XVIII Legislatura

Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ad esse correlati

Resoconto stenografico



Seduta n. 146 di Mercoledì 12 gennaio 2022

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
Vignaroli Stefano , Presidente ... 3 

Audizione del Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Salerno, Giuseppe Borrelli sul tema del traffico transfrontaliero di rifiuti:
Vignaroli Stefano , Presidente ... 3 
Borrelli Giuseppe , Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Salerno ... 3 
Vignaroli Stefano , Presidente ... 4 

(I lavori proseguono in seduta segreta, indi riprendono in seduta pubblica). ... 5 

Vignaroli Stefano , Presidente ... 5 
Borrelli Giuseppe , Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Salerno ... 5 
Vignaroli Stefano , Presidente ... 5 
Borrelli Giuseppe , Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Salerno ... 5 
Vignaroli Stefano , Presidente ... 5 
Borrelli Giuseppe , Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Salerno ... 5 
Vignaroli Stefano , Presidente ... 5 
Borrelli Giuseppe , Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Salerno ... 5 
Vignaroli Stefano , Presidente ... 5 
Borrelli Giuseppe , Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Salerno ... 5 
Vignaroli Stefano , Presidente ... 5 
Borrelli Giuseppe , Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Salerno ... 5 
Vignaroli Stefano , Presidente ... 6 
Borrelli Giuseppe , Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Salerno ... 6 
Vignaroli Stefano , Presidente ... 6 
Borrelli Giuseppe , Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Salerno ... 6 
Vignaroli Stefano , Presidente ... 6 
Borrelli Giuseppe , Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Salerno ... 6 
Vignaroli Stefano , Presidente ... 6 
Borrelli Giuseppe , Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Salerno ... 6 
Vignaroli Stefano , Presidente ... 6 
Borrelli Giuseppe , Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Salerno ... 6 
Vignaroli Stefano , Presidente ... 6 
Licatini Caterina (M5S)  ... 6 
Borrelli Giuseppe , Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Salerno ... 6 
Licatini Caterina (M5S)  ... 7 
Borrelli Giuseppe , Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Salerno ... 7 
Licatini Caterina (M5S)  ... 7 
Borrelli Giuseppe , Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Salerno ... 7 
Vignaroli Stefano , Presidente ... 7 
Nugnes Paola  ... 7 
Borrelli Giuseppe , Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Salerno ... 7 
Nugnes Paola  ... 7 
Borrelli Giuseppe , Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Salerno ... 7 
Vignaroli Stefano , Presidente ... 7 
Zolezzi Alberto (M5S)  ... 7 
Borrelli Giuseppe , Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Salerno ... 7 
Vignaroli Stefano , Presidente ... 7 
Iannone Antonio  ... 7 

(I lavori proseguono in seduta segreta, indi riprendono in seduta pubblica). ... 8 

Vignaroli Stefano , Presidente ... 8

Testo del resoconto stenografico

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE
STEFANO VIGNAROLI

  La seduta comincia alle 13.40.

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche mediante l'attivazione degli impianti audiovisivi a circuito chiuso e la trasmissione streaming sulla web-tv della Camera dei deputati. Non essendovi obiezioni ne dispongo l'attivazione.

  (Così rimane stabilito).

Audizione del Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Salerno, Giuseppe Borrelli sul tema del traffico transfrontaliero di rifiuti.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'audizione del Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Salerno, Giuseppe Borrelli. L'audizione rientra nell'ambito dell'approfondimento che la Commissione sta svolgendo sul fenomeno del traffico illecito transfrontaliero dei rifiuti, con riferimento alla vicenda connessa all'operazione tra la Sra (Sviluppo risorse ambientali) di Polla e la società tunisina Soreplast, che ha portato al sequestro in Tunisia di oltre 200 container provenienti dal porto di Salerno. Comunico che l'audito ha preso visione della disciplina relativa al regime di pubblicità del resoconto stenografico della seduta. Quindi, ringrazio e invito il nostro ospite a svolgere una relazione e poi, eventualmente, per alcuni approfondimenti faremo delle domande. Prego.

  GIUSEPPE BORRELLI, Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Salerno. Innanzitutto, buonasera a tutti. La vicenda sulla quale sono stato convocato è venuta all'attenzione della procura di Salerno, esclusivamente a seguito di notizie di carattere giornalistico, sulla base delle quali sia la procura di Salerno, che la procura di Potenza, nel cui distretto rientra materialmente la sede della Sra, hanno iscritto un procedimento penale per traffico di rifiuti, dato che dagli articoli pubblicati si evinceva che questo era l'oggetto della vicenda. Perché procede Salerno? Perché, trattandosi di reato di traffico di rifiuti, il luogo di consumazione del reato è l'ultimo in cui si è verificata parte della condotta. Quindi, trattandosi in particolare di una delle condotte previste dall'articolo 452-quaterdecies, costituita dalla spedizione dei rifiuti, la spedizione si era verificata, come spesso avviene in realtà, dal porto di Salerno. Vi è stato un Regolamento di competenze, in qualche maniera, con la procura di Potenza e si è concordato di suddividere gli ambiti investigativi sui quali ciascuno ha proceduto. Comunque, abbiamo proceduto di comune accordo anche attraverso tutta una serie di attività congiunte, acquisizioni documentali e così via. Il punto evidente, necessario alla prosecuzione delle indagini, è quello della caratterizzazione dei rifiuti. I rifiuti si trovano in Tunisia, per la verità, o meglio, si trovavano per le motivazioni che dirò tra breve in due luoghi diversi della Tunisia e affinché possa materialmente ipotizzarsi il reato di traffico, con delle aggiunte che farò comunque nella parte segreta dell'audizione, è necessario conoscere che cosa è stato spedito in Tunisia a fronte di ciò che avrebbe potuto essere Pag. 4ivi spedito. Il volume complessivo dei rifiuti pervenuti in Tunisia ammonta a 282 container, per circa 7.891 tonnellate di rifiuti. Vi sono state due spedizioni, una delle quali ha raggiunto gli stabilimenti della Soreplast, dove questi rifiuti avrebbero dovuto essere trattati, dopodiché i rifiuti sono stati bloccati presso lo stabilimento Soreplast. Questa spedizione riguardava in particolare 70 container. Gli altri 212 container, viceversa, non sono mai giunti presso lo stabilimento, presso l'impianto Soreplast, ma sono stati bloccati al porto di Sousse e giacciono ancora lì. Perché dico che giacevano in due luoghi diversi e non più? Perché, recentemente, sempre da fonti giornalistiche, abbiamo appreso che i container giunti con la prima spedizione, cioè i 70 container giunti materialmente presso l'impianto Soreplast, sono stati oggetto di un incendio. La questione coincide temporalmente, ovviamente più di questo al momento non possiamo dire, e materialmente con una fase particolare del processo e del procedimento teso al recupero, al rientro in Italia di questi rifiuti. Rientro in Italia che è necessario, per le considerazioni che svilupperò tra poco, proprio per fare la caratterizzazione di cui parlavo prima. Perché cosa è accaduto? La Regione Campania ha preso contatti con la Tunisia per poter ottenere, anche a seguito di pressioni della Tunisia, la restituzione dei container che ivi erano stati spediti. Contro le delibere, contro i provvedimenti della Regione Campania era stato proposto ricorso al giudice amministrativo da parte della SRA che, all'esito delle procedure giurisdizionali, aveva rigettato i ricorsi dalla stessa presentati. Dopo il rigetto del ricorso da parte del giudice amministrativo si è verificato questo incendio presso gli impianti della Soreplast. Questi sono i fatti. Le notizie giornalistiche originarie indicavano anche il coinvolgimento in questo traffico di rifiuti di autorità politico-amministrative, tant'è che tra i vari soggetti arrestati dall'autorità giudiziaria tunisina vi era anche un Ministro. Da fonti giornalistiche sembrerebbe che le indagini svolte dalla magistratura tunisina avrebbero riguardato anche rappresentanti del corpo diplomatico in Italia, ma non a livello consolare. Tutte queste notizie, come credo vi abbia già fatto sapere il collega Francesco Curcio, non hanno trovato alcuna conferma nell'ambito di una riunione in teleconferenza tenutasi, mi sembra, nel dicembre del 2021, esattamente il 15 dicembre 2021. Tale riunione è stata organizzata da Eurojust e ha interessato la procura di Salerno, la procura di Potenza e le autorità giudiziarie tunisine. In sostanza, le autorità giudiziarie tunisine non hanno ritenuto di fornire informazioni dettagliate sui soggetti coinvolti nelle loro indagini, riservandosi di trasmettere copia degli atti del procedimento. Il problema è che la caratterizzazione dei rifiuti deve avvenire secondo la metodologia di classificazione valida a livello europeo, a livello italiano e a livello europeo, altrimenti sarebbe difficile utilizzare i risultati dell'operazione di caratterizzazione a fini processuali. Quindi, abbiamo chiesto alle autorità tunisine di poter partecipare alle operazioni di caratterizzazione attraverso un nostro consulente. Anche su questo le autorità tunisine si sono riservate di fornirci una risposta. Ora, per la verità, abbiamo ritenuto allo stato di soprassedere perché se questi rifiuti, come sembra, torneranno in Italia avremo modo di poterli esaminare. Questa è la parte assolutamente chiara della vicenda. Credo di avervi detto che la SRA era già coinvolta in altre attività di traffico di rifiuti per le quali si trova attualmente a giudizio innanzi al tribunale di Salerno. Si tratta di un traffico diretto in altre regioni d'Italia, tra l'altro gestito dalla procura di Salerno, in un momento in cui la SRA era ancora radicata nel territorio del distretto di corte di appello di Salerno perché Polla, per effetto della modifica delle circoscrizioni giudiziarie, è passata qualche anno fa dal distretto di Salerno al distretto di Potenza. Comunque, c'è questo procedimento che si trova in fase dibattimentale. Possiamo continuare in seduta segreta?

  PRESIDENTE. Sì, certo.

Pag. 5

  (I lavori proseguono in seduta segreta, indi riprendono in seduta pubblica).

  PRESIDENTE. Un'altra domanda sul Ministero perché fino ad ora abbiamo parlato delle Regioni. Confermate che per vari trattati, compresa la Convenzione di Basilea, lo Stato italiano ha delegato le Regioni? In questo caso, l'ente preposto è la Regione Campania?

  GIUSEPPE BORRELLI, Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Salerno. Sì. Certo.

  PRESIDENTE. Perfetto. In tutto questo, il Ministero è intervenuto solamente dopo, quando è scoppiato il caso, oppure già nella fase preliminare era stato coinvolto, in qualche modo, seppur marginalmente?

  GIUSEPPE BORRELLI, Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Salerno. No, non è stato coinvolto in nessun modo nella fase iniziale. La fase iniziale è stata gestita tutta quanta a livello regionale.

  PRESIDENTE. Perfetto. Abbiamo tutti capito che è importante che la caratterizzazione sia fatta con gli standard dovuti, quindi l'ideale sarebbe quello di avere il rifiuto per poterlo analizzare. Per quanto riguarda la Tunisia voi, seppur molto vaghi, avete raggiunto degli accordi? Vi devono comunicare qualcosa entro una data oppure no?

  GIUSEPPE BORRELLI, Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Salerno. No. Guardi, tecnicamente le conclusioni sono state le seguenti: le autorità italiane restano disponibili a fornire la loro assistenza alla Tunisia, tuttavia le autorità tunisine, attualmente, non hanno alcuna richiesta di cooperazione giudiziaria nei confronti dell'Italia, in quanto le loro indagini sono già chiuse. Secondo punto: le autorità tunisine ritengono che non via sia alcun ostacolo legale all'esecuzione delle rogatorie italiane e le seguiranno il prima possibile. Per quanto riguarda la richiesta di inviare un esperto italiano in Tunisia per esaminare i rifiuti, le autorità tunisine ritengono che anche tale richiesta possa essere, in linea di principio, eseguita nell'ambito della rogatoria. L'Italia invierà a breve, via Eurojust, una richiesta formale via email, indicando alcune possibilità per la visita che si svolgerà non prima della fine di gennaio 2022 e le persone che parteciperanno. Le autorità tunisine competenti ne valuteranno quindi la fattibilità e concorderanno una data comune. Quindi, voglio dire, l'autorità tunisina, in realtà, al di là di queste parole, non ha assunto alcun impegno e alcuna tempistica, soprattutto...

  PRESIDENTE. Ma l'accordo Eurojust lo raccomanda, lo impone?

  GIUSEPPE BORRELLI, Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Salerno. No, l'accordo Eurojust non impone nulla, perché tra l'altro la Tunisia non ha neanche una rappresentanza presso Eurojust.

  PRESIDENTE. Quindi, non c'è nessuna norma internazionale o accordo internazionale, per imporre alla Tunisia di...

  GIUSEPPE BORRELLI, Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Salerno. No, esiste un trattato di cooperazione giudiziaria tra Italia e Tunisia.

  PRESIDENTE. Però, se uno si rifiuta, non ci sono dei passaggi successivi per imporre questa cosa?

  GIUSEPPE BORRELLI, Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Salerno. No, ma a livello diplomatico credo esista la possibilità di fare delle pressioni. Ad ogni modo, abbiamo pensato che sarebbe stato più semplice procedere all'esame dei rifiuti in Italia, una volta restituiti dalla Tunisia. Non ci siamo molto agitati perché avevamo ricevuto assicurazione da parte della Regione e della Polizia giudiziaria sul fatto che questi rifiuti sarebbero stati restituiti.

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  PRESIDENTE. Quindi, a livello giudiziario non interessa tanto sapere cosa stanno facendo le autorità tunisine, ma avere il corpo del reato per poterlo analizzare?

  GIUSEPPE BORRELLI, Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Salerno. Sì, esattamente.

  PRESIDENTE. È corretto dire così?

  GIUSEPPE BORRELLI, Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Salerno. Sì. In ogni caso, se ci inviano le carte relative alle indagini che loro hanno svolto potremmo eventualmente ipotizzare il concorso in un reato italiano anche di soggetti stranieri, ma questo è un dato eventuale.

  PRESIDENTE. È un di più?

  GIUSEPPE BORRELLI, Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Salerno. È un di più, esattamente. L'interesse della Tunisia è di restituire i rifiuti.

  PRESIDENTE. Noi sicuramente cercheremo, nei limiti del nostro potere, di fare qualcosa, anche se si potrebbe fare un baratto del tipo: voi ci date tutte le informazioni e noi vi riprendiamo il prima possibile i rifiuti.

  GIUSEPPE BORRELLI, Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Salerno. Guardi, io credo che la Tunisia abbia semplicemente l'interesse a liberarsi dei rifiuti, non credo sia particolarmente sensibile allo svolgimento di indagini nei confronti della SRA. Credo che gli accordi tra Regione Campania e Tunisia siano in fase di ultimazione. Il vero problema, che io ravviso, riguarda l'integrità di questi rifiuti che si trovano all'interno di container; nel momento in cui arriveranno noi li esamineremo. Ovviamente, in questi mesi non siamo stati con le mani in mano, abbiamo lavorato e abbiamo un'idea chiara su cosa faremo nel momento in cui avremo la prova di una determinata classificazione dei rifiuti. Credo che il vero pericolo in questo momento sia costituito dall'integrità di questi rifiuti; così come sono stati incendiati presso l'impianto della Soreplast, potrebbero essere incendiati anche presso il porto di Sousse e ciò sarebbe veramente ostativo alla prosecuzione delle attività investigative.

  PRESIDENTE. Quindi a livello giudiziario non è ancora ufficialmente stabilito che quei rifiuti non corrispondono...

  GIUSEPPE BORRELLI, Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Salerno. No, certamente è così. Abbiamo una comunicazione delle autorità tunisine secondo cui i rifiuti non corrispondono a quanto è stato dichiarato. Al di là di questa considerazione, rimane comunque il fatto che la disponibilità di questi rifiuti potrebbe essere significativa al fine di determinarne la provenienza. Se, ad esempio, troviamo un contenitore di materiale radioattivo che proviene da una determinata azienda mi sembra un fatto abbastanza significativo anche per quanto riguarda l'ulteriore prosecuzione delle indagini.

  PRESIDENTE. Bene, io non ho altre domande, a parte quelle sulla documentazione. Ci riaggiorneremo per approfondire l'allegato 7, le fideiussioni e i movimenti bancari. Prego, onorevole Licatini.

  CATERINA LICATINI. Sì, grazie. Non è stato detto se il carico che è giunto in Tunisia era coperto da fideiussione. Se questo carico tornerà in Italia ci sarà una gestione di questi rifiuti? C'è già una programmazione, un piano eventuale?

  GIUSEPPE BORRELLI, Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Salerno. Per quanto riguarda la prima domanda, quella relativa alla fideiussione, su questo mi riservo perché, francamente, non ho personalmente approfondito la vicenda che è seguita da alcuni sostituti. Riguardo alla seconda domanda, l'argomento è stato affrontato anche in termini più generali perché la Tunisia non è l'unico Paese verso cui dal porto di Salerno sono partiti i container contenenti rifiuti. Abbiamo una situazione Pag. 7analoga, per esempio, con la Bulgaria che ci ha già restituito qualche container contenenti rifiuti: la vicenda è del tutto sovrapponibile a quella di cui ci stiamo occupando. La questione è delicata perché mantenere questi container presso il porto di Salerno costa una cifra giornaliera significativa. Nell'ambito di alcune recenti riunioni con l'ASL abbiamo stabilito, per ovvi motivi, che la caratterizzazione debba in questo caso avvenire presso il porto di Salerno. Infatti, sulla base di quello che è accaduto presso l'impianto della Soreplast, sarebbe alquanto imprudente prevedere il trasporto dei container presso gli stabilimenti della SRA e procedere lì alla caratterizzazione come si è fatto in altri casi.

  CATERINA LICATINI. Dovrebbe garantire anche tempi più celeri questo tipo di gestione.

  GIUSEPPE BORRELLI, Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Salerno. Ci vogliono sei mesi.

  CATERINA LICATINI. Una curiosità, il carico della Bulgaria è stato caratterizzato? Visto che è analogo che cosa avete trovato?

  GIUSEPPE BORRELLI, Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Salerno. Si dovrebbe trattare di materiale plastico, non erano rifiuti pericolosi. Anche su questo sono in corso attività investigative in fase piuttosto avanzata.

  PRESIDENTE. C'è la senatrice Nugnes collegata da remoto che, proprio per questo motivo, non ha potuto ascoltare la parte segreta.

  PAOLA NUGNES. Buongiorno. Innanzitutto, non c'è modo per poter fare la caratterizzazione in contraddittorio sul posto? Cosa avverrà nell'ipotesi in cui dovessero corrispondere a quanto dichiarato dalla società che ha spedito?

  GIUSEPPE BORRELLI, Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Salerno. Senatrice, per quanto riguarda la prima questione, evidentemente, la risposta è affermativa, cioè è chiaro che si possono fare lì in contraddittorio, tranquillamente. Si potrebbero fare lì in contraddittorio se le autorità tunisine ci autorizzassero la rogatoria. Però la rogatoria è stata mandata ormai molti mesi fa all'autorità tunisina e la Tunisia non ci ha neanche trasmesso la copia degli atti del procedimento. La disponibilità ribadita nella riunione del 15 dicembre 2020 è una disponibilità di cui noi abbiamo preso atto, ma che fino ad ora non è stata in alcun modo concretizzata. Per quanto riguarda l'altra questione, abbiamo ragionevoli motivazioni di ritenere che i rifiuti non corrispondano al codice indicato sulla documentazione relativa alla spedizione transfrontaliera.

  PAOLA NUGNES. La ringrazio. Chiaramente si tratta di un presupposto non verificato, era questo il motivo della domanda.

  GIUSEPPE BORRELLI, Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Salerno. È chiaro, non è verificato.

  PRESIDENTE. Però è importante sapere le cose, anche a fini processuali. Prego, onorevole Zolezzi.

  ALBERTO ZOLEZZI. Grazie molte, Procuratore. Volevo chiederle se nel suo distretto di competenza ha notato durante la pandemia qualche criticità relativa alla gestione dei rifiuti sanitari a rischio infettivo.

  GIUSEPPE BORRELLI, Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Salerno. No, guardi, allo stato non ci risultano questioni o problematiche specifiche sull'argomento. Abbiamo tutta una serie di attività investigative, in parte anche già esitate e concluse anche con misure cautelari, ma questo specifico profilo non è mai emerso.

  PRESIDENTE. Prego, senatore Iannone.

  ANTONIO IANNONE. Grazie Presidente. Saluto il procuratore di Salerno e lo ringrazioPag. 8 per la disponibilità. Volevo approfondire un unico aspetto perché molte questioni sono state già affrontate grazie alle domande del Presidente e dei colleghi. Lo vorrei fare in segreta perché attiene alla parte che il Procuratore ci ha riferito proprio in seduta segreta.

  (I lavori proseguono in seduta segreta, indi riprendono in seduta pubblica).

  PRESIDENTE. Ritorniamo in seduta pubblica. Nel ringraziare il Procuratore, dichiaro conclusa la seduta.

  La seduta termina alle 14.45.