CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 13 giugno 2024
321.
XIX LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari sociali (XII)
COMUNICATO
Pag. 37

SEDE REFERENTE

  Giovedì 13 giugno 2024. — Presidenza del presidente Ugo CAPPELLACCI. – Interviene il sottosegretario di Stato per la salute Marcello Gemmato.

  La seduta comincia alle 14.10.

Disposizioni per il sostegno finanziario del Servizio sanitario nazionale in attuazione dei princìpi di universalità, eguaglianza ed equità.
C. 1741 Schlein, C. 503 Speranza, C. 1533 Consiglio regionale del Piemonte, C. 1545 Consiglio regionale dell'Emilia-Romagna, C. 1608 Consiglio regionale della Toscana, C. 1626 Consiglio regionale delle Marche, C. 1712 Consiglio regionale della Puglia, C. 1846 Quartini, C. 1850 Bonetti e C. 1865 Zanella.
(Seguito dell'esame e conclusione).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 12 giugno 2024.

  Ugo CAPPELLACCI, presidente, comunica che sul testo della proposta di legge C. 1741 Schlein, non modificato nel corso dell'esame in sede referente, sono pervenuti il parere favorevole con osservazione della I Commissione, i pareri contrari delle Commissioni VI e XI, mentre le Commissioni II, VII, VIII e la Commissione per le questioni regionali non esprimeranno parere. La Commissione Bilancio ha comunicato che esprimerà il proprio parere direttamente all'Assemblea.
  Chiede, quindi, a entrambi i relatori di formulare una proposta ai fini del conferimento del mandato a riferire in Assemblea.

  Marco FURFARO (PD-IDP), relatore, propone alla Commissione di conferire ai relatori un mandato a riferire favorevolmente in Assemblea sul provvedimento, per poter discutere una proposta di legge che ha coinvolto, nella fase delle audizioni, la società civile, le associazioni e gli operatori del settore, nonché i maggiori scienziati, le cui opinioni convergono sulla necessità di investire maggiori risorse nel sistema sanitario.
  Ritiene che, nonostante le dichiarazioni rese dal rappresentante del Governo nella seduta di ieri, le disposizioni recate dal decreto-legge n. 73 del 2024 non siano affattoPag. 38 esaustive, dal momento che non risolvono i temi fondamentali dell'abbattimento delle liste di attesa e dello sblocco delle assunzioni. Ricorda anche il proprio emendamento concernente la copertura finanziaria del provvedimento, a testimonianza della disponibilità del proprio gruppo a un confronto sul merito in Assemblea.
  Conclude auspicando che, essendosi conclusa la campagna elettorale, possa essere impostata una discussione su basi solide, che riveli un Parlamento pronto a raccogliere il grido di aiuto proveniente dagli operatori del settore sanitario.

  Simona LOIZZO (LEGA), relatrice, ricorda innanzitutto che è in vigore il decreto-legge n. 73 del 2024 che affronta, in modo a suo avviso esaustivo, gran parte delle tematiche oggetto della proposta in esame; esso costituisce non una semplice proposta, ma normativa attualmente vigente. Inoltre, ribadisce quanto già emerso nelle precedenti sedute, nelle quali esponenti della maggioranza e il rappresentante del Governo hanno evidenziato profili di forte problematicità relativamente alla copertura finanziaria della proposta di legge, che ritiene non siano stati affatto risolti nella fase emendativa.
  Pertanto, non avendo il relatore Furfaro acceduto alla proposta di richiedere un rinvio dell'esame in Assemblea, propone che la Commissione voti per il conferimento di un mandato a riferire in Assemblea in senso contrario sul provvedimento.
  Precisa che tale richiesta non è certamente dovuta a un'incapacità di dialogo su un tema così importante, ma al fatto che la proposta di legge C. 1741 arriva intempestivamente rispetto al suddetto decreto-legge, nel quale si chiariscono tante delle problematiche richiamate più volte dai gruppi di opposizione. Cita, a titolo di esempio, la previsione circa il superamento del tetto di spesa per le assunzioni di personale sanitario, che sarà addirittura abolito dal 2025, o l'istituzione di meccanismi premiali per le aziende sanitarie che abbattono le liste d'attesa.
  In considerazione del fatto che sono in corso giornate molto difficili, dato lo scontro tra maggioranza e opposizione in Assemblea, assicura che la proposta di conferimento di un mandato in senso contrario è dovuta al fatto che la maggioranza si riconosce pienamente nell'attività normativa posta in essere dal Governo in materia sanitaria.

  Ugo CAPPELLACCI, presidente, preso atto delle posizioni difformi espresse dai relatori, prima di mettere in votazione la proposta, formulata dal relatore Furfaro, di conferire il mandato a riferire favorevolmente in Assemblea, fa presente che, a seguito dell'eventuale reiezione di tale proposta, dovrà intendersi conferito alla relatrice Loizzo il mandato a riferire in senso contrario in Assemblea sul testo della proposta di legge C. 1741.
  Chiede, quindi, se vi siano interventi in dichiarazione di voto.

  Andrea QUARTINI (M5S) tenuto conto del clima complicato venutosi a creare in Assemblea, propone di dare un segnale di collaborazione che alleggerirebbe la tensione.
  Considerando che i gruppi condividono l'idea per cui la salute non ha colore politico, ritiene che si debbano portare avanti in maniera trasversale impegni e proposte comuni. Ricorda come, in sede di audizioni, le parti sociali, i sindacati e i soggetti istituzionali si sono univocamente espressi circa la stringente necessità di tali interventi.
  Pur comprendendo la volontà politica della maggioranza di appropriarsi della tematica, riscontra tuttavia l'assenza di una reale volontà di confronto, anche deciso, con le opposizioni. A suo avviso, ciò non fa altro che inasprire il confronto e generare la percezione di vivere in una sorta di «dittatura della maggioranza», persino su temi dove si registrano, di norma, trasversalità e convergenze.
  In conclusione, riconoscendo la sobrietà del presidente Cappellacci, rivolge un invito alla maggioranza a operare una scelta saggia, pena il rischio di interruzione di qualsiasi tipo di collaborazione, a causa del clima che si verrebbe a creare.

  Ugo CAPPELLACCI, presidente, coglie l'occasione delle dichiarazioni del collega Pag. 39Quartini per chiarire alcuni passaggi procedurali. In tal senso, precisa a tutti i componenti della Commissione che, nel momento in cui si dovesse respingere la proposta di conferimento di un mandato in senso favorevole al relatore, ciò comporterebbe il conferimento di un mandato alla relatrice a riferire in senso contrario all'Assemblea. Ciò non implica che in Assemblea non si proceda alla discussione del provvedimento e all'esame delle proposte emendative, essendoci anche la possibilità, per i gruppi di opposizione, di nominare uno o più relatori di minoranza.
  Fa presente che, fermo restando il rispetto delle procedure, i colleghi delle opposizioni non possono però farvi appello per impedire ai gruppi di maggioranza di assumere la propria posizione politica. Ribadisce, quindi, che i presìdi di garanzia per le opposizioni permarrebbero anche in caso di reiezione della proposta di conferimento di mandato favorevole in Assemblea.

  Elena BONETTI (AZ-PER-RE), premettendo che la precisazione del presidente Cappellacci rende giustizia alla sua sensibilità istituzionale, che peraltro è riconosciuta da tutti, si duole tuttavia che altrettanta cortesia non si rintracci nella posizione che la Commissione si accinge a esprimere.
  Ricorda, in effetti, di avere più volte richiamato la Commissione Affari sociali ad adottare un metodo di lavoro che rappresenti un'eccezione rispetto all'ordinario modus operandi della maggioranza, in virtù delle materie di cui si occupa. Pur comprendendo le divergenze sul merito e le affermazioni del sottosegretario Gemmato sull'adozione del decreto-legge n. 73 del 2024, afferma che lo stesso sottosegretario sa benissimo che, alla resa dei conti con le regioni, il Governo non saprà come spiegare la carenza di risorse che il decreto non colma affatto. Si chiede se, almeno sui temi che riguardano la vita e la morte delle persone, non sia possibile fare uno sforzo nel senso di non negare alle opposizioni anche quei piccoli spazi che ancora sono loro concessi; altrimenti, si tratterebbe di uno sgarbo istituzionale, che sarebbe completato dall'immancabile emendamento di maggioranza, volto a sopprimere la proposta in Aula.
  Ricorda di aver fatto parte di un Governo che non aveva bisogno dei voti della minoranza, e tuttavia di aver sempre cercato la massima convergenza, soprattutto su certi temi.
  Ammonisce sul fatto che procedere senza un dialogo con la minoranza, a colpi di forzature, avrà delle ricadute pesanti sul Governo. Constata, peraltro, che si tratta dello stesso Governo che ha riconosciuto, nel DEF, di aver tagliato in termini di valore assoluto le risorse della spesa sanitaria.

  Il sottosegretario Marcello GEMMATO, scusandosi per l'interruzione, tiene a precisare che il precedente Governo ha fatto esattamente lo stesso, nel suo ultimo DEF.

  Elena BONETTI (AZ-PER-RE) fa notare che, se tutti gli scienziati del Paese, che non sono certamente degli estremisti comunisti, rivolgono appelli al Governo sostenendo che, se si procede su questa strada, il Servizio sanitario nazionale avrà vita breve, ciò vorrà pur dire qualcosa.

  Luana ZANELLA (AVS), nell'esprimere apprezzamento per le parole della collega Bonetti, segnala che la sanità è uno dei temi, se non il primo, che sta a cuore alle italiane e agli italiani. Ricorda l'epoca in cui il Servizio sanitario italiano era considerato tra i primi al mondo, mentre oggi è arrivato addirittura a essere il fanalino di coda, o quantomeno tra gli ultimi nella graduatoria europea. Si riferisce, in particolare, allo slittamento drammatico verso la privatizzazione, all'assenza di personale, all'aumento vertiginoso dei costi della sanità.
  Di fronte a un'emergenza effettiva, ritiene che la proposta di legge in esame, condivisa dall'opposizione, non faccia altro che affrontare il problema principale che dovrebbe stare a cuore a tutti, e che non sia corretto delegarlo in toto al Governo, il quale dovrebbe considerare la CommissionePag. 40 come uno stimolo ad agire, non un inutile ostacolo.

  Ilenia MALAVASI (PD-IDP) afferma di trovarsi in una situazione sgradevole, poiché si è sempre vantata di fare parte di una Commissione dialogante, grazie anche alla sua presidenza. Ricorda come, spesso, le battaglie siano state comuni, e i testi sottoscritti insieme, considerando che la tutela della sanità prescinde da divisioni di parte. Per tali ragioni, dissente dalla scelta di non conferire al relatore il mandato a riferire favorevolmente in Assemblea.
  In particolare, giudica irricevibili le parole della collega Loizzo, che definiscono la proposta in esame «intempestiva», pur essendo stata depositata il 26 febbraio. Il decreto-legge è successivo, e prende atto delle difficoltà del Servizio sanitario nazionale, riconoscendo che quelli della proposta di legge in esame sono temi veri. Pertanto, si potrebbe affermare che semmai l'intempestività è stata del Governo, e lo stesso Governo riconosce che la proposta di legge coglieva i temi giusti.
  Nella consapevolezza del fatto che le opposizioni non avranno mai i voti in Aula, osserva che il mandato favorevole avrebbe consentito di portare avanti certe istanze della società civile e della comunità scientifica, che non troveranno spazio altrimenti. Pertanto, risultano a suo avviso incomprensibili il modus operandi e le forzature della maggioranza, che rappresentano un brutto segnale rispetto al dibattito parlamentare.

  Ugo CAPPELLACCI, presidente, ribadisce che non ci sono dubbi circa la possibilità di esaminare il provvedimento in Assemblea, dove potranno essere messe a confronto le diverse posizioni politiche. Anche nel caso in cui la Commissione deliberasse di conferire un mandato a riferire in senso contrario, resterebbe in ogni caso la possibilità per i gruppi di opposizione di nominare relatori di minoranza.
  Tiene a precisare che, non avendo il Partito Democratico accolto la proposta, avanzata dalla presidenza due giorni prima, di richiedere un rinvio dell'inizio dell'esame in Assemblea, intende adoperarsi per rispettare la data del prossimo lunedì 17 giugno per l'avvio di tale esame.

  Simona LOIZZO (LEGA), relatrice, in relazione all'intervento svolto dalla collega Malavasi, ribadisce che a suo avviso non si può non tenere conto del fatto che il decreto-legge n. 73, all'esame del Senato, reca una serie di disposizioni puntuali che investono in maniera inequivoca quanto previsto da parti consistenti del provvedimento in discussione. Precisa, inoltre, di avere utilizzato nel suo precedente intervento l'espressione «intempestiva» non nel senso temporale bensì perché la maggior parte delle misure proposte con il provvedimento in discussione riguardano temi già affrontati in maniera chiara ed efficace dal decreto adottato dal Governo.

  Marco FURFARO (PD-IDP), relatore, nel precisare di non ritenere la discussione in corso la sede più opportuna per affrontare questioni politiche troppo ampie, rileva, tuttavia, che un decreto-legge adottato dal Governo non può in alcun modo comprimere le prerogative parlamentari. Entrando nel merito del decreto-legge n. 73, rileva che esso non reca alcuna soluzione definitiva al problema delle liste d'attesa in ambito sanitario, in quanto non stanzia le risorse necessarie e fa rinvio a una serie di ulteriori provvedimenti attuativi.
  Nel dichiarare di voler accettare democraticamente qualunque decisione la Commissione intenda assumere, sottolinea che la relatrice avrebbe potuto evitare di proporre il conferimento di un mandato a riferire in senso contrario, rinviando al successivo confronto all'esame in Assemblea. Constata, inoltre, con dispiacere il fatto che la maggioranza abbia lasciato da sola la relatrice, che si è trovata in qualche modo costretta ad esprimere una posizione che sconfessa l'atteggiamento da lei tenuto fino a questo momento.

  Ugo CAPPELLACCI, presidente, precisa che la votazione che la Commissione si accinge a svolgere non riguarda certamente Pag. 41i relatori dal punto di vista personale bensì il mandato a riferire in Assemblea.

  Marco FURFARO (PD-IDP), relatore, rileva che quanto si sta prospettando rappresenta una decisione politica, in quanto il galateo istituzionale avrebbe anche concesso all'opposizione la possibilità di riferire in Assemblea su una sua proposta di legge, fatta salva la possibilità di intervenire durante la fase emendativa. Auspica pertanto una maggiore onestà intellettuale rispetto a quanto sta accadendo.

  Gian Antonio GIRELLI (PD-IDP) ricorda che il confronto all'interno della Commissione è sempre stato caratterizzato dal tentativo di individuare un terreno minimo comune di confronto, come testimoniato dall'esame delle proposte di legge e dalle risoluzioni sinora approvate. Ricorda che situazioni di maggiore conflittualità si sono finora determinate solamente in occasione dell'esame della proposta di istituzione di una Commissione d'inchiesta sulla gestione dell'emergenza pandemica, in gran parte a causa della partecipazione ai lavori della Commissione di deputati non facenti parte della stessa.
  Segnala che il proprio gruppo ha sentito il dovere di presentare una proposta di legge che non aveva l'ambizione di offrire soluzioni definitive ma che si poneva l'obiettivo di stimolare un dibattito su basi concrete, per affrontare in maniera organica le notevoli criticità che compromettono l'efficacia e l'equità del Servizio sanitario nazionale. Nell'osservare che sarebbe stata auspicabile in tale contesto anche la presentazione di proposte di legge da parte dei gruppi di maggioranza, manifesta il sospetto che il provvedimento sulle liste d'attesa adottato dal Governo abbia avuto prevalentemente un carattere elettoralistico e che ora venga utilizzato in maniera sgradevole, per effettuare una sorta di «commissariamento» dell'attività delle Camere.
  Sottolinea che in tal modo si svilisce il ruolo dei parlamentari, a partire da quelli di maggioranza. Nell'esprimere il proprio rammarico per quanto sta accadendo, auspica che non si venga ad incrinare la corretta dialettica parlamentare all'interno della Commissione.

  Paolo CIANI (PD-IDP), richiamando l'articolo 79, comma 12, del Regolamento, che disciplina il conferimento del mandato, fa presente che non viene esplicitato il fatto che esso debba essere conferito in senso favorevole o contrario.

  Ugo CAPPELLACCI, presidente, precisa che la nomina del relatore per l'Assemblea, a conclusione dell'esame in sede referente, è un atto della Commissione, che conferisce al relatore il mandato a riferire in senso favorevole o contrario, sul testo risultante dall'esame in Commissione. Richiama, a mero titolo di esempio, quanto accaduto la settimana precedente quando, all'esito dell'esame in sede referente della proposta di legge sull'assistenza sanitaria alle persone senza dimora, è stato conferito mandato a riferire in senso favorevole in Assemblea proprio al relatore Furfaro.
  Precisa altresì che, qualora vi fossero dubbi sul significato da attribuire alla votazione che la Commissione sta per compiere, sebbene la presidenza ritenga che l'interpretazione sia inequivocabile, non avrebbe tuttavia difficoltà a porre in votazione, separatamente, la proposta di conferire alla relatrice il mandato a riferire in senso contrario in Assemblea.
  Non essendoci altre richieste di intervento, pone in votazione la proposta di conferire un mandato al relatore a riferire in senso favorevole all'Assemblea.

  La Commissione respinge.

  Ugo CAPPELLACCI, presidente, comunica che, come chiarito in precedenza, a seguito della votazione testé svoltasi, si intende conseguentemente conferito il mandato alla relatrice Loizzo a riferire in senso contrario all'Assemblea sul provvedimento in esame.

  La Commissione delibera altresì di chiedere l'autorizzazione a riferire oralmente in Assemblea.

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  Paolo CIANI (PD-IDP), intervenendo sull'ordine dei lavori, si riserva di approfondire le modalità con le quali viene effettuato il conferimento del mandato al relatore a riferire in Assemblea, in particolare nel caso in cui vi siano due relatori.

  Marco FURFARO (PD-IDP), relatore, a nome del proprio gruppo, comunica che assumerà il ruolo di relatore di minoranza per l'esame del provvedimento in Assemblea.

  Ugo CAPPELLACCI, presidente, avverte che la presidenza si riserva di designare i componenti del Comitato dei nove sulla base delle indicazioni dei gruppi.

  La seduta termina alle 15.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO
DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 15 alle 15.05.