nel proprio piano di intermodalità e logistica il Polo Logistico integrato di Mortara (PV), riconoscendone il suo ruolo strategico,
9/3200-bis/154. De Ghislanzoni Cardoli, Collavini.
premesso che:
le risorse per gli investimenti in edilizia sanitaria, innovazione delle tecnologie biomedicali, strutture territoriali sono state decurtate se non traslate al 2005/2006;
queste operazioni rischiano di veder annullati se non differiti nel tempo accordi di programma e intese istituzionali già formalmente contratti tra Ministero della Salute e Regioni;
ciò comporterebbe un grave danno alle Regioni, soprattutto meridionali, le cui proposte riguardano la ristrutturazione delle reti ospedaliere e l'implementazione delle strutture di territorio, nonché, per le Regioni del Centro Nord il rinnovamento del patrimonio delle tecnologie radiodiagnostiche e medicali e l'adeguamento delle strutture per gli anziani e dei poliambulatori diagnostici;
9/3200-bis/155. Petrella, Labate, Battaglia, Turco, Bolognesi.
premesso che:
la malattia conseguente il morbo di Alzheimer è considerata tra le patologie cronicodegenerative la più rilevante ed interessa ad oggi cronico circa 800.000 malati in forma lieve, moderata e acuta;
a partire dal settembre 2002 è stato avviato nel nostro paese il progetto Cronos, che attualmente assiste presso le unità di valutazione circa 35.000 ammalati nella forma lieve e moderata, attraverso controlli periodici e distribuendo gratuitamente farmaci inibitori della colinesterasi;
il progetto Cronos, voluto fortemente dall'allora Ministero della Sanità e portato avanti a tutt'oggi dal Ministero della salute, poggia su un network costituito da una capillare rete assistenziale in tutto il paese denominata Uva, medici di famiglia, farmacisti, e Associazioni dei pazienti, è un modello innovativo mai realizzato prima in Europa;
più di 1800, fra neurologi, geriatri, psichiatri, psicologi, e operatori sanitari specializzati nel trattamento d'Alzheimer sono l'ossatura del portante del progetto nell'assistenza e nel controllo dei 35.000 pazienti, che vengono assistiti e controllati nell'andamento della malattia;
alla scadenza del progetto (marzo 2003) a trovare le necessarie risorse perché esso prosegua e si qualifichi in base all'esperienza conseguita;
9/3200-bis/156. Labate, Turco, Battaglia, Bolognesi, Giacco, Zanotti, Di Serio D'Antona.
premesso che
la seconda assemblea mondiale sull'invecchiamento indetta dall'ONU a Madrid si è conclusa con il monito a tutti i Paesi membri di rivolgere particolare attenzione ai cambiamenti demografici senza precedenti che stanno modificando e pregiudicando l'umanità;
l'Italia con una popolazione anziana over 60 che già costituisce il 24,5 per cento del totale e che entro il 2050 sarà al 37 per cento, ha conquistato il primato mondiale in fatto di invecchiamento;
il problema dell'integrazione socio-sanitaria e dell'organizzazione dei servizi dedicati alla popolazione anziana in particolare per i non autosufficienti, (assistenza domiciliare, strutture di accoglienza residenziali e semi-resideziali, servizi a bassa soglia) costituiscono ancora il punto di maggior debolezza del nostro sistema;
che i bisogni di cura ed assistenza sono differenziati fra i sessi e che la popolazione femminile anziana è maggiormente soggetta a patologie cronico-degenerative con una aspettativa di vita mediamente di un 20/25 per cento superiore agli uomini;
che le statistiche sull'esclusione sociale e le povertà segnalano la maggior fragilità nella popolazione anziana femminile in assenza di legami parentali;
ad attivarsi in collaborazione con il Parlamento e la Conferenza Stato Regioni affinché l'Italia promuova entro il 2003 una Conferenza Europea sulla salute della popolazione anziana al fine di verificare la congruità di politiche comuni in ambito europeo, progetti comuni di ricerca sulle patologie cronico-degenerative, sistemi e metodi comuni di rilevazione dei dati statistico epidemiologici al fine di verificare l'efficacia delle politiche dei singoli Stati membri e valutare strategie finalizzate alla qualità dell'invecchiamento della popolazione italiana ed europea;
ad attivare entro il primo trimestre del 2003 in accordo con le Commissioni parlamentari competenti e con la Conferenza Unificata la verifica dei livelli essenziali di assistenza e la loro omogeneità in tutto il paese.
9/3200-bis/157.Bolognesi, Turco, Labate, Battaglia, Zanotti, Giacco, Di Serio D'Antona.
premesso che
la medicina penitenziaria attraversa una difficile fase attutiva del processo di riforme e al tempo stesso di attuazione dei principi di integrazione delle strutture e dei servizi sanitari tra territori e istituti penitenziari;
la sperimentazione di alcune regioni ha bisogno di essere proseguita al fine di verificare la correttezza degli strumenti e delle finalità previste dalla riforma;
il passaggio della titolarità delle funzioni attuattive alle Regioni rischia il naufragio se esso non si accompagna con le necessarie risorse finanziarie ed umane
a verificare nell'ambito della Conferenza Stato Regioni lo stato di attuazione, della riforma e a mettere in atto un
a ricercare modalità e strumenti nuovi, volti a rendere più compatibile lo stato di detenzione e contemporaneamente il diritto alla salute dei detenuti malati di AIDS, o di detenute in stato di gravidanza e puerperio o di donne in stato avanzato d'età affette da patologie croniche degenerative.
9/3200-bis/158. Zanotti, Bolognesi, Turco, Labate, Di Serio D'Antona, Lucà.
premesso che:
la questione relativa al contratto di formazione-lavoro dei medici specializzandi non ha trovato accoglimento nelle disponibilità finanziarie del Governo;
il rischio della messa in sofferenza di buona parte dei policlinici italiani di gran parte delle strutture ospedaliere è enorme dal punto di vista della garanzia degli attuali livelli di assistenza erogati da queste strutture che si basano sul lavoro e sull'abnegazione dei medici specializzandi;
9/3200-bis/159.Ruzzante, Bolognesi, Turco, Labate, Battaglia, Zanotti.
premesso che
l'emergenza infermieristica esistente nel Paese, mette in serio pericolo il livello di assistenza nelle strutture ospedaliere e di territorio nei confronti dei cittadini;
il problema per essere risolto abbisogna di veder riconsiderata la programmazione del numero degli accessi al sistema formativo universitario;
occorre individuare un sistema di incentivi economici e di diritto allo studio per favorire la mobilità dei giovani che intendono perseguire il conseguimento della professione;
occorre stabilire procedure e strumenti più tempestivi per il riconoscimento e l'equivalenza dei titoli di studio posseduti da cittadini stranieri che vogliono esercitare nel nostro paese,
9/3200-bis/160.Di Serio D'Antona, Bolognesi, Turco, Labate, Battaglia, Zanotti, Giacco.
premesso che:
a tutt'oggi il Progetto obiettivo per la salute mentale non trova uniforme attuazione in tutto il paese;
i livelli essenziali assistenziali relativi alla salute, trovano scoperta la garanzia della tutela della salute mentale e dell'integrazione socio sanitaria;
la Consulta nazionale per la salute mentale non è stata a tutt'oggi convocata per affrontare le modalità di verifica ed implementazione dei progetti;
i recenti fatti di cronaca, impongono di non sottovalutare gli elementi di disagio psichico e affettivo alla base di manifestazioni violente e delittuose;
a convocare la Consulta per la messa a punto e la verifica del progetto obiettivo salute mentale;
a verificare nell'ambito della Conferenza Stato-Regioni lo stato di applicazione del Progetto e gli strumenti necessari ad una congrua risposta al disagio mentale soprattutto nell'area giovanile e familiare;
a ridiscutere con le Regioni i livelli essenziali di assistenza, perché la salute mentale sia garantita ai cittadini attraverso i servizi territoriali, le case famiglia, i centri semiresidenziali, il pronto intervento 24 ore su 24 nel caso di crisi acuta, progetti di prevenzione e sostegno alle famiglie in tutti i casi di manifesto disagio psichico e psicologico giovanile e dell'età adulta.
9/3200-bis/161.Turco, Bolognesi, Labate, Battaglia, Di Serio D'Antona.
premesso che:
la politica farmaceutica ha bisogno di essere affrontata in un quadro sistematico e non solo dal punto di vista dell'utilizzo di strumenti cli contenimento e razionalizzazione della spesa;
la necessità è quella di trovare adeguati strumenti, in campo nazionale ed europeo che attivino la ricerca, modalità comuni per affrontare la produzione e la distribuzione di farmaci, per le cosiddette malattie rare procedure brevettabili, criteri scientifici comunemente condivisi, circa i criteri di costo efficacia in base ai quali valutare in progress l'adeguamento del PTN,
9/3200-bis/162.Bogi, Labate, Turco, Battaglia, Bolognesi, Giacco.
premesso che:
la questione medica assume rilievo centrale per la qualificazione e l'efficienza del S.S.N.;
l'ordinamento vigente e l'attuale contesto contrattuale mantengono ben saldi i principi e gli strumenti di riconoscimento della professionalità legati al principio della responsabilità della dirigenza ai fini dell'appartenenza al S.S.N. e alla sua missione di tutela e di garanzia del diritto alla salute di tutti i cittadini;
a costruire d'intesa con la Conferenza per i rapporti permanenti fra lo Stato e le Regioni, un tavolo di verifica e di controllo sullo stato di applicazione dei dispositivi ordinamentali e contrattuali inerenti la professione medica, compresi gli istituti di libera professione intra ed extramoenia;
a promuovere la costituzione di una Commissione, rappresentativa delle Organizzazioni
9/3200-bis/163.Battaglia, Turco, Bolognesi, Labate.
premesso che:
la normativa in tema di tutela dei beni culturali ed ambientali, raccolta nel testo unico di cui al decreto legislativo 29 ottobre 1999, n. 490, prevede al comma 3 dell'articolo 55 che per l'alienazione da parte delle persone giuridiche private senza fine di lucro, quali sono le istituzioni religiose e le parrocchie, di taluni beni culturali (cose immobili e mobili che presentano interesse artistico e storico; cose immobili di interesse politico e militare; archivi storici) occorra l'autorizzazione della Sovrintendenza regionale;
la suddetta autorizzazione comporta un eccessivo dilungarsi dei tempi di attesa determinando a volte il decadimento dell'interesse da parte dei potenziali acquirenti e quindi difficoltà di attuazione dei propri programmi da parte delle persone giuridiche stesse;
la necessità dell'autorizzazione è peraltro pleonastica in quanto ripetizione «a priori» della procedura di prelazione, che garantisce in ogni caso lo Stato circa la possibilità di un uso pubblico dei beni culturali (articolo 59,60 e 61 del Testo unico);
9/3200-bis/164.Perlini.
premesso che,
varie emergenze, soprattutto di carattere climatico, stanno mettendo a rischio il destino dell'Impresa agricola sull'intero territorio nazionale;
sospendere fino al 31 dicembre 2003 il recupero della debitoria maturata entro il 31 dicembre 2002 attraverso la cessione dei crediti (cartolarizzazione) ai sensi della legge 448 del 1998 relativa ai contributi previdenziali ed assistenziali dei coltivatori diretti e per l'assunzione della manodopera agricola dovuti dalle aziende all'INPS consentendo loro di regolarizzare entro il 31 dicembre 2003 la posizione direttamente con l'INPS attraverso il pagamento del 20 per cento delle somme dovute al netto di sanzioni, interessi e benefici non goduti ai sensi della legge 185 1992, anche avvalendosi dell'assistenza delle organizzazioni professionali.
9/3200-bis/165. Rossiello, Rava, Preda, Borrelli, Franci, Oliverio.
premesso che,
da diversi anni, il Ministero per i beni e le attività culturali si avvale di personale assunto a tempo determinato per svolgere attività di guardiania, di custodia, e di assistenza presso musei e siti museali italiani;
la presenza di questo personale ha permesso negli ultimi anni, l'apertura pomeridiana serale e festiva di musei, gallerie, scavi e siti culturali, dal momento dell'assunzione a tempo determinato di questo personale, non vi sono stati ulteriori concorsi e dunque è proprio questo personale che permette tuttora i prolungamenti di apertura ed, in alcuni casi, la stessa apertura ordinaria dei siti culturali statali italiani; la scadenza del contratto, già prevista per il prossimo 31 dicembre, è stata prorogata al 31 dicembre del 2003, lasciando quei lavoratori nell'incertezza del loro futuro professionale e il patrimonio culturale statale nell'indeterminatezza per quanto concerne la possibilità di essere fruibile nel migliore dei modi;
9/3200-bis/166. Chiaromonte, Grignaffini, Carli, Martella, Tocci, Capitelli, Sasso, Lolli, Giulietti.
premesso che,
la previsione di destinare il 3 per cento degli stanziamenti per le infrastrutture, iniziativa di per sé encomiabile, tuttavia, se non è vincolata a un piano di investimenti programmati e di finalizzazioni, rischia di riproporre esperienze, già percorse nei decenni passati, di «finanziamenti a pioggia» che non risolvono i problemi di finanziamento ordinario e neanche riescono a rispondere adeguatamente alle esigenze straordinarie della tutela e di interventi a favore di beni e attività culturali;
le riduzioni di bilancio che gravano sul Ministero per i beni e le attività culturali e i tagli che colpiscono le istituzioni culturali costruiscono un problema sempre più grave per la tutela, la valorizzazione e la fruizione del patrimonio culturale nazionale e per lo svolgimento e la programmazione delle attività culturali;
9/3200-bis/167. Grignaffini, Chiaromonte, Carli, Martella, Tocci, Capitelli, Sasso, Lolli, Giulietti.
considerato che,
nelle precedenti Manovre economiche o Leggi Finanziarie si rinvengono disposizioni in materia elettorale sia meramente ordinamentali sia volte ad estendere agevolazioni o a sanare violazioni;
a tal proposito si citano il comma 79 dell'articolo 145 della legge n. 388 del 2000 (Legge Finanziaria per il 2001) in materia di estensione di agevolazioni postali elettorali; i commi 6 e 7 dell'articolo 55 della legge 449 del 1997 (Manovra per il 1998) in materia di riduzione delle sezioni elettorali; il comma 174 dell'articolo 1 della legge n. 662 del 1996 (Manovra per il 1997) in materia di sanatoria delle violazioni mediante versamento di un'oblazione a carico dei responsabili;
9/3200-bis/168. Osvaldo Napoli, Arnoldi, Marras, Vitali.
in relazione alla legge A.C. 3200-bis, visti i finanziamenti disposti per il Ministero dei beni e le attività culturali;
considerato che il 13 ottobre 2002 è stato inaugurato il Teatro delle Muse di Ancona, dopo 59 anni di chiusura;
visto che per la realizzazione dei lavori di ristrutturazione c'è stato un vasto e unitario sforzo delle istituzioni;
Parlamento, Governo, Regione Marche, Provincia e Comune di Ancona che ha anche emesso i BOC mirati al completamento della struttura culturale di grande valenza per Ancona e per l'Italia;
appurato che per il funzionamento del teatro non ci sono provvedimenti normativi di carattere generale in quanto, a seguito della lunga forzata chiusura, lo Stato non ha potuto inserire il Teatro delle Muse nell'ambito del circuito teatrale nazionale;
9/3200-bis/169.Duca.
premesso che:
la sanità rappresenta, soprattutto nelle zone più disagiate del territorio italiano, oltreché indispensabile azione a difesa della qualità della vita, un importante momento di presidio della permanenza abitativa nei territori montani;
recentemente il Veneto e soprattutto il Bellunese (pressoché tutto nel territorio montano, è stato in parte penalizzato con il ridimensionamento della struttura ospedaliera di Auronzo); tale penalizzazione, dovuta soprattutto a ragioni economiche del bilancio veneto della sanità, aggrava non poco la qualità di servizi a beneficio delle popolazioni montane;
tale ridimensionamento dell'Ospedale di Auronzo stà tenendo in allarme tutta la popolazione del Cadore e più in generale di tutta la provincia di Belluno;
ciò premesso:
9/3200-bis/170.Paniz, Sandi.
premesso che:
il Governo si è impegnato ripetutamente, accogliendo diversi ordini del giorno, alla istituzione di Novara di una sede di Corte di Appello, in aggiunta di quella con sede a Torino, o quanto meno di una sezione distaccata della Corte di Appello di Torino;
9/3200-bis/171.Tarditi, Daniele Galli.
considerato che i fenomeni di micro-criminalità stanno aumentando in maniera quasi esponenziale, anche in considerazione delle continue ondate migratorie non controllate;
ritenuto che quella dei «taxisti» è una categoria a rischio posto che la propria attività lavorativa viene esercitata anche durante le ore notturne;
tenuto conto che, a seguito dei recenti fatti di cronaca che hanno riportato alla ribalta il problema di aggressioni contro conducenti di taxi, la categoria si sta attrezzando per la messa in sicurezza delle autovetture, sia per la propria incolumità, sia per quella dei passeggeri trasportati;
9/3200-bis/172.Bricolo, Polledri.
premesso che:
le fondazioni sono organismi che hanno assunto una importanza notevole per la collettività e pertanto la relativa disciplina è oggetto di continue revisione anche in sede di approvazione delle leggi finanziarie per assicurarne lo scopo sociale;
con la presentazione dell'emendamento della Commissione Bilancio n. 45.60, si ripropongono variazioni alla normativa delle fondazioni, di cui al decreto legislativo 17 maggio 1999, n. 153;
le fondazioni, pur avendo natura privatistica, sono organismi che gestiscono risorse finanziarie notevoli della collettività e si prestano, purtroppo, ad esser oggetto di influenze di lobbies, nonché politiche;
pertanto si ritiene opportuno apportare ulteriori modifiche alla disciplina sulle fondazioni, che assicurino:
1) dal punto di vista dell'informazione, la pubblicità delle iniziative e dei progetti realizzati dalle Fondazioni, al fine di evitare sprechi di risorse o destinazione di risorse a beneficiari di parte;
2) una maggiore responsabilità civile e penale degli organi di gestione;
3) la garanzia che venga efficacemente svolta una azione di controllo sull'operato delle fondazioni;
9/3200-bis/173. Polledri, Bricolo, Moroni, Foti, Bertolini, D'Agrò, Pagliarini, Cozzi, Martinelli.
premesso che:
una indagine di circa tre anni fa del nucleo ecologico dei carabinieri evidenziava che circa l'ottanta per cento dei depuratori sono stati progettati male oppure non funzionano, e che alcune grandi città, come per esempio Milano, ne sono addirittura ancora privi;
tutto il mare Adriatico, ma in special modo l'alto e medio Adriatico, è strutturalmente inquinato, così come i suoi bacini fluviali, e le sue caratteristiche geomorfologiche lo rendono da questo punto di vista ancora più a rischio rispetto ad altri tratti di mare, più aperti e quindi con una possibilità di ricambio delle acque molto più elevata;
all'inquinamento prodotto dagli scarichi civili, spesso mal o affatto depurati, si aggiunge inoltre l'apporto degli scarichi industriali, dei concimi agricoli, degli allevamenti;
va ricordato in proposito l'annoso e mai risolto problema dell'eutrofizzazione algale, fenomeno tipico dell'Alto-medio Adriatico, dove gli scarichi civili, industriali ed agricoli che giungono al mare, direttamente o attraverso le foci fluviali, determinano un eccessivo aumento di nutrienti, fosforo e azoto in particolare, con il risultato di un aumento eccessivo delle alghe;
sono circa 19 anni che si provvede ad emanare decreti-legge «fotocopia» di proroga il cui unico effetto è quello di poter definire balneabile un mare che in realtà non è. Continue proroghe che finiscono per favorire l'inadempienza delle regioni in tema di risanamento delle acque;
questo livello di inquinamento e il conseguente degrado ambientale, oltre a mettere a rischio la sicurezza e la salute dei cittadini, provocano consistenti danni alle attività turistiche e alla pesca, attività che contribuiscono in maniera consistente al buon andamento dell'economia non solo delle regioni interessate, ma anche di tutto il nostro Paese;
risulta indispensabile che il Governo centrale abbia un ruolo più incisivo nei confronti delle inadempienze degli enti locali in materia sanitaria e ambientale, le cui eventuali omissioni finiscono per coinvolgere inevitabilmente tutti i cittadini, così come è fondamentale un'assunzione di responsabilità da parte degli amministratori locali per il ruolo che possono e devono svolgere per la tutela della salute e dell'ambiente nel nostro Paese;
ad estendere il suddetto contributo anche ai comuni minori dell'area medio e alto adriatica, che durante il periodo estivo vedono superare il suddetto limite di centomila abitanti;
a prevedere il versamento di una determinata somma da parte dei comuni
9/3200-bis/174. Bulgarelli, Zanella, Boato, Cento, Cima, Lion, Pecoraro Scanio.
premesso che:
il piano d'azione del Governo in materia di infrastrutture e trasporti, delineato dalla delibera CIPE 21 dicembre 2001, in attuazione della legge 21 dicembre 2001, n. 443, in materia di infrastrutture strategiche, destina la maggior parte delle risorse per i trasporti e le infrastrutture ad opere per la mobilità su gomma e - di quelle destinate al trasporto ferroviario - il 70 per cento viene riservato all'alta velocità ferroviaria, lasciando ben poche risorse a disposizione della rete ferroviaria ordinaria e agli interventi di manutenzione e messa in sicurezza;
la parte del piano generale dei trasporti dedicata alla sicurezza in materia ferroviaria segnala in modo chiaro e puntuale le criticità presenti nella rete ferroviaria del nostro paese - tra queste in particolare l'inadeguatezza delle strutture, i problemi legati alla manutenzione ordinaria e straordinaria, l'obsolescenza del parco rotabile - nonché le linee di intervento da seguire per eliminare delle criticità, tra cui l'aumento della capacità della rete nelle tratte interessate da maggiore traffico;
l'Unione Europea ha indicato, con il libro bianco sui trasporti del 12 settembre 2001, il programma di azione per una politica dei trasporti sostenibile e funzionale, che prevede in particolare il rilancio del sistema ferroviario, accompagnato da un «elevato livello di sicurezza della rete ferroviaria»;
alla luce anche del problema della sicurezza, evidenziato dal tragico incidente ferroviario del 20 luglio scorso, appare necessario ed inderogabile avviare immediatamente un piano di risanamento della rete infrastrutturale delle ferrovie italiane per garantire sicurezza ed efficienza del sistema;
la finanziaria 2002 e la legge 166 del 2002, collegato in materia di infrastrutture e trasporti, non hanno previsto stanziamenti adeguati per gli obiettivi indicati dal piano generale dei trasporti e dal libro bianco dell'Unione europea sui trasporti;
la difficile situazione del trasporto ferroviario in Italia si acuisce al sud ed in particolar modo in Sicilia, dove il 92 per cento delle ferrovie è a binario unico, il 42 per cento non elettrificato e dove la velocità commerciale è di appena 30 km/h e sono pertanto indifferibili interventi di adeguamento ed ammodernamento dell'intera rete ferroviaria dell'isola, con benefici per gli abitanti della Sicilia di gran lunga maggiori della realizzazione del ponte sullo Stretto;
la linea ferroviaria Palermo-Messina, una delle più importanti dell'isola, è ancora a binario unico e i tempi di percorrenza sono di gran lunga al di sotto degli standard europei;
a garantire che il livello della manutenzione sia tale da garantire la piena sicurezza dei convogli e dei viaggiatori in tutta la rete ferroviaria italiana;
a stanziare in particolare le risorse necessarie al raddoppio e la messa in sicurezza della linea ferroviaria Palermo-Messina, utilizzando a tal fine parte degli stanziamenti attualmente previsti per la realizzazione di linee ad alta velocità, ed eventualmente differire la realizzazione delle linee ferroviarie veloci non prioritarie, quali, ad esempio la Torino-Novara.
9/3200-bis/175. Pecoraro Scanio, Boato, Bulgarelli, Cento, Cima, Lion, Zanella.
premesso che:
il terremoto che ha colpito nei giorni scorsi la regione Molise è l'ultimo anello di una catena di eventi calamitosi di origine naturale che colpiscono frequentemente il nostro Paese;
la drammaticità degli eventi è spesso determinata da responsabilità umane nella delocalizzazione, progettazione e realizzazione di infrastrutture e di edifici;
frequentemente infatti per inerzia o complicità delle amministrazioni locali viene consentita la realizzazione di edifici privi dei requisiti di sicurezza in caso di eventi sismici, di edifici privi di licenza o concessione edilizia, di edifici realizzati in zone
le stesse amministrazioni locali talvolta si rendono responsabili della realizzazione di pubblici edifici che non sono in regola con le norme di sicurezza;
le ipotesi di sanatoria degli abusi edilizi, come confermato dai dati del Cresme, rischiano di aumentare la diffusione di unità abitative prive dei requisiti di sicurezza necessari ed irrinunciabili, con prevedibili oneri aggiuntivi a carico della collettività sia per la semplice urbanizzazione delle abitazioni stesse, sia nel caso in cui si verifichino eventi calamitosi;
appare in ogni caso necessaria un'azione di monitoraggio delle infrastrutture pubbliche e private al fine di verificarne la sicurezza statica;
a garantire in primo luogo che vengano effettuate le necessarie verifiche agli edifici scolastici ed alle strutture ospedaliere.
9/3200-bis/176. Boato, Pecoraro Scanio, Bulgarelli, Cento, Cima, Lion, Zanella.
premesso che:
ad oltre dieci anni di distanza dalla sua approvazione, la legge n. 281 del 1991, legge quadro in materia di randagismo, continua ad avere difficoltà di applicazione in diverse regioni, spesso per problemi di ordine finanziario;
attualmente l'Italia conta circa 800.000 cani «vaganti», i quali, in assenza di strutture di ricovero, contribuiscono - specialmente in estate - ad aumentare i problemi sociosanitari, in particolare nelle regioni del Sud;
l'elevato numero di animali abbandonati costituisce inevitabilmente anche un problema di sicurezza: infatti, secondo una stima riferita all'intera rete stradale nazionale, gli animali lasciati a loro stessi hanno causato, negli ultimi dieci anni, 45.000 incidenti automobilistici con 4.000 feriti e almeno 200 morti;
le associazioni di volontariato compiono una apprezzabile opera per la gestione di rifugi e canili per il ricovero degli animali randagi, ma i loro sforzi non sono evidentemente sufficienti a coprire tutte le esigenze;
la condivisibile necessità di intervenire per il risanamento del bilancio dello Stato non può prescindere dalla mutata sensibilità nei confronti degli animali e dalla necessità di dare attuazione alla normativa approvata per la loro tutela;
la finanziaria in discussione taglia le risorse destinate alla legge 281/91 stanziando per il 2003 2.389 euro, portando, negli ultimi due anni, ad una riduzione complessiva di quasi il 35 per cento delle risorse,
9/3200-bis/177. Zanella, Pecoraro Scanio, Boato, Bulgarelli, Cento, Cima, Lion.
premesso che:
il decreto legislativo 230 del 1999 recante «Riordino della medicina penitenziaria, a norma dell'articolo 5 della legge 419 del 30 novembre 1998», ha stabilito il passaggio delle competenze sulla salute dei detenuti dall'amministrazione penitenziaria
ma ad oltre tre anni dalla sua entrata in vigore, il suddetto decreto non è stato applicato ed ha creato una «confusione normativa» in materia di competenza e responsabilità che si è tradotta in una notevole diminuzione dei fondi per la medicina penitenziaria dell'11,4 per cento medio procapite tra il 1999 e il 2002;
pertanto il finanziamento per la sanità carceraria si è ridotto dello 0,45 per cento rispetto al 1999 (e del 9,85 per cento rispetto al 2001), ma i detenuti risultano oggi essere ben 6000 (56000) in più del 1999;
dopo la riforma del 1999 si è pensato sempre meno a finanziare la sanità penitenziaria nella convinzione che a farsene carico sarebbe stato il Servizio sanitario nazionale. Ma la scarsità dei fondi a disposizione (circa il 79,72 milioni di euro nel 2002, per una quota capitaria di 1587,35 euro) ha spaventato le ASL che attendevano trasferimenti ben più consistenti e che pertanto hanno scelto una linea «attendista» con il risultato di lasciare la situazione economica carceraria in una specie di limbo;
ad oggi la situazione sta diventando insostenibile e i fondi disponibili sono scesi dell'11,3 per cento tra il 1999 e il 2002, passando da 1587 euro pro capite a 1407 e l'obiettivo dell'amministrazione penitenziaria è una riduzione del 14 per cento;
9/3200-bis/178.Cento, Zanella, Boato, Bulgarelli, Cima, Pecoraro Scanio, Lion.
premesso che
i redditi prodotti all'estero che, se prodotti in Italia, sarebbero considerati rilevanti per l'accertamento dei requisiti reddituali, da valutare ai fini dell'accesso alle prestazioni pensionistiche, devono essere accertati sulla base di certificazioni rilasciate dalla competente autorità estera;
che con decreto del Ministro del Lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro dell'Economia e delle Finanze, sarebbe possibile definire le equivalenze dei redditi, le attestazioni ed i casi in cui la certificazione può essere sostituita da autocertificazione;
che peraltro per le prestazioni il cui diritto è maturato entro il 31 dicembre 2002, la certificazione dell'autorità estera potrebbe essere acquisita in occasione di apposita verifica reddituale da effettuarsi entro il 31 dicembre 2003;
tutto ciò premesso
lo strumento procedurale utilizzabile potrebbe essere un decreto del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, acquisito il parere del Ministero dell'economia e finanze e di concerto con il Ministro per gli italiani nel mondo.
9/3200-bis/179.Zorzato.
premesso che
le coste del basso tirreno calabrese e campano subiscono una continua erosione con conseguenti danni all'ambiente e al patrimonio pubblico e privato;
si rende pertanto necèssario ed urgente un intervento finalizzato al ripascimento delle suddette coste;
la legge 28 dicembre 2002, n. 448 all'articolo 52, comma 59, ha già previsto un finanziamento per la realizzazione di un piano di risanamento ambientale delle aree portuali del basso adriatico;
9/3200-bis/180.Cozzi, Ranieli, Busco, Giuseppe Drago.
premesso che
la Rete ferroviaria italina ha dismesso tutte le stazioni e le relative biglietterie nel tratto Eccellente-Pizzo-Vibo Marina-Briatico-Zambrone-Parghelia-Tropea Ricadi-Ioppolo-Nicotera-Rosarno, sulla linea Lamezia Terme-Rosarno;
questa linea attraversa la costa denominata «degli dei», nel cui tratto insistono oltre un centinaio di insediamenti turistico-alberghieri, con un'elevata capacità ricettiva che determina oltre il 60 per cento dell'introito regionale;
detta tratta è percorsa soltanto da due treni giornalieri, creando gravi disagi agli studenti della zona per raggiungere l'Università di Cosenza, nonché agli operatori turistici e all'utenza soprattutto nella lunga stagione estiva;
9/3200-bis/181.Ranieli, Giuseppe Drago, Brusco.
premesso che
la grave situazione venutasi a determinare a seguito dell'eruzione dell'Etna ha interessato non solo i comuni della provincia di Catania ma anche quelli limitrofi appartenenti alle province di Siracusa, Ragusa, Enna e Messina;
la caduta di lapilli e ceneri ha infatti messo in crisi gran parte della produzione agricola delle suddette aree;
9/3200-bis/182. Giuseppe Gianni, Giuseppe Drago, Naro, D'alia, Germanà, Stagno d'Alcontres.
considerato che
decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 29 novembre 2001 su «Livelli essenziali di assistenza» dispone che non sono più erogabili a carico del Servizio sanitario nazionale alcune prestazioni di terapia fisica e riabilitativa;
molte di tali prestazioni oltre ad essere necessarie in taluni casi ad integrare cure farmacologiche che da sole non sarebbero sufficienti, si rivelano anche spesso utili a sostituire dette terapie farmacologiche in casi in cui la durata delle patologie croniche o le particolari condizioni
sotto quest'ultimo aspetto le terapie fisiche e riabilitative consentono al S.s.n. un risparmio indiretto in quanto riducono il consumo di farmaci molto costosi e soprattutto evitano le numerose complicazioni dei FANS (ulcere, danni epato-renali, eccetera) che determinano costi altissimi in termini di salute, di ricoveri e di costi aggiuntivi per le cure necessarie alle complicanze stesse;
9/3200-bis/183 Maura Cossutta.
in sede di esame del disegno di legge finanziaria per l'anno 2003;
9/3200-bis/184 Diliberto.
premesso che,
il comma 1 dell'articolo 52 della legge 28 dicembre 2001, n. 448 (legge Finanziaria), disponeva per il triennio 2002-2004 la sospensione della norma che prevedeva che le maggiori entrate, accertate a consuntivo, rispetto a quelle iscritte nel bilancio di previsione derivanti dai dividendi e dagli utili delle società per azioni possedute direttamente dallo Stato, fossero destinate, per un importo pari al 20 per cento, al Fondo per l'occupazione di cui all'articolo 2, comma 7, del decreto-legge n. 148 del 1993 convertito con legge 236 dello stesso anno;
le società individuate dalla norma sono essenzialmente quelle derivanti dalla trasformazione in S.p.a. di enti pubblici, alcune delle quali, peraltro solo parzialmente possedute dallo Stato;
quanto agli ultimi dati disponibili, occorre ricordare che nel bilancio di previsione per il 2000 sono iscritti al capitolo 2970, compreso nell'unità previsionale di base 6.2.1 «Redditi da capitale» dello stato di previsione dell'entrata, 7.773 miliardi di lire per «dividendi dovuti dalle società per azioni derivate dalla trasformazione degli enti pubblici, nonché utili da versare da parte degli enti pubblici in base a disposizioni normative o statutarie», mentre il Consuntivo relativo all'anno 2000 indica per il medesimo capitolo un importo versato di lire 9.047 miliardi di lire;
tenuto conto che:
il paese sta vivendo un periodo di particolare gravità nel settore occupazionale evidenziato in primo luogo, ma non solo, dalla crisi Fiat che si ripercuote con conseguenze pesanti sull'apparato industriale del nostro Paese, coinvolgendo il complesso sistema della ricerca, dell'innovazione tecnologica e in particolare l'immenso settore industriale, artigiano e dei servizi dell'indotto;
per affrontare e risolvere delicate e complesse situazioni occupazionali e di rilancio complessivo dell'economia nazionale è necessario disporre di risorse adeguate;
9/3200-bis/185. Marco Rizzo.
premesso che:
il «Petruzzelli» rappresenta uno straordinario patrimonio storico e culturale per tutta la Regione Puglia ed il Mezzogiorno;
si rende necessaria una cabina di regia «alta» per il coordinamento dei finanziamenti e degli interventi:
9/3200-bis/186. Carlucci, Lorusso.
premesso che le erogazioni liberali a favore della ricerca scientifica nel settore medico (in particolare per quella relativa alle malattie degenerative) sono meritevoli di deducibilità nella determinazione del reddito delle persone fisiche e delle imprese;
considerato che nel disegno di legge di riforma del sistema fiscale statale vengono ridefinite le deduzioni del reddito complessivo delle persone fisiche e delle imprese dando particolare risalto a quelle dirette a finalità sociali;
9/3200-bis/187 La Russa, Leo, Ronchi, Bocchino, Castellani, Giulio Conti.
premesso che:
l'articolo 9 della Costituzione prevede che la Repubblica promuova lo sviluppo della cultura e della ricerca scientifica e tecnica;
l'articolo 33 della Costituzione riconosce l'autonomia delle istituzioni di alta cultura, delle università e accademie;
considerato che
l'articolo 24 del presente provvedimento prevede per l'anno 2003 alle amministrazioni il divieto di procedere ad assunzioni a tempo indeterminato, e che prevede altresì una deroga per le università e gli Enti di ricerca per motivate e indilazionabili esigenze di servizio;
tenuto conto delle difficoltà in cui incorrono le università e gli Enti pubblici di ricerca che non debbono deprimere le primarie necessità di sviluppo della ricerca e della divulgazione di conoscenze, per le esigenze dello sviluppo del sistema dell'istruzione superiore e dell'innovazione tecnico-scientifica nell'interesse del Paese,
9/3200-bis/188.Enzo Bianco, Bimbi, Carra, Colasio, Gerardo Bianco.
preso atto che:
sono all'esame dell'assemblea tre disegni di legge riguardanti l'istituzione di tre nuove province;
la discussione generale si è conclusa con il parere favorevole dei gruppi parlamentari;
è imminente il voto finale sui 3 disegni di legge,
9/3200-bis/189.Zama, Schmidt.
considerato che
il disegno di legge finanziaria non corrisponde ancora alle esigenze minime di adeguamento dell'edilizia scolastica drammaticamente emerse nel Paese in occasione del recente terremoto del Molise, ritiene necessario che il Governo si impegni, nel prosieguo dell'esame parlamentare:
1) a individuare le risorse adeguate all'esigenza di non interrompere la continuità di finanziamenti garantita negli ultimi tre anni;
2) a indirizzare tali finanziamenti alla programmazione della contrazione dei mutui da parte degli enti locali interessati alla messa in sicurezza degli edifici e in particolare di quelli che insistono sul territorio delle zone soggette a rischio sismico.
9/3200-bis/190.Capitelli, Grignaffini, Sasso, Carra, Colasio, Titti De Simone, Violante, Ruzzante, Magnolfi.
esaminato il disegno di legge n. 3200-bis-A, recante disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2003);
tenuto conto del previsto rifinanziamento del Fondo nazionale per la realizzazione di infrastrutture di interesse locale, di cui all'articolo 55 della legge 28 dicembre 2001, n. 448;
preso atto che nel comune di Cittadella in provincia di Padova, ed in particolare sullo strategico asse viario Est-Ovest che collega le aree industriali della provincia di Vicenza con la provincia di Treviso nonché sull'altrettanto importantissimo asse viario Nord-sud che collega il padovano con la pedemontana veneta, si trova il pericoloso incrocio di Borgo Bassano, teatro di quotidiani incidenti stradali;
9/3200-bis/191.Rodeghiero.
considerato che:
la legge finanziaria ha tagliato contributi e risorse alle attuali province, trovando\`
sono giacenti presso la Camera dei Deputati e Senato decine di proposte di legge istitutive di nuove province;
l'Unione Province Italiane, da sempre, è contraria all'istituzione di nuove province, onerose per lo Stato e degradanti per il territorio, mentre è favorevole alle unioni e funzioni dei comuni e delle comunità montane;
la Comunità europea raccomanda di favorire i progetti e contributi che si sviluppino intorno ad un concetto di organizzazione su aree vaste di territorio;
il positivo fenomeno delle unioni e fusioni dei comuni e comunità montane è in continua crescita tanto che da 145 del 2001 sono passati a 180 nel 2002;
la proposta di legge finanziaria ha sostanzialmente lasciato invariato l'impegno di spesa per sostenere e sviluppare le unioni dei Comuni e Comunità montane, nonostante il numero crescente di unioni,
9/3200-bis/192.Ruggieri.
premesso che:
analizzando alcuni recenti dati prodotti dall'Istituto superiore di sanità e altri elaborati dal centro studi e ricerche in psichiatria, è possibile delineare quale sia l'attuale stato di attuazione dell'assistenza psichiatrica nel nostro Paese e più in generale in quali condizioni versi il settore sanitario dedicato alla tutela della salute mentale. In tale ambito si constata che in Italia esistono 320 servizi psichiatrici di diagnosi e cura, per un totale di 4.000 posti letto; 65 case di cura private per un totale di 5.600 posti letto; 1.341 strutture residenziali, sia pubbliche sia private; 257 posti in day hospital, 645 centri di salute mentale, 481 centri diurni, 433 imprese sociali che occupano circa 4.000 persone;
nell'organizzazione psichiatrica italiana lavorano circa 30.000 persone di cui oltre 5.000 medici, 1.800 psicologi, 16.000 infermieri professionali, molti assistenti sociali;
la spesa totale per il settore è stimata intorno ai 2,5 miliardi di euro;
in considerazione di tali cifre non si dovrebbe, dunque, affermare che non esista assistenza psichiatrica di comunità;
la situazione cambia aspetto e si dimostra poco qualificante quando si sottopone a verifica la capacità operativa del sistema. Ascoltando i soggetti che si rivolgono ai servizi sanitari psichiatrici e verificando per vie dirette il funzionamento delle varie componenti dell'assistenza psichiatrica e tra queste quelle preposte all'erogazione e alla gestione dei servizi per la cura e la tutela della salute mentale, si constata come il settore sia gravato da grandi situazioni di precarietà, gravi disfunzioni, molte aree di inefficienze e soprattutto da preoccupanti ritardi circa lo svolgimento delle attività di studio e ricerca, con conseguente scarso trasferimento ed uso limitato dei nuovi strumenti di cura e di riabilitazione che tali ricerche sono in grado di offrire;
è oggi urgente intervenire per risolvere le tante e complesse questioni che costituiscono gli anelli deboli dei servizi psichiatrici pubblici, segnatamente perché la disfunzione del sistema si ripercuote
alle vecchie e non risolte questioni si sommano nuove esigenze ed aspettative a cui bisogna dare confacenti risposte. I progressi delle neuroscienze e della psicoterapia, negli ultimi dieci-quindici anni, hanno determinato una serie di cambiamenti molto importanti. In primo luogo, molti disturbi sono diventati curabili: si è quindi ampliata la domanda di salute emergente dalla società. Gli studi più recenti dicono che tale domanda fa riferimento a patologie che comprendono i disturbi dell'umore, in tutte le forme, i disturbi bipolari, d'ansia, del comportamento, nonché quelli legati all'uso di sostanze o all'alcolismo. La prevalenza complessiva annuale di tali disturbi arriva ad essere vicina al 30 per cento;
all'interno della citata domanda, una quota rilevante è soddisfatta dalla professione privata. Studi recenti rilevano che il trend, dal punto di vista delle categorie diagnostiche, vede nella professione privata soprattutto un target costituito dalla patologia dell'infanzia, dell'adolescenza e dalla patologia dei disturbi legati all'uso di sostanze. Tali problematiche, sia per l'insorgenza precoce, sia per le complicanze collegate all'uso di sostanze, hanno, potenzialmente, la prognosi peggiore;
in tali circostanze l'intervento che la pratica privata compie ha carattere anche preventivo. Nell'esercizio della professione privata, nello stato attuale, è maggiore la possibilità di riuscire ad intervenire su patologie che se non venissero trattate adeguatamente costituirebbero un ulteriore aggravio per l'assistenza pubblica: di ciò bisogna tenerne debitamente conto nell'ambito delle azioni che lo Stato si appresta a svolgere in favore della tutela della salute mentale;
nella nostra società hanno sempre maggior peso alcune nuove forme di patologie, spesso sono disturbi lievi e non valutati con la dovuta attenzione. Il più delle volte tali patologie vengono sottovalutate e solo erroneamente i relativi disturbi vengono identificati come patologie minori: non solo a livello statistico la loro percentuale nella popolazione è decisamente maggiore rispetto alle patologie gravi, ma è anche stato provato che le forme di depressione e di ansia, se non trattate correttamente, possono cronicizzare e dare luogo a forme sicuramente più gravi;
esistono nuove patologie e nuovi disagi che investono fasce della popolazione più ampie, a partire dall'adolescenza e dall'infanzia, per finire alla tarda età. In tali circostanze, il concetto di salute mentale si deve in qualche modo allargare e ciò serve per fare prevenzione e per intensificare la ricerca, in modo da predisporre gli strumenti per farvi fronte;
sono già migliaia i nuovi casi di esordio psichiatrico, negli ultimi tempi si è parlato di circa un milione di persone che ricorrono al «famigerato» sistema astrologia-maghi-guaritori televisivi. Il fenomeno è grave e si deve in tutti i modi arginare, sia regolando le trasmissioni televisive, sia, soprattutto, attuando campagne di informazione e di prevenzione presso il pubblico;
un problema molto serio su cui è oggi necessario porre l'accento è la diffusione delle nuove patologie tra gli adolescenti, sono patologie spesso non riconosciute che successivamente cronicizzano dando luogo a conseguenze gravissime o a vere tragedie;
bisogna affrontare seriamente i temi della depressione, l'ansia e i delicati disturbi della condotta alimentare, in primis perché colpiscono soprattutto i giovani e non si deve dimenticare che il suicidio è la seconda causa di morte tra gli adolescenti;
le scuole sono i luoghi deputati dove fare informazione, parlare di salute e di patologie mentali, quando i ragazzi non hanno ancora pregiudizi troppo radicati e si possono abbattere i muri di paure e di
troppo frequentemente oggi si riscontrano casi di cronicizzazioni di malattie che manifestano i primi episodi in età adolescenziale: solo se prese in tempo si possono curare, altrimenti danno luogo a misfatti;
a svolgere nell'anno 2003, d'intesa con le Regioni, una intensa azione in favore della tutela della salute mentale ed in cui siano previste, tra l'altro, misure riguardanti la verifica dello stato di attuazione della normativa in vigore e misure specifiche per affrontare con efficacia i problemi della salute mentale in età evolutiva. In tale ambito, a programmare ed attuare interventi prioritari rivolti a:
a) monitorare il funzionamento del sistema dei servizi pubblici psichiatrici, intensificando i controlli sulla qualità delle strutture e delle prestazioni offerte, sull'appropriatezza delle spese effettuate, nonché sull'efficacia dei trattamenti attuati;
b) assicurare maggiori sostegni e supporti alle famiglie, prevedendo operazioni appropriate per gli scopi di cui trattasi. In tali circostanze ricercare soluzioni per rispondere alle esigenze del «dopo di noi» (quanti genitori sono angosciati da quando succederà dopo!);
c) favorire l'attività di partecipazione delle strutture psichiatriche universitarie al processo di trasformazione del sistema di assistenza psichiatrica, anche al fine di qualificare meglio la formazione e la ricerca;
d) rafforzare i servizi per la salute mentale dell'età evolutiva, realizzando, in tale ambito, campagne di informazione e di prevenzione mirate e capillari. Tali campagne andrebbero realizzate principalmente presso le scuole e rivolte alle famiglie, agli insegnanti e ai giovani in generale;
e) attuare una lotta rafforzata contro i nuovi disturbi psichiatrici che colpiscono i giovani, in modo da avvicinare gli adolescenti alle strutture dove possono essere aiutati ad affrontare le loro crisi e così ricevere cure per combattere le malattie emergenti di cui sono affetti, quali la depressione, l'ansia e i disturbi alimentari;
ad adottare ogni utile provvedimento che possa contribuire a risolvere le problematiche riportate in premessa e a rafforzare il sistema nazionale preposto alla tutela della salute mentale. In tali circostanze, a valutare la possibilità di destinare nuove risorse a sostegno dell'assistenza psichiatrica, utilizzando, per lo scopo, quote commisurate dei fondi istituiti in favore della solidarietà sociale e della prevenzione sanitaria.
9/3200-bis/193.Burani Procaccini, Romani, Palumbo, Caminiti, Borriello, Oliverio, Massidda, Minoli Rota, Stagno d'Alcontres.
valutata positivamente l'abolizione del divieto di cumulo tra reddito di lavoro e pensione di anzianità, pur se attualmente ancor limitato ai casi di cui all'articolo 30 della Legge Finanziaria 2003;
rilevato altresì che tra gli attuali pensionati molti raggiunsero in passato l'anzianità contributiva con un numero di annualità inferiore a quelle previste dall'articolo 30 e che la mancata estensione del regime della cumulabilità a questa platea di pensionati determinerebbe il mantenimento di aree di lavoro nero che la presente innovazione normativa tende invece ad estinguere;
9/3200-bis/194.Santori, Campa, Rosso, Daniele Galli, Gazzara, Di Teodoro, Perrotta, Taborelli, Fratta Pasini, Oricchio, Viale, Zanetta, Zama, Giudice.
premesso che
la direttiva 2001/37/UE del 5 giugno 2001 prevede l'adozione della normativa nazionale di recepimento da parte dei singoli Stati membri al 30 settembre 2002;
ricordato che le nuove prescrizioni hanno l'obiettivo di rendere noto in modo ancora più esplicito ai consumatori i gravissimi danni provocati alla salute dal fumo
9/3200-bis/195.Minoli Rota, Palumbo, Di Virgilio, Massidda, Cuccu, Caminiti, Borriello.
preso atto che occorre favorire l'obiettivo generale dello sviluppo economico del Mezzogiorno d'Italia, anche attraverso opportune forme di incentivo alle attività commerciali internazionali;
considerato che la legge 15 marzo 1951, n. 101, ha istituito un punto franco nello Stretto di Messina, individuandone ambito e modalità di funzionamento, che non sussistono elementi di incompatibilità con la normativa comunitaria, di cui ai regolamenti (CEE) n. 2913/92 del Consiglio, come modificato dal regolamento (CE) n. 2700/2000 del Parlamento europeo e del Consiglio, e n. 2454/93 della Commissione, come modificato dal regolamento (CE) n. 993/2001 della Commissione, i quali prevedono e disciplinano punti e depositi franchi, e che la materia doganale è riservata in via esclusiva allo Stato;
rilevato che sono stati già autorizzati ed attivati, o sono in corso di attivazione, sul territorio dello Stato altri punti franchi, in particolare a Trieste, Venezia, Genova, Napoli e Cagliari -:
9/3200-bis/196.Crimi, Caminiti, Grimaldi, Romano, Misuraca, Marinello, Stagno d'Alcontres, Naro, Gazzara, D'Alia, Germanà, Carrara.
considerato che:
il DL 311/2001 in materia dì agevolazioni postali ha prorogato a tutto il 2002 il sistema di rimborso diretto alle imprese editoriali ed associazioni non profit;
conseguentemente la Società Poste Italiane Spa ha praticato nel 2002 ai soggetti agevolati le tariffe ridotte vigenti nel 2001;
tenuto conto che:
il settore dell'editoria versa in situazione particolarmente difficile;
il volume complessivo di pezzi spediti dai soggetti titolari delle agevolazioni nei
a dare evidenza e copertura alle spese aggiuntive per il settore riconoscendo alla società Poste Italiane Spa quanto sarà determinato nella contrattazione tra Governo e Poste Italiane Spa;
a valutare interventi a supporto al settore delle imprese editoriali e delle associazioni non profit valutando l'ipotesi di prorogare le misure agevolative.
9/3200-bis/197.(Testo modificato nel corso della seduta). Bianchi Clerici, Caparini, Lainati, Malgieri.
premesso che
il settore della ricerca in Italia soffre di una carenza di finanziamenti;
le recenti dichiarazioni del Commissario europeo per la ricerca scientifica Philippe Busquin hanno evidenziato il ritardo del nostro paese che si sostanzia nell'esiguo numero di ricercatori, nella scarsezza di investimenti da parte dello Stato e dei privati, nella penuria di pubblicazioni scientifiche e nella inadeguatezza della percentuale di investimenti in ricerca sul Prodotto interno lordo, che ci mette agli ultimi posti in Europa;
la recente crisi in diversi settori strategici dell'industria, è uno dei sintomi più gravi dell'inadeguatezza degli investimenti per la ricerca;
9/3200-bis/198.Tocci, Martella, Grignaffini, Chiaromonte, Capitelli, Sasso, Lolli, Giulietti, Carli.
premesso che:
la Fiat ha bisogno di coraggiosi interventi per la soluzione di una crisi che rischia di compromettere la presenza autonoma dell'Italia nel settore dell'auto e di incidere pesantemente in aree territoriali già difficili e che nell'ambito di questa soluzione complessiva occorre trovare un futuro adeguato anche ai settori della componentistica, come nel caso della Magneti Marelli, che garantisca insieme un mercato di sbocco e un adeguato assetto proprietario;
le difficoltà che la crisi Fiat riverbera sugli stabilimenti Magneti Marelli, il cui azionariato è oggi interamente di proprietà Fiat, di cui sono elementi caratteristici il preannuncio di circa 90 lavoratori eccedenti da parte dell'azienda e l'avvio di un periodo di cassa integrazione per circa 200 lavoratori;
l'intenzione espressa da oltre 2 anni dall'azionista Fiat di vendere la proprietà dell'azienda e l'esigenza che questo avvenga in modo tale da garantire alla Magneti Marelli le condizioni per rilanciare e consolidare il ruolo di progettazione e di sviluppo produttivo qualificato nel settore della componentistica;
l'incertezza di questi anni ha sicuramente influito sulla politica degli investimenti condizionandola pesantemente, tanto più in mancanza di un chiaro progetto industriale da parte della proprietà, causando difficoltà nella competitività dell'azienda a fronte del processo di concentrazione in atto nei concorrenti soprattutto nella sfida dell'innovazione;
le istituzioni locali, comune di Bologna e di Crevalcore, provincia di Bologna e Regione stanno prendendo iniziative per contribuire al superamento dell'attuale fase di difficoltà.
stando alla situazione descritta che sta creando gravi preoccupazione tra i lavoratori interessati e a Bologna,
prendere iniziative per salvaguardare il futuro produttivo, di forte specializzazione del gruppo Fiat e di conseguenza del patrimonio occupazionale e professionale dei lavoratori;
affrontare nell'ambito della soluzione dei problemi del gruppo Fiat gli specifici problemi riguardanti il futuro della Magneti Marelli e anche a creare un tavolo di discussione specifico su questo gruppo.
9/3200-bis/199.Grandi.
premesso che:
per fronteggiare i drammatici eventi alluvionali dell'autunno 2000 furono promulgati vari atti normativi dalle iniziali ordinanze per la prima emergenza fino alla legge 365 del 11 dicembre 2000, nonché le Finanziarie n.388 del 23/12/2000 e n.448 del 28/12/2001;
considerato che:
è stata evidenziata dalla Regione Piemonte l'incongruità tra quanto disposto dalla ordinanza 3090/2000 circa l'entità del contributo per i beni mobili registrati rispetto a quanto disposto dal comma 6 dell'articolo 4 del decreto legge 12.10.2000 n. 279 convertito con modificazione dalla legge 11 dicembre 2002 n. 365;
9/3200-bis/200.Dameri.
premesso che:
il Parco Nazionale d'Abruzzo, nato con lo scopo originario di tutelare la flora e la fauna dell'Appennino Centrale, in poco tempo si è affermato in tutto il mondo come modello per la difesa dell'ambiente e per la protezione della natura in tutte le sue forme. Gli ampi spazi di foreste, pascoli, vallate e radure, irrorati da copiose sorgenti, custodiscono, infatti, una ricchezza naturalistica d'incomparabile valore;
il «Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise», istituito nel 1923, ha un'estensione di 50.000 ettari (con oltre 100.000 ettari di Area Contigua Esterna) permettendo la conservazione di una ricca flora e fauna tipica rappresentata da più di 2.000 specie di piante superiori e da una innumerevole varietà di specie animali (oltre 60 specie di mammiferi, 300 di uccelli, una enorme varietà di insetti, ecc);
la storia del parco è stata sempre caratterizzata dal continuo sforzo di armonizzare gli imperativi della conservazione con le esigenze dello sviluppo. In questo senso esso non solo identifica il Parco nazionale più antico d'Italia ed al contempo una istituzione di riferimento per la conservazione della natura, ma ha incarnato uno strumento di sviluppo sociale ed economico che ha fatto del rispetto dell'ambiente un punto di riferimento imprescindibile;
l'ambiente come risorsa economica di una regione che vede l'entroterra sempre più in difficoltà ha rappresentato negli anni un baluardo di sopravvivenza e di sviluppo che non solo ha determinato ingenti esternalità positive, ma ha permesso la sopravvivenza di mestieri e culture antichi che possono rappresentare, in un sistema sempre più globalizzato, una nicchia economica da difendere e preservare;
la grave crisi gestionale e finanziaria che il Parco si trova a dovere sopportare non solo sta mettendo a serio repentaglio tutto quanto fino ad oggi realizzato, ma la sopravvivenza stessa dell'Ente, con tutte le enormi ripercussioni che questo può comportare sia in tema di protezione ambientale sia sulle economie locali e regionali;
ad assicurare la salvaguardia occupazionale di alcune decine di dipendenti precari legati ad esso da contratti atipici, nati nel tempo e prorogatisi per anni.
9/3200-bis/201.Dorina Bianchi, Maninetti, De Laurentiis, Di Giandomenico, Tucci, Naro, D'Alia, Anna Maria Leone.
vista la direttiva 16/93 CE recepita nel DL 368/1999;
considerato che nel passato non si è data attuazione al dispositivo della legge suddetta né dal punto di vista economico né giuridico-normativo;
constatato che il Governo aveva previsto nel DPEF 2003- 2005 tale possibilità;
considerato il grave e perdurante disagio dei medici «specialisti» di tutte le facoltà di medicina l'Italia, che di fatto partecipano attivamente alle attività assistenziali, senza un adeguato riconoscimento economico, previdenziale e normativo;
9/3200-bis/202.Di Virgilio, Massidda, Palumbo, Baiamonte, Borriello, Burani Procaccini, Caminiti, Minoli Rota, Stagno d'Alcontres, Cuccu.
premesso che,
le strutture universitarie risultano carenti di impianti nei quali gli studenti possono impegnarsi in attività sportive;
la potenziale utenza dei suddetti impianti è d'altronde crescente;
è quindi opportuno un sostegno finanziario alla predisposizione di strutture che consentano l'attività sportiva degli studenti universitari;
9/3200-bis/203.Meduri, Patria, Gerardo Bianco, Enzo Bianco.
premesso che:
con il provvedimento di cui all'oggetto si sono affrontate le enormi questioni, sia in termini infrastrutturali che sociali, che affliggono il Mezzogiorno;
il grave evento sismico che ha colpito il Molise e la provincia di Foggia rischia di determinare un situazione ancora più grave, da un punto di vista economico e sociale, in aree che già vivevano grosse difficoltà;
ad intervenire con ulteriori finanziamenti straordinari a favore delle zone colpite dal terremoto sia in Molise che nella provincia di Foggia, destinati non solo alla ricostruzione ma anche al rilancio economico e sociale con particolare riferimento alle infrastrutture (ad esempio nel campo del trasporto viario e ferroviario e delle infrastrutture sanitarie) e allo sviluppo economico e turistico (con interventi
9/3200-bis/204.Di Gioia.
premesso che le erogazioni liberali a favore della ricerca medica in campo oncologico sono meritevoli di deducibilità nella determinazione del reddito imponibile ai fini delle imposte sui redditi e dell'IRAP;
considerato che la delega di riforma del sistema fiscale statale prevede il riordino della disciplina delle deduzioni del reddito imponibile dando particolare risalto a quelle che perseguono obiettivi di solidarietà sociale;
9/3200-bis/205.Petrella, Costa, Giulio Conti, Pezzella, Cardiello, Caruso, Fasano, Malgieri, Briguglio, Ronchi, Landolfi, Antonio Pepe.
premesso che:
la provincia di Avezzano è espressione di profonde esigenze di un territorio geograficamente e storicamente omogeneo, con una sua realtà socio-economica diversa dalle altre componenti territoriali della provincia di attuale appartenenza;
essa rappresenterebbe una realtà locale che prende rilievo su di un territorio (di ettari 190.577 pari a 18 per cento del territorio regionale ed il 37,9 per cento di quello della provincia di L'Aquila) di stessa cultura, tradizione ed economia; caratterizzato da un processo reale di evoluzione e di maturazione, e che per questa sua precisa caratterizzazione, esprime una indifferibile domanda istituzionale di governo locale, che corrisponde a specifiche necessità di guida, di coordinamento di programmazione;
tutto ciò è in piena consonanza con la nuova concezione di provincia che va delineandosi e che particolarmente la vede proprio come ente depositario di competenze inerenti la gestione unitaria, con specifica competenza di progettazione e di pianificazione del territorio;
alla sensibilità del Governo non può sfuggire il fatto che la domanda istituzionale di governo locale è stata ripetutamente proposta con tentativi che risalgono addirittura ai primi del '900, che la stessa è stata confortata ed esaltata da una proposta di legge di iniziativa popolare sottoscritta da 52.726 elettori che rappresenta l'unico caso di specifica istanza in materia nella storia repubblicana italiana,
a fornire la relazione tecnica ex articolo 76-bis del regolamento senatoriale relativa alla valutazione degli oneri conseguenti
9/3200-bis/206.De Laurentiis, Degennaro, Anna Maria Leone, Maninetti, Tucci, Di Giandomenico.
considerato che
il rilievo fondamentale della politica dell'immigrazione, volta a contenere i fenomeni di illegalità nonché ad assicurare l'ingresso, in Italia, dei soggetti che abbiano già concluso un rapporto di lavoro;
che negli ultimi dieci anni il ruolo operativo del Corpo delle Capitanerie di porto ha assunto connotazioni assai ampie, in particolare per quanto concerne i profili connessi alle funzioni di polizia e di controllo in mare e sulle coste ed in relazione, soprattutto, ai crescenti flussi di immigrazione illegale che il Paese subisce per effetto della propria particolare configurazione fisica;
altresì che a fronte dell'implementazione delle funzioni istituzionali si è provveduto, nei precedenti esercizi finanziari, a stanziare - attraverso impegni di spesa mirati e suddivisi nel tempo - le risorse necessarie affinché il Corpo potesse disporre di mezzi navali idonei per garantire le operazioni di corto e medio raggio a partire dal 1 gennaio 2003;
vista la legge 30 luglio 2002, n. 189, recante Modifica alla normativa in materia di immigrazione e di asilo, che in particolare con l'articolo 11 accresce l'area di intervento istituzionale del Corpo (della legge);
che a tali nuovi compiti si dovrebbe provvedere con un notevole incremento dell'operatività dei mezzi navali già in servizio nonché di quelli che in servizio entreranno a decorrere dal gennaio
2003;
che l'attuale schema di disegno di legge finanziaria per il 2003 prevede un abbattimento delle dotazioni finanziarie delle unità previsionali di base relative alle Capitanerie di porto in misura del 10 per cento e che tale circostanza, oggettivamente, non soltanto non consentirà di assicurare le attività d'Istituto relative alle disposizioni della legge Fini-Bossi ma determinerà, paradossalmente, la riduzione della propria operatività di contrasto all'immigrazione clandestina in mare rispetto al corrispondente periodo dell'anno decorso;
impegna il Governo affinché per l'acquisto di mezzi navali ed aeromobili del Corpo delle Capitanerie di Porto e, quindi, delle dotazioni ed attrezzature tecniche da destinare alle unità già operanti oltre quelle di prossima acquisizione sia assicurato un'idonea copertura finanziaria.
9/3200-bis/207.Emerenzio Barbieri, Di Giandomenico.
premesso che
l'intesa interistituzionale tra Stato, regioni ed enti locali del 20 giugno 2002 prevede di definire in sedi paritetiche tra Stato e autonomie le linee fondamentali dell'attuazione del federalismo fiscale;
la risoluzione con la quale la Camera e il Senato hanno approvato il documento di programmazione economica e finanziaria ha impegnato il Governo a impostare la legislazione di bilancio nei suoi tipici settori di intervento normativo (fisco, pubblico impiego, sanità e investimenti pubblici) in modo da delineare politiche legislative fin dall'origine volte a promuovere lo spazio per l'esercizio delle nuove competenze delle autonomie territoriali in una cornice unitaria, a parità di effetti finanziari e comunque garantendo il conseguimento degli obiettivi di crescita nella stabilità che informano l'azione di governo;
il Governo ha presentato alle Camere una serie di fondamentali interventi di riforma che interessano l'intero assetto dei rapporti istituzionali tra Unione europea, Stato, sistema delle autonomie quali il disegno di legge di revisione costituzionale in materia di devoluzione, il disegno di legge di attuazione del nuovo Titolo V della costituzione, il disegno di legge di revisione delle procedure di partecipazione alla fase ascendente e discendente delle decisioni comunitarie;
sono in discussione nei due rami del Parlamento le modifiche regolamentari per dare attuazione all'articolo 11 della legge costituzionale n. 3 del 2001 che prevede l'integrazione della Commissione per le questioni regionali con i rappresentati delle autonomie regionali e locali in modo da assicurare un primo canale di partecipazione del sistema delle autonomie alle scelte legislative del Parlamento nazionale, come concordato anche nella citata intesa interistituzionale del 20 luglio scorso;
gli interventi in materia istituzionale vanno coordinati con quelli in materia finanziaria in modo da assicurare una definizione coerente del nuovo assetto dei rapporti tra Unione europea, Stato e autonomie che assicuri il massimo coordinamento tra i diversi interventi di riforma, eviti l'espansione dei costi delle pubbliche amministrazioni e ponga come prioritarie le esigenze di semplicità per i cittadini e nonché quelle di sviluppo di tutte le potenzialità del territorio e dei sistemi produttivi locali;
la legge finanziaria per il 2003, oltre a disporre una serie di interventi di diversa natura che anticipano le misure necessarie a dare attuazione ai principi in materia di federalismo fiscale stabiliti dall'articolo 119 della costituzione, prevede l'istituzione di un'Alta Commissione di studio per la definizione dei principi generali di coordinamento della finanza pubblica e del sistema tributario sulla base dell'accordo che dovrà essere raggiunto in sede di conferenza unificata sui meccanismi strutturali del federalismo fiscale;
2) a presentare al Parlamento, unitamente alla relazione prevista dall'articolo 3, lettera b, e entro il 30 aprile 2003, un «libro bianco» che definisca il senso complessivo delle riforme in atto, la loro cornice unitaria, i criteri per il raccordo e il coordinamento degli interventi di riforma avviati nei diversi settori coinvolti dall'attuazione dei principi in materia di federalismo fiscale, anche con riferimento agli altri processi di riforma in corso, nonché i tempi di attuazione. In questo quadro dovranno essere presentati anche gli indirizzi per l'adeguamento al nuovo sistema dei rapporti tra Stato, regioni ed enti locali della procedura annuale di bilancio e di tutti gli strumenti in essa ricompresi (Dpef, legge finanziaria e di bilancio, provvedimenti collegati, relazioni trimestrali di cassa ed altri rapporti informativi);
3) tale documento dovrà essere presentato in tempo utile per permetterne un esame da parte delle assemblee dei due rami del parlamento entro il 31 maggio 2003 anche ai fini di una nuova impostazione del procedimento di bilancio per il 2004.
9/3200-bis/208.Giancarlo Giorgetti.
premesso che:
una poderosa e capillare campagna pubblicitaria, aumentando ulteriori, notevoli investimenti, magnifica la qualità del servizio offerto dalla F.S Trenitalia per il trasporto su rotaia, fornendo anche immagini tranquillizzanti sulla eleganza e comodità delle vetture viaggianti;
considerato che:
da numerose e talvolta anche esuberanti proteste dei viaggiatori diretti nelle località del sud Italia, soprattutto Calabria e Sicilia, emerge una realtà completamente diversa, con notevoli ritardi sugli orari stabiliti e vetture fatiscenti e mancanti di qualsiasi servizio, che mortifica la dignità individuale di chi viaggia e collettiva delle intere popolazioni interessate
9/3200-bis/209.Caruso.
premesso che:
la sanità ospedaliera pubblica, spesso di qualità molto elevata e portata avanti da operatori sanitari la cui professionalità e dedizione alla cura e all'assistenza dei pazienti è unanimemente riconosciuta, è a volte paralizzata da strutture vetuste e fatiscenti, che possono recare grave pregiudizio non solo alla qualità dell'assistenza alberghiera prestata, ma rischiano di incidere, dequalificandola, anche sull'assistenza sanitaria;
è assolutamente necessaria una politica di ammodernamento delle strutture sanitarie ospedaliere pubbliche investendo nelle ristrutturazioni e nell'innovazione così da riattare le strutture obsolete mettendole a norma, rendendole consone alle esigenze dei tempi attuali e permettendo agli ospedali e alle aziende ospedaliere pubbliche, in particolare a quelle di interesse nazionale, di offrire strutture all'altezza della elevata qualità dell'assistenza prestata;
che l'innovazione e l'adeguamento delle strutture ospedaliere pubbliche sono resi necessari anche dalle nuove norme in materia di dotazione di posti letto, delle nuove tecniche operatorie e assistenziali e delle nuove acquisizioni scientifiche;
che l'ammodernamento e la ristrutturazione del patrimonio edilizio ospedaliero è necessario per la messa in sicurezza e può essere uno degli strumenti di eliminazione di sprechi e utilizzi impropri;
nella finanziaria 2003 sono venute meno le risorse previste per portare a compimento i programmi di edilizia sanitaria;
9/3200-bis/210.Valpiana.
premesso che
il 2003 è stato dichiarato anno europeo per la disabilità;
le questioni legate alla promozione e difesa dei diritti delle persone disabili hanno bisogno di trovare coerenza nelle politiche generali oltre in quelle di settore;
vi è necessità di verificare a livello del sistema delle autonomie, regioni ed enti locali, la pratica attuazione dei dispositivi ordinamentali dei diritti affermati;
la cultura delle integrazione e dell'inserimento è patrimonio culturale e filone delle teorie di inclusione a livello europeo
9/3200-bis/211.Giacco, Battaglia, Turco, Labate, Zanotti, Di Serio D'Antona, Lucà, Bolognesi, Bogi, Petrella, Duca, Gasperoni, Calzolaio.
considerato che i concorsi Asi hanno ricevuto lotti (liberi e revocati) nonché contributi da parte dello Stato la cui assegnazione potrebbe configurare sopravveniente attive tassabili;
tenuto conto che detti beni non devono essere assoggettati a tassazione fino a quando non vengano alienati;
9/3200-bis/212.Brusco.
a rivedere le modalità di esonero dal canone per l'installazione di mezzi pubblicitari, affinché per le insegne di esercizio di superficie complessiva superiore ai cinque metri quadrati l'imposta o il canone siano dovuti solo per la superficie eccedente il limite ivi indicato.
9/3200-bis/213.Deodato.