CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 18 ottobre 2023
185.
XIX LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissione parlamentare per l'infanzia e l'adolescenza
ALLEGATO
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ALLEGATO 1

Indagine conoscitiva sul degrado materiale, morale e culturale nella condizione dei minori, con focus sulla diffusione di alcool, nuove droghe, aggressività e violenza.

PROGRAMMA

  Numerosi fatti di cronaca richiamano l'attenzione sul degrado materiale, morale e culturale nella condizione dei minori.
  Del fenomeno occorre innanzitutto indagare le caratteristiche, individuando soluzioni atte ad arginarlo, a contrastare il consumo di sostanze psicotrope e lo sviluppo di comportamenti additivi come il consumo di alcool, a promuovere nei giovanissimi l'empatia e il rispetto per gli altri, ad alimentare relazioni positive tra pari e ad insegnare come comunicare, anche sui social media, in forma non violenta.
  Tra le più frequenti manifestazioni del degrado nella condizione dei più giovani, aumentano, soprattutto in alcune aree del Paese, il consumo di droghe (anche le cosiddette nuove sostanze psicoattive come i cannabinoidi artificiali), il consumo di alcool e la violenza sui più deboli (per esempio gli animali).
  Val qui la pena di citare alcuni dati di partenza. Secondo la relazione al Parlamento del Dipartimento politiche antidroga, nel 2021 circa 460 mila ragazzi hanno assunto almeno una sostanza psicoattiva illegale, soprattutto la cannabis. Rispetto al 2020, sono aumentati i minori (+5 per cento) denunciati alla Autorità giudiziaria per reati droga-correlati. I denunciati minorenni per cocaina rappresentano quasi il 18 per cento di coloro che hanno commesso reati penali cocaina-correlati. Preoccupante l'andamento del consumo di alcool: nel 2021 il 30 per cento degli studenti ha fatto «binge drinking» consumando 5 o più bevande alcoliche di fila; 21 per cento si è ubriacato almeno una volta mentre il 4,4 per cento afferma di consumare alcolici venti o più volte in un mese. Si è osservato un aumento dei consumi femminili accostato ad una riduzione delle differenze di genere. C'è un legame tra il consumo di sostanze psicoattive e alcool e altri comportamenti problematici, per esempio allarmanti episodi di violenza, in particolare verso i coetanei o verso soggetti più deboli, come gli animali. Peraltro l'impatto della pandemia negli ultimi due anni ha aggravato il disagio economico e culturale dei più piccoli, incidendo negativamente sullo sviluppo psicofisico in fasi evolutive particolarmente delicate come quella infantile e adolescenziale.
  In tale contesto, l'indagine conoscitiva, deliberata dall'ufficio di presidenza della Commissione parlamentare per l'infanzia e l'adolescenza, si propone innanzitutto di mettere a fuoco e approfondire alcune manifestazioni del degrado tra i minori (tossicodipendenza, consumo di alcool, violenza) con particolare riferimento alle nuove droghe e al loro impatto sui giovanissimi consumatori e all'abuso d'alcool, analizzati per età e distribuzione geografica. Si propone, inoltre, di verificare l'andamento e la qualità della spesa del Fondo nazionale per l'infanzia e l'adolescenza, istituito dalla legge n. 285 del 1997, per capire quali progetti siano stati già finanziati ai suddetti scopi.
  Si procederà all'ascolto di chi concretamente, sul territorio, in contesti difficili, è impegnato per dare «normalità» e speranza ai bambini e ai ragazzi, cercando di cogliere le loro esigenze e bisogni prioritari. Tale fase sarà integrata dall'audizione di sociologi e di esperti che possano offrire un quadro nazionale di sintesi.
  Sulla base dei dati e delle indicazioni raccolte, l'indagine mira ad individuare possibili strumenti normativi e amministrativi da adottare per contrastare la diffusione di droghe e alcool tra gli adolescenti, per sviluppare l'empatia e il rispetto nei confrontiPag. 182 degli altri superando vecchie e nuove forme di violenza e per migliorare le condizioni di vita dei giovanissimi e delle loro famiglie, con una specifica attenzione verso chi vive in ambienti particolarmente svantaggiati.
  L'indagine dovrebbe articolarsi secondo il seguente ciclo di audizioni:

   Ministra per la famiglia, la natalità e le pari opportunità;

   Ministro della cultura;

   Ministro dell'interno;

   Ministro della salute;

   Vice Ministro del lavoro e delle politiche sociali;

   Dipartimento per le politiche antidroga della Presidenza del Consiglio dei ministri;

   Autorità garante per l'infanzia e l'adolescenza;

   Sindaci e assessori delle principali città metropolitane;

   Coordinatore nazionale del Piano nazionale di attuazione (PANGI) della garanzia europea per l'infanzia;

   rappresentanti delle associazioni operanti nelle aree a rischio;

   sociologi o esperti di livello universitario.

  A tale programma di audizioni, che potrà essere integrato a seconda degli approfondimenti ritenuti necessari, potrebbero aggiungersi missioni, da sottoporre all'autorizzazione dei Presidenti delle Camere, dirette ad effettuare sopralluoghi o a partecipare ad incontri inerenti l'oggetto dell'indagine.

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ALLEGATO 2

Indagine conoscitiva sui disturbi dell'alimentazione in età infantile e adolescenziale e sulle strategie di prevenzione.

PROGRAMMA

  I disturbi della nutrizione costituiscono un problema di sanità pubblica di primaria importanza, sia per la loro diffusione che per la precoce insorgenza in età evolutiva, che per la complessa eziologia.
  Negli ultimi quattro decenni, il numero di bambini e adolescenti con obesità è aumentato a livello mondiale di oltre dieci volte. Negli ultimi 40 anni, il tasso di obesità infantile e adolescenziale è incrementato da 5 a 50 milioni nel sesso femminile e da 6 a 74 milioni nel sesso maschile (Nature Metabolism 2020). In totale oggi si contano circa 120 milioni di bambini e adolescenti obesi nel mondo. Un problema particolarmente rilevante per l'impatto su tutti i sistemi sanitari, se si considera che il 40 per cento dei bambini obesi diventeranno adolescenti obesi e che l'80 per cento degli adolescenti obesi saranno adulti obesi e che a sua volta l'obesità e tra i principali fattori di rischio di tutte le malattie croniche come patologie cardiovascolari, metaboliche, neurodegenerative ed oncologiche.
  L'Italia è uno dei Paesi europei con il più alto tasso di prevalenza di obesità infantile, preceduta solo da Cipro, Spagna e Grecia. I bambini con obesità sono il 9,4 per cento del totale e quelli in sovrappeso circa il 20 per cento. Inoltre, la pandemia da COVID non ha fatto che peggiorare la situazione, a causa della sospensione delle attività sportive e del maggior consumo di alimenti calorici. Secondo una survey ministeriale realizzata nel 2020, ad aver «mangiato peggio», ossia di più e cibi meno sani, sono stati proprio i bambini e gli adolescenti di età compresa tra 12 e 18 anni.
  Di fatto, l'obesità è una vera e propria patologia, precursore di altre patologie, di conseguenza una prevenzione precoce della stessa ha un effetto «domino» positivo a valle su tutte le varie complicanze e sulle spese enormi ad essa correlate che i sistemi sanitari dovranno affrontare.
  La Commissione intende preliminarmente verificare le modalità di attuazione di una serie di politiche specifiche per ridurre i livelli di obesità e sovrappeso, sia a livello nazionale che europeo, suggerite dall'OMS nel Rapporto 2022 come: l'attuazione di interventi fiscali; restrizioni alla commercializzazione di alimenti malsani per i bambini; miglioramento dell'accesso ai servizi di gestione dell'obesità e del sovrappeso nell'assistenza sanitaria di base.
  Obiettivo principale resta, tuttavia, il contrasto all'aumento dell'obesità nei bambini e negli adolescenti attraverso innovative metodiche di diffusione di uno stile di vita corretto e di consapevolezza dell'importanza di una dieta equilibrata e sana, basata sui principi della nostra dieta mediterranea. Inoltre, attraverso l'attenzione alla provenienza degli ingredienti ed alla sostenibilità ambientale, è opportuno incoraggiare i bambini e gli adolescenti a compiere scelte alimentari responsabili e a favorire pratiche agricole eco-sostenibili. Verrà evidenziato il legame tra la dieta corretta e la sostenibilità ambientale, sottolineando l'importanza per la salute del pianeta di scelte alimentari responsabili.
  In tale quadro, l'indagine conoscitiva deliberata dall'ufficio di presidenza della Commissione parlamentare per l'infanzia e l'adolescenza intende approfondire l'impatto e le conseguenze negative di una errata alimentazione sullo sviluppo psicofisico dei minori al fine di prevenirne la diffusione, proponendo nel contempo idonei strumenti atti a diffondere, soprattutto nei contesti scolastici e sportivo-ricreativi, il concetto di sana ed equilibrata alimentazione.Pag. 184
  L'indagine deliberata dalla Commissione, in definitiva, si propone di analizzare il fenomeno dell'obesità infantile e adolescenziale e di individuare gli strumenti normativi, amministrativi e operativi (ivi comprese app gratuite per i più piccoli e campagne destinate agli adolescenti tramite i social media) per prevenirne l'insorgenza e le conseguenze nelle fasi successive della vita.
  L'indagine dovrebbe articolarsi secondo il seguente ciclo di audizioni:

   Ministro della salute;

   Ministro per lo sport e i giovani;

   Autorità garante per l'infanzia e l'adolescenza;

   rappresentanti dell'ISS, Osservatorio nazionale dell'obesità infantile in Italia (ONOI);

   esperti del settore: medici-internisti, medici-pediatri, medici-endocrinologi, nutrizionisti, psicologi dell'infanzia e dell'età evolutiva.

  A tale programma di audizioni, che potrà essere integrato a seconda degli approfondimenti ritenuti necessari, potrebbero aggiungersi missioni, da sottoporre all'autorizzazione dei Presidenti delle Camere, dirette ad effettuare sopralluoghi o a partecipare ad incontri inerenti l'oggetto dell'indagine.

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ALLEGATO 3

Indagine conoscitiva sulla fragilità emotiva e psicologica dei più giovani anche da un punto di vista neuropsichiatrico, con focus su depressione, autolesionismo, disordine alimentare fino anche alla forma più grave, il suicidio.

PROGRAMMA

  La salute mentale di bambini e adolescenti costituisce uno degli aspetti fondamentali per un corretto sviluppo psicofisico in età adulta.
  Peraltro, oltre la metà delle patologie neuropsichiatriche in età adulta, secondo dati del Ministero della salute, sembrerebbe insorgere prima dei 14 anni.
  Le fragilità emotive e psicologiche dei minori che sfociano in situazioni patologiche sono aumentate esponenzialmente nell'ultimo decennio. Si è passati dai 155 accessi l'anno al pronto soccorso per richieste di supporto neuropsichiatrico del 2011, ai 1824 del 2021.
  Depressione, ansia, autolesionismo fino ad arrivare all'ideazione e ai tentativi di suicidio costituiscono una realtà diffusa anche in età infantile e adolescenziale.
  Già prima del COVID la richiesta di aiuto in tal senso da parte dei minori risultava in aumento. L'insorgere della pandemia ha determinato un'esplosione dei disturbi dell'umore nei minori, un malessere psicologico diffuso, difficilmente gestibile dalle sole famiglie.
  L'indagine conoscitiva, deliberata dall'ufficio di presidenza della Commissione infanzia e adolescenza, intende approfondire l'impatto e le conseguenze di tali disturbi della sfera emotiva dei minori, verificando il livello complessivo dell'emergenza neuropsichiatrica in rapporto alle strutture esistenti sul territorio e al numero dei posti letto a disposizione nei reparti di pediatria.
  La presa in carico precoce di bambini e ragazzi con disturbi della condotta rappresenta un obiettivo di lungo periodo idoneo a trattare sin dall'esordio problematiche che, se trascurate, possono sfociare in problemi comportamentali più gravi.
  In tale contesto si terrà conto dei più recenti approfondimenti svolti dall'Istituto superiore di sanità (ISS) in materia.
  L'obiettivo che si pone la Commissione è quello di individuare adeguate politiche atte a promuovere il benessere mentale dei bambini e degli adolescenti al fine di farne degli adulti sani, consapevoli ed autonomi.
  La finalità dell'indagine si inquadra nell'ambito delle competenze attribuite alla Commissione dalla legge istitutiva che attribuisce alla stessa funzioni di indirizzo e di controllo – tra le altre – anche sulla concreta attuazione «della legislazione relativa ai diritti e allo sviluppo dei soggetti in età evolutiva».
  L'indagine dovrebbe articolarsi secondo il seguente ciclo di audizioni:

   Ministra per la famiglia, la natalità e le pari opportunità;

   Autorità garante per l'infanzia e l'adolescenza;

   Ministro della salute;

   Ministro dell'istruzione e del merito;

   esperti in pediatria, psichiatria infantile e psicologi;

   rappresentanti dell'Osservatorio nazionale per l'infanzia e l'adolescenza;

   rappresentanti di enti e associazioni attivi nel campo della tutela del diritto alla salute dell'infanzia e dell'adolescenza.

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  A tale programma di audizioni, che potrà essere integrato a seconda degli approfondimenti ritenuti necessari, potrebbero aggiungersi missioni, da sottoporre all'autorizzazione dei Presidenti delle Camere, dirette ad effettuare sopralluoghi o a partecipare ad incontri inerenti l'oggetto dell'indagine.

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ALLEGATO 4

Indagine conoscitiva sulla disabilità fisica e psichica dei minori, con focus sulle lesioni cerebrali e sull'autismo: sostegno alle famiglie e nella scuola.

PROGRAMMA

  Il problema delle disabilità fisiche e psichiche, sia congenite che acquisite, interessa una platea vastissima di bambini e adolescenti. Secondo il XXII rapporto annuale pubblicato nel 2023 dall'Inps, nel nostro Paese sul fenomeno della disabilità dei minori occorre gettare luce poiché resta ancora oggi in un cono d'ombra.
  Partendo dalle definizioni e classificazioni delle varie forme di disabilità e pluridisabilità, occorre indagare sulle terapie mediche attualmente in uso in Italia, per garantire l'effettivo diritto alla salute che passa soprattutto per l'accesso diffuso e tempestivo alle cure di ultima generazione.
  L'individuazione precoce delle disabilità e delle malattie rare può ridurne l'impatto sullo sviluppo e attenuarne il quadro clinico finale: interventi attuati dalla prima infanzia possono migliorare la salute, il benessere e la qualità della vita. La maggior parte delle malattie croniche in età evolutiva e numerose malattie rare determinano un «nuovo» bisogno di salute, per il quale è necessario instaurare azioni di prevenzione, di diagnosi e presa in carico precoce, anche allo scopo di evitare interventi di sostegno e riparatori a situazioni di grave rischio legate al disagio psicofisico, che hanno peraltro un elevato costo sociale.
  L'indagine prevede un focus sulle più gravi e frequenti forme di disabilità infantili, tra le quali le paralisi e le lesioni cerebrali – la causa più comune di disabilità neurologica dell'infanzia – e i disturbi dello spettro autistico, tutte patologie complesse che richiedono cure e terapie specifiche la cui fruizione deve essere equamente garantita.
  Nel sopracitato rapporto dell'Inps, che esamina anche il dato delle domande di assegno unico universale (AUU) delle famiglie con figli con disabilità, si evidenziano preoccupanti diseguaglianze sociali sulle quali è necessario intervenire eliminando ogni forma di discriminazione.
  Bambini e adolescenti con disabilità sono evidentemente più esposti al rischio di emarginazione ed esclusione, anche in ragione delle attuali carenze nei servizi di assistenza e sostegno.
  Riguardo la situazione scolastica, dal rapporto ISTAT del 2 dicembre 2022, sull'inclusione degli alunni con disabilità, relativo all'anno scolastico 2021-22, si stima che sono 316.000 gli alunni con disabilità che frequentano le scuole italiane (+ 5 per cento rispetto al precedente anno scolastico). Emerge inoltre che, nonostante il miglioramento dell'offerta di insegnanti di sostegno, è ancora poco diffusa la formazione per i docenti in tecnologie educative specifiche per gli alunni con disabilità.
  Sulla base di tali premesse, l'ufficio di presidenza della Commissione parlamentare per l'infanzia e l'adolescenza ha deliberato una indagine sul tema in oggetto, volta ad analizzare le disabilità psichiche e motorie, anche al fine di avere un quadro attuale delle terapie e dei metodi di cura più recenti.
  L'obiettivo della Commissione è quello di analizzare la legislazione vigente in materia, individuando le relative carenze sia per quanto riguarda la maggior diffusione possibile delle nuove cure assicurandone la fruizione senza disparità, sia relativamente all'assistenza sanitaria domiciliare e nell'ambito scolastico, elaborando eventuali proposte di riforma e adeguate politiche atte a tutelare lo status dei bambini e degli adolescenti con disabilità.Pag. 188
  L'indagine dovrebbe articolarsi secondo il seguente ciclo di audizioni:

   Ministra per la famiglia, la natalità e le pari opportunità;

   Ministro della salute;

   Ministro per le disabilità;

   Ministro del lavoro e delle politiche sociali;

   Ministro dell'istruzione e del merito;

   Ministro per l'università e della ricerca;

   Ministro per lo sport e i giovani;

   Sottosegretario di Stato con delega in materia di innovazione tecnologica e transizione digitale;

   Autorità garante per l'infanzia e l'adolescenza;

   Esperti in pediatria, psichiatria infantile dell'età evolutiva;

   Rappresentanti di regioni ed enti locali;

   Rappresentanti dell'Osservatorio nazionale per l'infanzia e l'adolescenza;

   Rappresentanti di enti e associazioni attivi nel campo della tutela del diritto alla salute dell'infanzia e dell'adolescenza.

  A tale programma di audizioni, che potrà essere integrato a seconda degli approfondimenti ritenuti necessari, potrebbero aggiungersi missioni, da sottoporre all'autorizzazione dei Presidenti delle Camere, dirette ad effettuare sopralluoghi o a partecipare ad incontri inerenti l'oggetto dell'indagine.

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ALLEGATO 5

Indagine conoscitiva sull'impatto di internet e delle nuove tecnologie sulla salute psicofisica dei minori.

PROGRAMMA

  La tutela dei minori dalle nuove tecnologie rappresenta ormai da anni una delle più importanti sfide in tema di sicurezza on line. Pur essendo nativi digitali, i minori non sono in grado di comprendere i reali rischi legati all'uso della rete.
  Da tempo medici e psicologi segnalano come internet, smartphone e social media siano tra le principali cause di comportamenti a rischio tra i minori. Si tratta di un dibattito che da anni sta impegnando la comunità medico-scientifica e interessando l'opinione pubblica di tutto il mondo e che oggi più che mai necessita di attenzione da parte di tutte le istituzioni e le agenzie educative.
  Durante la pandemia, a causa delle restrizioni alla libertà di muoversi e di socializzare, la sovraesposizione al WEB ha aggravato i problemi di salute mentale e fisica tra i ragazzi e le ragazze. Si parla a titolo esemplificativo di effetti negativi sull'attenzione, di isolamento e di riduzione dei rapporti con i coetanei, di aumento dell'impulsività, di diminuzione della capacità di autocontrollo e più genericamente di disturbi fisici quali danni visivi o danni legati all'eccessiva esposizione a radiazioni elettromagnetiche, fino al sorgere di varie patologie di tipo neuropsichiatrico.
  All'utilizzo improprio degli smartphone si associa altresì l'aumento di problemi comportamentali come la diminuzione dell'autostima, l'insorgenza di episodi depressivi, quali paura e frustrazione, ed infine problemi di rendimento scolastico.
  Diversi studi hanno dimostrato come nei bambini, tra le conseguenze di un uso compulsivo degli apparati elettronici, vi sia l'aumento dell'aggressività, confermando la correlazione tra il tempo trascorso davanti a uno schermo (smartphone, cellulare, pc, etc.) da parte di un bambino e il suo livello di aggressività, in casa e fuori casa.
  Il gioco on line costituisce poi l'ultima frontiera di preoccupazione dei genitori. La cronaca non manca di fornire esempi delle conseguenze non solo dannose ma a volte irreversibili dei danni causati dalle cd. sfide (challenge). A ciò si aggiunga l'impossibilità di controllare integralmente i dati immessi in rete durante giochi che coinvolgono milioni di altri utenti reali sparsi in tutto il mondo.
  Il gioco on line peraltro è in grado di creare forme di dipendenza cronica, nonché ulteriori rischi come abusi, cyberbullismo, incitamento all'odio, o esposizione a contenuti dannosi e disinformazione.
  Importanti conseguenze a livello psicologico da non sottovalutare sono anche legate al tipo di modelli proposti ai ragazzi dai principali social networks. Peraltro gli Youtuber che condividono, commentandoli i principali giochi diffusi on line tra i minori, così come gli Influencer, esercitano un fascino attrattivo incredibile sui ragazzi e sono in grado di determinarne linguaggio e comportamenti.
  L'indagine conoscitiva, deliberata dall'ufficio di presidenza della Commissione parlamentare per l'infanzia e l'adolescenza, intende esaminare il fenomeno nel suo complesso raccogliendo osservazioni, dati, studi e proposte da parte di esperti della materia. In particolare, mettere in luce gli effetti negativi di un uso scorretto degli smartphone e dei tablet da parte dei giovani e giovanissimi, per comprendere come la stimolazione cognitiva ed emotiva derivantePag. 190 dall'uso quotidiano e costante di apparecchi informatici, possa generare pericolosi «effetti collaterali» ed esporre i nostri ragazzi a nuove forme di dipendenza patologica dalla rete come la nomofobia.
  Saranno approfonditi tutti gli aspetti legati all'uso degli strumenti informatici da parte dei bambini e dei giovani adulti con un focus sull'esperienza di apprendimento durante la carriera scolastica, stante il necessario bilanciamento tra l'esigenza di implementazione di percorsi educativi e formativi basati sull'utilizzo delle nuove tecnologie digitali e quella di individuazione di nuove regole per il loro corretto uso.
  Infatti, il Global Education Monitoring Report del luglio 2023 – recente rapporto delle Nazioni Unite per l'educazione la scienza e la cultura (Unesco), riguardante la tecnologia nell'istruzione – raccomanda ai singoli Stati di stabilire obiettivi e princìpi chiari per garantire che la tecnologia digitale nell'istruzione sia volta al benessere ed eviti danni alla salute, limitando l'impatto negativo dell'uso eccessivo e inappropriato della tecnologia da parte degli studenti in classe e a casa. Sulla base dell'analisi condotta dall'Unesco su 200 sistemi educativi in tutto il mondo, si è stimato che 1 paese su 4 già vieta l'uso degli smartphone a scuola per legge o per raccomandazione ufficiale.
  La presente indagine conoscitiva si propone di indagare anche le conseguenze a livello psicologico di modelli proposti dai principali social networks, giacché la vulnerabilità minorile e alcune forme di aggressività sembrerebbero aumentare anche a causa dell'accesso sregolato a contenuti impropri, in assenza di una adeguata preparazione preventiva e ad età troppo basse, viste anche le difficoltà genitoriali nella gestione dell'accesso al web. Ciò a conferma dell'importanza imprescindibile dell'educazione e-digital che mira ad elidere i rischi per i minori derivanti da utilizzi incauti della rete e della necessità di avvalersi di nuovi strumenti di ausilio per proteggere i minori e contrastare il loro facile accesso al deep dark web. Nella consapevolezza della difficoltà di individuare sistemi di blocco di alcuni contenuti, e ferma restando la centralità di una rete educativa che comprende famiglie e istituzioni, si ritiene essenziale anche il confronto con le grandi piattaforme digitali multinazionali per sviluppare consapevolezza e responsabilizzazione individuale e collettiva.
  L'indagine dovrebbe articolarsi secondo il seguente programma di audizioni:

   Ministra per la famiglia, la natalità e le pari opportunità;

   Ministro dell'interno;

   Ministro della cultura;

   Ministro per gli affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNRR;

   Ministro per lo sport e i giovani;

   Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri con delega in materia di innovazione tecnologica e transizione digitale;

   Autorità garante per l'infanzia e l'adolescenza;

   Autorità per le garanzie nelle comunicazioni;

   Rappresentanti delle forze dell'ordine (in particolare la Polizia postale);

   Rappresentanti del Comitato per l'applicazione del «Codice tv e minori»;
   vertici della Rai;

   Vertici delle televisioni commerciali;

   Esperti, tecnici, ricercatori nel campo delle telecomunicazioni;

   Docenti universitari;

   Esponenti del mondo dei media e dello spettacolo;

   Rappresentanti del CNR;

   Associazioni di genitori;

   Specialisti di pubblicità e comunicazione commerciale;

   Rappresentanti di Onlus impegnate nella difesa e protezione dei diritti dei bambini.

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  A tale programma di audizioni, che potrà essere integrato a seconda degli approfondimenti ritenuti necessari, potrebbero aggiungersi missioni, da sottoporre all'autorizzazione dei Presidenti delle Camere, dirette ad effettuare sopralluoghi o a partecipare ad incontri inerenti l'oggetto dell'indagine.