XVIII Legislatura

Commissione parlamentare di inchiesta sulla morte di David Rossi

Resoconto stenografico



Seduta n. 32 di Giovedì 7 aprile 2022

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
Zanettin Pierantonio , Presidente ... 3 

Seguito dell'audizione di Antonino Nastasi, sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze
Zanettin Pierantonio , Presidente ... 3 
Nastasi Antonino , sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze ... 3 
Zanettin Pierantonio , Presidente ... 4 
Nastasi Antonino , sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze ... 4 
Zanettin Pierantonio , Presidente ... 5 
Nastasi Antonino , sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze ... 5 
Zanettin Pierantonio , Presidente ... 5 
Nastasi Antonino , sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze ... 5 
Zanettin Pierantonio , Presidente ... 5 
Nastasi Antonino , sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze ... 5 
Zanettin Pierantonio , Presidente ... 6 
Nastasi Antonino , sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze ... 6 
Zanettin Pierantonio , Presidente ... 6 
Nastasi Antonino , sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze ... 6 
Zanettin Pierantonio , Presidente ... 6 
Nastasi Antonino , sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze ... 6 
Zanettin Pierantonio , Presidente ... 8 
Nastasi Antonino , sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze ... 8 
Zanettin Pierantonio , Presidente ... 8 
Nastasi Antonino , sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze ... 8 
Zanettin Pierantonio , Presidente ... 8 
Nastasi Antonino , sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze ... 8 
Zanettin Pierantonio , Presidente ... 8 
Migliorino Luca (M5S)  ... 8 
Nastasi Antonino , sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze ... 8 
Migliorino Luca (M5S)  ... 9 
Nastasi Antonino , sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze ... 9 
Migliorino Luca (M5S)  ... 9 
Nastasi Antonino , sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze ... 9 
Migliorino Luca (M5S)  ... 9 
Nastasi Antonino , sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze ... 9 
Migliorino Luca (M5S)  ... 9 
Nastasi Antonino , sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze ... 9 
Migliorino Luca (M5S)  ... 9 
Nastasi Antonino , sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze ... 9 
Migliorino Luca (M5S)  ... 10 
Nastasi Antonino , sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze ... 10 
Migliorino Luca (M5S)  ... 10 
Nastasi Antonino , sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze ... 10 
Migliorino Luca (M5S)  ... 10 
Nastasi Antonino , sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze ... 11 
Migliorino Luca (M5S)  ... 11 
Nastasi Antonino , sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze ... 11 
Migliorino Luca (M5S)  ... 11 
Nastasi Antonino , sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze ... 11 
Migliorino Luca (M5S)  ... 11 
Nastasi Antonino , sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze ... 11 
Migliorino Luca (M5S)  ... 11 
Nastasi Antonino , sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze ... 11 
Migliorino Luca (M5S)  ... 11 
Nastasi Antonino , sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze ... 11 
Migliorino Luca (M5S)  ... 11 
Nastasi Antonino , sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze ... 11 
Migliorino Luca (M5S)  ... 11 
Nastasi Antonino , sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze ... 11 
Migliorino Luca (M5S)  ... 11 
Nastasi Antonino , sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze ... 12 
Migliorino Luca (M5S)  ... 12 
Nastasi Antonino , sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze ... 12 
Migliorino Luca (M5S)  ... 12 
Nastasi Antonino , sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze ... 12 
Migliorino Luca (M5S)  ... 12 
Nastasi Antonino , sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze ... 12 
Migliorino Luca (M5S)  ... 12 
Nastasi Antonino , sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze ... 12 
Migliorino Luca (M5S)  ... 12 
Nastasi Antonino , sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze ... 13 
Migliorino Luca (M5S)  ... 13 
Nastasi Antonino , sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze ... 13 
Migliorino Luca (M5S)  ... 13 
Nastasi Antonino , sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze ... 13 
Migliorino Luca (M5S)  ... 13 
Nastasi Antonino , sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze ... 13 
Migliorino Luca (M5S)  ... 13 
Nastasi Antonino , sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze ... 13 
Migliorino Luca (M5S)  ... 13 
Nastasi Antonino , sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze ... 14 
Migliorino Luca (M5S)  ... 14 
Nastasi Antonino , sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze ... 14 
Migliorino Luca (M5S)  ... 14 
Nastasi Antonino , sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze ... 14 
Migliorino Luca (M5S)  ... 14 
Nastasi Antonino , sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze ... 14 
Zanettin Pierantonio , Presidente ... 14 
Migliorino Luca (M5S)  ... 14 
Nastasi Antonino , sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze ... 14 
Migliorino Luca (M5S)  ... 14 
Nastasi Antonino , sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze ... 14 
Migliorino Luca (M5S)  ... 14 
Nastasi Antonino , sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze ... 14 
Migliorino Luca (M5S)  ... 14 
Nastasi Antonino , sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze ... 15 
Migliorino Luca (M5S)  ... 15 
Nastasi Antonino , sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze ... 15 
Migliorino Luca (M5S)  ... 15 
Nastasi Antonino , sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze ... 15 
Migliorino Luca (M5S)  ... 15 
Nastasi Antonino , sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze ... 15 
Migliorino Luca (M5S)  ... 15 
Nastasi Antonino , sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze ... 15 
Migliorino Luca (M5S)  ... 15 
Nastasi Antonino , sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze ... 15 
Migliorino Luca (M5S)  ... 15 
Nastasi Antonino , sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze ... 15 
Migliorino Luca (M5S)  ... 15 
Nastasi Antonino , sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze ... 16 
Migliorino Luca (M5S)  ... 16 
Nastasi Antonino , sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze ... 16 
Migliorino Luca (M5S)  ... 16 
Nastasi Antonino , sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze ... 16 
Migliorino Luca (M5S)  ... 16 
Nastasi Antonino , sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze ... 16 
Migliorino Luca (M5S)  ... 16 
Nastasi Antonino , sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze ... 16 
Migliorino Luca (M5S)  ... 16 
Nastasi Antonino , sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze ... 16 
Migliorino Luca (M5S)  ... 16 
Nastasi Antonino , sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze ... 16 
Migliorino Luca (M5S)  ... 16 
Nastasi Antonino , sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze ... 16 
Migliorino Luca (M5S)  ... 17 
Nastasi Antonino , sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze ... 17 
Migliorino Luca (M5S)  ... 17 
Nastasi Antonino , sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze ... 17 
Migliorino Luca (M5S)  ... 17 
Nastasi Antonino , sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze ... 17 
Migliorino Luca (M5S)  ... 17 
Nastasi Antonino , sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze ... 17 
Migliorino Luca (M5S)  ... 17 
Nastasi Antonino , sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze ... 17 
Migliorino Luca (M5S)  ... 17 
Nastasi Antonino , sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze ... 17 
Migliorino Luca (M5S)  ... 17 
Nastasi Antonino , sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze ... 17 
Migliorino Luca (M5S)  ... 18 
Nastasi Antonino , sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze ... 18 
Migliorino Luca (M5S)  ... 18 
Nastasi Antonino , sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze ... 18 
Migliorino Luca (M5S)  ... 18 
Nastasi Antonino , sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze ... 18 
Migliorino Luca (M5S)  ... 18 
Nastasi Antonino , sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze ... 18 
Migliorino Luca (M5S)  ... 18 
Nastasi Antonino , sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze ... 18 
Migliorino Luca (M5S)  ... 18 
Nastasi Antonino , sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze ... 18 
Migliorino Luca (M5S)  ... 18 
Nastasi Antonino , sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze ... 18 
Migliorino Luca (M5S)  ... 18 
Zanettin Pierantonio , Presidente ... 19 
Migliorino Luca (M5S)  ... 19 
Nastasi Antonino , sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze ... 19 
Migliorino Luca (M5S)  ... 19 
Nastasi Antonino , sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze ... 19 
Migliorino Luca (M5S)  ... 19 
Nastasi Antonino , sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze ... 19 
Migliorino Luca (M5S)  ... 19 
Nastasi Antonino , sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze ... 19 
Migliorino Luca (M5S)  ... 19 
Nastasi Antonino , sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze ... 19 
Migliorino Luca (M5S)  ... 19 
Nastasi Antonino , sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze ... 19 
Migliorino Luca (M5S)  ... 19 
Nastasi Antonino , sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze ... 19 
Migliorino Luca (M5S)  ... 20 
Nastasi Antonino , sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze ... 20 
Migliorino Luca (M5S)  ... 20 
Nastasi Antonino , sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze ... 20 
Migliorino Luca (M5S)  ... 20 
Nastasi Antonino , sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze ... 20 
Migliorino Luca (M5S)  ... 20 
Nastasi Antonino , sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze ... 20 
Migliorino Luca (M5S)  ... 20 
Nastasi Antonino , sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze ... 20 
Migliorino Luca (M5S)  ... 20 
Nastasi Antonino , sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze ... 20 
Migliorino Luca (M5S)  ... 20 
Nastasi Antonino , sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze ... 20 
Migliorino Luca (M5S)  ... 20 
Nastasi Antonino , sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze ... 20 
Migliorino Luca (M5S)  ... 21 
Nastasi Antonino , sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze ... 21 
Migliorino Luca (M5S)  ... 21 
Nastasi Antonino , sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze ... 21 
Migliorino Luca (M5S)  ... 21 
Nastasi Antonino , sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze ... 21 
Migliorino Luca (M5S)  ... 21 
Nastasi Antonino , sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze ... 21 
Migliorino Luca (M5S)  ... 21 
Nastasi Antonino , sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze ... 22 
Migliorino Luca (M5S)  ... 22 
Nastasi Antonino , sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze ... 22 
Migliorino Luca (M5S)  ... 22 
Nastasi Antonino , sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze ... 22 
Migliorino Luca (M5S)  ... 23 
Nastasi Antonino , sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze ... 23 
Zanettin Pierantonio , Presidente ... 23 
Nastasi Antonino , sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze ... 23 
Zanettin Pierantonio , Presidente ... 23 
Migliorino Luca (M5S)  ... 23 
Zanettin Pierantonio , Presidente ... 23 
Nastasi Antonino , sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze ... 23 
Migliorino Luca (M5S)  ... 23 
Nastasi Antonino , sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze ... 23 
Migliorino Luca (M5S)  ... 23 
Nastasi Antonino , sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze ... 23 
Migliorino Luca (M5S)  ... 24 
Nastasi Antonino , sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze ... 24 
Migliorino Luca (M5S)  ... 24 
Nastasi Antonino , sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze ... 24 
Migliorino Luca (M5S)  ... 24 
Nastasi Antonino , sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze ... 24 
Migliorino Luca (M5S)  ... 24 
Nastasi Antonino , sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze ... 24 
Migliorino Luca (M5S)  ... 24 
Nastasi Antonino , sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze ... 24 
Zanettin Pierantonio , Presidente ... 24 
Migliorino Luca (M5S)  ... 24 
Nastasi Antonino , sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze ... 24 
Migliorino Luca (M5S)  ... 25 
Zanettin Pierantonio , Presidente ... 25 
Ferri Cosimo Maria (IV)  ... 25 
Nastasi Antonino , sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze ... 25 
Ferri Cosimo Maria (IV)  ... 25 
Nastasi Antonino , sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze ... 25 
Ferri Cosimo Maria (IV)  ... 25 
Nastasi Antonino , sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze ... 25 
Ferri Cosimo Maria (IV)  ... 25 
Nastasi Antonino , sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze ... 25 
Ferri Cosimo Maria (IV)  ... 25 
Nastasi Antonino , sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze ... 25 
Ferri Cosimo Maria (IV)  ... 26 
Nastasi Antonino , sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze ... 26 
Ferri Cosimo Maria (IV)  ... 26 
Nastasi Antonino , sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze ... 26 
Ferri Cosimo Maria (IV)  ... 26 
Nastasi Antonino , sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze ... 26 
Ferri Cosimo Maria (IV)  ... 26 
Nastasi Antonino , sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze ... 26 
Ferri Cosimo Maria (IV)  ... 26 
Nastasi Antonino , sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze ... 26 
Ferri Cosimo Maria (IV)  ... 26 
Nastasi Antonino , sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze ... 26 
Ferri Cosimo Maria (IV)  ... 27 
Nastasi Antonino , sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze ... 27 
Ferri Cosimo Maria (IV)  ... 27 
Nastasi Antonino , sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze ... 27 
Ferri Cosimo Maria (IV)  ... 27 
Nastasi Antonino , sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze ... 27 
Ferri Cosimo Maria (IV)  ... 27 
Nastasi Antonino , sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze ... 27 
Ferri Cosimo Maria (IV)  ... 27 
Nastasi Antonino , sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze ... 27 
Ferri Cosimo Maria (IV)  ... 27 
Nastasi Antonino , sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze ... 27 
Ferri Cosimo Maria (IV)  ... 28 
Nastasi Antonino , sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze ... 28 
Ferri Cosimo Maria (IV)  ... 28 
Nastasi Antonino , sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze ... 28 
Zanettin Pierantonio , Presidente ... 28 
Ferri Cosimo Maria (IV)  ... 28 
Nastasi Antonino , sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze ... 28 
Ferri Cosimo Maria (IV)  ... 29 
Nastasi Antonino , sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze ... 29 
Ferri Cosimo Maria (IV)  ... 29 
Nastasi Antonino , sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze ... 29 
Ferri Cosimo Maria (IV)  ... 29 
Nastasi Antonino , sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze ... 29 
Ferri Cosimo Maria (IV)  ... 29 
Nastasi Antonino , sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze ... 29 
Ferri Cosimo Maria (IV)  ... 29 
Nastasi Antonino , sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze ... 29 
Ferri Cosimo Maria (IV)  ... 29 
Nastasi Antonino , sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze ... 30 
Ferri Cosimo Maria (IV)  ... 30 
Nastasi Antonino , sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze ... 30 
Ferri Cosimo Maria (IV)  ... 30 
Nastasi Antonino , sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze ... 30 
Ferri Cosimo Maria (IV)  ... 30 
Nastasi Antonino , sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze ... 30 
Ferri Cosimo Maria (IV)  ... 30 
Nastasi Antonino , sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze ... 30 
Ferri Cosimo Maria (IV)  ... 30 
Nastasi Antonino , sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze ... 31 
Ferri Cosimo Maria (IV)  ... 31 
Nastasi Antonino , sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze ... 31 
Ferri Cosimo Maria (IV)  ... 31 
Nastasi Antonino , sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze ... 31 
Ferri Cosimo Maria (IV)  ... 31 
Nastasi Antonino , sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze ... 32 
Ferri Cosimo Maria (IV)  ... 32 
Nastasi Antonino , sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze ... 32 
Ferri Cosimo Maria (IV)  ... 32 
Nastasi Antonino , sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze ... 32 
Zanettin Pierantonio , Presidente ... 33 
Borghi Claudio (LEGA)  ... 33 
Nastasi Antonino , sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze ... 34 
Borghi Claudio (LEGA)  ... 34 
Nastasi Antonino , sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze ... 34 
Borghi Claudio (LEGA)  ... 34 
Nastasi Antonino , sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze ... 34 
Borghi Claudio (LEGA)  ... 34 
Nastasi Antonino , sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze ... 34 
Borghi Claudio (LEGA)  ... 34 
Nastasi Antonino , sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze ... 34 
Borghi Claudio (LEGA)  ... 35 
Nastasi Antonino , sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze ... 35 
Borghi Claudio (LEGA)  ... 35 
Nastasi Antonino , sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze ... 35 
Borghi Claudio (LEGA)  ... 35 
Nastasi Antonino , sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze ... 35 
Borghi Claudio (LEGA)  ... 36 
Nastasi Antonino , sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze ... 36 
Borghi Claudio (LEGA)  ... 37 
Zanettin Pierantonio , Presidente ... 37 
Nastasi Antonino , sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze ... 37 
Lacarra Marco (PD)  ... 37 
Nastasi Antonino , sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze ... 37 
Lacarra Marco (PD)  ... 37 
Nastasi Antonino , sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze ... 38 
Lacarra Marco (PD)  ... 38 
Nastasi Antonino , sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze ... 38 
Lacarra Marco (PD)  ... 39 
Nastasi Antonino , sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze ... 39 
Lacarra Marco (PD)  ... 39 
Nastasi Antonino , sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze ... 39 
Lacarra Marco (PD)  ... 39 
Nastasi Antonino , sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze ... 39 
Lacarra Marco (PD)  ... 39 
Nastasi Antonino , sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze ... 39 
Lacarra Marco (PD)  ... 39 
Nastasi Antonino , sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze ... 40 
Lacarra Marco (PD)  ... 40 
Nastasi Antonino , sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze ... 40 
Bisa Ingrid (LEGA)  ... 40 
Nastasi Antonino , sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze ... 40 
Bisa Ingrid (LEGA)  ... 41 
Nastasi Antonino , sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze ... 41 
Bisa Ingrid (LEGA)  ... 41 
Nastasi Antonino , sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze ... 41 
Zanettin Pierantonio , Presidente ... 42  ... 42

Testo del resoconto stenografico

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE
PIERANTONIO ZANETTIN

  La seduta inizia alle 10.55.

  (La Commissione approva il processo verbale della seduta precedente)

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che, se non vi sono obiezioni, la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche tramite l'impianto audiovisivo a circuito chiuso e la trasmissione in diretta sulla web-tv della Camera dei deputati. Ricordo che per ragioni di sicurezza sanitaria il foglio firme non verrà portato dall'assistente, ma sarà lasciato a disposizione dei commissari sul tavolino posizionato davanti al banco della presidenza.

  (Così rimane stabilito).

Seguito dell'audizione di Antonino Nastasi, sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'audizione del dottor Antonino Nastasi, sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze. Noi abbiamo già audito il dottor Nastasi in una lunga audizione il giorno 10 febbraio e lo ringraziamo per aver accolto di nuovo l'invito della Commissione e avere la pazienza di rispondere alle domande che insieme ai colleghi intendiamo formularle. Mi permetto di farle una prima domanda introduttiva. Alla sua lunga e faticosa audizione è seguito un lasso di tempo e altre audizioni che magari lei avrà potuto ascoltare. Volevo chiederle innanzitutto, alla luce del tempo trascorso e di uno sforzo di memoria supplementare in questo arco temporale, se lei ritiene di dover magari aggiungere o precisare qualcosa rispetto ai temi che aveva toccato l'altra volta oppure se ritiene di andare avanti con ulteriori domande.

  ANTONINO NASTASI, sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze. Intanto buongiorno a tutti gli onorevoli deputati. Un'unica circostanza io intendevo in qualche modo chiarire, perché poi purtroppo la seduta si è conclusa con l'onorevole Migliorino che mi ha mostrato una foto e io, nella visione dell'immagine che egli mi aveva mostrato, ritenevo che quello fosse erroneamente il vicolo Monte Pio. Poi, riguardandola con calma, mi sono accorto che quello non è il vicolo Monte Pio, ma è via dei Rossi. Peraltro quella foto mi ritrae dinanzi al furgone della Misericordia che alle 23.30 portò via il corpo del dottor Rossi. Grazie a quella fotografia e a ciò che è avvenuto dopo, non ricordavo che dopo essere uscito dalla sede centrale di Monte dei Paschi mi ero recato insieme ai colleghi in via dei Rossi, laddove ho stazionato pochissimo, penso non più di 20 minuti circa, perché poi con il collega Natalini ci siamo recati a piedi presso l'abitazione del dottor Rossi che era in via Garibaldi. Quindi siamo dovuti risalire da via dei Rossi, prendere via Banchi di Sopra, se non erro, risuperare piazza Salimbeni, fare via Montanini e poi ridiscendere in via Garibaldi. Immagino che quella foto che lei mi ha mostrato, onorevole, sia scattata prima delle ore 23 per una semplice ragione che io ho in qualche modo ricostruito: noi usciamo più o meno intorno alle 22.25 o 22.30 da piazza Salimbeni, ci rechiamo in via dei Rossi, all'interno del vicolo è entrato solo il dottor Marini – di questo ne avevo Pag. 4ricordo –, noi rimaniamo fuori, discutiamo sul da farsi, ripartiamo e riscendiamo nuovamente. Quindi il tempo di arrivare in via dei Rossi, cercare di capire cosa fare, trovare lì il dottor Fortunato, che peraltro in quella foto credo che sia proprio accanto a me, e poi andare nuovamente in via Garibaldi credo che non siano passati più di 20 minuti. Ecco perché le dico che probabilmente la foto è anteriore alle 23. È anteriore alle 23 anche perché, come riferivo la volta scorsa, prima di entrare a casa di Rossi, noi abbiamo perso del tempo e alle 23.55, se non erro, il dottor Fortunato dentro l'abitazione di Rossi notifica l'avviso al fratello, credo, della signora Tognazzi per l'incarico autoptico del medico legale che si sarebbe tenuto il giorno successivo. Alle 00.05 inizia il verbale di sequestro redatto dal dottor Fortunato e che, oltre a dare atto della mia presenza presso l'abitazione di Rossi, reca anche la mia firma. Quindi voi dovete considerare che noi prima di entrare, abbiamo perso del tempo, abbiamo fatto un'attività perquirente, quindi abbiamo cercato delle cose e del tempo lo abbiamo perduto, nel mentre c'è la notifica dentro l'abitazione di Rossi da parte del dottor Fortunato e alle 00.05, se non ricordo male, ma è facilmente rinvenibile dai verbali del fascicolo, inizia il verbale di sequestro. Ecco perché io dico che quella foto deve essere necessariamente scattata prima delle ore 23, perché noi dobbiamo fare la strada, arrivare lì, risolvere i problemi legati al nostro accesso all'abitazione del dottor Rossi e fare quel tipo di attività, quindi si perde del tempo. A ciò aggiungo che è necessariamente in un orario antecedente, perché, come risulta dal verbale di rimozione del cadavere, il cadavere viene rimosso alle 23.30 e se io ho alle mie spalle il furgoncino della Misericordia, il cadavere era ancora giacente sul selciato e io ero fuori dal vicolo Monte Pio. Devo dire che probabilmente poiché non avevo fatto lì alcune attività, non avendo effettuato io l'ispezione esterna del cadavere, ma, come ha riferito il collega Marini, l'hanno fatta lui e il medico legale, il dottor Gabbrielli, io evidentemente avevo rimosso questo passaggio, accompagnando in via dei Rossi il dottor Marini con il dottor Natalini e tornando indietro. Peraltro questa circostanza mi è stata ricordata non solo dalle audizioni dei colleghi, ma – se non ho inteso male – anche dall'audizione del dottor Mugnaini, il giornalista dell'ANSA che avete audito, il quale arrivava da Firenze e riferisce a questa Commissione di averci incrociato mentre eravamo appena usciti da Rocca Salimbeni, che eravamo soltanto noi tre e che non c'era nessun altro insieme a noi, di averci seguiti sino in via dei Rossi, di avere notato che solo Marini era entrato nel vicolo, mentre io e Natalini stazionavamo fuori dal vicolo e che pochi minuti dopo Natalini ed io siamo andati via. Addirittura, se non erro, lui riferisce a codesta onorevole Commissione che uno dei due, o me o Natalini, gli è persino passavo davanti, anche se non ricorda chi. Questa era la cosa che io intendevo in qualche modo precisare. Presidente, io le chiedo scusa, ma la volta scorsa nella parte che era stata oggetto di secretazione, lei mi ha chiesto di redigere una relazione rispetto alle dichiarazioni che io avevo reso in parte secretata, relazione che io ho predisposto e che riguarda atti che, per quanto mi riguarda, non essendo più alla procura di Siena e non essendo più applicato a quel procedimento dal dicembre del 2019, sono ancora coperti da segreto.

  PRESIDENTE. Li acquisiamo in regime di secretazione.

  ANTONINO NASTASI, sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze. Non ho io la disponibilità del procedimento. Si tratta di appunti sparsi che in qualche modo avevo anche prima di avere la revoca dell'applicazione da parte del procuratore generale della Repubblica su richiesta congiunta dei due procuratori della Repubblica, il procuratore di Siena e il procuratore di Firenze. Sono degli appunti ordinati che io avevo fatto per me proprio per verificare se si dovessero o meno effettuare ulteriori approfondimenti. Quindi quelli sono gli appunti che avevo preso all'epoca e lei troverà che ci sono pure i pezzi di sommarie informazioni o i Pag. 5risultati delle analisi effettuate dalla Polizia giudiziaria tecnica che fu delegata all'epoca.

  PRESIDENTE. Confermiamo che è segreto.

  ANTONINO NASTASI, sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze. È un atto coperto da segreto, perché non so se il fascicolo è stato definito oppure no.

  PRESIDENTE. Cominciamo con le domande, dottor Nastasi. Io comincerei con richiederle di ripercorrere la circostanza della telefonata che lei ha ricevuto circa il decesso di David Rossi dal signor Roberto Rossi che è stato audito dalla nostra Commissione nelle settimane scorse. Mi pare di ricordare che lei aveva collocato quella telefonata poco dopo le 21. Non si è sorpreso quando ha ricevuto questa telefonata, del fatto che chi per primo la informava di questa circostanza fosse un cittadino comune, che in quel momento non era neppure a Siena, rispetto alla Polizia giudiziaria? È normale che siano i cittadini comuni che chiamano e non sia la Polizia giudiziaria? Tra l'altro, lo stesso Roberto Rossi ci ha detto che lui ha chiamato anche il colonnello Aglieco e il questore e che entrambi, quando gli hanno risposto, sembravano non essere a conoscenza del fatto. Questo elemento l'ha incuriosita? Ci avete pensato, quando è capitato? La cosa è stata considerata oppure l'avete ritenuta irrilevante?

  ANTONINO NASTASI, sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze. Presidente, intanto non mi ha chiamato Roberto Rossi, mi ha chiamato Paride Minervini. Minervini mi chiama intorno alle 21 e non mi dice chi lo ha chiamato, non me lo riferisce. Mi dice: «Mi hanno chiamato dal Monte dei Paschi» – più o meno mi ha riferito questa circostanza – «e mi hanno detto che David Rossi si è suicidato». Come io ho detto l'altra volta, lì per lì, quando lui mi ha detto questa cosa, io ho risposto: «Cosa stai dicendo?». L'altra volta credo di aver utilizzato il termine «basito», che è un termine che io ripeto in questa circostanza. Devo dire che sulle prime io non ho avvertito sorpresa per il fatto che mi chiamasse Minervini dicendomi: «Mi hanno chiamato dal Monte dei Paschi. Mi hanno detto che si è suicidato David Rossi. So che tu stai facendo le indagini sul Monte dei Paschi e ti sto chiamando». Devo dire che sulle prime questa cosa non mi ha sorpreso. La cosa che mi ha colto di sorpresa è che era morto David Rossi.

  PRESIDENTE. Non è stato sorpreso, per esempio, che il procuratore titolare di turno, quando lei lo ha chiamato, cadesse dalle nuvole?

  ANTONINO NASTASI, sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze. Infatti io l'ho detto subito a Minervini. Superata la sorpresa nell'avere appreso che il dottor Rossi si era suicidato, la prima cosa che dissi a Minervini, con il quale ci diamo del tu, essendo stato un mio consulente in diverse occasioni ed essendo una persona che stimo, fu: «Guarda, Paride, io non sono di turno. Chiamo immediatamente Nicola», intendendo Nicola Marini e così feci. Devo dirle che io mi sarei aspettato per una situazione del genere che il collega di turno fosse già stato informato dalla Polizia giudiziaria. Stiamo parlando della morte del capo dell'area comunicazione del terzo gruppo bancario italiano. Tutte le morti sono uguali, tutte le persone che purtroppo decedono hanno diritto ad avere attenzione da parte dell'autorità giudiziaria, ma date le circostanze, che non sto qui a ripetere, che vi ho raccontato la volta scorsa e che vi ho rappresentato, ovviamente quella era una cosa di una certa rilevanza. Noi stavamo sui giornali da quattro mesi sostanzialmente tutti i giorni e quasi tutti i giorni in prima pagina. La Polizia interviene, trova sul selciato il cadavere del capo dell'area comunicazione del terzo gruppo bancario italiano che è oggetto di attività investigativa massiva da parte della procura della Repubblica e che sta sulle prime pagine dei giornali dal 22 o Pag. 6dal 23 gennaio, quindi da quasi due mesi, e io chiamo Marini che mi dice: «Non mi ha chiamato nessuno. Chi è David Rossi?». Detto questo, onorevole presidente, io non so cosa dirle. Questo è quello che è avvenuto con questa linearità. Io non so chi abbia chiamato Marini, perché io non ho avuto interlocuzioni con Polizia di Stato e carabinieri di Siena prima di parcheggiare più o meno davanti al tribunale, ovvero quando, come ho detto la volta scorsa, arrivato dinanzi al tribunale e dopo aver parcheggiato, chiamai il capitano Manichino, all'epoca il comandante del Nucleo investigativo dei carabinieri di Siena. Prima di allora, prima delle 21.35, 21.40 io non ho avuto alcuna interlocuzione con alcun appartenente alle forze dell'ordine che facesse servizio presso la città di Siena e questo per ovvie ragioni, poiché non ero il magistrato di turno esterno quella settimana, perché il magistrato di turno esterno era Nicola Marini. I carabinieri o la Polizia o la Guardia di finanza o i vigili urbani avrebbero dovuto contattare il dottor Marini e invece a dargli la notizia sono stato io.

  PRESIDENTE. È un po' anomalo, tenuto conto che, stando a quello che ci viene riferito...

  ANTONINO NASTASI, sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze. Diciamo che questa è una cosa che non avviene nella normalità della comunicazione, perché la comunicazione immediata è fatta da coloro delle forze dell'ordine che intervengono sul posto, che si accertano immediatamente di cosa è successo e che chiamano il magistrato di turno. Detto questo, posso anche dirle che a me è capitato una volta di avere ricevuto la notizia di un arresto dal difensore di fiducia nominato dall'arrestato, perché ancora non mi avevano contattato. Anche quella ovviamente non è una cosa normale, ovvero che il difensore abbia il numero di telefono del magistrato di turno e che contatti il pubblico ministero di turno, tant'è che quando mi chiamò il difensore, gli dissi: «Guardi, io non so nulla. Non so di che cosa stiamo parlando. Io non ho idea, devo guardare gli atti. Non sono stato avvisato da nessuno». È una cosa che obiettivamente potremmo definire singolare, anche perché io non ero di turno. Non è difficile trovare il magistrato di turno, ci sono un numero di telefono dedicato e un telefono dedicato.

  PRESIDENTE. E sul posto c'era il comandante provinciale dei carabinieri.

  ANTONINO NASTASI, sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze. Ma non è solamente quello. Sul posto, al di là del fatto che, a quanto pare, ci fosse anche il colonnello Aglieco, c'era la volante. La volante ha sicuramente contattato la dottoressa Baiocchi che era il vicequestore aggiunto e che era la loro comandante. Addirittura apprendo che un cittadino, Roberto Rossi, che io non conosco, ha persino lui telefonato, una volta arrivato lì, al comandante provinciale dei carabinieri e questo lo apprendo dall'audizione. Posso avere errato nell'ascolto di quanto riferisce il dottor Rossi, però il dottor Rossi dice di avere chiamato il colonnello Aglieco e il questore Benedetti, dicendo che gli parve che i due che lui ha contattato erano al momento ignari di quanto fosse accaduto. So solo che ricevetti quella telefonata dopo le 21 e che chiamai immediatamente il collega di turno, che era quello che dovevo fare nel momento in cui apprendo quella notizia. Io non posso fare altro che chiamare il collega di turno.

  PRESIDENTE. Veniamo a un'altra circostanza che pure è emersa nelle audizioni successive alla sua precedente. Il giorno 7 marzo lei si recò per acquisire, tra l'altro, le email inviate e ricevute da Rossi e in quell'occasione verificò che l'account MPS era stato disconnesso. Lei verificò chi aveva dato l'ordine di disconnettere questo account? Ha fatto delle verifiche a tale proposito? Cosa ci può dire, cosa ci può raccontare? Si ricorda di questa circostanza?

  ANTONINO NASTASI, sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze. Questa circostanza la ricordo per il Pag. 7solo fatto che risulta a verbale. Se noi prendiamo il verbale del 7 marzo con il collega Natalini e la Polizia giudiziaria che ci assistette in quella circostanza, noi facemmo due verbali: un verbale di esecuzione di ispezione informatica e di sequestro probatorio, che è delle ore 10.30, e poi un ulteriore verbale di ispezione informatica e di acquisizione atti che è delle ore 14.30. Nel primo verbale, oltre a dar atto di quelli che sono stati i sequestri che vengono posti in essere, si dà atto, alla pagina 2 di 3 del verbale, della circostanza che era intervenuto alle operazioni il dottor Stefano Pieri, amministratore di sistema per l'area direzione generale di Rocca Salimbeni, il quale ha proceduto all'effettuazione delle operazioni sotto la direzione dei sottoscritti. «Tentativo di accesso al PC di Rossi David attraverso le sue credenziali. Successivamente, previo riscontro dell'avvenuta disabilitazione dell'utente, avvenuta in data odierna, procedeva alla richiesta di riattivazione alle strutture del consorzio operativo. Quindi, ad attivazione avvenuta, procedeva all'assegnazione di una nuova password volta a consentire al personale della Polizia postale l'accesso al desk utente». Ritengo che la disabilitazione dell'utenza sia avvenuta dalla sistemistica probabilmente per evitare che qualcuno avesse accesso all'utenza di Rossi da remoto. Sulle prime devo dire che io non ricordavo di essermi alterato, come ho letto dai giornali rispetto al resoconto del dottor Pieri. Evidentemente, se l'ho fatto, è perché temevo che ci potesse essere qualche alterazione nel dato contenuto all'interno del PC di Rossi che noi dovevamo mettere sotto sequestro, tanto è vero che chiediamo i file di log di accesso a quel computer e di questo se ne dà atto nell'altro verbale, quello delle ore 14.30. Perché viene sospeso il verbale? Perché quello delle 10.30 viene chiuso alle 13.35 e si dà atto che alle operazioni di perquisizione è presente anche Leandri Fabrizio, che era il responsabile dell'area – io lo dico alla latina – audit del Monte dei Paschi, il quale nel corso dell'attività, c'è scritto a verbale: «ha richiesto al dottor Montalbano e al dottor Bernardini del consorzio operativo il ripristino della password disabilitata nonché il backup della casella di posta elettronica in uso al dottor David Rossi nonché il rilascio in forma digitale dei file di log dalle ore 20 di ieri, 6 marzo, alle ore 12 del dì odierno». Noi apprendiamo questa cosa, diciamo: «Come è possibile? Qualcuno è per caso entrato da remoto all'interno del computer di Rossi? Perché il computer di Rossi è stato abilitato?», chiamiamo l'area audit di Monte dei Paschi e il responsabile dell'area audit del Monte dei Paschi, che è l'area di revisione interna – per chi non è uso alle questioni bancarie, l'audit è l'area di vigilanza interna della banca – e chiediamo intanto di contattare immediatamente i responsabili del consorzio operativo e poi di farci avere immediatamente i file di log dell'accesso ai computer di David Rossi, cosa che avviene e se ne dà atto a verbale il giorno stesso alle 14.30 nel verbale di ispezione informatica, perché nel verbale di ispezione informatica si dà atto ed è allegata l'email con i file di log. Peraltro, può trovare facilmente questo verbale di ispezione informatica, perché è un argomento che io ho rassegnato al procuratore generale il 15 dicembre dello scorso anno e voi avete in atti, poiché da me consegnata la scorsa volta, la mia relazione al procuratore generale di Firenze con gli allegati, tra cui ci sono i due verbali. Noi troviamo che abbiamo lì dei file di log. Alle 21.50 c'è il locked, alle 21.56 unlocked, all'1.24 locked e all'1.37 unlocked. Sentiamo il dottor Bernardini che è uno dei responsabili dell'area sistemistica, il quale aveva fatto accesso ed era andato a verificare il riscontro in merito agli accessi del 6 marzo. Il dottor Bernardini mette a verbale i quattro eventi, di cui alla email allegata, cioè quei quattro di cui ho testé detto, che sono dovuti a meccanismi di «riattivazione del sistema operativo a fronte di sollecitazioni meccaniche esterne, movimenti di mouse, ovvero di tastiera, effettuate in coincidenza dei predetti orari, tutti debitamente verificati e riscontrati. Pertanto si può affermare che non è stato effettuato alcun accesso al PC in uso a Rossi nei predetti orari né da postazione fissa né da remoto». Noi abbiamo chiamato il sistemista che ci ha Pag. 8spiegato che il computer di Rossi non era stato alterato né dalla postazione fissa né da remoto. Lì ci siamo tranquillizzati, perché alle 21.50 e alle 21.56 all'interno di quell'ufficio c'erano tre magistrati e la Polizia giudiziaria e sapevamo di non avere fatto accesso, ovviamente, al computer e all'1.24, quando c'è il locked, lì dentro c'era la Polizia scientifica che sta facendo il sopralluogo. Quindi escludiamo che con quello spostamento di mouse o con quel movimento di tastiera, qualcuno abbia provato a forzare il computer di Rossi, così facendo accesso ed eventualmente modificandone il contenuto.

  PRESIDENTE. Faccio un'altra domanda diretta e poi lei capirà anche il motivo. Lei è certo di non essere entrato nella stanza di David Rossi, quando poi siete risaliti prima dell'arrivo del dottor Marini?

  ANTONINO NASTASI, sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze. No, non sono certo di questo. Se non ricordo male, prima è entrata la Polizia scientifica.

  PRESIDENTE. No, la Polizia scientifica è entrata dopo. Il primo accesso.

  ANTONINO NASTASI, sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze. Fa riferimento all'accesso delle 21.40, 21.45. Guardi, presidente, io ho un ricordo che, comprendo, è diverso da quello dei miei colleghi, ma non ho difficoltà a riferirlo. Io ricordo che all'interno di quella stanza entrammo insieme tutti e tre, che prima di entrare in quella stanza, io chiesi al sovrintendente Marini se erano stati effettuati dei rilievi fotografici o dei rilievi video e che solo dopo la risposta positiva del sovrintendente Marini, che ci disse che era stato girato un video e che, quindi, c'era un video che riprendeva i luoghi, noi entrammo in quella stanza. Io ho ascoltato e ho letto i resoconti sia dell'audizione del dottor Natalini sia dell'audizione del dottor Marini, i quali dicono che Marini è intervenuto immediatamente dopo il nostro ingresso, mentre io ho un ricordo leggermente diverso. Consideri che sono passati nove anni e che in una circostanza di questo tipo nella consecuzione dei tempi, Marini, se è arrivato, è arrivato uno o due minuti dopo. Quindi è possibile un mio cattivo ricordo, così come è possibile un cattivo ricordo dei colleghi. A me non pare di particolare rilevanza.

  PRESIDENTE. Sì, faccio delle domande che permettono di trovare dei punti di sintonia rispetto ai ricordi dei diversi protagonisti di quella serata.

  ANTONINO NASTASI, sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze. Peraltro, ripeto che ho inserito anche io questa circostanza nella relazione al mio procuratore generale, per quanto io possa ricordare dopo nove anni. Sono momenti concitati e tutto avviene nell'arco di pochissimi minuti. Marini non è arrivato un'ora dopo e allora tu dici: «Come fai a dire che Marini è arrivato un'ora dopo e dici che, invece, è con te?». Se il dottor Marini è entrato dopo me e Natalini che siamo entrati insieme, è entrato un minuto dopo. Questo è quello che voglio dire. Fa parte della memoria.

  PRESIDENTE. On. Migliorino che si era prenotato già dalla scorsa seduta.

  LUCA MIGLIORINO. Grazie, presidente. Grazie ancora, dottor Nastasi. A seconda delle sue dichiarazioni io dividerò, come avviene solitamente in questa Commissione, la parte libera dalla parte segretata. Inizierei dalla parte libera, ritornando a quel caso della foto con cui lei ha iniziato. La mia domanda sulla foto era riferita al fatto che avendo le mascherine oggi e in quella sera lei aveva cappello, occhiali e un giaccone, poteva risultare difficile capire se era lei oppure no. Mi permisi di fare quella dichiarazione alla fine solo per questo.

  ANTONINO NASTASI, sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze. La ringrazio che lei poi dopo l'audizione ha fatto quella precisazione, nonostante il circo mediatico mi abbia messo Pag. 9nel tritacarne dicendo che avevo fatto gaffe e che mi ero contraddetto.

  LUCA MIGLIORINO. Ci tenevo, perché io non faccio molte volte comunicati stampa, mentre ero con il passeggino con la mia bimba e con la mia compagna ho fatto una mezza intervista che è stata un po' strumentalizzata. Effettivamente cerco sempre di evitare interviste però secondo me era doveroso fare quel comunicato stampa per mettere in chiaro questa situazione. Quella domanda aveva l'intenzione di conoscere se era lei, anche perché noi siamo in possesso di altri video e di altre foto. Da questo punto di vista io volevo capire bene alcune cose. Lei ha dichiarato il perché l'agente Romano della Polizia scientifica si trovava con voi a fare la perquisizione nella casa della moglie del dottor Rossi e del dottor Rossi. A me risultava molto strano in primo luogo perché lei sta parlando molto di verbali, però quando poi i verbali dicono cose diverse, allora i verbali sono sbagliati. Nel verbale, che penso sia stato firmato anche dal vicequestore aggiunto Fortunato Sabatino, non c'è il nome dell'agente Romano. A noi sembrava molto strano che l'agente Romano facesse delle riprese, quindi il suo lavoro di Polizia scientifica, fino a circa le 23.30 e poi avevamo un buco di un'ora e venti minuti, perché poi lei riprende a fare delle foto nella stanza alle 00.50. Quindi noi abbiamo chiesto all'agente Romano che cosa era successo. La versione dell'agente Romano è diversa da quella che rilasciò lei. Lei ha detto che voi o il vicequestore aggiunto avete chiamato un supporto e fu mandata l'agente Romano. È così? Lei dice che c'è stato un alterco addirittura con il fratello del dottor Rossi, Filippo.

  ANTONINO NASTASI, sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze. Guardi, onorevole, intanto l'agente Romano non l'ho chiamata io. Se non erro, perché io non ho il numero di telefono dell'agente Romano e non ho niente di tutto questo, per quello che posso ricordare io, la chiamò il dottor Sabatino Fortunato.

  LUCA MIGLIORINO. Sa perché questo ci risulta particolare? Perché noi abbiamo dei video in cui si vede che ci sono due o tre agenti della DIGOS.

  ANTONINO NASTASI, sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze. Dove?

  LUCA MIGLIORINO. Sempre nel vicolo, che entrano ed escono. Poi addirittura anche la Guardia di finanza entra ed esce dal vicolo.

  ANTONINO NASTASI, sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze. È possibile.

  LUCA MIGLIORINO. Poi c'erano molti carabinieri sia in divisa che in borghese, molti poliziotti sia in divisa che in borghese e addirittura a un certo punto arrivano anche i vigili urbani. Tutte queste persone delle forze dell'ordine per un alterco che lei ci ha raccontato – non so se poi era con il fratello o qualcun altro – con il fratello, Filippo. Cosa succede? Che chiama la Polizia scientifica che stava facendo un lavoro.

  ANTONINO NASTASI, sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze. Senza che io chiedessi nulla al dottor Fortunato, la chiamò il dottor Fortunato.

  LUCA MIGLIORINO. Questo alterco è avvenuto quando avete cominciato a fare l'ispezione o un po' prima?

  ANTONINO NASTASI, sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze. No, avvenne per strada. Lei è di Siena, ha presente via Garibaldi e dove abitava all'epoca il dottor Rossi? C'è un portone e all'interno del portone c'è un androne, se non ricordo male. Io ci sono entrato solo quella volta e di notte, quindi posso anche sbagliare nei ricordi. Noi eravamo fermi all'ingresso del portone, prima di entrare nell'androne. C'erano delle persone, noi arriviamo là e c'è il signor Filippo Rossi. Non fu un alterco, perché non ci sono state urla, niente di tutto questo. Noi Pag. 10chiedemmo la possibilità al dottor Filippo Rossi di entrare. Spiegai io al dottor Filippo Rossi, dicendo: «Mi dispiace per quello che è accaduto a suo fratello» – perché prima si è uomini e poi si è tutto il resto –, «però abbiamo la necessità di comprendere che cosa è successo. Quindi vorremmo fare un'attività di sequestro e di perquisizioni, se ci sono, di agende, appunti, quaderni, telefoni, iPad e computer che ci possano in qualche modo aiutare a comprendere quello che è accaduto questa sera». Lei potrà immaginarsi, onorevole, quali fossero le condizioni del signor Filippo Rossi, gli muore un fratello. La prima cosa che disse fu: «No, voi non entrate» gli risposi: «Guardi, non faccia così, perché possiamo eventualmente anche utilizzare la forza pubblica per entrare» e lui mi ripeté: «No, io non la faccio entrare». Successe questa cosa, ma senza che venisse alzata la voce. A un certo punto il dottor Filippo Rossi mi mise le mani addosso, come se mi spingesse e il dottor Fortunato riteneva di doversi portare il signor Filippo Rossi in caserma, tant'è che io, come ho detto l'altra volta, mi sono girato verso il dottor Fortunato e dissi: «Guardi, non se ne parla, ma che cosa sta dicendo? Vediamo di risolvere il problema e cerchiamo di capire». Ecco perché le dico eravamo fuori. Nel frattempo passò di lì l'avvocato Lepri, come ho detto la volta scorsa e come ha anche riferito il dottor Natalini, perché stava facendo passeggiare il cane, quindi sostanzialmente per puro caso, ed era in via Garibaldi. Egli conosce la famiglia Rossi, tanto è vero che sarà il primo difensore della signora Tognazzi. Se lei ha modo e voglia di guardare il fascicolo, lei troverà che c'è la nomina di fiducia dell'avvocato Lepri quale avvocato della persona offesa da parte della famiglia, credo, Tognazzi, che poi verrà sostituito dall'avvocato Goracci. Insieme all'avvocato Lepri fuori, sul marciapiede, noi riusciamo a risolvere queste resistenze, chiamiamole così, da parte del familiare del dottor Rossi e riusciamo a fare accesso all'abitazione. Tutto questo avviene sul marciapiede, non dentro l'abitazione o sul pianerottolo o nell'androne. Io ho un ricordo che è più o meno fotografico: io sono in via Garibaldi, se non ricordo male – la prenda con il beneficio d'inventario –, l'avvocato Lepri veniva da piazza del Sale, quindi da cento metri più su, si avvicinò e io chiesi l'invio di un'ambulanza, perché io in quella circostanza appresi che la signora Tognazzi stava male, tanto è vero che noi non siamo entrati nella camera dei signori Rossi-Tognazzi, perché la signora Tognazzi stava male ed era a letto.

  LUCA MIGLIORINO. Voi quella sera avete dato ordine di perquisire e di controllare gli uffici, ad esempio, del terzo piano, del quarto piano o l'ufficio a sinistra?

  ANTONINO NASTASI, sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze. No.

  LUCA MIGLIORINO. Quando voi siete saliti verso le 21.50 fino alle 22.30, da quello che più o meno dicono i verbali e le audizioni ascoltate, nessuno di voi è andato a controllare in quelle altre stanze? Non avete dato ordine di capire se c'erano delle macchie di sangue da quest'altra parte o qualche oggetto rotto in un'altra stanza? Questo non lo avete fatto? Quando siete andati via alle 22.30 non avete ordinato a qualcuno di farlo?

  ANTONINO NASTASI, sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze. No, non l'abbiamo fatto. Per comprenderci, lei sa da chi sono occupate le altre stanze in quel corridoio? Una certamente è della dottoressa Bondi, che poi viene sentita a sommarie informazioni, una della dottoressa Galgani, che viene sentita a sommarie informazioni, dall'altro lato c'è Filippone, che viene sentito a sommarie informazioni in quella stessa circostanza e non credo che ci fossero altre persone presenti a quel piano quella sera.

  LUCA MIGLIORINO. E non avete dato ordine di farlo. Quando siete andati via alle 22.30, è rimasto qualche piantone davanti Pag. 11alla porta o la porta era soltanto rimasta sigillata?

  ANTONINO NASTASI, sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze. Risulta del verbale e lo dovremmo riguardare.

  LUCA MIGLIORINO. Lo so, però io glielo sto chiedendo, perché magari nei verbali ci sono scritte alcune cose e poi, come ci dice lei, magari sono altre. L'agente Romano nel verbale non c'è, però voi ci dite che in verità l'agente Romano c'era.

  ANTONINO NASTASI, sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze. Dove?

  LUCA MIGLIORINO. A casa del dottor Rossi.

  ANTONINO NASTASI, sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze. Guardi che lo dice lei. Io non me lo ricordo, lo dice lei che è stata chiamata.

  LUCA MIGLIORINO. È vero, nel verbale non c'è.

  ANTONINO NASTASI, sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze. Io non so se è entrata a casa di Rossi, non me lo ricordo. Se non è entrata a casa di Rossi, non può essere a verbale.

  LUCA MIGLIORINO. Mi perdoni, lei mi ha risposto che a verbale queste cose non ci sono. Noi abbiamo un video che dimostra chiaramente che mentre non c'era più nessuno al terzo piano e voi non c'eravate più, tutti gli uffici del terzo piano sono illuminati, c'è luce e addirittura una finestra è aperta. Lei può garantire che non c'è stata nessuna attività dalle 22.30 fino a quando poi siete arrivati alle 00.50? Come me lo garantisce?

  ANTONINO NASTASI, sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze. Scusi, onorevole, attività da parte di chi?

  LUCA MIGLIORINO. Da parte di chi non lo so, ma io le ho fatto una domanda. Lei mi può garantire che dalle 22.30, quando siete andati via, fino alle 00.50 non vi sia stata nessuna attività al terzo piano del dottor Rossi?

  ANTONINO NASTASI, sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze. Quando io sono andato via e sono andato via insieme ai miei colleghi alle 22.30 circa, perché alle 22.30 il dottor Marini dà ordine di sequestrare l'ufficio e di porre i sigilli all'ufficio, Marini, Natalini e io usciamo da Rocca Salimbeni e rimane là dentro la Polizia di Stato, quindi rimangono là dentro coloro che hanno proceduto materialmente a mettere i sigilli.

  LUCA MIGLIORINO. No, il dottor Livio Marini lo troviamo davanti al vicolo.

  ANTONINO NASTASI, sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze. A che ora?

  LUCA MIGLIORINO. Abbiamo proprio i video e ce l'hanno pure riferito.

  ANTONINO NASTASI, sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze. Le chiedo scusa, onorevole, e non voglio mancarle di rispetto, ma questo non è Rischiatutto. O mi aiuta a comprendere oppure mi fa domande che sono nocive e che possono ovviamente farmi cadere in errore. Se lei mi dice che ha il video del sovrintendente Marini che è davanti al vicolo, se mi fa la cortesia di dirmi anche a che ora, possiamo in qualche modo ragionare, perché io sono qui in veste di persona che ha tutta l'intenzione di collaborare con questa Commissione e mi sembra di averlo dimostrato non solo la volta scorsa, ma anche adesso, però mi si deve mettere nelle condizioni di collaborare con la Commissione, perché così lei purtroppo non mi mette nelle condizioni di collaborare con la Commissione.

  LUCA MIGLIORINO. Nella parte secretata vediamo questo video. L'intenzione era Pag. 12di capire se potevate escludere – lo vedremo dopo – se c'era stata dell'attività, di cui lei magari non è neanche a conoscenza.

  ANTONINO NASTASI, sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze. Io sono andato via alle 22.30, l'ordine viene dato dal dottor Marini che dice di porre sotto sequestro quella stanza, quella stanza viene posta sotto sequestro e c'è un verbale di sequestro. Io rientro lì alle 00.50 da quello che dice lei, io adesso non ricordo, ma anche quello risulta dal verbale della Scientifica. Rientro più o meno a quell'ora. Quello che sia accaduto là dentro dalle 22.30 alle 00.50 o all'1.30, perché adesso non ricordo quando inizia il verbale della Polizia scientifica, io non lo so.

  LUCA MIGLIORINO. Anche perché la porta del bagno non era stata messa sotto sigillo e sequestro. Là poi viene ritrovata una linguetta di un cerotto...

  ANTONINO NASTASI, sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze. Sì.

  LUCA MIGLIORINO. Va bene, andiamo avanti. Il presidente la volta scorsa secondo me ha fatto una domanda molto intelligente per quanto riguarda i tabulati telefonici che, da quanto mi è sembrato e dalle spiegazioni che ha dato, lei li ha visti nel dettaglio, perché ci ha spiegato la chiamata dei 38 secondi.

  ANTONINO NASTASI, sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze. Come le dissi l'altra volta, sono stato costretto a rivederli.

  LUCA MIGLIORINO. Lei ha detto: «I tabulati che avete sono tabulati-non tabulati», perché quei tabulati erano stati elaborati dalla Guardia di finanza relativamente ai tabulati Tim, perché non c'erano le chiamate del telefono fisso che sono state riprese a mano dal display e forse vengono riportate le chiamate e i messaggi in entrata e in uscita dell'iPhone. A questa Commissione, almeno nella prima parte delle indagini, vengono dati i tabulati-non tabulati. Quello che le voglio chiedere è: questi tabulati-non tabulati sono gli stessi che sono stati dati alla parte che garantiva i parenti della vittima? Ai consulenti tecnici di parte e agli avvocati che garantivano i parenti della vittima sono stati dati i tabulati-non tabulati?

  ANTONINO NASTASI, sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze. Quelli che l'altra volta mi fece vedere il presidente? Sono tutti quanti nel terzo volume del procedimento 962/2013, onorevole. Se lei prende il terzo volume del procedimento 962/2013, modello 44, lei troverà che c'è un'annotazione della Guardia di finanza che spiega l'elenco...

  LUCA MIGLIORINO. Ma questi sono i tabulati-non tabulati. I tabulati veri, quelli che riportano le celle, gli orari e a chi era intestata la scheda, sono stati dati a coloro che difendevano i parenti della vittima?

  ANTONINO NASTASI, sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze. I tabulati veri credo che li abbiate avuti quando vi è stato trasmesso il procedimento. Io ho appreso successivamente che la Guardia di finanza trasmette questa informativa e trasmette quell'elenco che è al volume 3 del procedimento 962/2013, modello 44, ma dimentica di allegare il CD con i tabulati. Credo che vengano richiesti successivamente nella riapertura delle indagini e sono presenti in uno dei CD allegati al secondo procedimento. Ovviamente in sede di archiviazione e di opposizione all'archiviazione del secondo procedimento la persona offesa ha avuto modo di valutare e vedere i tabulati.

  LUCA MIGLIORINO. Mentre prima non ce l'avevano, mettiamola così, quindi era difficile fare alcuni studi e alcune valutazioni che anche in questa Commissione abbiamo fatto e che sono risultate molto interessanti, per le quali abbiamo chiesto anche delucidazioni al RACIS grazie al presidente. Quindi, non ce l'avevano. In verità ci sono altri dati che a noi non sono Pag. 13stati dati e voglio capire se sono stati dati alla parte che rappresentava i parenti della vittima. Infatti, vi sono delle cartelle con il backup del Blackberry, dell'iPad e dell'iPhone. Questa Commissione ha dovuto fare di nuovo richiesta per averli. Questi dati furono dati alla parte che rappresentava i parenti del dottor Rossi?

  ANTONINO NASTASI, sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze. Onorevole, se sono depositati agli atti, certamente.

  LUCA MIGLIORINO. A noi, invece, risulta di no.

  ANTONINO NASTASI, sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze. Sono depositati in atti, onorevole?

  LUCA MIGLIORINO. C'è scritto che ci sono. Ci sarà la cartella con BlackBerry, iPhone e iPad. Come è successo a noi nella prima indagine, ma anche nella seconda, non ci sono stati mai mandati.

  ANTONINO NASTASI, sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze. Ascrive a me questo comportamento?

  LUCA MIGLIORINO. No, però allora furono dati alla parte che poteva fare delle analisi? Perché molte volte qui è stato riferito che anche i difensori, ovvero coloro che rappresentavano la famiglia, non hanno dimostrato o fatto un certo lavoro che potesse far capire che era un omicidio piuttosto che un suicidio, però se non potevano lavorare su alcuni dati, risulta molto difficile che potevano fare delle analisi particolari.

  ANTONINO NASTASI, sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze. Onorevole, le chiedo scusa, se sono depositati agli atti e se in sede di richiesta archiviazione la parte fa copia degli atti, non sono io a fare materialmente la copia degli atti, ma lo sono gli uffici della procura della Repubblica. Sembra che qua faccia tutto il PM, che si mette pure a fare le fotocopie o anche a fare e le duplicazioni dei DVD da dare agli avvocati delle persone offese. C'è un ufficio che è deputato al rilascio di copie. Se l'ufficio che è deputato al rilascio di copie erra, io che ne so. Perché lo chiede a me? Le dico di più. Se la persona offesa si rende conto che manca qualcosa, può azionare i poteri che sono propri della persona offesa, dicendo: «Guardate, mi avete dato questo, questo e quest'altro. Risulta da un atto, da un verbale che c'è allegato un CD e un DVD, ma questo CD e questo DVD non me lo avete dato. Me lo volete rilasciare?».

  LUCA MIGLIORINO. Ovviamente è stata fatta dall'avvocato Goracci nella richiesta di archiviazione. Io non ho capito perché lei pensa che io le stia facendo un attacco con queste domande. Lei è un PM che indagava e io le faccio queste domande non perché sto dicendo che è colpa sua se sono successe delle cose.

  ANTONINO NASTASI, sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze. Se sono state date o non sono state date, io non lo so. Se hanno fatto richiesta di avere le copie degli atti, gli saranno state date. Se non sono state date, non è perché qualcuno ha pensato di nasconderle. Per cortesia, evitiamo anche i retropensieri, perché ovviamente il pubblico ministero quando deposita la richiesta archiviazione e fa avviso di 408, in qualche modo materialmente si spoglia del fascicolo e non ce l'ha a disposizione, ma lo deposita in segreteria – la procedura è questa – perché possa essere visionato dall'avvocato della persona offesa, il quale può chiedere le copie e all'epoca nei termini di 10 giorni, adesso nel termine di 20 giorni, può presentare opposizione all'archiviazione. Non può venire a dire al pubblico ministero: «Dottore, sa, mi serve un atto», perché l'interlocuzione è con gli uffici e non con il pubblico ministero.

  LUCA MIGLIORINO. Andando al 7 marzo, lei è il primo a entrare in quella stanza, i sigilli li tolgono...

Pag. 14

  ANTONINO NASTASI, sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze. Onorevole, non me lo ricordo. Non li tolgo io i sigilli, li toglie la Polizia di Stato. Anche questo non lo fa il pubblico ministero. Quando noi arriviamo lì, io ricordo che addirittura fuori dalla porta noi aspettiamo, perché, come dissi la volta scorsa, quando la Polizia scientifica finisce il suo sopralluogo, io detti ordine che quella stanza fosse sigillata, chiusa a chiave, piantonata e la chiave portata in questura. Noi arriviamo lì con la Polizia giudiziaria che in quel caso era la Guardia di finanza di Roma, perché seguiva le indagini sul Monte dei Paschi e quindi sapeva che se ci fossero stati dei documenti importanti che avrebbero potuto permetterci di fare luce su quello che era accaduto, era l'unica Polizia giudiziaria in grado di valutarlo insieme al pubblico ministero. Ecco perché non c'è la Polizia di Stato. La Polizia specializzata, cioè la Polizia postale, procederà insieme al pubblico ministero all'ispezione informatica di alcune cose, che verranno visionate all'interno di quella stanza, ritenute irrilevanti e lasciate lì, perché erano delle chiavette al cui interno c'era di fatto pubblicità. Noi arriviamo lì in questo modo: aspettiamo che la chiave arrivi dalla questura. Io rimango fuori da quella stanza, perché quando io arrivo, ancora la chiave dalla questura non è arrivata. Arriva la chiave dalla questura, quella stanza viene aperta da non so chi, vengono tolti i sigilli ed entriamo. Se entro per primo, per ultimo, per terzo, per quarto o per quinto...

  LUCA MIGLIORINO. Ha risposto, perché dice: «Sono entrato quando sono stati tolti i sigilli».

  ANTONINO NASTASI, sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze. Che facevo, entravo dalla finestra? C'erano i sigilli. Io i sigilli, non li posso togliere.

  LUCA MIGLIORINO. Mi perdoni, io non penso che stia facendo delle domande... però lei mi sta rispondendo in maniera forse un po'... Non lo so, mi sento...

  ANTONINO NASTASI, sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze. Come si sente?

  LUCA MIGLIORINO. Io le sto facendo delle domande che mi dispiace se la fanno alterare o magari...

  ANTONINO NASTASI, sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze. Io non sono alterato, onorevole.

  PRESIDENTE. Domande brevi, circostanziate e risposte brevi e circostanziate.

  LUCA MIGLIORINO. Quando è entrato in quella stanza, lei prima ha parlato in un verbale di dissequestro di ciò che è avvenuto in quella stanza. Mi dice quando i computer sono stati sequestrati in quella stanza?

  ANTONINO NASTASI, sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze. C'è nel verbale di sequestro, onorevole.

  LUCA MIGLIORINO. Benissimo. Parlando di verbali la sera prima viene fatto un verbale dalla Polizia scientifica e voi avete fatto i controlli in quella stanza. Le chiedo: si ricorda quanti computer c'erano?

  ANTONINO NASTASI, sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze. No.

  LUCA MIGLIORINO. Perfetto. La notte prima viene fatto un verbale dove i computer sono due, un portatile e un PC fisso, di cui abbiamo visto foto, video, eccetera. Il giorno 7 i portatili diventano due. Da dove è uscito l'altro portatile?

  ANTONINO NASTASI, sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze. Scusi, questo dove lo trova?

  LUCA MIGLIORINO. Nel verbale di sequestro addirittura viene fatta la foto alla pancia del computer e un Compaq HP Pag. 156320C che la notte prima, in verità, in quella stanza non c'era, ma compare il 7 marzo. I computer che sono nel rapporto sono il 6555B HP che sta sulla scrivania e accanto al computer fisso c'era un monitor, perché il computer fisso stava sotto. Quel Compaq HP da dove esce?

  ANTONINO NASTASI, sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze. Onorevole, era nella stanza sicuramente. Se ne diamo atto a verbale, era all'interno di quella stanza. Che vuole che le dica? Certo non ce l'ho portato io.

  LUCA MIGLIORINO. Mi perdoni, perché lei deve vedere sempre come attacco personale le mie domande?

  ANTONINO NASTASI, sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze. No, io non lo sto guardando come attacco personale. Onorevole, sgombriamo il campo. Lei non mi sta facendo attacchi personali e io non sono alterato, perché lei alterato non mi ha visto e le auguro di non vedermi mai alterato. Semplicemente se li abbiamo sequestrati e si dà atto nel verbale di sequestro che ci sono due computer portatili, evidentemente li abbiamo trovati là dentro. Mi sembra chiaro.

  LUCA MIGLIORINO. Evidentemente se qualcun altro lo ha portato là dentro a sua insaputa, le sembra normale?

  ANTONINO NASTASI, sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze. Guardi, io non ricordo se il secondo computer portatile era conservato all'interno di un armadio e noi la sera prima non l'abbiamo veduto, evidentemente nel corso di un'attività di perquisizione, aprendo delle ante di un armadio, ci siamo resi conto che c'era un secondo portatile, cosa che potrebbe essere, perché noi dobbiamo sempre partire dalla circostanza che il video della Scientifica dice che c'è un portatile, la Scientifica va via, l'ufficio viene sigillato, la chiave portata in questura e il giorno dopo, quando arriviamo, i sigilli non sono stati violati, quindi nessuno è entrato in quella stanza, onorevole.

  LUCA MIGLIORINO. Nessuno è entrato nella stanza fin quando non sono stati tolti i sigilli?

  ANTONINO NASTASI, sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze. Le chiedo scusa, onorevole, però lei con questa domanda sostanzialmente mi sta dicendo che qualcuno, che è entrato in quella stanza, ha portato un secondo portatile, ma in quella stanza siamo entrati io, il collega Natalini, la Guardia di finanza e la Polizia postale. Lo abbiamo portato noi il computer?

  LUCA MIGLIORINO. Va bene, quindi diciamo che nel verbale della sera non c'è, nel verbale dopo c'è.

  ANTONINO NASTASI, sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze. Non ci siamo capiti: poteva essere anche all'interno di un armadio e non fu visto.

  LUCA MIGLIORINO. Però lei non se lo ricorda?

  ANTONINO NASTASI, sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze. Non me lo posso ricordare. Io posso dirle che quello che risulta a verbale è quello che abbiamo sequestrato e quello che era stato consegnato quel giorno stesso alla Polizia postale, di cui è stata fatta la copia forense.

  LUCA MIGLIORINO. Sì, sono state fatte le copie forensi.

  ANTONINO NASTASI, sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze. Il dato probatorio è che noi sequestriamo quel computer e che la Polizia postale ne fa copia forense.

  LUCA MIGLIORINO. Per quanto riguarda le copie forensi, sempre da verbale ci sono gli encase report, ovvero quando Pag. 16vengono fatte le copie forensi dei tre computer di cui stiamo parlando, i due laptop e il desktop. Le copie forensi riportano l'orario in cui sono state fatte sempre da verbale e una di queste è del 7 marzo e riporta come orario le 4.11 del mattino. È stato sbagliato pure questo dalla Polizia postale? Le altre riportano come orario intorno le 17 del pomeriggio che dovrebbe essere l'orario, visto che dalle relazioni ci dicono quando vengono prese. Una di queste è presente da pagina 349 a pagina 395 del PDF del file e la pagina di cui parliamo è la numero 18. Se lei legge gli orari delle altre copie, sono orari come le 16.32, però questa è delle 4.11 del mattino. Come è possibile?

  ANTONINO NASTASI, sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze. Questo se l'è portato alla Polizia postale. È la Polizia postale che fa la copia forense.

  LUCA MIGLIORINO. Come è possibile alle 4.11 del mattino, se la porta era chiusa?

  ANTONINO NASTASI, sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze. Ci sarà un errore nel sistema, anche perché la Polizia postale, nella sua relazione «in particolare, il giorno 7 marzo 2013 alle ore 10 circa, si è dato ausilio nel corso attività di indagine condotta dalla procura della Repubblica di Siena»...

  LUCA MIGLIORINO. Sì, ma io ho il verbale degli orari e infatti questo dato non ritorna. È sempre un errore. Ma una correzione a mano? Se delle persone, come noi di questa Commissione, vanno a studiare dei verbali e trovano non uno, ma venti, trenta o anche più cose che non tornano... Ci sono tantissimi errori.

  ANTONINO NASTASI, sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze. Onorevole, non ho proceduto all'estrazione di copia forense, perché i computer furono sequestrati, la Polizia postale li portò in caserma e fece le operazioni di copiatura.

  LUCA MIGLIORINO. Chiederemo alla Polizia postale.

  ANTONINO NASTASI, sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze. Per forza. Sarà un errore nel sistema, non può essere altrimenti. Magari era impostato l'orario PM e invece di essere le 4 e qualcosa...

  LUCA MIGLIORINO. Agli atti però risulta fatto bene, se guarda. Quello che le volevo chiedere sempre in maniera molto diretta è quanto segue. Lei entra in quella stanza, il dottor Pieri cerca di accedere, la password che conosceva non corrisponde e il dottor Pieri si rende conto che era stato bloccato l'accesso a quel computer e che era stata proprio disabilitata l'utenza. Quel computer era sotto sequestro dalla sera prima, no? Lei non ha dato l'ordine di bloccare questa utenza?

  ANTONINO NASTASI, sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze. Certamente no, onorevole.

  LUCA MIGLIORINO. Il dottor Pieri dice anche che lei si è un po' arrabbiato di questa cosa. Modificare lo stato di un oggetto sotto sequestro è normale? Si può fare? Chi è stato a bloccare quella utenza?

  ANTONINO NASTASI, sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze. Evidentemente sarà stato qualcuno della sistemistica.

  LUCA MIGLIORINO. Perché l'ha fatto?

  ANTONINO NASTASI, sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze. Probabilmente per evitare che qualcuno potesse accedere all'utenza di Rossi

  LUCA MIGLIORINO. Probabilmente? Modificare lo stato di qualcosa che è sotto sequestro è un reato oppure no?

  ANTONINO NASTASI, sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze. Sì, onorevole, lo è.

Pag. 17

  LUCA MIGLIORINO. Perché lei non ha proceduto contro chi aveva fatto questa cosa?

  ANTONINO NASTASI, sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze. Che vuole che le dica?

  LUCA MIGLIORINO. A me sembra molto particolare che lei sa quella mattina che qualcuno ha fatto questa cosa e il dottor Pieri dice pure che si è arrabbiato un po'. Lei ha richiamato il dottor Pieri? Dopo è rientrato il dottor Pieri in quella stanza?

  ANTONINO NASTASI, sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze. Guardi, non me lo ricordo. Io so quello che c'è a verbale, perché quello che è a verbale è quello che è accaduto.

  LUCA MIGLIORINO. Però alcune volte è sbagliato e altre volte evidentemente...

  ANTONINO NASTASI, sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze. Onorevole, le chiedo scusa, ma se lei dice che questo verbale è sbagliato, lei mi sta accusando di aver fatto qualcosa. Mettiamo le cose in chiaro.

  LUCA MIGLIORINO. No. Abbiamo appena detto che è quello della Polizia postale.

  ANTONINO NASTASI, sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze. No, il verbale è fatto dal dottor Natalini e da me. È un verbale ovviamente riassuntivo, perché non è che si dice: «Alle ore X e Y succede questo e alle ore X e Y succede quest'altro», come si fanno i verbali normalmente quando si fa un'attività.

  LUCA MIGLIORINO. Io mi riferivo a quello della Polizia postale.

  ANTONINO NASTASI, sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze. La Polizia postale è un'altra cosa.

  LUCA MIGLIORINO. Mi riferivo a quello. Riprendo la domanda precisa, mi perdoni. Queste persone hanno bloccato l'accesso, le hanno detto loro che non sono stati fatti altri accessi, ma viene data un'altra volta a loro la possibilità di prendere il file PST e di capire se c'era stato un accesso dalle 20 di quella sera. Lei dice che è stato passato il file di log. Mi permetta, ma non è stato passato nessun file, perché io non so se lei sa come è fatto un file di log o se la Polizia postale gliel'ha detto, anche perché viene passato nel corpo del testo di un'email un copia e incolla di una parte e neanche di tutto. Come fa a dire: «È stato passato in un file di log e ci viene detto quello che è successo su quel computer da coloro che poi avrebbero dovuto bloccare quell'accesso»? È particolare.

  ANTONINO NASTASI, sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze. Onorevole, io le posso dire questo. Lei l'ha letto il verbale?

  LUCA MIGLIORINO. Sì, l'ho letto molte volte.

  ANTONINO NASTASI, sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze. «In relazione ai predetti accessi, all'esito delle verifiche tecniche dichiara...» e ovviamente le verifiche tecniche le fa presenti noi e soprattutto i poliziotti della Polizia postale, perché se lei mi dice qualcosa a riguardo, io che sono uno «smanettone» di computer, forse qualcosa comprendo, ma la Polizia specializzata ne comprende molto più di me. Questo tipo di attività viene svolta insieme alla Polizia specializzata. Dinanzi a noi e alla Polizia specializzata, il dottor Bernardini, che è il dirigente responsabile area facility management di Monte dei Paschi, «fa accesso con l'utenza di Rossi al registro dei log di Windows al fine di avere riscontro in merito ai suddetti accessi del 6 marzo 2013 alle ore 15.03 e poi si procedeva allo spegnimento». A quel punto «in relazione ai predetti accesi e all'esito delle verifiche tecniche...», che vengono effettuate alla presenzaPag. 18 della Postale, perché non è che vengono effettuate così...

  LUCA MIGLIORINO. Quindi la Polizia postale ha accettato il file di log che non è un file di log. Quando arriverà la Polizia postale, vedremo perché ha accettato quello che non è un file.

  ANTONINO NASTASI, sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze. Onorevole, non so che dirle. Noi gli accessi li abbiamo chiesti e ci sono stati dati. Rispetto a quei quattro accessi, abbiamo chiesto una verifica e ci è stata data risposta in quel modo, nel senso che si tratta di riattivazioni meccaniche dovute a spostamento di mouse o di tastiera e che non c'è stato alcun accesso al computer del dottor Rossi da postazione...

  LUCA MIGLIORINO. E questo l'ha verificato, come dice lei, anche la Polizia postale?

  ANTONINO NASTASI, sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze. Lo mette a verbale il dottor Bernardini.

  LUCA MIGLIORINO. No, il dottor Bernardini non è della Polizia postale, è di MPS.

  ANTONINO NASTASI, sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze. Onorevole, le chiedo scusa. Noi chiamiamo il sistemista di Banca Monte dei Paschi, il quale viene, fa quel tipo di verifiche e mette a verbale queste circostanze.

  LUCA MIGLIORINO. Lo abbiamo creduto e basta oppure qualcun altro della Polizia scientifica ha controllato quello che ha detto il dottor Bernardini?

  ANTONINO NASTASI, sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze. Se il dottor Bernardini mi dice che evidentemente i controlli che ha fatto dal computer di Rossi sui file di log di Windows dal computer di Rossi hanno dato questo risultato, il dottor Bernardini mi ha riferito quelle cose. Dopodiché, le chiedo scusa, onorevole, noi facciamo la copia forense di quel computer, da cui si può vedere se qualcuno ha fatto...

  LUCA MIGLIORINO. Che analisi sono state fatte questa copia forense?

  ANTONINO NASTASI, sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze. La Polizia postale ha fatto la copia forense, dopodiché sul dato tecnico non credo che siano state fatte analisi. Furono trasmesse alla Guardia di finanza per fare non un'analisi del dato tecnico, ma un'analisi del contenuto del computer sempre al fine di...

  LUCA MIGLIORINO. Questo lo abbiamo chiesto noi al RACIS, quindi ci dirà se effettivamente quello che è stato passato era vero oppure no.

  ANTONINO NASTASI, sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze. «Era vero» in che senso, onorevole?

  LUCA MIGLIORINO. Perché è un copia e incolla dell'interno di un file, quindi non è stato passato nessun file di log. Non c'è un file allegato all'email.

  ANTONINO NASTASI, sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze. Però io così non la comprendo. Quando lei dice questo, a cosa si riferisce?

  LUCA MIGLIORINO. All'email che si mandano il dottor Leandri e Montalbano con la scritta: «Ecco qua». È il copia e incolla di una parte che dicono che è l'interno di un file. Quello è un copia e incolla della parte dell'interno di un file. Quando lo abbiamo fatto vedere alla Polizia postale di Genova, il dottore, di cui adesso non ricordo il nome, ha detto: «Io non ho mai visto un file di log così». Comunque abbiamo fatto richiesta grazie al presidente.

Pag. 19

  PRESIDENTE. Onorevole Migliorino, lei sa che abbiamo una maxi perizia e ci daranno il loro parere su quei quesiti che noi abbiamo posto loro. È inutile...

  LUCA MIGLIORINO. Non voglio insistere. Grazie, presidente. Quello che voglio capire è: erano delle operazioni irripetibili quelli che avete fatto in quell'ufficio? Perché viene detto in un verbale che bisognava accedere per capire perché non si spegneva il computer. Erano delle operazioni irripetibili?

  ANTONINO NASTASI, sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze. Secondo quanto riferisce la Corte di cassazione, la copia dei computer può essere fatta a 359 e non a 360, poiché una volta fatta la copia in modalità forense, è sempre ripetibile.

  LUCA MIGLIORINO. No, la copia forense, io ho detto «nell'ufficio», ma forse ho sbagliato. Nell'ufficio, quando avete avuto accesso accedendo con la password e prima che il computer venisse spento per prendere l'hard disk, quelle erano operazioni irripetibili oppure no? Perché non è stato o è stato chiamato, magari – non vorrei sbagliare – ad esempio, un consulente tecnico di parte? È stata chiamata la famiglia o qualcuno?

  ANTONINO NASTASI, sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze. Onorevole, le operazioni che possono essere fatte sul computer, a meno che il computer non si spenga o si riaccenda, sono operazioni ripetibili. Si fa una copia forense del computer e sono, secondo quanto afferma la Corte di cassazione, sui computer. Sono operazioni ripetibili.

  LUCA MIGLIORINO. Però la motivazione di accedere a quel computer – è nel verbale pure questo – è che si voleva capire David Rossi cosa stava guardando online, quali pagine di Internet erano aperte, se c'era la posta, eccetera. Facendo quell'operazione a computer spento, la memoria RAM ovviamente non mantiene più il contenuto come l'hard disk, no?

  ANTONINO NASTASI, sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze. Ma il computer non è stato acceso, onorevole. Era acceso.

  LUCA MIGLIORINO. Appunto. Quando viene staccato per fare la copia forense, ovviamente non è più in quell'accesso di Windows che uno può avere quando lo guardi in quel modo. Quella era un'operazione ripetibile o irripetibile?

  ANTONINO NASTASI, sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze. Per me è ripetibile, poi magari non sono un tecnico, lei mi dirà che è irripetibile.

  LUCA MIGLIORINO. Va bene. Comunque nel frattempo un CTP non è stato convocato per questo?

  ANTONINO NASTASI, sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze. No.

  LUCA MIGLIORINO. No.

  ANTONINO NASTASI, sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze. Però le chiedo scusa, onorevole, c'erano i consulenti di Monte dei Paschi, il computer è presso un terzo. Il sequestro viene fatto presso un terzo.

  LUCA MIGLIORINO. Quindi lei dice: «Non dovevano essere avvertiti quelli della famiglia...»
  Il sequestro viene fatto presso un terzo. Il sequestro viene fatto a chi le cose sono state sequestrate.

  ANTONINO NASTASI, sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze. Il sequestro viene fatto presso un terzo. Il sequestro viene fatto a chi le cose sono state sequestrate. Io sequestro il computer del Monte dei Paschi.

Pag. 20

  LUCA MIGLIORINO. Ok.

  ANTONINO NASTASI, sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze. Poi l'effettuazione di copia forense di un computer è ripetibile. Fosse stata irripetibile, nel momento in cui devono essere effettuate le copie forensi, sarebbe stata avvisata la famiglia, ovviamente.

  LUCA MIGLIORINO. Dopo quel giorno il dottor Pieri è stato ascoltato? Va alla Guardia di finanza, dalla Polizia postale, dai PM? Su quello che era successo gli sono state poste delle domande? Questo lei lo sa?

  ANTONINO NASTASI, sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze. Nella prima indagine io non ricordo che venne sentito il dottor Pieri.

  LUCA MIGLIORINO. Sì, nella prima indagine.

  ANTONINO NASTASI, sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze. Devo dirle che non so se venne sentito nella seconda.

  LUCA MIGLIORINO. Ma, se fosse stato sentito il dottor Pieri come qualsiasi altro, comunque dovrebbe risultare dai verbali oppure queste cose si possono non mettere? Si deve comunque mettere negli atti questo?

  ANTONINO NASTASI, sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze. Onorevole, se io sento una persona, certamente non la sento per farmi una chiacchierata.

  LUCA MIGLIORINO. Quindi se la Polizia postale avesse sentito il dottor Pieri, anche più di una volta, con domande anche già precompilate, noi dovremmo trovarlo negli atti.

  ANTONINO NASTASI, sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze. Onorevole, sì. Consideri che io non so se la Polizia postale ha sentito o meno il dottor Pieri e quando l'ha sentito. Consideri un'altra cosa: c'è un altro procedimento penale, quello che era a carico della signora Tognazzi e del signor Vecchi. Non so se il dottor Pieri viene sentito dalla Polizia postale in quel procedimento, perché io non sono titolare di quel procedimento. Qui non è stato sentito a verbale. Se fosse stato sentito a verbale, immagino che ci sarebbe il verbale.

  LUCA MIGLIORINO. Però quello che ci fa capire il dottor Pieri è che il computer fu bloccato in quella fase, dice il giorno stesso. In verità il giorno stesso è un po' particolare, perché è passata la mezzanotte del giorno stesso. Qua ci viene detto che quel blocco di accesso utente c'è stato nella notte tra il 6 e 7. Lei non si è mai informato di chi avesse dato questo ordine per bloccare quell'accesso? Il nome e cognome di chi è stato, chi era il responsabile di questo?

  ANTONINO NASTASI, sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze. Non lo so, non me lo ricordo.

  LUCA MIGLIORINO. Poteva esserci un motivo dietro al fatto che qualcuno avesse bloccato quell'accesso?

  ANTONINO NASTASI, sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze. Onorevole, io immagino che l'abbiano bloccato per evitare che qualcuno potesse fare accesso all'utenza di Rossi. È l'unico motivo plausibile. Il dottor Rossi è deceduto, c'è un'indagine dell'autorità giudiziaria, qualcuno avrà pensato: «Disconnettiamo l'utenza per evitare che ci possano essere delle manipolazioni del contenuto del computer del dottor Rossi».

  LUCA MIGLIORINO. Quando l'ufficio era sotto sequestro, però.

  ANTONINO NASTASI, sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze. L'avranno fatto da remoto.

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  LUCA MIGLIORINO. Appunto, da remoto, mica da là.

  ANTONINO NASTASI, sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze. L'avranno fatto da remoto e l'ha fatto l'area sistemistica. Io immagino per questo. Hanno detto: «C'è la stanza sotto sequestro, noi vietiamo a chicchessia di entrare all'interno del computer di Rossi». Poi il sequestro materialmente viene effettuato il giorno dopo con il verbale di sequestro, ovviamente. Quindi formalmente, magari, il computer non era sotto sequestro quando è stato fatto.

  LUCA MIGLIORINO. Era dalle 10.30 che la stanza era chiusa. Il presidente le ha fatto una domanda per quanto riguarda la telefonata che ha ricevuto. Lei spesso riceveva telefonate dal dottor Minervini che le dava indicazioni di un reato che poteva essere stato commesso? Era una cosa nuova, era inusuale, oppure la chiamava spesso per queste cose?

  ANTONINO NASTASI, sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze. Io ho già spiegato che col dottor Minervini, che io non conoscevo quando sono arrivato a Siena, si è instaurato negli anni successivi un rapporto di amicizia dovuto al fatto che era stato nominato, credo, due volte come consulente perché un ottimo perito balistico. Poi alla fine è finito, ci diamo del tu, ed è finita così. È l'unica volta nella quale io ho ricevuto, negli anni che sono stato a Siena e sono stato di turno esterno, una telefonata dal dottor Minervini o dall'ufficiale Minervini, visto che è un ufficiale dell'esercito, il quale mi riferiva quella circostanza. Non ho avuto altre interlocuzioni con Minervini, a meno che non sia stato mio consulente, con riguardo a fatti concernenti procedimenti penali.

  LUCA MIGLIORINO. Bene. Quando viene a sapere, anche dopo la telefonata del PM Marini, che ancora non era a conoscenza del PM di turno, nei giorni successivi con il dottor Minervini ha avuto modo di parlare di questa telefonata, del perché l'ha chiamato, dov'era, che faceva?

  ANTONINO NASTASI, sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze. No.

  LUCA MIGLIORINO. Non ne avete proprio più parlato?

  ANTONINO NASTASI, sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze. Onorevole, posso dirle una cosa? Quei giorni erano giorni particolarmente complessi dal punto di vista lavorativo perché, come ho detto la volta scorsa, non c'è stato solamente il suicidio del dottor Rossi. C'erano tutte quelle altre indagini di cui ho parlato la volta scorsa. Peraltro io ero anche titolare di altre complesse indagini che hanno riguardato quella città, e in quello stesso periodo, oltre a occuparmi di tutte le indagini sul Monte dei Paschi, ero anche l'unico titolare delle indagini che riguardavano, per chi è senese, la squadra di basket, la Mens Sana Basket. Di fatto, se lei mi passa la battuta per stemperare il clima, io in quei giorni non avevo neanche il tempo per pettinarmi, cosa che direi complicata anche adesso. Certo, non avevo la possibilità di parlare con Minervini. Non ne abbiamo parlato più di quella vicenda. Io di quella vicenda con Minervini non ne ho più parlato.

  LUCA MIGLIORINO. Quindi lei è venuto a saperlo da questa Commissione; anche il dottor Roberto Rossi afferma di essere stato chiamato tra le 20.15 e le 20.45; perché se il dottor Rossi fosse stato chiamato dal dottor Filippone, alle 20.15, alle 20.20, alle 20.25, alle 20.30 forse, fino alle 20.33 o 20.35, vorrebbe dire che il dottor Filippone sapeva della morte del dottor Rossi prima che si affacciasse da quella finestra. Almeno per me che faccio parte di questa Commissione non è un fatto così poco rilevante. Ma la persona che l'ha fatta chiamare... perché lei sa – non so se ha seguito questa audizione – che il dottor Roberto Rossi ha chiamato Minervini. Forse allora a questo punto quei tabulati telefoniciPag. 22 potevano essere importanti se fossero stati presi, almeno quelli del dottor Filippone che era stato colui a scoprire, da quello che dice, il corpo dalla finestra. Ora quello che voglio chiederle è: ma il dottor Filippone, nelle SIT o quando c'è stata la possibilità di parlarne e il dottor Marini ha detto che voi vi riunivate e parlavate di quello che succedeva per portare avanti questa indagine, ha fatto mai accenno di aver telefonato al dottor Rossi, al fatto che poi il dottor Rossi avrebbe chiamato sia il colonnello Aglieco, e questa cosa da questa Commissione è in contrasto con altre dichiarazioni, sia addirittura il questore Benedetti? È un comportamento normale? Voi di questo non sapevate nulla? Si viene a scoprire tutto oggi dopo nove anni?

  ANTONINO NASTASI, sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze. Onorevole, il dottor Filippone queste cose non le mette a verbale.

  LUCA MIGLIORINO. Non ho capito la risposta. «Non le mette a verbale» vuol dire che non le ha dette?

  ANTONINO NASTASI, sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze. Se non ci sono a verbale, vuol dire che non le ha dette. Intanto io Filippone non l'ho mai sentito. Ma le posso dire che se il dottor Filippone mi avesse detto: «Ero lì, la prima persona che ho chiamato è stato Roberto Rossi», io avrei messo a verbale: «Mi trovavo lì e la prima persona che ho chiamato era Roberto Rossi», perché io sono minuziosissimo quando faccio i verbali.

  LUCA MIGLIORINO. Bene, questa è un'ottima risposta. Perché viene chiamato proprio lei quando sta in quel vicolo?

  ANTONINO NASTASI, sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze. Io posso dirle questo, io le posso ripetere quello che mi disse Minervini e credo sia la quarta o la quinta volta che lo dico. Minervini mi chiama e mi dice: «Antonio, mi hanno chiamato dal Monte dei Paschi. Ti sto chiamando perché tu fai le indagini sul Monte dei Paschi. Mi hanno detto che si è suicidato David Rossi». Non mi disse chi lo chiamò né tanto meno io lo chiesi, perché nel momento in cui lui mi dice: «Si è suicidato David Rossi», nella mia mente scattano tutta una serie di allarmi; questo è il discorso. È bello stare seduti dopo nove anni e fare congetture, però lei si deve mettere nella mente di una persona che lavora su Banca Monte dei Paschi da due anni – perché oltre a questa indagine, quella di Antonveneta per dire, che inizia a novembre 2011, io avevo un altro procedimento penale e avevo fatto ad aprile del 2011 altre perquisizioni al Monte dei Paschi – che perquisisce Rossi quindici giorni prima. Mi arriva una telefonata e mi dicono: «David Rossi si è suicidato». Io non penso a chi me l'ha detto, a chi dice a Minervini che si è suicidato. Io penso: «Si è suicidato il responsabile dell'area comunicazione del gruppo Banca Monte dei Paschi» e non chiedo chi te l'ha detto, chi non te l'ha detto. Gli dico: «Ma è vero?» Perché ovviamente questa cosa mi lascia non dico più basito, ma attonito, stupito, scioccato. Come lo vogliamo dire? Mi lascia così. La prima cosa che faccio è chiamare Marini e gli dico: «Nicola, guarda che è successa una cosa grave». Lui cade dalle nuvole e mi dice: «Ma che è successo?». «Ti ha chiamato qualcuno?». «No». «Guarda, mi ha chiamato Paride Minervini, dicendomi che si è suicidato David Rossi». «Chi è David Rossi?» A quel punto io ho 30 secondi in cui provo a dare delle spiegazioni a Marini. Gli dico: «È il capo dell'area comunicazione del terzo gruppo bancario italiano, che è Banca Monte dei Paschi. L'abbiamo perquisito 15 giorni fa, è una cosa grave, è il caso che tu vada a vedere». E lui mi dice: «Facciamo così, io vado, però siccome non so niente di quella indagine vieni anche tu», cosa che io ho detto sei volte, «perché non sono in grado di valutare se ci sono connessioni tra questa morte e questo». Questo è successo. Lei si metta nei panni di un pubblico ministero che fa quel lavoro e sta investigando sul terzo gruppo bancario italiano. E stiamo Pag. 23parlando di una procura piccolissima. Eravamo quattro in quella procura.

  LUCA MIGLIORINO. L'ultima domanda nella parte libera, visto che devo stringere. Poi faremo le nostre valutazioni. Per quanto riguarda i carabinieri che devono chiamare un PM, quando un carabiniere vede un crimine o un presunto crimine in questo caso, chiamano il PM a seconda di chi è il PM – secondo lei a Siena avveniva così – oppure chiamano il PM, cioè quel numero che voi lasciavate e basta? Lei pensa che quella sera qualcuno si sia fatto problemi nel capire chi era il PM prima di chiamarlo? A lei è stata data questa impressione, è stato detto questo?

  ANTONINO NASTASI, sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze. Onorevole, se non ricordo male, ma non vorrei sbagliarmi, veniva consegnato mensilmente alle forze dell'ordine l'elenco dei magistrati di turno esterno, cioè quelli che erano di turno, come si fa in tutte le procure d'Italia. Viene consegnato alla polizia...

  PRESIDENTE. È prassi normale.

  ANTONINO NASTASI, sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze. È prassi normale, assolutamente.

  PRESIDENTE. La polizia sa chi è il magistrato di turno.

  LUCA MIGLIORINO. Lei sta dicendo che i carabinieri sapevano chi era il commissario di turno. Invece a me risulta...

  PRESIDENTE. Non il commissario, ma il magistrato di turno.

  ANTONINO NASTASI, sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze. Il commissario no, ma il magistrato di turno certo.

  LUCA MIGLIORINO. Il magistrato, mi perdoni. Quindi i carabinieri...

  ANTONINO NASTASI, sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze. Certo che lo sapevano.

  LUCA MIGLIORINO. Invece io le dico che secondo me sapevano soltanto un numero di telefono e non chi era il magistrato di turno.

  ANTONINO NASTASI, sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze. No, guardi, onorevole. Posso dirle questo: quando io sono arrivato a Siena c'era una prassi. La prassi era la seguente: in procura c'erano due turni, un turno esterno e un turno interno. Il turno esterno riguarda sequestri, arresti e morti; il turno interno riguardava le notizie di reato che pervenivano in quel periodo. Si faceva un turno e le due cose coincidevano; per cui chi era di turno esterno era contemporaneamente anche di turno interno, cioè avrebbe preso per quella settimana tutte le notizie di reato che sarebbero state depositate. Questa prassi è una prassi distorta, perché sennò la Polizia giudiziaria si sceglie il pubblico ministero. Se la Polizia giudiziaria sa chi è di turno interno, non esterno, si sceglie il pubblico ministero. Cioè, dice: «Guarda, è di turno interno Nastasi, è di turno interno Migliorino. Migliorino è più bravo di Nastasi e ci viene dietro, cioè è uno che è aggressivo nelle indagini, eccetera, e allora noi non depositiamo l'informativa quando c'è Nastasi; depositiamo l'informativa quando c'è Migliorino». Le chiedo scusa, onorevole, se la prendo ad esempio. Io arrivo a Siena nel 2010 e c'è questa prassi. Vado a verificare le statistiche e vedo che ci sono colleghi che prendono meno fascicoli e colleghi che prendono più fascicoli proprio per questa prassi distorta. A quel punto parlo con il procuratore e dico al procuratore, carte alla mano: «Questa cosa non va bene, perché non è possibile che la Polizia giudiziaria sappia chi sia di turno interno», quindi colui che deve prendere le notizie di reato che vengono aliunde, non dai sequestri, non dalle perquisizioni, non dagli arresti e non dai morti. Quindi noi dobbiamo staccare le due cose, dobbiamo scindere il turno internoPag. 24 dal turno esterno. Prima il turno dei colleghi lo faceva una collega che poi è andata via. Il procuratore della Repubblica mi incarica di procedere, di fare io i calendari dei colleghi sia per i turni esterni sia per le udienze, e di disallineare il turno interno dal turno esterno. Così come avveniva precedentemente, l'elenco del turno esterno veniva comunicato alle forze dell'ordine perché dovevano sapere con chi avevano a che fare. Non è mai capitato... a meno che non ce lo siamo scambiati con i colleghi per ragioni di salute, perché qualcuno ha dovuto prendere le ferie, per un qualunque altro motivo. Quando il carabiniere, il poliziotto, il finanziere, il vigile urbano, il vigile del fuoco mi chiamava, sapeva e diceva: «È il dottor Nastasi?». «Sì, sono io». Quindi sapeva con chi aveva a che fare, non è che non lo sapeva.

  LUCA MIGLIORINO. Quindi i carabinieri quella sera sapevano che il PM di turno era il dottor Marini. Questo sta dicendo?

  ANTONINO NASTASI, sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze. Perché veniva trasmesso dalla segreteria del procuratore a tutte le forze dell'ordine.

  LUCA MIGLIORINO. Allora dopo sentiamo qualcosa in segretato.

  ANTONINO NASTASI, sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze. Io ricordo così. Io so che veniva trasmesso, onorevole. Se è trasmesso, non viene trasmesso soltanto... sai, questo è il numero di telefono, 335, quello che è, e amen. D'accordo?

  LUCA MIGLIORINO. Quindi è così o ricorda così?

  ANTONINO NASTASI, sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze. Siccome lo facevo io, avevo un file che purtroppo non recupero, sennò glielo farei vedere. Avevo un file in cui dicevo: «Questa settimana Nastasi, questa settimana Marini, questa settimana Natalini, questa settimana Grosso». Quando vennero in ufficio il dottor Boni e il dottor Gliozzi, di questa cosa se ne occupò il dottor Gliozzi, perché era il più anziano, veniva dalla procura della Repubblica di Montepulciano, lui era procuratore perdente posto. Io, devo dire con grande gioia, mi sono spogliato di questo impegno perché ovviamente è un impegno che fa perdere tempo, perché devi bilanciare i carichi di lavoro di tutto l'ufficio.

  LUCA MIGLIORINO. Quindi lei aveva avuto quel sentore che era stato chiamato lei perché volevano che venisse chiamato lei. Questo sentore non l'ha mai avuto in quelle indagini? Ci è stato detto da quel vicolo che addirittura il dottor...

  ANTONINO NASTASI, sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze. Onorevole, le posso dire una cosa? Se in Banca Monte dei Paschi avessero anche lontanamente pensato che potevano chiamare me perché ero quello più malleabile, avrebbero sbagliato di grosso.

  LUCA MIGLIORINO. Però non dico questo.

  ANTONINO NASTASI, sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze. Glielo sto dicendo io.

  PRESIDENTE. Lei mi corregga se sbaglio, da avvocato, ma se anche loro telefonavano al dottor Nastasi, il fatto che avessero ricevuto da lui la telefonata non spostava la competenza, perché c'era di turno Marini e Marini rimaneva. Questo credo che chiuda la questione.

  LUCA MIGLIORINO. Magari non lo chiamavano proprio, un PM. Potevano non chiamarlo, no?

  ANTONINO NASTASI, sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze. Io sono stato chiamato per i suicidi più disparati: per quello che si spara, per quello che si butta dalla finestra, per quello Pag. 25che si dà la coltellata nel cuore, per quello che si butta sotto un treno, per chi si impicca, per chi si ammazza con i barbiturici. È normale che nel momento in cui c'è una morte venga chiamato il pubblico ministero. Vengono rappresentati al pubblico ministero gli elementi di fatto. Ovviamente il pubblico ministero è al telefono insieme alla Polizia giudiziaria, valuta sulla base di quello che dice la Polizia giudiziaria, valuta se si tratta di un episodio meritevole, di un sopralluogo oppure no. A me ne è capitato uno la settimana scorsa. Ero di turno, mi hanno chiamato, hanno trovato una persona, purtroppo, deceduta all'interno di una discarica di carta. Ovviamente non dico che cosa è successo. Io sono andato sul posto.

  LUCA MIGLIORINO. Grazie.

  PRESIDENTE. Onorevole Ferri.

  COSIMO MARIA FERRI. Grazie. Vuole riposarsi un secondo?

  ANTONINO NASTASI, sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze. No, onorevole, grazie.

  COSIMO MARIA FERRI. Volevo chiudere il tema Minervini, perché lei ha già risposto. Non le voglio far ripetere le cose che ha già detto e che conosciamo, per rispetto suo e della Commissione. Però un tema su Minervini rimane. Lei ha detto: «Non l'ho più sentito». Però, visto anche la delicatezza del caso, perché non lo sente a sommarie informazioni, Minervini? Tra l'altro è un perito balistico, anche una persona dell'esercito, inserito; allora non si tratta di curiosità. C'è stato il caso del suicidio di Rossi, come lei dice, e il fatto che siete andati in tre e tutto quello che si è mosso dal punto di vista della procura e della Polizia giudiziaria di fronte al suicidio di David Rossi, perché rappresentava certamente una persona importante nel contesto senese. Lei giustamente prima ha detto: «L'altro giorno ho avuto un suicidio a Firenze, sono andato sul posto», però ci è andato lei, non ci è andato con tre PM. Però, a parte questo tema che abbiamo già visto, manca in questa ricostruzione il perché Minervini non è stato sentito a sommarie informazioni. Perché non è stato sentito? Per esempio, sapendo come Minervini l'avesse saputo, da chi, si poteva ricostruire già un pezzettino. Magari non portava a niente, me ne rendo conto. Lei dice: «Me l'ha detto, poi Minervini esce di scena perché non poteva dire nient'altro». Però a quel punto sarebbe stato utile sentirlo a sommarie informazioni e farsi dire da chi aveva saputo. Lui avrebbe detto forse: «Subito, nell'immediatezza, da Roberto Rossi». Si sentiva subito Roberto Rossi. Da lì...

  ANTONINO NASTASI, sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze. Onorevole, probabilmente l'abbiamo ritenuto irrilevante. Una volta acquisite nell'immediatezza tutte quelle circostanze che non sto qua a ripetere, l'abbiamo ritenuto irrilevante. Se non ricordo male, lui mi disse: «Io sono fuori Siena». Disse una cosa di questo genere.

  COSIMO MARIA FERRI. Ma lei poi ha saputo da Minervini chi gli aveva detto, di questo Rossi?

  ANTONINO NASTASI, sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze. No.

  COSIMO MARIA FERRI. Non vi siete più parlati, l'ha detto prima.

  ANTONINO NASTASI, sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze. No, con Minervini ci parlo, non è quello. Anzi, le posso anche dire una cosa: quando ho scritto la relazione che poi ho depositato al procuratore generale due mesi fa, io ho fatto uno sforzo di memoria per ricostruire tutti questi fatti.

  COSIMO MARIA FERRI. Quindi per voi era irrilevante.

  ANTONINO NASTASI, sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Pag. 26Firenze. In quel momento era irrilevante. Ovviamente sulla base del primo sopralluogo, della scientifica, delle prime dichiarazioni e tutto sembrava irrilevante. Tutti gli elementi lasciavano intendere che quello fosse un atto suicidario. Lei sa meglio di me, è un fatto non costituente reato. Noi stiamo facendo attività investigative per escludere altro. Obiettivamente, evidentemente ci è sembrato irrilevante sentirlo per capire da chi l'avesse saputo.

  COSIMO MARIA FERRI. Va bene. Andiamo avanti. Lei chiese del video al sovrintendente Marini quando era già arrivata la Scientifica?

  ANTONINO NASTASI, sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze. No, io chiesi del video al sovrintendente Marini prima...

  COSIMO MARIA FERRI. Mi permetto di dire che un errore che è stato fatto è che, nel momento in cui una cosa è così delicata, forse nessuno doveva entrare prima dell'arrivo della Polizia scientifica, perché questo tema per la Polizia scientifica è centrale. Invece la Polizia scientifica è arrivata dopo. Voi dite: «Ma qualcuno aveva fatto il video». Allora la domanda che mi viene è: lei chiese del video al sovrintendente Marini quando era già arrivata la Scientifica?

  ANTONINO NASTASI, sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze. Io chiesi il video al sovrintendente Marini, se fossero stati fatti dei rilievi fotografici o filmati prima di entrare per la prima volta in quella stanza, non quando c'è la Scientifica, a mezzanotte e mezzo, ma alle 21.45. E il sovrintendente Marini risponde: «Abbiamo fatto un video». A quel punto gli diciamo di aprire.

  COSIMO MARIA FERRI. Però il video è cosa ben diversa, tra l'altro.

  ANTONINO NASTASI, sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze. A quel punto gli diciamo di aprire. Ovviamente, se io pubblico ministero avessi visto, se io o i colleghi avessimo visto, nel momento in cui veniva aperta quella stanza – perché noi non sapevamo che cosa ci fosse là dentro, ovviamente – tracce che portavano a ritenere che lì dentro si fosse consumato un omicidio, ovviamente noi ci saremmo astenuti da qualsiasi attività. Il dato è che noi entriamo là dentro e non c'è nulla che ci fa pensare che lì dentro si sia consumata un'azione omicidiaria.

  COSIMO MARIA FERRI. Però lei era lì proprio – lei prima l'ha detto, anche lo stress – per il collegamento con il Monte dei Paschi. Anche fosse stato un suicidio, la presenza sua, di Natalini era comunque dovuta – l'avete detto più di una volta – a questi collegamenti con il Monte dei Paschi.

  ANTONINO NASTASI, sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze. A questi possibili collegamenti.

  COSIMO MARIA FERRI. Sì. Ogni sfumatura poteva avere un senso e un significato.

  ANTONINO NASTASI, sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze. Ma proprio per quello noi poi teniamo sotto sequestro la stanza, la facciamo piantonare, facciamo le copie forensi, sentiamo tutte...

  COSIMO MARIA FERRI. Lei quando vede per la prima volta i filmati delle altre telecamere? Siccome la Banca ha questo circuito...

  ANTONINO NASTASI, sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze. Io il filmato della telecamera che riprende la caduta del dottor Rossi non l'ho visto nei giorni successivi, anche perché come ho detto ero impegnato anche a fare altro. Probabilmente avrò sentito a sommarie informazioni altre persone.

Pag. 27

  COSIMO MARIA FERRI. Quindi non sa dire chi prelevò il video, quante chiavette vennero utilizzate?

  ANTONINO NASTASI, sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze. Se ne occupò la Polizia di Stato.

  COSIMO MARIA FERRI. Con chi si rapportava?

  ANTONINO NASTASI, sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze. Col dottor Marini, c'è scritto. Fu il dottor Marini a dare la delega orale alla Polizia di Stato di prendere quel video.

  COSIMO MARIA FERRI. Quindi lei il video della precipitazione poi non lo vede?

  ANTONINO NASTASI, sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze. Lo vedo dopo diverso tempo, non lo vedo nell'immediatezza.

  COSIMO MARIA FERRI. Quindi le domande su questo è inutile farle. L'altro tema che invece riguarda secondo me più lei è il tema Monte dei Paschi e il collegamento, perché poi alla fine lei non era il PM di turno, da come ha spiegato, né esterno né interno perché lì coincidevano.

  ANTONINO NASTASI, sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze. No, quando c'ero io no. Prima che io arrivassi coincidevano. Fui io a staccare, a disallineare le due cose.

  COSIMO MARIA FERRI. Quindi quel giorno di turno esterno era Marini.

  ANTONINO NASTASI, sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze. Sì, di turno interno non me lo ricordo.

  COSIMO MARIA FERRI. Ho capito. Però è emerso anche dall'esame degli atti una cosa che secondo noi non è stata approfondita. Se mi sbaglio mi corregga. È il tema delle indagini patrimoniali. Se il collegamento iniziale è con il Monte dei Paschi – parlo sempre in ipotesi – allora io non riesco a capire come mai poi il filone e quali elementi sono stati fatti... Noi abbiamo esaminato e acquisito la documentazione contabile, i conti correnti di David Rossi. Vorrei capire intanto se ci fossero dei rapporti patrimoniali tra Rossi e Mussari, esaminando i conti correnti, se ci sono bonifici. Poi abbiamo notato, dall'esame della documentazione contabile bancaria, che Rossi aveva una serie di movimenti fino a un certo punto. Poi, dopo la perquisizione famosa, cambiano anche le entrate. Che approfondimenti sono stati fatti dal punto di vista dell'esame patrimoniale? In questa mole di attività investigativa, quello che secondo me manca è questo esame patrimoniale e non capisco perché. Tra l'altro lei, quando arriva, una delle prime telefonate che fa è al colonnello Bianchi. Lei non chiama il poliziotto locale o il carabiniere. Lei pensa al suo fascicolo e chiama il colonnello Bianchi del Valutario. Quindi lei cerca di lavorare su quel filone. Poi però sulla cosa patrimoniale, anche su questo esame semplice... Non ci vuole nemmeno, forse, un perito di questi conti correnti, di queste movimentazioni, che possono sembrare anche diverse a seconda del periodo. Volevo capire cosa mi può dire su questo e cosa avete fatto.

  ANTONINO NASTASI, sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze. Onorevole, la risposta è contenuta nella sua domanda. Noi non abbiamo acquisito i conti correnti bancari di Rossi. Sulla base degli elementi che erano emersi nel corso dell'attività investigativa che portavano a un'ipotesi di suicidio, abbiamo ovviamente ritenuto che, essendo quello un suicidio, fosse non utile acquisire la documentazione bancaria. È una scelta che viene fatta sulla base degli elementi probatori che vengono acquisiti. Se l'indagine fosse andata in modo leggermente diverso, cioè se dinanzi alla morte del dottor Rossi ci fosse stata l'idea, l'ipotesi, l'indizio di qualcosa di diverso rispetto a un'ipotesi suicidaria, per intenderci un omicidio, ovviamente gli approfondimenti sarebbero stati posti in essere.

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  COSIMO MARIA FERRI. Però c'era anche l'ipotesi, che poi tecnicamente a volte viene usata per il conto spese delle procure, di istigazione al suicidio.

  ANTONINO NASTASI, sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze. Ma noi non trovammo minacce. Lei deve considerare che i computer di Rossi erano stati visionati dalla Guardia di finanza, il Valutario appunto, il 19 di febbraio. Ed era stato sequestrato molto poco. Mi pare di avere dato la volta scorsa a questa Commissione il verbale di perquisizione e sequestro redatto dai militari della Guardia di finanza. I computer erano stati visti. Non era stato notato nulla di rilevante. Se non erro, e vado a memoria, non c'erano rapporti tra Mussari e Rossi, perché ovviamente noi stavamo investigando quei rapporti. Credo che ci fosse, ma sto andando a memoria e lei mi correggerà se sbaglio, onorevole, un SMS da parte della figlia della moglie di Mussari a Rossi nel dicembre dell'anno precedente, quindi nel 2012, ma risulta a verbale. Rossi viene sentito a sommarie informazioni dalla Guardia di finanza quel giorno stesso. Non emerge nulla di rilevante. Questo il 19 febbraio. Quindi noi abbiamo comunque un patrimonio conoscitivo che è quello fermo a quindici giorni prima dove, sulla base delle analisi delle perquisizioni fatte, non c'è nulla di rilevante che riguarda Rossi e che riguarda i rapporti tra Rossi e l'ex management di Banca Monte dei Paschi, quindi Mussari e Vigni, perché quel giorno furono perquisiti anche l'avvocato Mussari e il dottor Vigni. Quindici giorni dopo Rossi si suicida, noi nell'immediatezza troviamo quello che troviamo, vengono sentite nell'immediatezza una serie di persone le cui dichiarazioni ci indirizzano verso un suicidio. A quel punto ovviamente riteniamo non... è un problema di rilevanza, ovviamente.

  COSIMO MARIA FERRI. Ho capito perfettamente, però il tema era quello di capire intanto se Rossi fosse custode di alcuni segreti del Monte dei Paschi dal punto di vista finanziario. Prima le è stata fatta una domanda sulla gestione delle sponsorizzazioni. Abbiamo accennato il discorso del basket. II tema di questa figura di Rossi, che comunque anche nello spoils system Mussari-Profumo, è l'unico che rimane; quindi era una persona chiave.

  ANTONINO NASTASI, sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze. La devo bloccare, onorevole. Possiamo andare in seduta segreta per questa risposta?

  PRESIDENTE. Propongo di passare in seduta segreta.

  (Così rimane stabilito. I lavori della Commissione proseguono in seduta segreta, indi riprendono in seduta pubblica)

  COSIMO MARIA FERRI. Chi decise di sentire nell'immediatezza le prime persone? Lei, per esempio, decise di andare dalla Tognazzi che non stava bene e Marini fece altre attività. Chi decise quali persone sentire nell'immediatezza del fatto?

  ANTONINO NASTASI, sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze. Se non ricordo male, ci dividemmo i compiti. Il dottor Marini rimaneva per sentire le persone che erano uscite per ultime dalla stanza, come la Bondi che venne sentita quella sera stessa, e vennero sentiti nell'immediatezza Mingrone e Filippone, uno dei quali aveva chiamato i soccorsi e l'altro era il primo che entrò nella stanza, si affacciò alla finestra e vide sul selciato il corpo del dottor Rossi. Se non ricordo male, c'è una delega orale data dal dottor Marini alla Polizia di Stato, che risulta agli atti del fascicolo, con la quale sostanzialmente veniva chiesto alla Polizia di Stato di identificare le persone che erano andate via per ultime da quel piano e coloro che avevano trovato il corpo del dottor Rossi. Nell'immediatezza ci dividemmo i compiti: dicemmo che Marini, che ben poco sapeva dell'indagine sul Monte dei Paschi, avrebbe fatto le sommarie informazioni delle persone e, infatti, ne fece due, mentre Mingrone viene sentito a sommariePag. 29 informazioni, come ho spiegato la volta scorsa, dalla Guardia di finanza, mentre io e Natalini andammo a casa del dottor Rossi.

  COSIMO MARIA FERRI. Dove avevate già fatto una perquisizione 15 giorni prima.

  ANTONINO NASTASI, sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze. Mancano 15 giorni e se io avessi trovato un memoriale di Rossi che mi scriveva che qualcuno lo minacciava, che aveva ricevuto intimidazioni, questo e quell'altro...

  COSIMO MARIA FERRI. L'unico aspetto è che non eravate ancora coassegnatari del fascicolo.

  ANTONINO NASTASI, sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze. Sì, ne abbiamo già parlato. Il fascicolo venne iscritto il giorno dopo a tutti e quattro, anche all'altro collega che quella sera non venne e che era titolare dell'indagine sul Monte dei Paschi.

  COSIMO MARIA FERRI. Volevo tornare sul tema dei fazzolettini, di cui si è parlato tanto, però le chiedo se può aggiungere qualche precisazione e fare un po' di chiarezza rispetto a quello che è stato già detto. Venendo alla questione altrimenti, non si comprende bene se essi furono messi a disposizione del medico legale, il professor Gabbrielli, e se questi ne abbia avuto contezza prima o dopo l'esame autoptico. La domanda è: in che modo avete eventualmente informato il medico legale di chi ha rinvenuto questi fazzolettini? Come li avete messi a disposizione? Del tema dei fazzolettini e dei bigliettini abbiamo già parlato, ma i fazzolettini li date o no al medico legale? Quando glieli mettete a disposizione?

  ANTONINO NASTASI, sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze. Con riferimento ai rapporti con il medico legale, io non ne ho avuti e se non ricordo male, li teneva il dottor Marini, credo che l'abbia anche spiegato nella sua audizione. Credo che anche il dottor Natalini abbia spiegato nella sua audizione tutta questa storia dei fazzolettini e che quando viene dissequestrata la stanza, vengano mantenuti i fazzolettini, perché erano a disposizione...

  COSIMO MARIA FERRI. È Marini che...?

  ANTONINO NASTASI, sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze. Io non mi sono occupato dei fazzolettini. Per quanto riguarda la vicenda della morte di David Rossi, io non ho avuto interlocuzioni con il dottor Gabbrielli. Credo che le interlocuzioni le abbia avute il dottor Marini, non so se ne ha avute anche il dottor Natalini o se Marini faceva da tramite. Io questo non glielo so dire.

  COSIMO MARIA FERRI. Sulle celle telefoniche lei aveva già risposto dicendo che giorni prima erano state già... In poche parole la risposta che date è quella di dire che erano talmente tante le utenze, essendo 40 mila, che era impossibile...

  ANTONINO NASTASI, sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze. Io questo dato non lo so, lo apprendo, nel senso che io le riferisco quello che ha già riferito a questa Commissione il procuratore Vitello nel corso della sua audizione.

  COSIMO MARIA FERRI. Quello che mi colpisce, anche se gli atti giudiziari parlano di omicidio per quanto è successo a Yara Gambirasio, è che ci sono alcune indagini che vengono risolte proprio grazie alle celle telefoniche e infatti è stato fatto un lavoro molto ampio dalla procura di Bergamo. Magari poi non portavano a nulla, perché la conclusione era quella del suicidio, però rimane un vuoto su questo aspetto. Non può essere una risposta solo quella di dire: «Sono tante», perché anche la procura di Bergamo avrebbe potuto dire lo stesso per quell'episodio.

Pag. 30

  ANTONINO NASTASI, sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze. Stiamo parlando comunque di un episodio che è un episodio suicidario. Noi abbiamo elementi per affermare che quello è un episodio suicidario e peraltro sono elementi univoci che provengono anche dagli stessi familiari. Si metta al mio posto nove anni fa. Lei ha una serie di dati che portano tutti univocamente a ritenere che quello sia un suicidio: le dichiarazioni delle persone informate sui fatti, l'assenza di alcun atto violento posto in essere all'interno di quella stanza, un medico legale ordinario di medicina legale che dice che quelle ferite non sono dovute all'azione violenta di terzi, le dichiarazioni della moglie, le dichiarazioni della figlia, le dichiarazioni del fratello, le dichiarazioni della mental coach, le dichiarazioni di quelli che lo hanno visto nei giorni precedenti e le email inviate da Rossi. Tutti questi elementi portano in quella direzione.

  COSIMO MARIA FERRI. Su questo i provvedimenti del GIP di Genova arrivano alla stessa conclusione, però stigmatizzano alcuni elementi come la confisca dei fazzolettini...

  ANTONINO NASTASI, sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze. E la restituzione degli indumenti, nient'altro.

  COSIMO MARIA FERRI. Però sui fazzolettini ci battono parecchio. Per questo la scena del delitto e il luogo hanno un'importanza, su cui noi abbiamo insistito molto anche con tutti gli auditi, perché i fazzolettini e quei biglietti erano due elementi...

  ANTONINO NASTASI, sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze. Onorevole, le chiedo scusa. Poiché parliamo di ipotetico inquinamento probatorio e di un fatto del 2013, ricadiamo sotto la vecchia disciplina e non quella che è entrata in vigore nel 2016, ma quella che c'era precedentemente, e ricadremmo nel secondo comma del 374. Lei sa meglio di me che le sezioni unite della Corte di cassazione con una sentenza del 2007 affermano a chiare lettere che si può parlare di frode processuale – il vecchio inquinamento probatorio – laddove ci sia una attività artificiosa tale per cui possa essere tratto in inganno o il pubblico ministero o il giudice e che non sia ictu oculi, ovvero, per chi non parla il latino, che non sia immediatamente percepibile. Stiamo qua e ci stiamo interrogando dello spostamento di una seggiola, dello spostamento di una giacca, della chiusura di una finestra, dell'apertura di alcune ante e abbiamo questo dato perché c'è un video e ci sono delle foto successivamente. Sono modifiche immediatamente percepibili, non c'è alcun dato da cui inferire che in quell'attività posta in essere dai pubblici ministeri e Polizia giudiziaria ci possa essere stato un inquinamento probatorio, perché questi sono i dati.

  COSIMO MARIA FERRI. Andava subito chiamata la Polizia scientifica e bisognava entrare...

  ANTONINO NASTASI, sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze. Questi sono i dati, onorevole.

  COSIMO MARIA FERRI. Lì il tema è quello dell'arrivo della Polizia scientifica e del non muovere niente fino a che non ci fosse stato un verbale, che tutta l'attività venisse fatta dopo e poi c'è questa attività delle telecamere su cui ci siamo già soffermati.

  ANTONINO NASTASI, sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze. Su questo probabilmente abbiamo un'opinione differente, nel senso che entrando in quella stanza e non percependo nulla di anomalo, se non ci fosse stato il cadavere di Rossi giù, non c'era niente di anomalo in quella stanza. I dati di fatto sono questi.

  COSIMO MARIA FERRI. Poiché qualcuno ipotizzava che si fosse gettato dal piano di sopra, quando abbiamo fatto il sopralluogo, siamo andati a vedere sia quella Pag. 31stanza che quella sopra, anche perché qualcuno ipotizzava che potesse esserci...

  ANTONINO NASTASI, sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze. Se non erro, c'è una perizia fatta successivamente, nella seconda indagine, dal colonnello Zavattaro che individua più o meno il punto di caduta del dottor Rossi con una erroneità di 130 centimetri. Il punto di caduta che lui individua è il punto di caduta in corrispondenza della finestra del terzo piano. Non c'erano altri elementi. Se noi vogliamo mettere insieme un'ipotesi omicidiaria, io ho immaginato: «Me lo hanno ammazzato questo», se non c'è un elemento. Questa è una mia ricostruzione, ma vediamo se ha un suo qualche fondamento.

  COSIMO MARIA FERRI. C'è anche la fattispecie dell'istigazione al suicidio.

  ANTONINO NASTASI, sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze. Però non sono emerse minacce, non è emerso assolutamente nulla, anzi è emerso uno stato di depressione da parte di Rossi che cozza con un'istigazione al suicidio. Noi dovremmo immaginare che almeno due persone, perché Rossi aveva 50 anni, era ben piazzato e a buttarlo dalla finestra bisogna essere almeno in due, sono entrate all'interno del terzo gruppo bancario italiano senza essere viste in un arco di temporale che va dalle 19.02 alle 19.43. Perché dico le 19.02? Perché alle 19.02 la moglie di Rossi parla con Rossi e Rossi gli dice: «Fra mezz'ora sono a casa» e non dice: «Mi hanno picchiato, sono stato minacciato, c'è qualcuno qua con la pistola puntata». Consideri che nelle stanze accanto ci sono altre due persone, la dottoressa Galgani e la dottoressa Bondi. Noi dobbiamo immaginare che due persone sono entrate senza essere viste all'interno del Monte dei Paschi, che siano arrivate al terzo piano, non hanno picchiato Rossi e non l'hanno addormentato. Questo lo sappiamo per certo, perché lui non ha né sostanze psicotrope in corpo né sostanze alcoliche. Se io vengo picchiato, mi difendo, graffio o tiro pugni, ma sotto le unghie di Rossi c'è solo il DNA del dottor Rossi. Dopodiché vengo preso e vengo buttato dalla finestra. Però mi perito, prima che lui venga buttato dalla finestra, di fargli scrivere tre biglietti di addio e poi non mi piacciono. Se io voglio immaginare un suicidio, me ne basta uno da fargli scrivere. Perché tre e farglieli buttare? Perché non mi piace come scrive? Dopodiché lo prendiamo e lo buttiamo dalla finestra. Per buttarlo dalla finestra, siccome io voglio fare un omicidio, so che cosa riprendono le telecamere e so che quella finestra non viene ripresa, ma viene ripresa la caduta. Quindi, lo appendo di sotto. Come lo apprendo di sotto, se non l'ho stordito, se non l'ho addormentato e se la rima di frattura che c'è qua dietro è dovuta al colpo sul selciato? Faccio tutto questo e poi rimango all'interno di quella stanza per pulire le tracce con una persona che sta accanto, che esce alle 20.05 e che non vede nessuno. Quindi io mi dematerializzato e poi mi rimaterializzo. Prendo l'orologio, perché mi guardo attorno e dico: «Porca miseria, c'è l'orologio di Rossi!», e lo butto fuori dalla finestra. Poi siccome il sangue che c'è sui fazzolettini è il mio perché sono l'omicida, mi tampono – quello non è un omicida, è un impiastro – e butto il mio sangue nel cestino del morto e poi esco dal Monte dei Paschi senza essere visto dopo le 20.05, perché se noi accediamo che l'orologio cade 25 minuti dopo, cade alle 20.10. Peraltro il GIP scrive che non si vede nessun grave che cade e che ci sono persino delle discrasie fra i due fotogrammi che vengono segnalati dall'ingegnere Scarselli nella caduta dell'orologio e poi ci sono dei luccichii. Noi dobbiamo assumere che le cose siano andate così.

  COSIMO MARIA FERRI. Voi siete convinti di quello?

  ANTONINO NASTASI, sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze. No, probabilmente mi sono dimenticato qualche cosa di assolutamente singolare.

  COSIMO MARIA FERRI. Volevo dire un'ultima cosa, ringraziandola. Forse anchePag. 32 Natalini aveva toccato questo punto. Una delle ipotesi può essere che lui era agitato e depresso perché aveva paura delle indagini, essendo stato perquisito, e di essere arrestato e anch'io ho fatto delle domande ai familiari su questo. Nelle vostre intenzioni, a parte il tema di uno che è perquisito, era comunque un soggetto che stavate monitorando? Mi pare che anche Natalini ne aveva parlato. A parte la perquisizione, poteva essere l'uomo chiave per le indagini collegate al Monte dei Paschi su cui lavoravate lei, Natalini e Grosso? Perché lei conosceva bene il ruolo di Rossi, a differenza di Marini che dice che non sapeva chi fosse.

  ANTONINO NASTASI, sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze. Sì, noi abbiamo perquisito Rossi, come abbiamo già spiegato, sia io che il dottor Natalini per quelle ragioni. All'esito di una perquisizione nella quale non si trova nulla di rilevante, all'esito di un verbale di sommarie informazioni da cui di fatto emerge la circostanza che il dottor Rossi ben poco sapesse, se non addirittura quasi nulla, delle operazioni finanziarie che erano oggetto di investigazione, per noi lui non era più oggetto di investigazione, ma rimaneva una delle tante persone informate sui fatti e una delle tante persone che rivestivano un alto ruolo all'interno di Banca Monte dei Paschi, ma non per questo era soggetto dell'indagine.

  COSIMO MARIA FERRI. Dall'idea che si è fatto lei, Rossi, quando inizia a lavorare con Viola, tiene i contatti con Mussari? Come definirebbe con due parole il rapporto tra Rossi e Mussari e tra Rossi e Viola?

  ANTONINO NASTASI, sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze. Credo che il rapporto tra Rossi e Mussari lo abbia ben definito l'avvocato Mussari che lo conosceva meglio di me nell'audizione che ha reso qui in questa Commissione. Il rapporto con Viola, per quello che si comprende dalle email, per quello che si comprende dalle dichiarazioni rese da Viola e per quello che si comprende dalle dichiarazioni rese anche dal presidente Profumo, immagino che fosse sicuramente un rapporto di stima professionale che emerge da quelle sommarie informazioni che rende Viola ed emerge anche dalle sommarie informazioni che rende la Ciani, perché la Ciani dice che Rossi sarebbe entrato a far parte di un comitato ristretto di alti dirigenti della banca. Se non ci fosse stato questo rapporto di stima professionale, non avrebbe fatto parte di un comitato ristretto.

  COSIMO MARIA FERRI. Il Monte dei Paschi collabora in queste indagini? Prima l'onorevole Migliorino ha fatto una domanda su Bernardini per quanto riguarda la parte informatica, parlando della necessità e dell'esigenza di far controllare il lavoro di Bernardini dalla Polizia postale, come per dire che ci voleva un controllo esterno di persone terze qualificate. Per questo mi è venuto in mente di chiedere quale tipo di collaborazione ha dato il Monte dei Paschi, al di là delle sommarie informazioni, nel cercare di far emergere tutto per capire altri elementi del suicidio di Rossi.

  ANTONINO NASTASI, sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze. Una volta che abbiamo acquisito tutto il materiale informatico che riguardava Rossi, noi con il Monte dei Paschi non abbiamo avuto molto a che fare. Posso dirle, perché risulta, che il professor Mucciarelli, che era il difensore della banca, trasmise nell'immediatezza alcune delle email che si erano scambiati nei giorni precedenti il dottor Viola e il dottor Rossi. Le trasmise alla mia casella di posta elettronica istituzionale e agli atti c'è il mio timbro e c'è la mia dichiarazione, dico che è pervenuta via email dal professor Mucciarelli alle ore XY tutte le email che sono stampate che peraltro sono allegate al primo verbale di sommarie informazioni del dottor Viola. Ovviamente il Monte nell'immediatezza si mise a disposizione, poiché mise a disposizione i suoi sistemisti e dal verbale della Polizia postale emerge – sembra una Pag. 33sciocchezza, ma per chi, come lei, è stato al Ministero della giustizia sa che non ci sono molti soldi messi a disposizione –, che diede gli hard disk ove riversare le copie forensi.

  PRESIDENTE. Sull'ordine dei lavori, come avevo anticipato, io e l'onorevole D'Orso abbiamo un importante appuntamento con la politica più tardi e anche il dottor Nastasi, quindi io oltre le 15 non vado. Ci si organizza in modo da dare spazio a tutti, quindi raccomando la sintesi. Onorevole Borghi, prego.

  CLAUDIO BORGHI. Grazie, presidente. Dottor Nastasi, io cerco di essere molto aperto con lei. Trovo molto convincente la sua versione quando lei dice: «Mi chiamano, io sento il nome di Rossi e mi suonano molti allarmi nella testa, perché stavo indagando sul Monte dei Paschi» e soprattutto perché, proprio per la sua funzione di magistrato che sta indagando sul Monte dei Paschi, era perfettamente consapevole delle dimensioni delle questioni che investivano il Monte dei Paschi. Viceversa il dottor Marini poteva tranquillamente rispondere: «Io non sapevo chi fosse», invece lei giustamente lo sapeva perfettamente. Da quel punto di vista per me è assolutamente comprensibile il fatto che quando la chiama Minervini la prima cosa non è certo pensare: «Perché mi chiama Minervini?», ma che nella sua mente si affollino tutte le possibili complicazioni relative al mondo Monte dei Paschi. Quello che, invece, non trovo comprensibile, lo addebito, se devo essere sincero e se si può addebitare, più al suo collega Marini e gliel'ho detto anche la volta scorsa, quando il suo collega si è presentato qui. Lei ha detto che la prima cosa che ha detto a Marini è: «Guarda che è una cosa importante questa questione, perché questa persona aveva un ruolo importante nel Monte dei Paschi e oltretutto è stato perquisito 15 giorni prima» e giustamente Marini dice: «Vieni anche tu perché così almeno mi rendi edotto di che stiamo parlando». A fronte di questa situazione quello che stride è che, tenuta presente la mole di possibili complicazioni che riguardavano quella figura, si decide di chiudere rapidamente nell'ipotesi suicidaria. Lei ha fatto adesso una ricostruzione dove dice che sarebbe assurdo il contrario per vari motivi, però cerchiamo di rimanere su quello che si vedeva quella notte. Quella notte abbiamo un PM, lei, che è assolutamente consapevole della possibile situazione non usuale di quella morte, ma di una situazione che potenzialmente, nella testa di chi sapeva di che si stava parlando, poteva avere tante ramificazioni, perché poteva essere legata alla perquisizione precedente, ma anche a cose che non si sapevano. Inoltre, una delle prime cose che avete visto sono delle email dove si diceva: «Vado a parlare coi magistrati». Fossi io, nel momento stesso in cui io ho una persona che so per certo che è una persona molto rilevante e se anche non lo sapessi, vi era il fatto che c'era praticamente ogni persona presente sul posto che fosse sopra il grado di appuntato, ma probabilmente anche quelli, che il comandante provinciale dei carabinieri e così via si contendono la titolarità del caso in modo anche abbastanza inusuale ed esplicito e che sgomitano per riuscire ad arrivare nella stanza del supposto suicidio e con tutta un'altra serie di circostanze, mi verrebbe da dire che questa ricostruzione che lei ha fatto che rende assurde altre cose, al momento non sembrava così, perché al momento io la prima cosa che avrei fatto è vedere tutte le telecamere per vedere chi è entrato e uscito, perché se uno dice: «Io mi baso sul fatto delle persone che non sono state viste», non sono state viste perché mi sembra che in tanti non le hanno volute vedere, se anche ci fossero state. Infatti, se di tutti i video delle telecamere – di questo abbiamo chiesto conto al suo collega – viene presa soltanto la parte della caduta e lei dice: «Ma le persone che entravano non sono state viste», le persone non sono state neanche guardate, se mi posso permettere, come il discorso delle celle telefoniche. Io vorrei arrivare a due punti che mi inquietano un po', sempre perché non tornano né con l'ipotesi suicidaria o della verifica dell'ipotesi suicidaria né con l'ipotesi omicidiaria, ma rientrano nelle cose che non Pag. 34sono state fatte, quando invece normalmente uno avrebbe pensato di farle. Parliamo della famosa telefonata della Santanchè, tale per cui adesso vedremo se lei ha risposto o non ha risposto. Mi sembra che sia quantomeno accertato che foste consapevoli che quella telefonata c'era stata. Al di là di chi ha risposto o no, il fatto che si fosse visto che sul telefono chiamava lei è una cosa che mi sembra che possiamo dare per accertato, perché mi conferma anche lei che dice: «Si è visto che era la Santanchè». L'avete mai sentita la Santanchè per chiedere che cosa gli voleva dire o no?

  ANTONINO NASTASI, sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze. No, non l'abbiamo mai sentita a sommarie informazioni.

  CLAUDIO BORGHI. Non abbiamo mai sentito la Santanchè, una persona molto nota, che telefonava quel giorno sul telefono del suicida.

  ANTONINO NASTASI, sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze. Che cosa ci avrebbe potuto dire l'onorevole Santanchè rispetto al fatto che stavamo investigando?

  CLAUDIO BORGHI. Cosa avrebbe potuto dire? Magari avrebbe potuto dire: «Mi hai chiamato ieri che ti stavano minacciando. Come stai?». Dopo sappiamo che non aveva niente da dire e che erano questioni economiche relative ad altre cose, ma perché l'ha detto lei e molti anni dopo. Se i numeri sconosciuti magari mi possono non far scattare niente nella mia testa, il nome di una persona conosciuta che chiama una persona che si è appena suicidata mi avrebbe detto qualcosa e io l'avrei sentita anche solo per sapere se aveva sentore che si stava suicidando o se c'era un motivo.

  ANTONINO NASTASI, sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze. Noi abbiamo sentito tutti i familiari, abbiamo sentito le persone che erano nell'immediatezza e che erano là, abbiamo sentito gli amici più stretti, abbiamo sentito i giornalisti, abbiamo sentito non so quanta gente e abbiamo acquisito le email. Ci sono tutta una serie di dati che escludono che quello possa essere un fatto omicidiario. Il secondo GIP, la dottoressa Malavasi, scrive un capitoletto nella sua archiviazione in cui scrive «il suicidio annunciato». Il titolo del capitolo è «Il suicidio annunciato». Lei non è d'accordo con me e ne prendo atto, ma tutti gli elementi che noi abbiamo acquisito portano ad affermare che quello sia un suicidio. Lei non è d'accordo con me, ne prendo atto. Non ci sono altri elementi diversi da quelli che sono in atti da cui si possa inferire che quella sia un'azione omicidiaria. Io da pubblico ministero, grazie a Dio, per procedere per un'ipotesi di omicidio devo avere indizi. Non mi posso basare sul sospetto, perché il nostro sistema penale e costituzionale è informato ai princìpi di legalità, materialità, offensività e colpevolezza. Se noi non abbiamo tutto questo, noi non possiamo fare nulla. Se non ho indizio di un reato, io non posso iscrivere un procedimento per omicidio e fare le indagini, anzi, sarebbe singolare il contrario. Io non posso procedere perché ho il sospetto. Con il sospetto io non solo non posso iscrivere un fascicolo, non posso fare niente. Il diritto penale del sospetto è un diritto penale proprio di regimi totalitari.

  CLAUDIO BORGHI. Mi perdoni, è ovvio che non sono un penalista...

  ANTONINO NASTASI, sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze. Così come io non capisco molto di banche.

  CLAUDIO BORGHI. Però indaga lei sulle banche, quindi immagini come siamo messi bene. Dobbiamo fare il contrario: io sono qui a fare le domande e non sono un penalista e lei indagava sulle banche senza saperne niente. Vedi che meraviglia.

  ANTONINO NASTASI, sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Pag. 35Firenze. Senza sapere niente no, ho studiato e mi sono informato.

  CLAUDIO BORGHI. Le ripropongo la stessa questione che ho riproposto al suo collega. Se un collaboratore di giustizia, che deve andare a depositare o deve andare a testimoniare il giorno dopo, viene trovato morto, magari anche con dei bigliettini più espliciti di quelli che sono stati trovati nel caso Rossi, secondo lei è sufficiente come sospetto per poter indagare sul possibile, presunto omicidio e indagare verso ignoti oppure no, perché a un certo punto ha lasciato il bigliettino dicendo: «Basta, la faccio finita» e cose di questo tipo?

  ANTONINO NASTASI, sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze. Se non ho elementi da cui inferire che quello sia un omicidio, l'unica iscrizione legale che posso fare è istigazione al suicidio e posso procedere a fare attività di indagine. Non posso iscrivere per omicidio una cosa che ictu oculi non appare essere un omicidio. Spero di essere stato chiaro. Se io ho un collaboratore di giustizia che si ammazza e mi lascia un biglietto, io faccio esattamente la stessa identica cosa: iscrivo per istigazione al suicidio e faccio un'attività investigativa. Se l'attività investigativa mi porta ad affermare e a ipotizzare con elementi di fatto concreti indizi che quello possa essere un omicidio, modificherò l'iscrizione nel registro notizie di reato da 580 del codice penale a 575 del codice penale, omicidio volontario.

  CLAUDIO BORGHI. Dottore, mi rendo conto, ma qui è il gatto che si morde la coda. Se io non cerco le ipotesi di un possibile omicidio...

  ANTONINO NASTASI, sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze. Che io non le abbia cercate, questo non glielo consento.

  CLAUDIO BORGHI. Lei può non rispondere, ma lei non mi consente proprio niente. Lei in questo momento non sta facendo il PM, io posso dire quello che voglio. Le spiego qualcosa io di diritto parlamentare: io qui sono rappresentante dei cittadini e le chiedo quello che voglio, ma posso anche insinuare quello che voglio, perché io non rispondo per Costituzione delle mie opinioni e di quello che faccio nella mia attività di parlamentare. Quindi io posso assolutamente anche insinuare che lei non è capace di fare il suo lavoro, che lei aveva delle ipotesi e che le abbia trascurate. Io lo posso fare quanto voglio, perché è una cosa che la Costituzione mi consente e una volta magari mi consentiva anche di essere libero da pressioni che lei e i suoi colleghi tante volte fanno ad altri miei colleghi, perché i Padri costituenti avevano immaginato una separazione fra noi e la giustizia ed era un po' più corretto rispetto a quello di adesso.

  ANTONINO NASTASI, sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze. Io non intendo – forse evidentemente mi sono spiegato male – io non intendo incidere sulle sue prerogative di parlamentare, me ne guarderei bene, però lei non mi può dire che io non ho fatto niente, perché non è così, perché dagli atti emerge il contrario. Solo per questo le stavo dicendo in quel modo, poi lei si è alterato e va bene, finiremo, ci stringeremo la mano e non ci sarà nessun tipo di problema. Io non intendo incidere sulle sue prerogative da parlamentare. Me ne guardo bene, che sia chiaro a tutti. Vediamo se così ci siamo compresi, però non mi può dire che non ho fatto niente. Lei mi può dire che ho trascurato questo elemento e che non ho approfondito quest'altro elemento.
  Se io avessi avuto un procedimento penale di questo tipo, nel quale realmente non avessi fatto nulla... Se nel suicidio di Rossi il pubblico ministero non va sui luoghi, non fa assolutamente nulla, la Polizia giudiziaria lo chiama e gli dice: «Guarda, si è suicidato» e lui risponde: «Va bene, fatemi una relazione», arriva la relazione forse dà una visita esterna, dalla visita esterna risulta che non ci sono le azioni violente di terzi e il pubblico ministero archivia – questo significa non fare nulla –, allora, onorevole, le darei ragione, perché questo significa non fare nulla. PurtroppoPag. 36 non è avvenuto così, non è stato questo. Lei mi può dire: «Si poteva approfondire questo aspetto» e io lo accetto, poiché è una critica che accetto, ma da qui a dire che non ho fatto nulla, mi scusi, no.

  CLAUDIO BORGHI. Non ho detto che non ha fatto nulla. Lei chiarisce che mi consente qualsiasi cosa e io chiarisco che non ho detto che lei non ha fatto nulla, perché la mia intenzione non era certo dire: «Non ha fatto nulla». Abbiamo i verbali, abbiamo tonnellate di pagine e se non fosse fatto nulla, quelle robe lì si sarebbero costruite per partenogenesi, quindi ha fatto sicuramente delle cose. Io mi domando e cerco di sapere da lei le motivazioni di certe cose che mi immagino all'epoca e non con il senno del poi, perché con il senno del poi qui ci sono un sacco di cose che effettivamente non tornano. Per esempio, il suo collega Marini dice: «Dopo aver ricevuto l'esame autoptico ho concluso che le ecchimosi e i segni di possibile colluttazione in realtà si riferivano al nottolino della finestra o ad altre cose». Quello è il senno del poi. Ho una relazione del medico legale che, come tutte le cose umane, può essere fallibile e deve essere sottoposta a scrutinio perché non diventa verità assoluta, ma è una delle opinioni che afferiscono al procedimento, e che mi dava una certa conclusione, però è il senno del poi. Nel momento iniziale della procedura non avevamo queste informazioni. L'informazione data dall'immediato riscontro sensoriale è che era una persona che aveva dei segni compatibili possibilmente con una colluttazione, che aveva quindi dei tagli sulla faccia e dei segni molto visibili sul corpo, tali per cui chi li vedeva diceva che quantomeno non tornavano con il video, che lei dice di aver visto alcuni giorni dopo la caduta. Quello che io veramente faccio fatica a capire è quanto segue. Se sono in presenza di un cadavere, con dei segni possibili di colluttazione, di una persona che aveva scritto che avrebbe voluto parlare con i magistrati, quindi sempre con voi, il giorno dopo, di una persona che potenzialmente poteva essere a conoscenza di cose molto delicate, su cui lei stesso stava indagando nel filone parallelo relativo alla banca, vedo un video che almeno secondo me – poi si valuterà se in maniera accurata o non accurata – presenta delle cose sospette, vale a dire persone che si affacciano e similari sul vicolo e cose di questo tipo, mi verrebbe da dire che ci sarebbero stati gli elementi che avrebbero dovuto o potuto ingenerare la possibilità di indagare su altre piste e che avrebbero, per esempio, suggerito di prendere le celle telefoniche o cose di questo tipo. Io parlo di quello su cui si poteva ragionare al momento e non con il senno del poi, perché alla fine sono tutti capaci.

  ANTONINO NASTASI, sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze. Noi abbiamo ragionato diversamente, nel senso che quello che ci siamo trovati davanti non appariva essere un'ipotesi omicidiaria. Nonostante questo abbiamo ritenuto di porre in essere i dovuti approfondimenti, perché avremmo anche potuto dire: «È un suicidio, chiudiamola qua» e invece l'autopsia è in quell'ottica, perché se il medico legale avesse risolto diversamente la cosa anche nell'immediatezza, noi ovviamente avremmo fatto un altro tipo di valutazione. Se quello ci fosse apparso sin dall'inizio un omicidio – l'ho detto anche la volta scorsa e sembra brutto doverlo dire –, le indagini che noi stavamo conducendo sul Monte dei Paschi avrebbero preso una piega completamente differente. Lei pensi che noi più volte abbiamo chiesto al giudice attività di intercettazione e più volte ci è stata negata non con l'affermazione che non vi erano i gravi indizi di reato, bensì con una motivazione non impugnabile – è una valutazione del giudice –, in cui il giudice ci dice che non è una attività assolutamente necessaria per la prosecuzione delle indagini. Se io vado lì, trovo un qualunque indizio concreto che mi possa fare iscrivere il procedimento per omicidio, mi cambia il mondo non solo con riferimento all'ipotesi dell'omicidio nei confronti del dottor Rossi, ma anche con riferimento anche a tutto il resto. Per me sarebbe stato molto meglio – non so se sono chiaro – che quello fosse stato un omicidio invece di un suicidio. Per l'attività investigativa che noi stiamo facendo sarebbePag. 37 stato meglio, perché se fosse stato realmente un omicidio almeno nell'immediatezza e se ci fossero stati elementi per poter affermare che quello era un omicidio, ci avrebbe potuto permettere di fare intercettazioni telefoniche e di fare un sacco di cose che in quell'altro procedimento, salvo che per poche persone e in momenti... Alla fine le intercettazioni che furono fatte nell'altro procedimento risultarono irrilevanti, non ne ricavammo alcunché, perché, parlando dal punto di vista dell'investigatore e non dal punto di vista del giudice, la mandria era scappata dal recinto, perché un conto è se io faccio le intercettazioni e procedo ad intercettazioni prima di fare sessanta perquisizioni in tutta Italia, un conto è se le faccio dopo. Posso immaginare che se faccio sessanta perquisizioni in tutta Italia nell'immediatezza le persone che vengono perquisite in qualche modo parlano, ma dopo non parla nessuno e adesso nessuno parla più al telefono. Al di là di questo, quelle poche che ci furono date, ci furono date in un momento successivo, ma non portarono a nulla. Se io mi fossi messo lì a fare intercettazioni per omicidio – sto facendo un esempio –, sarebbe stata decisamente una svolta per noi, mi creda magari.

  CLAUDIO BORGHI. Magari se aveste seguito questa impostazione, avremmo saputo qualcosa di più su David Rossi e qualcosa di più su Monte dei Paschi.

  PRESIDENTE. Invito entrambi a fare domande circostanziate e a dare risposte nette senza allungarsi, altrimenti non finiamo più.

  ANTONINO NASTASI, sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze. Onorevole, purtroppo noi ci siamo scontrati con dei dati di fatto. È una nostra valutazione. Come fa lei quando vota una legge, io, quando faccio un'indagine, faccio delle valutazioni: lei valuta se la legge è buona per i cittadini e io valuto se quelle indagini possono avere o meno un uno sbocco. Quando si fanno delle valutazioni, sono valutazioni. È una valutazione che per lei è basata sui dati di fatto dettati dalla normativa che intende approvare e dalla prospettiva che ha, ma che per me sono basati su dati concreti e su elementi di fatto, da cui io posso in qualche modo inferire che realmente quell'ipotesi di reato, che io sto immaginando dagli indizi ho individuato, esista oppure no. Sono delle situazioni che devono essere fatte. Il suo, come il mio, è un mestiere difficile, poiché porta a fare valutazioni.

  MARCO LACARRA. Grazie, presidente. La prima domanda che faccio velocemente è la seguente. Lei ha detto che è rimasto basito dalla notizia della morte di Rossi, ma non è rimasto altrettanto sorpreso dal fatto che Marini non sapesse chi fosse?

  ANTONINO NASTASI, sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze. Guardi, onorevole, io devo dirle che quando dissi a Marini: «È morto David Rossi», pensavo che sapesse chi fosse. Quando lui mi disse: «Scusa, ma chi è David Rossi?», io un attimo ci restai, però Nicola non faceva le indagini sul Monte dei Paschi e comunque è una persona molto riservata. Le posso dire anche che io sono arrivato a Siena nel 2010 e per oltre un anno, se qualcuno mi avesse detto: «È morto David Rossi», avrei risposto: «Scusa, chi è?». Ho imparato a conoscere i quadri dirigenziali della banca, o quantomeno a orientarmi a seconda dei ruoli che costoro avevano all'interno della banca e anche all'interno della società, investigando. Inoltre, siccome io sono uno curioso, invece che leggere i giornali locali, andavo a leggere i blog, e magari su qualche blog si faceva riferimento alle persone più in vista della città. Addirittura qualche blog l'ho dovuto necessariamente leggere, perché il blogger era da me sottoposto a indagine, nel senso che ero titolare di un procedimento nel quale lui era indagato per diffamazione. Se io fossi stato lì e mi avessero detto: «Si è suicidato David Rossi», obiettivamente sulle prime avrei risposto come il collega.

  MARCO LACARRA. Per quanto riguarda la valutazione rispetto alla ricostruzione Pag. 38fantasiosa che ha fatto, io mi permetto di fare delle considerazioni, dalle quali scaturiranno le domande. Partendo dal presupposto che esistono dei fatti costituenti reato e dei fatti che non costituiscono reato, il suicidio non è un'ipotesi di reato, l'istigazione la possiamo escludere, quindi l'ipotesi omicidiaria è evidentemente alternativa a quella suicidaria. Converrà con me che alcuni deficit investigativi a cui si è fatto riferimento, ci sono, perché vi è la distruzione dei fazzolettini, pendente ricorso dell'opposizione all'archiviazione, una valutazione secondo me anche maggiormente approfondita rispetto a quelle lesioni a cui faceva riferimento anche il collega Borghi. È chiaro che rispetto all'impatto che si vede dall'immagine televisiva, ci sono delle lesioni, come quelle sul volto, che obiettivamente non sembrano coerenti con quell'impatto. Io penso che sarebbe stato sufficiente anche per voi inquirenti dire: «Noi abbiamo uno schema investigativo utilizzabile quando c'è una ipotesi anche indiziaria di omicidio. La valutazione sia del corpo sia dello stato dei luoghi e quant'altro non ci hanno dato nessun elemento indiziario per lavorare su un'ipotesi di omicidio». Non è che si può imputare ai pubblici ministeri il fatto di non aver ricercato tutte le prove che escludessero... perché voi dovete lavorare per trovare gli indirizzi che confermino delle tesi sulle quali si lavora, perché se noi lavorassimo a contrariis sarebbe assolutamente impossibile, perché lei avrà fatto 10 mila valutazione, poi magari le dico: «Sì, però lei non ha sentito il dipendente X che magari poteva essere uno di quelli che conosceva la vicenda meglio di altri». Il ragionamento che io faccio è perché non si è detto: «Era un suicidio, così lo avevamo valutato, per cui le indagini sono state coerenti con quelle ipotesi che la situazione di fatto ci aveva rappresentato»? Ci sono vari elementi, come le email che sono state rinvenute nel computer del dottor Rossi che facevano riferimento a suicidi e ad altro, che potevano essere interpretati in un modo o nell'altro, tanto è vero che poi la Polizia postale è venuta a dirci tutt'altro rispetto a quelle email, che danno la sensazione che gli inquirenti abbiano difeso oltremodo quella posizione, mentre bastava semplicemente dire: «Guardate, è un suicidio. Siamo andati là, abbiamo visto il corpo giù, c'è la telecamera che riprende la parte finale della caduta, non abbiamo trovato altro», non c'è stato uno che ha detto: «Abbiamo visto un'ombra che si aggirava furtiva al terzo piano e non sapevamo chi fosse», non c'è stato qualcuno che ha gridato e non sappiamo da dove provenisse. Non so se sono stato chiaro, ma per quale ragione c'è stata questa difesa ferrea rispetto a quella posizione?

  ANTONINO NASTASI, sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze. Io non sono qui per difendere il mio lavoro, nel senso che il mio lavoro è quello. Forse mi spiego male, onorevole.

  MARCO LACARRA. Non sto parlando solo di lei, sto parlando dei tre magistrati.

  ANTONINO NASTASI, sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze. Dico «il mio lavoro» inteso come il lavoro del pubblico ministero. Io non è che sono qui e non sono aperto a ipotesi alternative. Il problema è che gli elementi che furono acquisiti all'epoca portavano tutti in quella direzione. Non sto qui a ripeterli, ma gli elementi che abbiamo acquisito nell'immediatezza, fra cui quei famosi bigliettini, portavano in quella direzione. La circostanza che la stanza non fosse a soqquadro portava in quella direzione, cioè lasciava immaginare che realmente quel fatto fosse un fatto suicidario. Tuttavia, siccome ci volevamo vedere chiaro, perché se no non avrebbe avuto senso che io Natalini fossimo andati a casa della signora Tognazzi nell'immediatezza per andare a prendere le cose, non avrebbe avuto senso far piantonare la stanza e il giorno dopo fare le copie forensi dei computer, non avrebbe avuto senso andare ad acquisire tutte le email e non avrebbe avuto senso fare anche altre attività investigative, il primo problema che ci siamo posti è che cosa è successo, perché è successo e cercare di capire il motivo di quell'atto. Rispetto a Pag. 39questo non emergevano, come ho detto poco fa, elementi per poter dire che quel fatto fosse un fatto qualificabile giuridicamente diversamente da come l'abbiamo qualificato noi e abbiamo provato un approfondimento. Normalmente, quando fai un'indagine...

  MARCO LACARRA. Chiedo scusa, ma la domanda era proprio questa, perché poi ripete le cose che ha già detto e che ho compreso bene. Siccome c'era un dato chiaro ed elementi che portano al suicidio e siccome non ci sono indizi di alcun tipo che sorreggono una ipotesi alternativa, la partita è chiusa. Se uno comincia a fare l'indagine perché vuole dimostrare che c'è qualcosa di diverso, allora a quel punto è ingiustificabile che manchino degli approfondimenti ulteriori, poiché anche lì bisogna andare a chiedere al portiere, alla Santanchè, piuttosto che ad altri.

  ANTONINO NASTASI, sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze. Infatti, così come ho detto la volta scorsa e come ribadisco questa volta, per quanto riguarda l'iscrizione per istigazione al suicidio noi non avevamo nell'immediatezza quella sera stessa o la mattina dopo elementi da cui inferire la circostanza che Rossi temesse di essere arrestato e tutto quello che ci dice la Ciani qualche giorno dopo, ma nell'immediatezza non avevamo neanche elementi che ci potessero far immaginare, perché nessuno ce lo disse e non lo disse neanche Filippone, che Rossi fosse un soggetto che era in cura psichiatrica. Rispetto ai dati che ci venivano che erano rappresentati l'unica ipotesi di reato che potevamo iscrivere e approfondire, aperti a qualunque tipo di sbocco che l'indagine avrebbe avuto, era quella dell'istigazione al suicidio, perché se no noi non avremmo potuto fare neanche l'autopsia, iscrivendo un modello 45.

  MARCO LACARRA. Vi servivate di uno strumento processuale, in buona sostanza.

  ANTONINO NASTASI, sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze. Se dalle email trovo che Rossi viene minacciato, io un problema me lo pongo. Se la signora Tognazzi riferisce: «Mio marito subiva minacce. Mio marito ha subìto intimidazioni. È successo questo, è successo quest'altro», la prospettiva d'indagine cambia assolutamente. Invece, noi troviamo un'email in cui lui annuncia di ammazzarsi, una moglie, una figlia, i collaboratori più stretti e una mental coach che dicono una serie di cose, non dico che ci siamo fatti suggestionare, però rispetto a quei dati che sono dati probatori, uno deve giocare con i dati probatori che ha.

  MARCO LACARRA. In buona sostanza quello che mi permettevo di dire è che sembra che le indagini siano esagerate per un suicidio e non particolarmente approfondite per un'ipotesi di omicidio. Questo è quello che appare. Se ci fosse stata la convinzione del suicidio, sembra che tutti gli approfondimenti siano stati a quel punto superflui.

  ANTONINO NASTASI, sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze. Posso dirle una cosa? Se io tornassi indietro e trovassi una situazione di questo tipo, io farei esattamente le stesse cose, nel senso che prenderei computer, prenderei...

  MARCO LACARRA. Non farebbe distruggere i fazzolettini, questo è sicuro. Almeno quello non lo farebbe fare.

  ANTONINO NASTASI, sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze. Io non lo sapevo. Io mi sono ritrovato il provvedimento del dottor Natalini di distruzione dei fazzolettini. Ero in ferie il 14 agosto del 2013. Peraltro, il collega lo ha spiegato.

  MARCO LACARRA. È noto che quando c'è un suicidio, le cause sono legate a un deficit psichico, come per persone in cura o che abbiano dei gravi deficit psicologici, o delusioni affettive oppure una situazione patrimoniale non florida. Un'altra ipotesi può essere – come sappiamo, poiché è Pag. 40successo anche nella storia della nostra Repubblica – per vessazioni di natura giudiziaria o comunque preoccupazioni giudiziarie. Può capitare e sappiamo che è accaduto anche con personalità della finanza del nostro Paese in un momento storico che tutti noi ricordiamo.

  ANTONINO NASTASI, sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze. Anche con miei colleghi.

  MARCO LACARRA. Se escludiamo la questione giudiziaria, perché era una sua preoccupazione, ma non era indagato e non era intercettato – è un fatto comunque serio quello di essere sottoposto a una perquisizione, ma non è sicuramente indicativo di un procedimento penale a suo carico –, e se le questioni di cuore le abbiamo eliminate a priori, resta lo stato patrimoniale. Torno alla domanda che aveva fatto in maniera più diretta il collega Ferri sull'indagine patrimoniale e sui rapporti con Mussari. Le chiedo se voi avete escluso totalmente che ci potessero essere rapporti di natura patrimoniale con Mussari e se di questi avete trovato traccia nel corso delle vostre indagini sul Monte Paschi di Siena. Le chiedo, quindi, se vi erano delle operazioni particolari non particolarmente trasparenti che avessero interessato Rossi.

  ANTONINO NASTASI, sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze. Con riferimento ai rapporti patrimoniali con Mussari, noi non li investigammo. Forse li avremmo dovuti investigare? Non lo so. Certamente voi avete agli atti che fu fatta una rogatoria allo IOR per capire se vi fossero dei terzi che erano titolari fittizi di conti che poi erano in qualche modo riconducibili ad alti dirigenti del Monte dei Paschi, ma questa cosa fu esclusa. Sempre con riferimento alle persone sottoposte a indagini, furono fatte delle rogatorie per l'individuazione di conti correnti e la movimentazione dei conti correnti. Non mi pare che ci siano collegamenti tra le altre persone indagate nelle altre indagini sul Monte e il dottor Rossi. In realtà – forse la volta scorsa non sono stato chiaro – noi ci interrogavamo sulla «cavolata». Come ho detto la volta scorsa, la cosa che ci veniva immediata, che poi fu esclusa, era la rivelazione al giornalista di quello che era accaduto all'interno del consiglio di amministrazione del 28 febbraio 2013 presso Banca Monte dei Paschi. Lei può dire: «L'avreste dovuto fare» e probabilmente avremmo dovuto fare una valutazione su un'indagine patrimoniale. Credo che qualcosa vi sia, però su questo dovrei rispondere in seduta segreta.

  INGRID BISA. Grazie mille, presidente. Grazie, procuratore. Ho un paio di domande. Inizialmente, quando ha risposto al collega Migliorino sulla questione del sequestro dei computer, lei ha fatto un passaggio dicendo: «MPS era un soggetto terzo», se non ricordo male. Io volevo capire questo. Inizialmente il fascicolo è stato aperto per istigazione al suicidio e voi ci avete spiegato che era solamente una formalità per una questione di spese di giustizia, però comunque era un fascicolo di istigazione al suicidio. Se è un fascicolo di istigazione al suicidio e lei qui ci dice che MPS era un soggetto terzo, l'istigazione potrebbe essere avvenuta proprio da MPS. Invece lei, in base a quello che ha detto prima, rispondendo al collega Migliorino, sembra proprio escludere questa ipotesi proprio per la terzietà di questo soggetto. Volevo chiederle se può farmi comprendere questo passaggio. Grazie.

  ANTONINO NASTASI, sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze. Sì, onorevole, il soggetto terzo, per chi non è aduso a cose tecniche, è un soggetto non sottoposto a indagine. In questo senso è soggetto terzo. L'indagine era a carico di ignoti. Le persone che potevano essere coinvolte in un'attività investigativa, che si sarebbe dovuta effettuare ai sensi dell'articolo 360 del codice di procedura penale, cioè atti irripetibili, era ovviamente la famiglia. Se io come pubblico ministero e come Polizia giudiziaria vado a fare perquisizioni presso un soggetto terzo, cioè non parte del procedimento, è soggetto terzo in quel senso. Monte dei Paschi non Pag. 41è parte del procedimento penale, perché il procedimento è iscritto a ignoti, quindi non c'è un indagato, e le persone offese di quel procedimento sono i familiari di Rossi e non Monte dei Paschi. Rispetto al dato procedurale MPS è soggetto terzo. Le faccio un esempio. Non sono sottoposto a indagine – prendo me come esempio – e la Polizia giudiziaria una bella mattina spunta a casa mia e mi perquisisce come soggetto terzo rispetto all'attività investigativa che viene posta in essere. In questo senso sono soggetto terzo. In quel caso non devono starci gli avvocati delle persone indagate o gli avvocati delle persone offese, ma il soggetto che è sottoposto a perquisizione ha facoltà di farsi assistere da persona di sua fiducia. Questo prevede il codice.

  INGRID BISA. Un altro passaggio. Lei prima, facendo riferimento ai verbali di sommarie informazioni, dice: «I verbali di sommarie informazioni sono riassuntivi», però poi ha fatto anche un passaggio dicendo: «In quel verbale, se avessero detto quella cosa, io l'avrei scritta perché sono minuzioso». O il verbale è sommario e nella sommarietà dei fatti non dico che venga meno la minuziosità, però proprio per il senso della sommarietà le cose vengono inserite in maniera più generica, o il verbale deve essere minuzioso. Volevo capire cosa intendeva in un senso e cosa intendeva nell'altro.

  ANTONINO NASTASI, sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze. Il verbale è in forma riassuntiva nel senso che vengono riassunte le dichiarazioni che rende la persona che viene assunta a sommarie informazioni o che viene interrogata, cercando di non omettere le circostanze che vengono riferite. Se io riassumo in questo momento la mia audizione, si riassume quello che io ho detto nel modo più preciso possibile. Faccio un esempio: se io assumo una persona a sommarie informazioni e quella persona mi riferisce una circostanza che può essere di rilievo, io la inserisco immediatamente a verbale, ma se, invece, la persona mi dice una stessa identica circostanza che mi ha riferito con altre parole due minuti prima, la metto una volta sola, non è che la ribadisco. Non so se sono chiaro. Se una persona mi dice una circostanza aliena rispetto a quello che ha detto prima, ovviamente a verbale va messa. Io non faccio una valutazione sulla rilevanza o meno dell'informazione che mi viene data. È un'informazione che io devo inserire comunque a verbale, anche se fosse irrilevante, perché quella persona me l'ha riferito. Ad esempio, nel procedimento Monte dei Paschi alcune delle sommarie informazioni che avevano un certo rilievo sono state registrate e nonostante quello è stato redatto verbale riassuntivo. Gli interrogatori di Mussari, di Vigni, di Baldassarri e di tanti altri sono stati registrati, ma nonostante quello è stato fatto comunque un verbale riassuntivo che in qualche modo dà conto di quello che la persona che viene sentita ha riferito. Poi ciascuno si regola a modo suo. Io le posso dire che sono veramente maniacale, sono minuziosissimo. Poi c'è chi riassume in un certo modo e chi riassume in un altro modo, poiché ciascuno di noi ha un modo suo di verbalizzare. Io sono molto attento quando verbalizzo. Anzi, non solo sono molto attento quando verbalizzo, ma ovviamente quello che viene verbalizzato, prima di essere sottoscritto, viene letto alla persona che viene sentita. Le dico che sono così minuzioso perché non solo glielo leggo, ma glielo stampo e glielo faccio leggere. Quindi la persona lo legge due volte prima di firmarlo.

  INGRID BISA. Faccio una domanda secca anche se ha parzialmente risposto prima a dei colleghi. Lei pensa di aver svolto in maniera corretta il suo ruolo durante tutta l'attività di indagine in riferimento a questo procedimento che sta nuovamente esaminando la Commissione d'inchiesta?

  ANTONINO NASTASI, sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Firenze. Onorevole, normalmente non mi do i voti per cui l'ho fatto bene o meno. Semplicemente l'attività investigativa che uno ha posto in essere poi viene posta al Pag. 42vaglio di un giudice. I due giudici che si sono occupati di questa vicenda hanno detto che veniva posta in essere una minuziosa attività investigativa. Queste non sono parole mie, ma sono parole dei due giudici. Questo non significa difendere a spada tratta il proprio lavoro, perché, come ho detto, il mestiere che facciamo noi è a rischio errore ogni giorno. Noi siamo a rischiare ogni giorno e non è facile, perché noi valutiamo comportamenti di uomini e di donne. Per quanto mi riguarda, il procedimento non è un numero e basta, è una persona. Per questo motivo, quando faccio un'attività investigativa, provo a essere attento. Questo non significa che non abbia commesso errori. Probabilmente penso di commettere errori tutti i giorni e probabilmente posso dire che magari, tornando indietro, avrei potuto fare questo o avrei potuto fare quell'altro. Probabilmente anche in questa vicenda potrei dire, per essere il più preciso possibile e per evitare dietrologie e retropensieri, che magari si sarebbe potuto fare in un modo diverso. Io non difendo questo lavoro a spada tratta, ma non difendo a spada tratta neanche questa attività.

  PRESIDENTE. Dottore, siccome abbiamo poco tempo, mi permetto di invitare ad essere sintetici anche nelle risposte. Propongo di passare in seduta segreta.

  (Così rimane stabilito. I lavori della Commissione proseguono in seduta segreta, indi riprendono in seduta pubblica)

  PRESIDENTE. Ringraziamo il dottor Nastasi e dichiaro conclusa l'audizione. Comunico che l'ufficio di presidenza integrato dai rappresentanti dei gruppi, nella riunione tenutasi il 3 agosto 2021, aveva convenuto che la Commissione si avvalesse, ai sensi dell'articolo 21 del regolamento interno, della collaborazione della dottoressa Bruna Albertini. Ricordo che la collaborazione sarà a tempo parziale e a titolo gratuito per la durata della legislatura.

  La seduta termina alle 14.55.