CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 8 maggio 2024
303.
XIX LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Lavoro pubblico e privato (XI)
COMUNICATO
Pag. 135

SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 8 maggio 2024. — Presidenza del presidente Walter RIZZETTO.

  La seduta comincia alle 12.45.

Sull'ordine dei lavori.

  Arturo SCOTTO (PD-IDP), intervenendo sull'ordine dei lavori, ricorda che si è consumata l'ennesima strage sul lavoro da inizio anno, a Casteldaccia, vicino Palermo. A fronte della frequente ricorrenza di tali Pag. 136tragici eventi, ritiene necessario che intervenga a confrontarsi con il Parlamento, oltre al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, lo stesso Presidente del Consiglio, al fine di avviare una seria riflessione sulla questione della sicurezza e sull'opportunità di ridiscutere il modello di business, soprattutto nell'ambito delle aziende partecipate. Rileva che il suo gruppo da tempo chiede una iniziativa che veda la convergenza di tutte le forze politiche, nell'ambito delle diverse sedi parlamentari possibili, finalizzata ad affrontare risolutamente il tema della sicurezza dei lavoratori, avanzando apposite proposte normative volte a risolvere alcuni dei nodi strutturali che incidono sul fenomeno, proposte sulle quali auspica possa registrarsi il consenso dei gruppi. Evidenzia l'opportunità di avviare una vera e propria sessione parlamentare sul tema, immaginando anche si possa prevedere che il Ministro del lavoro e delle politiche sociale riferisca annualmente al Parlamento su tale argomento, come proposto dal suo gruppo in altre occasioni. Ritiene infatti opportuno stipulare un patto economico e sociale che tuteli la sicurezza dei lavoratori e contrasti il fenomeno delle morti sul lavoro.
  Soffermandosi poi su un'altra questione attinente ai lavori della Commissione, si chiede quale sia la volontà del Governo e della maggioranza in relazione al seguito dell'esame del disegno di legge C. 1532-bis, cosiddetto collegato lavoro, tenuto conto che, a distanza di diversi mesi dalla presentazione degli emendamenti, ancora non è né stato avviato l'esame e né il Governo né la relatrice hanno espresso i relativi pareri.

  Valentina BARZOTTI (M5S), intervenendo sull'ordine dei lavori, prende atto della confusione che regna nel Governo e nella maggioranza, facendo notare che, da un alto, sembra manchi l'intenzione di proseguire l'esame del disegno di legge C. 1532-bis, dall'altro, al Senato, si sceglie di esaminare un provvedimento che interviene sulle medesime materie, con interventi di analogo tenore, in una sorta di sovrapposizione normativa che rischia di generare ulteriore incertezza.
  Nell'esprimere poi la propria preoccupazione sulla questione della sicurezza sul lavoro, evidenzia la necessità di abbandonare gli interventi spot e frammentati sinora realizzati dall'Esecutivo, riflettendo piuttosto in ogni sede parlamentare possibile sull'opportunità di elaborare un vero e proprio piano straordinario, che contrasti l'inaccettabile fenomeno delle morti sul lavoro.

  Walter RIZZETTO, presidente, in risposta ai deputati Scotto e Barzotti, assicura che nell'ambito dell'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, si potrà valutare l'assunzione di qualsiasi iniziativa – che preveda anche il coinvolgimento del Ministro del lavoro e delle politiche sociali – volta alla salvaguardia della sicurezza dei lavoratori e al contrasto del drammatico fenomeno delle morti sul lavoro. Quanto alla questione del seguito dell'esame del disegno di legge C. 1532-bis, osserva che tornerà ad interloquire con il Governo e con il medesimo Ministro del lavoro e delle politiche sociali al fine di sollecitare l'espressione dei relativi pareri, rilevando che la presidenza intende assicurare su tutte le proposte emendative presentate un adeguato dibattito.

Disposizioni in materia di rafforzamento della cybersicurezza nazionale e di reati informatici.
C. 1717 Governo.
(Parere alle Commissioni I e II).
(Esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione avvia l'esame del provvedimento in titolo.

  Chiara TENERINI (FI-PPE), relatrice, osserva che la Commissione è chiamata a esprimere alle Commissioni I (Affari costituzionali) e II (Giustizia) il parere di competenza sul disegno di legge C. 1717 di iniziativa del Governo, recante disposizioni in materia di rafforzamento della cybersicurezza nazionale e di reati informatici.
  Prima di procedere all'illustrazione dei contenuti del provvedimento, ricorda che la materia della sicurezza cibernetica è Pag. 137regolata a livello dell'Unione europea dalla direttiva (UE) 2016/1148 del 6 luglio 2016 (cosiddetta direttiva NIS – Network and Information Security) che reca misure per conseguire un livello elevato di sicurezza della rete e dei sistemi informativi in ambito nazionale, contribuendo ad incrementare il livello comune di sicurezza nell'Unione europea. La direttiva è stata recepita nell'ordinamento interno con il decreto legislativo 18 maggio 2018, n. 65, che costituisce la cornice legislativa delle misure da adottare per la sicurezza delle reti e dei sistemi informativi ed individua i soggetti competenti per dare attuazione agli obblighi previsti dalla direttiva NIS. Rammento che la normativa europea è stata successivamente aggiornata dalla direttiva (UE) 2022/2555 del 14 dicembre 2022 (cosiddetta direttiva NIS 2), al fine di tener conto di una crescente digitalizzazione del mercato interno e di un panorama in evoluzione delle minacce alla cybersicurezza e al fine di eliminare le ampie divergenze tra gli Stati membri con riguardo agli obblighi in materia di sicurezza e segnalazione degli incidenti, nonché in materia di vigilanza ed esecuzione. La delega per la trasposizione della direttiva nel diritto interno è contenuta nella legge di delegazione europea 2022-2023 (legge 21 febbraio 2024, n. 15). Successivamente alla attuazione della NIS 1, il decreto-legge 21 settembre 2019, n. 105, è stato adottato al fine di assicurare un livello elevato di sicurezza delle reti, dei sistemi informativi e dei servizi informatici delle amministrazioni pubbliche, nonché degli enti e degli operatori nazionali, pubblici e privati, attraverso l'istituzione di un perimetro di sicurezza nazionale cibernetica (PNSC) e la previsione di misure volte a garantire i necessari standard di sicurezza rivolti a minimizzare i rischi. Con il decreto-legge 14 giugno 2021, n. 82, si è proceduto alla definizione dell'architettura nazionale di cybersicurezza e all'istituzione dell'Agenzia per la cybersicurezza nazionale, in attuazione di precisi obiettivi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR): la sicurezza cibernetica costituisce, infatti, uno dei principali interventi previsti dal PNRR nell'ambito della trasformazione digitale della pubblica amministrazione e della digitalizzazione del Paese.
  Passando ad esaminare il contenuto del provvedimento, composto da 18 articoli, soffermandosi in particolare sulle parti che attengono alle competenze della XI Commissione, fa presente che l'articolo 1 prevede un obbligo di segnalazione di alcune tipologie di incidenti aventi impatto su reti, sistemi informativi e servizi informatici in carico alle pubbliche amministrazioni centrali incluse nell'elenco annuale ISTAT delle pubbliche amministrazioni, alle regioni e province autonome di Trento e di Bolzano, ai comuni con popolazione superiore a 100.000 abitanti e comunque ai comuni capoluoghi di regione, alle società di trasporto pubblico con bacino di utenza non inferiore a 100.000 abitanti, alle aziende sanitarie locali, alle società in house degli enti fin qui richiamati.
  L'articolo 2 prevede che le amministrazioni e gli enti pubblici e altri soggetti che forniscono servizi pubblici, qualora siano oggetto di segnalazioni dell'Agenzia per la cybersicurezza nazionale circa specifiche vulnerabilità cui essi risultano potenzialmente esposti, debbano provvedere tempestivamente all'adozione degli interventi risolutivi indicati dalla stessa Agenzia.
  L'articolo 3 stabilisce che i soggetti inclusi nel Perimetro di sicurezza nazionale cibernetica provvedono, oltre che alla notifica, anche alla segnalazione degli incidenti che intervengono su reti, sistemi informativi e servizi informatici che si trovano al di fuori del Perimetro (di loro pertinenza), senza ritardo e comunque al massimo entro ventiquattro ore, con finalità di coordinamento del decreto-legge n. 105 del 2019 (cosiddetto decreto «Perimetro») con le modifiche recate all'articolo 1 del disegno di legge in esame. Con la medesima finalità si prevede altresì l'applicazione della sanzione amministrativa pecuniaria da euro 25.000 a euro 125.000 in caso di reiterata inosservanza dell'obbligo di notifica.
  L'articolo 4 prevede la possibilità di far partecipare alle riunioni del Nucleo per la cybersicurezza ulteriori soggetti quali rappresentanti della Direzione nazionale antimafiaPag. 138 e antiterrorismo e rappresentanti della Banca d'Italia, in relazione a specifiche questioni di particolare rilevanza concernenti i compiti di proposta di iniziative in materia di cybersicurezza del Paese.
  L'articolo 5 consente al Presidente del Consiglio dei Ministri di disporre il differimento degli obblighi informativi e delle attività di resilienza in capo all'Agenzia per la cybersicurezza nazionale nei casi in cui questo sia considerato strettamente necessario dai servizi di sicurezza della Repubblica.
  L'articolo 6 istituisce, per le pubbliche amministrazioni indicate nell'articolo 1, comma 1, dove non sia già presente, la struttura preposta alle attività di cyber-sicurezza, anche all'interno di quelle già presenti a legislazione vigente; al contempo, predispone l'istituzione del referente per la cyber-sicurezza, unico punto di contatto delle amministrazioni coinvolte con l'Agenzia per la cybersicurezza nazionale. Precisa, infine, quali soggetti e quali organi dello Stato siano esclusi dall'applicazione dei nuovi obblighi e per cui permane la disciplina precedente.
  L'articolo 7 inserisce tra le funzioni dell'Agenzia per la cybersicurezza nazionale – ACN la valorizzazione dell'intelligenza artificiale per il rafforzamento della cybersicurezza nazionale.
  L'articolo 8 definisce tempi e modalità per l'adozione del regolamento che stabilisce termini e modalità per l'accertamento, la contestazione e la notificazione delle violazioni della normativa in materia di cybersicurezza e l'irrogazione delle relative sanzioni di competenza dell'Agenzia. Prevede che nelle more dell'adozione del regolamento, trovi applicazione il capo I, sezioni I e II, della legge sulle sanzioni amministrative (legge n. 689 del 1981).
  Per quanto concerne più nello specifico le competenze della XI Commissione, l'articolo 9 stabilisce un divieto, della durata di due anni, di assunzione, anche di incarichi, presso soggetti privati finalizzata allo svolgimento di mansioni in materia di cybersicurezza per i dipendenti appartenenti al ruolo del personale dell'Agenzia per la cybersicurezza nazionale che abbiano partecipato, nell'interesse e a spese dell'Agenzia stessa, a specifici percorsi formativi di specializzazione. Sono tuttavia previste delle specifiche cause di esclusione dall'applicazione del richiamato divieto. Tale divieto, infatti, non si applica al personale che sia cessato dal servizio presso l'Agenzia in caso di collocamento a riposo d'ufficio al raggiungimento del requisito anagrafico previsto dalla legge per la pensione di vecchiaia, cessazione a domanda per inabilità, dispensa dal servizio dovuta a motivi di salute. I percorsi formativi di specializzazione che danno luogo al predetto divieto di assunzione sono individuati con determinazione del direttore generale dell'Agenzia sulla base della particolare qualità dell'offerta formativa, dei costi, della durata e del livello di specializzazione che consegue alla frequenza dei medesimi.
  L'articolo 10 introduce alcuni criteri di cybersicurezza nella disciplina dei contratti pubblici, nel caso di approvvigionamento di beni e servizi informatici, per le pubbliche amministrazioni, le società pubbliche e i soggetti privati compresi nel perimetro di sicurezza cibernetica.
  L'articolo 11 reca modifiche al codice penale in materia di prevenzione e contrasto dei reati informatici, mentre l'articolo 12 reca le conseguenti modifiche al codice di procedura penale.
  L'articolo 13 reca alcune modifiche alle disposizioni relative ai soggetti che collaborano con la giustizia, di cui al decreto-legge n. 8 del 1991, volte ad estendere il campo di applicazione della relativa disciplina agli autori dei reati informatici di cui all'articolo 371-bis, comma 4-bis, del codice di procedura penale.
  L'articolo 14 estende la disciplina delle intercettazioni prevista per i fatti di criminalità organizzata ai reati informatici rimessi al coordinamento del procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo.
  L'articolo 15 interviene sul catalogo dei reati presupposto della responsabilità amministrativa degli enti, contemplato dall'articolo 24-bis del decreto legislativo n. 231 del 2001.
  L'articolo 16 interviene sul procedimento di applicazione delle speciali misure Pag. 139di protezione per i testimoni di giustizia e per gli altri protetti, prevedendo che la Commissione centrale debba richiedere il parere al Procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo sulla proposta di ammissione alle speciali misure, anche nel caso dei gravi delitti informatici indicati nell'articolo 371-bis, comma 4-bis, del codice di procedura penale.
  L'articolo 17 disciplina i rapporti tra l'Agenzia per la cybersicurezza nazionale (ACN), il procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo, la polizia giudiziaria ed il pubblico ministero.
  L'articolo 18, comma 1, reca la clausola di invarianza finanziaria. Il comma 2 dispone che i proventi delle sanzioni previste nei casi di reiterata inosservanza dell'obbligo di notifica degli incidenti di sicurezza informatica e degli attacchi informatici, siano destinati alle entrate dell'Agenzia per la cybersicurezza nazionale.
  Formula infine una proposta di parere favorevole, raccomandandone l'approvazione (vedi allegato 1).

  La Commissione approva la proposta di parere della relatrice.

  La seduta termina alle 12.50.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO
DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  Mercoledì 8 maggio 2024.

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 12.50 alle 12.55.

AUDIZIONI INFORMALI

  Mercoledì 8 maggio 2024.

Audizione di rappresentanti di Confimi Industria nell'ambito dell'esame delle proposte di legge C. 142 Fratoianni, C. 1000 Conte e C. 1505 Scotto, recanti disposizioni per favorire la riduzione dell'orario di lavoro.

  L'audizione informale è stata svolta dalle 14.05 alle 14.20.

Audizione di rappresentanti di Utilitalia nell'ambito dell'esame delle proposte di legge C. 142 Fratoianni, C. 1000 Conte e C. 1505 Scotto, recanti disposizioni per favorire la riduzione dell'orario di lavoro.

  L'audizione informale è stata svolta dalle 14.20 alle 14.45.

Audizione di rappresentanti di Confindustria nell'ambito dell'esame delle proposte di legge C. 142 Fratoianni, C. 1000 Conte e C. 1505 Scotto, recanti disposizioni per favorire la riduzione dell'orario di lavoro.

  L'audizione informale è stata svolta dalle 14.45 alle 15.

INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

  Mercoledì 8 maggio 2024. — Presidenza del presidente Walter RIZZETTO. – Interviene il Sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali, Claudio Durigon.

  La seduta comincia alle 15.05.

  Walter RIZZETTO, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche mediante la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati.

5-002327 Soumahoro: Iniziative volte a migliorare le inaccettabili condizioni di vita dei braccianti presso l'insediamento di Torretta Antonacci, in agro di San Severo.

  Aboubakar SOUMAHORO (MISTO) illustra la sua interrogazione.

  Il sottosegretario Claudio DURIGON risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

  Aboubakar SOUMAHORO (MISTO), replicando, segnala le condizioni inaccettabili in cui vivono i lavoratori braccianti presso l'insediamento di Torretta Antonacci, in agro di San Severo, ritenendo che ciò rappresenti una vergogna per il Paese. Invita il sottosegretario a recarsi nei luoghi richiamati,Pag. 140 al fine di verificare di persona lo stato in cui tali lavoratori sono costretti a vivere e lavorare, osservando che non basta richiamare le risorse stanziate per certe finalità se poi tali somme non vengono effettivamente spese per migliorare la situazione.

5-02328 Barzotti: Sui risultati raggiunti dal programma Garanzia per l'Occupabilità dei Lavoratori (GOL) e sull'aggiornamento del medesimo programma.

  Valentina BARZOTTI (M5S) illustra la sua interrogazione.

  Il sottosegretario Claudio DURIGON risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

  Valentina BARZOTTI (M5S), replicando, si dichiara non soddisfatta dalla risposta del Governo, facendo notare che gli stessi dati richiamati dal Governo testimoniano la scarsa efficacia del programma Garanzia per l'Occupabilità dei Lavoratori (GOL), considerato che solo una percentuale minima di soggetti risulta realmente coinvolta in programmi di formazione e riqualificazione e ancora in misura minore vengono poi inseriti nel mercato del lavoro. Ritiene necessario compiere uno sforzo ulteriore, facendo notare che una effettiva attuazione del PNRR richiederebbe l'elaborazione di politiche del lavoro efficaci mirate ad eliminare le asimmetrie tra domanda e offerta nel mercato del lavoro, garantendo la formazione necessaria ai lavoratori.

5-02329 Scotto: Iniziative volte a definire una strategia complessiva di contrasto del fenomeno delle morti sul lavoro.

  Emiliano FOSSI (PD-IDP), in qualità di cofirmatario, illustra l'interrogazione in titolo.

  Il sottosegretario Claudio DURIGON risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 4), esprimendo il suo più sentito cordoglio ai familiari delle vittime del tragico incidente sul lavoro verificatosi in Sicilia, nel comune di Casteldaccia. Assicura il massimo impegno del Governo sul tema della sicurezza, richiamando, al riguardo, un recente incontro con le parti sociali su tale tema.

  Emiliano FOSSI (PD-IDP), cofirmatario dell'interrogazione, replicando, ritiene che la risposta del Governo non sia soddisfacente, rilevando la necessità di elaborare una strategia complessiva più efficace di contrasto al fenomeno delle morti sul lavoro. Evidenzia peraltro l'opportunità di agire anche sul piano culturale, cambiando l'approccio mentale, ancora presente, di una pseudo-classe imprenditoriale, che tende a scaricare sulla negligenza dei lavoratori la responsabilità di certe tragedie. Ricorda le proposte formulate dal suo gruppo sul tema della sicurezza, che riguardano il contrasto al fenomeno delle offerte al massimo ribasso, il rafforzamento degli organici degli ispettori, l'unificazione della disciplina di prevenzione tra cantieri pubblici e privati.

  La seduta termina alle 15.30.