XVIII Legislatura

Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ad esse correlati

Resoconto stenografico



Seduta n. 53 di Mercoledì 4 dicembre 2019

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
Vignaroli Stefano , Presidente ... 2 

Audizione del Presidente dell'Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (ARERA), Stefano Besseghini:
Vignaroli Stefano , Presidente ... 2 
Besseghini Stefano , Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (ARERA) ... 2 
Muroni Rossella (LeU)  ... 7 
Besseghini Stefano , Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (ARERA) ... 7 
Oglietti Andrea , Direttore direzione infrastrutture, energia e unbundling ... 8 
Besseghini Stefano , Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (ARERA) ... 8 
Nugnes Paola  ... 9 
Besseghini Stefano , Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (ARERA) ... 9 
Nugnes Paola  ... 9 
Besseghini Stefano , Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (ARERA) ... 9 
Nugnes Paola  ... 9 
Besseghini Stefano , Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (ARERA) ... 9 
Nugnes Paola  ... 9 
Besseghini Stefano , Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (ARERA) ... 10 
Nugnes Paola  ... 10 
Besseghini Stefano , Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (ARERA) ... 10 
Nugnes Paola  ... 10 
Besseghini Stefano , Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (ARERA) ... 10 
Nugnes Paola  ... 10 
Besseghini Stefano , Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (ARERA) ... 10 
Braga Chiara (PD)  ... 10 
Besseghini Stefano , Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (ARERA) ... 10 
Vignaroli Stefano , Presidente ... 10 
Besseghini Stefano , Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (ARERA) ... 10 
Vignaroli Stefano , Presidente ... 10 
Besseghini Stefano , Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (ARERA) ... 11 
Vignaroli Stefano , Presidente ... 11 
Besseghini Stefano , Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (ARERA) ... 11 
Patassini Tullio (LEGA)  ... 11 
Besseghini Stefano , Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (ARERA) ... 11 
Vignaroli Stefano , Presidente ... 12 
Oglietti Andrea , Direttore direzione infrastrutture, energia e unbundling ... 12 
Vignaroli Stefano , Presidente ... 13 
Besseghini Stefano , Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (ARERA) ... 13 
Vignaroli Stefano , Presidente ... 13 
Besseghini Stefano , Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (ARERA) ... 13 
Vignaroli Stefano , Presidente ... 13 
Besseghini Stefano , Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (ARERA) ... 14 
Vignaroli Stefano , Presidente ... 14 
Besseghini Stefano , Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (ARERA) ... 14 
Vignaroli Stefano , Presidente ... 14 
Besseghini Stefano , Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (ARERA) ... 14 
Vignaroli Stefano , Presidente ... 14 
Besseghini Stefano , Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (ARERA) ... 14 
Vignaroli Stefano , Presidente ... 14 
Besseghini Stefano , Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (ARERA) ... 14 
Vignaroli Stefano , Presidente ... 14 
Besseghini Stefano , Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (ARERA) ... 15 
Vignaroli Stefano , Presidente ... 15 
Besseghini Stefano , Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (ARERA) ... 15 
Vignaroli Stefano , Presidente ... 15 
Oglietti Andrea , Direttore direzione infrastrutture, energia e unbundling ... 15 
Besseghini Stefano , Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (ARERA) ... 15 
Oglietti Andrea , Direttore direzione infrastrutture, energia e unbundling ... 15 
Vignaroli Stefano , Presidente ... 15 
Besseghini Stefano , Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (ARERA) ... 15 
Battisti Edoardo , Segretario generale di ARERA ... 15 
Vignaroli Stefano , Presidente ... 15 
Oglietti Andrea , Direttore direzione infrastrutture, energia e unbundling ... 15 
Besseghini Stefano , Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (ARERA) ... 15 
Oglietti Andrea , Direttore direzione infrastrutture, energia e unbundling ... 15 
Besseghini Stefano , Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (ARERA) ... 15 
Vignaroli Stefano , Presidente ... 15  ... 15 

(La seduta, sospesa alle 15.50, è ripresa alle 15.55) ... 15 

Comunicazioni del Presidente:
Vignaroli Stefano , Presidente ... 15

Testo del resoconto stenografico
Pag. 2

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE
STEFANO VIGNAROLI

  La seduta comincia alle 14.40

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche mediante l'attivazione degli impianti audiovisivi a circuito chiuso e la trasmissione streaming sulla web-tv della Camera dei deputati.

Audizione del Presidente dell'Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (ARERA), Stefano Besseghini.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'audizione del presidente dell'Autorità di regolazione per l'energia, le reti e l'ambiente (ARERA), dottor Stefano Besseghini, accompagnato dal dottor Gianni Castelli, dal consigliere Edoardo Battisti e dal dottor Andrea Oglietti, che ringrazio per la presenza.
  L'audizione odierna rientra nell'ambito dell'approfondimento che la Commissione sta svolgendo sulla gestione dei rifiuti radioattivi.
  Comunico che gli auditi hanno preso visione della disciplina relativa al regime di pubblicità del resoconto stenografico della seduta che informa l'audito che della presente seduta sarà redatto un resoconto stenografico e, su motivata richiesta, consentendo la Commissione, i lavori proseguiranno in seduta segreta; nel caso le dichiarazioni segrete entrassero a far parte di un procedimento penale, il regime di segretezza seguirà quello previsto per tale procedimento; si invita comunque a rinviare eventuali interventi di natura riservata alla parte finale della seduta.
  Invito quindi i nostri ospiti a svolgere una relazione, al termine della quale faremo qualche domanda di approfondimento.

  STEFANO BESSEGHINI, Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (ARERA). Grazie per questa opportunità di presentare il punto di vista dell'Autorità in merito alle attività di regolazione che svolgiamo nei confronti del team della gestione dei combustibili nucleari. Ringrazio anche a nome dei consiglieri Clara Poletti, Stefano Saglia e Andrea Guerrini, che non sono potuti essere presenti.
  Consentitemi un breve inquadramento iniziale. Fin dalla sua costituzione, l'Autorità di regolazione per energia reti e ambiente è stata incaricata di verificare la congruità dei criteri che presiedono al rimborso dei costi sostenuti per lo svolgimento delle attività di smantellamento delle centrali elettronucleari dismesse, la chiusura del ciclo del combustibile e le attività connesse e conseguenti. Tali costi costituiscono oneri generali afferenti al sistema elettrico (cosiddetti «oneri nucleari»), finanziati tramite un prelievo sulle bollette di tutti i clienti elettrici, attraverso una componente tariffaria dedicata (tradizionalmente chiamata A2 e dal dicembre 2017 A2RIM).
  Il decreto interministeriale 26 gennaio 2000 ha previsto che l'Autorità ridetermini gli oneri nucleari ed aggiorni l'onere annuale, sulla base dei programmi di SOGIN e tenendo conto di criteri di efficienza economica nello svolgimento delle attività.
  Le attività che generano gli oneri nucleari sono svolte da SOGIN e riguardano le centrali nucleari ex ENEL (Caorso, Trino Vercellese, Latina e Garigliano), gli impianti di ricerca nucleare ex ENEA (ITREC Pag. 3di Saluggia, OPEC e IPU di Casaccia e ITREC di Saluggia), nonché l'impianto di fabbricazione del combustibile nucleare di Bosco Marengo. A ciò, molto recentemente, si è aggiunta anche l'attività relativa allo smantellamento del cosiddetto «reattore ISPRA-1», sito nel Centro europeo di ricerca ubicato nel comune di Ispra.
  L'Autorità verifica i costi sostenuti da SOGIN, a tutela degli interessi dei clienti, i quali, in ultima analisi, sostengono l'onere economico dello smantellamento degli impianti elettro-nucleari.
  L'attività svolta dall'Autorità è pertanto circoscritta esclusivamente a tale ambito; non rientrano, infatti, tra le sue funzioni né le attività per la garanzia della sicurezza né per l'autorizzazione dell'avanzamento dei lavori di decommissioning.
  SOGIN, costituita in forma di società per azioni (detenute dal Ministero dell'economia e finanze) è soggetta agli indirizzi strategici ed operativi del Ministero dello sviluppo economico, secondo quanto previsto dal decreto legislativo n. 79 del 1999. Le attività di smantellamento sono inoltre soggette ad una serie di controlli e autorizzazioni da parte di enti e ministeri diversi, come previsto da una complessa normativa di riferimento e, tra questi soggetti, in particolare, rileva l'Ispettorato per la sicurezza nucleare e la radioprotezione (ISIN).
  L'efficacia delle stesse determinazioni dell'Autorità, relative ai costi da riconoscere a SOGIN, coperti tramite la tariffa elettrica, è subordinata alla preventiva valutazione del Ministro dello sviluppo economico e del Ministro dell'economia e delle finanze. Questa è una vera e propria eccezione per l'Autorità che, come regolatore indipendente, in materia tariffaria, ha poteri autonomi, riconosciuti dallo stesso legislatore. Il decreto 26 gennaio 2000 prevede, infatti, che l'Autorità comunichi ai due dicasteri le proprie determinazioni in merito agli oneri nucleari, che divengono operative sessanta giorni dopo la comunicazione, salvo diverse indicazioni dei Ministri medesimi. Giova ricordata che i due Ministeri in questi anni hanno richiesto molto raramente una modifica alle determinazioni dell'Autorità. Ci sono due esempi che vengono rapidamente richiamati nella memoria, che rimane agli atti, per cui non mi soffermo nel dettaglio.
  Infine, il decreto legislativo n. 31 del 2010 ha affidato a SOGIN la realizzazione e la gestione del Deposito nazionale dei rifiuti radioattivi e del Parco tecnologico ad esso associato. La normativa vigente prevede che il gettito, raccolto tramite la componente tariffaria dedicata agli oneri nucleari, sia utilizzato anche per anticipare finanziariamente i costi totali della realizzazione di detto deposito, anche se la mancata pubblicazione della Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee (CNAPI) ha ritardato, finora, l'attuazione di tale disposizione in relazione ai costi finora sostenuti da SOGIN. A regime, i costi del deposito nazionale saranno a carico degli oneri nucleari per la sola parte afferente ai rifiuti relativi alla commessa nucleare; per la parte restante (per esempio, i rifiuti nucleari sanitari) i costi saranno rimborsati all'utente elettrico tramite le tariffe di conferimento di tali rifiuti al deposito.
  Attualmente SOGIN computa i costi totali sostenuti per il deposito nazionale e il parco tecnologico in un comparto contabile diverso da quello della commessa nucleare.
  In base al decreto legislativo n. 137 del 2017, anche le attività di ISIN – per un ammontare annuo di 3,81 milioni di euro – sono in parte finanziate dal gettito della stessa componente tariffaria, con la quale è garantito il gettito necessario alla copertura dei complessivi oneri nucleari.
  Al fine di contenere il costo complessivo della commessa nucleare, nell'interesse dei clienti del servizio elettrico chiamati a sopportarne il costo, l'Autorità ha definito da diversi anni una regolazione improntata all'efficienza, che punta ad incentivare le riduzioni di costo e l'accelerazione dell'avanzamento (in Appendice abbiamo riportato alcuni dettagli dello schema concettuale che riveste questo tipo di regolazione, per non appesantire adesso la presentazione, ma se ce n'è bisogno possiamo tornarci in dettaglio). Questo nel convincimento che l'accelerazione delle attività di decommissioning rappresenti lo strumento Pag. 4principale per contenere i costi complessivi della commessa nucleare e che il completamento di tali attività abbia, come ovvia conseguenza, anche un miglioramento in termini di sicurezza nucleare dei siti interessati.
  Dopo una serie di primi atti riguardanti la determinazione degli oneri, che hanno comportato anche il mancato riconoscimento di alcuni costi sostenuti da SOGIN, a partire dal 2008, l'Autorità ha definito veri e propri periodi pluriennali di regolazione, individuando dettagliati criteri di efficienza economica e ha introdotto meccanismi incentivanti per accelerare le attività di decommissioning.
  A seconda della diversa tipologia di costi in cui viene suddivisa l'attività di SOGIN (di nuovo fate riferimento all'Appendice per un dettaglio), tali meccanismi incentivanti assumono la forma o del premio/penalità rispetto al raggiungimento di alcune milestone prefissate, o di price-cap, cioè dei tetti massimi ai costi riconoscibili in relazione all'avanzamento dei progetti di più rilevante valore economico e strategico.
  La funzione di verifica svolta dall'Autorità è pertanto circoscritta a quanto risulta funzionale per la determinazione delle tariffe di propria competenza. L'Autorità non è chiamata ad effettuare un monitoraggio puntuale delle singole attività svolte, cantiere per cantiere, e il potere sanzionatorio dell'Autorità verso SOGIN si concretizza in relazione a ipotesi di mancata risposta alle richieste di informazione o di mancata attuazione di specifiche disposizioni contenute nei propri provvedimenti.
  La regolazione dell'Autorità ha, comunque, svolto una importante funzione di stimolo nei confronti di SOGIN, per organizzare un sistema di pianificazione basato su un programma a vita intera e su programmi triennali/quadriennali scorrevoli, nonché sull'organizzazione della commessa per task e sul confronto tra quanto pianificato e quanto effettivamente realizzato (verifiche a preventivo e a consuntivo). Tuttavia, tale pianificazione necessita ancora di ulteriori significativi miglioramenti, come cercheremo di illustrare.
  Proprio in virtù del fatto che le attività di SOGIN sono soggette a vincoli e obiettivi di sicurezza nucleare, nonché alla complessa normativa che regola le autorizzazioni sopra richiamata, l'Autorità si è fatta promotrice, già da alcuni anni, di un tavolo di coordinamento tecnico con il Ministero dello sviluppo economico e con il Dipartimento di radioprotezione di ISPRA (poi confluito in ISIN), in relazione, in particolare, alla definizione e alla verifica del raggiungimento delle milestone, ai fini dell'applicazione del ricordato meccanismo di premi e penalità. Questo confronto si è rivelato particolarmente rilevante e ha contributo in maniera significativa alla definizione degli obiettivi critici della commessa nucleare e dei criteri per distinguere le responsabilità di SOGIN (endogene) da quelle relative ai costanti ritardi nell'avanzamento delle attività rispetto ai piani e alle previsioni formulate dalla stessa SOGIN (esogene).
  Nel corso del 2019, anche in seguito della necessità segnalata da questa Autorità di rafforzare il coordinamento tra i diversi soggetti coinvolti nella governance della commessa nucleare, il Ministero dello sviluppo economico ha promosso la costituzione di un tavolo permanente, con la partecipazione del Ministero dell'ambiente, del Ministero dell'economia e finanze, di ISIN (e ovviamente dell'Autorità) che, accanto al rafforzamento del tavolo tecnico, promuovesse un confronto di alto livello tra le strutture di indirizzo politico dei diversi organismi coinvolti.
  Pertanto, l'Autorità, nell'accogliere con favore l'istituzione del tavolo permanente promosso dal Ministero dello sviluppo economico, auspica che questa iniziativa possa assumere un ruolo di vera e propria cabina di regia, capace di condurre a un effettivo rafforzamento del necessario coordinamento tra le diverse amministrazioni, nel comune intento di spingere il processo di decommissioning verso obiettivi più sfidanti in termini di efficacia e di efficienza.
  In ogni caso, l'attività svolta ha sortito importanti effetti che pensiamo così di riassumere: un aumento del volume delle attività di smantellamento, da circa 15/30 Pag. 5milioni di euro/anno di costi esterni e interni nel periodo 2001/2007, si è giunti agli attuali 60 milioni di euro/anno circa di soli costi esterni (appalto di lavori), con un massimo raggiunto nella gestione 2018 pari a 76 milioni di euro; miglioramento del rapporto tra i costi di struttura e i costi totali di smantellamento, da una media del 76 per cento (periodo 2002/2004) a circa il 44 per cento (valore registrato nel 2017 e nel 2018); una maggiore focalizzazione sui progetti strategici per l'avanzamento della commessa nucleare, con uno sviluppo medio annuo degli stessi, nel periodo 2015/2017, più che raddoppiato rispetto al periodo precedente.
  L'Autorità, anche recentemente, ha comunque espresso al Governo la propria insoddisfazione per i troppo flebili miglioramenti registrati, a fronte dei persistenti ritardi che si stanno accumulando e alla urgente necessità di affrontare alcune criticità, anche legate alla governance, inerenti al processo di smantellamento.
  Vediamo alcune di queste criticità. Nonostante i risultati positivi appena illustrati, la regolazione dell'Autorità si sta rivelando di limitata efficacia, ai fini di una decisa accelerazione delle attività di decommissioning; essa, infatti, non ha potuto evitare che si verificassero continue ripianificazioni della programmazione, con rilevanti conseguenze in termini di allungamento delle tempistiche previste e di aumento dei costi previsti.
  La natura ormai strutturale delle criticità emerge in maniera evidente dall'analisi dei diversi programmi a vita intera e dei piani quadriennali della commessa nucleare che si sono succeduti nel tempo. Per esempio, il PVI del 2013 già conteneva rinvii dell'ordine di 4/6 anni per la fine smantellamento (cosiddetto «brown field») della maggior parte dei siti, rispetto al PVI 2008; il PVI del 2017 comporta ulteriori slittamenti, per esempio, di ulteriori sei anni per lo smantellamento di Caorso e di tredici anni per quella di Trino Vercellese.
  Un altro elemento di criticità è rappresentato dalla persistente difficoltà di SOGIN a rispettare le proprie previsioni di avanzamento, in termini sia di tempi sia di costi. A titolo di esempio, nel quadriennale 2015/2018, a fronte di un preventivo di 454 milioni di euro, si è chiuso con un consuntivo di poco superiore al 50 per cento.
  Questo allungamento dei tempi per il completamento delle attività di decommissioning ha determinato conseguenze dirette sui costi attesi a vita intera che, ad oggi, risultano quasi raddoppiati rispetto a quanto previsto inizialmente nel 2001.
  Giova, a questo punto, ricordare che le attività della commessa nucleare hanno già pesato sulle bollette elettriche per oltre 3,5 miliardi di euro e che, per raggiungere l'obiettivo di green field, saranno necessarie almeno altrettante risorse, oltre agli investimenti necessari per il Deposito nazionale. Questa situazione deriva sia dalle difficoltà operative di SOGIN, manifestatesi con continuità sin dalla sua costituzione, sia da una molteplicità di cause e vincoli esterni che condizionano l'avanzamento della commessa nucleare. Tali criticità esogene, tra le quali continuano a non registrarsi miglioramenti, sono già state ricordate in diverse comunicazioni dell'Autorità al Governo e sono: il fatto che non risulti ancora pubblicata la Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee (CNAPI), primo passo per l'avvio dell’iter di individuazione del sito per il deposito nazionale per i rifiuti radioattivi – snodo essenziale per il processo di decommissioning e dei costi ad esso associati – né appaiono prossime ad essere risolte le problematiche operative e di dotazione organica che limitano l'azione dell'Ispettorato nazionale per la sicurezza nucleare. Tema, peraltro, quest'ultimo, oggetto di specifica raccomandazione nella Peer review fatta nel 2017 dall'Agenzia internazionale dell'energia atomica.
  In merito al deposito nazionale si sottolinea che la sua realizzazione non solo è essenziale per la conclusione della commessa nucleare, ma è anche necessaria al Paese, ai fini della messa in sicurezza dei rifiuti nucleari che ogni anno sono prodotti, a seguito delle diverse attività industriali, di ricerca e di diagnostica medica.
  In tema di costi relativi al deposito nazionale, già nel 2014, l'Autorità aveva inviato al Governo e al Parlamento una Pag. 6segnalazione nella quale si sottolineava come la costruzione del deposito nazionale fosse essenziale per il completamento del decommissioning del nucleare italiano e si evidenziavano alcune criticità in merito alla copertura tramite la componente tariffaria A2.
  È evidente che, in tale contesto, la finalità propria della regolazione di responsabilizzare SOGIN per il raggiungimento degli obiettivi fissati in tempi certi e con costi efficienti risulta irrimediabilmente indebolita, se non addirittura vanificata, tanto più che l'ordinamento euro-unitario obbliga gli Stati membri ad assicurare l'adeguata copertura finanziaria dei costi degli esercenti nucleari, come SOGIN, in virtù del delicato compito ad essi affidato di mantenere in sicurezza i siti nucleari. Giova rimarcare con forza, del resto, che mai la regolazione comunque è venuta meno alla necessità di copertura dei costi per la sicurezza. Peraltro, nell'ambito del quadro delineato, tendono a confondersi e, in parte, risultano oscurate le stesse inefficienze interne di SOGIN e, nell'assetto attuale, la centralità e delicatezza del ruolo di SOGIN non deve sfuggire. Al riguardo, l'Autorità segnala come, nell'ultimo decennio, il frequente avvicendamento dei vertici di SOGIN (società a completa partecipazione pubblica) abbia inciso in misura rilevante sulla programmazione strategica dell'attività dell'azienda, rendendo più faticoso l’iter di definizione dei criteri di efficienza economica e determinando frequenti cambiamenti nelle politiche aziendali, con effetti negativi sulla continuità e coerenza dell'implementazione delle strategie di decommissioning.
  Veniamo alle ultime determinazioni regolatorie di questa Autorità, molto recenti. Le problematiche appena richiamate hanno determinato il ripetersi, negli ultimi tre anni, di condizioni che hanno richiesto il rinvio della prevista revisione periodica dell'attività regolatoria dell'Autorità. Alla fine del 2017 SOGIN ha presentato un programma a vita intera che evidenziava gli aumenti di costi e ritardi, già accennati in precedenza. Ulteriori ritardi nel fornire in modo completo le informazioni richieste e l'attuale fase di stallo nel rinnovo dei vertici di SOGIN, hanno determinato l'impossibilità, per l'Autorità, di definire il quadro per un nuovo periodo pluriennale di regolazione, con la conseguenza che questa disciplina provvisoria verrà realisticamente prolungata anche nel 2020.
  Vale segnalare come i programmi di decommissioning, redatti da SOGIN stessa, promettano un'accelerazione della commessa nucleare, con volumi di attività ben superiori a quelli registrati negli anni precedenti, superando anche il risultato dell'anno 2018 (che rimane uno dei migliori) che, seppure inferiore alle previsioni del 2017 della stessa SOGIN, è risultato in valore assoluto il migliore della storia del decommissioning.
  Prendendo atto di tali programmi, l'Autorità ha determinato a preventivo gli oneri nucleari per l'anno 2019. Tuttavia, considerato che quasi sempre sono stati rendicontati consuntivi decisamente inferiori ai preventivi, l'Autorità ha previsto specifiche misure da applicare in sede di approvazione di consuntivo, qualora l'avanzamento effettivo dei progetti individuati come strategici all'interno della commessa nucleare risulti significativamente inferiore rispetto a quanto preventivato. Tali misure sono attualmente all'attenzione dei Ministri competenti (ricordo la finestra di sessanta giorni per la validazione delle decisioni assunte).
  In mancanza delle auspicate modifiche del quadro normativo, l'Autorità è orientata a utilizzare, già a partire dal 2020, un modello di regolazione ancor più focalizzato a contenere, nel breve termine, gli oneri posti in capo ai clienti elettrici, anche facendo leva su meccanismi penalizzanti per SOGIN, a fronte di ulteriori allungamenti dei tempi necessari al completamento della commessa nucleare e, dunque, del suo costo totale atteso.
  Lasciatemi trarre brevemente delle conclusioni. A fronte del persistere delle criticità rappresentate, l'Autorità rinnova ancora il proprio appello al Parlamento e al Governo, affinché sia impressa una svolta decisiva alla complessa questione del decommissioning degli impianti nucleari. Al fine, dunque, di porre rimedio, nel medio-lungo termine, alle criticità di sistema di Pag. 7cui soffre la commessa nucleare e alle problematiche relative al potenziamento di ISIN, nonché all'avvio del processo per l'individuazione del sito del deposito nazionale, l'Autorità auspica la ridefinizione di un quadro normativo e istituzionale in grado di bilanciare le primarie istanze di sicurezza con quelle di economicità e speditezza del processo di decommissioning.
  L'Autorità reputa, altresì, necessario assicurare chiarezza e stabilità di obiettivi all'assetto societario di SOGIN, affinché la stessa sia in grado di assolvere con continuità e sollecitudine alle proprie delicate funzioni.
  La regolazione può apportare un contributo al miglioramento dell'andamento delle attività di smantellamento delle centrali elettro-nucleari solo nel caso in cui sia attuato un controllo coordinato, attraverso una governance unitaria, di tutti gli aspetti che la caratterizzano. A tale scopo, l'Autorità evidenzia l'opportunità di valutare anche la riunificazione delle funzioni di regolazione e controllo (anche di tipo economico), attualmente svolte dalla stessa Autorità, in capo ai Ministeri competenti, e il parallelo trasferimento alla fiscalità generale degli oneri nucleari che, quindi, non graverebbero più sulla bolletta elettrica.
  L'Autorità, d'altra parte, conferma, in ogni caso, il proprio impegno a continuare a svolgere la propria funzione indipendente di tutela dei clienti dell'energia elettrica, qualora gli oneri generali non siano trasferiti a carico della fiscalità generale, nonché a continuare a fornire il proprio contributo nelle diverse sedi istituzionali. In tale ipotesi, però, l'Autorità ribadisce l'importanza del tavolo di coordinamento tra le istituzioni interessate che si auspica – come già richiamato – possa assumere un ruolo di vera e propria cabina di regia, dotata di adeguati poteri di coordinamento tra i diversi soggetti istituzionali, in modo da assicurare il necessario confronto e raccordo politico, strategico e funzionale su una materia di assoluta rilevanza per il Paese.
  Io vi ringrazio per l'attenzione e naturalmente sono a disposizione per le domande.

  ROSSELLA MURONI. Vorrei ringraziare i rappresentanti dell'ARERA per essere qui e per dare questo contributo così prezioso ai lavori della Commissione. La memoria, che ho seguito con grande attenzione e interesse, è molto chiara e rappresenta in maniera drammatica, direi, la situazione. Vorrei attenermi alle domande, le considerazioni sarebbero molte, ma non è questo il luogo per fare considerazioni politiche. So che c'è l'Appendice, però ci terrei ad approfondire questo tema: possiamo entrare più nel dettaglio di questo meccanismo di penalità/premialità, di cui l'Autorità è in possesso, per spingere all'efficienza e al lavoro di SOGIN?
  Poi, vorrei tornare anche sui costi: dalla memoria si evince che, per il momento, il 44 per cento dei costi sostenuti da SOGIN rimangono afferenti ai costi di struttura e non già alle attività di smantellamento; anche qui, è possibile approfondire il concetto di efficienza economica?
  Inoltre, siccome è molto chiaro il richiamo alla responsabilità del Governo e del Parlamento nel mettere in campo un'attività legislativa nuova, al di là dell'importanza e della centralità di questo tavolo di coordinamento, che giustamente viene indicato come possibile cabina di regia, se è possibile, da parte vostra, dare un contributo, anche più esplicativo, rispetto al tipo di legge che servirebbe. Ad esempio, si chiede la riunificazione delle funzioni; voglio capire se cabina di regia e unificazione delle funzioni sono già due elementi portanti che dovrebbero condurre un'attività legislativa adeguata.

  STEFANO BESSEGHINI, Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (ARERA). Il meccanismo di premi/penalità è sostanzialmente richiamato nella pagina 13, in grande sintesi, dell'Appendice, e si basa sull'idea che sia possibile segmentare, all'interno dei costi di decommissioning del task, una serie di task operativi, che di fatto vengono identificati dalla stessa SOGIN, a cui vengono assegnate delle milestone precise in termini di avanzamento, sia all'interno del piano a vita intera, sia nella declinazione quadriennale e annuale (cerco conforto per essere sicuro di non dire cose Pag. 8sbagliate). Il conseguimento di queste milestone fa scattare, o meno, il meccanismo di premio o di penalità, quindi di penalizzazione rispetto al raggiungimento, o meno, di una percentuale minima delle milestone. A onor del vero, questo meccanismo però è stato disattivato dal 2018, perché l'impossibilità di entrare analiticamente nella valutazione dei singoli task e la mancanza del piano a vita intera rendeva di difficile costruzione l'architettura. Quindi, per dirla con una frase: il modello esiste, è stato anche implementato in una certa fase, poi però non è stato possibile tenere il ritmo delle informazioni, delle adesioni alle informazioni che sarebbe necessario per farlo scattare. Questo non vuol dire che poi l'Autorità ha abdicato rispetto al fatto di controllare i costi, ma non ha usato quello strumento, ha usato una valutazione complessiva di battente di costi, come un po’ in molte altre condizioni.

  ANDREA OGLIETTI, Direttore direzione infrastrutture, energia e unbundling. Il meccanismo, fino a quando è stato applicato (fino al 2017) ha previsto delle fasce di raggiungimento di obiettivi che consentivano alla SOGIN di andare in una fascia di soglia di tolleranza in cui non aveva né premi né penalità, per cui, rispetto agli obiettivi dati, aveva un minimo del raggiungimento del 50 per cento gli obiettivi: sotto il 50 per cento c'erano penalità; tra il 50 e il 70 per cento, una fascia di tolleranza in cui non c'erano né premi né penalità; solo se andava oltre il 70 per cento erano previsti premi. Nella tabella riportata nella memoria si vedono i premi raggiunti in pochi anni del periodo. È stato prevalente il rimanere della SOGIN nella fascia di tolleranza in genere, appena sopra il 50 per cento, comunque in una fascia di né premi né penalità.

  STEFANO BESSEGHINI, Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (ARERA). Per quanto riguarda la questione dei costi di struttura, forse vale la pena di scorrere rapidamente la tassonomia dei costi di pagina 12, che è quella che dà il senso di come si cerca di tener conto del fatto che non si può semplicisticamente segmentare tra costi di struttura e costi operativi in senso stretto, esistono dei costi di struttura profondamente riconducibili al decommissioning. La segmentazione che è stata fatta sono questi costi commisurati all'avanzamento, che sono quelli proprio strettamente aderenti al decommissioning; i costi commisurabili, che sono i costi esterni di personale e relative attività di smantellamento (l'ingegneria, gli appalti e licensing) e questo ha un meccanismo di cap nella determinazione dei costi; i costi obbligatori, che sono sostanzialmente i costi di sicurezza, quelli a cui facevamo riferimento prima, imprescindibili; poi ci sono costi a utilità pluriennale, che sono costi in cui io implemento sostanzialmente delle cose che vanno a incrementare il patrimonio di capacità operativa e quindi si spalmano su più anni; poi, dei costi generali efficientabili, che sono i residuali costi di struttura su cui, con il meccanismo del cap e dell'efficienza regolatoria convenzionale che utilizziamo per qualunque soggetto regolato, si può definire un price-cap che nel corso degli anni cerca di comprimere la crescita dei costi generali efficientabili e gli altri sono costi più marginali, più chiaramente autoesplicativi.
  Sul tipo di legge che sarebbe necessaria, non mi spingo addirittura a essere capace di indicare esattamente la normativa corretta. Quello che noi proponiamo sono due approcci: uno è quello di rimuovere questo tipo di onere dagli oneri generali di sistema, quindi, in qualche maniera all'Autorità verrebbe meno anche il motivo della sua presenza nella gestione di questo tipo di partita, perché non sarebbe più strettamente inerente a un contorno di natura tariffaria, quindi quello andrebbe implementato. Se questa via non fosse percorribile, l'idea è, pur mantenendo un assetto simile a quello attuale dal punto di vista normativo, però rinforzare molto la capacità di coordinamento o di intervento di questa cabina di regia o tavolo di coordinamento – come vogliamo chiamarla – in maniera che risulti efficace nel coordinare l'azione di amministrazioni tra di loro molto eterogenee, perché il solo controllo regolatorio Pag. 9 tariffario non riesce a incidere su tutta la complessa fase, come abbiamo cercato di raccontare nella memoria.

  PAOLA NUGNES. Mi allargo dalla questione della tariffa, perché loro stessi, nell'analisi, lo hanno fatto. Su questi problemi strutturali della SOGIN si sta riflettendo e si sta parlando dal 2015, circa, se la memoria non mi inganna, e mi chiedo cosa sta impedendo la soluzione di questi problemi strutturali – lei così li ha denominati – visto che gravano così tanto sia sui costi sia sulla sui tempi, che sono consequenziali.
  Mi chiedevo anche se sono state fatte valutazioni di costi ambientali per questi ritardi. E poiché non mi è chiaro, nel momento in cui la Carta sarà pubblicata, quanto tempo si pensa ci vorrà e quindi che costi ulteriori per la definitiva realizzazione del deposito?
  Mi chiedevo anche se loro fossero a conoscenza dei tempi, perché a noi era stato detto in un'audizione di settembre che comunque si era alla definizione, che per la fine di ottobre si sarebbe pubblicata la CNAPI, quindi mi chiedo se effettivamente questa data è alle porte o meno. È tutto comunque collegato ai costi, quindi non mi sono proprio distaccata.

  STEFANO BESSEGHINI, Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (ARERA). Sulle difficoltà strutturali di SOGIN in realtà l'Autorità ha veramente poca presa, nel senso che purtroppo noi vediamo una sorta di black box che genera dei costi rispetto a cui cerchiamo di chiedere degli elementi di avanzamento di natura progettuale e – come ho cercato di spiegare – con il meccanismo sostanzialmente del premio/penalità ma anche del cap-price, cerchiamo di intervenire in un contenimento. La nostra è soprattutto un'ottica di valutazione di costi tariffari. Questo lo dico perché poi, in realtà, quando richiamo la complessità dell'azione, deriva dal fatto anche che rispetto alla leva di intervento non ci sono elementi informativi.

  PAOLA NUGNES. Se l'Autorità individua dei problemi strutturali che causano costi, quindi gravano sulla tariffa, farà presente a chi di dovere dove sono questi problemi, cioè dove il problema economico si viene a generare. Quindi voi l'avete fatto sicuramente presente a chi deve risolvere la questione; come mai, passano i governi, passano le legislature e il problema sussiste e non si riesce a scioglierlo?

  STEFANO BESSEGHINI, Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (ARERA). Perché, alla fine, quello che l'Autorità fa è «solo» identificare l'aderenza rispetto al conseguimento di una coincidenza tra un preventivo presentato e un consuntivo.

  PAOLA NUGNES. Non me lo vuole dire.

  STEFANO BESSEGHINI, Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (ARERA). No, non è che non glielo voglio dire, quello che noi riusciamo a fare, avendo segmentato in maniera così particolare, non è ovvio. Il soggetto regolato normalmente non ha questa articolazione dei costi così fine rispetto a quello che solitamente si fa nella regolazione, cioè uno prende i costi di investimenti, costi operativi e sostanzialmente controlla l'andamento negli anni, comprimendo con dei fattori, ci sono varie formule e quant'altro. La segmentazione nel riconoscimento dei costi è proprio per cercare di dare un segnale regolatorio a chi deve prendere delle decisioni di natura industriale per capire dove orientare l'attività di intervento. Questa cosa che sembra un po’ piccola, di aver spostato la rilevanza dei costi di struttura nel rapporto con il costo di decommissioning è un intervento regolatorio che ha spostato delle scelte di natura industriale. La componente che più direttamente interviene nell'orientare scelte di natura industriale è evidentemente il Ministero controllante o vigilante, perché quella è la funzione primaria.
  La valutazione sulla esternalità ambientale, penso onestamente di no. Noi abbiamo chiesto adesso i costi del ritardo, cioè di stimare...

  PAOLA NUGNES. Mi perdoni, ancora. I costi del ritardo sono i costi rispetto alla Pag. 10progettazione e alla realizzazione, quindi l'investimento, quindi tutte le esternalità sono estranee a questa valutazione, lei sta dicendo.

  STEFANO BESSEGHINI, Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (ARERA). No, dovrebbe precisarmi la domanda. In che senso sono estranee?

  PAOLA NUGNES. Nel senso che, chiaramente, nel momento in cui non si compiono questi lavori, c'è un danno ambientale in corso; questo danno ambientale...

  STEFANO BESSEGHINI, Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (ARERA). Che non viene stimato.

  PAOLA NUGNES. Non è stato stimato.

  STEFANO BESSEGHINI, Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (ARERA). No, non viene stimato dalla valutazione dei costi che fa l'Autorità, perché sono evidentemente costi operativi quelli che vede l'Autorità, non costi evitati.

  PAOLA NUGNES. Infatti, io ho domandato.

  STEFANO BESSEGHINI, Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (ARERA). Tempi della CNAPI no, onestamente credo che questa sia veramente una cosa a cui neppure noi sappiamo dare una risposta.

  CHIARA BRAGA. Ringrazio anch'io il presidente Besseghini e l'Autorità anche per la nettezza e la chiarezza della relazione che ci è stata rappresentata.
  Mi limito solo ad un paio di domande rispetto ai contenuti della relazione. La prima fa riferimento a un passaggio a pagina 5, laddove si definisce la verifica degli oneri nucleari e lo svolgimento dell'attività dell'Autorità, dove si fa riferimento al mancato riconoscimento di alcuni costi sostenuti da SOGIN prima della fase – se ho compreso bene – della regolazione che è partita dal 2008. Se è possibile capire a quali voci di costi si faceva riferimento.
  La seconda, invece, assumendo come molto rilevante questo richiamo alla necessità di dare operatività e rafforzare l'attività del tavolo permanente tra i diversi soggetti competenti, se potete fornirci qualche indicazione rispetto al momento della costituzione del tavolo, quando è stato istituito e le attività che sono state svolte in questi primi mesi, immagino con quale frequenza, con quale partecipazione e apporto delle amministrazioni competenti, anche se ha prodotto, dal vostro punto di vista, qualche avanzamento rispetto alle criticità che avete evidenziato.
  L'ultima, invece, è una considerazione e una domanda sulle parti delle conclusioni. Se ho compreso bene, in questo quadro, caratterizzato da queste forti criticità, l'Autorità evidenzia l'opportunità di una riunificazione delle funzioni di regolazione e controllo con l'opzione di riportare in capo ai Ministeri competenti anche l'attività di regolazione; se possibile avere qualche dettaglio maggiore. Non vi sfugge che di fronte ad una situazione già così complessa, trasferire a livello di Governo, dei Ministeri, anche l'attività di regolazione, desta qualche elemento di preoccupazione.

  STEFANO BESSEGHINI, Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (ARERA). Per quanto riguarda i costi cui si fa riferimento qui, adesso non credo che riesco a recuperare al volo, ma sono delle delibere pubbliche che abbiamo fatto in passato, quindi possono metterle in fila, sono sicuramente costi di natura impropria, nel senso che sono costi riportati non riferibili specificatamente ai costi indicati e quindi, come tali...

  PRESIDENTE. Dopo magari ce lo dà nel dettaglio.

  STEFANO BESSEGHINI, Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (ARERA). Sì, possiamo recuperare l'informazione.

  PRESIDENTE. Però, ci può dire se è una cosa trascurabile, oppure se sono cifre consistenti? E come si regola poi SOGIN, Pag. 11quando non gli viene riconosciuto questo importo?

  STEFANO BESSEGHINI, Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (ARERA). SOGIN ha delle attività ulteriore rispetto alla commessa nucleare, quindi immagino che a bilancio apposterà le partite, avrà dei fondi anche di copertura di eventuale rischio da riconoscimento dei costi. Certamente sono tutte partite che non hanno minato la possibilità di sopravvivenza di SOGIN.

  PRESIDENTE. Ci può dire adesso se questi valori sono cose occasionali, importi minimi, o se stiamo parlando di...

  STEFANO BESSEGHINI, Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (ARERA). Lo recuperiamo adesso. Sono cose relativamente piccole e le recuperiamo nel dettaglio.
  Il tavolo è stato costituito ad aprile di quest'anno; l'11 aprile è stata fatta una prima riunione che ha visto un'ampia partecipazione. Si era anche programmata un'attività più simile al tavolo già preesistente che avevamo, più di natura tecnica. Credo che dopo quella riunione di costituzione del tavolo principale non ci sono state altre riunioni. Quindi quello che cogliamo è l'idea di avere un punto di coordinamento da cui poter partire, peraltro era una cosa che avevamo chiesto ai tempi e che aveva portato alla costituzione di questo tavolo. Quindi anche la proposta ha certamente il difetto dell'analisi in questo momento, non abbiamo esperito nel dettaglio quale potrebbe essere il meccanismo; ha un po’ il tentativo di segnalare che o riconduciamo ad unità questo tipo di gestione, identificando il percorso più razionale e senza che l'Autorità si sottragga al sostanziale ruolo anche – se è richiesto – di collaborarvi, altrimenti rischiamo veramente di continuare ad allungare i tempi di un processo che già ha delle sue lungaggini intrinseche.

  TULLIO PATASSINI. Alcune delle considerazioni sono già state fatte dall'onorevole Braga, quindi non sto a ripeterle. Mi permetto semplicemente di ringraziare ARERA perché, affrontando ormai da qualche mese la questione del nucleare, finalmente abbiamo qualcuno che ha agito per il decommissioning. Questo è un dato di fatto, avete utilizzato uno strumento intelligente di risolvere una questione, passando dalla questione tariffaria, anziché passare dalla questione normativa. Fondamentalmente bisogna riconoscere, grazie alla vostra relazione, che SOGIN si è mossa in particolare perché ha bisogno di farsi riconoscere dei costi a fronte di attività. Di questo io mi permetto di ringraziarvi, perché è bello sentire qui al tavolo di coordinamento e noi gradiremmo che a relazionare sul tavolo di coordinamento fosse il coordinatore del tavolo, perché altrimenti non ci sono altri che si fanno parte diligente. Vediamo una certa difficoltà sia da parte del MiSE che da parte del Ministero dell'ambiente di operare in tal senso.
  Vorrei chiedervi se è in programma da parte di ARERA, visto che sono veramente gli unici soggetti occupati e preoccupati della questione nucleare, ulteriori possibilità, tramite la questione dei costi, di intervenire in maniera più efficace su SOGIN con degli step più serrati e non con questa premialità che, come mi sembra di vedere nell'allegato, ha funzionato poco, perché solo in un anno, nel 2014, SOGIN ha avuto una premialità, quindi questo mi fa pensare che negli altri anni SOGIN non ha fatto quello che doveva fare.

  STEFANO BESSEGHINI, Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (ARERA). Da una parte non vorrei prendermi troppo i meriti. Dire che l'Autorità è l'unica preoccupata della sicurezza nucleare mi sembra ingeneroso nei confronti delle persone in SOGIN che lavorano con intensità su questo tema. Poi, certo, ci sono elementi di efficacia e di efficienza che dobbiamo perseguire, ma riconoscerei anche questa non trascurabile componente industriale.
  Il tema di quali strumenti l'Autorità può ancora mettere in campo è un po’ quello che abbiamo cercato di dire in questa memoria e siamo un po’ arrivati Pag. 12forse al limite delle capacità di intervento e, se volete, c'è anche una sorta di riconoscimento che una struttura regolatoria troppo complessa, troppo articolata, che cerca positivamente di entrare nel dettaglio del meccanismo per regolarlo con precisione e cercare di sfruttare tutte le leve possibili, rischia di essere essa stessa time consuming e con un rapporto costi/benefici forse non così positivo, visto che alcuni meccanismi, come quello del milestone, abbiamo dovuto alleggerire. Ed è un po’ la dichiarazione di intenti che abbiamo messo la prima delle conclusioni: nel 2020 noi vorremmo andare a un meccanismo di verifica e di controllo un pochino più semplificato, che punta più direttamente al corpo dei costi, lavorando sulla marginalizzazione dei ricavi e sull'eventuale sterilizzazione di alcuni costi. Quindi, in qualche maniera, regolatoriamente, facendo un piccolo passo indietro in termini di raffinatezza dello strumento, ma cercando di cogliere l'efficacia dell'intervento. Grazie comunque.

  PRESIDENTE. Nella relazione si parla di nuove misure specifiche a partire dal 2020 che francamente non ho ben capito. Mentre prima, fino al 2017, c'era questa sorta di divisione in un calcolo molto complesso, non il calcolo, perché quello lo fa un diagramma, ma l'inserimento dei dati, poi si è abbandonato e a partire dal 2020 cambiate qualcosa. Quindi nel frattempo state facendo una sorta di calcolo generico; non ho ben capito cosa cambierà in futuro per stabilire la congruità.
  Poi, dico questa cosa anche per chi magari ci sta ascoltando e non è proprio dentro la questione: lei ha parlato di 3,5 miliardi finora; vedo dalle tabelle – mi corregga se sbaglio – che mediamente la voce A2 che viene pagata in bolletta per quanto riguarda la gestione dei rifiuti radioattivi, oscilla intorno ai 300 milioni di euro l'anno, stiamo parlando di questa unità di grandezza.
  Per quanto riguarda il tavolo del MISE, se ho capito bene, voi apprezzate questo tentativo. Anche noi abbiamo visto che ci sono tanti attori e che, soprattutto, dovrebbe migliorare il dialogo tra MISE, Ministero dell'ambiente e chi decide, quindi ben venga una cabina di regia. Da quanto ho capito si è riunita una volta sola. Quindi cercheremo anche di sollecitare che ciò avvenga nuovamente.
  L'unico dubbio che mi viene in mente è: non pensa che ci possa essere un conflitto d'interessi da parte vostra, che dovreste controllare, nel far parte della cabina di regia? Da un lato vi dà una conoscenza più ampia per controllare, però questo non potrebbe pregiudicare il ruolo di indipendenza e di controllore?
  Se potete darci una specifica sul fatto che lei ha detto che non andate a controllare il singolo appalto, il singolo lavoro, se però avete qualche informazione in più per quanto riguarda una delle più grandi criticità, oltre a quelle già elencate, che è la questione del Cemex, e anche quella è una questione importante.

  ANDREA OGLIETTI, Direttore direzione infrastrutture, energia e unbundling. La regolazione del 2020, che ad oggi non è ancora definita in dettaglio, proprio perché l'individuazione di un meccanismo semplificato, cui faceva riferimento il Presidente, parte dalla evidenza che con le richieste di approfondimento fatte dall'Autorità già nel 2018 su quello che era stato il nuovo piano a vita intera presentato da SOGIN nel 2018 aveva portato alla richiesta di avere una revisione e un'analisi profonda anche di valutazione di rischio dentro questo piano; per rischio intendo i rischi collegati alla facilità, o meno, di rispettare gli obiettivi che la pianificazione si dà, quindi una valutazione più ampia rispetto alla storica modalità di fare pianificazione di SOGIN. Questa analisi non è arrivata ancora in maniera completa e definitiva, quindi l'Autorità, a fine ottobre 2019, nel prendere atto della pianificazione 2019 ha detto che è impossibile ridefinire una regolazione completa per un periodo lungo, perché non c'è un piano a vita intera condiviso, cioè analizzato com'era stato richiesto. Quindi il focus, che è l'orientamento già adottato per il 2019 e c'è l'indicazione che potrebbe essere replicato e consolidato nel 2020, è quello di andare Pag. 13a vedere qual è la percentuale di avanzamento dell'insieme degli interventi strategici della commessa nucleare. Quindi dentro questa pianificazione di dettaglio che fa la SOGIN, dentro i piani, ci sono alcuni obiettivi che sono identificati come prioritari e strategici che vengono monitorati anno per anno e questo continuano a esserlo. Quindi la regolazione diventerebbe più una regolazione preventivo-consuntivo – quindi la verifica che non ci siano sforamenti rispetto ai costi riconoscibili, dove sono fissati dei tetti – e con l'eventuale meccanismo penalizzante a fronte del mancato raggiungimento di un tasso minimo di completamento dei progetti strategici. Quindi senza andare a fare quell'analisi di dettaglio, molto onerosa, che si fonda necessariamente sul fatto di avere anche un piano a vita intera condiviso, perché se non c'è una pianificazione di lungo termine condivisa è difficile anche dire quali attività vengono fatte puntualmente nell'anno 2020, nell'anno 2021 e nell'anno 2022, che è l'obiettivo di una regolazione più fine, quella che abbiamo dovuto in qualche modo sospendere, semplificare, proprio perché ci siamo trovati a discutere sulla pianificazione stessa e sui criteri con cui questa pianificazione considerava rischi di ritardi, rischi connessi. Ad esempio, uno dei temi importanti – citato più volte dal Presidente – è non avere certezze sui tempi del deposito nazionale e questo introduce dei dubbi di quando ci sarà il luogo dove portare i rifiuti in via definitiva.

  PRESIDENTE. Mi viene in mente una considerazione, non so se troppo cattiva, però visto che è tutto aleatorio, è difficile calcolare, verificare, controllare e i programmi non ci sono; questo, unito al fatto che nella fascia intermedia non c'è né premio né penalità, comporta che alla fine va avanti così? Nel senso che voi non spostate tanto.

  STEFANO BESSEGHINI, Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (ARERA). Noi non avremmo comunque la possibilità di spostare tanto; abbiamo la possibilità di promuovere...

  PRESIDENTE. Nel senso che potete cambiare i metodi di calcolo, un modo per controllare, però, alla fine, il risultato rimane sempre lo stesso: si va avanti così. La sostanza cambia poco.

  STEFANO BESSEGHINI, Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (ARERA). Facciamo un esempio concreto. Ho un meccanismo di autorizzazione, ho un meccanismo di scelta industriale di una priorità di decommissioning e questi sono i due driver che, in qualche maniera, pilotano la scelta in termini strategici di attaccare un cantiere piuttosto che un altro. Questo genera dei costi. Se quella programmazione io ce l'ho indicata in una task analitica che ha una sua priorità e la vedo svolta, a consuntivo posso attribuire un premio o una penalità, a seconda di quello che succede. Ma se questo tipo di programmazione a monte, che indica la priorità industriale e le possibilità di ottenere le autorizzazioni, non viene formulata, su quale valutazione posso dare un meccanismo di premio/penalità?
  Quello che stiamo dicendo semplicemente è che non avendo possibilità di accedere a questo tipo di controllo, ci limitiamo alla valutazione della congruità tra il costo dichiarato di avanzamento e quello che effettivamente verrà rendicontato in termini di costi. È una cosa più semplice dal punto di vista regolatorio, ma non meno efficace nel senso del controllo di quello che sta succedendo. Meno efficace nell'analiticità del controllo, non del controllo al costo. Sono due cose diverse.

  PRESIDENTE. Sicuramente. Questo anche per dire che – immagino, ma vorrei verificare – mi piacerebbe capire quante volte voi siete intervenuti dicendo: «No, questo non è congruo. Via». Finché non c'è questo dato, faccio fatica a capire quanto voi siete intervenuti a cambiare le cose che non vanno, se ci sono ovviamente. Pag. 14 E il fatto che ci sia un range così alto di tollerabilità e di indeterminatezza, mi fa presupporre che probabilmente la dichiarazione di non congruità forse è accaduta poche volte.

  STEFANO BESSEGHINI, Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (ARERA). Mi auguro che sia accaduto poche volte, perché una non congruità del costo vorrebbe dire...

  PRESIDENTE. Sicuramente, certo.

  STEFANO BESSEGHINI, Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (ARERA). Adesso stavamo recuperando un numero e mi pare che siamo intorno agli 8 milioni di euro nel periodo 2002-2007. Questo per dare una rapida risposta e poi la approfondiamo più nel dettaglio.
  La regolazione però ha un suo pregio, non tanto e non solo nell'attribuire specifiche soglie del tipo che va o non va, quindi riconosco o non riconosco, ma anche nel promuovere avanzamenti complessivi di alcuni... Sono cantieri, sono iniziative che hanno un'articolazione di attività estremamente ricca. Ad esempio, quando parlavamo della difficoltà di coordinamento, le priorità di natura industriale che si dà un soggetto come SOGIN, se non sono allineate con le priorità di natura autorizzativa che dà un soggetto come ISIN, sono un elemento critico di avanzamento, perché vuol dire che io ho un percepito di priorità di natura di sicurezza – che è quella che sta in capo a ISIN – che non parla adeguatamente con la priorità di tipo industriale, o di avanzamento tecnico, che ovviamente sta in capo a SOGIN. Quello che noi crediamo è che la cabina di regia, il tavolo di coordinamento, può utilmente aiutare a superare esattamente questo tipo di allineamento tra la visione operativa di chi le autorizzazioni le deve dare e di chi i cantieri li deve implementare. Questo allineamento già sarebbe moltissimo in termini di capacità ed efficacia di azione.
  Mi chiedeva prima del conflitto di interesse dell'Autorità: io faccio fatica a percepire un conflitto d'interesse; noi non abbiamo nessun interesse, se non la mitigazione del costo della massimizzazione dell'efficacia. Partecipare a questo tipo di tavolo ha la funzione di allineare anche il regolatore rispetto alle decisioni che liberamente assumono i soggetti titolati a rilasciare le autorizzazioni e a fare i cantieri; quindi l'efficacia della regolazione ne esce arricchita, perché noi abbiamo l'informazione per tempo. Quindi non è una questione – credo – di conflitto d'interessi, ma anzi di allineamento degli interessi per essere ancora più efficaci in questo meccanismo, di cui non abbiamo nascosto le complessità.
  C'era anche la questione su quanto raccoglieva complessivamente: sono circa 350 milioni di euro l'anno complessivi raccolti; poi ci sono circa 130 milioni di euro che vengono raccolti attraverso la stessa tariffa, ma che poi non hanno una destinazione diretta per SOGIN e vanno a finire in un conto del bilancio dello Stato.

  PRESIDENTE. Questo in più, oltre ai...

  STEFANO BESSEGHINI, Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (ARERA). Questo in più. Questi sono frutti di...

  PRESIDENTE. Questo bilancio dello Stato serve per?

  STEFANO BESSEGHINI, Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (ARERA). Il bilancio dello Stato...

  PRESIDENTE. Questo ulteriore aumento di tariffa è sempre finalizzato ai radioattivi?

  STEFANO BESSEGHINI, Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (ARERA). No, no, no, credo che abbia utilizzi diversi. Nasceva come operazione...

  PRESIDENTE. No, no, io parlavo proprio di quella specifica per quanto riguarda...

Pag. 15

  STEFANO BESSEGHINI, Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (ARERA). No, no, ma viene raccolto sulla stesse voce, la A2, ma non ha una destinazione specifica per l'utilizzo dei cantieri nucleari; nasce da un percorso di qualche Finanziaria del 2007-2008, se non ricordo male. È oggetto di diverse segnalazioni.

  PRESIDENTE. E come mai è stata accorpata nella stessa...

  STEFANO BESSEGHINI, Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (ARERA). È un'indicazione normativa.

  PRESIDENTE. E come viene distinta poi?

  ANDREA OGLIETTI, Direttore direzione infrastrutture, energia e unbundling. Sono due successive Finanziarie che hanno introdotto...

  STEFANO BESSEGHINI, Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (ARERA). È accantonato su un fondo a parte.

  ANDREA OGLIETTI, Direttore direzione infrastrutture, energia e unbundling. Vengono raccolti i fondi e poi trasferiti al bilancio dello Stato.

  PRESIDENTE. Voi, però, vi occupate solo di quella prima fascia.

  STEFANO BESSEGHINI, Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (ARERA). Sì. Era per completezza di informazione.

  EDOARDO BATTISTI, Segretario generale di ARERA. In diverse occasioni l'Autorità ha segnalato a Governo e Parlamento la necessità – l'ultima è una segnalazione dell'aprile scorso – di procedere a una modifica normativa che sostanzialmente vada a fare una pulizia di questa voce delle bollette degli italiani, proprio perché la finalità non era quella del decommissioning.

  PRESIDENTE. Questo non vale solo per la voce A2, ma anche per altre?

  ANDREA OGLIETTI, Direttore direzione infrastrutture, energia e unbundling. La A2, più un prelievo fatto sulla componente che si chiama «MCT», che sono le misure di compensazione territoriale, che sono i fondi destinati a compensare i territori che ospitano le centrali o i depositi dove c'è del nucleare.

  STEFANO BESSEGHINI, Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (ARERA). Però, questo è collegato al nucleare.

  ANDREA OGLIETTI, Direttore direzione infrastrutture, energia e unbundling. In qualche modo è collegato anche questo al nucleare. Quindi quella componente, una quota del suo gettito, con la norma di legge è stata trasferita non più alla sola finalità originaria, ma al bilancio dello Stato, quindi fuori dal circuito del settore.

  STEFANO BESSEGHINI, Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (ARERA). Sul Cemex, se ritenete, avrei una specifica informativa, perché abbiamo degli elementi più di natura informativa che non di regolazione che facciamo specificatamente noi.
  Qui forse varrebbe la pena, stante la delicatezza del tema, di passare in una modalità riservata, quindi, se fosse possibile, darei lettura di questo piccolo appunto.

  PRESIDENTE. Dispongo la riattivazione dell'impianto audio video.

  (L'audizione procede in seduta segreta indi riprende in seduta pubblica).

  PRESIDENTE. Ringrazio i nostri ospiti e dichiaro conclusa la seduta.

  La seduta, sospesa alle 15.50, è ripresa alle 15.55.

Comunicazioni del Presidente.

  PRESIDENTE. Comunico che l'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei Pag. 16gruppi, nella riunione appena svoltasi, ha convenuto che la Commissione si avvalga della collaborazione a tempo parziale e a titolo gratuito del dottor Marco Stramaglia, sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Terni. Ricordo che la presidenza avvierà le procedure previste per assicurare l'avvio della collaborazione sopraindicata, previa autorizzazione dall'ente di appartenenza.

  La seduta termina alle 16.