TESTI ALLEGATI ALL'ORDINE DEL GIORNO
della seduta n. 213 di Mercoledì 13 dicembre 2023

 
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INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

   ORLANDO, PELUFFO, SCOTTO, GNASSI, DI SANZO, DE MICHELI, FOSSI, GRIBAUDO, LAUS, SARRACINO, CASU, FORNARO, FERRARI e GHIO. — Al Ministro delle imprese e del made in Italy. — Per sapere – premesso che:

   nel settore delle telecomunicazioni, su 120 mila addetti, sono a rischio reale oltre 20.000 posti di lavoro diretti nel solo perimetro delle telecomunicazioni, senza calcolare gli effetti che saranno generati nell'intero sistema degli appalti;

   un settore, che oggi dovrebbe rinnovarsi per diventare perno centrale della transizione digitale con una rete funzionale alle reali esigenze del Paese, subirà un ulteriore ridimensionamento, con una perdita enorme per il lavoro e per l'Italia, tenuto conto dei ritardi su banda ultralarga e le reti 5g;

   per la digitalizzazione della sola pubblica amministrazione, nel Piano nazionale di ripresa e resilienza sono previsti sette interventi e tre riforme recanti risorse pari complessivamente a 6,146 miliardi di euro;

   il 6 giugno 2023 le organizzazioni sindacali hanno indetto una giornata di sciopero, che ha registrato punte di adesione dell'80 per cento;

   il modello industriale, che ha puntato sulla separazione della gestione delle infrastrutture di rete dai servizi, rischia di impoverire ancor di più il settore, trasformando aziende leader del comparto in meri rivenditori di servizi;

   una strategia che ha visto il suo compimento con la recente decisione della vendita della rete Tim al fondo statunitense Kkr, presa dal consiglio di amministrazione a maggioranza, con il voto favorevole di 11 consiglieri e contrario di tre e con l'annunciata battaglia legale da parte del gruppo Vivendi;

   a giudizio degli interroganti la paradossale decisione del Governo di stanziare 2,5 miliardi di euro per consegnare la rete in mano ad un fondo d'investimento, che si è impegnato per un arco temporale di soli 5 anni, contraddice le dichiarazioni e gli annunci a favore di una «rete nazionale», consegnata a un gruppo straniero di investimenti finanziari;

   una decisione presa senza alcun coinvolgimento delle organizzazioni sindacali e della Ministra del lavoro e delle politiche sociali;

   secondo quanto dichiarato dall'amministratore delegato di Tim, degli attuali 36 mila dipendenti (full time equivalent), 20 mila andranno in Netco, la società che gestirà la rete, mentre gli altri 16 mila faranno capo alla nuova Tim, divisi in 5 mila su Enterprise e i restanti 11 mila su Consumer, di cui 4 mila nei call center;

   numeri che fanno emergere, soprattutto per quanto concerne la gestione della rete, significative differenze rispetto ai modelli organizzativi delle altre principali imprese del settore –:

   quali urgenti iniziative di competenza intenda adottare per avviare un immediato confronto con le organizzazioni sindacali del settore delle telecomunicazioni, al fine di scongiurare che si determini un ulteriore depauperamento occupazionale e la dispersione delle competenze professionali di migliaia di lavoratori.
(3-00855)

(12 dicembre 2023)

   MACCANTI, MOLINARI, ANDREUZZA, ANGELUCCI, BAGNAI, BARABOTTI, BELLOMO, BENVENUTO, DAVIDE BERGAMINI, BILLI, BISA, BOF, BORDONALI, BOSSI, BRUZZONE, CANDIANI, CAPARVI, CARLONI, CARRÀ, CATTOI, CAVANDOLI, CECCHETTI, CENTEMERO, COIN, COMAROLI, CRIPPA, DARA, DI MATTINA, FORMENTINI, FRASSINI, FURGIUELE, GIACCONE, GIAGONI, GIGLIO VIGNA, GUSMEROLI, IEZZI, LATINI, LAZZARINI, LOIZZO, MARCHETTI, MATONE, MIELE, MINARDO, MONTEMAGNI, MORRONE, NISINI, OTTAVIANI, PANIZZUT, PIERRO, PIZZIMENTI, PRETTO, RAVETTO, SASSO, STEFANI, SUDANO, TOCCALINI, ZIELLO, ZINZI e ZOFFILI. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. — Per sapere – premesso che:

   negli ultimi anni gli incidenti stradali nei quali sono rimasti coinvolti veicoli a due ruote hanno visto un forte aumento; il 24,1 per cento dei decessi ha riguardato motociclisti, con 695 vittime su un totale di 2.875 decessi da incidente stradale, il 13,6 per cento dei decessi ha riguardato i ciclomotoristi, con 67 vittime. Inoltre, i sinistri che hanno visto il coinvolgimento di monopattini elettrici sono passati da 564 nell'anno 2020 a 2.101 nell'anno 2021, i feriti da 518 a 1.980. Le biciclette elettriche sono state coinvolte in 691 sinistri (240 nel 2020), con 13 vittime (6 nel 2020). In totale sono stati 16.448 gli incidenti con biciclette e 2.101 quelli con monopattini, che hanno causato complessivamente 229 vittime (+30,1 per cento rispetto al 2020) e 18.037 feriti, oltre a 6 pedoni deceduti e 535 feriti;

   la vulnerabilità dell'utenza motociclistica, dimostrata dai dati sull'incidentalità stradale, unita all'alto numero di motociclisti che percorrono le strade italiane, evidenzia la necessità di prevedere investimenti per l'adeguamento delle infrastrutture, con materiali idonei alla loro sicurezza. In particolare, le barriere protettive attualmente installate sulle strade italiane possono costituire grave nocumento ai motociclisti;

   per quanto riguarda le biciclette, in molti comuni le piste ciclabili sono state realizzate in zone altamente pericolose e, spesso, sono state accompagnate da una segnaletica non conforme alle norme, creando difficoltà per ciclisti, automobilisti e per la polizia municipale. Occorre un approccio alla cosiddetta «mobilità dolce» che sia pragmatico e che tenga conto della situazione in cui attualmente versano le strade del nostro Paese;

   all'interno dei centri abitati, infine, è necessario intervenire sulla diffusione incontrollata dei dispositivi di micromobilità elettrica, che costituiscono un ulteriore elemento di pericolo e che andrebbero ulteriormente regolamentati al fine di frenare il vertiginoso aumento di incidenti in cui sono coinvolti –:

   se e quali iniziative di competenza intenda adottare al fine di potenziare gli strumenti di sicurezza stradale con particolare riguardo alla circolazione dei veicoli a due ruote, a beneficio di tutti gli utenti della strada.
(3-00856)

(12 dicembre 2023)

   CAROPPO, SORTE e TOSI. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. — Per sapere – premesso che:

   il comma 12-quater dell'articolo 142 del codice della strada prevede che gli enti locali inviino annualmente entro il 31 maggio al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e al Ministero dell'interno una relazione in cui è indicato l'ammontare complessivo dei proventi delle sanzioni per infrazioni al codice della strada;

   con decreto del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, protocollo n. 608 del 30 dicembre 2019, emanato di concerto con il Ministero dell'interno, è stato definito il modello di relazione sui proventi contravvenzionali che gli enti locali devono trasmettere utilizzando la piattaforma informatica, resa disponibile da maggio 2020 dalla Direzione centrale della finanza locale del citato Dicastero;

   gli enti sono tenuti ad indicare nella relazione quali importi siano destinati alle finalità previste dall'articolo 208, comma 4, o dall'articolo 142, comma 12-ter. Le prime relazioni presenti sulla piattaforma sono quindi relative ai proventi incassati nell'anno 2019;

   per quanto concerne la pubblicazione delle relazioni, nel decreto-legge 10 settembre 2021, n. 121, convertito, con modificazioni, dalla legge 9 novembre 2021, n. 156, con l'articolo 1, comma 1, lettera d-septies, è stato introdotto, grazie all'approvazione di un emendamento presentato dal gruppo Forza Italia, nello stesso articolo 142, comma 12-quater, l'obbligo per ciascun ente locale di procedere alla pubblicazione in apposita sezione del proprio sito internet istituzionale entro 30 giorni dalla trasmissione;

   la trasparenza in merito all'utilizzo dei proventi delle sanzioni relative ad infrazioni al codice della strada è uno strumento indispensabile per consentire ai cittadini di conoscere le finalità per le quali tali risorse vengono impiegate, con particolare riferimento a quella del miglioramento della sicurezza stradale;

   è per questo che, a giudizio degli interroganti, anche in vista dell'imminente riforma del codice della strada, già all'esame del Parlamento, ogni iniziativa volta ad ampliare tale trasparenza deve essere considerata positiva –:

   quali siano i dati aggregati (con riferimento al numero complessivo degli enti che hanno consegnato le relazioni, a quello degli inadempienti, al numero delle relazioni incomplete al 31 maggio 2023, all'ammontare complessivo degli introiti per sanzioni a seguito di infrazioni al codice della strada e per rilevazioni di violazioni della velocità) relativi all'anno 2022 comunicati al Governo, pubblicati secondo le norme vigenti, e come il Governo intenda procedere rispetto agli enti inadempienti.
(3-00857)

(12 dicembre 2023)

   PASTORINO. – Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. – Per sapere – premesso che:

   in risposta all'interrogazione n. 3-00334 presentata dall'interrogante ad aprile 2023, relativamente alle tempistiche dei lavori finalizzati alla riduzione dei tempi di percorrenza sulla tratta ferroviaria Milano-Genova, con riferimento al quadruplicamento della medesima tratta, il Ministro interrogato affermava che i lavori verranno ultimati nei tempi previsti;

   nello specifico, per quanto riguarda il quadruplicamento della linea tra Milano, Rogoredo e Pavia riferiva che per la seconda fase, Pieve Emanuele-Pavia, il costo complessivo dell'intervento è pari a 636 milioni di euro e il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti stava provvedendo all'individuazione delle risorse necessarie per completare il finanziamento;

   ugualmente, per il quadruplicamento della tratta Tortona-Voghera, affermava che il costo complessivo, di circa 600 milioni di euro, è stato in parte già finanziato e, per le ulteriori risorse, il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti era al lavoro per individuarle;

   nella risposta alla sopra citata interrogazione, inoltre, il Ministro interrogato rassicurava sul puntuale completamento delle altre opere infrastrutturali liguri, fra cui il Terzo Valico;

   tuttavia, la realizzazione di quest'ultima infrastruttura presenta diversi problemi. I quotidiani nazionali hanno di recente riportato la notizia di uno sventato stralcio dell'opera dal Piano nazionale di ripresa e resilienza. Ma dal momento che mancano ancora finanziamenti per 1,3 miliardi di euro, sui 7,4 miliardi complessivi di costo, e vi sono notevoli ritardi nella realizzazione, il timore diffuso è che si possa trattare di un rinvio della questione;

   infatti, la possibilità di completare l'opera nel termine ultimo del giugno 2026 appare poco verosimile, vista la paralisi che si è venuta a creare nelle gallerie di Arquata Scrivia, dove i lavori sono in stallo da un anno per un terreno che si è rivelato più friabile di quanto si prevedesse e per i crolli di alcune coperture delle gallerie già scavate;

   pertanto, si paventa l'ipotesi che i ritardi cumulati unitamente alla mancanza di risorse per la realizzazione possano determinare un ridimensionamento dell'opera del Terzo Valico con un'eventuale modifica del progetto, riducendo i chilometri delle gallerie già previste –:

   se intenda fornire maggiori dettagli riguardo all'evoluzione delle opere infrastrutturali liguri, con specifico riferimento alla riduzione dei tempi di percorrenza sulla tratta ferroviaria Milano-Genova, indicando tempistiche e modalità di finanziamento di ciascuno degli interventi previsti, e alla realizzazione dei lavori del Terzo Valico, comunicando i tempi di realizzazione e i dettagli del finanziamento.
(3-00858)

(12 dicembre 2023)

   FARAONE, GADDA, DE MONTE, DEL BARBA, MARATTIN, BONIFAZI, BOSCHI, GIACHETTI e GRUPPIONI. – Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. – Per sapere – premesso che:

   le linee gestite da Rete ferroviaria italiana e dalle ferrovie regionali, a queste interconnesse, compongono una rete di circa 18.000 chilometri complessivi, su cui insistono oltre 5.000 passaggi a livello e 20.000 tra viadotti e gallerie, su cui operano 12 differenti gestori dell'infrastruttura;

   sulla rete circolano un totale di oltre 9.000 treni al giorno, circa 3 milioni di treni all'anno, operati da oltre 70 imprese ferroviarie, merci e passeggeri, provenienti dai vari Paesi europei;

   sulla rete ferroviaria, nel 2022, stando al rapporto di Anfisa, l'Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie e delle infrastrutture stradali e autostradali, si sono registrati ben 107 incidenti significativi;

   i decessi, nel 2022, sono stati 69 e la stessa Agenzia per la sicurezza rammenta come occorra porre il massimo impegno al fine di perseguire, come indicato dalla norma, il «generale mantenimento e, ove ragionevolmente praticabile, il costante miglioramento» dei livelli di sicurezza ferroviaria, dando priorità alla prevenzione degli incidenti;

   nella notte del 10 dicembre 2023 è avvenuta una collisione tra un Frecciarossa e un treno regionale all'altezza di Faenza, nel Ravennate, che ha provocato 17 feriti;

   è, invece, della sera successiva, quella dell'11 dicembre 2023, la notizia di un investimento che ha causato la morte di un uomo e di una donna da parte di un treno lungo la linea Mantova-Milano, nei pressi di un passaggio a livello, nel comune di Curtatone;

   stando ai dati della Relazione sulla qualità dei servizi 2022 di Trenitalia, risulta che il 98 per cento dei treni a media e lunga percorrenza arriva con un ritardo compreso tra zero e 60 minuti;

   pur se tra questi convogli vi sono anche quelli che subiscono un minimo ritardo e se i collegamenti ferroviari con ritardi di oltre due ore sembrano essere solo una minima parte del totale, tali disservizi sono però in grado di causare danni enormi sulla linea, bloccando o comunque rallentando la circolazione degli altri treni e causando disagi importanti ai viaggiatori e ai passeggeri in attesa in stazione –:

   quali siano i dati parziali, riferiti al 2023, degli scontri tra convogli e dei ritardi del trasporto passeggeri sulla rete ferroviaria italiana, questi ultimi distinti tra convogli ad alta velocità e altri treni, e quali misure urgenti intenda adottare il Governo per prevenire i rischi di ulteriori incidenti e per ridurre il più possibile i disagi ai passeggeri per ritardo dei treni.
(3-00859)

(12 dicembre 2023)

   FRANCESCO SILVESTRI, FEDE, SCUTELLÀ, SANTILLO, ORRICO e IARIA. – Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. – Per sapere – premesso che:

   il giorno 10 dicembre 2023 è avvenuto un incidente ferroviario, che ha coinvolto un treno Frecciarossa 1000 di Trenitalia e un regionale Rock di Trenitalia Tper in direzione nord, e ha registrato 17 feriti;

   secondo le prime informazioni disponibili, il treno seguente avrebbe urtato quello che lo precedeva, causando danni significativi e comportando la sospensione della circolazione tra Forlì e Faenza sulla linea Bologna-Rimini;

   almeno quattro treni Frecciarossa e Intercity a lunga percorrenza sono rimasti fermi nelle stazioni vicine – Forlì, Cesena, Rimini – in attesa di poter riprendere il viaggio;

   in seguito all'incidente, la circolazione tra Forlì e Faenza sulla linea Bologna-Rimini è stata sospesa almeno fino alle 10 di mattina successiva, con ritardi e disagi significativi per i passeggeri a causa della successiva ennesima paralisi della direttrice Adriatica Bari-Bologna;

   recentemente, un altro incidente ha particolarmente scosso l'opinione pubblica; a Thurio di Corigliano Rossano sono morte due persone, la capotreno e il conducente 24enne del camion che è stato travolto dal treno. Le ipotesi al vaglio degli inquirenti riguarderebbero un guasto all'impianto di segnalazione del passaggio a livello;

   l'ipotizzata realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina rappresenta, sin dall'insediamento del Governo in carica, il principale canale di investimento infrastrutturale del Paese, secondo gli interroganti a detrimento del complessivo sistema viario e ferroviario della nazione;

   si registrano, inoltre, ipotesi specifiche di definanziamento dei sistemi di sviluppo e di messa in sicurezza del trasporto ferroviario, con riferimento alla riprogrammazione di risorse sul sistema Ertms (European rail traffic management system/European train control system);

   gli investimenti in opere inerenti alla sicurezza delle infrastrutture rappresentano un doppio beneficio per la collettività: il primo per la sicurezza dei flussi di trasporto, il secondo rispetto alla numerosità degli interventi in termini anche di capillarità nel Paese –:

   se il Ministro interrogato non ritenga prioritario investire le risorse disponibili, nonché i fondi europei, per interventi di messa in sicurezza della rete ferroviaria, con particolare riferimento al sistema Ertms attualmente definanziato, in luogo dell'attraversamento stabile sullo Stretto di Messina.
(3-00860)

(12 dicembre 2023)

   FOTI, MESSINA, ANTONIOZZI, GARDINI, MONTARULI, RUSPANDINI, RAIMONDO, AMICH, BALDELLI, CANGIANO, DEIDDA, FRIJIA, LONGI e GAETANA RUSSO. – Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. – Per sapere – premesso che:

   nella serata di domenica 10 dicembre 2023 è avvenuto un tamponamento tra due treni lungo la linea ferroviaria Bologna-Rimini all'altezza di Faenza, tra un Frecciarossa 1000 partito da Lecce e diretto a Venezia e un treno regionale; secondo una prima ricostruzione dell'incidente, che ha causato il ferimento di 17 passeggeri, il Frecciarossa avrebbe urtato il convoglio regionale, che si trovava dietro, mentre era fermo prima di una manovra per allinearsi al semaforo rosso;

   stando alle notizie riportate dagli organi di informazione, la linea ferroviaria Bologna–Rimini, lungo la quale si è verificato l'incidente, è utilizzata in maniera «promiscua» sia dai treni ad alta velocità sia dagli Intercity e dai regionali;

   l'incidente ha causato notevoli disagi all'utenza per i blocchi e i ritardi accumulati sulle tratte interessate e su di esso la procura ha aperto un'inchiesta per disastro ferroviario colposo;

   il 28 novembre 2023, lungo la linea Jonica, in località Thurio nel comune di Corigliano Rossano, in provincia di Cosenza, un camion si è scontrato contro un treno in transito, causando la morte del capotreno e dell'autista del camion;

   il 23 ottobre 2023, invece, i problemi alla linea elettrica su un treno Frecciarossa in viaggio tra Roma e Napoli avevano causato gravi disagi ai passeggeri, soprattutto alla stazione Termini e negli altri scali principali della capitale, con ripercussioni sull'intero territorio nazionale, sia sulla linea Milano-Napoli che su quella che collega Verona e Venezia a Roma;

   in seguito all'incidente verificatosi in Calabria, il Ministro interrogato ha annunciato un investimento di 500 milioni di euro per la messa in sicurezza della rete ferroviaria nazionale –:

   se e quali iniziative di competenza intenda assumere al fine di tutelare la sicurezza di lavoratori e passeggeri e al fine di potenziare i controlli sulla rete ferroviaria nazionale.
(3-00861)

(12 dicembre 2023)

   RICHETTI, RUFFINO, BENZONI, BONETTI, D'ALESSIO, GRIPPO e SOTTANELLI. — Al Ministro dell'ambiente e della sicurezza energetica. — Per sapere – premesso che:

   il nucleare oggi fornisce il 24 per cento dell'energia elettrica nell'Unione europea e, coerentemente con la Tassonomia europea per la finanza sostenibile, è incluso nei piani di decarbonizzazione di numerosi Paesi membri;

   il Centro comune di ricerca della Commissione europea ha esaminato tutta la filiera nucleare di «terza generazione evoluta», utilizzata oggi per la costruzione di nuovi reattori, e ha concluso che: «Le analisi non hanno rivelato alcuna prova scientifica che il nucleare faccia più danni alla salute umana o all'ambiente rispetto ad altre tecnologie incluse nella tassonomia verde europea» e, pertanto, esso rispetta il principio «do not significant harm», condizione necessaria per l'ammissione in Tassonomia;

   per raggiungere gli obiettivi di neutralità climatica in Italia, l'opzione più sostenibile per occupazione di suolo, materiali impegnati e costi dell'intero sistema elettrico è un mix di rinnovabili e nucleare;

   l'Agenzia internazionale dell'energia atomica mostra che il tempo medio di costruzione dei 103 reattori di grande taglia avviati dal 2000 ad oggi è di poco inferiore a 7 anni;

   il Ministro interrogato ha recentemente ribadito l'obiettivo di triplicare la potenza rinnovabile installata in Italia; ciò richiede investimenti ingenti non solo per gli impianti di generazione, ma anche per i sistemi di accumulo e il potenziamento delle reti; tutti costi che, dal 2030 in poi, sarebbero ridotti dall'entrata in servizio di centrali nucleari;

   allo stesso tempo il Ministro interrogato ha affermato di escludere la costruzione di nuove centrali nucleari in Italia e di ritenere che solo «i distretti industriali o le singole aziende energivore potranno dotarsi di piccoli reattori modulari di quarta generazione»;

   tali posizioni confliggono con il contenuto delle mozioni approvate il 9 maggio 2023 e con la dichiarata volontà del Governo e ostacolerebbero la decarbonizzazione alle migliori condizioni, atteso che il mix ottimale di rinnovabili e nucleare richiederebbe almeno 100 «piccoli» reattori (assumendo una potenza unitaria di 300 megawatt); perciò l'Italia avrà bisogno sia di reattori di grande taglia, preferibilmente in centrali multi-reattore, sia di reattori «piccoli modulari» (i cosiddetti smr): escludere gli uni o gli altri non ha giustificazione tecnica né economica né tanto meno di sicurezza – :

   come possa dichiararsi favorevole al nucleare e, al contempo, contro la costruzione di centrali nucleari multi-reattore della migliore tecnologia disponibile e come intenda, di conseguenza, raggiungere nei tempi previsti l'obiettivo di azzeramento delle emissioni nette, impossibile in Italia con un mix basato solo su fonti rinnovabili e fossili.
(3-00862)

(12 dicembre 2023)

   BONELLI. — Al Ministro dell'ambiente e della sicurezza energetica. — Per sapere – premesso che:

   nonostante gli appelli della comunità scientifica internazionale, la concentrazione di gas serra nell'aria ha raggiunto nuovi livelli record. Nel 2022, secondo l'agenzia dell'Onu Organizzazione meteorologica mondiale (Wmo), l'anidride carbonica ha toccato il picco di 417,9 parti per milione, un valore mai raggiunto in precedenza, 2,2 parti per milione più alto dell'anno precedente (+0,53 per cento);

   le emissioni legate al comparto energetico sono cresciute nel 2020 dello 0,9 per cento e i Governi continuano a incentivare l'espansione dei combustibili fossili, mentre 40 banche private hanno investito 489 miliardi di dollari ogni anno nel periodo 2017-2021 nelle aziende attive nel comparto dei combustibili fossili;

   il pressing condotto dai Paesi produttori ed esportatori di petrolio, guidati dall'Opec, sull'esito finale della Cop28 riguardo la decisione dell'eliminazione dei combustibili fossili ha reso quanto mai evidente il prevalere degli interessi delle grandi compagnie fossili, rispetto alla necessità di eliminare globalmente tutti i combustibili fossili (carbone, petrolio e gas) in tutti i settori, in linea con il limite di 1,5 gradi centigradi di temperatura entro il 2050;

   da quanto si apprende da organi di stampa il Ministro interrogato avrebbe dichiarato in merito: «il phase out dei fossili deve valutare anche le condizioni dei singoli Paesi. E il nostro è ancora fortemente dipendente dai fossili, con una serie di imprese che non possono arrivare alla decarbonizzazione pura. Occorre individuare percorsi di transizione per le imprese altamente energivore, magari adottando nuove tecnologie come la cattura dell'anidride carbonica emessa»;

   non si comprende se la posizione l'Italia durante la Conferenza sia stata in linea con quella ambiziosa assunta dall'Unione europea e quali obiettivi espressi dal nostro Paese siano entrati nel negoziato e accolti nel documento conclusivo;

   l'Italia non fa parte della Beyond oil & gas alliance (Boga), l'unione dei Paesi legati dall'impegno di non rilasciare nuove autorizzazioni per la ricerca e l'estrazione di combustibili fossili, alla quale hanno aderito alla COP26 sette nazioni, tra cui Francia, Irlanda e Portogallo, e alcune realtà politiche e federali, come Galles e California, e nella quale hanno annunciato, durante la COP28, il loro ingresso Spagna, Kenya e Samoa –:

   se l'Italia intende aderire al Boga, ovvero l'alleanza dei Paesi impegnati a non rilasciare nuove autorizzazioni per la ricerca e l'estrazione di combustibili fossili e in quanto tempo intenda interrompere i sussidi alle fonti fossili.
(3-00863)

(12 dicembre 2023)

   LUPI, ALESSANDRO COLUCCI, BICCHIELLI, BRAMBILLA, CAVO, CESA, PISANO, ROMANO, SEMENZATO e TIRELLI. — Al Ministro dell'ambiente e della sicurezza energetica. — Per sapere – premesso che:

   negli impegni programmatici della coalizione di centrodestra che si è presentata alle elezioni politiche nazionali nel 2022 compare l'impegno a procedere «alla produzione energetica attraverso la creazione di impianti di ultima generazione senza veti e preconcetti, valutando anche il ricorso al nucleare pulito e sicuro»;

   nel corso dei lavori della Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici del 2023, nota come COP28, a Dubai, molti Paesi hanno citato il tema del nucleare e il documento sottoposto all'approvazione delle parti recita: «accelerare nelle tecnologie a zero e a basse emissioni, comprese le energie rinnovabili, il nucleare, le tecnologie di abbattimento e cattura del carbonio»;

   il secondo impegno della mozione di maggioranza approvata il 9 maggio 2023 dalla Camera dei deputati chiede di «adottare iniziative volte a includere la produzione di energia atomica di nuova generazione all'interno della politica europea, riaffermando in sede europea una posizione unitaria volta a mantenere nella tassonomia degli investimenti verdi la messa in esercizio di centrali nucleari»;

   il recente aggiornamento del Piano nazionale integrato energia e clima, adottato dal Governo e che il Parlamento dovrà approvare entro il mese di giugno 2024 e quindi trasmesso all'Unione europea, prevede espressamente l'inserimento dell'energia dall'atomo nella strategia italiana per tagliare le emissioni e accelerare la transizione energetica;

   il 7 novembre 2023, in occasione del 16° Forum europeo sull'energia nucleare a Bratislava, 12 Paesi membri, tra i quali non figura l'Italia, hanno sottoscritto una lettera congiunta indirizzata alla Commissione europea e, in particolare, al Commissario europeo per l'energia, Kadri Simson, in cui si dichiara pieno sostegno alle politiche per l'implementazione delle tecnologie prive di fossile, ritenendo l'energia nucleare, insieme alle energie rinnovabili, la soluzione verso l'obiettivo di emissioni nette pari a zero;

   i Governi che hanno sottoscritto la lettera congiunta si impegnano, nelle interlocuzioni con l'Unione europea, a creare una «alleanza industriale» per la realizzazione di piccoli reattori modulari («smr»);

   il Commissario europeo per l'energia ha dichiarato: «le sfide future richiedono uno sviluppo continuo di offerte energetiche rispettose del clima, affidabili e indipendenti. E le tecnologie nucleari avanzate ne fanno parte»;

   la filiera industriale del nostro Paese, presente all'incontro di Bratislava, ha espresso pubblicamente il supporto e la partecipazione dell'industria italiana rispetto agli obiettivi della lettera –:

   per quale ragione l'Italia non abbia sottoscritto la lettera congiunta citata in premessa e non abbia dichiarato il sostegno all'iniziativa.
(3-00864)

(12 dicembre 2023)