CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 6 settembre 2023
161.
XIX LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari esteri e comunitari (III)
ALLEGATO
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ALLEGATO 1

Risoluzione n. 7-00115 Caiata: Sull'adesione della Moldova all'Unione europea.

RISOLUZIONE APPROVATA DALLA COMMISSIONE

   La III Commissione,

   premesso che:

    l'invasione dell'Ucraina da parte della Federazione russa del 24 febbraio 2022 viola ogni regola del diritto internazionale, lo Statuto delle Nazioni Unite, dell'Osce e del Consiglio d'Europa, nonché gli Accordi di Parigi sulla sicurezza europea, andando fortemente a minare la tutela dei diritti umani, in particolare dei minori;

    tale attacco all'integrità territoriale dell'Ucraina vede automaticamente nella Federazione russa il soggetto aggressore, che ha alterato così l'equilibrio geopolitico internazionale, incidendo sulla stabilità dell'area circostante e facendo calare in uno stato di emergenza e terrore anche le nazioni limitrofe;

    con risoluzione, approvata in Assemblea il 1° marzo 2022, la Camera dei deputati, condannando l'invasione russa, ha chiesto all'unanimità «l'immediata cessazione delle operazioni belliche e il ritiro di tutte le forze militari che illegittimamente occupano il suolo ucraino, ripristinando il rispetto della piena sovranità e integrità territoriale dell'Ucraina»;

    la scelta di invadere l'Ucraina, a più di un anno dal conflitto, risulta ancor più ingiustificata perché nessuna minaccia è stata rivolta alla Federazione russa dall'Ucraina, e configura la volontà di Mosca di ripristinare la dottrina della «sovranità limitata», suscitando allarme e sgomento nei Paesi dello spazio «post-sovietico», come Moldova e Georgia, che invece come ogni nazione hanno pieno diritto al rispetto della loro sovranità, indipendenza e integrità territoriale;

    la Moldova, infatti, data la posizione geografica, la complessa composizione etno-linguistica, i 50 anni di appartenenza all'Urss, gli stretti legami economici con lo spazio ex-sovietico e la delicata questione della Transnistria, è tra i Paesi dell'area a risentire maggiormente del conflitto, soprattutto in aree di particolare interesse per il sostentamento della sua popolazione, come quello energetico e commerciale;

    il 3 marzo 2022, sulla scia degli eventi in Ucraina, la Moldova, seguendo gli esempi di Ucraina e Georgia, ha presentato la formale richiesta di adesione all'Unione europea, in quanto riconosce in essa l'unica vera garanzia per il mantenimento della pace e l'istituzione che può assicurare loro sicurezza, indipendenza e sovranità e che pertanto agirebbe da deterrente nei confronti della Russia nell'ampliamento del conflitto;

    la Presidenza francese dell'Unione europea, dunque, con il consenso di tutti i Paesi membri, tra cui l'Italia, ha chiesto alla Commissione europea, verificata la sussistenza dei requisiti, di riconoscere a Ucraina, Georgia e Moldova, lo status di Paesi «candidati» all'adesione all'Unione europea;

    il Consiglio europeo del 23 e 24 giugno 2022 ha così approvato la concessione dello status di Paese candidato a Kiev e Chişinău, e ha riconosciuto la prospettiva europea della Georgia, poiché, come stabilito dall'articolo 49 del Trattato sull'Unione europea (Tue), qualsiasi Paese europeo che rispetti i valori di cui all'articolo 2 e si impegni a promuoverli può chiedere di diventare membro dell'Unione europea;

    il 3 febbraio 2023, a Kiev, si è tenuto il 24° Vertice tra l'Unione europea e l'Ucraina,Pag. 64 a riprova dell'impegno dell'Unione europea a sostenere l'Ucraina,

impegna il Governo:

   a sostenere l'Ucraina e la Moldova nel loro percorso di adesione all'Unione europea e la prospettiva europea della Georgia;

   ad adottare iniziative volte a rafforzare le politiche europee di cooperazione, incentivando lo scambio di pratiche di know-how tra i Paesi dell'Unione europea e i Paesi candidati, anche attraverso il contributo dell'Iniziativa di Centro Europa, così da aiutare i Paesi candidati ad un più rapido raggiungimento degli standard necessari richiesti dall'Unione europea;

   ad adottare iniziative per accelerare il percorso negoziale di integrazione dei Balcani occidentali esposti, anche alla luce della crisi ucraina, al rischio di instabilità e invasività, al fine di operare un'azione deterrente nei confronti della Federazione russa nell'allargamento del conflitto.
(8-00024) «Caiata, Colombo, Loperfido, Urzì, Calovini, Cangiano,Quartapelle Procopio».

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ALLEGATO 2

Risoluzione n. 7-00136 Rosato: Sull'adesione della Moldova all'Unione europea.

RISOLUZIONE APPROVATA DALLA COMMISSIONE

   La III Commissione,

   premesso che:

    il 23 giugno 2022 il Consiglio europeo ha concesso alla Moldova lo status Paese candidato dopo che era stata avanzata domanda di adesione nel mese di marzo dello stesso anno;

    già dal 2016 tra l'Unione europea e la Moldova è in vigore un accordo di associazione, firmato nel 2014, comprendente una zona di libero scambio globale e approfondita, per il quale si svolgono costantemente riunioni congiunte per monitorare i progressi compiuti in ambito della cooperazione economica e discutere la collaborazione in materia di giustizia, libertà e sicurezza, la politica estera e di sicurezza comune;

    in questi anni, la Moldova ha manifestato in più occasioni la propria volontà di aderire rapidamente all'Unione europea, conformandosi agli standard richiesti e raggiungendo un livello molto alto di collaborazione in diversi ambiti;

    la Moldova ha, inoltre, fin dai primi giorni dell'aggressione russa all'Ucraina assunto una posizione coerente con l'Unione europea di condanna e avviato un processo interno finalizzato ad incrementare la propria autonomia ed indipendenza anche economica dalle forti influenze russe dovute alla posizione geografica, alla complessa composizione etnico-linguistica della popolazione e alla precedente appartenenza all'Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche;

    come emerso nella missione che una delegazione della Commissione europea ha tenuto a Chisinàu nel giugno 2023, la Moldova ha rinunciato non senza difficoltà alle proprie forniture energetiche provenienti dalla Transnistria, regione orientale separatista e filorussa già oggi sottoposta a controllo militare da parte della Russia, per appoggiarsi alle reti europee;

    peraltro, la presenza di contingenti militari russi in quest'area è stata già condannata dall'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa in una risoluzione del 15 marzo, che ha definito la Transnistria come regione «occupata» dalla Russia;

    nell'ambito delle riforme interne, la Moldova sta ottenendo ottimi progressi anche perché vi è una solida maggioranza della popolazione favorevole all'adesione all'Unione europea e ai processi di ammodernamento necessari a tal fine;

    in questo contesto internazionale, conseguente all'aggressione russa dell'Ucraina, la Moldova, con il suo sostegno alle posizioni comuni in politica estera dell'Unione europea e il grande lavoro di accoglienza dei profughi ucraini, rappresenta un partner strategico per tutta l'Europa;

    è fondamentale, al pari del processo di integrazione in corso per i Balcani occidentali, che l'Unione europea manifesti chiaramente la volontà di concludere quanto prima possibile il processo di adesione della Moldova nell'Unione europea, nell'ambito di un processo basato sul merito e sulle riforme. Ciò nella consapevolezza che qualsiasi incertezza avrebbe come conseguenza un raffreddamento delle iniziative di cooperazione con possibili conseguenze anche in ambito di politica estera;

    l'Italia e la Moldova sono particolarmente legati anche dalla presenza nel nostro territorio di una nutrita comunità moldava – una delle più rilevanti nel nostroPag. 66 Paese e la prima comunità al mondo con oltre 100 mila cittadini – e da una forte presenza di investimenti italiani in Moldova che rendono l'Italia uno dei maggiori partner economici, il secondo per numero di società registrate e capitale investito;

    anche in virtù di questa presenza, l'Italia è chiamata a svolgere in quella regione un ruolo protagonista nel processo di integrazione europea che si sta affrontando, anche attraverso un maggior coinvolgimento delle principali società a controllo pubblico volto a rafforzare gli investimenti e la presenza italiana nel mercato moldavo, sfruttando altresì le opportunità offerte dai fondi internazionali disponibili,

impegna il Governo:

   a riaffermare, in tutte le sedi europee ed internazionali, il pieno sostegno dell'Italia al processo di adesione della Moldova all'Unione europea sostenendone una positiva conclusione;

   a promuovere, anche mediante accordi bilaterali, una maggiore cooperazione e più solide relazioni diplomatiche con la Moldova, anche al fine di sostenere le riforme necessarie alla sua adesione e di favorire maggiori investimenti pubblici e privati nel Paese;

   a sviluppare in particolare la cooperazione in ambito culturale, economico e della formazione tra i due Paesi, anche mediante la valorizzazione e il coinvolgimento della comunità moldava presente in Italia.
(7-00136) «Rosato, Gruppioni».

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ALLEGATO 3

Risoluzione n. 7-00125 Boldrini: Su iniziative per isolare il Governo di Lukashenko e sostenere l'opposizione democratica bielorussa.

RISOLUZIONE APPROVATA DALLA COMMISSIONE

   La III Commissione,

   premesso che:

    il 9 agosto 2020 in Bielorussia si sono svolte elezioni presidenziali gravemente manipolate con diffusi brogli che hanno confermato Alexander Lukashenko, al potere dal 1994;

    subito è scattata una mobilitazione popolare per protestare contro la truffa elettorale e rivendicare la vittoria di Sviatlana Tsikhanouskaya, candidata unica dell'opposizione democratica;

    Lukashenko ha reagito scatenando una feroce repressione contro i manifestanti, i rappresentanti della società civile, i difensori dei diritti umani, i giornalisti e tutti coloro che esprimevano critiche nei confronti del regime;

    il Centro per i diritti umani Viasna ha documentato che a marzo del 2023 il numero dei prigionieri politici aveva raggiunto la cifra di 1450, che le persone condannate con cause penali per motivi politici erano 2900, 215 gli organi di stampa chiusi e 1000 le Ong liquidate;

    il 6 marzo 2023 il Tribunale di Minsk ha condannato in contumacia a 15 anni di carcere con l'accusa di «cospirazione per prendere il potere in modo incostituzionale» Sviatlana Tsikhanouskaya, leader dell'opposizione democratica e Presidente del Gabinetto di transizione unito, e analoghe condanne sono state inflitte agli altri componenti del Consiglio di Coordinamento ed è stata prorogata di 18 mesi la pena detentiva di 18 anni inflitta al marito di Tsikhanouskaya, l'attivista Sergei Tikhanovsky;

    l'Unione europea non riconosce Alexander Lukashenko come legittimo Presidente della Bielorussia e ha emanato sanzioni nei confronti dei responsabili della repressione;

    Lukashenko sostiene la guerra di aggressione della Russia nei confronti dell'Ucraina mettendo a disposizione delle forze armate russe il territorio bielorusso per operazioni logistiche, attacchi militari e perfino per ospitare armi nucleari;

    è molto grave in questo contesto l'annunciata decisione di Vladimir Putin di trasferire in Bielorussia testate nucleari. Ove confermata, si tratterebbe della prima volta dalla fine della guerra fredda che la Russia colloca testate nucleari al di fuori del proprio territorio;

    la Commissione Affari Esteri del Parlamento Europeo ha approvato il 18 luglio 2023 una risoluzione nella quale si chiede alla Corte Penale Internazionale di emettere un mandato di arresto per Alexander Lukashenko,

impegna il Governo:

   ad adottare iniziative in tutte le sedi europee ed internazionali per isolare sempre di più il regime di Lukashenko ed ottenere la liberazione di tutti i prigionieri politici;

   a dare pieno sostegno ai movimenti dell'opposizione democratica e ai numerosi dissidenti bielorussi che sono stati costretti a lasciare il loro Paese;

   ad esprimere la più ferma condanna verso la decisione di Vladimir Putin di trasferire testate nucleari nel territorio delle Bielorussia.
(7-00125) «Boldrini, Provenzano, Quartapelle Procopio, Amendola, Porta».

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ALLEGATO 4

Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2022. C. 1343 Governo, approvato dal Senato.

RELAZIONE APPROVATA DALLA COMMISSIONE

  La III Commissione,

   esaminato, ai sensi dell'articolo 119, comma 8, del regolamento, per le parti di propria competenza, il disegno di legge C. 1343, approvato dal Senato, recante Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2022;

   premesso che le risorse finanziarie assegnate al MAECI ammontano in termini di stanziamenti iniziali a 3,3 miliardi (erano 3,6 miliardi nel 2021), che divengono 4,2 miliardi a fine gestione (erano 4,65 miliardi nel 2021), con un incremento quindi di 894 milioni rispetto allo stanziamento iniziale (nel 2021 l'incremento è stato di 1,06 miliardi) ed un miglioramento nella capacità di programmazione della spesa;

   tra le sfide affrontate nel corso del 2022 le più significative novità hanno riguardato il sostegno alla causa dell'Ucraina e l'azione per la stabilizzazione del Mediterraneo, nonché gli interventi mirati per la promozione e tutela dei comparti produttivi nazionali sui mercati esteri;

   nell'ambito della missione di maggior rilevanza per il MAECI, la n. 4 «l'Italia in Europa e nel mondo», tra i programmi di maggiore impatto della missione si conferma la preminenza del programma n. 2 dedicato alla Cooperazione allo sviluppo, che riceve il 38,2 per cento delle risorse della missione, in lieve decremento rispetto al peso registrato nel 2021,

   significativo è anche il programma n. 6, con uno stanziamento definitivo di poco meno di 478,6 milioni, con cui sono state finanziate le iniziative per promuovere la pace e la sicurezza internazionale;

   il programma n. 8 «Italiani nel mondo e politiche migratorie» gestisce, tra le altre competenze, anche, il c.d. Fondo Migrazioni e il Fondo di premialità per le politiche di rimpatrio: con il primo – che incrementa il proprio stanziamento dai 64,9 milioni del 2021 agli 80,28 milioni del 2022 – sono stati finanziati interventi nei Paesi soggetti a crescente pressione migratoria in ragione di crisi internazionali e regionali; con il secondo – che nel 2022 ha registrato uno stanziamento aggiuntivo di 10 milioni – sono stati finanziati interventi volti a premiare la collaborazione di Stati non appartenenti all'Unione europea nella riammissione dei loro cittadini presenti in modo irregolare sul territorio nazionale;

   il programma 12 «Presenza dello Stato all'estero tramite le strutture diplomatico-consolari» ha registrato un significativo un incremento del 113,8 per cento rispetto al 2021: tale dato è da attribuirsi al capitolo 1613, che gestisce le «Dotazioni finanziarie per le rappresentanze diplomatiche ed uffici consolari di prima categoria», in cui sono confluiti diversi stanziamenti in corso di esercizio per la gestione della crisi Ucraina, per i servizi elettorali, per affrontare la crisi energetica e, infine, per la riassegnazione dei contributi per il sostegno alle forze armate e di sicurezza afghane restituiti dalle organizzazioni internazionali;

   significativa è stata anche l'attività finanziata con il programma n. 18 «Diplomazia pubblica e culturale», al quale è stato attribuito il compito di promozione e diffusione della lingua e della cultura italiana all'estero e di gestione delle risorse da destinare al personale in servizio presso le istituzioni scolastiche all'estero, con uno stanziamento, nel 2022, di 185,81 milioni;

   nell'ambito della missione n. 16 dedicata al «Commercio internazionale ed internazionalizzazionePag. 69 del sistema produttivo», per il programma n. 5 relativo al «Sostegno all'internazionalizzazione delle imprese e promozione del made in Italy» si segnala l'istituzione di un Fondo rotativo per operazioni di venture capital, per il quale vengono stanziati 200 milioni; si evidenzia, altresì un significativo incremento delle risorse nella categoria dei trasferimenti correnti ad Amministrazioni pubbliche, da attribuire essenzialmente allo stanziamento sul capitolo 2415 «Fondo per la promozione degli scambi e l'internazionalizzazione delle imprese», che passa dai 17,3 milioni del 2021 ai 170,7 milioni del 2022;

   con riferimento alla Relazione sull'utilizzo degli stanziamenti per le politiche di cooperazione allo sviluppo, prevista dall'articolo 14, comma 2, della legge n. 125 del 2014 e allegata al Rendiconto generale dello Stato, si segnala che nel 2022 il totale dell'Aiuto Pubblico allo Sviluppo italiano (APS) ha raggiunto un valore di circa 6,1 miliardi di euro, pari allo 0,32 per cento del Reddito Nazionale Lordo, in aumento rispetto allo 0,29 per cento del 2021;

   sul piano delle erogazioni, al lordo dei rientri dei prestiti, il maggiore contribuente dell'APS italiano si conferma, anche per il 2022, il Ministero dell'economia e delle finanze, con circa 3 miliardi di euro, pari al 46 per cento dell'APS complessivo;

   il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale si colloca in seconda posizione, destinando alla cooperazione allo sviluppo, circa 1,5 miliardi di euro, pari al 25,6 per cento dell'APS, mentre la quota del Ministero dell'interno è pari al 15 per cento dell'APS complessivo;
   Con riferimento ai canali di intervento, il multilaterale rappresenta il 50,9 per cento dell'APS complessivo e include i contributi al bilancio dell'Unione Europea e al Fondo europeo di sviluppo (FES), mentre l'aiuto bilaterale rappresenta 49,1 per cento;

   quanto alla distribuzione geografica dell'aiuto bilaterale, le erogazioni lorde effettuate nel 2022, al momento pari a 3,2 miliardi di euro, mostrano che, per effetto della guerra in Ucraina, l'area che ha beneficato del maggiore contributo in termini di APS è stata quella dei Balcani, Medio Oriente ed Europa Orientale, che ha assorbito oltre il 41 per cento delle risorse con oltre 603 milioni di euro, di cui oltre 340 milioni destinati all'Ucraina; seguono l'Africa con 561,3 milioni (38,6 per cento), Asia e Oceania con 153,80 milioni (10,6 per cento) e infine le Americhe con 131,8 milioni (9,09 per cento),

DELIBERA DI RIFERIRE
FAVOREVOLMENTE.

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ALLEGATO 5

Disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato per l'anno finanziario 2023 (C. 1344 Governo, approvato dal Senato).

Tabella n. 6: Stato di previsione del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale per l'anno finanziario 2023.

RELAZIONE APPROVATA DALLA COMMISSIONE

  La III Commissione,

   esaminato, ai sensi dell'articolo 119, comma 8, del Regolamento, per le parti di propria competenza, il disegno di legge, approvato dal Senato, recante disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato per l'anno finanziario 2023, con riferimento alla Tabella n. 6, recante lo stato di previsione del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale per l'anno finanziario 2023;

   premesso che:

    lo stato di previsione del MAECI per il 2023 reca spese in competenza per un totale di 3.285,17 milioni di euro, di cui 3.217,74 milioni di parte corrente e 67,42 milioni in conto capitale;

    per quanto concerne le autorizzazioni di cassa, queste, identiche alla competenza, ammontano pertanto a 3.285,17 milioni di euro, dei quali, ancora del tutto analogamente alla competenza, 3.217,74 milioni di parte corrente e 67,42 milioni in conto capitale;

    la consistenza dei residui presunti risulta valutata, al 1° gennaio 2023, in 28,67 milioni, tutti di parte corrente; la massa spendibile ammonta quindi a 3.313,84 milioni, con un coefficiente di realizzazione che si attesta al 99,13 per cento;

    rispetto a tali previsioni iniziali, le variazioni complessivamente apportate al bilancio per atti amministrativi hanno determinato un aumento di 86,61 milioni di euro delle dotazioni di competenza e di cassa, dovuti ad atti intercorsi nel periodo gennaio-maggio 2023, in relazione a provvedimenti legislativi e a norme di carattere generale nel frattempo adottate;

    la manovra proposta prevede l'incremento degli stanziamenti, sia di competenza sia di cassa, nella misura di 454.012 euro, tutti di parte corrente;

    sul fronte dei residui prospetta un incremento di complessivi 400,66 milioni, risultanti da un aumento di 159,91 milioni per la parte corrente e di 240,74 milioni nel conto capitale, al fine di adeguare i residui presunti a quelli risultanti dal rendiconto del 2022, nonché di tener conto delle variazioni compensative nei residui passivi in seguito all'applicazione di specifiche disposizioni legislative,

DELIBERA DI RIFERIRE
FAVOREVOLMENTE.