XVIII Legislatura

Commissione parlamentare di inchiesta sulla tutela dei consumatori e degli utenti

Resoconto stenografico



Seduta n. 17 di Giovedì 21 aprile 2022

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
Baldelli Simone , Presidente ... 3 

Seguito dell'audizione del Capo Dipartimento tutela della clientela ed educazione finanziaria della Banca d'Italia, Magda Bianco:
Baldelli Simone , Presidente ... 3 
Bianco Magda , Capo Dipartimento tutela della clientela ed educazione finanziaria della Banca d'Italia ... 3 
Baldelli Simone , Presidente ... 8 
Costanzo Jessica (Misto-A)  ... 8 
Baldelli Simone , Presidente ... 8

Testo del resoconto stenografico

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE
SIMONE BALDELLI

  La seduta comincia alle 14.

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che, se non vi sono obiezioni, la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso impianti audiovisivi a circuito chiuso, nonché via streaming sulla web-tv della Camera.

  (Così rimane stabilito).

Audizione del Capo Dipartimento tutela della clientela ed educazione finanziaria della Banca d'Italia, Magda Bianco.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito dell'audizione, svolta lo scorso 5 aprile, del Capo Dipartimento tutela della clientela ed educazione finanziaria della Banca d'Italia, dottoressa Magda Bianco, che ringrazio per la sua presenza e per la disponibilità che ha inteso accordare alla Commissione.
  Ricordo che la seduta odierna si svolge nelle forme della audizione libera ed è aperta alla partecipazione da remoto dei componenti della Commissione.
  Saluto e ringrazio la dottoressa Bianco che ha accettato il nostro invito a concludere l'audizione con le risposte alle domande presentate dai commissari. La ringrazio anche per la compiutezza con la quale risponderà, in questa sede, in sintesi, ma avendo già fatto pervenire un testo scritto e distribuito ai commissari. Si avvarrà di slide che saranno proiettate per renderle visibili a coloro che ci seguono tramite il circuito interno e la web tv. Do immediatamente la parola alla dottoressa Bianco.

  MAGDA BIANCO, Capo Dipartimento tutela della clientela ed educazione finanziaria della Banca d'Italia. Grazie, presidente, e a tutti i commissari. Procederò scorrendo le domande che sono state poste nella scorsa seduta, provando a rispondere, come chiedeva il presidente, in modo sintetico. Il testo che è stato distribuito è più esteso e approfondito.
  La prima domanda dell'onorevole Lombardo, a cui avevo dato risposta la volta precedente in modo veramente molto sintetico, riguardava l'esistenza o meno di una sorta di statistica o di classificazione degli argomenti principali sollevati negli esposti che riceviamo. Noi riceviamo annualmente una serie di esposti, che vengono analizzati e classificati per materia, perché questo ci serve, oltre a fornire risposta a ciascuno di essi e a sollecitare l'intermediario ad affrontare il problema, anche per capire se ci sono tematiche importanti su cui dobbiamo svolgere azione di vigilanza o di educazione finanziaria. Qui vedete una sintesi dei dati, che sono tratti dalla relazione per il 2020. Stiamo iniziando a lavorare a quella per il 2021, che verrà pubblicata prima dell'estate. Abbiamo ricevuto 11.230 esposti, in crescita rispetto al 2019. Questa crescita è un effetto della pandemia, delle misure che sono state messe in campo e delle difficoltà dei consumatori. Se osservate il grafico, nella parte a destra, quasi la metà delle segnalazioni sono relative a richieste di finanziamento, circa due terzi delle quali riguardanti il diniego o i ritardi nelle agevolazioni previste dagli interventi per contrastare gli effetti della pandemia. In effetti, questa tipologia ha cominciato a scendere in modo molto significativo già dalla metà del 2020, grazie alla soluzione progressiva dei problemi su cui noi ci eravamoPag. 4 esercitati in modo significativo come Autorità di vigilanza nei confronti degli intermediari. Se seguiamo il grafico, vediamo che circa il 20 per cento degli esposti riguardano operazioni di raccolta di risparmio e sono quasi totalmente segnalazioni sui conti correnti, dove i problemi principali riguardano la chiusura del conto o il rilascio di copia della documentazione. Salendo ancora, vedete che il 14 per cento degli esposti ha riguardato strumenti e servizi di pagamento. Questi esposti sono in crescita principalmente a causa, e ciò è comprensibile, del maggiore uso di carte e bonifici, soprattutto nelle fasi di lockdown, imposte dalla pandemia, crescita che però poi non si è arrestata, ma è continuata per effetto della digitalizzazione degli strumenti di pagamento. Qui, poco più della metà delle lamentele, è riferibile a problemi nell'esecuzione delle operazioni, in particolare bonifici, pagamenti non autorizzati, frodi e importi indebitamente trattenuti. Come dicevo la volta precedente, dal 2020 queste contestazioni sono in aumento, ma restano naturalmente su valori assoluti ancora molto contenuti. Proporzionalmente alla popolazione, gli esposti provengono in misura maggiore dalle regioni del Mezzogiorno, più dell'80 per cento riguardano banche, dato il nostro sistema finanziario, e circa 70 per cento è presentato da consumatori, mentre il restante da professionisti o da imprese.
  L'onorevole Alemanno, in relazione alle manifestate difficoltà che si incontrano nella formazione della popolazione più adulta, in particolare degli imprenditori, ci chiedeva se le informazioni in nostro possesso consentano di confermare se, soprattutto in pandemia, vi sia stato un effettivo ulteriore incremento del fenomeno dell'usura e se vi sia uno specifico approfondimento in merito al fatto che una più corretta e completa informazione economico-finanziaria – soprattutto della parte imprenditoriale della popolazione – potrebbe meglio contrastare il dilagare del fenomeno. Il ruolo e le competenze della Banca d'Italia in materia di eccessivo costo del denaro prestato sono connessi al costo dei prestiti erogati dalle banche. Si tratta di un compito di rilevazione statistica attribuito dalla legge n. 108 del 1996, la legge antiusura, in base alla quale la Banca d'Italia è tenuta a calcolare i tassi-soglia che rappresentano il limite oltre il quale gli interessi sono usurari. Sappiamo bene che le banche fanno ormai molta attenzione a non superare queste soglie, hanno sistemi informatici che consentono di monitorare il fenomeno. Dalle nostre rilevazioni del 2020, per esempio, vediamo che gli esposti che trattano questa materia sono poco più di un centinaio, quindi l'un per cento del totale. Su questa materia vorrei ricordare – troverete la citazione nel testo – che il Governatore, in occasione di un discorso sull'economia di Dante, tenuto a settembre scorso, trattava anche il tema dell'usura e segnalava come la nostra attuale normativa antiusura sia efficace soprattutto per calmierare i tassi di interesse bancari, piuttosto che come effettivo contrasto a forme criminali volte ad approfittare dello stato di bisogno dei debitori, spesso anche con atti di estorsione. È ovvio che il fenomeno dell'usura ha una portata e una diffusione che vanno molto oltre il perimetro delle attività degli intermediari finanziari legali, però sull'usura criminale non disponiamo di informazioni dirette, quindi di dati sulla numerosità di individui e imprese vittime di usura. Questo tra l'altro è un fenomeno che, quasi per sua natura, è sotto-rappresentato statisticamente per le basse segnalazioni e le basse denunce. Ci sono i dati ISTAT che vengono rilevati sulla base delle notizie di reato che provengono dal Sistema di indagine gestito dal Dipartimento della pubblica sicurezza del Ministero dell'Interno. Questi dati effettivamente mostrano una crescita nel 2020 del più 26 per cento rispetto al 2019. Si tratta di uno dei pochi reati in crescita quell'anno – sappiamo che in pandemia molti reati si sono ridotti. Restano però pochissime segnalazioni, 240 casi nel 2020, mentre erano 190 nel 2019. Questo conferma la sotto-rappresentazione statistica del fenomeno. Un discorso più generale invece riguarda il rischio di illiquidità in cui possono trovarsi le famiglie italiane. Su questo abbiamo qualche evidenza più di ricerca. C'è un'analisi condotta dagli economisti della Banca d'Italia, pubblicata lo Pag. 5scorso ottobre, che lavora sul 2020, il primo anno di pandemia, che mostra come la quota di rischio di illiquidità – cioè il rischio delle famiglie di non essere in grado, in assenza di entrate, di sostenere per almeno un trimestre le spese essenziali oppure, se indebitate, di pagare i debiti – rimanga molto elevata e sia compresa, secondo le modalità di stima, tra il 33 e il 44 per cento, anche se in lieve diminuzione per effetto della pandemia stessa e quindi dei minori consumi e di un maggiore accumulo di risparmi, in alcuni casi. Quindi, una parte di queste famiglie, in particolare quelle già indebitate, è potenzialmente esposta a pericoli di carenza di liquidità e, nei casi peggiori, addirittura di esclusione dal circuito legale del credito. A fronte di questo quadro che riguarda l'illiquidità, ricordiamo che nelle rilevazioni dell'ISTAT quelle che già versano in uno stato di povertà assoluta sono aumentate dal 6,4 al 7,7 per cento tra il 2019 e il 2020.
  L'ultima parte della domanda riguardava il nesso tra alfabetizzazione finanziaria e usura. Da un punto di vista concettuale e teorico, sicuramente il possesso di corrette conoscenze economico-finanziarie di base, generando una consapevolezza dei comportamenti più adeguati da seguire, sia in termini di pianificazione delle spese sia in termini di capacità di indebitamento, si dovrebbe tradurre in una minore probabilità di trovarsi in condizioni economiche tali da rischiare di essere esclusi dai canali formali legali e quindi di essere esposti a pratiche usurarie. In effetti, anche semplicemente la maggiore capacità di informarsi può, in molti casi, facilitare l'accesso a strumenti di micro-credito dei quali tanti consumatori ignorano proprio l'esistenza. Questo dal punto di vista concettuale. Dal punto di vista empirico dei dati, ci sono molti studi, soprattutto su altri Paesi, che mostrano che in effetti dove ci sono maggiori competenze finanziarie c'è una migliore capacità di gestire l'indebitamento, soprattutto per quanto riguarda i prestiti al consumo e i prestiti di breve periodo, questi ultimi molto costosi, soprattutto in altri Paesi. Le stesse associazioni dei consumatori – che negli ultimi anni ci hanno segnalato la ripresa del fenomeno dell'usura criminale – ci hanno spesso confermato che molte situazioni di disagio e di difficoltà sono accentuate dalla scarsa conoscenza di strumenti possibili che i consumatori potrebbero utilizzare per superare stati temporanei di difficoltà, per esempio il micro-credito e i fondi antiusura che spesso non sono conosciuti.
  L'onorevole Barzotti si chiedeva poi se, in considerazione delle attuali difficoltà del mondo del lavoro, connotato da un sempre maggior precariato, sia in corso un approfondimento e una revisione dei criteri utilizzati nelle analisi del merito creditizio, con particolare riguardo alle richieste rifiutate di finanziamento, e come vengano declinate le segnalazioni alla CRIF e alla CR e le cancellazioni di queste segnalazioni. Con riguardo, poi, all'attività, svolta nel periodo pandemico, riguardante l'anticipazione da parte delle banche della CIG dei lavoratori, chiedeva se ci sono dati aggiornati relativamente a quante banche abbiano aderito al protocollo e quale ne sia stato l'impatto concreto. Rispetto al primo ambito, l'accesso al credito di cittadini e imprese in situazioni di difficoltà e di fragilità è naturalmente un tema molto rilevante dal punto di vista economico-sociale e di inclusione, e pone anche un problema di legalità, considerato – come dicevamo – che il rischio che le persone in difficoltà possano finire in un circuito illegale del credito. Dobbiamo ricordare che, nel nostro ordinamento, la concessione del credito è rimessa all'autonomia imprenditoriale di banche e di intermediari finanziari che valutano in modo approfondito il merito di credito di chi chiede un prestito, per decidere se accordarlo o meno e per definire un prezzo coerente con il profilo di rischio. La qualità del credito è un elemento fondamentale per la sana e prudente gestione degli intermediari, quindi della loro stabilità. La dimensione «tutela del cliente» non si raggiunge facilitando l'erogazione dei prestiti anche a coloro che probabilmente non saranno in grado di restituirli, ma piuttosto chiedendo una approfondita valutazione del merito di credito anche in un'ottica di tutela e chiedendoPag. 6 agli intermediari politiche responsabili per evitare situazioni di sovra-indebitamento, favorendo poi l'azione di politiche e di procedure interne per gestire i rapporti con i consumatori in difficoltà nel pagamento, in tutto o in parte, delle loro rate di rimborso. Vorrei ricordare che, in occasione del recepimento in Italia della direttiva sul credito immobiliare ai consumatori, la Banca d'Italia ha dettato prescrizioni puntuali su politiche e procedure interne che il finanziatore deve adottare per gestire i rapporti con i consumatori in difficoltà nel rimborso del credito. In particolare, gli intermediari e le banche sono chiamati ad adottare un approccio proattivo nell'individuazione e nell'assistenza rispetto a questi soggetti, avendo presente le situazioni di debolezza. Per il futuro, con il recepimento della direttiva che riguarda i gestori e gli acquirenti di crediti deteriorati, queste regole saranno ulteriormente rafforzate e affiancate da strumenti che dovrebbero favorire l'adozione da parte delle banche e dei creditori di misure di ragionevole tolleranza nei confronti dei debitori in difficoltà. In generale, le disposizioni attuali chiedono comunque agli intermediari di fornire assistenza ai consumatori perché possano poi valutare se il contratto di credito è adatto alle proprie esigenze. Circa il secondo punto, riguardante le misure in favore dei lavoratori sospesi dal lavoro a causa dell'emergenza Covid-19, la convenzione quadro tra ABI e sindacati alla presenza del ministero del Lavoro, che ricordava l'onorevole Barzotti, consente ai lavoratori di ricevere un'anticipazione. Sul sito dell'ABI, c'è un elenco delle banche che aderiscono – abbiamo indicato il link nel testo. La Banca d'Italia non ha avuto un ruolo in questa convenzione, ma l'abbiamo segnalata alla clientela attraverso il nostro sito di educazione finanziaria per evidenziare che si tratta di uno strumento utile e importante. In generale, la Banca d'Italia nella fase emergenziale ha lavorato, all'interno della task force con il ministero dell'Economia, l'ABI e altri stakeholder, per cercare di favorire la fluidità nel far arrivare le misure di liquidità a tutto il mondo delle imprese e dei singoli. Per fare questo, come vigilanza di tutela, abbiamo sollecitato banche e intermediari perché svolgessero effettivamente questa funzione di cinghia di trasmissione delle politiche di supporto del Governo. In generale, nei nostri programmi formativi di educazione finanziaria per categorie specifiche in condizioni di fragilità – donne, migranti, micro-imprenditori, persone in condizioni di sovra-indebitamento – forniamo informazioni su queste materie. Abbiamo recentemente collaborato al progetto RIPARTO, finanziato dal ministero del Lavoro e promosso da un'associazione di consumatori insieme alle ACLI. Vorrei anche richiamare uno strumento che in prospettiva potrebbe diventare interessante e su cui c'è una crescente attenzione a livello europeo, che è quello del «debt advice» ovvero la consulenza sul debito, come strumento finalizzato a fronteggiare le situazioni di difficoltà dei debitori nell'affrontare l'eccessivo indebitamento, per favorire l'inclusione sociale. La stessa proposta di revisione della direttiva sui contratti di credito ai consumatori che adesso stiamo negoziando a livello europeo, prevede che vengano messi a disposizione dei consumatori questi servizi di consulenza del debito. Nel testo ci sono alcune indicazioni. L'ultimo punto della domanda riguarda le segnalazioni. In questo momento, in una situazione del mercato del lavoro italiano complessa come quella attuale, le banche e gli intermediari devono far ricorso a molti canali informativi, al di là delle buste paga. A fronte delle preoccupazioni che possono riguardare le segnalazioni come cattivi pagatori nei sistemi di informazione creditizia – in particolare quelli privati, SIC – bisogna ricordare che questi sistemi registrano la storia creditizia di un cliente e quindi anche, vorrei dire quasi soprattutto, – perché i dati positivi sono la maggioranza –, come la regolarità di pagamento e la chiusura del rapporto di finanziamento. Il loro ruolo è quindi soprattutto diretto a favorire l'erogazione del credito alla clientela meritevole a prezzi adeguati e ragionevoli. Ovviamente, questi sistemi, per essere affidabili ed efficacemente utilizzabili, devono necessariamente rispettare regole precise e avere una qualche memoria degli eventi rilevanti. Questo tema, tra Pag. 7l'altro, è oggetto di una delle «Guide in parole semplici» che pubblichiamo per aiutare i consumatori, che spiega esattamente come funzionano e perché funzionano in questo modo e qual è il beneficio finale per la gran massa dei prenditori di finanziamenti.
  Passo all'ultimo ambito, su cui lei, presidente, ci aveva chiesto qualche informazione. La prima parte della domanda era relativa al fatto che una curva così ascendente dell'inflazione, anche precedente al conflitto, possa riverberarsi sul meccanismo del credito e sui meccanismi di compensazione legale, quindi sul fenomeno dell'usura. Inoltre, si chiedeva come si ritenga di superare il gap esistente in tema di conoscenze finanziarie degli imprenditori e se, in tema di truffe on line e tramite sms, disponiamo di strumenti per avvisare i cittadini su quali siano quelle più frequenti e come fare per evitarle. Con riferimento alle dinamiche dell'inflazione e, più in generale, all'evoluzione del quadro macro-economico, l'informazione fondamentale è l'elevatissima incertezza che tuttora condiziona le previsioni di tutti gli istituti di ricerca. Nel testo facciamo riferimento al Bollettino economico, pubblicato poco tempo fa, che ipotizza tre scenari di gravità crescente. Il contesto è molto complesso. Gli impatti sul costo del credito, per il momento, sono relativamente contenuti, purtroppo in crescita, però ancora contenuti. È ancora presto per valutare l'intensità dell'impatto della rinnovata crisi sulle famiglie e sui consumatori. Per quanto riguarda gli ambiti di tutela – che sono quelli che ci riguardano – abbiamo predisposto misure per potenziare i canali di ascolto, direttamente con le associazioni dei consumatori, e tutti gli altri canali, le attività di supporto all'utenza e i collegamenti informativi tra le diverse Autorità di tutela.
  La seconda parte della domanda riguardava le competenze finanziarie dei micro imprenditori, di cui avevamo fatto cenno nella precedente audizione. Torno sui dati che avevamo già in parte commentato. Spero che oggi il grafico si veda meglio dell'altra volta. Ne abbiamo riparlato poco dopo l'audizione, l'11 aprile, quando abbiamo presentato la prima iniziativa formativa della Banca d'Italia in favore delle piccole imprese. Come dicevo allora, la nostra indagine, condotta nel 2021, ha confermato che il livello della cultura finanziaria dei micro-imprenditori è bassa, soprattutto tra gli imprenditori meno istruiti e tra quelli a capo di aziende più piccole, anche se, come dicevamo l'altra volta, non è un fatto solo italiano. Anzi, nel confronto internazionale, l'Italia si colloca ai primi posti tra i Paesi che hanno condotto la stessa indagine, purtroppo non tantissimi. Il problema naturalmente è che in Italia il peso delle piccole e piccolissime imprese è molto elevato – il 41 per cento in termini di addetti, il 25 per cento in termini di valore aggiunto – molto più elevato che negli altri Paesi e quindi un rafforzamento delle loro competenze finanziarie potrebbe essere davvero benefico per il Paese. Abbiamo una letteratura economica che ci dà delle evidenze empiriche in questo senso, cioè che programmi di educazione finanziaria mirati alle imprese di piccole dimensioni possono effettivamente tradursi in scelte e comportamenti finanziari migliori, quindi con effetto su produttività e crescita delle stesse imprese. L'OCSE ha pubblicato diversi lavori in questa direzione e delle raccomandazioni in termini più di policy su che cosa fare. Come vi dicevo, ci siamo attivati, abbiamo un progetto formativo che abbiamo lanciato ufficialmente l'11 aprile, si svolgerà nel corso del 2022 con diverse associazioni di categoria e affronta temi che abbiamo condiviso con le associazioni come quelli più rilevanti: equilibri di bilancio, finanziamento bancario, strumenti per gestire le difficoltà, Centrale dei rischi e tutela della clientela. L'idea è di accrescere la consapevolezza dei piccoli imprenditori sui rischi e sui benefici che il sistema finanziario può offrire.
  Per quanto riguarda le frodi, abbiamo un impegno forte che viene dalla nostra funzione di educazione finanziaria. Come Banca d'Italia, collaboriamo con il MEF e l'Agenzia per la cybersicurezza nazionale e anche, attraverso il CERTFin – un'iniziativa co-presieduta da Banca d'Italia e ABI – per innalzare la capacità di gestione del rischio cibernetico di operatori bancari e finanziari e la resilienza in generale. La crescente complessità richiede oggi una collaborazione sempre maggiore tra le varie Autorità, ed è una collaborazione che stiamo Pag. 8costruendo. Vorrei solo richiamare in conclusione – forse l'avevamo già detto nella scorsa audizione – questa iniziativa del 2021 del CERTFin in collaborazione con Banca d'Italia, ABI, IVASS e altri 12 soggetti – banche e assicurazioni – una campagna di comunicazione di sistema che si chiama «I NAVIGATI», che vuole accrescere la consapevolezza delle persone. È stata realizzata con il patrocinio dell'Agenzia per la cybersicurezza e il Dipartimento per l'informazione e l'editoria della Presidenza del Consiglio dei ministri. Grazie.

  PRESIDENTE. La ringrazio. Sto vedendo anche i dati sulle segnalazioni. Nel 2021, 2.439 segnalazioni di fenomeni cyber e segnalazioni di 1850 Iban fraudolenti, più del 125 per cento rispetto al 2020.
  Ha chiesto di intervenire l'onorevole Costanzo, cui chiedo di essere sintetica, perché ci sono imminenti votazioni in Assemblea.

  JESSICA COSTANZO. Chiedo scusa se non ero presente la volta scorsa perché spesso i lavori delle Commissioni si sovrappongono. Dopo la sua prima audizione, è arrivata a tutti i componenti di questa Commissione da parte di un amministratore delegato di un'azienda – la CIA S.p.A., non so se ne ha conoscenza – una segnalazione riguardante un esposto fatto proprio alla Banca d'Italia nei confronti di una banca britannica la FCA bank in cui si segnalava una serie di denunce, omissioni e soprattutto illeciti, ma non nei confronti di questa azienda nel caso specifico, ma nei confronti del 100 per cento della sua clientela e per clientela intendiamo aziende, principalmente concessionarie di auto, in particolare della Ford. Dalla denuncia sembra che abbia addebitato interessi passivi e spese complessive per 1,4 miliardi. La segnalazione è arrivata anche a voi, però la parte che ha segnalato, non avendo mai ricevuto un riscontro, ha dovuto depositare una denuncia presso la Procura della Repubblica. Non so se ne è a conoscenza, perché c'era già stato uno scambio di mail, mi è stato detto poi dall'imprenditore.
  Le chiedo se avete molte indagini a vostro carico che riguardano omissioni di atti di ufficio, falso in atto pubblico e abuso d'ufficio. L'imprenditore che ha fatto le segnalazioni ha spiegato che molti suoi colleghi si trovavano nella stessa condizione, ma non potevano segnalare finché avevano il contratto di concessione in essere con questa banca. La maggioranza ha chiuso. Ad oggi questa banca ha lasciato l'Italia. Volevamo capire quali erano stati i riscontri e se è vero che da luglio 2020 ad oggi ci sono state solo due sanzioni comminate a banche, rispetto agli 11.230 esposti di cui la dottoressa Bianco ci ha parlato.

  PRESIDENTE. Ho visto che la dottoressa Bianco ha preso buona nota, ma comunque ci sarà anche il resoconto stenografico della audizione e la web-tv. Non ci sono ovviamente le condizioni per rispondere in questo momento, intendevo anche io porre un'altra questione relativa alle ricadute delle nuove norme a livello europeo sulla concessione dei mutui sulle seconde case, ma anche questa la lasciamo agli atti per un eventuale ulteriore approfondimento.
  Ringrazio la dottoressa Bianco e la Banca d'Italia per la completezza e la chiarezza con cui ci ha fornito le risposte e anche per i tempi brevi con cui ha dato la disponibilità a tornare in Commissione. Nel ringraziare i colleghi in presenza e i colleghi che ci hanno seguito da remoto, dichiaro concluso l'audizione.

  La seduta termina alle 14.30.