XVIII Legislatura

Commissione parlamentare di vigilanza sull'anagrafe tributaria

Resoconto stenografico



Seduta n. 2 di Mercoledì 3 aprile 2019

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
Parolo Ugo , Presidente ... 3 

Audizione del presidente della SOGEI Spa, Biagio Mazzotta, e dell'amministratore delegato della SOGEI Spa, Andrea Quacivi:
Parolo Ugo , Presidente ... 3 
Mazzotta Biagio , presidente della SOGEI ... 3 
Quacivi Andrea , amministratore delegato della SOGEI ... 4 
Parolo Ugo , Presidente ... 10 
Marino Mauro Maria  ... 11 
Fenu Emiliano  ... 11 
Giacometto Carlo (FI)  ... 12 
de Bertoldi Andrea  ... 12 
Parolo Ugo , Presidente ... 13 
Quacivi Andrea , amministratore delegato della SOGEI ... 13 
Verginelli Maurizio , direttore Entrate, Riscossione, Guardia di finanza e Dipartimento delle finanze della SOGEI ... 13 
Quacivi Andrea , amministratore delegato della SOGEI ... 13 
Parolo Ugo , Presidente ... 15 
Mazzotta Biagio , presidente della SOGEI ... 15 
Parolo Ugo , Presidente ... 15 

ALLEGATO: Profilo societario della SOGEI ... 16

Testo del resoconto stenografico

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE
UGO PAROLO

  La seduta comincia alle 8.35.

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Comunico che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche mediante la trasmissione in diretta streaming, con modalità sperimentale, sulla web-tv della Camera dei deputati.

Audizione del presidente della SOGEI Spa, Biagio Mazzotta, e dell'amministratore delegato della SOGEI Spa, Andrea Quacivi.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'audizione del dottor Biagio Mazzotta e del dottor Andrea Quacivi, rispettivamente presidente e amministratore delegato della SOGEI, che sono accompagnati dal dottor Maurizio Verginelli, direttore Entrate, Riscossione, Guardia di finanza e Dipartimento delle finanze, dalla dottoressa Carla Ramella, direttore Dogane e Monopoli, Sanità e Interni, dalla dottoressa Alessandra Sbezzi, direttore Finanza pubblica e altre Convenzioni, dall'ingegner Paolino Iorio, direttore Service & Technology Innovation Hub, e dalla dottoressa Anna Scafuri, responsabile Rapporti istituzionali e relazioni esterne.
  L'audizione odierna è dedicata alla presentazione della complessiva attività dell'ente e all'illustrazione del funzionamento e dell'interconnessione delle sue banche dati, anche alla luce dei più recenti interventi normativi in materia di fisco e di pubbliche amministrazioni, quali ad esempio l'obbligo di fatturazione elettronica, l'introduzione degli indici sintetici di affidabilità o il piano triennale per l'informatica nella pubblica amministrazione.
  Ringrazio quindi i nostri ospiti e li invito a procedere alla presentazione.

  BIAGIO MAZZOTTA, presidente della SOGEI. Grazie, presidente. Solo poche parole e poi passo la parola all'amministratore delegato, che farà la presentazione della società, semplicemente per ringraziare innanzitutto dell'invito.
  Presentare SOGEI è sempre una cosa importante, perché io – che sono un presidente di garanzia rispetto a quello che fa SOGEI per l'amministrazione finanziaria e sono presidente da circa due anni, ma sono stato consigliere un paio d'anni prima – se dovessi sintetizzare SOGEI in due parole, sicuramente la sintetizzerei in affidabilità e tempestività. Affidabilità perché tutta l'amministrazione finanziaria si affida a SOGEI che è sempre stata puntuale nelle sue cose; tempestività perché, con tutti i cambiamenti che ci sono oggi sia nell'ambito informatico, sia dal punto di vista fiscale, operare cambiamenti dal punto di vista informatico che incidono e cambiano la sostanza delle cose, farlo nei tempi in cui la legge lo prevede (pensate alla fatturazione elettronica, che è l'ultima cosa, ma ce ne sono state molte altre prima) è sicuramente una sfida.
  Questo fa sì che SOGEI debba essere sempre un passo avanti rispetto a tutti. Forse ho «sviolinato» troppo, però l'esperienza di questi tre o quattro anni di SOGEI mi porta effettivamente a dire questa cosa.
  A questo punto lascio la parola all'amministratore delegato.

Pag. 4

  ANDREA QUACIVI, amministratore delegato della SOGEI. Grazie, presidente, grazie, onorevoli senatori e deputati, grazie di averci invitato per raccontarvi SOGEI. Vi porto innanzitutto il saluto di tutti i dipendenti, nostro onore è poter servire in maniera speriamo sempre brillante l'amministrazione economico-finanziaria.
  Per raccontarvi la complessità del mondo che gestiamo abbiamo preparato una presentazione, che cerca di illustrarvi cosa è SOGEI, cosa gestisce SOGEI per l'amministrazione economico-finanziaria, poi con i colleghi che sono qui, che il presidente ha gentilmente presentato, siamo ovviamente a disposizione per qualsiasi domanda.
  Cercheremo quindi di raccontarvi la nostra storia e il nostro modello relazionale, cosa abbiamo fatto in termini di indicatori, i nostri ambiti progettuali, quindi il mondo che ci vede ingaggiati, come vediamo il nostro percorso come abilitatori del cambiamento, il contesto di riferimento dove ci troviamo e brevi accenni al nostro piano industriale.
  Quello che vedete proiettato è il nostro posizionamento, cosa è SOGEI. SOGEI è la piattaforma digitale dell'amministrazione economico-finanziaria, costruiamo e offriamo soluzioni, abbiamo degli asset strategici e importanti, siamo un'infrastruttura strategica altamente affidabile, riteniamo di essere una risorsa importante per il Paese per efficienza, solidità e sicurezza. Il nostro obiettivo è quello di innovare i nostri servizi, soprattutto cercando di semplificare al massimo il rapporto tra cittadini, imprese ed istituzioni.
  La timeline proiettata racconta la nostra storia. SOGEI fra poco farà 43 anni ed ogni tappa della nostra timeline racconta un progetto di successo o comunque una tappa fondamentale di digitalizzazione del Paese, di digitalizzazione dell'amministrazione economico-finanziaria. L'ultimo tassello che abbiamo aggiunto ai nostri servizi e alle nostre piattaforme è la fatturazione elettronica (magari dopo avremo modo di raccontarvi il progetto fatturazione elettronica, anche per darvi qualche numero in termini di aggiornamento).
  SOGEI è una società al 100 per cento MEF, una in house del MEF. Il nostro rapporto contrattuale si snoda secondo due strutture contrattuali importanti con l'amministrazione fiscale, quindi l'agenzia fiscale, e con la componente del Ministero con tutti i dipartimenti e la Corte dei conti.
  Il nostro fatturato, che per noi rappresenta sostanzialmente il volume dei servizi gestiti, è prevalentemente erogato per l'amministrazione economico-finanziaria. Riceviamo alcuni affidamenti per legge, che caratterizzano semplicemente il 2,4 per cento del nostro fatturato (stiamo parlando di circa 12 milioni di euro) e vedono al centro la nostra collaborazione con il Ministero dell'interno e con il Ministero della giustizia.
  I nostri clienti sono tutti i dipartimenti del Ministero dell'economia e delle finanze, le agenzie fiscali, tutte, quindi Agenzia delle entrate, Agenzia delle dogane e monopoli, Agenzia del demanio, Corte dei conti e anche Avvocatura. In più abbiamo Ministero dell'interno, Ministero della giustizia, Agenzia della coesione territoriale, e abbiamo ovviamente rapporti anche con il Ministero dei beni culturali e con il Ministero dell'istruzione, ad esempio per App18 e il Bonus cultura.
  Modello operativo. Noi siamo il partner tecnologico dell'amministrazione economico-finanziaria, quindi la nostra caratteristica si snoda su cinque proprietà importanti, che abbiamo definito e connotato in termini di autonomia nel definire qual è il mindset delle nostre necessità, la proprietà, perché in autofinanziamento gestiamo e compriamo asset (vi diremo dopo l'ammontare degli investimenti che facciamo ogni anno), la responsabilità per i servizi che eroghiamo, che sostanzialmente ci vede ingaggiati su una struttura importante di livelli di servizio in termini di erogazione e di efficienza, che si rappresenta in due modi, con l'utile che riversiamo integralmente allo Stato e nell'attività di benchmark sui nostri prezzi, che ritornano efficienza ed economicità all'azione del Paese.
  Sulla nostra struttura organizzativa mi soffermerei poco, però i colleghi presenti oggi costituiscono l'ossatura principale dell'azienda Pag. 5 in termini di business operation, quindi abbiamo tre grandi strutture mercati e una struttura di hub servente. Siamo molto vicini ai nostri clienti e la nuova organizzazione, che è stata declinata nel marzo 2018, cerca di essere ancora più vicina alle esigenze dei nostri clienti, per far sì che l'interpretazione delle nuove esigenze, l'interpretazione di innovazione sia costantemente presidiata.
  Per darvi qualche spunto in termini di cifre, abbiamo approvato la scorsa settimana il bilancio d'esercizio 2018, negli ultimi tre anni abbiamo effettuato investimenti in autofinanziamento per 107 milioni di euro. Cosa significa autofinanziamento? Dovendo riversare completamente il nostro utile, i soldi provengono dalla nostra capacità di generare investimenti e conseguentemente ammortamenti. Il nostro fatturato, o meglio la valorizzazione economica dei servizi che eroghiamo, è pari a circa 527 milioni di euro; i dipendenti sono 2.164 al 31 dicembre, oggi in realtà sono 2.186, dei quali il 62 per cento con laurea, 61 per cento uomini e 38 per cento donne, con un'età media di circa 49 anni.
  Lo scorso anno abbiamo assunto 114 nuovi colleghi in seguito ad un piano di assunzione molto importante, approvato nel Consiglio di amministrazione del dicembre 2017, denominato Valore generazionale. Con questo progetto noi intendiamo trasferire l'importanza della conoscenza dei nostri domini dei nostri colleghi più anziani rispetto a un giovane entrante, perché questo è il valore vero della società, la conoscenza profonda dei nostri domini in termini normativi e di come questi si sono riflessi nelle nostre piattaforme e nelle nostre banche dati. Assumeremo quest'anno 53 persone, nel triennio complessivamente assumeremo ulteriori 114-115 persone.
  Gli utili integralmente riversati dal 2007 ad oggi sono circa 300 milioni di euro, solo il bilancio 2018 ha registrato 27 milioni di euro di utili. L'utile per noi è una misura di efficienza, l'utile determina la nostra capacità di avere ottimizzato la nostra struttura e di aver cercato di erogare maggiori servizi ovviamente ad un costo più basso, legati ai benchmark che vengono definiti dal nostro controllo analogo, che è il Dipartimento delle finanze.
  La nostra età media è un pochino alta, perché abbiamo vissuto con sofferenza il blocco delle assunzioni. Noi siamo entrati, a partire dal 1° gennaio 2015, nel perimetro di consolidamento di Istat, quindi a SOGEI dal 1° gennaio 2015 si sono applicate tutte quelle norme di contenimento della spesa. Questo ha rappresentato per noi un cambio di paradigma importante, al quale abbiamo cercato di far fronte. Lo definisco cambio di paradigma perché, per una società che della velocità e della capacità di innovazione deve fare la propria essenza, l'impossibilità di assumere e investire con velocità rappresenta ovviamente un vincolo, un ostacolo, però abbiamo costruito delle modalità di maggiore capacità di programmazione e poi, fortunatamente, con la legge di stabilità 2018 abbiamo potuto nuovamente assumere.
  Questa slide rappresenta la complessità delle nostre banche dati e soprattutto la complessità delle nostre infrastrutture, quindi 41 milioni di contribuenti gestiti, 48 milioni di dichiarazioni, 174 milioni di documenti. Se parliamo di dogane, 23 milioni di dichiarazioni doganali gestite ogni anno, 77 milioni di file scambiati. Possiamo parlare di spesa pubblica con 1,4 milioni di spesa annua emessi, 57.000 bilanci consuntivi gestiti, 226.000 opere pubbliche mappate.
  Gestendo la piattaforma dei dipendenti pubblici per la definizione delle erogazioni stipendiali, abbiamo due milioni di utenti gestiti, con 1,8 milioni di cedolini prodotti mensilmente. Gestendo il sistema di tessera sanitaria gestiamo sostanzialmente la vita dei 60 milioni di assistiti, con 815 milioni di prescrizioni annuali e 24 milioni di certificati gestiti.
  Se parliamo di catasto, uno degli argomenti che la Commissione ha iniziato ad affrontare, gestiamo per l'Agenzia delle entrate tutto il mondo catastale con 74,4 milioni di unità immobiliari, 40,9 milioni di proprietari di immobili, 25,5 milioni di proprietari terrieri, 85,6 di particelle. Pag. 6
  Questa è una rappresentazione sintetica delle banche dati e degli indicatori delle banche dati che noi gestiamo, la componente bassa rappresenta invece l'infrastruttura che noi gestiamo nel nostro data center, perché SOGEI è il cloud privato dell'amministrazione economico-finanziaria, credo il più grande cloud privato-pubblico del nostro Paese.
  Mi permetto di invitarvi in SOGEI per una visita istituzionale, che accoglieremmo con grandissima gioia ed onore, per presentarvi anche visivamente il data center e le grandezze rappresentate nelle infrastrutture.
  SOGEI ha costruito nel tempo un modello di gestione della sicurezza e della privacy particolarmente importante, attento e rispettoso non solo alle norme, ad esempio al GDPR che è entrato di recente in vigore anche in Italia, ma a standard internazionali. Siamo perfettamente consapevoli che nel nostro data center gestiamo la vita di 60 milioni di cittadini e i dati che noi conserviamo debbono essere conservati gelosamente, con particolare cura, quindi il nostro modello si snoda dal modello di sicurezza al modello di cyber, sicurezza logica in termini di presìdi, abbiamo costruito dei sistemi di gestione a presidio di queste componenti di rischio e abbiamo introdotto nella nostra governance fino alla struttura apicale figure che tutelano il modello di funzionamento e di gestione, e strutture che sono al governo della sicurezza fisica, logica e di privacy.
  Qui iniziamo il percorso più complesso, quindi farò dei cenni e poi, quando affronterete dei singoli task di approfondimento, possiamo supportarvi. I nostri ambiti progettuali si snodano sul sistema doganale georegolato, monitoraggio della spesa sanitaria, tutto l'ambito della fiscalità, tutto l'ambito delle piattaforme applicative nazionali gestite ovviamente dal MEF, tutta la componente di finanza pubblica, sistema catastale e patrimonio dello Stato, per arrivare alla contabilità pubblica e al bilancio dello Stato (tra l'altro, il nostro presidente è l'ispettore generale responsabile del bilancio, quindi gestiamo anche un pezzo importante della Ragioneria) e anche in termini di intelligence e controlli.
  Con focus sulla fiscalità, quindi cercando di raccontarvi le componenti essenziali, abbiamo tutta la gestione del processo dichiarativo e tutta la gestione della costruzione del processo molto complesso con il quale si arriva alla dichiarazione precompilata, tutta la nuova piattaforma con la quale gestiamo la fatturazione elettronica e quindi lo SDI, il Sistema di interscambio, la finanza locale per quanto riguarda le soluzioni rese disponibili per il mondo locale di colloquio con l'Anagrafe tributaria, tutta la giustizia tributaria, intesa come gestione delle Commissioni tributarie (il nuovo processo partirà dal 1° luglio 2019) e tutti i sistemi e i servizi di documentazione economico-finanziaria.
  Questa è un'esemplificazione degli ambiti che riguardano la componente fiscalità, sostanzialmente rappresentati in pillole per l'Agenzia delle entrate o per il Dipartimento fiscalità. Come dicevamo, negli ambiti che riguardano il sistema catastale, demanio e patrimonio dello Stato, racchiudiamo i servizi che eroghiamo nei confronti dei clienti, che sono l'Agenzia del demanio, l'Agenzia delle entrate per quanto riguarda il servizio per l'Anagrafe immobiliare e tutti i servizi relativi al demanio, e tutte le componenti che invece riguardano il patrimonio della pubblica amministrazione sono ovviamente afferenti alla componente dell'Agenzia del demanio.
  È importante la gestione delle banche dati del patrimonio mobiliare e immobiliare, che invece è residente nel bilancio dello Stato e curiamo per il Dipartimento del tesoro. L'ambito catastale, territorio, demaniale, immobili pubblici è quindi completamente presidiato dalle piattaforme che gestiamo.
  Per farvi comprendere maggiormente la profondità di questi ambiti, abbiamo inserito un richiamo maggiormente di dettaglio rispetto alle banche dati e agli indicatori di processo che vengono gestiti. Ad esempio, se parliamo di Agenzia dogane e monopoli, il sistema AIDA è un sistema molto complesso con il quale gestiamo l'Agenzia delle dogane con lo Sportello unico doganale, Pag. 7che consente di avere un'interfaccia per controllo, scarico, certificazioni e nulla osta, autorizzazioni delle merci, Otello 2.0, che gestisce lo sgravio diretto e il rimborso dell'IVA sui beni acquistati sul territorio italiano, FALSTAFF e Glifitaly, che cercano di contrastare il fenomeno della contraffazione, fino ad arrivare al fascicolo elettronico, che consente alle imprese di trasmettere all'Agenzia delle dogane tutti i documenti relativi all'attività di certificazione e di sdoganamento.
  Importante snodo è rappresentato dalla piattaforma tessera sanitaria e fascicolo sanitario elettronico, gestiti invece per conto della Ragioneria generale dello Stato. Sul sistema tessera sanitaria girano certificati medici e ricette elettroniche, intercettiamo con questo sistema una parte molto importante della spesa sanitaria, quello che oggi non viene ancora accolto in questa piattaforma sono tutti i piani terapeutici o la spesa ospedaliera, che viene gestita dal Ministero della salute.
  Il fascicolo sanitario elettronico invece è stata una importante intuizione, perché tutte le regioni ovviamente si stavano attrezzando con dei fascicoli regionali, ma abbiamo realizzato per la Ragioneria una dorsale, in cui vi è un colloquio tra i vari fascicoli regionali e la connessione nazionale, in maniera tale che un paziente che si muova sul territorio abbia la possibilità di far comprendere al medico, ovunque si trovi, il suo stato di certificazioni e analisi, che sono messe a disposizione e quindi gli permettono di essere curato con maggiore tempestività, senza ripetere analisi.
  Lo stato di attuazione del fascicolo sanitario è ancora leggermente in ritardo, sono ancora poche le regioni che hanno connesso i loro fascicoli regionali al sistema, invece questo dovrebbe essere uno degli aspetti più importanti da accelerare.
  Gestiamo tutte le piattaforme di anagrafe del gioco dei conti, sistema di controllo dei giochi pubblici e il sistema di totalizzatore nazionale, quindi nella visita vedrete anche l'ambiente in cui gestiamo i totalizzatori nazionali, dove ci sono i nostri colleghi che con efficacia gestiscono e governano le giocate.
  Oltre a gestire e governare le giocate, certifichiamo i prodotti, monitoriamo le piattaforme, quindi abbiamo realizzato piattaforme che ci consentono di avere un presidio costante sul gioco regolato. Ovviamente qui parliamo di gioco pubblico regolato e disciplinato secondo i provvedimenti dell'Agenzia dogane e monopoli.
  Alla finanza pubblica avevo accennato, però i sistemi raccolti lì come definizione, Patrimonio PA, sistema SAD e OpenBDAP, raccontano che per Ministero dell'economia e delle finanze e Dipartimento del tesoro gestiamo quindi le piattaforme del debito pubblico, quindi una piattaforma abbastanza importante e complessa, con cui lo Stato colloca il nostro debito italiano, o la piattaforma patrimonio con il quale viene raccolto, analizzato, censito e inserito nel bilancio dello Stato il valore dei nostri mobili e immobili.
  Abbiamo poi il sistema OpenBDAP di Ragioneria generale dello Stato, con il quale vengono resi pubblici, cercando di avvicinare i cittadini alla pubblica amministrazione, tutti i dati che riguardano la componente del bilancio e informazioni di natura pubblicistica.
  Stiamo realizzando (siamo partiti con la Ragioneria generale dello Stato con il nuovo sistema di prelegislativa) una piattaforma molto più digitale, con cui si arriva alla composizione delle norme nei vari flussi di processo, al momento ovviamente internamente alla Ragioneria, poi vediamo se questa piattaforma potrà essere posta al servizio di altri enti.
  Per il dipartimento DAG del Ministero diamo un supporto nella gestione della piattaforma NoiPA, l'attuale piattaforma oggi vigente con la quale paghiamo i cedolini dei dipendenti pubblici, quindi, come dicevo prima, 1,8 milioni di cedolini mensili, e stiamo anche lavorando sul nuovo progetto di Cloudify, l'evoluzione di NoiPA, che ha una logica completamente diversa e vede il dipendente pubblico al centro, quindi non c'è solamente il motore stipendiale, ma ci sono tutti i moduli per la gestione e valutazione delle performance, per i percorsi formativi, quindi una gestione a tutto tondo, comprensivo ovviamente del time management, Pag. 8 quindi dell'attività di rilevazione presenze/assenze.
  Un'altra piattaforma importante che invece ci è stata attribuita per legge è l'Anagrafe nazionale della popolazione residente. Siamo a 1.903 comuni subentrati e siamo arrivati a 21,5 milioni di cittadini censiti per i comuni subentrati, quindi sono entrate quasi tutte le più grandi città italiane.
  Riteniamo che l'Anagrafe nazionale della popolazione residente possa essere considerata, al pari delle altre, una piattaforma realmente abilitante per avere una comprensione diversa della vita di tutti noi cittadini. Nel momento in cui l'Anagrafe nazionale della popolazione residente sarà completata nel subentro da parte dei cittadini potrà costituire un elemento secondo noi essenziale per costruire strade di servizi e di interoperabilità anche banalmente con le stesse banche dati che gestiamo, a favore della semplificazione per cittadini, imprese ed istituzioni.
  Ad oggi, ad esempio, non abbiamo su ANPR lo stato civile, e avere lo stato civile su ANPR significa avere anche nascita, morte, matrimonio, e quindi da quello costruire importanti progetti riguardo alla vita di ognuno di noi.
  Un breve cenno all'ambito intelligence e controlli, perché abbiamo costruito delle importanti piattaforme di analisi dati sui big data e interpretiamo con una collaborazione importante con la Guardia di finanza, nostro cliente anch'esso, un'attività di analisi e dotazione di strumenti, che consente quindi di gestire la lotta all'evasione, la lotta antifrode per quanto riguarda gli ambiti di gioco e di sanità, o le attività di governo e gestione delle transazioni finanziarie.
  Il mondo dell’intelligence e dei controlli è un mondo che va molto veloce soprattutto grazie alle nuove tecnologie, quindi qui intendiamo riferirci anche all'intelligenza artificiale, al machine learning, quindi analisi dati. Ci siamo attrezzati con le nuove assunzioni con specialisti che ci stanno consentendo, anche grazie alla forte compenetrazione con i nostri colleghi, di fare un salto molto importante anche su questi ambiti.
  Vorrei illustrarvi come ci inseriamo nel Piano triennale digitale. SOGEI è la piattaforma digitale dell'amministrazione economico-finanziaria, siamo sicuramente una piattaforma di abilitazione al cambiamento, una piattaforma per le cose che, seppur sinteticamente illustrate, possono essere rese maggiormente fruibili o maggiormente interoperabili anche con altre che non gestiamo, per poter semplificare sempre di più i processi che riguardano la vita di un'impresa, la vita di un cittadino, la semplificazione dei nostri ministeri e della burocrazia in generale.
  È stato di recente approvato il Piano triennale digitale 2019-2021, il cui obiettivo fondamentale è la trasformazione digitale dell'amministrazione italiana. In questo obiettivo generale è stato ridisegnato da Agid, quindi dalla dottoressa Teresa Alvaro, anche il framework a sostegno di questo cambiamento. Nel framework di cambiamento e della trasformazione digitale della pubblica amministrazione un ruolo importante è sicuramente attribuito, come abilitatori di cambiamento e di semplificazione, ai partner tecnologici delle amministrazioni.
  Qui è stato evidenziato anche il ruolo delle società in house. Riteniamo che a livello di pubblica amministrazione centrale, per i servizi diretti su cittadini, imprese ed istituzioni, SOGEI rappresenti gran parte dei servizi oggi erogati, ovviamente non abbiamo ambiti rispetto a quelli che vi ho raccontato in precedenza, per cui gli altri Ministeri sono organizzati diversamente, non hanno certamente una società a supporto del cambiamento e della semplificazione informatica, che è fondamentale per un agire più semplice.
  La chart rappresentata evidenzia il ruolo dell’in house, che è importante sia a livello centrale che a livello locale, perché sul territorio ci sono circa 20 società in house che gestiscono l'informatica, tra l'altro rappresentate da un'associazione che si chiama Assinter, con la quale abbiamo un buon rapporto e abbiamo iniziato a costruire un rapporto di collaborazione diverso rispetto Pag. 9al passato, perché riteniamo che la collaborazione centro/enti locali, quindi società centrali della pubblica amministrazione e locali, regionali o comunali possa essere di ausilio e di abilitazione al cambiamento.
  In questo percorso il nostro desiderio è costruire la nuova PA digitale, il nostro motto è «innovarsi per innovare» perché crediamo di doverci mettere continuamente in discussione. Ho riportato anche una frase del presidente Soro, quando venne a trovarci lo scorso anno: «SOGEI è il luogo dove sono custodite le informazioni digitali di tutti gli italiani, che partecipa attivamente alla modernizzazione della PA e ai suoi processi innovativi». Colse nel segno quando disse questa frase, il presidente Soro ci conosce bene, il nostro rapporto con il Garante è un rapporto costruttivo, serio, professionale, perché siamo consapevoli dell'importanza delle cose che gestiamo.
  Nel percorso della trasformazione digitale noi abbiamo focalizzato un concetto molto ampio, che definiamo di partnership experience, per cui solo attraverso la collaborazione tra tutti gli stakeholders che intervengono nei processi amministrativi e di semplificazione dell'attività legislativa, che sono poi rappresentati da vari nostri clienti, noi possiamo ovviamente ottenere il massimo risultato, cioè il risultato più alto si ha nel momento in cui si cerca di costruire un framework per rendere più semplice la vita ai cittadini.
  Per fare questo, abbiamo profondamente investito anche su di noi, perché solo grazie all'investimento fatto su noi colleghi (io sono un dipendente SOGEI e sono fiero di esserlo) avremo la possibilità di comprendere meglio il nostro futuro e soprattutto la necessità di trasformazione e di semplificazione che i nostri stessi clienti ci chiedono.
  Qualche breve cenno al contesto di riferimento. Sappiamo che dall’eGovernment Benchmark Report del 2018 l'Italia viene collocata all'ultimo posto tra i Paesi UE nell'utilizzo dei servizi digitali e al diciassettesimo posto sui 28 Paesi per la capacità della PA di sfruttare le potenzialità dell'informatica, quindi il gap digitale da recuperare è un gap importante.
  Questo gap digitale non è altro che un PIL digitale, cioè se riusciamo a essere più bravi sulla trasformazione digitale, sulla semplificazione, sul rendere facile costituire un'impresa (fare impresa in Italia sappiamo che a volte è complesso), sicuramente saremo più attrattivi, maggiore attrazione, maggiore capacità di produzione e quindi crescita del PIL.
  È importante anche darvi questa cifra, perché la Commissione europea ha proposto per il programma 2021-2027 sull'Europa digitale un investimento pari a circa 9,2 miliardi di euro, quindi l'Europa sta mettendo a disposizione tanti soldi su tutti gli ambiti, quindi su trasformazione della cultura, sugli skills, sulla cyber security, su interoperabilità e intelligenza artificiale. Noi dobbiamo essere nel futuro anche molto più bravi a cogliere quelle opportunità, cioè a sfruttare meglio i soldi che vengono messi a disposizione e che in parte sono anche nostri, per il contributo che l'Italia riconosce al funzionamento dell'Europa.
  Mi faceva piacere anche raccontarvi in termini di forecast come chiuderà l'anno 2018 in termini di spesa complessiva del mondo ICT, che sarà pari a circa 70 miliardi di euro. Nella spesa complessiva dei servizi ICT rientrano anche contenuti e pubblicità digitale, servizi di rete TLC, servizi ICT, software e soluzioni ICT, dispositivi e sistemi, così come rappresentati.
  Di questi 70 miliardi, il settore in cui è inserita SOGEI è rappresentato da circa 18,5 miliardi, perché la spesa ICT italiana, secondo la fonte rappresentata, è di tale ammontare. In quell'ammontare quant'è la spesa, o meglio l'investimento che la pubblica amministrazione ed in particolare l'amministrazione economico-finanziaria fa in SOGEI? Ammonta a 527 milioni di euro, quindi SOGEI rappresenta un pezzo importante della spesa ICT, quindi concorre pienamente anche nella spesa ICT all'abilitazione del cambiamento del Paese.
  Abbiamo costruito con i nostri fornitori rapporti molto buoni, per noi innanzitutto non sono fornitori, ma sono partner, perché Pag. 10debbono concorrere agli sfidanti obiettivi che l'azienda si pone.
  Ho inserito questa chart che rappresenta la dimensione delle in house, la complessità della spesa pubblica centrale e locale tra in house centrali e in house regionali, quindi potete vedere in termini di dimensioni, fatturato, dipendenti qual è la complessità di spesa che tutti insieme gestiamo, spesa oggi pari a 773 milioni di euro (dato 2017).
  Un passaggio importante del nostro cambiamento è avvenuto a fine dicembre, abbiamo approvato il nuovo piano industriale 2019-2021, che, insieme al cambiamento organizzativo, al posizionamento della società e agli indirizzi strategici che ci siamo dati, soprattutto dall'ingaggio che riceviamo costantemente e in maniera energica dai nostri clienti, vede ovviamente rafforzare molto la nostra solidità. Il nostro piano strategico cerca di cogliere tutte le opportunità interne di cambiamento, di semplificazione del nostro modo di lavorare, e soprattutto cerca di abilitare in maniera più efficace e più tempestiva tutti quei comportamenti agiti, anche in termini di innovazione, che vadano quindi a soddisfare la domanda dei nostri clienti.
  Quello che vedete rappresentato è il nostro framework, la nostra casa, che è rappresentata da programmi operativi. Lavoreremo sul nostro modello operativo, sul modello di innovazione.
  Questi modelli si sviluppano in 12 cantieri, i cantieri si sviluppano in 42 progetti operativi, quindi nel prossimo triennio gestiremo 42 progetti, che abiliteranno la società ad un posizionamento diverso, ad una prossimità migliore sull'innovazione, ad una interpretazione più snella e più agile del nostro processo produttivo e soprattutto al maggior desiderio di poter affrontare con i nostri clienti un percorso di semplificazione dei servizi che andiamo ad erogare.
  Siamo anche profondamente convinti che offriamo al nostro azionista e quindi al MEF una splendida opportunità. Oggi il nostro ambito di intervento, come avevo detto precedentemente, è MEF e Agenzie fiscali, collaboriamo con il Ministero dell'interno, con la Corte dei conti e abbiamo un'iniziale collaborazione importante e strategica anche con il Ministero della giustizia, siamo a disposizione, quindi l'azionista potrà valutare se, come e quando ingaggiare SOGEI su altri ambiti e su altre piattaforme. Sicuramente abbiamo capacità, conoscenze e struttura per poter essere chiamati ed essere messi nelle condizioni di poter rispondere efficacemente al servizio del Paese.
  Presidente, io avrei terminato. Vi ringrazio.

  PRESIDENTE. Grazie, dottor Quacivi. Direi che è stato assolutamente nei tempi minimi necessari per illustrare un'attività così complessa, importante e non facile da sintetizzare.
  Come sapete, in questo momento stiamo anche portando avanti un'indagine conoscitiva per quel che riguarda il settore immobiliare, in particolare l'anagrafe del patrimonio immobiliare. Oggi abbiamo ritenuto importante sentirvi sull'attività in generale che svolgete. Naturalmente questo è il tema che ci premeva di più.
  Mi permetterei, però, di fare una domanda al presidente o al dottor Quacivi proprio in relazione al tema che la Commissione sta trattando, poi chiederei ai commissari se hanno anche altre richieste.
  In particolare, un tema che è anche all'ordine del giorno dell'agenda del Governo riguarda questa presenza sul territorio nazionale di un importante patrimonio dal punto di vista strumentale per le aziende, patrimonio che non è utilizzato. Mi riferisco a negozi, uffici, capannoni, tutte quelle infrastrutture, quegli immobili che sono venuti meno nel loro utilizzo primario.
  Uno studio recente della CGIA (Confederazione generale italiana dell'artigianato) di Mestre dimostra come ci sia un aggravio fiscale notevole su questo patrimonio, pur non essendo più dedicato alla produzione.
  Vi chiederei se, in base ai dati che avete a disposizione, potrebbe essere sostenibile dal punto di vista tecnico un'attività, una scelta politica che porti a politiche di incentivazione come quelle che sono in atto e che stanno anche per essere implementate Pag. 11in relazione al recupero del patrimonio edilizio ai fini residenziali. Esiste la possibilità, con i dati che avete a disposizione, di avere un quadro attendibile, per poi fare delle scelte politiche?
  Prima di darvi la parola per la replica, darei la parola agli onorevoli colleghi che intendano intervenire per porre quesiti o formulare osservazioni.

  MAURO MARIA MARINO. Innanzitutto, è doveroso un ringraziamento al presidente Mazzotta e all'amministratore delegato Quacivi. Complimenti per il lavoro che fa SOGEI. Per chi era abituato ad avere rapporti con voi non è sicuramente una novità. Devo dire che è anche una importante vision per il futuro. Rappresentate uno di quei piccoli gioiellini poco noti, ma che sono invece una delle punte di eccellenza dell'amministrazione pubblica, che permettono di competere sia col privato sia con l'estero. Ci tenevo soltanto a verbalizzarlo, perché è giusto.
  Chiedo scusa, ma noi abbiamo votazioni, quindi farei la domanda e poi magari vedremo per la risposta.
  Apprezzo il quadro generale e sicuramente, quando ci sarà un momento di confronto con voi, potremo approfondire nello specifico i singoli elementi di interesse. Adesso ci stiamo occupando nello specifico, come diceva giustamente il presidente, della parte immobiliare, ma abbiamo all'orizzonte anche il tema dei giochi, quello del contenzioso tributario, quindi ci sono altri possibili elementi di interazione con voi.
  Sulla parte specifica del settore immobiliare voi avete svolto un lavoro molto importante per quanto riguarda l'OMI. Vorrei capire, innanzitutto, se avete avuto occasione di interazione con i lavori svolti sempre in sede di Agenzia del territorio in relazione a quelli che erano i progetti di attuazione dell'articolo 2 della legge delega fiscale, la parte sul catasto. Perché chiedo questo?
  Uno degli aspetti specifici che erano emersi era quello, e quella era una delle aspettative, di arrivare alla valutazione dei singoli immobili, e cioè, partendo dalla base OMI e interagendo con il catasto, arrivare a un livello di dettaglio assolutamente superiore a quello delle zone OMI, e non solo.
  Era emersa anche, in una serie di audizioni piuttosto interessanti portate da professionisti, l'idea di arrivare al cassetto fiscale dell'immobile come elemento importante per avere un quadro generale della tassazione specifica, quindi con un livello di dettaglio molto significativo.
  Vorrei capire dal vostro punto di vista se un'operazione come questa può essere attuata, perché voi naturalmente ne sareste assolutamente il fulcro, e se potete darci delle ulteriori indicazioni sulla base degli studi che avete fatto che possono ribaltarsi positivamente per il lavoro che sta svolgendo la Commissione specificamente su questo argomento.

  EMILIANO FENU. Vorrei ringraziarvi anch'io per l'esposizione molto esaustiva. Anch'io dovrei andare via, perché abbiamo le votazioni in Senato. Ho una domanda in generale, perché entrare nello specifico è difficile, e non ha senso ad esempio entrare nello specifico delle singole applicazioni.
  Abbiamo, però, visto nella vostra relazione che effettivamente voi stessi dite che l'Italia è all'ultimo posto per fruizione del sistema digitale nel rapporto con la pubblica amministrazione. Tra i vostri progetti per il futuro c'è quello di rendere più semplici questi servizi. Questo, effettivamente, da utente l'ho sempre riscontrato, ho sempre riscontrato una differenza tra i servizi informatici e quelli privati, semplici App o software che utilizziamo nel lavoro.
  Vorrei chiedervi se vi rendete conto di questo gap rispetto alle applicazioni più diffuse e quale potrebbe essere lo strumento per cercare di colmare questa differenza. Le faccio un esempio «stupido».
  Adesso, non l'avevo ancora scaricata sul cellulare, ma ho provato a scaricare la nuova applicazione – che si possa fare dal cellulare è un'idea bellissima – sulla fatturazione elettronica. Ho provato ad andare sulla parte della conservazione, e mi ributta praticamente fuori dall'applicazione per farmi entrare nel sito normale, dove devo reinserire le credenziali. Pag. 12
  Questo è un dettaglio, ma lo sto dicendo per farvi l'esempio. Nelle applicazioni più diffuse dei servizi privati questo non succede, ma si ha un'immediatezza nell'utilizzo. Una maggiore semplificazione in questo senso potrebbe aiutare anche nel rapporto, per adesso carente, tra cittadino e pubblica amministrazione. Grazie.

  CARLO GIACOMETTO. Anch'io mi unisco ai ringraziamenti nei confronti del presidente Mazzotta e dell'amministratore delegato Quacivi per l'illustrazione e ai complimenti per la chiarezza con la quale ci hanno fornito questi dati.
  Approfitto del fatto che non si sia in sede di analisi conoscitiva sulla fiscalità immobiliare, e invece faccio un paio di domande su altri argomenti emersi durante la sua illustrazione, intanto sul tema del fascicolo sanitario elettronico.
  Nel suo intervento chiaramente ha fatto riferimento al rapporto che su questo tema ci deve essere con le regioni, che hanno la competenza sull'organizzazione sanitaria. Allora, visto che evidentemente non tutte le regioni sono allineate rispetto all'applicazione di questo progetto, e soprattutto visto che è offerto come servizio ai cittadini utenti, mi chiedo se esista un piano, una programmazione per arrivare a una certa data ad avere l'intero territorio nazionale allineato col fascicolo sanitario elettronico. Questo, evidentemente, sarebbe un valore aggiunto per la nostra cittadinanza.
  In più, sempre su questo tema, mi chiedo quale sia il rapporto con le società in house, consorzi o quello che siano, che le singole regioni hanno. Io vengo dal Piemonte e nella slide successiva ho notato le performance del Csi Piemonte, che è un consorzio, e mi è venuto naturale fare il paragone con Lombardia Informatica, ma questo è un altro discorso che faremo magari in un'altra sede. Mi chiedo quale sia il tipo di rapporto con le società che ciascuna regione, magari non tutte, ha sul tema del fascicolo elettronico. Questa è la prima domanda.
  Approfitto poi della vostra presenza e rivolgo la seconda domanda sul tema dell'Anagrafe nazionale della popolazione residente.
  I dati che ci avete fornito ci parlano di 1.903 comuni subentrati, che rappresentano 21 milioni di residenti. Evidentemente, l'Italia è fatta di più di 8.000 comuni e di 60 milioni di residenti, a quanto sembra. Mi piacerebbe capire quale sia l'obiettivo di censire l'intera popolazione, poi attraverso i dati che lei ha citato, matrimoni, morti, nascite e altro. Grazie.

  ANDREA DE BERTOLDI. Anch'io dovrò essere non breve, ma di più, viste le esigenze di voto in Senato.
  Vorrei porre una domanda molto banale, almeno apparentemente, ma immagino che la risposta non potrà esserlo. È un po’ la domanda che i nostri clienti spesso – io sono dottore commercialista, come il collega – ci pongono quando, un po’ arrabbiati, irritati o stanchi dalle richieste della pubblica amministrazione, chiedono: è possibile che ci parlino di mille banche dati, di un'informatizzazione nazionale, regionale, e il collega ha parlato anche delle realtà locali, e ogni volta che dobbiamo interagire con la pubblica amministrazione ci chiedono la dichiarazione dei redditi, il codice fiscale, la rendita catastale? È tutto quello che penso ognuno di noi come singolo cittadino si senta e si sia sentito dire più volte.
  La mia domanda, che apparentemente, ripeto, è semplice, oltre che umana, ma che capisco non possa esserlo nella risposta, è: tutte queste banche dati possono fare riferimento a un codice fiscale che identifica il cittadino persona fisica, ma anche il cittadino impresa, il cittadino società, in modo da evitare tutto questo dispendio di tempo, di arrabbiature, di pratiche bloccate perché magari manca una documentazione, che sicuramente è in possesso della pubblica amministrazione, ma che però viene richiesta al cittadino?
  Non credo che serva documentare di più la domanda. La richiesta è questa: siamo tanto bravi, siete tanto bravi, abbiamo mille banche dati, ma perché non riusciamo ad arrivare a una maggiore semplificazione e a un richiamo unitario al codice fiscale affinché le principali informazioni siano immediatamente disponibili, magari con delle riserve di privacy? Non Pag. 13possono le singole amministrazioni rispondere su tutto, ma tramite l'autorizzazione del cittadino si potrebbe entrare nella parte fiscale, in quella catastale, in quelle immobiliare, in quella sanitaria e così via. Grazie.

  PRESIDENTE. Come vedete, l'interesse è forte. Do la parola ai nostri ospiti per la replica.

  ANDREA QUACIVI, amministratore delegato della SOGEI. C'è sicuramente un interesse alto, e forse abbiamo suscitato ulteriore interesse.
  Con riferimento alla componente territorio, catasto – magari potrà aiutarmi anche l'ingegner Verginelli – ovviamente nel catasto sono censiti tutti gli immobili per classificazione catastale. Quello che non conosciamo, al di là della classificazione catastale, è l'utilizzo strumentale che ne viene fatto.
  Sicuramente, un arricchimento della base dati potrebbe, ma è tutto da studiare, costruire uno strato fondamentale per porre in essere delle azioni anche sulla componente immobiliare.
  Quanto alla tematica relativa al cassetto fiscale, questa era anche una nostra idea, che abbiamo anche rappresentato, sulla quale in parte stiamo anche già studiando con i colleghi di Agenzia delle entrate.
  In futuro che cosa si avrà per singolo cittadino e qual è il nostro auspicio per singola partita IVA? Un unico punto di accesso: il soggetto si trova in un portale con tutto ciò che lo riguarda, quindi le dichiarazioni dei redditi, la sua situazione catastale, le dichiarazioni emesse. Costruiremo – questo è l'orientamento – il portale o del cittadino o del soggetto IVA relativamente alla composizione fiscale.
  Con riferimento alla parte OMI, Maurizio, forse puoi aiutarmi tu.

  MAURIZIO VERGINELLI, direttore Entrate, Riscossione, Guardia di finanza e Dipartimento delle finanze della SOGEI. Lo studio fatto con l'Agenzia delle entrate riguardava la creazione di quello che noi chiamiamo fascicolo del fabbricato, passando dall'unità immobiliare al fabbricato, ovviamente con una responsabilità da parte dell'amministratore di condominio, con una serie di informazioni attualmente non presenti, per esempio dal punto di vista del risparmio energetico o, banalmente, sulla presenza o meno dell'ascensore.
  Tutto questo fa parte di quella documentazione che il generale Maggiore dovrebbe aver lasciato. All'interno del documento della riforma del catasto c'è una parte che riguarda quest'aspetto, molto dettagliata, fatta insieme all'Agenzia. Soprattutto, il superamento delle zone OMI attuali ha un dettaglio di maggior specificità. Il punto di partenza era quello.
  L'altro documento molto interessante da questo punto di vista è quello rilasciato ogni due anni – mi sembra – dal Dipartimento delle finanze, Gli Immobili in Italia, dove c'è una serie di informazioni molto interessanti e dove si fa una serie di incroci sulle locazioni rispetto alla destinazione sia abitativa sia non abitativa del singolo immobile.

  ANDREA QUACIVI, amministratore delegato della SOGEI. Bene, provo ora a rispondere alle altre domande.
  Quanto alla semplificazione, è uscita recentemente un'intervista in cui ho utilizzato il termine «ossessione», per il cittadino ossessione alla semplificazione. Questo è vero. Come stiamo interpretando diversamente il nostro ruolo?
  Innanzitutto, un'affermazione crea una leggera distanza: quello che realizza il privato rispetto a quello che realizza la pubblica amministrazione, e in particolare SOGEI, può apparire semplice, ma soprattutto la semplicità di utilizzo è legata alla semplicità o alla semplificazione dei processi che vengono gestiti, nel senso che le infrastrutture esistenti dietro, anche in termini di sicurezza e di banche dati che debbono essere fruite, ovviamente hanno termini di accortezza sicuramente maggiori.
  Come ci muoveremo nei prossimi anni? Noi sappiamo che a oggi, ad esempio, rechiamo circa 900 servizi ICT. Li stiamo tutti nuovamente classificando. Cercheremo di andare su quelli che hanno un maggiore impatto sull'utenza e cercheremo di capire Pag. 14come a oggi esista una distanza rispetto a una semplicità di utilizzo che magari quattro anni fa le stesse tecnologie non consentivano.
  All'interno di SOGEI creeremo uno spazio, che verrà chiamato «SOGEI experience» e con degli esperti analizzeremo piattaforma per piattaforma per capire se esista un divide. Su questo interverremo in progettualità e andremo a semplificare.
  A questo punto, mi viene bene rispondere al suo collega che chiede: com'è possibile che abbiate tante banche dati e a volte, non sempre, per fortuna, abbiamo la complessità di dover ripetere le operazioni?
  Dovete considerare, e parlo ovviamente di SOGEI, il rapporto 1 a «n». SOGEI gestisce piattaforme e banche dati di tutti i nostri clienti. Noi siamo responsabili del trattamento, loro titolari del trattamento. Se lo espandete su tutto ciò che è pubblica amministrazione centrale e locale, ognuno è responsabile della sua banca dati, del suo sistema e delle sue piattaforme.
  Che cosa oggi, secondo noi, deve essere fatto maggiormente? Non bisogna focalizzarsi sulla tecnologia, perché oggi le tecnologie abilitano. Quello che bisogna fare di più, in maniera sicuramente più efficace e avendo meno pregiudizi nel poter affrontare un percorso comune, è collaborare. Vanno semplificati i processi. Oggi, le piattaforme, le tecnologie e le banche dati abilitano comportamenti trasversali su responsabilità verticali. Se ognuno si ferma al suo pezzo di verticalità, lei darà il codice quattro volte, cinque volte, perché nel frattempo il processo sotto non è stato trasversalizzato, e la lateralizzazione della collaborazione non è residente nella piattaforma.
  Le parole chiave sono, quindi: semplificazione normativa, rivisitazione dei processi e piattaforme che abilitino, pur nel rispetto delle responsabilità verticali presenti nel dipartimento, la semplificazione nei confronti del cittadino.
  Quanto a fascicolo sanitario e ANPR, per fortuna ci fu questa felice intuizione di costruire un fascicolo sanitario elettronico. Come ho detto prima, tutte le regioni più o meno si stanno attrezzando o hanno un fascicolo sanitario elettronico.
  Sappiamo che c'è un divario tra chi ha realizzato un fascicolo sanitario più completo e più efficace nella gestione del paziente e chi sta facendo un po’ più di fatica.
  Ci eravamo anche accorti con la Ragioneria generale che vi erano alcune regioni ancora veramente lontane. Che cosa ha pensato di fare la Ragioneria e su che cosa siamo stati ingaggiati? Nel realizzare un fascicolo sanitario nostro. Nella dorsale del fascicolo sanitario elettronico è stato realizzato in sussidiarietà un fascicolo sanitario regionale, in maniera magari anche più semplificata rispetto ai fascicoli sanitari oggi presenti sul territorio e anche molto complessi in alcune regioni, perché sono magari in termini di anni di gestione abbastanza avanti, ma con funzioni essenziali, però importanti e critiche. Il fascicolo sanitario è disponibile.
  Abbiamo già quattro regioni che hanno utilizzato e che stanno utilizzando il fascicolo sanitario messo a disposizione dalla Ragioneria generale dello Stato tramite noi in sussidiarietà a costo zero.
  Qual è il piano di ingresso delle regioni? È un po’ faticoso. Non c'è una deadline. Ci sono continui tavoli con il Ministero della salute, con la regione, che spingono l'ingresso nel sistema della dorsale del fascicolo sanitario elettronico. Ovviamente, ad averne avuto uno, sarebbe stato molto più semplice. Purtroppo, ognuno si sta facendo il suo, nel rispetto dell'autonomia regionale.
  Qual è il nostro rapporto con le in house regionali, sempre per rispondere alla sua domanda? Lo stiamo anche ricostruendo, ovviamente nel rispetto dei ruoli. Noi agiamo a livello di pubblica amministrazione centrale e siamo perfettamente consapevoli delle autonomie che la nostra Costituzione riconosce agli enti locali. Ciò detto, però, è importante una collaborazione. Spesso il processo di digitalizzazione parte da piattaforme nazionali, quindi abbiamo iniziato e costruito un nuovo percorso, anche con Assinter, che le racchiude tutte.
  Comunque, il nostro rapporto anche con loro è quotidiano, perché molte di queste Pag. 15regioni non solo lavorano sul fascicolo sanitario elettronico, e quindi vado anche all'altra domanda, ma lavorano sull'ANPR, per cui il nostro rapporto è costante, quotidiano.
  Quando 60 milioni di cittadini entreranno in ANPR? Io spero il più presto possibile. Vi è un invito molto importante del presidente della Corte dei conti Buscema e del commissario straordinario per il digitale Luca Attias rivolto a tutti i comuni di accelerare il processo di ingresso. Il progetto ANPR è, infatti, sotto il coordinamento del team per la trasformazione digitale, governato quindi dal commissario straordinario.
  Entrambi, ma anche ognuno di voi, siete perfettamente consapevoli che, nel momento in cui ho un sistema anagrafico nazionale completo, ho un sistema anagrafe tributaria già completo e un sistema sanitario comprensivo di due piattaforme (tessera sanitaria e fascicolo sanitario), la fioritura di servizi che possono costruirsi sopra è importante. Noi siamo in questo momento la piattaforma che può abilitare ulteriormente servizi su tutti i segmenti e può costituire una base di partenza per un futuro diverso.
  Il nostro impegno è massimo. Noi siamo sull’execution tutti i giorni. Se avete ulteriori domande, dubbi, siamo a vostra disposizione. Grazie.

  PRESIDENTE. Grazie, dottor Quacivi.
  Presidente, se vuole, può concludere.

  BIAGIO MAZZOTTA, presidente della SOGEI. Ovviamente, quello che diceva l'amministratore delegato è vero: la volontà è quella di andare avanti e di includere tutti, gli enti locali, le regioni, per quanto possibile. Ovviamente, non è detto, e questo dipende sempre da noi, che ce la mettiamo tutta, ma anche come Ragioneria generale il fatto di avere, ad esempio, un'ANPR pienamente funzionante, che ingloba tutti, avrebbe delle potenzialità enormi, ma credo che l'amministratore l'abbia detto.
  In ogni caso, siamo sempre disponibili per approfondimenti o tematiche che vogliate trattare.

  PRESIDENTE. Grazie davvero e complimenti per il lavoro che svolgete.
  Dichiaro conclusa l'audizione.

  La seduta termina alle 9.50.

Pag. 16

ALLEGATO

Pag. 17

Pag. 18

Pag. 19

Pag. 20

Pag. 21

Pag. 22

Pag. 23

Pag. 24

Pag. 25

Pag. 26

Pag. 27

Pag. 28

Pag. 29

Pag. 30

Pag. 31

Pag. 32

Pag. 33

Pag. 34

Pag. 35

Pag. 36

Pag. 37

Pag. 38

Pag. 39

Pag. 40

Pag. 41

Pag. 42

Pag. 43

Pag. 44

Pag. 45

Pag. 46

Pag. 47

Pag. 48

Pag. 49

Pag. 50

Pag. 51

Pag. 52

Pag. 53

Pag. 54

Pag. 55

Pag. 56

Pag. 57

Pag. 58

Pag. 59

Pag. 60

Pag. 61

Pag. 62

Pag. 63

Pag. 64

Pag. 65

Pag. 66

Pag. 67

Pag. 68