XVIII Legislatura

XII Commissione

Resoconto stenografico



Seduta n. 6 di Martedì 22 marzo 2022

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
Boldi Rossana , Presidente ... 3 

INDAGINE CONOSCITIVA IN MATERIA DI «DISTRIBUZIONE DIRETTA» DEI FARMACI PER IL TRAMITE DELLE STRUTTURE SANITARIE PUBBLICHE E DI «DISTRIBUZIONE PER CONTO» PER IL TRAMITE DELLE FARMACIE CONVENZIONATE CON IL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE E ATTUAZIONE DELL'ARTICOLO 8 DEL DECRETO-LEGGE N. 347 DEL 2001 (LEGGE N. 405 DEL 2001)

Audizione di rappresentanti della Conferenza delle regioni e delle province autonome di Trento e di Bolzano.
Boldi Rossana , Presidente ... 3 
Moratti Letizia , vice coordinatrice della Commissione Salute della Conferenza delle regioni e delle province autonome e vicepresidente della regione Lombardia (intervento da remoto) ... 3 
Boldi Rossana , Presidente ... 5 
Carnevali Elena (PD)  ... 5 
Boldi Rossana , Presidente ... 6 
Moratti Letizia , vice coordinatrice della Commissione salute della Conferenza delle regioni e delle province autonome e vicepresidente della regione Lombardia (intervento da remoto) ... 6 
Boldi Rossana , Presidente ... 6 

Audizione di rappresentanti della Società italiana di farmacia clinica e terapia (SIFaCT):
Boldi Rossana , Presidente ... 6 
Venturini Francesca , presidente della Società italiana di farmacia clinica e terapia (SIFaCT) (intervento da remoto) ... 7 
Boldi Rossana , Presidente ... 8 
Venturini Francesca , presidente della Società italiana di farmacia clinica e terapia (SIFaCT) ... 8 
Boldi Rossana , Presidente ... 9 
Baldini Maria Teresa (IV)  ... 9 
Venturini Francesca , presidente della Società italiana di farmacia clinica e terapia (SIFaCT) (intervento da remoto) ... 9 
Baldini Maria Teresa (IV)  ... 9 
Venturini Francesca , presidente della Società italiana di farmacia clinica e terapia (SIFaCT) (intervento da remoto) ... 9 
Boldi Rossana , Presidente ... 9 

Allegato 1: Documentazione depositata dalla Conferenza delle regioni e delle province autonome di Trento e di Bolzano ... 10 

Allegato 2: Presentazione informatica illustrata da Francesca Venturini, presidente della SIFaCT ... 14 

Allegato 3: Documentazione depositata dalla SIFaCT ... 27

Sigle dei gruppi parlamentari:
MoVimento 5 Stelle: M5S;
Lega - Salvini Premier: Lega;
Partito Democratico: PD;
Forza Italia - Berlusconi Presidente: FI;
Fratelli d'Italia: FdI;
Italia Viva: IV;
Coraggio Italia: CI;
Liberi e Uguali: LeU;
Misto: Misto;
Misto-Alternativa: Misto-A;
Misto-MAIE-PSI-Facciamoeco: Misto-MAIE-PSI-FE;
Misto-Azione-+Europa-Radicali Italiani: Misto-A-+E-RI;
Misto-Centro Democratico: Misto-CD;
Misto-Noi con l'Italia-USEI-Rinascimento ADC: Misto-NcI-USEI-R-AC;
Misto-Europa Verde-Verdi Europei: Misto-EV-VE;
Misto-Manifesta, Potere al Popolo, Partito della Rifondazione Comunista - Sinistra Europea: Misto-M-PP-RCSE;
Misto-Minoranze Linguistiche: Misto-Min.Ling.

Testo del resoconto stenografico

PRESIDENZA DELLA VICEPRESIDENTE
ROSSANA BOLDI

  La seduta comincia alle 13.35.

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati.

Audizione di rappresentanti della Conferenza delle regioni e delle province autonome di Trento e di Bolzano.

  PRESIDENTE. Ricordo che l'odierna audizione sarà svolta consentendo la partecipazione da remoto, in videoconferenza, sia dei deputati che dei soggetti auditi, secondo le modalità stabilite dalla Giunta per il Regolamento nella riunione del 4 novembre 2020.
  Partecipa all'audizione odierna per la Conferenza delle regioni e delle province autonome Letizia Moratti, vice coordinatrice della Commissione Salute e vicepresidente della regione Lombardia. Saluto la nostra ospite. La ringrazio per aver accolto l'invito della Commissione a partecipare all'audizione.
  Ricordo che allo svolgimento della relazione, da contenere entro dieci minuti, potranno seguire delle domande da parte dei deputati, alle quali seguirà la replica dei soggetti auditi. La documentazione acquisita sarà poi resa disponibile ai deputati attraverso l'applicazione GeoCamera e sarà altresì pubblicata sul sito Internet della Camera dei deputati. Do la parola alla dottoressa Letizia Moratti, che ringrazio ancora. Prego.

  LETIZIA MORATTI, vice coordinatrice della Commissione Salute della Conferenza delle regioni e delle province autonome e vicepresidente della regione Lombardia (intervento da remoto). Presidente, buongiorno. Onorevoli deputati, vi ringrazio per l'opportunità che mi viene data in qualità di vice coordinatrice della Commissione Salute di partecipare a questa audizione nell'ambito dell'indagine conoscitiva in materia di distribuzione dei farmaci.
  La Commissione ha ricevuto un documento che rispecchia le posizioni che sono state prese dalle regioni. Sicuramente quello della distribuzione diretta dei farmaci è un tema di rilevanza, un tema importante, che va collegato alle altre modalità di distribuzione, perché il tema di fondo è come garantire il governo complessivo del sistema dal punto di vista della disponibilità e accessibilità dei farmaci ai pazienti.
  Io mi permetto, avendo la Commissione la disponibilità del documento, di portare alcune osservazioni aggiuntive che possono arricchire il dibattito sulla tematica della distribuzione diretta. Il documento parla di un quadro normativo che ha definito il modello di distribuzione e che comprende sia la distribuzione diretta da parte delle farmacie ospedaliere sia la distribuzione per conto da parte delle farmacie al pubblico. Il decreto-legge n. 347 del 2001, che poi è stato convertito con la legge n. 405, nasce dalla straordinaria necessità e urgenza di adottare delle misure finalizzate alla stabilizzazione della spesa sanitaria. Credo sia corretto inquadrare il tema della distribuzione diretta nel momento nel quale è stata istituita.
  Nel 2000, tra i vari interventi, la legge finanziaria aveva infatti abolito il ticket sui Pag. 4farmaci e questo aveva causato un incremento della spesa farmaceutica convenzionata del 10-15 per cento in tutte le regioni. Uno degli strumenti individuati per stabilizzare la spesa farmaceutica è ben descritto nell'articolo 8 della legge n. 405, che ovviamente non cito.
  La manovra aveva un carattere di urgenza, ma la creazione di canali alternativi alla distribuzione convenzionata in farmacia dei medicinali si è mantenuta nel tempo con diversi tentativi, sia da parte delle regioni sia da parte di AIFA, di rendere più uniforme il modello distributivo, in modo da superare le differenze che c'erano, e peraltro che ancora ci sono, tra le regioni.
  Va sottolineato poi che in molte regioni il modello distributivo, quello di cui al comma 1, lettera c), dell'articolo 8, dispone di consegnare al paziente solo il primo ciclo di terapia, e questo modello è stato esteso procedendo con la consegna continuativa delle terapie, quindi senza più limitarsi al primo ciclo. Bisogna chiedersi se sia ancora vero il passaggio del documento che recita che la leva economica generata dalla distribuzione diretta risulta vitale per la sostenibilità del sistema e per garantire l'innovazione. Io voglio ricordare che l'innovazione è sostenuta dallo stanziamento nazionale di un miliardo e 500 milioni di euro di fondi per i farmaci innovativi; quindi non è la distribuzione diretta che sostiene l'innovazione. Ci sono altri passaggi che non sono aderenti alla realtà di oggi. Di fatto non è vero che il recarsi da parte del paziente, o del suo caregiver, presso l'ospedale a ritirare i farmaci non crea disagi, perché va considerato che spesso il cittadino non abita vicino alla struttura, che gli orari di consegna sono ridotti e contingentati, e non è spesso reale che a ogni consegna il cittadino abbia rapporti anche con lo specialista.
  Peraltro, quando in Commissione Salute abbiamo analizzato il «DM 71», che poi è stato approvato sia in Commissione Salute che in Conferenza dei presidenti, mentre il testo iniziale sosteneva solo il farmacista ospedaliero per la distribuzione di farmaci sul territorio, abbiamo ritenuto di non far riferimento al farmacista ospedaliero. Quindi il testo finale, che peraltro promuove la territorialità per la consegna dei farmaci, non ha incluso la distribuzione diretta, ma ha previsto la farmacia al pubblico come punto di accesso alle terapie.
  Riteniamo che sia anche corretto dire che la farmacia garantisce la presa in carico e le attività relative alla farmacosorveglianza e alla continuità terapeutica. Questo grazie, infatti, alla farmacia dei servizi, quindi all'articolo 12 del decreto-legge n. 179 del 2012, recante Ulteriori misure urgenti per la crescita del Paese. In questa legge è disposta l'istituzione del dossier farmaceutico quale parte specifica del fascicolo sanitario elettronico, aggiornato a cura della farmacia che effettua la dispensazione, al fine di favorire la qualità, il monitoraggio, l'appropriatezza nella dispensazione dei medicinali e l'aderenza alla terapia ai fini della sicurezza del paziente.
  Vorrei poi ricordare che nelle attività aggiornate della farmacia dei servizi sono anche ricomprese l'attivazione di telemedicina e di telemonitoraggio. Credo si debba considerare che in farmacia, con la rotazione giornaliera dei farmaci, gli scaduti sono quasi assenti, mentre spesso purtroppo nei magazzini degli ospedali, a causa del personale ridotto, spesso gli scaduti non sono pari a zero, peraltro con maggiori costi per il Servizio sanitario nazionale.
  È vero che tali servizi avranno un costo a carico del sistema sanitario nazionale, peraltro come tutti i servizi acquisiti dalla pubblica amministrazione. Credo che la domanda che ci si debba fare adesso sia: un modello distributivo così complesso per la stessa tipologia di farmaci oggi ha ancora senso? L'intervento sulla spesa non si può fare in altro modo, come ad esempio stabilire una nuova remunerazione alle farmacie per la distribuzione dei farmaci? Io credo che oggi il vero tema da portare al tavolo della trattativa non sia tanto la distribuzione diretta o la distribuzione per conto. Credo, come è sottolineato nel documento delle regioni, che i canali distributivi sia giusto che esistano entrambi, ma il tema è la nuova remunerazione delle farmacie.Pag. 5
  Questo perché è stata introdotta, in attesa del nuovo sistema di remunerazione, una remunerazione aggiuntiva alle farmacie di 50 milioni di euro per il 2021 e 150 milioni per il 2022. Per il 2023 è necessario aggiornare la modalità di remunerazione riportando il farmaco in farmacia, oggi erogato in ospedale pur essendo rivolto a patologie croniche.
  Ricordo, per esempio, che quando in Commissione Salute abbiamo discusso proprio sul DM 71, nel primo testo avevamo ritenuto di considerare la distribuzione diretta solo per le malattie rare. Già questo tema era stato esaminato e poi addirittura superato dal fatto di non riportare nel DM 71 la figura del farmacista ospedaliero, il che ovviamente non significa che le regioni che hanno questa previsione non la possano continuare; significa però che si ritiene che il modello di sanità territoriale passi anche attraverso una modalità di distribuzione che sia essa stessa la più territoriale possibile.
  È quindi necessario sicuramente procedere con il verificare le proposte di una remunerazione non più basata solo su una percentuale fissa sul prezzo del farmaco ma, come proposto da diverse parti, quindi da farmacie, da AIFA e anche dalle regioni, su un mix di quota fissa a confezione e un'altra modalità che porti a equità distributiva. Siamo a marzo del 2022; è sicuramente importante arrivare a una definizione rispetto alla remunerazione che sia più rapida possibile in quanto il 2023 diventa sempre più vicino. Grazie.

  PRESIDENTE. Grazie a lei, vicepresidente. Chiedo se vi siano domande da parte dei colleghi deputati. Prego, onorevole Carnevali.

  ELENA CARNEVALI. Innanzitutto davvero grazie. È stata una relazione molto corposa e i punti che sono stati toccati sono molti. Volevo porle alcune domande. La prima riguarda la questione, che ci è stata segnalata anche nelle audizioni precedenti, relativamente a quella quota, che non ha un'incidenza così rilevante, che viene data in distribuzione diretta dagli ospedali alla dimissione del paziente. Se non ho capito male, in un passaggio le regioni sottolineano il fatto che non è solo un accompagnamento per poi arrivare alla terapia che il paziente stesso deve poter reperire. Mi sembrava di capire che non viene data una quota esclusivamente per pochi giorni. Avevamo visto che l'incidenza non è comunque un'incidenza rilevante.
  La seconda domanda riguarda la questione relativamente al pay back, che giustamente veniva ricordato che sta a latere rispetto alla distribuzione per conto e alla distribuzione diretta. Volevo capire se c'è un punto di caduta all'interno della Conferenza Stato-regioni oppure non ancora.
  La terza domanda che volevo porre è quella relativa al fatto che, nella legge di bilancio, sulla spesa farmaceutica è stata definita di fatto, per quel che riguarda gli acquisti diretti, una percentuale che vede attualmente un dato crescente a partire dall'8 per cento 2022 all'8,30 che arriverà a decorrere dal 2024, con un valore complessivo della spesa che viene rideterminato; quindi non è più il 15 per cento, che è il cut-off del 2022, ma arriva fino al 15,15 per il 2023 e al 15,30 per il 2024. Volevo capire questo: come si sposa il fatto che da parte delle regioni viene chiesto di poter procedere a questo aggiornamento entro la fine del 2023 con il fatto che, invece, nella legge di bilancio – sono norme che passano sempre con una sorta di pre-intesa con la Conferenza delle regioni – sia stata determinata comunque già una soglia in termini percentuali con un termine a decorrere. Naturalmente tutte le norme possono essere cambiate; la necessità di un cambiamento della governance farmaceutica ha però un orizzonte che attualmente non mi sembra che preveda un superamento delle quote in percentuale.
  Sulla valorizzazione della farmacia di servizi all'interno dell'assistenza territoriale mi sembra che conveniamo tutti; siamo molto d'accordo. Credo contestualmente che ci sia questa esigenza, che mi sembra condividiamo, soprattutto per quel che riguarda le malattie croniche. Ci sono distribuzioni di farmaci che ancora non avvengono nella convenzionata, soprattutto per Pag. 6alcune patologie croniche – anche il diabete, per fare qualche esempio – che non necessariamente richiedono la sorveglianza dello specialista.
  Molto probabilmente la norma fu introdotta per avere un controllo maggiore della spesa convenzionata, perché alla fine quella che cresce sempre di più è di fatto la spesa per gli acquisti diretti. Queste erano osservazioni/domande che volevo porre ringraziando.

  PRESIDENTE. Grazie, onorevole Carnevali. Non essendoci altri interventi dei colleghi, do la parola alla vicepresidente Moratti per la replica. Prego, vicepresidente.

  LETIZIA MORATTI, vice coordinatrice della Commissione salute della Conferenza delle regioni e delle province autonome e vicepresidente della regione Lombardia (intervento da remoto). Grazie, presidente. Grazie all'onorevole Carnevali. Per quanto riguarda la prima domanda, confermo che le procedure in atto in diverse regioni non riguardano più solo la quota che viene data in distribuzione diretta per il primo ciclo, ma riguardano anche la prosecuzione del ciclo. Confermo quanto già giustamente ha rilevato l'onorevole Carnevali.
  Per quanto riguarda il payback, sì, in Commissione Salute abbiamo definito il payback, che si applica sia alla diretta che alla distribuzione per conto. Ovviamente è importante che la ridistribuzione del payback vada a quelle regioni che ne hanno diritto.
  Per quanto riguarda la percentuale di quota rispetto a quanto è stabilito in legge di bilancio, è corretta l'osservazione dell'onorevole Carnevali. Questa domanda andrebbe forse correttamente posta al Governo, perché si tratta di capire, e vengo all'ultima domanda, qual è l'orizzonte temporale che deve essere preso in considerazione.
  Come regioni lo stiamo chiedendo al Governo, al di là del sensibile incremento del fondo sanitario che, come voi sapete meglio di me, cresce quest'anno di 2 miliardi di euro, l'anno prossimo di 4 e quello successivo di 6. Ma come regioni abbiamo rilevato che abbiamo ancora costi COVID che non sono coperti, anche in maniera significativa. Abbiamo avuto un importante incontro con il Ministro Speranza e ci auguriamo che le preoccupazioni che abbiamo, che riguardano l'assetto complessivo e il governo complessivo delle tematiche della salute, incluso il tema della farmaceutica, vengano prese in considerazione con un ulteriore incremento di risorse che sono anche legate alla necessità temporale di poter contare sulle stesse risorse che avremo col PNRR ma che finiranno nel 2026.
  Mi rendo conto che ho allargato un po' le mie risposte, ma il tema, che giustamente l'onorevole Carnevali pone, dell'orizzonte temporale è un tema che riguarda sicuramente la farmaceutica, ma riguarda in maniera ancora più ampia il finanziamento di un sistema di sanità che vuole essere sempre più vicino al cittadino, quindi una sanità territoriale; e in questo ricade anche il tema della farmacia dei servizi e della territorialità che, grazie alla distribuzione per conto dei farmaci, si può avere, però riguarda anche un tema più complessivo. Grazie.

  PRESIDENTE. Grazie, vicepresidente. Ringrazio ancora una volta davvero per la disponibilità e la chiarezza della relazione. Dichiaro conclusa l'audizione.

Audizione di rappresentanti della Società italiana di farmacia clinica e terapia (SIFaCT).

  PRESIDENTE. Avverto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati. Ricordo che l'odierna audizione sarà svolta consentendo la partecipazione da remoto in videoconferenza sia dei deputati sia del soggetto audito secondo le modalità stabilite dalla Giunta per il Regolamento nella riunione del 4 novembre 2020.
  Partecipa all'audizione odierna per la Società italiana di farmacologia clinica e terapia (SIFaCT) la dottoressa Francesca Venturini, presidente. Saluto la nostra ospite. Pag. 7La ringrazio per aver accolto l'invito della Commissione a partecipare all'audizione.
  Ricordo che allo svolgimento della relazione, da contenere entro i dieci minuti, potranno seguire le domande da parte dei deputati, alle quali seguirà la replica del soggetto audito. La documentazione acquisita sarà resa disponibile ai deputati attraverso l'applicazione GeoCamera e sarà altresì pubblicata sul sito Internet della Camera dei deputati. Do la parola a Francesca Venturini. Prego.

  FRANCESCA VENTURINI, presidente della Società italiana di farmacia clinica e terapia (SIFaCT) (intervento da remoto). Buongiorno a tutti. Ringrazio la presidente e tutti i deputati di averci dato questa possibilità. Condivido una breve presentazione e ho lasciato agli atti il documento della Società italiana di farmacia clinica e terapia.
  La Società italiana di farmacia clinica e terapia è una società scientifica di farmacisti specialisti del Servizio sanitario nazionale, ospedalieri e territoriali, che hanno la mission di promuovere la farmacia clinica, cioè l'assistenza diretta al paziente.
  Contiamo circa 1.300 soci, promuoviamo attività formative e di ricerca e costituiamo anche delle reti di farmacisti clinici specialisti in diverse aree terapeutiche. Ad oggi abbiamo due reti attive: una farmacia clinica oncologica, con 720 iscritti, e quella infettivologica, con 120 iscritti. Siamo una società no profit, indipendente da qualsiasi interesse privato.
  Il motivo dell'audizione è conosciuto: stiamo parlando dell'area ospedale-territorio, che sta fra l'area ospedaliera e l'area territoriale. La legge n. 405 del 2001 ha permesso per la continuità terapeutica la distribuzione di diversi tipi di medicinali da parte sia della farmacia ospedaliera che delle farmacie territoriali alla dimissione da un ricovero o da visita specialistica ai pazienti anche seguiti in ambito domiciliare, residenziale o semiresidenziale, e alcune regioni hanno attivato anche tutto il percorso della gestione dei pazienti affetti da malattie rare nell'ambito dei livelli essenziali di assistenza.
  Com'è noto, questa legge del 2001 va contestualizzata da quando è nata al momento attuale. Di fatto, è nata con un intento prettamente economico, però nel tempo si è evoluta. Ci sono alcuni elementi che volevo condividere.
  Innanzitutto, l'introduzione sul mercato di nuovi farmaci biotecnologici per patologie oncologiche o oncoematologiche, che ha visto il farmacista ospedaliero come la principale figura sanitaria, all'interno degli ospedali e delle residenze, di riferimento dei gruppi multidisciplinari di tutti i percorsi diagnostico terapeutici che sono stati attivati, non da ultimo anche con l'incentivo dell'utilizzo dei farmaci biosimilari, che, a parità di efficacia, possono assicurare un migliore utilizzo delle risorse economiche.
  Molti dei farmaci nuovi sono oggetto di accordi negoziali con le aziende farmaceutiche, che prevedono anche un rimborso qualora non vi sia l'esito positivo per il paziente. Ciò è sempre gestito a livello delle farmacie ospedaliere.
  Vi è poi l'importante raccomandazione ministeriale sulla riconciliazione terapeutica, che vede sempre il farmacista del Servizio sanitario nazionale coinvolto nella riconciliazione di tutte le terapie farmacologiche soprattutto quando abbiamo una politerapia.
  Rileva poi, come anticipavamo, la presa in carico dei pazienti affetti da malattia rara con anche la ricerca di canali di approvvigionamento, che possono andare a liberare risorse come i fondi AIFA istituiti da con la legge n. 326 del 2003, che prevede un percorso di grande interazione con i clinici all'interno delle strutture sanitarie.
  La slide n. 4 mostra quanti registri AIFA sono in questo momento attivi a livello del nostro sistema. Sono 181 registri per 136 farmaci, 108 indicazioni terapeutiche in 13 ambiti specialistici, che vedono quotidianamente i clinici selezionare i pazienti e prescrivere i farmaci e i farmacisti ospedalieri clinici del Servizio sanitario nazionale distribuire questi farmaci all'interno delle distribuzioni dirette.
  C'è stata una grande evoluzione. Da semplice dispensazione siamo passati a una farmacia che vede più un farmacista counselorPag. 8 all'interno di tutte le farmacie ospedaliere. È un metodo che come società scientifica abbiamo contribuito a sviluppare in diversi ambiti clinici. Tra i vantaggi c'è il fatto di avere un farmacista che ha una formazione specialistica. Ricordiamo che abbiamo una specializzazione quadriennale post lauream al pari delle altre specialità mediche.
  È importante, inoltre, una stretta collaborazione con i clinici specialisti e con tutto il team multidisciplinare che segue il paziente, per la prossimità che abbiamo con i prescrittori, ma anche con tutti gli altri clinici che fanno parte del team nonché il fatto di avere sempre lo stesso riferimento come team di assistenza farmaceutica, che può in qualche maniera favorire anche l'aderenza.
  Faccio rapidamente tre esempi. Il primo è sulla sclerosi multipla. È una patologia che pesa sulla spesa sanitaria circa 730 milioni di euro. Riporto dati dell'OsMed (Osservatorio nazionale sull'impiego dei medicinali) del 2020. Un esempio di applicazione di questo modello è stato fatto con un progetto con 17 farmacie ospedaliere che afferivano a 17 diversi centri ospedalieri, che hanno rilevato la qualità della vita di circa 350 pazienti tramite un questionario validato e hanno di fatto avvicinato il paziente con questa rilevazione. Questa è stata anche la base per porre una fiducia e una continuità nei confronti dei farmacisti ospedalieri, con un grado di soddisfazione da parte dei pazienti di oltre l'80 per cento per quanto riguarda il servizio fornito dalla distribuzione diretta.
  Il secondo esempio è quello dell'infezione da HIV. Anche qui abbiamo dai rapporti OsMed una spesa di 661 milioni di euro circa all'anno. Abbiamo una patologia cronica, in cui di fatto i pazienti hanno come elemento importantissimo quello dell'aderenza alla terapia. Esistono però delle possibilità di semplificare le terapie. In questo caso, sempre attraverso la rete di 20 farmacie ospedaliere con 50 farmacisti, è stata posta la base per un progetto che vede l'analisi di tutte le terapie farmacologiche per una semplificazione assieme alla rete degli infettivologi, e poi un'applicazione di monitoraggio dell'aderenza alla terapia per quanto riguarda questa patologia per la quale è assolutamente importante mantenere costante l'assunzione dei farmaci.
  Il terzo esempio è quello dell'oncologia. In oncologia ci sono diversi ambiti in cui si può fare un miglioramento della terapia da parte del farmacista clinico. Due esempi.
  Il primo è il Clinical Paharmacy Desk del Centro di riferimento oncologico di Aviano, dove è stato istituzionalizzato un percorso di counseling al paziente sulla sicurezza dei farmaci. Sono state rilevate una serie di reazioni avverse e, soprattutto, il servizio è risultato molto apprezzato da parte del gruppo di pazienti che sono stati seguiti in questo studio, con un'apprezzata presenza di oltre il 99 per cento e un ruolo essenziale del farmacista per l'aderenza.
  Il secondo è un progetto ancora più recente, dell'IRST di Meldola, che sta per essere applicato a una serie di distribuzioni dirette di tutta la Romagna. C'è un servizio dove il farmacista ospedaliero prende appuntamento con il paziente in terapia oncologica orale e dove il farmacista opera una serie di interventi sia sulla ricognizione farmacologica, sulle analisi dell'interazione, dà informazioni al paziente, dispensa il farmaco e rivaluta il paziente periodicamente con delle visite codificate di follow up con una postazione dedicata, un servizio dedicato e un riconoscimento anche all'interno della cartella clinica proprio del servizio che è stato erogato.

  PRESIDENTE. Dottoressa, mi scusi ma devo pregarla di stringere sui tempi. Grazie.

  FRANCESCA VENTURINI, presidente della Società italiana di farmacia clinica e terapia (SIFaCT). Finisco subito. Rispondo ai quesiti dell'indagine. Il primo è relativo alle condizioni di acquisto e gli sprechi. In questo caso non ci sono costi aggiuntivi per i magazzini delle farmacie ospedaliere perché già esistono. Esiste una rete delle farmacie ospedaliere per la gestione delle carenze. Non ci sono scaduti nemmeno a domicilio. Mi preme ricordare che alcune regioni hanno anche attivato la possibilità Pag. 9di recuperare i farmaci scaduti direttamente dai pazienti. Nel documento trovate l'esempio della regione Veneto anche con le cifre recuperate attraverso la farmacia ospedaliera.
  Sulla parte economica riprendo semplicemente quanto già detto da FASSID-Si.Na.Fo., per cui non ripeto, sui vantaggi rispetto ai risparmi.
  Vengo all'ultimo punto dicendo che per molte patologie complesse il paziente ha necessità di accesso alla struttura sanitaria. Le farmacie ospedaliere si organizzano anche per dare più prossimità al paziente quando questo è necessario. Le consegne a domicilio sono già molto concretizzate, soprattutto per i pazienti in Assistenza domiciliare integrata medica (ADIMED).
  Il mio ultimo punto è riassuntivo rispetto all'alto grado di soddisfazione da parte del paziente dei nostri servizi, l'ottimizzazione del profilo terapeutico e dell'empowerment del paziente rispetto alla farmacovigilanza e i rischi e anche alla rilevazione dell'aderenza al trattamento. Ringrazio dell'attenzione.

  PRESIDENTE. Grazie a lei, dottoressa. Ci sono domande? Prego, onorevole Baldini.

  MARIA TERESA BALDINI. Grazie della relazione. Volevo chiederle a livello informativo: questo Clinical Desk di Aviano che interazioni ha poi direttamente con il paziente? È il farmacista che va a parlare con il medico, visto che il farmacista non può modificare una terapia in corso? Come si svolge questa cosa?

  FRANCESCA VENTURINI, presidente della Società italiana di farmacia clinica e terapia (SIFaCT) (intervento da remoto). È il farmacista che ha l'interazione diretta con il paziente per quanto riguarda il suo profilo farmacologico, le interazioni farmacologiche, e non solo con i farmaci, ma anche con tutte le altre terapie non convenzionali. Dopo questa rilevazione è chiaro che il farmacista si interfaccia con il medico, ma ha un contatto diretto con il paziente per quanto riguarda anche il consiglio che poi viene condiviso con il medico. Non so se ho risposto al suo quesito.

  MARIA TERESA BALDINI. Sì, ha risposto al mio quesito. Si tratta poi di competenze. Come fa a modificare il farmacista la terapia?

  FRANCESCA VENTURINI, presidente della Società italiana di farmacia clinica e terapia (SIFaCT) (intervento da remoto). Il farmacista non modifica la terapia. La fa sentendo il medico.

  PRESIDENTE. Autorizzo la pubblicazione in allegato al resoconto stenografico della documentazione consegnata dagli auditi (vedi allegati) e dichiaro conclusa l'audizione.

  La seduta termina alle 14.15.

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ALLEGATO 1

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ALLEGATO 2

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ALLEGATO 3

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