XIX Legislatura

Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su altri illeciti ambientali e agroalimentari

Resoconto stenografico



Seduta n. 48 di Mercoledì 26 giugno 2024
Bozza non corretta

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
Morrone Jacopo , Presidente ... 3 

Audizione di rappresentanti dell'Associazione «La Lupus in Fabula», nell'ambito del filone d'inchiesta relativo ai fatti concernenti la discarica di Riceci:
Morrone Jacopo , Presidente ... 3 
Angelini Flavio , presidente dell'associazione «La Lupus in Fabula» ... 5 
Morrone Jacopo , Presidente ... 13 
Angelini Flavio , presidente dell'associazione «La Lupus in Fabula» ... 13 
Morrone Jacopo , Presidente ... 13 
Angelini Flavio , presidente dell'associazione «La Lupus in Fabula» ... 13 
Morrone Jacopo , Presidente ... 14 
Angelini Flavio , presidente dell'associazione «La Lupus in Fabula» ... 14 
Morrone Jacopo , Presidente ... 14 
Angelini Flavio , presidente dell'associazione «La Lupus in Fabula» ... 14 
Morrone Jacopo , Presidente ... 14  ... 17 
Angelini Flavio , presidente dell'associazione «La Lupus in Fabula» ... 17 
Morrone Jacopo , Presidente ... 17 

Audizione di rappresentanti dell'Associazione «Iniziativa Democratica A.P.S.», nell'ambito del filone d'inchiesta relativo ai fatti concernenti la discarica di Riceci:
Morrone Jacopo , Presidente ... 17 
Carrabs Gianluca , rappresentante dell'associazione «Iniziativa Democratica A.P.S.» ... 19 
Morrone Jacopo , Presidente ... 22 
Carrabs Gianluca , rappresentante dell'associazione «Iniziativa Democratica A.P.S.» ... 22 
Morrone Jacopo , Presidente ... 22 

(La seduta, sospesa alle 8.45, è ripresa alle 8.50) ... 23 

Sulla pubblicità dei lavori:
Morrone Jacopo , Presidente ... 23 

Comunicazioni del presidente:
Morrone Jacopo , Presidente ... 23

Testo del resoconto stenografico
Pag. 3

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE
JACOPO MORRONE

  La seduta comincia alle 8.

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che, se non vi sono obiezioni, la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche mediante l'attivazione di impianti audiovisivi a circuito chiuso e la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati.

Audizione di rappresentanti dell'Associazione «La Lupus in Fabula», nell'ambito del filone d'inchiesta relativo ai fatti concernenti la discarica di Riceci.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'audizione di rappresentanti dell'Associazione «La Lupus in Fabula», nell'ambito del filone d'inchiesta relativo ai fatti concernenti la discarica di Riceci.
  Saluto in particolare il presidente Flavio Angelini, che è collegato con noi in videoconferenza e che ringrazio per la disponibilità.
  Ricordo che la seduta odierna si svolge nelle forme dell'audizione libera ed è aperta alla partecipazione da remoto dei componenti della Commissione. Avverto, inoltre, il nostro ospite che della presente audizione sarà redatto un resoconto stenografico. Segnalo altresì che, poiché l'audizione odierna si svolgerà in videoconferenza, non sarà possibile sottoporla a regime di segretezza, in quanto tale regime implicherebbe la sospensione di tutti i collegamenti da remoto, oltre a chiudere la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati. Pertanto, se il nostro ospite dovesse ritenere opportuno essere Pag. 4audito in seduta segreta, la Commissione potrà votare tempistiche e modalità di prosecuzione dei lavori compatibili con la segretezza della seduta.
  L'audizione odierna rientra nell'ambito dell'approfondimento, avviato per la decisione dell'ufficio di presidenza integrato dai rappresentanti dei gruppi del 20 dicembre 2023, sul sistema di smaltimento dei rifiuti nella regione Marche, in particolare sulla discarica di Riceci, nella provincia di Pesaro-Urbino, dove una delegazione della Commissione si è personalmente recata svolgendo un sopralluogo il 19 marzo scorso, nell'ambito della missione istituzionale nell'intera provincia.
  Ricordo che la Commissione è chiamata, in base alla relativa legge istitutiva, a svolgere indagini atte a fare luce sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su altri illeciti ambientali e agroalimentari, anche con riguardo a verifiche di eventuali comportamenti illeciti nell'ambito della pubblica amministrazione centrale e periferica ovvero di soggetti pubblici o privati operanti nella gestione del ciclo dei rifiuti.
  La Commissione ha inoltre il compito di individuare eventuali connessioni tra tali attività illecite e altre attività economiche, con specifico riferimento al traffico dei rifiuti all'interno dei territori comunali e provinciali e tra le diverse regioni, anche tenendo conto del divario nella dotazione di impianti. In tale contesto, nell'ambito dell'attività di inchiesta avviata, la Commissione verifica altresì l'eventuale sussistenza di attività illecite relative alla gestione dei servizi di trattamento, smaltimento e recupero dei rifiuti da parte di soggetti pubblici o privati, con particolare riguardo anche ai sistemi di affidamento dei citati servizi, nonché lo stato dell'attività di bonifica dei siti risultanti inquinati a seguito del mancato rispetto della normativa vigente in materia ambientale.Pag. 5
  Cedo dunque la parola al presidente Angelini per lo svolgimento di una relazione introduttiva, al termine della quale i colleghi parlamentari potranno rivolgere eventuali domande o richieste di chiarimento. Le lascio la parola per 10-15 minuti oppure quello che sarà necessario, sapendo che avremo circa 30 minuti in tutto, quindi vorrei lasciare anche spazio ai colleghi presenti per qualche domanda, dove ci fosse necessità.
  Buongiorno e grazie di aver partecipato.

  FLAVIO ANGELINI, presidente dell'associazione «La Lupus in Fabula». Buongiorno presidente Morrone, buongiorno a tutte e a tutti, e grazie per questa audizione, a nome mio personale e dell'associazione «La Lupus in Fabula».
  Credo che ormai sia noto a tutte e a tutti, a voi onorevoli commissari prima di altri, di come, una mattina del 2020, alla più volte nominata signora Maria Zavoli, nata il 30 settembre 1933, sia balzata in mente la voglia di costituire, con soldi propri, una società, la Ecoservizi S.r.l., nella Repubblica di San Marino, di cui risulta amministratore unico il signor Simone Sammaritani, nato a Rimini il 14 ottobre 1972, nonché di come alla stessa signora, sempre presuntivamente con soldi propri, sia nato poi il desiderio di far costituire all'anzidetta società, questa volta in territorio italiano, a Rimini, comunque confinante e molto collegato alla benemerita citata Repubblica, un'altra società, la Ecosun, poi Aurora S.r.l., con capitale sociale di ben 25.000 euro, avente come unico socio l'anzidetta società sammarinese. Costituita la Ecosun, in data 25 maggio 2021, società di scopo verosimilmente nata con l'obiettivo unico di procedere con la realizzazione della discarica di rifiuti nella località nominata Riceci, tale progetto, evidentemente concepito assai indietro nel tempo e da allora verosimilmente tenuto segreto a tutti, concerne – lo ricordiamo – lo smaltimento di 5 milioni di tonnellate di rifiuti speciali in 25 anni. Sarebbe forse Pag. 6opportuno audire in questa sede la signora Maria Zavoli. Sapete benissimo, inoltre, ma credo possa essere utile ripeterlo, perché credo sia un passaggio estremamente importante dal quale potrebbero e dovrebbero scaturire conseguenze e problematiche di non poco rilievo, di come la considerevole cifra di euro 2,9 milioni sia passata da Pesaro a San Marino, via Rimini, a seguito di una delibera del consiglio di amministrazione di Marche Multiservizi del 12 dicembre 2022, di cui nessuno, tranne probabilmente il dottor Tiviroli, sembrerebbe essersi minimamente accorto (ma ci tornerò). Prima, però, vorrei richiamare la vostra attenzione su quanto avvenuto tra agosto ed ottobre del 2022, quindi mesi prima dell'anzidetta delibera e circa otto mesi prima del deposito ufficiale del progetto per la discarica di Riceci, avvenuto in data 18 aprile 2023 presso la provincia di Pesaro-Urbino. Le date sono importanti – molto importanti – così come i flussi di denaro. In data 12 ottobre 2022, presso lo studio del notaio Luisa Rossi, di Pesaro, sono stati sottoscritti i contratti preliminari di compravendita dei terreni interessati dall'intervento di cui qui si parla, promittente l'acquisto l'Aurora S.r.l., tramite l'amministratore unico Ambrogio Rossini, promittenti la vendita vari proprietari di terreni nell'area di Riceci, precisamente i signori Urtini Giovanni, Urtini Giuliano, Saccomandi Michele, Galeazzi Loris e Pierini Nadia Ester, Pagnoni Marco Stefano, Nicoletti Bon Maria, Nicoletti Maria Silvia, Nicoletti Carlo Alberto. Terreni promessi in vendita con clausola risolutiva per complessivi ettari 47, 30 e 58; prezzo complessivo concordato euro 2.251.037,93, mediamente 50.000 euro all'ettaro; un vero affare per chi ha promesso la vendita, se consideriamo che, almeno in quel momento, il valore medio dei terreni agricoli della provincia di Pesaro-Urbino era stimato in euro 15.000 circa ad ettaro. Se si considera che una buona parte dei terreni individuati come Pag. 7possibile sede della discarica sono di natura calanchiva ed in forte declivio, detto valore medio dovrebbe essere abbassato anche di molto. Mi risulta che ai proprietari di quei terreni siano state offerte cifre presumibilmente di cinque-sei volte superiori al valore di mercato. Tra il 24 e il 25 agosto, quindi ben prima della sottoscrizione dei compromessi ufficiali, risultano essere stati versati acconti per complessivi euro 209.839,50. In data 6 ottobre 2022 sono stati versati ulteriori acconti – chissà perché – per ulteriori 25.263,40 euro. In sintesi, ancor prima della formalizzazione dei compromessi, sono stati versati acconti per complessivi euro 235.102,90.
  Le domande che sorgono spontanee, anche senza pretendere di essere degli esperti in finanza ed amministrazione, potrebbero essere quanto meno le seguenti. L'Aurora S.r.l. disponeva all'epoca di un capitale sociale di euro 25.000 e quindi di denaro in cassa per qualcosa in meno di tale importo: come ha fatto a versare acconti per oltre 235.000 euro? Queste somme – gli oltre 235.000 euro – sono mai entrate ed uscite ufficialmente dalle casse ufficiali di Aurora S.r.l.? Nessuno che possa farlo ha mai chiesto una verifica del libro giornale di cassa delle scritture contabili di Aurora S.r.l.? Come si può, se si voglia rimanere con i piedi per terra, pensare, seppur lontanamente, che una piccola società, inattiva al momento, con un capitale di appena 25.000 euro, possa aver concepito, messo in atto e portato avanti un progetto gigantesco, almeno per le proprie forze, come quello della discarica di Riceci, che prevedeva, già nel momento della sottoscrizione dei compromessi, l'esborso di ulteriori circa 2.116.000 euro, oltre ad impegni finanziari per la realizzazione e la gestione della progettata discarica per somme di qualche decina di milioni di euro? Aurora S.r.l. era certamente sicura di avere alle spalle un forte e robusto partner quando ha concepito queste operazioni ma, molto presumibilmente,Pag. 8 già da ben prima, forse la stessa Marche Multiservizi o, per meglio dire, Hera SpA? Oppure Aurora Srl, nonché la società sammarinese che l'ha fatta nascere, non sono mai esistite nella sostanza? Oppure, ancor peggio, sono servite soltanto per far dirottare – al momento solo questi – euro 2.900.000 dall'Italia a San Marino? Se il progetto Riceci venisse approvato – evento certamente da noi non auspicabile – anche gli ulteriori euro 21.900.000, previsti dal contratto Marche Multiservizi, Ecoservizi e Aurora, prenderebbero la strada che da Rimini arriva a San Marino?
  A nostro parere andrebbero meglio indagate queste nascite – e relativo ruolo – di possibili scatole vuote, pur se solo riempite e poi svuotate quando serve farlo. Chi potrebbe essere il vero artefice di tutto l'affare Riceci, se non chi ne avrebbe trovato i benefici economici dal momento della sua concretizzazione? Evidenziamo anche – aspetto a nostro giudizio di non poca rilevanza – qualora si voglia considerare – e lo si deve fare – la natura di società a capitale misto pubblico-privato, quindi che non dovrebbe compiere operazioni di tipo speculativo, che la più volte citata somma utilizzata formalmente per acquisire il 40 per cento di una scatola vuota ed inoperativa al momento come l'Aurora S.r.l., risulta essere stata versata in data 20 dicembre 2022 e, quindi, all'incirca quattro mesi prima del deposito presso la provincia di Pesaro-Urbino del progetto in discussione avvenuto – ripeto – in data 18 aprile 2023. Sorge spontanea la domanda: chi è quell'amministratore minimamente consapevole del proprio operato che avrebbe versato una somma così ragguardevole ad una società di capitali con quasi zero fondi, peraltro posseduta al cento per cento da una società sammarinese, in assenza di un qualsiasi progetto formalizzato, se non nella testa di chi gestiva Aurora ed Ecoservizi, escludendo doverosamente le competenze e l'irragionevolezza di chi Pag. 9possa aver proposto, deliberato e dato seguito alla delibera del 12 dicembre 2022?
  Verrebbe ragionevolmente da pensare che Aurora ed Ecoservizi non fossero altro – e lo siano tuttora – figlie di una stessa madre, partorite in funzione di un progetto non certo di tipo familiare, ma societario, economico, reddituale: la stessa grande madre che, unica, avrebbe interesse a concretizzare e gestire la discarica a Riceci.
  Altra domanda che ci assilla e si collega direttamente a quanto già espresso: nell'ipotesi, per noi decisamente auspicabile, che il progetto discarica Riceci venga rigettato, al momento ormai vicino della conferenza di servizi prevista per i primi di agosto presso l'amministrazione provinciale di Pesaro-Urbino, come e chi andrebbe a recuperare i già versati da parte di Marche Multiservizi euro 2,9 milioni nelle casse sammarinesi della Ecoservizi, probabilmente travasati nelle tasche della già citata signora Maria Zavoli o di chi per lei? Quali garanzie ha chiesto e ottenuto l'amministratore delegato di Marche Multiservizi per assicurarsi l'eventuale rimborso di tale non insignificante somma? E, qualora Marche Multiservizi e Tiviroli non riescano a recuperare i citati 2,9 milioni di euro, che, ricordo, essere per la loro maggioranza denari pubblici, chi coprirà tale ragguardevole perdita di Marche Multiservizi? Qualora si dovesse palesare questa – non certa, ma non improbabile – situazione, riteniamo che vadano ritenuti responsabili tutti gli amministratori di Marche Multiservizi che hanno votato a favore dell'ormai nota delibera consiliare del 12 dicembre 2022, iniziando da Mauro Tiviroli, passando per il presidente nominato dal comune di Pesaro, Andrea Pierotti, proseguendo per la consigliera Sara Mingucci, sempre nominata dal comune di Pesaro, per gli altri consiglieri nominati dal comune di Urbino, Pag. 10dalla provincia di Pesaro, nonché quelli nominati dalla stessa Hera.
  Riteniamo fermamente che a carico di questi amministratori, qualora si rendesse irrecuperabile la somma di euro 2,9 milioni, quantomeno i soci pubblici di Marche Multiservizi, detentori di oltre il 53 per cento del capitale sociale – quindi comune di Pesaro, Urbino, provincia, altri cosiddetti piccoli comuni e unioni montane – dovrebbero doverosamente incardinare un'azione di responsabilità, ai sensi dell'articolo 2393 del codice civile. Credo che questo debba essere considerato un atto doveroso, perché non si può amministrare una società, soprattutto con capitale misto pubblico-privato, con questo dimostrato stile a dir poco avventuroso.
  Qualora si bruciassero così denari pubblici, senza conseguenze per alcuno, questo costituirebbe un pessimo insegnamento per i cittadini ed un'ulteriore spinta verso l'allontanamento dei cittadini stessi dalla gestione della cosa pubblica, iniziando dal voto. Come associazione, andremo ad alzare con forza la nostra voce.
  Torniamo per un attimo sulla delibera del Cda di Marche Multiservizi del 12 dicembre 2022, quella con la quale risulta essere stato approvato tutto il pacchetto del progetto per la discarica di Riceci. Se si ritiene veritiera la dichiarazione rilasciata dall'avvocato Margherita Pedinelli, consigliera rappresentante dei cosiddetti piccoli comuni e già sindaco del comune di San Costanzo, al Corriere Adriatico, nell'articolo del 3 luglio 2023, dichiarazione mai smentita da alcuno e quindi da ritenersi certamente probatoria di come funzionano le comunicazioni sociali all'interno di Marche Multiservizi, cito qui brevemente parte dell'articolo: «La delegata dei piccoli comuni, Margherita Pedinelli, rappresentante di una cinquantina di piccoli comuni soci di Marche Multiservizi, dopo l'ultimo Cda, Pag. 11ha comunicato all'azienda, tramite PEC, la decisione di rinunciare all'incarico, a differenza di Mazzoli, delegato dalla provincia, che aveva rimesso il mandato nella prima metà di giugno, negando le dichiarazioni pubbliche e poi sostituito da Giuseppe Lucarini». L'ex sindaca di San Costanzo rende poi trasparenti le motivazioni che sono manifestamente critiche sulla gestione dell'operazione Riceci: «Sono contraria ad una discarica di questo tipo. Oltre a non condividere la parte finanziaria, non condivido tutta l'operazione da cima a fondo. I piccoli comuni sono tutti contrari, quindi il mio percorso si conclude qui». La Pedinelli non aveva votato l'atto perché era assente a quella riunione. Ancora: «Operazioni di questo tipo vanno trattate con assoluta trasparenza. A chi ricopre un ruolo si devono dare tutte le informazioni perché possa decidere con cognizione di causa. A quel Cda non ero presente ma, sicuramente, la documentazione del caso non l'hanno trasmessa prima, perché io non l'ho ricevuta, né ho ricevuto poi il verbale. Inoltre, ritengo che per queste pianificazioni strategiche sia sbagliato il modus operandi» – evidenza Margherita Pedinelli – poiché «(...) prima si deve fare un passaggio nell'Assemblea Territoriale di Ambito e la pianificazione si deve concordare con tutti i comuni, perché non si venga a sapere di un simile investimento attraverso la stampa». Non è possibile che un'azienda in quanto tale dica «(...) io agisco in autonomia». Si chiede a questa Commissione di disporre l'audizione dell'avvocato Margherita Pedinelli.
  Se si ritengono veritiere le dichiarazioni, anche queste mai smentite da chicchessia, rese dai sindaci dei comuni di Petriano e di Mombaroccio, che si sono visti rifiutare di ricevere copia dei verbali e delle delibere del Cda di Marche Multiservizi, dichiarazioni riportate dal Resto del Carlino e dal Corriere Adriatico del 24 luglio 2023; se tutto quanto risponde al vero e Pag. 12nessuno, ripeto, ha mai contraddetto queste specifiche e puntuali affermazioni, si dovrebbe aprire anche un doveroso accertamento su come funzionano o non funzionano le dinamiche di coinvolgimento nelle decisioni dei membri del Cda e dei soci in ambito assembleare all'interno di Marche Multiservizi.
  Si propone a questa Commissione di disporre l'audizione del sindaco del comune di Mombaroccio, Emanuele Petrucci.
  Concludo con due evidenze. La prima ci riporta al presumibile momento delle operazioni ufficiose per avviare l'operazione Riceci; la seconda ci porta ad un futuro ormai vicino.
  La prima. Come riportato nel Corriere Adriatico del 27 ottobre 2023, un articolo a firma di Lorenzo Furlani, il giornalista che ha svelato molti retroscena di questo affaire ed al quale esprimo la mia e la nostra riconoscenza, riguarda quanto inizialmente dichiarato dal mediatore immobiliare, dottor Mauro Della Betta, titolare di un'agenzia immobiliare facente parte del gruppo immobiliare di Pesaro e che – riporto sinteticamente in quanto parole già a voi note – ebbe ad affermare che l'incarico per acquistare gli oltre 40 ettari di terreno lo ricevette già nell'estate del 2021 a seguito di un incontro avvenuto addirittura presso il comune di Petriano, dove erano presenti il sindaco Fabbrizioli e il dottor Mauro Tiviroli.
  Risulterebbe che, poi, il citato Della Betta abbia ritrattato e modificato tale dichiarazione. A nostro parere, la verità su quest'incarico da chi ricevuto, quando e per quali finalità, andrebbe accertato non tramite le contrastanti dichiarazioni dei citati tre attori, ma per tabulas, quindi consultando il registro ufficiale repertorio degli appuntamenti, che dovrebbe esistere presso il comune di Petriano, nonché facendosi fornire dalla suddetta agenzia immobiliare, se non anche dalla propria capogruppo, tutta la documentazione che inevitabilmente avrebbe dovuto far seguito all'incarico ricevuto e poi pagato da Ecosun, Pag. 13denominazione originaria di Aurora. Vanno cercati e trovati incarichi, non quelli verbali: bozze dei compromessi approntati, seppure non formalizzati!

  PRESIDENTE. Mi scusi, vorrei lasciare spazio a qualche domanda. Lei ha ancora molto prima di terminare?

  FLAVIO ANGELINI, presidente dell'associazione «La Lupus in Fabula». Ho bisogno di tre minuti. Essendo già venuto a Roma in presenza ma non avendo potuto dar seguito alla mia audizione, chiedo la cortesia di poter terminare.

  PRESIDENTE. Visto che lei è un audito e non fa attività ispettiva, le chiedo se lei ha elementi circa le sue affermazioni. Siamo noi che facciamo attività ispettiva, lei dovrebbe fornirci dei dati. Quindi, le chiedo se circa tutte le cose che ha letto lei ha elementi per dire cosa ci sia dietro questa operazione, ovvero elementi concreti e prove. Conosce i registi? Se sì, quali elementi ha?
  Lei termini pure e noi la ascoltiamo, ci mancherebbe altro, però tante delle cose che ci ha detto noi le abbiamo già appurate con le tante testimonianze che abbiamo ricevuto. Nel concreto, lei in prima persona, come rappresentante della associazione, ha elementi per dire cosa e chi ci sia dietro questa operazione o no? Scusi se sono franco, sincero e diretto, però noi abbiamo bisogno di questo; alla ricostruzione ci pensiamo noi. C'è un magistrato che ha in mano la questione. Lei, cortesememte, ci dica questo, che è quello che ci interessa di più.

  FLAVIO ANGELINI, presidente dell'associazione «La Lupus in Fabula». Io non posso avere prove. Se avessi le prove, le avrei già riferite nell'esposto alla procura della Repubblica che abbiamo presentato l'anno scorso ad agosto. Le mie sono rilevazioniPag. 14 che nascono da tutto quello che è stato letto, dichiarato, eccetera.

  PRESIDENTE. Quello lo facciamo noi. Invece i registi lei li conosce?

  FLAVIO ANGELINI, presidente dell'associazione «La Lupus in Fabula». Il comune di Petriano deve avere i registri.

  PRESIDENTE. Lei li conosce? Lei come audito?

  FLAVIO ANGELINI, presidente dell'associazione «La Lupus in Fabula». No.

  PRESIDENTE. Va bene. Termini il suo intervento. La ascoltiamo.
  FLAVIO ANGELINI, presidente dell'associazione «La Lupus in Fabula». Si propone a questa Commissione di proseguire le verifiche in questa direzione (lei mi ha già risposto). La seconda è relativa all'ormai vicina scadenza dei patti parasociali che hanno legato e legano indissolubilmente, quantomeno fino al 20 dicembre 2024, Marche Multiservizi e il comune di Pesaro.
  A ventitré anni dalla costituzione della società per azioni Aspes Multiservizi e a sedici dalla fusione Megas e Aspes Multiservizi, da cui è nata Marche Multiservizi, è tempo di valutare i risultati di questa esperienza sotto il profilo dei vantaggi per il territorio e per la comunità. All'epoca, il filo conduttore di tale progetto fu che l'importante non era la gestione, ma il controllo. La gestione di servizi affidata ad un soggetto pubblico-privato come Marche Multiservizi, dove il pubblico ha invece costantemente delegato le scelte operative e strategiche al partner industriale privato in cambio di un flusso di dividendi, non appare più adeguata a garantire gli interessi delle comunità servite.Pag. 15
  Le criticità degli enti locali a svolgere il proprio ruolo di governo sono evidenti nelle carenze delle assemblee che indirizzano nel territorio provinciale le scelte di gestione dell'acqua (ATO) e dei rifiuti (ATA).
  Patti parasociali, Marche Multiservizi, Hera e comune di Pesaro. Il patto parasociale tra il comune di Pesaro ed Hera SpA, deliberato in rinnovazione di precedenti patti dal consiglio comunale di Pesaro in data 20 dicembre 2019, arriverà in scadenza alla fine di quest'anno. Questo patto, pur ovviamente giuridicamente valido e consentito, di fatto cancella qualsiasi possibilità, velleità di proposte o di diniego di tutto l'altro comparto del pubblico di fronte ad una maggioranza blindata: Hera 46,70 per cento, comune di Pesaro 25,51 per cento, maggioranza del 72,21 per cento.
  Il governo di Marche Multiservizi era affidato di fatto ad Hera SpA, pur se socio di minoranza. Si aggiunga che i consiglieri pubblici, iniziando dal presidente, che sono cinque su nove, sembrano essere stati a dir poco distratti al momento dell'assunzione di decisioni importantissime – diremmo epocali – come quelle portate dalla delibera del Consiglio di amministrazione di Marche Multiservizi del 12 dicembre 2022, che ha visto l'approvazione del noto progetto della mega discarica di Riceci.
  Quanto è successo nei mesi precedenti, in quel frangente e nei mesi successivi è stato oggetto di esposti presentati presso le procure della Repubblica di Urbino, Pesaro e Rimini, ed è tuttora oggetto di indagine da parte di questa Commissione parlamentare.
  Non possiamo sapere ancora quali potranno essere le conclusioni dei lavori di questa Commissione e se verranno individuati o meno possibili reati e/o illeciti amministrativi. Quello che sembra trasparire dalle audizioni finora intervenute è Pag. 16soltanto il totale scollamento tra le menti e il fisico dei consiglieri rappresentanti di tutta la parte pubblica, con le amministrazioni, i sindaci, il presidente della provincia e i consigli per le unità montane che li avevano delegati a essere rappresentati nell'ambito del Consiglio di amministrazione di Marche Multiservizi. Uno scollamento decisamente preoccupante per tutta la gestione trascorsa ma, soprattutto, nel momento in cui è stato deliberato quello che, anche secondo quanto espresso da Marche Multiservizi, rappresenta il maggiore impegno, in sintesi il maggiore affare, in termini economici, intrapreso dalla costituzione di Marche Multiservizi.
  Davanti allo strapotere di Hera, per il tramite dell'amministratore delegato da loro designato, sta la distrazione, il silenzio, la supina accettazione di consiglieri di nomina pubblica: pretenderne le dimissioni, ora per allora, sembrerebbe a noi un atto a dir poco dovuto, se non obbligato.
  Si fa molta fatica a credere a certe affermazioni dei sindaci di Urbino, di Pesaro, del presidente della provincia: come hanno fatto a sostenere che, a distanza di diversi mesi dall'anzidetta delibera del cda di Marche Multiservizi, non sapessero nulla del progetto della discarica Riceci, che il loro delegati non avessero riferito nulla? Delle due situazioni l'una: o questi delegati sonnecchiavano, facendo finta di non sentire ed erano d'accordo sul progetto, e, per tutto questo, andrebbero prontamente rimossi dai loro pagati e comunque importanti incarichi, oppure qualcuno non dice la verità, per usare espressioni molto soft ma dovremmo usare altri termini.
  Concludo. Quante altre cose, quanti altri elementi, quanti altri fatti non trasparenti non conosciamo di questa tristissima e nebulosa vicenda? Speriamo che quanto tuttora in corso possa fare buona luce, anche grazie agli importanti lavori di questa Commissione parlamentare. Soprattutto, auspichiamo Pag. 17che tale progetto venga definitivamente bocciato dalla conferenza dei servizi convocata per i primi di agosto. Ringrazio e resto a vostra disposizione.

  PRESIDENTE. Non ci sono domande. La ringrazio per la sua audizione. Se ci farà pervenire qualcosa di scritto relativamente a quello che ci ha letto, lo metteremo agli atti e potremo trasmetterlo anche a tutti gli altri commissari che non sono presenti questa mattina o che non sono in videocollegamento, al fine di raccogliere anche le loro valutazioni.

  FLAVIO ANGELINI, presidente dell'associazione «La Lupus in Fabula». Posso mandarlo via PEC alla Commissione, giusto?

  PRESIDENTE. Sì. Ringrazio il nostro ospite e dichiaro chiusa l'audizione.

Audizione di rappresentanti dell'Associazione «Iniziativa Democratica A.P.S.», nell'ambito del filone d'inchiesta relativo ai fatti concernenti la discarica di Riceci.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'audizione di rappresentanti dell'associazione «Iniziativa Democratica A.P.S.» nell'ambito del filone d'inchiesta relativo ai fatti concernenti la discarica di Riceci.
  Saluto in particolare Gianluca Carrabs, collegato con noi in videoconferenza, che ringrazio per la disponibilità.
  Ricordo che la seduta odierna si svolge nelle forme dell'audizione libera ed è aperta alla partecipazione da remoto dei componenti della Commissione.
  Avverto, inoltre, il nostro ospite che della presente audizione sarà redatto un resoconto stenografico. Segnalo, altresì, che, poiché l'audizione odierna si svolgerà in videoconferenza, non sarà possibile sottoporla a regime di segretezza, in quanto tale Pag. 18regime implicherebbe la sospensione di tutti i collegamenti da remoto, oltre che della trasmissione in diretta sulla web-tv della Camera dei deputati. Pertanto, se il nostro ospite dovesse ritenere opportuno essere audito in seduta segreta, la Commissione potrà valutare tempistiche e modalità di prosecuzione dei lavori compatibili con la segretezza della seduta.
  L'audizione odierna rientra nell'ambito dell'approfondimento avviato per la decisione dell'ufficio di presidenza integrato dai rappresentanti dei gruppi del 20 dicembre 2023, sul sistema di smaltimento dei rifiuti della regione Marche, in particolare sulla discarica di Riceci nella provincia di Pesaro-Urbino, dove una delegazione della Commissione si è personalmente recata, svolgendo un sopralluogo nel marzo scorso, nell'ambito di una missione istituzionale nell'intera provincia.
  Ricordo che la Commissione è chiamata, in base alla relativa legge istitutiva, a svolgere indagini atte a fare luce sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su altri illeciti ambientali e agroalimentari, anche con riguardo alla verifica di eventuali comportamenti illeciti nell'ambito della pubblica amministrazione centrale e periferica, ovvero di soggetti pubblici o privati operanti nella gestione del ciclo dei rifiuti.
  La Commissione ha, inoltre, il compito di individuare eventuali connessioni tra tali attività illecite e altre attività economiche, con specifico riferimento al traffico dei rifiuti all'interno dei territori comunali e provinciali e tra le diverse regioni, anche tenendo conto del divario della dotazione di impianti. In tale contesto, nell'ambito dell'attività di inchiesta avviata, la Commissione verifica, altresì, l'eventuale sussistenza di attività illecite relative alla gestione di servizi di trattamento, smaltimento e recupero dei rifiuti da parte di soggetti pubblici o privati, con particolare riguardo anche ai sistemi di affidamento dei citati servizi, nonché dello stato di attività di bonifica dei siti Pag. 19risultanti inquinati a seguito del mancato rispetto della normativa vigente in materia ambientale.
  Cedo, dunque, la parola al nostro ospite per lo svolgimento della relazione introduttiva, al termine della quale i colleghi parlamentari potranno rivolgere eventuali domande o richieste di chiarimento. Le chiedo di essere il più possibile breve, perché poi abbiamo le comunicazioni della Premier, quindi dovremo interromperci. Dopo, magari, può esserci qualche domanda dall'aula della Commissione.

  GIANLUCA CARRABS, rappresentante dell'associazione «Iniziativa Democratica A.P.S.». Onorevole presidente e onorevoli commissari, Iniziativa Democratica da sempre si occupa, al fianco dei cittadini, delle battaglie ambientali. Oggi, però, non voglio entrare nel merito delle questioni ambientali, ma voglio sottolineare – come già fatto precedentemente da chi mi ha preceduto – gli aspetti meramente procedurali della vicenda.
  La prima osservazione che poniamo ai commissari è perché una società come Marche Multiservizi non ha proposto in proprio il progetto della discarica, ma ha aderito a una proposta terza, trovando un partner, ovvero un soggetto privo di esperienza, di competenza e di capacità tecniche nel settore delle discariche.
  Con questo soggetto – che, come sapete, è Aurora S.r.l. – Marche Multiservizi ha stipulato un contratto di 25 milioni di euro, un contratto che si perfeziona con tre closing, di cui uno già è avvenuto con un versamento di quasi 3 milioni di euro per l'acquisizione del 40 per cento delle quote societarie, mentre il secondo al verificarsi delle condizioni della ricezione delle autorizzazioni del progetto della discarica e il terzo ad avviamento dell'attività di smaltimento dei rifiuti di Marche Multiservizi. Ci è apparso subito strano come mai, innanzitutto, questo partner fosse stato selezionato senza un'evidenza pubblica,Pag. 20 ovvero fosse stato selezionato un partner senza capacità imprenditoriali, know how, tecniche e non di chiara fama, oltre al fatto che questa società ha una compagine sociale contenente soci di San Marino che non sono tracciabili, nonché un amministratore delegato ultraottantenne. Questi, peraltro, sono fatti che la Commissione già conosce e che sono stati già evidenziati. Dico ciò oltre al fatto che il contratto che stiamo nominando è un contratto tutto sbilanciato a favore del privato contraente, proprio perché questi 3 milioni sono serviti a comprare il 40 per cento di una scatola vuota – ma anche questo è già stato detto – e chi ha beneficiato di questi 3 milioni ha già generato un grande affare per gli stessi perché, a prescindere dalla realizzazione della discarica, essi comunque hanno portato a casa un buon profitto. La nostra domanda, la nostra preoccupazione, è dove sono finite queste risorse, questi soldi, chi sono i veri beneficiari, per individuare e seguire queste risorse, in modo da capire – visto che sui giornali è uscito a più riprese il fatto che ci sono stati dei politici, ovvero un politico nello specifico che avrebbe assicurato la realizzazione della discarica – se questi soldi sono andati, oltre ai beneficiari – che non si capisce chi siano – a finanziare qualche campagna elettorale che si è appena conclusa. Oltre a questo vorremmo capire perché Tiviroli, proprio davanti a questa Commissione, ci ha detto che non era a conoscenza della disponibilità del comune di Petriano, della volontà di fare la discarica e, tantomeno, della disponibilità dei proprietari a vendere i terreni per realizzare questo benedetto progetto. La cosa che ci sembra singolare è il fatto che proprio un consigliere d'amministrazione, Maurizio Mazzoli, che era membro del cda di Marche Multiservizi, fino alle dimissioni arrivate a giugno 2023 – ricordo che Maurizio Mazzoli è stato sindaco di Petriano – sia stato proprio lui ad aver incontrato i proprietari terrieri più Pag. 21volte per proporre l'acquisto dei terreni, al prezzo famoso di 57.000 euro ad ettaro: anche questo è stato raccontato; ce lo ha detto Fabbrizioli, che è stato l'unico che non ha venduto i terreni di Riceci.
  Appare alquanto strano che proprio un consigliere d'amministrazione di Marche Multiservizi vada a procacciare e a informarsi di questi terreni e non lo dica a Marche Multiservizi, della quale fa parte e della quale è rappresentante nel Consiglio d'amministrazione, ma poi gli stessi terreni vengono acquisiti dalla società Aurora S.r.l. Sembrerebbe proprio questo, cioè il fatto che Aurora S.r.l. abbia in pancia questi contratti preliminari di acquisto dei terreni, quale soggetto unico rispetto a Marche Multiservizi, alla fine della contrattualizzazione di questi territori.
  Altra questione, non secondaria è la seguente. Chi ha seguito l'assistenza tecnica per il supporto e l'acquisizione di questi terreni è stato lo studio di Leonardo Bonci, socio di Maurizio Mazzoli e socio dell'assessore Roberto Cioppi del comune di Urbino, i quali sono stati – lo ricordiamo – insieme al sindaco Maurizio Gambini dei convinti sostenitori della discarica. Anche questo ci sembra molto strano, così come il fatto di ritrovare, poi, il signor Leonardo Bonci quale direttore dei lavori propedeutici alla realizzazione della discarica. Tutte le attività di carotaggio e di verifica del territorio sono state affidate, infatti, a tale Leonardo Bonci. Questo groviglio di situazioni, raccontato puntualmente dal Corriere Adriatico, da Il Resto del Carlino, come è stato più volte detto, non ha mai trovato alcuna opposizione dei sindaci soci di Marche Multiservizi o dei componenti del cda di Marche Multiservizi, che hanno sempre appoggiato ciecamente l'AD Tiviroli, il quale, formalmente, ha informato i soci attraverso poche righe nella nota integrativa del bilancio 2022. Anche questo ci sembra Pag. 22abbastanza strano, visto che un affare così importante, uno dei più importanti di Marche Multiservizi, viene derubricato in poche righe e non scritto ed evidenziato integralmente nel bilancio, come è avvenuto per altri affari meno importanti. Forse tutto doveva passare sotto traccia, forse questa commistione che oggi emerge, proprio chiara, tra affari e politica non doveva essere scoperta.
  Confermo quello che è stato detto anche prima, cioè che un'unica consigliera, Margherita Pedinelli, ha preso le distanze dimettendosi da queste modalità. A noi risulta molto strano e particolare che queste operazioni vengano portate avanti con il silenzio totale dei sindaci, che sono soci – ricordo – di Marche Multiservizi, che è una multiutility con il 53 per cento appartenente al comune della provincia di Pesaro-Urbino. Se ci sono delle domande resto a disposizione per rispondere.

  PRESIDENTE. Prima di passare alle domande, avviso gli uffici della segreteria che il collega Borrelli ha chiesto di poter intervenire da remoto; se riusciamo ad aprire il collegamento possiamo ascoltarlo. Intanto, faccio io una domanda e le chiedo se abbiamo elementi o prove per dire chi c'è dietro questa operazione. A parte quello che è apparso sulla stampa o altro, lei ha elementi o prove per dire chi c'è dietro questa operazione?

  GIANLUCA CARRABS, rappresentante dell'associazione «Iniziativa Democratica A.P.S.». Prove oggettive non ne ho. Chiaramente, mi rifaccio a quello che riusciamo a leggere dalla stampa e a quello che acquisiamo leggendo gli atti.

  PRESIDENTE. Quello lo vediamo anche noi. Purtroppo il collegamento da remoto con il collega Borrelli non si riesce ad attivare, pertanto, ringraziando il nostro ospite per la sua disponibilità, dichiaro chiusa l'audizione.

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  La seduta, sospesa alle 8.45, è ripresa alle 8.50.

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che, se non vi sono obiezioni, la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche mediante l'attivazione di impianti audiovisivi a circuito chiuso.

Comunicazioni del presidente.

  PRESIDENTE. Ricordo, con riguardo al filone di inchiesta relativo ai fatti concernenti la discarica di Riceci, presso Urbino, che la Commissione ha già ascoltato in forma di audizione libera, rispettivamente nelle sedute del 20 e 28 febbraio e del 6 marzo scorsi, i seguenti soggetti: Gambini Maurizio, Sindaco di Urbino, Fabbrizioli Davide, ex Sindaco di Petriano, Mazzoli Maurizio, ex Sindaco di Petriano, Della Betta Mauro del Gruppo Immobiliare S.n.c.
  Al riguardo comunico che l'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, nella riunione odierna ha convenuto, sulla base delle informazioni raccolte, dei riscontri effettuati, della documentazione finora acquisita e degli elementi emersi dalle diverse audizioni svolte, e al fine di compiere un ulteriore approfondimento sulle dichiarazioni già rese, che siano esaminati come testimoni, ai sensi dell'articolo 3 della legge istitutiva della Commissione, i soggetti sopracitati, nonché Rossini Ambrogio, ex amministratore della società Aurora S.r.l.
  È stato altresì convenuto che le domande dei commissari siano fatte pervenire in anticipo alla Presidenza, in modo che sia il Presidente a rivolgere le domande ai testimoni, ai sensi dell'articolo 16, comma 6, del Regolamento interno della Commissione.Pag. 24
  I suddetti esami testimoniali si svolgeranno nella giornata di lunedì 8 luglio, compatibilmente con l'andamento dei lavori della Commissione.
  Comunico inoltre che l'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, ha convenuto, all'esito della medesima riunione, che la missione in Emilia-Romagna, già prevista nelle giornate del 27 e 28 giugno prossimi, sia rinviata a una prossima data, che sarà successivamente comunicata.
  Infine, comunico che l'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, ha convenuto che una delegazione della Commissione si rechi in missione, rispettivamente:

   a Ferrara, in occasione dello svolgimento della fiera RemTech Expo – Hub Tecnologico Ambientale, internazionale e permanente, specializzato sui temi del risanamento, rigenerazione e sviluppo sostenibile dei territori – che si terrà dal 18 al 20 settembre 2024;

   a Rimini, in occasione dello svolgimento della fiera Ecomondo – l'evento di riferimento in Europa e nel bacino del Mediterraneo per le tecnologie, i servizi e le soluzioni industriali nei settori dell'economia verde e circolare –, che si terrà dal 5 all'8 novembre 2024.

  La presidenza avvierà quindi gli opportuni contatti con i soggetti competenti al fine di porre in essere le misure necessarie per la partecipazione di una delegazione della Commissione a entrambi gli eventi.
  Se non vi sono interventi, dichiaro concluse le comunicazioni in titolo.

  La seduta termina alle 8.55.