XIX Legislatura

Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali, anche straniere

Resoconto stenografico



Seduta n. 45 di Giovedì 11 aprile 2024

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
Colosimo Chiara , Presidente ... 3 

Esame dei pareri su istanze di deindicizzazione per l'esercizio del diritto all'oblio ai sensi della delibera dell'Ufficio di Presidenza della Camera dei deputati del 15 giugno 2022:
Colosimo Chiara , Presidente ... 3 
Verini Walter  ... 3 
Colosimo Chiara , Presidente ... 3 
Verini Walter  ... 3 
Colosimo Chiara , Presidente ... 4 
Serracchiani Debora (PD-IDP)  ... 4 
Colosimo Chiara , Presidente ... 4 
Pittalis Pietro (FI-PPE)  ... 4 
Colosimo Chiara , Presidente ... 5 

Comunicazioni del presidente:
Colosimo Chiara , Presidente ... 5

Testo del resoconto stenografico

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE
CHIARA COLOSIMO

  La seduta comincia alle 11.40.

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che se non vi sono obiezioni la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche tramite impianto audiovisivo a circuito chiuso.

Esame dei pareri su istanze di deindicizzazione per l'esercizio del diritto all'oblio ai sensi della delibera dell'Ufficio di Presidenza della Camera dei deputati del 15 giugno 2022.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'esame dei pareri su istanze di deindicizzazione per l'esercizio del diritto all'oblio ai sensi della deliberazione dell'Ufficio di Presidenza della Camera dei deputati del 15 giugno 2022 che ha modificato e integrato la disciplina introdotta dalla deliberazione numero 46 del 2013.

  WALTER VERINI. Chiedo di intervenire sull'ordine dei lavori.

  PRESIDENTE. Prego senatore.

  WALTER VERINI. La mia non è un'accusa perché chiedo un approfondimento. Credo che abbiamo tutti letto stamattina alcuni resoconti di stampa sull'audizione tenuta ieri della dottoressa Romanazzi. In uno di questi, in particolare, vengono attribuite alla dottoressa Romanazzi delle frasi virgolettate in risposta a qualche domanda che a mia memoria – però le chiedo un approfondimento – sarebbero state pronunciate in seduta segreta. In particolare mi riferisco a un articolo uscito sulla Gazzetta del Mezzogiorno. Se davvero queste frasi, oggi virgolettate su un giornale, fossero state davvero pronunciate in seduta segreta lei capisce che si tratterebbe di un vulnus che mette una pietra tombale sui lavori di questa Commissione e soprattutto sulla serietà dei lavori di cui lei ovviamente è la garante principe. Le chiedo formalmente di verificare se queste frasi siano state o no pronunciate in seduta segreta e, qualora fossero state pronunciate in quella fase dei lavori di ieri, le chiedo di investire immediatamente l'Ufficio di Presidenza e probabilmente anche i Presidenti di Camera e Senato. Se davvero fosse così, lei capisce e credo che lo comprendano tutti, si sarebbe creato un precedente inqualificabile – ma non trovo termini per definirlo – che naturalmente avrebbe delle pesantissime conseguenze politiche e istituzionali. Sempre lo stesso articolo, naturalmente come indiscrezione, dà per scontato che non ci sarà alcuna audizione del procuratore distrettuale Roberto Rossi che guida le indagini ancora in corso. «Fonti della Commissione fanno notare che in casi simili la convocazione dei magistrati può avvenire soltanto con l'accordo unanime tra maggioranza e opposizione». Non so in quale sede si sia verificato questo e siccome tra l'altro era tra le richieste che, non solo noi, ma anche altri, hanno fatto, e inoltre anche recentemente abbiamo audito magistrati che guidano indagini e ieri la stessa dottoressa Romanazzi – che è nella posizione giudicante, ma l'abbiamo ugualmente, e dico doverosamente, ascoltata – la pregherei anche di verificare come queste fonti – non attribuite a lei, naturalmente – possano essere espresse così in libertà, perché Pag. 4anche questo produce grave nocumento e fa perdere credibilità ai nostri lavori.

  PRESIDENTE. La ringrazio, senatore, per questo ordine dei lavori. La parola all'onorevole Serracchiani.

  DEBORA SERRACCHIANI. Sempre sull'ordine dei lavori e sempre afferente a quanto diceva il collega Verini. Dato che ieri il vicepresidente D'Attis ha rilasciato una dichiarazione pubblica che ci ha un po' stupito, chiederei di sapere se ci è sfuggito qualcosa e se sono stati acquisiti ulteriori documenti, ma ci pareva di aver compreso ieri che così non fosse. Egli afferma che vi sarebbe un quadro preoccupante e che si sarebbe fatto riferimento anche ad altre partecipate. Chiederei anche su questo di fare un approfondimento, perché a me, a meno che non mi sia sfuggito, non pareva che ieri avessimo acquisito informazioni relative ad altro rispetto all'oggetto del procedimento di cui ci stiamo occupando. Grazie.

  PRESIDENTE. Non avevo visto l'articolo, lo sto vedendo in questo momento. Non siamo in streaming ma i componenti assenti sono collegati da remoto. Per quanto riguarda l'ordine dei lavori, ringrazio perché per mia colpa non ho letto l'articolo. Adesso lo verifico e nell'ufficio di presidenza convocato subito dopo ce ne occuperemo più in dettaglio. Ci tengo solo a dire una cosa. Chi ha parlato con il giornale è inqualificabile anche per me, questo voglio che sia chiaro perché io non posso ogni volta che si passa in seduta segreta ricordare le regole della riservatezza, dovrebbero essere scontate per chi è in questa Commissione. Chiunque l'abbia fatto non lo può fare in questa Commissione parlamentare, per quello che mi riguarda. È evidente che questo ci pone la questione di come proseguire i lavori, perché se noi ci occupiamo di casi aperti e non siamo capaci di gestirli con la dovuta segretezza, evidentemente non ce ne possiamo più occupare, nonostante quello che tutti i giorni i giornali – e su questo però chiedo un appello a tutti – rimproverino a questa Commissione. Se abbiamo scelto di fare alcune cose sì e altre no è perché abbiamo rispettato i lavori delle procure fino a qui e questo rispetto passa soprattutto per quello che esce da qui quando siamo in seduta segreta e su questo non ci deve essere dubbio, perché altrimenti sono io che non permetto a questa Commissione di continuare i lavori e me ne prendo tutte le responsabilità. Per cui, senatore, la ringrazio.
  Per quello che invece diceva l'onorevole Serracchiani – non sono l'onorevole D'Attis, poi nel caso risponderà lui – credo che l'unica cosa che fa il paio con quello che lei sta dicendo è il riferimento al fatto della risposta del senatore Cantalamessa che quelle stesse società interinali lavorassero per altre. Altrimenti non so di che parliamo però immagino che il vicepresidente D'Attis ne potrà riferire di persona. Rimando dunque ogni approfondimento all'ufficio di presidenza.
  Do la parola al collega Pittalis.

  PIETRO PITTALIS. Non ho presenziato ieri ai lavori della Commissione quindi non conosco neanche il contenuto delle dichiarazioni rese in seduta segreta, però il problema che ha sollevato il senatore Verini, e che lei giustamente ha ripreso, mi trova assolutamente d'accordo perché le notizie che devono rimanere segrete è chiaro che debbono essere circoscritte in quell'ambito e quindi anche noi come gruppo Forza Italia condanniamo questo diffuso malcostume.
  L'onorevole Serracchiani può intervenire sul piano politico, ma l'onorevole D'Attis è libero di dire quello che vuole. Si legga bene il comunicato, ha detto cose di buon senso che mi trovano assolutamente d'accordo, perché sulle dichiarazioni che abbiamo sentito, ma soprattutto su questioni che sono avvenute nel pomeriggio di ieri, ci sono cose che ritengo forse sia meglio approfondire nella sede propria per le richieste che formuleremo, ma non è che l'onorevole D'Attis non possa dire quello che ha ricavato da una audizione, cioè della esistenza di una situazione davvero preoccupante. Non vedo che cosa ci sia di male, come hanno peraltro fatto il senatore VeriniPag. 5 e l'onorevole Serracchiani ieri con un comunicato stampa – dando una lettura totalmente diversa rispetto al nostro punto di vista – sulle dichiarazioni della presidente del tribunale della Sezione prevenzione. Quindi ognuno faccia la propria parte senza dare giudizi che non competono se si debba fare qualcosa o no. Tutto qui.

  PRESIDENTE. La discussione è comunque rimandata all'ufficio di presidenza come è giusto che sia, perché sulle dichiarazioni politiche non deve rispondere questa presidenza. La presidenza risponde sulla segretezza e ho risposto, sulle dichiarazioni politiche non spetta a me farlo.
  Procediamo dunque con l'ordine dei lavori.
  Come dicevo, l'ordine del giorno reca l'esame dei pareri su istanze di deindicizzazione per l'esercizio del diritto all'oblio ai sensi della delibera dell'Ufficio di Presidenza della Camera dei deputati del 15 giugno 2022, che ha modificato e integrato la disciplina introdotta dalla deliberazione n. 46 del 2013. Ricordo che sulle due istanze all'esame il primo Comitato sul regime degli atti ha svolto un'approfondita istruttoria i cui esiti provvedo a illustrare ai colleghi. Tuttavia, dovendo rivelare i nomi dei presentatori delle istanze, ritengo opportuno passare in seduta segreta.

  (La Commissione concorda. I lavori proseguono in seduta segreta indi riprendono in seduta pubblica).

  Chiarisco che la Commissione si esprime sulle proposte di parere. La prima è una proposta di parere favorevole, la seconda è una proposta di parere contrario.
  Pongo in votazione la prima proposta di parere.

  (È approvata alla unanimità).

  Pongo in votazione la seconda proposta di parere.

  (È approvata alla unanimità).

  I pareri come approvati dalla Commissione saranno trasmessi al Gruppo di lavoro dell'Ufficio di Presidenza della Camera.

Comunicazioni del presidente.

  PRESIDENTE. Procedo a dar conto alla Commissione dei risultati derivanti dai controlli di cui all'articolo 1, comma 1, lettera i) della legge n. 22 del 2023 effettuati sulle liste elettorali riguardanti le consultazioni che si terranno in data 21 e 22 aprile prossimo per le elezioni del presidente e del consiglio regionale della regione Basilicata. L'orientamento di questa presidenza è di rendere pubblici i nominativi solo dopo che tutti i componenti ne avranno potuto prendere piena contezza in seduta segreta.

  (La Commissione concorda. I lavori proseguono in seduta segreta indi riprendono in seduta pubblica).

  In data 27 marzo 2024, la Commissione ha trasmesso gli elenchi dei candidati alle consultazioni elettorali di cui in premessa alla Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo, la quale, in data 5 aprile 2024, ha comunicato gli esiti della estrazione e della elaborazione richieste con riferimento a: «pendenze a decorrere dalla fase del rinvio a giudizio (in relazione ai reati richiamati dal codice di autoregolamentazione delle candidature), a decorrere dalla emissione di una sentenza non definitiva (in relazione ai reati richiamati dal decreto legislativo n. 235 del 2012) e di misure di prevenzione personali e patrimoniali (a decorrere dalla applicazione del decreto)».
  La rilevazione eseguita dalla Direzione generale dei servizi informativi e automatizzati del Ministero della giustizia sui registri SICP – sistema informativo della cognizione penale – ha avuto per oggetto n. 258 nominativi (forniti dagli elenchi dei candidati trasmessi dalla Commissione) e ha evidenziato un esito positivo in relazione ad alcuni candidati, come più avanti procederò a illustrare in dettaglio.
  Con riferimento alle misure di prevenzione personali e patrimoniali (registri SIPPI – Sistema informativo prefetture e procure dell'Italia meridionale e SITMP – Sistema Pag. 6informativo telematico delle misure di prevenzione) la DNAA ha comunicato che l'interrogazione eseguita dalla citata Direzione generale ha dato esito negativo in relazione ai medesimi elenchi.
  I candidati per i quali la DNAA ha evidenziato un esito positivo sono undici.
  All'esito delle verifiche svolte dalla Commissione risultano in violazione del codice di autoregolamentazione cinque candidature.
  In particolare risultano in violazione del codice di autoregolamentazione le seguenti candidature:

   la candidatura di Antenori Angelo, candidato al consiglio regionale per la lista «Orgoglio lucano». Per il predetto candidato risulta disposto il giudizio con decreto del GIP presso il tribunale di Potenza (dibattimento in corso di svolgimento), per il reato di cui agli articoli 319-321 del codice penale (corruzione per atto contrario ai doveri di ufficio), in violazione dell'articolo 1, comma 1, lettera b) del codice di autoregolamentazione;

   la candidatura di Clemente Vincenzo, candidato al consiglio regionale per la lista «Unione di centro-Democrazia cristiana-Popolari uniti». Nei confronti del predetto candidato con decreto del GIP presso il tribunale di Potenza è stato disposto il giudizio (dibattimento in corso di svolgimento) per il reato di cui agli articoli 319-321 del codice penale (corruzione per atto contrario ai doveri di ufficio), in violazione dell'articolo 1, comma 1, lettera b) del codice di autoregolamentazione;

   la candidatura di Libonati Lucio, candidato al consiglio regionale per la lista «Alleanza Verdi Sinistra-Europa verde-SI-PSI». Nei confronti del predetto candidato con decreto del GIP presso il tribunale di Potenza è stato disposto il giudizio (dibattimento in corso di svolgimento) per il reato di cui agli articoli 110-615-ter del codice penale (concorso in accesso abusivo a un sistema informatico o telematico), in violazione dell'articolo 1, comma 1, lettera a) del codice di autoregolamentazione;

   la candidatura di Piro Francesco, candidato al consiglio regionale per la lista «PPE-FORZA ITALIA-BERLUSCONI-BARDI». Nei confronti del predetto candidato con decreto del GIP presso il tribunale di Lagonegro è stato disposto il giudizio (dibattimento in corso di svolgimento) per il reato di cui all'articolo 648-ter.1 del codice penale (autoriciclaggio), in violazione dell'articolo 1, comma 1, lettera i) del codice di autoregolamentazione;

   la candidatura di Valvano Livio, candidato al consiglio regionale per la lista «Alleanza Verdi Sinistra-Europa verde-SI-PSI». Nei confronti del predetto candidato con decreto del GIP presso il tribunale di Potenza è stato disposto il giudizio (dibattimento in corso di svolgimento) per il reato di cui agli articoli 110-319-quater del codice penale (concorso in induzione indebita a dare o promettere utilità); nei confronti del predetto candidato con decreto del GIP presso il tribunale di Potenza è stato disposto altresì il giudizio (dibattimento in corso di svolgimento) per il reato di cui agli articoli 110-353 del codice penale (concorso in turbata libertà degli incanti), in violazione dell'articolo 1, comma 1, lettera b) del codice di autoregolamentazione.

  La seduta termina alle 12.10.