XVIII Legislatura

Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ad esse correlati

Resoconto stenografico



Seduta n. 78 di Mercoledì 8 luglio 2020

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
Vignaroli Stefano , Presidente ... 3 

Seguito dell'esame della proposta di relazione sulla gestione dei rifiuti legata all'emergenza COVID-19 (Relatori: on. Vignaroli, sen. Berutti, on. Vianello) (Seguito dell'esame e conclusione) :
Vignaroli Stefano , Presidente ... 3 
Zolezzi Alberto (M5S)  ... 3 
Vignaroli Stefano , Presidente ... 5 
Braga Chiara (PD)  ... 5 
Vignaroli Stefano , Presidente ... 5 
Muroni Rossella (LeU)  ... 6 
Vignaroli Stefano , Presidente ... 6 
Patassini Tullio (LEGA)  ... 6 
Vianello Giovanni (M5S)  ... 7 
Vignaroli Stefano , Presidente ... 7

Testo del resoconto stenografico

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE
STEFANO VIGNAROLI

  La seduta comincia alle 9.10.

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche mediante l'attivazione degli impianti audiovisivi a circuito chiuso e la trasmissione streaming sulla web-tv della Camera dei deputati.

  (Così rimane stabilito).

Seguito dell'esame della proposta di relazione sulla gestione dei rifiuti legata all'emergenza COVID-19 (Relatori: on. Vignaroli, sen. Berutti, on. Vianello).

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito dell'esame della proposta di relazione sulla gestione dei rifiuti legati all'emergenza Covid-19. Ricordo che nella seduta del 30 giugno 2020 era stata approvata da me e dagli altri relatori, senatore Berutti e onorevole Vianello, una proposta di relazione. Sulla base delle osservazioni delle proposte di modifica pervenute, con i due relatori abbiamo poi predisposto un nuovo testo che è già stato trasmesso a tutti i componenti della Commissione. I deputati Zolezzi e Patassini hanno così ritirato le proprie proposte emendative. Avverto pertanto che, in assenza di obiezioni, porrò direttamente in votazione il nuovo testo della proposta di relazione. Chiedo se ci sono richieste di svolgimento di dichiarazioni di voto. Prego, onorevole Zolezzi.

  ALBERTO ZOLEZZI. Grazie, presidente. Ringrazio i relatori. Ringrazio anche gli operatori del settore ambientale. I servizi di igiene urbana sono proseguiti. La gestione ambientale è proseguita in sicurezza per l'ambiente e la salute durante questa grave pandemia causata da un nuovo virus che presenta aspetti ancora non noti. Cosa è noto, invece? È noto che la produzione dei rifiuti è calata. Dalle prospettive di Althesys di circa 2,36 milioni di rifiuti in meno ogni mese, tra rifiuti speciali e rifiuti solidi urbani, ISPRA (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) ci ha detto, dai dati documentati sui rifiuti solidi urbani, che c'è stata una riduzione di 500 mila tonnellate. Abbiamo visto città come Roma con il 25 per cento in meno dei rifiuti prodotti, Torino con il 10 per cento in meno; per cui non c'è bisogno di ulteriori impianti, anche perché, per esempio, in Italia abbiamo ben 435 inceneritori con una capacità residua che si è accresciuta senza precedenti durante questa crisi. Siamo quasi a 5 milioni di tonnellate per il 2020. Non è andato in crisi il settore dei rifiuti, gli impianti hanno resistito. La capacità residua per gli specifici rifiuti a rischio infettivo sanitario è rimasta superiore a 200 mila tonnellate rispetto alle classiche 170 mila tonnellate, più altre 50-100 mila circa. Per quanto riguarda questi rifiuti a rischio infettivo, che hanno una valenza sanitaria importante, si stima che il 25 per cento delle diossine emesse negli Stati Uniti da loro combustione siano derivate da rifiuti a rischio infettivo su tutte le diossine emesse, secondo l'ente di protezione ambientale americana. Nelle audizioni si è parlato di sterilizzazione in situ, un procedimento banale, ma che consente di eliminare la pericolosità dei rifiuti sanitari direttamente presso le strutture ospedaliere, Pag. 4 trattando i rifiuti subito in giornata senza far circolare i rifiuti infetti per le strade del nostro Paese. I rifiuti, in teoria, potrebbero diffondere virus o altri germi, anche se questa permanenza vitale del virus non è ancora chiaramente collegata a contagiosità. Con l'articolo 30-bis del decreto-legge «Liquidità» è stato consentito di avviare alla filiera dei rifiuti urbani quelli sterilizzati in situ, con minori costi e inalterata sicurezza. In merito alle importanti osservazioni del Procuratore generale della Suprema Corte di Cassazione Salvi, va rilevato che gli impianti di sterilizzazione in situ sono attivi previa comunicazione, come è indicato nel DPR n. 254 del 2003. Essi vanno gestiti e tenuti secondo il DPR stesso e la norma tecnica UNI 10384. L'assimilazione avviene solo dopo sterilizzazione, processo definito «sicuro» anche dal presidente dell'ISS (Istituto Superiore di Sanità), Brusaferro. Di fatto, l'articolo 9, comma 1, del DPR e l'articolo 11, comma 3, lettera a), prevedono lo smaltimento del rifiuto sterilizzabile come assimilabile all'urbano (CER 20.03.01). L'assimilazione dipende dai regolamenti comunali; il decreto «Liquidità» rende semplicemente operativa la teoria. Esistono documenti in merito ai rifiuti lavorati, anche se si potrebbe migliorare con la rendicontazione annuale dei rifiuti sterilizzati da comunicare a ISPRA e inserire in una banca dati. Nel decreto «Rilancio» è stato abrogato l'articolo 113-bis del decreto «Cura Italia», dove era stato inserito un articolo che ha modificato in maniera permanente, in teoria, la legge ambientale per aumentare in via definitiva, cioè per sempre, a prescindere dalla sindrome Covid-19, i limiti quantitativi e temporali fissati per il deposito temporaneo dei rifiuti presso il luogo di produzione per il tempo strettamente necessario allo smaltimento e al recupero. Il deposito, proprio per questa provvisorietà in Italia, può essere effettuato liberamente in deroga alla regola comunitaria; per cui ogni operazione di gestione dei rifiuti deve essere autorizzata dall'autorità competente. Avendo visto che questa previsione iniziale di aumento dei rifiuti non c'è stata, che gli impianti non sono stati in sofferenza particolare, si è riusciti ad abrogare con il decreto «Rilancio». È un testo che, come tutti sanno, è sottoposto all'approvazione della questione di fiducia, confidiamo però che venga approvato presto. Anche riguardo ai rifiuti legati all'emergenza, a guanti e mascherine, le stime sono cambiate. Da questa forbice che arrivava a fine anno a 450 mila tonnellate aggiuntive di questi presidi o dispositivi vari, si è visto che anche dopo le affermazioni dell'OMS (Organizzazione mondiale della sanità) i guanti, che costituivano la quantità maggiore (due su tre tonnellate) e ne erano previsti almeno 200 mila tonnellate in più, sono stati ridotti nella loro efficacia ed è stato comunicato che non servono a livello comunitario per utilizzi aggiuntivi rispetto a quelli classici, che, invece, a livello di struttura ospedaliera sono necessari; per cui, di queste 200 mila tonnellate di guanti previsti, probabilmente la quantità sarà decisamente inferiore. Anche sulle mascherine e i prodotti lavabili si potrà fare molto per ridurli. Nelle audizioni si è parlato anche di inquinamento e del suo possibile ruolo nel peggioramento della pandemia. Se la predisposizione a infezioni, a malattie, a forme virali più gravi per le persone esposte a inquinamento è acclarata, il trasporto è stato sottoposto a importanti studi pubblicati su riviste peer review, come Environmental Research, che ha effettuato uno studio sul virus trovato nel particolato di Bergamo. ISPRA svolgerà ulteriori indagini insieme all'ISS e all'ENEA (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile) sullo studio «Pulvirus», anche se altri fenomeni, come i focolai nei macelli in provincia di Mantova dovranno essere studiati soprattutto per un possibile ruolo dell'inquinamento indoor. Questa relazione, comunque, è riuscita in tempo reale a fornire strumenti importanti, anche di discussione, al legislatore; per cui credo che sia stato un lavoro davvero utile e che abbia contribuito a fornire informazioni importanti e precise su tutto quello che ha rappresentato questa gravissima pandemia che speriamo ci lasci presto.

Pag. 5

  PRESIDENTE. Grazie. Ci sono altre richieste di intervento? Onorevole Braga.

  CHIARA BRAGA. Grazie, presidente. Credo che la relazione che oggi analizziamo e approviamo rappresenti un contributo molto importante dato dalla nostra Commissione al monitoraggio e anche all'analisi di quanto è accaduto in questi mesi che ci siamo lasciati alle spalle, legati all'emergenza Corona virus. Credo che il ciclo di audizioni che è stato svolto e che ha portato poi alla stesura di un documento che, mi pare di capire, è largamente condiviso – questo è sicuramente merito di quanti ci hanno lavorato dal punto di vista tecnico e politico, ma anche della volontà dei gruppi di arrivare, su un tema così rilevante per l'opinione pubblica, a una posizione largamente condivisa – rappresenti un segnale importante che ci aiuta anche a mettere a fuoco alcune questioni utili da consegnare al legislatore e all'Esecutivo per cercare di risolvere i passaggi che, sicuramente, l'evoluzione della situazione ci chiederà di affrontare. Io mi limito a sottolineare solo alcuni aspetti particolarmente rilevanti. Intanto, la produzione e la gestione dei rifiuti legati all'emergenza sono elementi basati sui dati reali che abbiamo acquisito nel corso dell'interlocuzione con soggetti istituzionali di primissimo piano. Questo è molto importante anche per quanto riguarda la trasmissione delle informazioni all'opinione pubblica, ai cittadini, facendo in modo che, in una condizione che ha avuto un impatto molto forte sull'emotività, determinata anche dall'emergenza, si possa fare affidamento attraverso lo strumento della nostra relazione su dati ed elementi il più possibile oggettivi. L'emergenza ha messo in luce poi alcuni problemi strettamente legati all'eccezionalità della situazione che abbiamo avuto, ma anche, occorre dirlo, alcuni problemi di carattere più strutturale che esistono nel nostro Paese sulla gestione del ciclo dei rifiuti, di alcune tipologie di rifiuti in particolare. Si tratta di problemi che riguardano la necessità di rafforzare la struttura impiantistica soprattutto per alcune tipologie di rifiuti e di contrastare o comunque, forse meglio, di tenere attentamente monitorati i flussi di trattamento di questi rifiuti rispetto anche a delle dinamiche che si interfacciano con Paesi esteri e con situazioni di possibile criticità. Credo che un altro elemento qualificante della relazione sia l'analisi puntuale che è stata svolta rispetto all'utilizzo delle fonti normative o regolatorie che sono state adottate dai vari livelli di Governo in questa fase dell'emergenza. Certamente ci si è trovati di fronte a una situazione inattesa che ha richiesto delle risposte immediate. Alcune sono state sicuramente efficaci e adeguate; altre, con lo sguardo meno condizionato dall'emergenza e dalla situazione contingente che ci si è trovati ad affrontare, avrebbero potuto trovare probabilmente soluzioni più solide anche dal punto di vista normativo o giuridico. Credo che il contributo che la relazione dà su questo punto, sul corretto equilibrio tra interventi di carattere nazionale e regionale, tra atti normativi e atti regolatori o tra circolari emanate dagli organi di Governo, sia un elemento utile da segnalare a chi di competenza per acquisire anche delle indicazioni future più congrue e che rispondano a un obiettivo primario che sta particolarmente a cuore a tutti noi. Da un lato, l'efficacia dell'azione delle istituzioni, dall'altro la necessità di trasmettere messaggi il più possibile chiari, univoci e – capisco che siamo in una sede legislativa, ma non possiamo nasconderci che questa emergenza ha avuto un impatto anche emotivo molto forte – rassicuranti nei confronti dei cittadini. La relazione mette in luce questo elemento in maniera molto efficace insieme all'aspetto che noi consideriamo fondamentale, quello del giusto equilibrio tra interventi eccezionali e di semplificazione e il rafforzamento degli interventi di controllo e di monitoraggio delle scelte, anche di rogatorie, che possono essere assunte in momenti particolari e che rappresenta un contributo importante di questa relazione. Quindi, nel ringraziare i relatori in primis, la struttura della Commissione, chi ci ha lavorato, esprimo a nome del Partito Democratico il nostro voto favorevole.

  PRESIDENTE. Grazie. Onorevole Muroni, prego.

Pag. 6

  ROSSELLA MURONI. Grazie, Presidente. Poche considerazioni. Credo che sia stata un'intuizione assolutamente felice e giusta questa del lavoro della Commissione Ecomafie sulla vicenda, e ne individua almeno due dimensioni rispetto al piano dell'utilità: una strutturale, perché nella relazione sono descritti a partire dalla vicenda della relazione tra i vari livelli di Governo, fino al tema dell'impiantistica, tutti i nodi (anche atavici) che abbiamo in questo Paese, riguardo alla gestione dei rifiuti, e una sociale. Mi sembra che la Commissione Ecomafie abbia svolto un ruolo preziosissimo (senza snaturare la propria missione) nel porre il tema della gestione dei rifiuti agli occhi delle strutture di Governo, in un momento in cui – è inutile nascondercelo –, forse, la gestione dei rifiuti sarebbe stato l'ultimo dei problemi che ci si poneva. Abbiamo svolto una funzione fondamentale e siamo riusciti a interloquire grazie a una serie di audizioni con i soggetti che in quel momento stavano prendendo decisioni difficilissime, ponendo il tema dei rifiuti in maniera sempre responsabile e corretta, ma sottolineando il fatto che si stava sottovalutando anche un impatto fortissimo tra i mille che sta provocando questa crisi sanitaria. Con grande senso di responsabilità, credo sia stato posto un tema che rischiava di scomparire tra le mille emergenze. È una relazione che funge un po' da lente di ingrandimento rispetto alle difficoltà strutturali che abbiamo. Da quello che ho visto, non ci siamo riusciti nel mese di luglio, però dobbiamo rapidamente portare in Aula questa relazione, perché credo sia utile al di là della funzione della Commissione stessa. Abbiamo svolto il nostro, ma abbiamo un oggetto – e di questo ringrazio tutti i funzionari e coloro che hanno lavorato a questa relazione – che è davvero un documento utile a tutta l'Aula per capire qual è uno degli impatti più forti dal punto di vista ambientale, e da un punto di vista della prospettiva: cosa dobbiamo fare per cambiare sia sul fronte della gestione dei rifiuti sia sul fronte dell'operatività che riguarderà anche i prossimi mesi. Quindi, è fondamentale porre questo tema, e questo è uno strumento assolutamente adeguato. Detto ciò, naturalmente, annuncio il voto positivo del gruppo di «Liberi e Uguali». Grazie.

  PRESIDENTE. Invito i capigruppo della nostra Commissione, politicamente, a spingere nei rispettivi rami del Parlamento affinché la relazione si possa discutere in Aula nel più breve tempo possibile. Grazie.

  TULLIO PATASSINI. Grazie, Presidente. È un'inchiesta importante, strategica che abbiamo tutti fortemente voluto e che è stata chiusa in tempi rapidissimi. Per questo va il ringraziamento particolare del gruppo della Lega a tutti coloro (tecnici, magistrati, professionisti, consulenti) che ci hanno lavorato. In un momento così difficile in cui non siamo ancora usciti dall'emergenza, in un momento così forte in cui le misure iniziano ad avere la loro consistenza e dare i loro frutti, siamo riusciti a produrre un'inchiesta importante, corposa e circostanziata. Un'inchiesta che il gruppo della Lega ha fortemente voluto, perché è fondamentale avere la consapevolezza dei fenomeni quando sono ancora «caldi». Un'inchiesta svolta tra cinque anni non avrebbe avuto la stessa importanza, e soprattutto lo stesso livello di approfondimento. Abbiamo chiesto le audizioni di vari soggetti in questo periodo: dai Ministri dell'ambiente e della salute, a tutti coloro che si sono poi occupati dell'argomento rifiuti a vario titolo (Istituto superiore di sanità, ISPRA), a chi in prima linea si era impegnato e si impegna tutti i giorni affinché il servizio gestione dei rifiuti prosegua: gli operatori. Abbiamo sentito tutti i vari attori e decisori di questa filiera del mondo dei rifiuti. Dai commenti su questa prima fase dell'inchiesta è emerso che il nostro sistema, il sistema della raccolta e della gestione dei rifiuti, comunque ha tenuto. Gli operatori del settore in questi mesi hanno comunque garantito che non rimanessero rifiuti nei cassonetti, e che gli stessi comunque dovessero essere trattati. È evidente che vi è stato un aumento della quota legata ai rifiuti domestici e un calo dei rifiuti speciali di carattere industriale, perché essendo chiuse le aziende una piccola Pag. 7diminuzione di questa tipologia di rifiuti c'è stata, come c'è stato l'aumento dei rifiuti di carattere urbano. Al tempo stesso, si è privilegiato (con un aumento della quota indifferenziata) l'abbancamento in discarica, perché in tantissime parti del nostro Paese, la dotazione impiantistica non permette soluzioni alternative. Tra le prime indicazioni che ci sono state date (da parte dell'Istituto superiore di sanità e di ISPRA), è risultato evidente che la forma più veloce e più sicura per smaltire i rifiuti, con presenza potenziale di Covid-19, è l'incenerimento. Abbiamo avuto tantissime persone in assistenza domiciliare, quindi si è anche dovuto operare nel senso «di dover definire» dei percorsi separati per la gestione di questo tipo di rifiuti (derivanti da soggetti che in quel momento erano malati), e di tutto il comparto dei rifiuti legati alla sicurezza personale di ciascuno di noi (guanti, mascherine e sistemi di protezione individuale). Dobbiamo fare i complimenti a tutti gli operatori del settore in tutta Italia, perché questa cosa è stata possibile. L'altro aspetto è che i primi attori che si sono mossi, a causa degli eventi che si sono succeduti, sono state le Regioni, che hanno dovuto rispondere in maniera immediata e veloce alle esigenze, anche attraverso una produzione normativa. Sono stati permessi in molte parti d'Italia aumenti delle capacità di stoccaggio, deroghe, per non far sentire in difficoltà le imprese che si occupavano dei rifiuti (ricordiamoci sempre che eravamo in emergenza) e perché alcuni percorsi di economia circolare hanno subito dei rallentamenti (è normale che in qualche parte d'Italia ci sia stato un aumento del materiale stoccato). Se le aziende non lavorano, se non si può recuperare materiale, se ci sono delle difficoltà è evidente che determinate capacità di stoccaggio, abbancamento e trattamento debbano essere aumentate, ancorché temporaneamente. Le regioni hanno lavorato utilizzando lo strumento delle ordinanze. Nella prima fase dobbiamo riconoscere che sono stati gli stessi operatori, in una assoluta logica di buonsenso, a dover gestire il servizio anche senza una normazione specifica. Sulla questione normazione sono intervenuti in tanti: procure, operatori e altri attori istituzionali. C'è chi è stato molto solerte, prolifico nell'emettere istruzioni operative, e chi invece come il Ministero dell'ambiente si è limitato a una circolare. Poi, nel prosieguo, valuteremo l'effetto di una capacità di normazione così limitata e stringata, ancorché, come è emerso dalla relazione, si potevano assumere delle scelte diverse, più omogenee e calate nella realtà, soprattutto nel sistema attuale. È una questione importante, posta in maniera chiara, precisa, nel corso dell'audizione, per questo ci impegneremo affinché possa essere discussa quanto prima nei due rami del Parlamento. Un'azione così importante dà un quadro veloce e immediato di cos'è successo in Italia; quantomeno per la parte gestione rifiuti, abbiamo presentato delle proposte emendative che sono state accettate dai relatori che hanno integrato il testo, laddove poteva essere necessario evidenziare alcuni punti specifici della relazione. Per questo, diamo il nostro voto favorevole alla relazione. Grazie.

  GIOVANNI VIANELLO. Ringrazio lo staff tecnico della Commissione e tutti coloro che hanno collaborato a questa importante relazione. Ringrazio il collega Berutti per il lavoro che abbiamo fatto in sinergia, e le forze politiche che sono intervenute, a prescindere dalle diverse idee. Abbiamo anche punti di vista diversi sugli aspetti che riguardano il ciclo dei rifiuti. Tuttavia, è stato importantissimo aver condiviso un testo che è il più oggettivo possibile – come giustamente è stato detto negli interventi precedenti – e mi auguro che venga discusso anche in Aula. L'importanza di questo documento è aver fatto chiarezza in un momento emergenziale, in cui tutto era nuovo, e per cui potrebbe dare degli ottimi spunti per il futuro. Grazie.

  PRESIDENTE. Mi unisco ai ringraziamenti dei relatori con i quali abbiamo lavorato, comprese le opposizioni, l'onorevole Patassini. Ringrazio tutto lo staff della Commissione, in particolare il dottor Battarino che è riuscito a sintetizzare le tante audizioni che abbiamo svolto, e soprattutto Pag. 8i vari punti di vista che inevitabilmente non sempre coincidono. Insomma, siamo riusciti a farlo. Detto questo, non c'è nessuna altra dichiarazione di voto, indico quindi la votazione finale della relazione.

  (La relazione è approvata all'unanimità).

  Ricordo che alle 10, c'è la conferenza stampa a Montecitorio, e il 15 luglio ci sarà un convegno via web, e tutti voi sarete invitati. Grazie.

  La seduta termina alle 9.35.