Comunicazioni del presidente:
Romano Andrea , Presidente ... 3
Berti Francesco (M5S) ... 5
Romano Andrea , Presidente ... 5
Berti Francesco (M5S) ... 5
Romano Andrea , Presidente ... 5
Potenti Manfredi (LEGA) ... 5
Romano Andrea , Presidente ... 6
Legnaioli Donatella (LEGA) ... 6
Romano Andrea , Presidente ... 6
Pittalis Pietro (FI) ... 7
Frailis Andrea (PD) ... 7
Romano Andrea , Presidente ... 7
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE
ANDREA ROMANO
La seduta comincia alle 11.35.
Comunicazioni del presidente.
PRESIDENTE. Buongiorno. Come convenuto, i deputati componenti della Commissione nonché i consulenti che ne abbiano fatto richiesta possono partecipare alla seduta di oggi in videoconferenza.
Siamo infatti videocollegati con alcuni commissari e ci ascoltano anche alcuni consulenti, sia qui in presenza sia in videoconferenza.
Iniziamo questa nostra seduta, che non prevede audizioni ma è di carattere operativo, anche per fare un po' il punto su quanto è accaduto nelle ultime settimane e per ragionare insieme su quello che può essere il calendario prossimo venturo.
Passerei alle mie comunicazioni; su questa base poi apriremo la nostra discussione. Il primo punto riguarda la missione che abbiamo svolto a Genova lo scorso 3 novembre, che era stata deliberata nella riunione dell'Ufficio di presidenza del 19 ottobre scorso. Della delegazione della Commissione faceva parte anche il collega Roberto Traversi, che oggi non può essere presente, ma che era a Genova. La delegazione era formata anche da tre consulenti, oltre che dagli uffici.
A Genova abbiamo fatto due cose, fondamentalmente. Innanzitutto abbiamo visitato la sede di RINA SpA, che è l'ex Registro italiano navale, dove la Commissione ha acquisito, per il tramite della Guardia di finanza, tutta la documentazione riguardante la Moby Prince detenuta dalla società. Questa documentazione può essere liberamente consultata sia dai commissari sia dai consulenti e, nello specifico, è già in corso di esame da parte del comandante Simone che, come sapete, è consulente della Commissione per gli aspetti strutturali della Moby Prince. Il comandante Simone sta già esaminando le carte ricevute dalla società RINA, con particolare attenzione all'apparato del timone, che costituisce una parte delle questioni relative allo «stato di salute» della nave e all'integrità degli apparati di navigazione della Moby Prince precedentemente al disastro. È una parte di un tutto più ampio e complessivo che sarà rendicontato sulla base delle carte acquisite presso la società RINA.
L'altra parte della missione si è svolta presso CETENA SpA, che, come avevamo detto, è una società di ingegneria navale, prevalentemente, di proprietà di Fincantieri. Si occupa di ricerca applicata in ambito navale ed è un'eccellenza italiana nel mondo in materia sia di ingegneria navale sia di simulazioni del comportamento di unità navali. La delegazione della Commissione ha discusso i termini di una consulenza (aziendale, non personale) della società CETENA, che sarà volta ad accertare con il massimo grado possibile di precisione la dinamica della collisione tra la Moby Prince e l'Agip Abruzzo. Nello specifico, abbiamo chiesto di realizzare una simulazione dello scenario della rada del porto di Livorno nella sera del 10 aprile del 1991, sulla base delle posizioni accertate delle unità navali presenti in rada, delle condizioni meteorologiche rilevate quella sera e delle comunicazioni radio sul canale 16 registrate. La simulazione ha lo scopo di meglio definire le condizioni di turbativa della navigazione del traghetto, in particolare indicando i tempi di reazione «uomo-macchina», ovvero la simulazione delle risposte temporali alle eventuali avarie dei sistemi di governo come, per esempio, il timone e le eliche a passo variabile. Alla societàPag. 4 CETENA abbiamo anche chiesto di realizzare una simulazione che sia atta a identificare le possibili modalità di abbordaggio, quindi di collisione, tra la Moby Prince e l'Agip Abruzzo sia ipotizzando un moto lineare sia ipotizzando un'accostata. Infine, come ultimo punto, abbiamo chiesto un modello cosiddetto FEM (finite element method), ovvero un modello numerico a elementi finiti che consenta, per la prima volta in trent'anni, di definire il più precisamente possibile l'angolo di collisione tra il traghetto e la petroliera sulla base delle deformazioni che sono state cristallizzate negli atti dell'indagine preliminare.
In sintesi, al di là del dato tecnico, che pure è importante ed è agli atti, quello che farà CETENA SpA sarà mettere a sistema tutte le informazioni in possesso di questa Commissione, quelle in possesso della Commissione precedente e quelle presenti negli atti giudiziari, in modo tale da realizzare una simulazione molto accurata, che naturalmente non sarà un filmino – scusate l'espressione –, ma sarà un racconto tecnico molto dettagliato della dinamica specifica della collisione e sarà anche un racconto, fondato non sulla fantasia di qualcuno ma sulla competenza ingegneristica di questa società, di quelle che possono essere state le interazioni uomo-macchina, comprendendo anche le comunicazioni radio sul canale 16. Credo e spero che il quadro che verrà fornito sia il più possibile esaustivo, mettendo a sistema le informazioni che abbiamo.
Non sarà un lavoro semplice e non sarà a titolo gratuito, perché CETENA è una società che lavora su basi commerciali e quindi formulerà a questa Commissione una proposta tecnico-economica, che noi naturalmente discuteremo. Come sapete, la Commissione ha un budget annuale che personalmente ritengo – ma ne discuteremo – possa essere utilmente destinato in parte anche a un lavoro di questo genere. Credo che questa consulenza aziendale che si svolgerà grosso modo – facendo un'ipotesi – in tre o quattro mesi sarà un pezzo molto importante del nostro lavoro.
Se su questo punto ci sono considerazioni o domande, i colleghi naturalmente possono intervenire.
Non ci sono interventi, quindi passo al punto successivo, che riguarda sempre l'ambito dei dati di cui disponiamo e di cui potremmo ulteriormente disporre. La Commissione ha provveduto ad acquistare sul mercato online un esemplare dell'apparecchio riproduttore necessario per leggere integralmente il cosiddetto «bobinone», cioè il nastro sul quale sono registrate su undici diverse piste tutte le comunicazioni radio intercorse la notte del 10 aprile 1991 tra le navi che erano nella rada di Livorno e la terraferma. Quel nastro è stato decrittato solo in parte dall'autorità giudiziaria e dalla Commissione precedente. Cosa vuol dire «in parte»? Undici sono le piste di questo nastro e solo due sono state decrittate, quindi rimangono nove piste che non sono mai state decrittate, perché non si riusciva ad acquisire uno strumento in grado di farlo. Come sapete, abbiamo chiesto alla casa produttrice, la Philips, che poi aveva ceduto i diritti a un'azienda austriaca, se disponesse ancora di esemplari dell'apparecchio nei suoi magazzini, ma la risposta è stata negativa, anche perché all'epoca ne furono realizzate solo poche decine di esemplari. Però ne abbiamo trovato sul mercato online – e ringrazio il dottor Bardazza che si è fatto carico di questa ricerca – un esemplare, che è stato acquisito dalla Commissione.
Proprio nei giorni scorsi l'apparecchio è stato consegnato alla Commissione e questa mattina abbiamo aperto fisicamente la confezione. È un apparecchio molto voluminoso e pesante. Con gli uffici della Camera, che ringrazio ancora una volta, e con i nostri consulenti tecnici, prima di procedere all'ascolto del nastro del cosiddetto «bobinone» faremo tutte le verifiche tecniche e la messa a punto, in modo tale che l'apparecchio possa essere messo effettivamente in condizione di funzionare. Qualora, come tutti speriamo, l'apparecchio sia in grado di decrittare le undici piste del cosiddetto «bobinone», credo che sarà in grado di fornire una significativa mole di dati nuovi per contribuire alla ricostruzione di quel che accadde quella notte.Pag. 5
Infine, essendo il cosiddetto «bobinone» fisicamente nell'ufficio corpi di reato del tribunale di Livorno, vorrei scrivere oggi stesso al presidente del tribunale, se non ci sono obiezioni, per chiedere, nello spirito di collaborazione con la magistratura che ispira il nostro lavoro, che il nastro venga posto, in via provvisoria, nella disponibilità di questa Commissione affinché possa procedere all'ascolto integrale e alla decrittazione delle nove piste rimaste finora non decrittate.
Ci sono domande o interventi su questo punto? Prego, onorevole Berti.
FRANCESCO BERTI (in videocollegamento). Anzitutto complimenti per il lavoro. Vorrei chiedere come avverrà fisicamente l'ascolto di questo «bobinone», dato appunto che lo strumento è voluminoso, come ha detto lei.
PRESIDENTE. La domanda dell'onorevole Berti riguarda come avverrà l'ascolto integrale del nastro. Naturalmente avverrà con il supporto tecnico degli uffici della Camera, dopo aver compiuto le verifiche di cui dicevo prima, poiché prima di mettere fisicamente il «bobinone» originale su questo apparecchio, dobbiamo essere pienamente sicuri che l'apparecchio funzioni e che non danneggi il «bobinone». Intanto, a nome della Commissione chiederei al presidente del tribunale di Livorno di farci avere il «bobinone» in via provvisoria. Nel frattempo facciamo tutto quel lavoro di pulizia e di messa a punto di un apparecchio che da molti anni non lavora più e del cui buon funzionamento dobbiamo accertarci. La prima impressione che ho avuto questa mattina all'apertura, insieme agli uffici, del voluminoso pacco che conteneva il registratore è buona. L'apparecchio sembra in buone condizioni, però dobbiamo fare tutti i passaggi, anche con nastri di prova, prima di procedere all'ascolto del nastro originale. A quel punto procederemo all'ascolto del nastro originale e alla decrittazione di cosa è contenuto nelle nove piste che non sono mai state ascoltate. L'ascolto e la decrittazione avverranno con la verbalizzazione testuale di tutto ciò che è contenuto in ciascuna delle nove piste. Non sarà un lavoro semplice, perché ricordo che ciascuna pista copre 24 ore, quindi dovrà essere un ascolto di 24 ore moltiplicato per nove.
Aggiungo che tutto il contenuto del nastro sarà non solo decrittato e verbalizzato ma anche trasferito su supporto digitale. Attualmente è un nastro analogico e sarà nostra cura trasferirlo su supporto digitale in modo tale che il «bobinone» possa essere restituito al tribunale di Livorno e che rimangano agli atti di questa Commissione i file audio in digitale. Avremo quindi un resoconto testuale di quanto è contenuto in ciascuna delle piste e avremo i file digitali che a quel punto saranno in nostro possesso.
Non so se ho risposto, onorevole Berti, alla sua domanda.
FRANCESCO BERTI (in videocollegamento). Sì, grazie, presidente.
PRESIDENTE. I commissari hanno altre considerazioni su questo punto? Prego, onorevole Potenti.
MANFREDI POTENTI. Presidente, un problema è quello della duplicazione dei contenuti. A questo punto chiederei al presidente del tribunale di Livorno anche di poterne ottenere una copia digitalizzata, anche per motivi di sicurezza nella conservazione del reperto, perché credo che si tratti di un reperto la cui composizione materiale non sia adeguata a una lunga conservazione. Credo quindi che la possibilità di avere una duplicazione dei contenuti sia imprescindibile.
Inoltre, non dubitando della capacità e della strumentazione tecnica a disposizione della Camera dei deputati, chiedo se sia opportuno, anche per accertare la mancanza di eventuali manomissioni su questo oggetto – che magari potrebbe essere stato acquisito ipoteticamente già con dei tagli o altro – far intervenire personale specializzato come, ad esempio, quello del RIS (Reparto investigazioni scientifiche) dei Carabinieri, che possa fornirci una sorta di certificazione o documento peritale delle fasi delle indagini con suffragio di formalità tale da garantire la certezzaPag. 6 che le attività vengano svolte direttamente sull'oggetto in questione.
Capisco che sono cautele forse eccessive, ma data l'eccezionalità del reperto, credo che siano opportune.
PRESIDENTE. La ringrazio, onorevole. Per quanto riguarda la copia digitale, chiaramente dobbiamo farla noi, nel senso che per fare una copia digitale serve che il nastro possa essere ascoltato. Ricorderà anche che il dottor Squillace Greco, quando andammo a trovarlo, ci disse che la procura di Livorno non dispone di uno strumento per ascoltare tutte le undici piste. Nel caso in cui l'apparecchio funzioni perfettamente, la Commissione sarà l'unico soggetto in grado di ascoltare e quindi decrittare verbalmente e trasferire in digitale questi nastri. La richiesta alla presidenza del tribunale di Livorno è quella di rendere disponibile in via provvisoria il nastro per il lavoro che la Commissione riterrà di poter fare, ovviamente nella massima tutela dell'oggetto.
La sua seconda sollecitazione è sacrosanta e opportuna. Al momento, già questa mattina all'apertura dello scatolone era presente la Guardia di finanza, come è doveroso. Per quanto riguarda le tappe successive, ovviamente sarà indispensabile che vi sia quantomeno la Guardia di finanza ad accompagnare questo lavoro di decrittazione. Naturalmente tutti i commissari sono non solo autorizzati, ma anzi invitati a essere presenti alle varie fasi di lavoro sul nastro. Valutiamo insieme se affiancare alla Guardia di finanza magari un soggetto aggiuntivo, però questo possiamo valutarlo successivamente. Teniamo conto che la Guardia di finanza svolge già funzioni di sorveglianza e tutela di tutto il materiale a disposizione di questa Commissione, così come della Commissione precedente.
Prego, onorevole Legnaioli.
DONATELLA LEGNAIOLI. Grazie, presidente. Chiedo se sia opportuno prima ascoltare il «bobinone» e poi formulare il quesito alla società CETENA per la simulazione, perché magari dall'ascolto possono venir fuori anche altre cose importanti, così poi il quadro potrebbe essere completo.
PRESIDENTE. Sì, sono molto d'accordo su questo. Teniamo conto che i quesiti rivolti alla società CETENA sono anche dinamici, non sono chiusi una volta per tutte. Noi riceveremo dalla società una proposta quadro, una proposta tecnico-economica, ma è ovvio e scontato che il lavoro con CETENA, che si svolgerà anche in contatto con i nostri consulenti, sarà integrato poi da quanto emergerà in corso d'opera. Volendo immaginare che il «bobinone» sia decrittato e verbalizzato in tempi brevi, a quel punto certamente quei materiali saranno parte integrante dell'interlocuzione con CETENA.
Se non ci sono altri interventi, passerei al punto successivo delle comunicazioni che riguarda un'ipotesi di programma dei lavori per le prossime settimane. Ho ipotizzato tre diverse audizioni da svolgere nelle prossime settimane. La prima riguarda la possibilità che questa Commissione ascolti Paolo Mastino. La proposta viene dalla collega Mara Lapia, che quest'oggi non può essere con noi. Paolo Mastino è un giornalista della Rai, autore del documentario Buonasera, Moby Prince e dello speciale sul Moby Prince curato dalla testata giornalistica regionale sarda della Rai – anche il collega Frailis proviene dalla testata giornalistica della Rai della Sardegna – trasmesso in occasione del venticinquesimo anniversario della strage. Paolo Mastino ha anche ricevuto per questo suo lavoro il premio giornalistico Pietro Mannironi. Potremmo ascoltarlo, come già abbiamo fatto con una giornalista della Rai che curò uno speciale per la trasmissione Report. Questa è la prima proposta.
La seconda proposta riguarda la possibilità di audire la signora Rosetta Costa, vedova di Antonio Rodi, che era un componente dell'equipaggio della Moby Prince. Tra l'altro, Rodi era la persona il cui corpo era visibile sul ponte della nave la mattina dell'11 aprile 1991; certamente ricorderete le circostanze del suo ritrovamento. Perché ascoltare la signora Rosetta Costa? Perché ci ha fatto sapere di voler comunicare a questa Commissione il contenuto di un Pag. 7colloquio telefonico che avrebbe avuto con il marito la sera precedente al disastro. Come già abbiamo fatto nel caso dell'audizione svoltasi nella seduta scorsa, credo che sia opportuno dare seguito a questa richiesta della signora Costa e ascoltarla in Commissione.
Infine, sarebbe importante audire Alessio Bertrand, unico superstite del disastro. È già stato sentito dalla precedente Commissione, ma credo che sia assolutamente utile e necessario che anche questa Commissione lo ascolti. L'audizione dovrebbe svolgersi a Napoli; infatti, già nella legislatura scorsa Alessio Bertrand venne ascoltato non presso il Senato, ma a Napoli, perché le sue condizioni di salute non gli permettevano di muoversi con facilità.
Queste sono le tre proposte di audizioni da svolgere nelle prossime settimane, se non ci sono obiezioni. Ovviamente, se ci sono altre proposte da parte dei commissari sono le benvenute.
Se non ci sono interventi, passerei alla comunicazione relativa alla predisposizione, come è già stato preannunciato nella seduta del 26 ottobre scorso, di un'area documentale condivisa alla quale possono accedere sia i commissari sia i consulenti. Credo che questa sia un'importante risorsa informatica e documentale che potrà certamente facilitare il nostro lavoro successivo.
Queste sono le mie comunicazioni. Ci sono interventi, suggestioni o commenti? Prego, onorevole Pittalis.
PIETRO PITTALIS. Penso che anche tutti i colleghi abbiano ricevuto lunedì via email una nota del signor Florio Pacini. Vorrei sapere se su questa nota si ritiene di fare qualche utile approfondimento o se si è in grado di capire esattamente il senso delle cose che essa contiene, rispetto alle quali non formulo alcun giudizio o valutazione, non avendo ancora alcun elemento per potermi esprimere. Vorrei sapere intanto se anche lei, presidente, l'ha ricevuta e come ci possiamo determinare rispetto a questa nota. Lo dico in questi termini, ponendo la questione, senza ulteriore valutazione sul contenuto.
ANDREA FRAILIS. Presidente, intervengo sullo stesso argomento del vicepresidente Pittalis. Anch'io ho ricevuto – come tutti voi, credo – la nota del signor Florio Pacini. Al di là degli approfondimenti che credo vadano comunque fatti, ritengo inaccettabile il tono del signor Pacini e le accuse, nei confronti di un nostro consulente, di mendacio e del tentativo di manipolare i lavori della Commissione. Ritengo che questo sia inaccettabile, al di là del fatto che il signor Florio Pacini abbia qualcosa da rivelare. Se ricordate, nelle precedenti sedute io chiesi che il signor Florio Pacini, all'epoca dei fatti responsabile degli acquisti di Nav.Ar.Ma., venisse ascoltato in relazione soprattutto alla circostanza che a bordo della Moby Prince esistesse già, al momento della tragedia, il pezzo che doveva essere sostituito. Al di là di questo, le accuse nei confronti di un nostro consulente sono assolutamente inaccettabili. Non è questo il sistema per poter arrivare alla verità, e al signor Florio Pacini questo andrebbe detto. Se ha qualcosa da dire o da contestare alla ricostruzione di un nostro consulente, lo farà nei modi e nei tempi che sono consentiti, prima di tutto dalle regole che ci siamo dati, ma anche dall'educazione.
PRESIDENTE. Grazie, onorevole Frailis. Devo dire che io l'email non l'ho ricevuta, probabilmente perché è stata mandata a un indirizzo di posta elettronica che non utilizzo. Se chi di voi l'ha ricevuta può farmela avere all'indirizzo della presidenza della Commissione, almeno la leggo. Chiedo scusa, ma non avendola letta, la mettiamo agli atti e magari ne discutiamo la prossima volta.
Se non ci sono altri interventi, mi pare che per oggi sia tutto. Grazie ancora e buona giornata. Dichiaro conclusa la seduta.
La seduta termina alle 12.10.