XVIII Legislatura

Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ad esse correlati

Resoconto stenografico



Seduta n. 7 di Martedì 22 gennaio 2019

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori.
Vignaroli Stefano , Presidente ... 3 

Audizione di rappresentanti dell'Osservatorio permanente sul TMB Salario di Roma:
Vignaroli Stefano , Presidente ... 3 
Maccarrone Maria Teresa , Rappresentante dell'Osservatorio permanente sul TMB Salario di Roma ... 3 
Vignaroli Stefano , Presidente ... 6 
Maccarrone Maria Teresa , Rappresentante dell'Osservatorio permanente sul TMB Salario di Roma ... 6 
Vignaroli Stefano , Presidente ... 6 
Brusco Pietro , Rappresentante dell'Osservatorio permanente sul TMB Salario di Roma ... 6  ... 8 
Briziarelli Luca , Presidente ... 9 
Muroni Rossella (LeU)  ... 9 
Maccarrone Maria Teresa , Rappresentante dell'Osservatorio permanente sul TMB Salario di Roma ... 10 
Briziarelli Luca , Presidente ... 10 
Ferrazzi Andrea  ... 10 
Ferraioli Marzia (FI)  ... 11 
Briziarelli Luca , Presidente ... 11 
Ferraioli Marzia (FI)  ... 11 
Brusco Pietro , Rappresentante dell'Osservatorio permanente sul TMB Salario ... 11 
Ferraioli Marzia (FI)  ... 11 
Trentacoste Fabrizio  ... 11 
Moles Giuseppe  ... 11 
Briziarelli Luca , Presidente ... 12 
Maccarrone Maria Teresa , Rappresentante dell'Osservatorio permanente sul TMB Salario di Roma ... 12 
Moles Giuseppe  ... 13 
Maccarrone Maria Teresa , Rappresentante dell'Osservatorio permanente sul TMB Salario di Roma ... 13 
Moles Giuseppe  ... 13 
Maccarrone Maria Teresa , Rappresentante dell'Osservatorio permanente sul TMB Salario di Roma ... 13 
Battistoni Francesco  ... 13 
Briziarelli Luca , Presidente ... 13 
Brusco Pietro , Rappresentante dell'Osservatorio permanente sul TMB Salario di Roma ... 13 
Briziarelli Luca , Presidente ... 14 
Brusco Pietro , Rappresentante dell'Osservatorio permanente sul TMB Salario di Roma ... 14 
Briziarelli Luca , Presidente ... 14 
Battistoni Francesco  ... 14 
Briziarelli Luca , Presidente ... 14 
Ferrazzi Andrea  ... 14 
Briziarelli Luca , Presidente ... 15 
Maccarrone Maria Teresa , Rappresentante dell'Osservatorio permanente sul TMB Salario di Roma ... 15 
Brusco Pietro , Rappresentante dell'Osservatorio permanente sul TMB Salario ... 15 
Briziarelli Luca , Presidente ... 15

Testo del resoconto stenografico

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE
STEFANO VIGNAROLI

  La seduta comincia alle 14.10.

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche mediante l'attivazione di impianti audiovisivi a circuito chiuso e la trasmissione streaming sulla web-tv della Camera dei deputati.

Audizione di rappresentanti dell'Osservatorio permanente sul TMB Salario di Roma.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'audizione di rappresentanti dell'Osservatorio permanente sul TMB Salario di Roma, che ringrazio per la presenza. Sono presenti la signora Maria Teresa Maccarrone e il signor Pietro Brusco, accompagnati dai signori Adriano Travaglia, Stefano Ricci, Stefania Pandolfi, Simonetta Anaclerio e Daniele Poggiani.
  La Commissione si occupa degli illeciti ambientali relativi al ciclo dei rifiuti, ma anche dei reati contro la pubblica amministrazione e dei reati associativi connessi al ciclo dei rifiuti.
  L'audizione odierna ha prevalentemente ad oggetto il recente incendio avvenuto presso l'impianto di trattamento meccanico-biologico di via Salaria, in Roma. Avverto i nostri ospiti che della presente audizione sarà redatto un resoconto stenografico e che, su loro motivata richiesta, consentendo la Commissione, i lavori proseguiranno in seduta segreta. Nel caso le dichiarazioni segrete entrassero a far parte di un procedimento penale, il regime di segretezza seguirà quello previsto per tale procedimento. Si invita comunque a rinviare eventuali interventi di natura riservata alla parte finale della seduta.
  Invito i nostri ospiti a svolgere una relazione sull'oggetto dell'audizione, visto che ci avete appena consegnato una vostra relazione. Ovviamente, come Commissione abbiamo sempre il piacere e il dovere di sentire i cittadini e i vari comitati, spero che mi scuserete se in corso di audizione mi farò sostituire dal vicepresidente Briziarelli, perché c'è la commemorazione del presidente del comitato Malagrotta nell'anniversario della sua scomparsa, quindi ci terrei ad essere presente.
  Vi cedo la parola per una relazione, cui faranno seguito le domande dei membri della Commissione.

  MARIA TERESA MACCARRONE, Rappresentante dell'Osservatorio permanente sul TMB Salario di Roma. Vi ringrazio innanzitutto per averci concesso questa audizione e per permetterci di raccontarvi cosa abbiamo vissuto in questi otto anni.
  In questi otto anni noi abbiamo subìto un'ingiustizia. Nella relazione che vi abbiamo distribuito è raccontata tutta la storia, quindi a voce spiego qualcosa di diverso. Un'ingiustizia, una violenza giornaliera, tutti i nostri diritti sono stati lesi, il diritto alla salute, il diritto alla qualità della vita, e oggi sono contenta di poter essere qui a raccontarlo dinanzi ai due organi del Parlamento, per cui lo sto raccontando al cuore dello Stato. In questi anni di lotta ho sempre creduto alla giustizia, quindi oggi questo passaggio per noi è importante.
  Questo impianto nasce nel 1996, quando sono stati acquistati i terreni e l'edificio dell’Autovox, e pian piano da officina e Pag. 4deposito mezzi è stato trasformato in un impianto di trattamento meccanico-biologico, trasferenza e stoccaggio. Questo vuol dire che sotto le nostre case (perché quell'impianto è a 50 metri dalle case, a 150 metri dall'asilo, case che esistevano già nel 1996) in quell'impianto si trattavano dei rifiuti, in un centro abitato.
  Ci chiediamo (spero che voi come Commissione possiate indagare) come sia stato possibile che un impianto del genere sia stato posizionato dentro un centro abitato, vicino all'alveo del Tevere, di fronte alla ferrovia, accanto all'aeroporto, di fronte a un asilo. Queste sono domande che noi ci portiamo dentro da otto anni, quindi spero che voi facciate qualcosa per scoprire anche perché, se siano state disattese delle norme.
  Questo impianto trattava rifiuti. Questo vuol dire che arrivavano i rifiuti indifferenziati, veniva separata la frazione secca dalla frazione umida, la frazione secca diventava CDR (combustibile derivato da rifiuti), la frazione umida dopo 28 giorni – 28 giorni di fermentazione sotto le nostre finestre – diventava FOS (frazione organica stabilizzata). L'area di queste lavorazioni passava nelle torri di lavaggio, il PH veniva equilibrato con la soda caustica e l'acido solforico (sempre sotto le nostre finestre) e poi andava a finire nelle vasche di biofiltro.
  Quell'impianto ha creato tantissimi problemi, disturbi, malesseri fisici, perché non era solo un problema di puzza, quell'impianto ha provocato bruciore agli occhi, alle narici, mal di testa, nausea, vomito, bruciore alla gola, e questo per otto lunghissimi anni.
  Noi abbiamo protestato in tutte le sedi, c'era anche un problema psicologico e c'è tuttora, tanta rabbia, questa sensazione di subire un'ingiustizia, la depressione, tanti disagi, la desertificazione del territorio, perché chiaramente quando i miasmi invadono un territorio le difficoltà sono tante, non potevamo aprire le finestre, eravamo prigionieri nelle nostre case. Tanti ci dicevano «andate via», ma come facevamo ad andare via visto che le nostre case non potevano essere messe in vendita perché nessuno le avrebbe comprate?
  Eravamo come topi in gabbia, prigionieri, e abbiamo subìto per tutti questi anni. I nostri figli non potevano invitare amici a casa, perché magari si sarebbero sentiti male, non potevamo stendere i panni all'aperto, tante difficoltà.
  In questi anni abbiamo protestato tante volte, assemblee, manifestazioni, ci siamo seduti a tanti tavoli, abbiamo incontrato tanti deputati, onorevoli, senatori, abbiamo stretto tante mani per raccontare la nostra storia, eppure nessuno ha chiuso l'impianto, è stato un incendio che per adesso lo ha chiuso.
  In quell'impianto sono avvenuti diversi incidenti, è morta una persona, c'è stato un incendio il 2 giugno 2015 e tanta paura anche allora. Da quel giorno abbiamo scoperto che avevamo una bomba ad orologeria sotto le nostre finestre e abbiamo urlato in tutte le sedi «quello che è successo una volta può risuccedere, fate attenzione!», ma nessuno ci ha creduto, eppure quest'anno è successo di nuovo.
  Quell'impianto non poteva stare lì, abbiamo chiesto di chiuderlo, abbiamo fatto un esposto nel 2011, una denuncia per inquinamento ambientale e danno alla salute pubblica il 27 ottobre 2017, la procura e il NOE (Nucleo operativo ecologico dei carabinieri) stavano indagando e stanno indagando anche adesso forse. Quell'impianto deve chiudere. A luglio 2018 Giovanni Caudo, il presidente del municipio, ha organizzato una riunione con i comitati e i cittadini che da tanti anni lottavano sul territorio e ha proposto di istituire un osservatorio.
  Questo osservatorio permanente sul TMB in questi mesi ha lavorato continuamente, ha lavorato per cambiare le cose, per segnalare in tutte le sedi quanto stava succedendo. Noi cittadini abbiamo fatto un monitoraggio, abbiamo diffuso delle schede che venivano consegnate attraverso le parrocchie, attraverso i bar attraverso, le email, attraverso i social, e i cittadini segnalavano gli orari in cui sentivano la puzza e se questa provocava dei disagi.
  Nella relazione che abbiamo preparato ci sono delle tabelle esemplificative per far capire che i miasmi colpivano durante tutto Pag. 5il giorno, dalla mattina fino alla notte, in orari diversi secondo le stagioni e le condizioni meteorologiche, ma sono stati una costante per otto anni.
  Mentre facevamo questo monitoraggio, abbiamo deciso di fare la manifestazione del 6 ottobre, a cui hanno partecipato migliaia di cittadini che sono scesi in strada per dire basta. La reazione delle istituzioni è stata avvilente: siamo stati invitati dall'assessore Montanari per una riunione con Bagnacani, presidente dell'AMA; in questa sala riunioni c'era un tavolo su cui c'era una mappa della città, ci hanno detto che non era certo che i miasmi venissero da lì, che forse venivano da ACEA, dopo che migliaia di cittadini avevano protestato loro continuavano a dire questo e ci hanno proposto i nasi elettronici OdorPrep.
  Vi prego di credermi quando vi dico la grande frustrazione, la grande rabbia, il profondo disagio di vedere un'istituzione che tratta così migliaia di cittadini, come dire che la puzza di spazzatura è uguale alla puzza di fogna, dopo otto anni di segnalazioni, dopo migliaia di persone che manifestano per strada è stato veramente brutto affrontarlo.
  Adesso c'è stato l'incendio che è scoppiato all'improvviso, ho ricevuto una chiamata alle 6.30 del mattino, sono andata a vedere e c'erano le fiamme. Siamo stati lì per ore, abbiamo respiratorio non so cosa, diossine o altre sostanze, personalmente sono stata male per 48 ore, ho vomitato e avuto forti mal di testa, ma non è questo il punto: il punto è che non abbiamo avuto informazioni ufficiali dopo quell'evento su cosa stavamo respirando, su cosa dovevamo fare, se bisognava lavare le strade, se bisognava lavare i balconi, se bisognava cambiare i filtri alle macchine, se bisognava lavare la macchina, se i nostri figli potevano andare in giardino, se si poteva mangiare il basilico che era sul balcone. Non è possibile che le istituzioni in questi casi non intervengano e non ci segnalino nulla.
  Dopo l'incendio tutti i rifiuti combusti e bruciati che erano nelle vasche di ricezione sono stati portati sul piazzale, quindi abbiamo subìto giorni e giorni di puzza di bruciato, giorni e giorni di puzza di spazzatura putrescente, e l'impianto era sotto sequestro, quindi va bene, sapevamo che era sotto sequestro e stavano cercando se ci fosse stato un sabotaggio, quindi lo accettavamo, però personalmente ricevevo continuamente telefonate e messaggi, perché quando c'era la puzza di bruciato la gente aveva paura e mi chiedeva di andare a vedere, e io partivo a qualsiasi ora e andavo a vedere. Una volta mi hanno visto anche i Carabinieri lì fuori e mi hanno chiesto cosa ci facessi lì a quell'ora. Ho risposto che mi avevano detto che c'era puzza di bruciato, avevamo paura e quindi ero andata a vedere. Questo per dire che viviamo in uno stato particolare di agitazione e di preoccupazione.
  Adesso chiediamo che quell'impianto venga chiuso per sempre, che lì dentro non vengano più portati rifiuti di alcun tipo. Abbiamo pagato per troppo tempo, vogliamo adesso che le cose si concludano, quell'impianto deve essere chiuso, lì bisogna fare uffici o centro direzionale di AMA, quello che si vuole, ma basta rifiuti.
  Vorremmo vedere un progetto serio, non il rendering, vi prego, perché ci sembra una mancanza di rispetto verso di noi, non è possibile, quindi chiediamo alla sindaca un atto ufficiale, in cui si dica che quell'impianto non serve più, che quell'impianto va chiuso, che non ci siano più rifiuti. Chiediamo che la regione Lazio revochi l'AIA, su richiesta della sindaca e dell'AMA, chiediamo che ci sia una cabina di crisi che gestisca in questo momento ancora i rifiuti che sono dentro l'impianto, perché sono stati tolti quelli sul piazzale, ma sappiamo benissimo che dentro c'è ancora la FOS, che è rimasta lì per undici giorni senza luce (l'impianto era senza luce) e poi è ancora lì in fermentazione. Lì c'è ancora la FOS che va portata via. Ci sono ancora i serbatoi con acido solforico e soda caustica. È necessaria un'unità di crisi che gestisca questa parte, che gestisca la bonifica del sito, che ci faccia in qualche modo partecipi di quello che verrà fatto dopo.
  Voglio ancora avere fiducia nelle istituzioni, spero che voi facciate il possibile per aiutarci, perché abbiamo bisogno dell'aiuto di qualcuno che ci ascolti veramente e che non finga di ascoltarci. Noi continueremo a Pag. 6lottare qualsiasi cosa verrà decisa di fare. Lei sa cosa vuol dire quando dico che i cittadini sono arrabbiati e pronti a protestare, l'abbiamo fatto per otto anni e lo faremo ancora, perché dobbiamo difendere i nostri figli, dobbiamo difendere i nostri nipoti. Noi vorremmo che questa cosa si chiudesse qua, ma siamo pronti a lottare ad oltranza.

  PRESIDENTE. Prima lei ha citato l'impianto di depurazione delle acque, che è attaccato ed è grande. C'è stato un interessamento della procura, c'è stata un'indagine che ha portato anche a delle condanne per cattiva gestione di quell'impianto, con tutti i problemi annessi. Stando lì, avete seguito la vicenda?

  MARIA TERESA MACCARRONE, Rappresentante dell'Osservatorio permanente sul TMB Salario di Roma. Assolutamente sì. Io sono una delle due persone che è entrata dentro l'impianto di depurazione ACEA nel 2012 (è scritto anche nella relazione) con il professore Aiuti, che era il presidente della Commissione capitolina sanità, che nel momento in cui noi dicevamo di avere questo problema disse: «vediamo se la puzza dipende dall'impianto AMA o dal depuratore ACEA».
  L'impianto ACEA era sotto sequestro, chiese il permesso di fare entrare me ed Adriano Travaglia, che è qui presente, e facemmo un giro anche dentro il depuratore.
  Nel depuratore ACEA c'è puzza di fogna; è completamente diversa dalla puzza dei rifiuti. Ho dimenticato di dirvi che da quell'impianto venivano tre tipi di puzze: la puzza di indifferenziato, che è quella del cassonetto, ma molto, molto forte, la puzza della FOS, che è dolciastra e molto particolare, e la puzza del biofiltro, che era fortissima, era quella che, se scendevi dalla macchina, nell'arco di un minuto i tuoi occhi iniziavano a lacrimare, ti veniva mal di testa e ti bruciava la gola.
  Sono quindi puzze totalmente diverse; capisco che ci sono le indagini, è giusto che vengano fatte, però è come dire che non riconosciamo la puzza della fogna dalla puzza di spazzatura.

  PRESIDENTE. Era per dire, e comunque è sempre una puzza. Purtroppo, c'è ancora una carenza normativa di cui forse il Parlamento dovrebbe occuparsi.

  PIETRO BRUSCO, Rappresentante dell'Osservatorio permanente sul TMB Salario di Roma. Prima di intervenire specificamente sull'impianto dell'AMA di via Salaria, vorrei raccontarvi qual è il contesto del quartiere.
  Il quartiere di Fidene è in uno stato di degrado, quindi quattro o cinque anni fa abbiamo deciso di costituire un comitato di quartiere e, mentre dalla mia amica Maria Teresa è stato costituito un comitato specifico contro questo impianto dell'AMA che ci distruggeva la vita, abbiamo puntato più in alto in modo diverso.
  Avevamo riscontrato un'inefficienza nel ciclo dei rifiuti, il danno dell'inquinamento per la salute dal TMB Salario, una desertificazione commerciale, i negozi, in particolare i negozi alimentari (gelaterie, pizzerie e pub), non possono lavorare, perché sapete tutti che a Roma da aprile ad ottobre si può stare tranquillamente all'esterno, ma non nei nostri quartieri, dove ti ammorbavano di puzza e dovevi stare dentro casa o dentro i locali, e sappiamo bene che i romani sono degli spiriti liberi ai quali piace l'aria aperta, stare fuori, godere del panorama e della città, quindi non andavano più in quei locali che di conseguenza chiudevano a decine.
  Per questo parliamo di desertificazione commerciale, di svalutazione delle abitazioni, come ricordato poc'anzi anche da Maria Teresa. Personalmente ho chiesto all'assessorato all'ambiente nel corso della riunione con Bagnacani se qualcuno fosse disposto ad acquistare a prezzo normale la casa di Maria Teresa, che abita a villa Spada, ma si sono girati tutti dall'altra parte. Ho detto loro: «scusate, dite che non ci sono problemi, che probabilmente gli odori non vengono da quell'impianto, benissimo, vuol dire che è una nostra sensazione che bisogna verificare con i nasi elettronici, benissimo, acquistate la casa di questa signora a prezzo normale», perché purtroppo in quei quartieri non c'è più un prezzo normale, quindi se vogliamo non Pag. 7possiamo andar via, perché le nostre abitazioni non valgono più niente!
  Non solo, nei nostri quartieri c'è un abbandono delle aree verdi, c'è l'abbandono degli argini del fiume Aniene con dei roghi tossici impressionanti a volte, ma non si sta facendo niente. Ci sono gravi problemi di circolazione stradale, è il caso della sosta selvaggia, ovviamente inciviltà dei cittadini in primis, ma anche le amministrazioni che non riescono a dare a questi quartieri una sorveglianza continua, decisa da parte della municipalizzata, dei poliziotti del territorio.
  Ci dicono che non hanno risorse, e nel nostro quartiere, Fidene, nella via principale ci sono soste selvagge a destra e a sinistra, gli autobus non passano, quindi c'è anche un problema di viabilità pubblica, gli autobus devono fermarsi e aspettare che qualche auto si sposti, e a volte non basta perché sono messe per traverso.
  Ci sono gravi problemi di sicurezza per improvvisi blackout dell'ACEA, che capitano sempre più di frequente, quindi la sicurezza del quartiere è a rischio e, poiché purtroppo i malintenzionati aspettano solo questo, ne approfittano. Ci sono gravi problemi di integrazione sociale, perché in periferia, dove gli affitti costano meno, ci sono più immigrati, ma questi hanno bisogno di integrazione sociale. Questi sono i nostri obiettivi come comitato di quartiere.
  Adesso andiamo a parlare del mostro, come io lo chiamo perché di questo si tratta, di un mostro. I nostri amici di villa Spada hanno iniziato nel 2009 a combattere questo mostro a livello di progetto, non so quale scellerata mente abbia potuto progettare una discarica, perché si tratta di questo, perché la relazione Arpa è molto chiara, stiamo parlando di un impianto in cui entrano rifiuti ed escono rifiuti, anzi i rifiuti che escono sono peggio di quelli che entrano.
  Questo è il grave problema, ma non sappiamo perché succeda. Abbiamo partecipato a tavoli tecnici in regione, in comune, nell'ultima revisione dell'AIA l'ingegner Tosini ci ha deliberatamente nascosto il documento dell'Arpa, che qualche giorno o qualche settimana prima aveva ricevuto, per cui siamo andati alla riunione per il rinnovo dell'AIA all'oscuro di quello che c'era, della relazione di Arpa che poi abbiamo avuto.
  Non solo, ma ammiccava espressamente ad AMA, cercava di dare una mano ad AMA, dicendo «va bene, direttore dell'AMA, ti servono sei mesi? Prenditi un anno!». È successo questo. In assessorato e davanti all'impianto TMB ci hanno preso in giro più volte, dicendo che le sostanze odorigene, come diceva l'amica Maria Teresa, potevano venire dall'impianto di depurazione di ACEA. Peccato che quell'impianto fosse lì da vent'anni e, tranne un anno in cui era stato posto sotto sequestro ed erano stati fatti i lavori, non ha più puzzato, e comunque eventualmente puzzava di fogna e non di immondizia.
  Ci è stato detto che si dovevano individuare le cause e i punti da dove poteva venire questa puzza, e ci sono stati proposti i nasi elettronici, come se i nasi dei cittadini non bastassero, tenendo conto che per un incidente nel 2015 l'impianto venne chiuso per cinque mesi e – guarda caso – in quei cinque mesi non c'era più puzza. Vi chiederete come mai, cari senatori e cari deputati. La puzza viene dal TMB, dall'impianto dell'AMA, e solo da quello.
  Abbiamo fatto innumerevoli manifestazioni, tutte con una civiltà esemplare, non è successo nulla, le Forze dell'ordine ci hanno fatto i complimenti, io stesso più volte sono andato in questura centrale a chiedere il rilascio delle autorizzazioni per le varie manifestazioni che abbiamo fatto, nelle quali non è successo nulla, noi siamo cittadini esemplari sotto quel punto di vista.
  Perché lo abbiamo fatto, perché abbiamo fatto tutte queste manifestazioni? Perché ancora oggi abbiamo la soglia di attenzione altissima, e, nonostante si siano spese parole di tutti i tipi secondo cui quell'impianto non lavorerà più rifiuti, non ci crediamo.
  Quella bomba che avevamo sotto casa purtroppo ha causato un altro grave problema, l'incendio che c'è stato. Durante tutti questi anni noi dei comitati abbiamo fatto un grande sforzo a fianco delle istituzioni, abbiamo dovuto tener testa a pochi Pag. 8facinorosi che volevano compiere atti irresponsabili.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE
LUCA BRIZIARELLI

  PIETRO BRUSCO, Rappresentante dell'Osservatorio permanente sul TMB Salario di Roma. Gli abbiamo detto: «no, perché se l'impianto si incendia, respireremo diossina, faremo del male a noi stessi, non dobbiamo fare questo, dobbiamo aspettare che le istituzioni prendano provvedimenti, perché lo devono fare, perché quell'impianto non poteva stare lì sin dall'inizio», quindi abbiamo fatto corpo.
  Dopo l'incendio, tra le righe, ho dovuto sentire dire da varie istituzioni (non vi dico quali, ma lo immaginate perché anche voi avete ascoltato le interviste) che forse quell'incendio era doloso, che forse qualcuno può aver agito nella fattispecie. Cosa succederà se adesso le indagini diranno che l'incendio era colposo? Cosa facciamo ai responsabili AMA che hanno gestito per anni quell'impianto in maniera indecente, li mettiamo in galera e buttiamo la chiave? Perché questo dovrebbe essere fatto se ci fosse una giustizia vera, perché noi per otto anni abbiamo subìto vessazioni, perché di questo si tratta, di vessazioni, ma comunque siamo andati sempre avanti.
  Nel 2016 abbiamo fatto delle riunioni con i vari assessori all'ambiente, la Montanari e la Muraro, e nel 2016 ci è stato detto: «benissimo, voi volete che questo impianto sia ricondizionato, cosa ci volete mettere?» e noi abbiamo risposto: «signori, voi avete tanti uffici e siete in affitto in tanti stabili, perché non concentrare gli uffici di AMA in quello spazio, con un grande risparmio da parte dell'amministrazione AMA?». Ma questo lo dobbiamo dire noi cittadini, siamo noi che dobbiamo dire quale deve essere il destino di quell'impianto quando ci sono fior di assessori, di dirigenti, di ingegneri, di architetti pagati da noi cittadini? Siamo noi che dobbiamo sentirci dire dalle autorità competenti «fateci una proposta»? Noi dobbiamo fare una proposta?
  L'abbiamo fatta, è stata protocollata, è questa, nonostante tutto l'abbiamo fatta, purtroppo qualche giorno fa abbiamo visto un bellissimo rendering, che ci ha preso di nuovo in giro, il rendering che ha presentato la sindaca di Roma, dicendo che quell'impianto sarebbe diventato il centro direzionale AMA, rendering che guarda caso era datato, perché lo ha presentato in una tesi di laurea un ragazzo, e questo annuncio (perché di questo si tratta, un annuncio) è venuto qualche giorno prima che ci fosse la Commissione trasparenza in III Municipio e che il pomeriggio la stessa Commissione fosse in Campidoglio.
  A noi cittadini tutto questo non bastava ancora, perché sentivamo che in giro c'erano delle aziende private che facevano affari con i rifiuti, quindi siamo andati a visitare uno di questi impianti privati nei dintorni di Roma, tra l'altro uno di quelli adesso utilizzati per lo smaltimento dell'indifferenziata. Abbiamo visto che con i rifiuti si possono fare affari puliti e senza avere un impatto ambientale sulla cittadinanza, e che quell'impianto non puzza, noi siamo entrati e siamo stati sopra il biofiltro (ho le foto sul cellulare) ed era come se stessimo facendo delle inalazioni, perché non c'erano acidi in cui trattare la FOS, ma semplicemente del calore e delle colonne d'acqua che pulivano questi materiali, quindi usciva un vapore tranquillo, senza problemi, tanto che non c'è un solo cittadino che si lamenti.
  Con i rifiuti, quindi, si possono fare affari. Perché allora la maggiore municipalizzata d'Italia, che è AMA, non solo non riesce a fare affari, ma non riesce a gestire i rifiuti, qual è il motivo? Lo lascio a voi, onorevoli.
  Poiché tutte le nostre azioni sono risultate vane, abbiamo deciso di raccogliere le firme e di fare una denuncia querela, come accennava prima l'amica Maria Teresa. Ci abbiamo messo un anno, perché purtroppo, come spesso accade, i cittadini quando devono agire in prima persona cercano di fare non uno, ma due passi indietro, non si vogliono esporre neanche mettendo una firma, per cui ci abbiamo messo veramente Pag. 9tanto per raccogliere queste firme, ma lo abbiamo fatto.
  Le abbiamo presentate, c'è un pubblico ministero che sta indagando, guarda caso qualche giorno prima dell'incendio «un uccellino» ci ha detto che forse il pubblico ministero avrebbe trasformato l'inchiesta contro ignoti in un'inchiesta contro noti, e guarda caso qualche giorno dopo questo impianto ha preso fuoco.
  Abbiamo subìto il rogo, abbiamo subìto la diossina, e non c'è stata una persona delle istituzioni che ci abbia dato l'allarme, dal Ministro dell'ambiente all'ASL. C'è stata una sola istituzione che ha dato l'allarme ai cittadini e alcuni consigli a livello istituzionale, il presidente del III municipio.
  Chiediamo quindi la completa bonifica del sito in tempi certi, vogliamo sapere entro quanto e come questo sito verrà bonificato. Vogliamo atti formali da parte di AMA e del comune di Roma, che dichiarino il loro disinteresse a quel sito come gestione rifiuti a qualsiasi titolo, non vogliamo più che in quel sito entri una sola busta di immondizia.
  Vogliamo da parte della regione la revoca dell'AIA. Abbiamo diritto a un piano industriale fattivo per la gestione del ciclo dei rifiuti, perché purtroppo, come tutti sapete, Roma affoga nei rifiuti. Vogliamo un progetto concertato tra Ministero dell'ambiente, regione, comune e città metropolitana, in cui si evidenzino riconversione dell'attuale sito, investimenti, risparmi operativi, tempi e modi di realizzazione e checkpoint, in modo che i cittadini possano fare un monitoraggio puntuale su questo, perché allo stato non ci fidiamo più delle parole, perché le parole che sono state e continuano ad essere spese sono soltanto parole elettorali e di puro consenso, noi vogliamo i fatti!
  Credo che abbiamo diritto a un minimo risarcimento (non vogliamo soldi, ci mancherebbe). Noi vogliamo che il quartiere di villa Spada, che ha subìto il maggior impatto da questo impianto e da questo rogo, e di conseguenza il quartiere di Fidene, abbiano accesso al parco sul Tevere, magari con un bellissimo ponte su cui i ragazzi possono andare a giocare.
  Vi siamo grati di questa audizione, perché finalmente abbiamo potuto parlare con le istituzioni tutte, con l'intera politica del Paese che voi rappresentate. Siamo certi che vi adopererete per risolvere definitivamente questo problema. Grazie.

  PRESIDENTE. Grazie della vostra – giustamente accorata, oltre che dettagliata – esposizione e della relazione allegata.
  Do la parola ai colleghi che intendano intervenire per porre quesiti o formulare osservazioni.

  ROSSELLA MURONI. Innanzitutto, grazie all'Osservatorio sul TMB Salario che è venuto a raccontarci con parole dirette qual è la situazione. Ce ne stiamo occupando da diverse settimane, la prima interrogazione che ho fatto sul TMB Salario era di settembre in Commissione ambiente e già lì segnalavo come fosse un impianto assolutamente pericoloso, non immaginando naturalmente che da lì a pochi mesi ci sarebbe stato un incendio.
  Credo che una Commissione come questa, fermo restando che noi abbiamo messo all'ordine del giorno dei nostri lavori il fatto che ci occuperemo di questa vicenda, debba indagare su due aspetti, il fatto che sia andato a fuoco un impianto di quel tipo e che la popolazione sia rimasta assolutamente abbandonata a se stessa. Abbiamo ricevuto il consiglio di chiudere le finestre delle scuole dei nostri figli intorno alle 12.30, mentre l'incendio era in atto dalle 4.30 del mattino.
  Silenzio assoluto, e una settimana dopo arriva nelle scuole del quartiere una circolare, in cui si dice che sarebbe meglio che i bambini ancora si astenessero dal giocare nei cortili, ma nessuno ci aveva detto di non far giocare i bambini nei cortili e soprattutto non si capisce che tipo di precauzione sia.
  Credo quindi che si debba indagare e fare chiarezza sul sistema di tutela che è mancato rispetto alla salute dei cittadini, c'è stata una nube tossica che ha invaso la capitale, lo dico con amarezza ma evidentemente il vento ha ristabilito un principio di democrazia e quel giorno la nube ha Pag. 10puntato con decisione verso il centro di Roma, tanto che il bruciore si avvertiva anche qui, ma credo che ci siano state delle omissioni nella tutela dei cittadini, nell'informazione e in quello che è successo nelle settimane successive, quindi vi chiedo innanzitutto conferma come comitato di quanto sto dicendo.
  L'altro giorno abbiamo avuto qui per la seconda volta in audizione il dottor Lupo, credo che un'altra vicenda di cui ci si debba interessare è la relazione che avete giustamente riportato qui in Commissione, in cui l'Arpa Lazio sostiene che i codici CER attribuiti ai rifiuti che escono da quell'impianto non siano corretti, perché quello è un impianto che, lungi dal risolvere il problema, produce più scarti che materiali trattati, e questo (lo dico per la mia esperienza e assumendomene la responsabilità) si chiama traffico illecito di rifiuti, quindi è precipuamente oggetto di azione di questa Commissione.
  Mi ha molto colpito e preoccupato il fatto che l'altro giorno l'ingegner Lupo ci ha detto che stanno facendo analisi sui residui, sui rifiuti che ancora sono lì dentro, perché sarà l'ultima occasione per capire che tipo di rifiuti venivano trattati in quell'impianto e in quale maniera, quindi non vorrei che con il fuoco si fosse cancellato qualcosa che evidentemente era indicibile.
  Vi chiedo conferma, perché di questo ho parlato nell'ultima interrogazione e anche qui, del fatto che ci sono camion che continuano ad entrare e ad uscire dal sito, e soprattutto che gli odori continuano, in realtà sempre legati all'impianto, nel senso che soprattutto nei giorni successivi, nel momento in cui movimentavano i rifiuti e quindi sostanzialmente creavano una discarica a cielo aperto nel cortile di quell'impianto, l'odore era quello dei rifiuti.

  MARIA TERESA MACCARRONE, Rappresentante dell'Osservatorio permanente sul TMB Salario di Roma. Io ho messo le foto del piazzale laterale dell'impianto proprio per far vedere che era una discarica a cielo aperto. Assolutamente sì, nei primi giorni l'odore era di bruciato e spazzatura, poi è sparito per un po’ ed è ricomparso molto forte nei giorni in cui movimentavano i rifiuti, si sentiva proprio l'odore di rifiuto putrescente, che era fortissimo.
  Circa una settimana fa, fuori dall'impianto, quando sono stata lì con una giornalista, in quel lasso di tempo si vedevano «squaletti», cioè camioncini che arrivavano carichi, scaricavano sulla macchina madre e riuscivano vuoti. Questo è successo una settimana o dieci giorni fa, se volete ricerco la data con esattezza sul cellulare.
  Subito dopo questa denuncia che ho fatto alla giornalista è uscito il video, immediatamente il giorno dopo è uscita la comunicazione AMA in cui si diceva che scaricavano questi rifiuti sulla macchina madre, quindi c'è il comunicato dell'AMA, c'è una conferma di questo. Se volete sapere il giorno preciso, lo ricerchiamo.

  PRESIDENTE. Chiedo scusa, avevamo prima la domanda del senatore Ferrazzi, in modo da poter integrare e rispondere insieme. Stiamo prendendo nota delle domande.

  ANDREA FERRAZZI. Innanzitutto grazie, perché credo che la battaglia che state conducendo sia importante, a prescindere da ogni ragionamento di tipo politico che non ha il senso di questa Commissione, ma a difesa di cittadini e anche di diritti sacrosanti, cioè di poter vivere in maniera dignitosa nella propria abitazione, in sicurezza e anche con un certo decoro.
  Quando abbiamo incontrato qui il direttore dell'Arpa Lazio, abbiamo chiesto esplicitamente se vi fossero dati relativi alla puzza (chiamiamola così, come voi avete sperimentato in questi anni) e la risposta è stata che non ci sono dati ufficiali e che eventuali interpretazioni del suo pensiero sono state male interpretate perché l'Arpa non si è mai espressa da questo punto di vista.
  Ho letto con attenzione l'analisi empirica che avete fatto e, andando direttamente sui casi, mi pare di capire che più del 50 per cento delle persone interpellate, che non sono nemmeno poche perché il campione è un totale di 3.483, ha manifestato segni di oggettiva difficoltà, ossia difficoltà Pag. 11 di respirazione, senso di soffocamento, nausea, vomito.
  Avete evidenze, avete fatto qualche accordo, c'è qualche associazione, agenzia o centro di ricerca che abbia fatto un'analisi puntuale dal punto di vista scientifico su questa relazione sulla puzza? Questa è la prima questione, la seconda è relativa alla situazione di adesso, cioè successivamente all'incendio come è la situazione dal punto di vista della puzza? Grazie.

  MARZIA FERRAIOLI. Io ho sentito di questa denuncia che è stata fatta alla procura della Repubblica relativa a questo impianto e, poiché la procura della Repubblica di Genova ha bloccato il riavvio dei lavori per il ponte, perché doveva prima cristallizzare tutto quello che c'era sul ponte per capire le origini del crollo, mi domando se la procura della Repubblica di Roma si sia posta il problema di sequestrare quel sito e vedere quali sono i rifiuti non consentiti in quel sito.
  Per il ponte stiamo ancora aspettando che la procura della Repubblica verifichi con incidenti probatori e quant'altro, e qui non c'è stato un provvedimento di sequestro?

  PRESIDENTE. Chiedo scusa, un elemento a beneficio di tutti i commissari perché ovviamente certe risposte non possono venire dal comitato: gli uffici mi stanno dicendo che abbiamo richiesto ufficialmente alla procura e arriverà una relazione di dettaglio, possiamo anticipare che c'è stato il sequestro dell'ingresso e parziale, di una piccola parte dell'impianto, ma riceveremo una relazione di dettaglio da parte della procura.

  MARZIA FERRAIOLI. Io non lo chiedevo alla Commissione, lo chiedevo all'avvocato dell'associazione, quindi pensavo che loro fossero stati messi al corrente.

  PIETRO BRUSCO, Rappresentante dell'Osservatorio permanente sul TMB Salario. Sappiamo che, come ha detto il presidente, una parte del sito è stata sequestrata, un'altra parte è ancora tranquillamente libera. Questo è quello che sappiamo noi.

  MARZIA FERRAIOLI. E quindi non funziona lo stesso, una parte solamente...

  FABRIZIO TRENTACOSTE. Ringrazio i rappresentanti dell'Osservatorio permanente per questa testimonianza per noi estremamente preziosa, che ci porta fuori da una dimensione meramente giornalistica o tecnica e politica, per quello che ognuno di noi può conoscere.
  La vostra testimonianza peraltro mi torna personalmente utile perché è la prova, se mai ce ne fosse stato bisogno, che quella del TMB è una tecnologia assolutamente obsoleta, che di fatto non risolve il problema, lo sposta, e proprio oggi vengo attaccato sulla cronaca locale di Enna da chi, con completa ignoranza dell'argomento, si lancia in elucubrazioni contrarie a quanto avete testimoniato in questa sede.
  Da rappresentante (unico rappresentante in questo momento in quest'Aula) del Movimento 5 Stelle vi chiedo di continuare nella vostra battaglia e di fornirci tutti gli elementi che possano essere utili alla Commissione nello svolgere il proprio ufficio e al contempo dare indicazioni utili al Ministero dell'ambiente, ma soprattutto al comune e alla regione.
  Sono certo che si debba andare nella direzione che avete auspicato. È assolutamente fuori luogo che un impianto di quelle dimensioni, evidentemente gestito male (secondo un certo cliché non avrei alcun interesse a dirlo), certamente gestito male, debba non essere localizzato in città (perché di questo stiamo parlando), in un'area particolarmente sensibile. Avendo creato una rilevanza di problemi come quelli che ci avete testimoniato, abbiamo oggi degli elementi in più per poter andare in quella direzione.
  Ovviamente, non è il nostro compito. Forniremo certamente delle indicazioni a chi (comune, regione, magistratura) dovrà prendere poi delle decisioni. Grazie.

  GIUSEPPE MOLES. Per aggiungere solo alcune cose e un paio di domande velocissime, Pag. 12 intanto per ringraziarvi della vostra presenza e soprattutto per la vostra costanza, che purtroppo evidentemente viene ripagata dall'attenzione soltanto nel momento in cui accade un fatto grave come un incendio. Sarebbe una battuta scontata dire che alcuni politici vedono la luce quando sentono il calore, ma in questo caso si fa riferimento a calore malefico.
  Alcune omissioni o responsabilità che voi avete elencato mi hanno colpito molto, si tratta evidentemente anche di una serie di superficialità, ma le domande che volevo fare sono molto veloci. Fermo restando tutto quello che è successo, fermo restando che da più di un mese ormai la situazione non ci sembra migliorata, nel senso che abbiamo tonnellate di rifiuti abbandonati e lasciati a marcire nelle vasche, qualcuno vi ha informato ufficialmente in quanto comitati di quali sono le intenzioni o il monitoraggio del sito o il controllo del sito? Qualcuno vi ha anche informato delle risultanze sulle emissioni di diossina, fermo restando il pregresso della relazione dell'Arpa?

  PRESIDENTE. Non ci sono altri interventi, quindi anch'io pongo quattro domande, oltre ad associarmi, come il collega Trentacoste e gli altri, ad una vicinanza che però non può essere soltanto umana e personale, ma deve essere istituzionale e volta alla risoluzione.
  La prima domanda riguarda la fonte dei dati, perché voi fornite dei dati, quindi anche a beneficio della registrazione credo che sia importante, dato che le fonti non sono citate in fondo, poterle riportare. In secondo luogo un chiarimento rispetto alla produzione, perché nella relazione si fa riferimento al 35 per cento di produzioni di CDR come risultato minimo e si dice che nel 2017 è stato raggiunto il 19,6, quindi in realtà il 26 per cento non è lo scarto, è il 26 più di quello che dovrebbe essere, ma di fatto, se ho ben capito, rispetto al peso in rifiuti che entra siamo oltre l'80 per cento, se ne produce soltanto il 19,6 e il resto rimane trattato in maniera inadeguata.
  Voi fate riferimento anche alla relazione di trenta pagine che l'Arpa invia per la procedura di riesame, quindi qual è stato l'esito della procedura? Da ultimo, sempre a vostra conoscenza per quanto riguarda i vostri esposti e le vostre denunce, perché poi il resto ovviamente lo chiederemo all'autorità giudiziaria, tutto quello che è avvenuto dal 2011 non ha prodotto esiti relativi non solo alla chiusura dell'impianto, ma neanche alla riduzione della quantità di rifiuti trattati, addirittura c'è stato un aumento del 32 per cento della quantità autorizzata già prima del riesame. È corretto? Grazie.

  MARIA TERESA MACCARRONE, Rappresentante dell'Osservatorio permanente sul TMB Salario di Roma. Posso partire da queste ultime domande, se non vi dispiace. Innanzitutto, più 32 per cento rispetto al 2017. L'impianto il 31 marzo del 2011 ha avuto un'autorizzazione integrata ambientale, che diceva che l'impianto poteva trattare 234.000 tonnellate l'anno, con una media di 750 tonnellate al giorno, più 200 di trasferenza. Negli anni la trasferenza è stata aumentata e portata a 1.000 tonnellate.
  Quel più 32 per cento vuol dire quindi che, mentre ci promettevano la chiusura dell'impianto e la Sindaca diceva «l'impianto chiuderà nel 2019, quando la raccolta differenziata arriverà al 70 per cento», mentre ci faceva questa promessa, cosa succedeva? Che c'erano meno rifiuti a Rocca Cencia e invece all'impianto AMA Salario aumentavano del 32 per cento, rimanendo però sempre nell'autorizzazione.
  Adesso la differenziata è al 44,3 per cento, quando abbiamo sentito quella risposta ci siamo tutti molto arrabbiati perché era uno scaricare la responsabilità sui cittadini, perché non mi puoi dire «ti chiudiamo l'impianto se la differenziata arriva al 70 per cento», che è colpa nostra se non arriva al 70 per cento? Qui ci vuole anche un po’ di rispetto per noi che subiamo, è quello che noi chiediamo, rispetto.
  Per quanto riguarda i dati del monitoraggio, noi dell'Osservatorio abbiamo distribuito queste schede, sono state prese dai cittadini, sono state compilate, ogni cittadino l'ha compilata in base a quando sentiva i miasmi o subiva disturbi, dopodiché sono state riconsegnate e sono state analizzate da altri cittadini che fanno parte Pag. 13dell'Osservatorio che si occupano di statistica, quindi le fonti sono quelle delle tabelle che vedete.
  Quelle sono solo un esempio, ho messo quelle perché mi sembravano indicative, niente di più, se volete vedere le relazioni, ve le mostriamo. Tra l'altro, credo che queste schede di monitoraggio siano in procura, quindi fanno parte dell'inchiesta.
  Non ricordo la domanda, scusi...

  GIUSEPPE MOLES. Se qualcuno vi abbia dato qualche informazione sia sull'esito, sia sul monitoraggio dell'impianto, sia sulle risultanze delle analisi.

  MARIA TERESA MACCARRONE, Rappresentante dell'Osservatorio permanente sul TMB Salario di Roma. Nessuna informazione, infatti la nostra protesta nasce perché l'11 gennaio, dopo un mese, non avevamo nessuna informazione.
  Noi come cittadini, ma anche il presidente del municipio ha chiesto dati e informazioni, ma non gli sono stati dati, quindi abbiamo deciso come Osservatorio di dedicare una giornata alla mobilitazione per il TMB, il 15 gennaio, la mattina si è svolta la Commissione trasparenza capitolina in municipio, a questa Commissione hanno partecipato l'assessore Montanari, l'ASL, l'Arpa e ci ha spiegato un attimo la situazione.
  Nel pomeriggio siamo andati in Campidoglio e abbiamo provato a fare un presidio perché c'era il Consiglio straordinario sui rifiuti, ma devo dire con grande dispiacere...

  GIUSEPPE MOLES. In più ci avete confermato che in realtà hanno continuato ad utilizzare l'impianto.

  MARIA TERESA MACCARRONE, Rappresentante dell'Osservatorio permanente sul TMB Salario di Roma. Hanno parzialmente continuato ad utilizzarlo, nel senso che l'impianto era sotto sequestro, non conoscevamo esattamente le zone, però vedevamo dei piccoli camioncini entrare. Abbiamo fatto dei sopralluoghi e abbiamo visto che scaricavano sulla macchina madre.
  Ci dispiace constatare che secondo noi ci hanno mancato di rispetto non informandoci, perché non puoi abbandonare dei cittadini che hanno subito un incendio del genere.
  Sull'assemblea in Campidoglio mi rivolgo a lei, perché dopo otto anni di proteste organizziamo un presidio autorizzato dalla questura, c'è un Consiglio straordinario di rifiuti, andiamo come cittadini, non ci viene permesso di entrare, infine, dopo ore, ci fanno entrare in una sala, la sala Carroccio, dove guardavamo dal televisore. Questo non mi sembra corretto.
  Qualcuno di noi è riuscito ad entrare nella sala Giulio Cesare, però queste cose non si fanno ai cittadini, mi dispiace, perché troppe cose abbiamo subìto.
  Queste cose non si fanno ai cittadini.

  FRANCESCO BATTISTONI. A seguito degli ulteriori chiarimenti dati dai rappresentanti del comitato, ribadiamo come gruppo di Forza Italia che a questo punto il problema, al di là del tecnico, diventa anche di ordine politico, quindi richiediamo l'audizione prima possibile sia del presidente della regione Zingaretti che della sindaca Raggi, perché credo che sia opportuno avere anche un chiarimento sull'intenzione, l'abbiamo chiesto il giorno stesso...

  PRESIDENTE. Chiedo scusa, per quanto riguarda il presidente Zingaretti la data è già fissata, come anche quella della sindaca Raggi. Prima di cedere di nuovo la parola al collega Ferrazzi rimangono ancora due risposte, quindi finiamo il primo giro. Le cedo la parola.

  PIETRO BRUSCO, Rappresentante dell'Osservatorio permanente sul TMB Salario di Roma. Se non ricordo male, l'onorevole Ferraioli chiedeva dell'analisi dell'aria. Ci hanno detto che non ci sono strumenti specifici per poter analizzare l'aria, quello che possiamo dire è che basta stare dieci giorni, cinque giorni, qualche giorno, qualche ora nei nostri quartieri per sentire esattamente qual è. Pag. 14
  Certo, non sappiamo cos'è, non sappiamo quali sostanze nocive può rilasciare, e ci hanno assicurato che al momento non ci sono strumenti per poter analizzare l'aria nella fattispecie; questo ci dicono, noi non siamo esperti ovviamente, quindi non possiamo sapere questo.
  Quello che possiamo dire è che sicuramente questa cosa ci fa male a livello psicologico, oltre che fisico e psicofisico, perché qui non abbiamo citato il caso di una mamma che aveva il bambino in fin di vita per un tumore, e che tra l'altro era diventato cieco. Non stiamo dicendo che c'è una causa/effetto, non stiamo dicendo che quell'impianto genera tumori, stiamo dicendo che quell'impianto aggrava le situazioni di patologie.
  Questo bambino pregava la madre (mi vengono i brividi) «falli smettere, mamma, io non ce la faccio più!». Noi non riusciamo più ad avere la nostra vita serena, questo bambino è stato costretto a morire con quegli afrori e la madre ha dovuto subire l'onta di non poter fare niente per aiutare il figlio. Di questo stiamo parlando.
  Nella mia relazione precedente ho dimenticato una cosa (ne parlava prima Maria Teresa in funzione di quando chiudeva l'impianto e di come mai l'incendio sia scaturito): quattro giorni prima dell'incendio le telecamere di sicurezza erano spente, io personalmente ho chiesto al dottor Zotti, dirigente di AMA, se avesse informato qualcuno del fatto che le telecamere di sicurezza erano spente, non mi ha risposto. Probabilmente questo dato è secretato dalle indagini? Non lo so, voi sicuramente avete il potere per poter capire questa cosa.
  Un'altra piccola cosa: Maria Teresa diceva che la sindaca ci ha promesso che quando raggiungeremo la differenziata al 70 per cento entro il 2019 l'impianto verrà chiuso, al di là del fatto che non va bene per niente perché siamo al 44 per cento e in due anni è aumentato del 2 per cento, quindi non capisco come si possa arrivare al 70 per cento in due anni, un'altra informazione mi sconvolge: Milano fa da vent'anni il porta a porta spinto e sono al 52 per cento. Signori, ma quando arriveremo dal 44 al 70 per cento se una città come Milano e dei cittadini, secondo me purtroppo per noi centro-meridionali, più civili di noi...

  PRESIDENTE. Chiedo scusa, però vorrei pregarvi di rimanere attinenti, perché sostenere che, a prescindere dai dati, sia necessario, qualora si riscontrasse la necessità, spostare l'impianto è un conto, dire quando o meno la città di Roma raggiungerà una determinata percentuale...

  PIETRO BRUSCO, Rappresentante dell'Osservatorio permanente sul TMB Salario di Roma. È un'opinione.

  PRESIDENTE. Appunto. Vorrei rimanere, se possibile, ai dati. Per completezza, nel frattempo volevo comunicare all'onorevole Ferraioli e al senatore Battistoni le date e gli orari precisi, quindi martedì 6 febbraio al momento, compatibilmente con gli impegni di Aula, è prevista l'audizione del presidente della regione Zingaretti, mentre giovedì 21 febbraio sempre alle 14 è prevista l'audizione della sindaca Raggi.
  Conosciamo tutti il regolamento delle Commissioni bicamerali, quindi compatibilmente con l'attività istituzionale questo è il quadro, anche qui siamo nell'ambito delle opinioni, legittime ovviamente. Era stato richiesto di convocare queste due cariche istituzionali, io ho solo fornito il dato.

  FRANCESCO BATTISTONI. Lei non è che ci può riprendere se esprimiamo un'opinione, io dico che a seguito di un grave evento si aspetta il 21 febbraio, lo posso sottolineare. Questo denota grande sensibilità nei confronti del problema!

  PRESIDENTE. Le date sono 6 e 21 febbraio.

  ANDREA FERRAZZI. Noi siamo felici di questa comunicazione sulle date, avevamo chiesto anche l'audizione del presidente della municipalità ad integrazione, di cui sollecitiamo un'urgente convocazione.
  Devo anche aggiungere che il ritardo nell'audizione non dipende dagli uffici, ma c'è stata una scelta politica che ha ritardato Pag. 15le audizioni in generale, al di là di questa Commissione, nell'affrontare una questione così spinosa, perché già il 12 giugno dello scorso anno presentammo un'interrogazione parlamentare, chiesi personalmente al Ministro dell'ambiente di venire in audizione in Commissione e reiterammo questa richiesta con un'ulteriore interrogazione (comunico che oggi ne presenteremo una terza) per chiedere al Ministro dell'ambiente prima dell'incendio cosa intendesse fare per evitare la situazione di degenerazione. A questo non è mai stata data risposta né scritta, né orale, e nessuno si è mai presentato in Commissione o in Aula.
  La questione della percentuale all'interno della città di Roma è una questione attinente, perché è del tutto evidente che c'è un legame diretto tra la disponibilità o l'indisponibilità e la necessità di impianti di questo tipo relativamente alla percentuale di differenziata e anche all'aumento di rifiuti nella città di Roma.
  Qui c'è un combinato disposto molto pericoloso, perché l'indifferenziata non sta aumentando di nulla o quasi, al di là di tante chiacchiere fatte, mentre sta aumentando molto la quantità assoluta di rifiuti, il combinato disposto di queste due cose fa sì che, come vedremo quando parleremo del ciclo dei rifiuti nelle zone del Lazio, il problema della gestione dei rifiuti a Roma non sia il TMB Salario, ma sia un problema più generale, che avremo modo di affrontare nel medio periodo.
  Siccome risultano 1.000 tonnellate di rifiuti (così ci dicono) all'interno del TMB Salario, a vostra conoscenza c'è un piano ufficiale di sgombero da parte del comune, è stato fatto, è stato comunicato oppure no? Grazie.

  PRESIDENTE. Prima di darle la parola per la risposta, un'ulteriore comunicazione sempre a beneficio di tutti, poi saranno ovviamente ufficializzate nell'Ufficio di Presidenza che abbiamo domani al termine dell'audizione.
  Giovedì 31 gennaio alle 13.30 è prevista l'audizione del Ministro dell'ambiente Costa, anche perché credo che l'ultimo intervento del senatore Ferrazzi sulla mancata risposta in sede parlamentare debba essere rivolto anche al Ministro.

  MARIA TERESA MACCARRONE, Rappresentante dell'Osservatorio permanente sul TMB Salario di Roma. Riguardo al piano non lo sappiamo, nel senso che non sappiamo niente. Sappiamo solo che stanno portando via tutta la parte esterna, che c'è la FOS nell'edificio, che dovrebbero esserci ancora dei rifiuti nella vasca di ricezione. Durante la Commissione trasparenza, il 15, se non sbaglio Zotti ha detto che ci sono circa 5.000 tonnellate, ma noi non abbiamo un piano, non abbiamo informazioni, non ci informano quindi non sappiamo.
  Scusate se torno rapidamente indietro nel tempo, ma noi abbiamo scoperto dai giornali che un treno carico di 700 tonnellate è rimasto fermo sotto le nostre case per due mesi, dall'11 giugno fino a metà agosto, eravamo accerchiati da tutte le parti.

  PIETRO BRUSCO, Rappresentante dell'Osservatorio permanente sul TMB Salario. È una domanda che facevamo noi, esattamente qual è il piano di smaltimento e di bonifica del sito.
  Noi non sappiamo nulla di questo. È una delle nostre richieste.

  PRESIDENTE. Non ci sono altre domande per quanto attiene alle competenze degli auditi. Nel ringraziare nuovamente i nostri ospiti, dichiaro conclusa l'audizione.

  La seduta termina alle 15.20.