XVIII Legislatura

Commissioni Riunite (X Camera e 10a Senato)

Resoconto stenografico



Seduta n. 8 di Mercoledì 9 febbraio 2022

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
Nardi Martina , Presidente ... 3 

Audizione del Ministro del turismo, Massimo Garavaglia, in merito alla relazione sullo stato di attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), riferita all'anno 2021 (ai sensi dell'articolo 143, comma 2, del Regolamento) :
Nardi Martina , Presidente ... 3 
Garavaglia Massimo (LEGA) , Ministro del turismo ... 3 
Nardi Martina , Presidente ... 7 
Collina Stefano  ... 8 
Squeri Luca (FI)  ... 8 
Masi Angela (M5S)  ... 9 
Zucconi Riccardo (FDI)  ... 9 
Nardi Martina , Presidente ... 10 
Moretto Sara (IV)  ... 10 
Binelli Diego (LEGA)  ... 11 
Vallascas Andrea (Misto-A)  ... 11 
Tiraboschi Maria Virginia  ... 12 
Sani Luca (PD)  ... 12 
Croatti Marco  ... 13 
Andreuzza Giorgia (LEGA)  ... 14 
Nardi Martina , Presidente ... 15 
Garavaglia Massimo (LEGA) , Ministro del turismo ... 15 
Nardi Martina , Presidente ... 20 

ALLEGATO: Attuazione degli interventi e delle riforme PNRR di competenza del Ministero del turismo ... 21

Sigle dei gruppi parlamentari:
MoVimento 5 Stelle: M5S;
Lega - Salvini Premier: Lega;
Partito Democratico: PD;
Forza Italia - Berlusconi Presidente: FI;
Fratelli d'Italia: FdI;
Italia Viva: IV;
Coraggio Italia: CI;
Liberi e Uguali: LeU;
Misto: Misto;
Misto-Alternativa: Misto-A;
Misto-MAIE-PSI-Facciamoeco: Misto-MAIE-PSI-FE;
Misto-Centro Democratico: Misto-CD;
Misto-Noi con l'Italia-USEI-Rinascimento ADC: Misto-NcI-USEI-R-AC;
Misto-Manifesta, Potere al Popolo, Partito della Rifondazione Comunista - Sinistra Europea: Misto-M-PP-RCSE;
Misto-Minoranze Linguistiche: Misto-Min.Ling.;
Misto-Azione-+Europa-Radicali Italiani: Misto-A-+E-RI.

Testo del resoconto stenografico

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE
DELLA X COMMISSIONE
DELLA CAMERA DEI DEPUTATI
MARTINA NARDI

  La seduta comincia alle 14.

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso la trasmissione televisiva sul canale satellitare e la trasmissione diretta sulla web-tv dei rispettivi siti istituzionali e che sarà redatto il resoconto stenografico.

Audizione del Ministro del turismo, Massimo Garavaglia, in merito alla relazione sullo stato di attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), riferita all'anno 2021.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'audizione presso le Commissioni riunite Industria, commercio, turismo del Senato e Attività produttive, commercio e turismo della Camera del Ministro del turismo, Massimo Garavaglia, in merito alla relazione sullo stato di attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), riferita all'anno 2021.
  Ringrazio il ministro per aver sollecitamente risposto all'invito delle Commissioni, e saluto il Presidente della Commissione Industria del Senato, sen. Girotto, e i colleghi deputati e senatori.
  Prima di cedere la parola al ministro, comunico che le presidenze hanno convenuto sull'organizzazione del dibattito, già comunicata ai gruppi, riservando agli interventi dei parlamentari un tempo complessivo di circa un'ora, suddiviso tra le due Commissioni, e ripartito tra i gruppi.
  Tale ripartizione consente al ministro di effettuare la replica in un tempo congruo. Ulteriori interventi saranno ammessi ove residui tempo disponibile, compatibilmente con quello necessario per la replica del ministro. Invito quindi i colleghi a comunicare le richieste di intervento alla presidenza.
  Do la parola al ministro Garavaglia per lo svolgimento della sua relazione.

  MASSIMO GARAVAGLIA, Ministro del turismo. Grazie, presidente. Cercherò di essere breve, così, se ci sono domande, abbiamo più spazio per i parlamentari, come è giusto. Vado molto velocemente, avvalendomi di slide (vedi allegato), così in questo modo cerchiamo di essere più ordinati e più veloci nell'esposizione.
  Il PNRR è una grande opportunità e si basa, sostanzialmente, su due pilastri: sostenibilità e digitale. Questo di fatto è lo schema di fondo su cui si delineano gli interventi che abbiamo messo in campo.
  Partiamo dal primo punto, ovvero il digitale, che riguarda il nuovo hub digitale del sistema Italia, il portale Italia.it per capirci, che è qualcosa di più complesso rispetto a un banale portale.
  Faccio una considerazione di base. Noi, come sistema Paese, abbiamo un problema: a gennaio siamo il Paese più «cliccato» al mondo, il più desiderato. Ma a consuntivo risultiamo quinti o sesti tra le scelte effettuate. Quindi abbiamo un problema di promozione. Siccome la promozione passa principalmente per il digitale, il primo principale obiettivo che ci siamo posti, e che ci poniamo, è di migliorare sotto questo aspetto. Perché: come mai siamo i primi all'inizio dell'anno e poi, durante l'anno, la Spagna ci passa ampiamente avanti in terminiPag. 4 di quote di mercato? Uno dei punti di forza è proprio la promozione digitale. Che cosa intendiamo fare e che cosa stiamo facendo? Sostanzialmente andiamo a prendere i benchmark migliori che ci sono sotto questo aspetto – Spagna, ma anche Svizzera e Giappone, giusto per fare degli esempi – e cerchiamo di fare meglio, se possibile, o uguale quantomeno. Questa è la sintesi estrema.
  Che cosa prevede questo portale? Come siamo messi per quanto riguarda lo stato d'attuazione? Quello che si prevede è di ricreare un vero hub digitale che abbia fondamentalmente tre obiettivi: integrare l'offerta che già esiste delle diverse destination management organization (DMO) regionali e territoriali, fare una promozione integrata fatta bene e fornire i dati.
  Partiamo dall'ultimo punto, ovvero fornire dati. Attualmente gli operatori si possono avvalere di dati che, però, sono vecchi di un anno, perché i dati Istat arrivano un anno dopo ed è evidente che non sono utilizzabili per fare offerte, poiché per fare offerte commerciali di qualità serve il dato del giorno prima e non di un anno prima, che per tale fine è perfettamente inutile. Su questo aspetto sono già stati rilasciati i dati più aggiornati e a breve, nell'arco di qualche settimana, saremo in grado di fornire finalmente dei dati utilizzabili.
  In generale la prima release dell'hub, con più o meno il grosso del lavoro svolto, sarà disponibile entro maggio, massimo giugno, di quest'anno. Qui che cosa si va a fare? Esemplifico, sempre per capirci velocemente: uno standard generale, quindi la grande cornice generale che però va riempita di contenuti che devono giustamente essere forniti da un lato dai territori e dall'altro dagli operatori. Quindi, questa parte è delegata al territorio. È fondamentale l'interoperabilità dei sistemi e dei soggetti coinvolti.
  Il principale obiettivo non è costituito solo dal territorio, ma anche dalle tematiche. Faccio anche qui degli esempi per capirci. È chiaro che, se parliamo di territorio, il Lazio penserà a sviluppare al meglio l'offerta del Lazio con ambiti territoriali, eventi, paesaggi e quello che è: ma per quanto riguarda i temi, questi devono essere sviluppati in maniera verticale. Per esempio, se parliamo di motori, esiste un'associazione, Città dei Motori, di cui facevano parte 34 città – adesso sono aumentate e non mi ricordo più a quante sono arrivate – di cui informare il pubblico in modo che chi è appassionato di quel tema sappia che cosa è disponibile come offerta in tutto il Paese. Lo stesso discorso vale per la lirica o altra tematica. Inoltre, sempre per fare degli esempi, stamattina abbiamo fatto un interessante incontro per quanto riguarda le battaglie della seconda guerra mondiale, eccetera. Quindi, da una parte vi è il territorio e dall'altra i temi. Questo per quanto riguarda la promozione.
  Poi chiaramente vi è l'integrazione con le DMO per arrivare alle prenotazioni, quindi non solo promozione ma anche arrivare all'atto della prenotazione, e perciò la fornitura dei dati in tempo reale per proporre offerte mirate. Sostanzialmente si tratta di fare quello che fanno gli altri, possibilmente meglio. Ma sul digitale torneremo.
  Ci sono oltre 100 milioni di euro per questo fine, ovvero creare questo portale, ma più che un portale è sostanzialmente un ecosistema volto a far parlare i sistemi già esistenti e a promuoverli verso le innovazioni, partendo da quello che c'è per arrivare fino ai non-fungible token (NFT), tanto per dare un ordine di orizzonte. Abbiamo un termine molto ampio per completare il tutto, perché il termine è addirittura posto per la fine del 2024. Il nostro obiettivo, tuttavia, è chiudere tutto nel 2022 e avere già il grosso del lavoro svolto entro l'estate di quest'anno, entro maggio o giugno di quest'anno. Abbiamo già dato, tramite Consip, gli affidi per poter realizzare la piattaforma e siamo in collaborazione e in connessione con le regioni per le DMO territoriali e gli operatori allo scopo di connettere il tutto.
  Il secondo punto è la sostenibilità. La sostenibilità è un tema molto ampio. Io cerco di esemplificare il concetto, perché, come accade per il termine «resilienza», anche il termine «sostenibilità» è abbastanza abusato. Passiamo quindi al secondo pilastro, ovvero la competitività del Pag. 5sistema, la sostenibilità. Torno alla definizione di sostenibilità che, ripeto, è un termine abusato. Noi abbiamo un patrimonio che è immenso – perché il patrimonio del sistema Italia è evidentemente immenso –, e sostenibilità dal mio punto di vista semplicemente vuol dire che il patrimonio lo devi far rendere, non lo devi consumare e possibilmente lo devi far crescere. Penso che, declinata in questo modo la sostenibilità, è anche più facile capire dove vogliamo andare come sistema Paese. Per quanto ci riguarda, per la sostenibilità, date le poche risorse a nostra disposizione, ci siamo concentrati in particolare sul miglioramento della qualità dell'offerta ricettiva. Su questo tema abbiamo un pacchetto, e il grosso dei 2,4 miliardi di euro è destinato a questo obiettivo. Come si ripartiscono questi 2,4 miliardi? Il grosso, circa 1,8 miliardi di euro, va in questa direzione con 500 milioni di euro per il credito d'imposta all'80 per cento. È stato scelto per definizione all'80 per cento. Se mi permettete una piccola parentesi: come mai il 110 per cento ha tutti questi problemi di cui si discute al momento? Proprio perché 110 non è 80. Perché quando uno ci deve mettere una quota, ha in primo luogo il «simpatico» obiettivo di valutare che il progetto sia buono o no, perché se ci deve mettere il 20 per cento, prima di buttare via soldi ci pensa su non una ma 80 volte; in secondo luogo si tende a controllare i prezzi, evitando il più possibile di avere il problema, che abbiamo avuto, della loro esplosione. Inoltre, questo è un beneficio anche per la finanza pubblica.
  Abbiamo scelto volutamente una misura dell'80 per cento, che a nostro avviso è ampiamente sufficiente per garantire l'appetibilità della misura e che, anzi, sono convinto dovremo rifinanziare già nel corso dell'anno perché le risorse a disposizione saranno, sostanzialmente, consumate in poco tempo.
  Oltre a questo ci sono circa 100 milioni di euro per la digitalizzazione, tour operator e agenzie di viaggi, su cui torneremo, un fondo BEI per la sostenibilità, eccetera, ma non elenco tutto il dettaglio.
  Passiamo al punto successivo, ovvero i contributi a fondo perduto. Assieme alla misura del credito d'imposta, che riguarda lavori che devono essere autofinanziati – poi vedremo ci sono misure che finanziano questa tipologia di lavori, perché il credito d'imposta arriva quando il lavoro l'hai fatto, quindi c'è bisogno di finanza per poterlo fare –, c'è una misura di contributo a fondo perduto. Le due misure sono cumulabili in parte, uno sceglie il mix che preferisce, e questo vale 500 milioni di euro. Le finalità sono sempre le stesse e i soggetti sono sempre gli stessi, ovvero le strutture ricettive tout court, quindi non sono alberghi, ma di tutto e di più, tutto ciò che è struttura ricettiva.
  Anche per le tipologie di investimenti abbiamo scelto un ampio spettro. Infatti, va bene l'efficientamento energetico, però anche barriere architettoniche, perché è fondamentale rafforzare il turismo accessibile, ma anche, banalmente, gli arredi piuttosto che la riqualificazione eccetera, anche perché il nostro obiettivo è comunque garantire la filiera il più possibile italiana. Se, per esempio, parliamo di arredi, va da sé che il contributo per gli arredi a cascata aiuta il sistema Paese, perché gli arredi sostanzialmente si fanno da noi.
  Oltre a questo abbiamo previsto una serie di operazioni di carattere finanziario, quindi parliamo di garanzie. Questo fondo di 358 milioni di euro ha evidentemente un effetto leva. Apro e chiudo una parentesi: i 2,4 miliardi di euro previsti sono oggettivamente pochi se rapportati agli oltre 200 miliardi del PNRR, rappresentando circa l'1 per cento, o poco più, di questi 200 miliardi. Per questo motivo abbiamo scelto di proporre più misure possibili con effetto leva in modo che questi 2,4 miliardi dispieghino effetti per circa 7 miliardi di euro, altrimenti oggettivamente per il turismo, che vale il 13 per cento del prodotto interno lordo (PIL), si sarebbe fatto poco.
  Queste garanzie servono per sostenere le aziende del settore turistico, l'avvio di nuove attività, ma anche le attività in essere e per rimodulare prestiti già fatti, dando un po' di aiuto nell'accesso al credito che sappiamo essere un problema forte per il Pag. 6sistema turismo che vive un paradosso, perché se oggi una impresa turistica vuole andare ad attivare credito presso il sistema bancario si vede mettere un alert molto forte, perché il turismo viene visto ancora come attività rischiosa per via degli effetti della pandemia (ancorché questa sia sostanzialmente è finita – fra 15 giorni è finita – e finalmente vediamo la fine del tunnel). Qual è il paradosso? Che mentre il sistema bancario mette un alert e non finanzia, abbiamo operatori e investitori stranieri che vengono nel nostro Paese e investono nel settore turismo finanziati dal settore bancario italiano. Questo è oggettivamente un paradosso, perché poi alla fine si pagano commissioni inutili per questo «giro del fumo».
  Passiamo al prossimo punto. Qui abbiamo un fondo particolare di 180 milioni di euro, un fondo rotativo che ha un target più ampio: mentre il contributo a fondo perduto e anche il credito di imposta, sostanzialmente, si rivolgono a investimenti di importi medi o bassi nel caso di investimenti più rilevanti abbiamo pensato a un fondo rotativo che si autoalimenta con le restituzioni e che consente, avendo prestiti garantiti e agevolazioni finanziarie, di fare investimenti di più ampio respiro. Per semplificare il concetto abbiamo pensato a un mix di misure che vanno dalla piccola attività alla grande attività, perché sappiamo che ci sono attività di diverse tipologie: dalla piccola struttura ricettiva proprietaria dei muri, a chi è in locazione, alla media azienda, al gruppo o alla catena. Quindi, abbiamo pensato a misure diverse per le differenti tipologie di impresa.
  Sottolineiamo che queste sono tutte misure già operative, nel senso che abbiamo già fatto tutti i decreti entro la fine dell'anno, gli avvisi sono pubblici e quindi sostanzialmente sono tutte operative. Penso che sia una premessa importante dire che non stiamo parlando di «vedremo» o «faremo», ma di misure che sono tutte in essere.
  Poi, tornando alla digitalizzazione, abbiamo una misura interessante. Prima abbiamo parlato del portale, dell'hub digitale, ma quello vale per la parte nazionale. Tuttavia, abbiamo la necessità che tutto il sistema faccia un salto in avanti sulla digitalizzazione. Per questo motivo ci sono 100 milioni di euro di contributi a fondo perduto per chi ha fatto, nell'ambito di agenzie di viaggi e tour operator, investimenti nella digitalizzazione. Dato il target, ci rivolgiamo soprattutto al grande numero delle piccole e medie aziende, mentre le grandi aziende e i grandi tour operator, che fanno investimenti nell'ordine di decine di milioni, dovranno rivolgersi ad altre misure più di carattere finanziario poiché questa misura si rivolge più alla platea delle agenzie di viaggio e in generale delle piccole e medie aziende. Anche questa misura è operativa.
  Poi abbiamo questo fondo BEI di 500 milioni di euro che è interessante perché ha una leva 3, quindi in realtà sono 1,5 miliardi di euro finalizzati al turismo sostenibile. È una misura con ampie capacità di utilizzo che consente di finanziare investimenti a medio-lungo termine a tassi agevolati per la digitalizzazione, la sostenibilità e l'efficienza energetica. Facciamo un esempio, così ci capiamo tutti. Se un comune o una regione vuole fare una funivia che eviti di fare la strada, passando direttamente dalla valle al monte, questo è turismo sostenibile. In quest'ottica abbiamo la possibilità di fare, con piccoli investimenti territoriali di capitalizzazione, una leva finanziaria e investimenti interessanti che vanno nell'ottica della sostenibilità.
  Questo era giusto per fare un esempio delle cose che noi possiamo fare e che hanno un'ampia leva, perché con 1,5 miliardi distribuiti su tutto il territorio sono tanti gli investimenti che possiamo fare in poco tempo mettendoci il giusto e con «il giusto» intendo soprattutto la capacità di idee. Anche questo fondo è operativo, abbiamo fatto gli accordi necessari con la Banca europea per gli investimenti (BEI), con il Ministero dell'economia e delle finanze (MEF) per le modalità di utilizzo e quant'altro.
  Poi abbiamo un fondo di 150 milioni di euro, interessante, per la riqualificazione di immobili distribuiti sul territorio ad alto Pag. 7potenziale turistico. Su questo sappiamo che c'è molto da fare.
  Il tutto non si esaurisce con questi fondi. Per esempio, stiamo già lavorando con Investimenti Immobiliari Italiani Sgr Spa (Invimit) per attivare anche fondi Invimit che vanno in questa direzione, andando oltre questa dimensione finanziaria.
  Tuttavia, l'obiettivo principale che ci vogliamo porre è l'aggregazione e non solo la sostenibilità. Come pure il miglioramento di alcune situazioni critiche e rischiose, anche simboliche, che si sono nel tempo venute a creare nel nostro Paese: giusto per fare un esempio, penso alle Terme di Montecatini – dico così perché ho qui accanto la presidente Nardi che è di quel territorio, e mi viene facile fare esempi che la riguardano. Non vi sono solo esempi simbolici o iconici, ma l'interesse generale è andare verso l'aggregazione, ovvero creare una, due o tre catene che abbiano la possibilità poi di competere sul mercato globale. Il nostro obiettivo non è tanto risolvere il singolo problema bensì creare qualcosa che poi resti come investimento futuro.
  Poi abbiamo questo fondo Caput Mundi che riguarda proprio la città di Roma. Sappiamo tutti – è inutile che ce lo diciamo – che la città di Roma è simbolica per il sistema Paese e per la ripartenza. Non è un caso che ieri c'è stato un incontro con il sindaco Gualtieri per annunciare questa manifestazione che faremo con la medaglia d'oro alle Olimpiadi di Tokyo, Jacobs, un evento di carattere mondiale per «rifare» la finale dei 100 metri, ma anche altri eventi a latere, perché dobbiamo proprio dare l'idea che il sistema Paese riparta.
  Noi abbiamo questa grande opportunità, fra 15 giorni non si parlerà più di COVID-19, se Dio vuole, e si parlerà solo di ripartire. Qui chi parte prima ha una marcia in più.
  Questo progetto Caput Mundi ci consente di investire mezzo miliardo proprio su Roma Capitale nell'ottica di dare, in vista del Giubileo, una nuova veste a Roma, creare nuovi percorsi che portino i turisti fuori dai normali attrattori e distribuiscano flusso turistico su tutto il territorio della città di Roma e non solo. Perché adesso tutti parliamo di crisi del turismo, però, appena si riparte, ci troveremo di nuovo con il problema dell'overtourism e della concentrazione del turismo in pochi siti. Già ragionare in un'ottica strategica che distribuisca meglio questi flussi, secondo noi, non solo è opportuno bensì fondamentale e questo progetto va in quella direzione. È già operativo e abbiamo l'obiettivo di renderlo completamente operativo a breve. Vi sono due cose interessanti al riguardo. Proporremo come Ministero una norma di semplificazione che prevede che la realizzazione di queste opere – parliamo di circa 200 interventi nella capitale – non venga fatta dal Ministero, perché se dobbiamo fare 200 appalti attraverso un Ministero, con le regole che ci sono, ne parliamo fra cinquant'anni, ma che venga affidata alla stessa società che farà gli interventi del Giubileo. In tal modo questa enorme semplificazione consente di rendere operativo il progetto. Penso che questa sia la novità più importante del progetto Caput Mundi.
  Infine, l'unica riforma che fa capo al nostro Ministero: quella dell'ordinamento delle guide turistiche. Qui abbiamo scelto di lasciar fare al Parlamento. Infatti, ci sono in Senato due disegni di legge che riguardano l'argomento, ci siamo già confrontati con la Commissione competente e con i senatori che stanno seguendo la faccenda e siamo a buon punto per giungere a un solo testo. Mentre tutto il resto che dipende da noi è stato già fatto, questo dipende dal Parlamento. Però ci auguriamo che segua i tempi, perché noi abbiamo voglia di chiudere una partita che si trascina da ormai una decina d'anni. Secondo noi su questi due disegni di legge si può trovare una sintesi e, a mio avviso, già nel corso dell'anno possiamo arrivare finalmente a una riforma che stabilisca un quadro giuridico definitivo alle guide turistiche.
  Questo è in sintesi quello che stiamo facendo. Sono stato veloce, presidente, per lasciare spazio alle domande.

  PRESIDENTE. Grazie, ministro. Sicuramente faremo il nostro lavoro. Immagino che il Senato farà celermente il suo lavoro Pag. 8per poi trasmettere alla Camera dei deputati un testo al fine di provare a dare una risposta in tempi congrui all'ultimo tema da lei citato. Abbiamo già diversi iscritti a parlare. La parola al senatore Collina. Prego, senatore.

  STEFANO COLLINA. Grazie, presidente. Grazie ministro per la relazione. Tutto il Parlamento è impegnato nella valutazione degli interventi legati al PNRR e quindi oggi affrontiamo il tema del turismo. Certamente la premessa da fare è che il turismo è competenza regionale. C'è un tema di come queste risorse verranno calate sul territorio, in che modo e in che forma. È evidente che il Governo deve svolgere un'attività ad ampio raggio con misure in qualche modo aspecifiche e rivolte a una platea indifferenziata, come risulta dalla relazione che ha presentato.
  Se da una parte c'è una grande apertura per la possibilità di arrivare a fare domande sulle varie risorse, dall'altra parte non c'è grande selettività stando a quanto esposto. Penso al tema dei prodotti turistici, alle filiere, a come si può immaginare e misurare una ricaduta e a che tipo di impatto avranno queste risorse. Se non si fa un ragionamento per filiere, per tipo di prodotto o per territorio, tutto questo è difficile da capire.
  La domanda è: che tipo di confronto oggi è in corso con le regioni? Quali sono le analisi che sono state fatte rispetto alla ricaduta dell'impiego di queste risorse? Chiaramente i temi della sostenibilità e della digitalizzazione sono importanti, però questo va anche incrociato con gli esiti degli interventi di sostegno che sono stati fatti nell'ultimo periodo.
  Faccio solo un esempio. Tutto il settore del turismo scolastico è a zero da due anni, perché ovviamente non si fanno le gite scolastiche – questo è un semplice esempio –, come pure sono in grande difficoltà le filiere della fieristica.
  Da questo punto di vista la selettività di queste misure va misurata insieme alle regioni per capire, luogo per luogo e territorio per territorio, che tipo di impatto potranno avere. Grazie.

  LUCA SQUERI(intervento da remoto). Allora, intanto grazie al ministro per il suo intervento che, seppur sintetico, è riuscito a dare un'idea dei diversi interventi di sua competenza per quanto riguarda il PNRR. È molto interessante sia quello che riguarda l'argomento del digitale sia quello che riguarda l'argomento della sostenibilità. Poi penso che avremo modo di approfondire nel dettaglio e a livello operativo quelli che saranno i passi concreti per far sì che queste risorse siano spese in modo tale da rilanciare il turismo che è un patrimonio primario per il nostro Paese.
  Io avrei due domande molto sintetiche. La prima è questa: per quanto riguarda l'intervento digitale, a che punto di realizzazione è l'ambizioso piano che è stato presentato? Se e quanto – sul «se» immagino già di avere una risposta positiva – tutti gli operatori, le categorie interessate e le importanti associazioni che rappresentano il mondo del turismo possono dare un contributo per far sì che questo intervento sia davvero incisivo e che faccia la differenza rispetto alle problematiche che abbiamo di fronte?
  La seconda domanda è più specifica e riguarda un tema che sta tornando alla ribalta: quello delle concessioni balneari. Abbiamo letto che si torna a ripensare di mettere mano a quella che è una sorta di moratoria rispetto ai bandi. Siccome l'Europa spinge immagino che ci sarà la necessità di intervenire su un tema così spinoso.
  Vorrei sapere che intenzioni ha il Governo, auspicando che, se non si può impedire che le concessioni siano messe a bando – molte regioni vanno ora in tal senso –, si tenga comunque conto di come gli attuali concessionari siano un patrimonio non dico da salvaguardare, però da mettere in massima attenzione all'interno dei criteri dei bandi, in modo tale che non ci siano situazioni per cui si possano stabilire condizioni di grande qualità nelle migliaia di situazioni che le nostre coste attualmente vivono rispetto a interventi di multinazionali che possono fare interventi con altro tipo di logiche e con spalle più larghe dal punto di vista finanziario.Pag. 9
  Chiedo, quindi, se c'è già da parte del Governo l'intenzione di inserire criteri che non siano solamente collegati all'entità dell'offerta ma che tengano in considerazione quello che è il vissuto, l'esperienza, e quanto questi concessionari stanno dando al turismo, agli utenti e ai cittadini in generale. Grazie.

  ANGELA MASI. Grazie, presidente. Ringrazio il ministro per questa lunga carrellata su tutti i provvedimenti che sta portando avanti, come Ministero, sul PNRR.
  In merito al digital tourism hub sappiamo che in passato sono stati già fatti dei portali di offerta turistica, ma volevo capire anche dal ministro come si possono evitare gli errori del passato, considerando che parliamo di uno strumento molto più articolato e molto più complesso.
  Sempre in merito all'aspetto della digitalizzazione, un richiamo che hanno fatto spesso gli operatori riguarda tutto l'aspetto burocratico che c'è dietro le quinte e tutto quello che avviene dietro l'offerta. Chiedo se si sta facendo anche un ragionamento su quell'aspetto e se vi è l'idea, considerando che ci sono già delle piattaforme attive da parte di operatori turistici come Infotrav, di rilanciare quello che è già esistente oppure cosa si sta prevedendo.
  Invece, per la parte relativa alla riqualificazione, ricordo che sul credito d'imposta e sui contributi a fondo perduto c'era un ordine del giorno che è stato approvato proprio nel provvedimento che è passato qui alla Camera legato al PNRR, dove si richiedeva l'attenzione del Governo anche in fase di graduatoria circa il discorso del 40 per cento per il Mezzogiorno. Chiedo se il Governo porrà attenzione a questo ordine del giorno che ha accolto favorevolmente, se si terrà anche una certa attenzione per evitare ripetizioni a chi ha già ottenuto fondi simili che erano previsti in passato – dico «simili» perché non sono identici – e se si darà una certa priorità al 40 per cento delle imprese collocate nel Mezzogiorno e a chi non ha ottenuto benefici finanziari.
  Sempre in merito a questo, sappiamo bene, e lo abbiamo ripetuto noi più volte in questa Commissione e anche lei, ministro, che i fondi per fare una vera e propria rivoluzione in tema di riqualificazione energetica, di barriere architettoniche, eccetera, non sono tantissimi. Sono qui a chiederle se è intenzione del Governo, considerando i dati che avremo una volta che gli operatori avranno partecipato all'avviso e anche i dati del vecchio tax credit che prevedevano anche un numero di imprese superiore rispetto al fondo esistente, aggiungere ulteriori risorse qualora non si riuscisse a soddisfare bene la domanda conseguente all'avviso.
  Sul fondo BEI sappiamo che il supporto ai progetti partiranno nel secondo semestre del 2022, però volevo capire se sono comunque previsti ulteriori passaggi preparatori e proprio per l'accesso a quel fondo che è sempre un fondo legato al discorso della sostenibilità, in particolare quella ambientale.
  Volevo chiederle se, ad esempio, la start up che può accedere al fondo di garanzia, che lei ha elencato, può accedere contemporaneamente a un'altra misura, ovvero se c'è la possibilità per una realtà giovane, che magari ha già avviato l'attività ma ha bisogno anche di un sostegno di liquidità grazie al fondo di garanzia, di accedere sia al fondo della riqualificazione che, allo stesso tempo, anche ad altri strumenti interessanti.
  In ultimo, e concludo: sappiamo che in passato alcune realtà del turismo hanno attinto a fondi pubblici per riqualificare e migliorare le strutture e che però, spesso, non c'è più stata una continuità di attività. Sono qui a chiederle se vi è l'intenzione di porre filtri prima della fase di erogazione delle risorse o controlli post-erogazione per evitare che vengano sperperate le risorse – e quindi i soldi dei cittadini – che si stanno investendo per rilanciare questo Paese e per far sì che queste vengano veramente investite in un'ottica di sostenibilità e di digitalizzazione. Grazie.

  RICCARDO ZUCCONI. Sì, grazie, presidente. Grazie, ministro. Ci sarebbero tante considerazioni da fare ma a me oggi interessava fare una domanda specifica sulla quale lei sicuramente ha delle informazioni più precise.Pag. 10
  Noi sappiamo che il regolamento dell'Unione europea (Ue) da cui deriva la messa a disposizione delle risorse del PNRR, in particolare l'articolo 11, prevede che entro giugno 2022 il 30 per cento delle risorse messe a disposizione dei vari Paesi sia soggetto a una verifica sulla stima di crescita di quel Paese e che dette risorse possano essere decurtate fino al 30 per cento. Siccome il PIL nominale viene dato, da fonti governative Istat, sicuramente in crescita superiore rispetto a quello che era stato preventivato, il nostro timore è che quei circa 58 miliardi di euro possano essere oggetto di riduzione. Da lei vorremmo avere questa certezza: che qualora si dovesse prevedere un'eventuale riduzione dei fondi, tale riduzione non investa anche i fondi per il turismo, già esigui, come è stato sottolineato, e che questi avranno quindi la precedenza e verranno mantenuti nella loro integrità.
  Io mi scuso se, causa question time, fra un po' mi dovrò assentare, ma tanto mi collego e, non essendo al Senato, non dovrei avere problemi di collegamento come sta succedendo oggi all'altro ramo del Parlamento.

  PRESIDENTE. Grazie. Non ce ne vogliano i colleghi senatori se ci concediamo un po' di spirito per sopportare le bizze della tecnologia che oggi non aiutano la seduta. Onorevole Moretto, prego.

  SARA MORETTO. Grazie, presidente. Ringrazio il ministro per il quadro e la fotografia che ci ha fatto di tutte le iniziative messe in campo e volte agli investimenti e al rilancio del settore, forse alla luce anche di qualche recente intervento deludente nei confronti degli operatori, in particolare rispetto al rinnovo della cassa COVID-19 che era stata in qualche modo anticipata, ma che poi non ha visto la luce. Ritengo assolutamente fondamentale portare avanti e insistere sui filoni che lei ci ha illustrato.
  Vado diretta ad alcune domande specifiche. La prima è in particolare per capire se all'interno di questo progetto digitale che, come lei diceva, ha anche lo scopo di mettere insieme i dati e di garantire un'interoperabilità delle banche dati, è prevista anche la conclusione e il perfezionamento di quel codice univoco delle locazioni turistiche brevi che mi risulta sia un po' rallentato anche dal fatto che, mentre alcune regioni erano attrezzate e altre non lo erano, c'era comunque una resistenza, come sappiamo, nel mettere insieme i dati. Volevo capire se all'interno di questo processo può trovare termine anche questo percorso, come auspico.
  Sul filone relativo alla competitività e sostenibilità al quale faceva riferimento, volevo sollevare una questione che in parte era già emersa in Commissione, ovvero che per la misura del fondo perduto in particolare, se non sbaglio – se sbaglio, mi corregga e me ne scuso – è previsto il criterio dell'ordine cronologico delle richieste per l'assegnazione dei fondi. Non su questa misura, ma più in generale credo che non sempre l'ordine cronologico riesca a garantire davvero una valutazione del merito dei progetti. Volevo capire se, invece, in qualche modo era possibile anche per le future misure o già per questa correggere il criterio e inserire criteri di merito che non premino necessariamente chi presenta il progetto più velocemente ma chi presenta il migliore.
  Sappiamo poi che in tal senso questa sorta di click day è anche spesso gestita da professionisti del click day che poco sono utili alla crescita del comparto turistico nel vero senso della parola.
  Le chiedo anche se tutti questi investimenti che si stanno sostenendo, che ritengo fondamentali – e credo che lei con questa misura abbia incrociato una vera esigenza del nostro Paese –, potranno portare anche a una cosa di cui in questa Commissione abbiamo parlato spesso e cioè la revisione della classificazione delle strutture turistiche, perché un turista straniero o italiano che si muove nel nostro Paese ha anche bisogno di avere garanzia sull'omogeneità e sulla veridicità della classificazione delle strutture: che un tre stelle sia un tre stelle a Bolzano, a Genova, a Roma e a Messina, un cinque stelle altrettanto o quale altra classificazione sceglieremo di fare.Pag. 11
  L'ultima questione riguarda un tema che apprezzo molto che lei abbia inserito tra i filoni strategici citati oggi, ovvero quello delle guide turistiche. A tal proposito anche in questa Commissione ne abbiamo parlato spesso ed è un problema che il nostro Paese si porta avanti dal 2013 e, se mi permette, la scadenza del 2023, essendo praticamente fra due anni, mi sembra una scadenza un po' troppo avanzata.
  Lei ha detto che ha deciso di affidare al Parlamento questa riforma e ovviamente io non potrei lamentarmene da membro del Parlamento, però volevo fare presente che in questo momento l'ingresso alla professione e l'abilitazione su tutto il territorio nazionale sono di fatto bloccate. Per questo motivo credo che ci sia un'urgenza che richiede la risoluzione del problema ben prima della fine del 2023. Le chiedo se a tal proposito ha intenzione in qualche modo di intervenire anche sollecitando il lavoro del Parlamento, in questo caso del Senato, per giungere a una soluzione prima di allora.
  Sulle concessioni demaniali marittime, di cui ha parlato il collega Squeri, non aggiungo altro, perché ne abbiamo già parlato a un mio precedente question time e la ritengo una questione assolutamente fondamentale. Grazie.

  DIEGO BINELLI. Grazie, presidente, e buongiorno ministro. Intanto la ringraziamo per la relazione molto puntuale che ha voluto fornire a queste Commissioni. Non posso che condividere l'impianto dato per la suddivisione dell'assegnazione dei fondi previsti al PNRR.
  In particolar modo credo che su tre aspetti vada un po' incentrato il ragionamento per quanto riguarda il comparto del turismo che ricordiamo essere una delle principali fonti di produttività del PIL italiano. È giusto puntare sulla digitalizzazione e anche sulla promozione del nostro immenso patrimonio, perché, come diceva il ministro, abbiamo un patrimonio culturale e turistico veramente importante e dobbiamo solo metterlo a frutto. Questa sicuramente è la prima cosa da fare e su questo siamo tutti d'accordo.
  Mi permetto di incentrare il ragionamento su due aspetti che credo siano fondamentali per il rilancio del nostro turismo. Il primo consiste nell'adeguamento e nella modernizzazione delle nostre strutture ricettive. Su questo noi abbiamo in Italia territori che viaggiano su binari un po' diversi. Io provengo da una terra, che è una regione autonoma, il Trentino Alto Adige, che grazie alle proprie autonomie e potendo gestire le proprie competenze ha investito moltissimo, anche tramite contribuzioni, sia sulla riqualificazione delle strutture ricettive che anche delle strutture commerciali e mi permetto di dire che le nostre strutture sono all'avanguardia a livello mondiale. È fondamentale, a livello turistico, che il nostro Paese sia in grado di fornire servizi e strutture ricettive di prima qualità perché oggi il turista chiede questo. Su questo io credo che si possa anche prendere un po' esempio da quello che è stato fatto nella mia terra.
  L'altro aspetto è quello dell'infrastrutturazione del territorio. Noi abbiamo un territorio stupendo ma alcune parti sono difficilmente raggiungibili, ad esempio i piccoli borghi italiani. Per questo credo che investire sull'infrastrutturazione e la connettività delle varie zone turistiche sia un passaggio fondamentale.
  Per fare tutto questo è evidente che ci vogliono un'immensità di risorse perché bisogna ammodernare la rete viaria, la rete ferroviaria, la mobilità aerea, la mobilità alternativa a cui lei ha accennato e anche la struttura portuale. Ci vogliono un'immensità di risorse. Oggi abbiamo 2,4 miliardi di euro stanziati. Lei prima ha dedicato un passaggio a questo argomento e io condivido il fatto che forse queste risorse sono oggettivamente poche per fare tutto il lavoro che dobbiamo fare. La domanda è se lei ritenga che queste risorse debbano essere ulteriormente incrementate e se ci sia la possibilità da parte anche del Governo di porre attenzione su questo aspetto. Grazie.

  ANDREA VALLASCAS(intervento da remoto). Grazie, presidente. Ho due domande veloci. La prima è: come pensa il Governo di conciliare la salvaguardia e la valorizzazione ai fini turistici del paesaggio italiano e delle diverse forme di turismo culturale,Pag. 12 naturalistico e rurale con lo sviluppo delle rinnovabili?
  La seconda domanda è relativa al tema caratterizzante del turismo 4.0 e in particolare alla creazione del digital tourism hub. Come si pone questo progetto rispetto alle OTA (Online Travel Agencies)? Può essere un'alternativa oppure il Governo non intende affatto affrontare la criticità delle OTA nonostante, appunto, le opportunità offerte dal PNRR di sviluppare una piattaforma digitale nazionale? Grazie.

  MARIA VIRGINIA TIRABOSCHI. Grazie, ministro, per la sua illustrazione molto puntuale e precisa. Farò qualche riflessione che la pregherei di non prendere come critica o provocazione troppo forte.
  Lei ha parlato di digital tourism hub e anche di ecosistema, ma non le sfuggirà che sono due cose completamente diverse: un conto è finanziare un'infrastruttura e un conto è concepire il modello organizzativo che sottende all'ecosistema.
  Mi chiedo se vi sia stato un forte coordinamento, per esempio, con il ministro Franceschini piuttosto che fatta una riflessione puntuale sul Titolo V della Costituzione e sulle attuazioni già in corso dei progetti digitali delle varie regioni.
  Lo dico perché le risorse in campo sono molte e lei ha una sfida assolutamente ambiziosa che deve cambiare il volto al turismo, che deve diventare sempre di più un'industria. Io dico che lei deve fare qualcosa di molto diverso da quello che aveva fatto uno degli ultimi Ministri del turismo, la signora Brambilla. Di fronte a sé c'è veramente, come dire, la possibilità di aumentare il PIL di questo comparto di almeno cinque punti percentuali.
  Vado al punto. Un conto è la promozione e la valorizzazione del turismo e di tutte le eccellenze italiane – non stiamo a parlare dei prodotti turistici, perché lei li conoscerà meglio di me –, quindi di quello che è scritto nel Titolo V della Costituzione e delle competenze delle regioni, e un altro conto è la valorizzazione del dato che è il vero petrolio del XXI secolo. Questa regia forte in capo a chi è?
  Il turismo è una delle più digitali tra tutte le industrie: quindi che partita vuole giocare il suo Ministero nella valorizzazione del dato, per esempio, all'interno dell'Agenzia nazionale dell'intelligenza artificiale, che è lo strumento con il quale valorizziamo, appunto, il dato e della quale il Governo non parla più e di cui non si sa assolutamente più nulla?
  Un'altra considerazione riguarda la riforma sulle guide turistiche che è un pezzo importante per ottenere una parte significativa delle risorse del PNRR. Abbiamo due o tre disegni di legge e dovremmo arrivare ad un punto di sintesi: però non potremmo fare – lo dico anche a questa Commissione che ce l'ha in esame – uno sforzo, il cosiddetto «pensiero laterale», e provare a pensare che le guide turistiche devono svolgere un lavoro completamente diverso da quello che hanno svolto nel XX secolo? Oramai abbiamo il digitale, loro devono svolgere il lavoro sull'analogico e devono saper coniugare bene i due canali nella valorizzazione di tutti i prodotti turistici locali. Fare uno sforzo per far evolvere anche questa figura professionale, che magari banalmente potrebbe andare all'estero anche a rappresentare tutte le eccellenze italiane, non sarebbe male.
  Infine, una parte significativa delle risorse è destinata al miglioramento delle strutture ricettive. Anche qui, un forte coordinamento con una parte significativa del patrimonio immobiliare che si trova nel Ministero di Franceschini, i cosiddetti «borghi», penso sia un argomento da mettere al centro dell'attenzione, anche in relazione al discorso della classificazione per stelle e che ritengo, peraltro, essere totalmente superato in quanto tutti gli albergatori sanno perfettamente che oramai la reputazione si fa online.

  LUCA SANI. Sì. Grazie, presidente. Grazie, signor ministro. Sarò molto rapido e mi scuso se dovrò lasciare la seduta, ma ho un impegno in un'altra Commissione. Comunque le risposte rimarranno agli atti.
  Naturalmente condivido molte delle cose dette dal ministro su molti punti. Ritengo che il progetto digitale sia particolarmente ambizioso e l'auspicio è che il portale di nuova generazione riesca a imporsi sulla rete con l'obiettivo di coordinare bene la Pag. 13comunicazione istituzionale e a farsi preferire rispetto a una comunicazione che spesso è commerciale. Molto spesso ci troviamo di fronte a un eccesso di promozione perché siamo abituati al fatto che in questo Paese la promozione turistica la fanno un po' tutti. Il turista che va sulla rete molto spesso più che nella comunicazione istituzionale si imbatte in quella commerciale e rischia di perdere la strada. Un nuovo portale nazionale che coordini anche tutto ciò che c'è di istituzionale è auspicabile che vada in questa direzione.
  Mi soffermo rapidamente sul miglioramento dell'offerta delle strutture ricettive. Le risorse sono poche ma significative, se solo si pensa da dove proveniamo, soprattutto sul piano nazionale, e lo sforzo naturalmente deve essere quello di incentivare in futuro queste risorse. Credo che c'è molta attesa e ci sarà un'importante risposta da parte degli operatori.
  Anche qui altri colleghi hanno sollevato il problema del click day che è un problema reale anche per la fase particolare che stiamo vivendo. Infatti, tecnici, imprese e materiali sono molto assorbiti dalla vicenda del 110 per cento e predisporre le domande in tempi rapidi e soprattutto in ordine non sarà facile per i tempi che vengono dettati anche da questo provvedimento. Vorrei raccomandare che ci sia una gestione con un po' di comprensione verso la fase che c'è, anche perché le imprese vengono dalla stagione che sappiamo. Spendere e investire risorse in progettazione e quant'altro e poi vedere la propria domanda senza esito positivo rischia di accentuare le difficoltà.
  Sugli interventi ammessi. Ho letto l'elenco delle opere ammesse. Non so se ho letto male, però per quanto riguarda l'efficientamento energetico si fa riferimento al decreto dell'agosto 2020, articolo 5 del Ministero dello sviluppo economico (MISE) sui requisiti, da cui è però escluso il fotovoltaico. In un momento come questo, considerato che il fotovoltaico era compreso nel tax credit del 65 per cento ed è compreso nel 110 per cento ordinario, non si capisce perché sia escluso da questo tipo di intervento in considerazione anche del fatto che il caro bollette è un tema con cui le imprese stanno facendo i conti.
  L'ultimo aspetto è quello legato alle garanzie. È un ottimo provvedimento e forse in termini di politiche d'impresa mi voglio spingere a dire che è migliore del credito di imposta. Tuttavia c'è un problema di accessibilità perché, comunque, anche nel caso di garanzia a costo zero le banche un'expertise sulle imprese la fanno. E sappiamo da che periodo arrivano le imprese con i bilanci degli ultimi due anni devastati!
  Anche su questo occorre una particolare attenzione e magari se riuscissimo a ottenere la moratoria sui finanziamenti già in essere, che è scaduta il 31 dicembre, e che comunque rappresenta ad oggi un problema, sarebbe un risultato indubbiamente apprezzabile per il mondo del turismo. Grazie.

  MARCO CROATTI. Sì, presidente, la ringrazio. Innanzitutto esprimo la soddisfazione per la formazione del Ministero del turismo, una priorità che abbiamo sempre portato avanti, e ora come non mai vediamo l'importanza di questo settore.
  Mi perdoni, ministro, se magari non ho sentito alcune parti della sua relazione che condivido in tante parti. Parlando di turismo potremmo spaziare un po' da tutte le parti, ma per rimanere su quello che ha detto oggi cerco di fare riferimento allo stato attuale dell'atto che ci avete inviato e faccio sei appunti.
  Sull'M1C3, il 22, l'investimento 4.2, sviluppo e resilienza delle impresa nel settore del fondo BEI, si dice che nel primo semestre del 2022 ci sarà un trasferimento di 350 milioni di euro. Ci piacerebbe capire se queste risorse sono già state stanziate al suo Ministero per sapere se si possono poi fare i passaggi successivi.
  Nell'M1C3, il 23, all'investimento 4.2, dove si parla di valorizzazione e competitività della tutela del patrimonio ricettivo, nella documentazione allegata si prevedono 50 milioni di euro nel 2021 e 100 milioni di euro nel 2022. Vorremmo sapere se questo processo sta andando avanti correttamente.Pag. 14
  Sull'M1C3, il 24, l'investimento 4.2, sul sostegno alla nascita e al consolidamento delle PMI del turismo. Poiché nello schema c'è il soggetto attuatore in condizione di attivare l'operatività del fondo di garanzia a sostegno di almeno 11.800 imprese entro il 2021, vorremmo capire se quella data nel 2021 è proprio corretta e specifica o in realtà il traguardo di 11.800 imprese potrebbe essere fissato al 2025 come da documentazione allegata.
  Sull'M1C3, il 25, l'investimento 4.2 sul rotativo imprese (FRI) si dice di uno specifico avviso sui siti della Cassa depositi e prestiti e del Ministero del turismo. Vorremmo sapere se è stato pubblicato l'avviso per la ricezione delle istanze.
  Vengo al tema delle guide turistiche. Mi hanno fatto molto piacere le sue parole per il riferimento al Parlamento e alle Camere. Purtroppo parliamo di un tema che va avanti dal 2013 e io ho presentato anche in legge di bilancio, in finanziaria, degli emendamenti per cercare di accelerare questa situazione. Tuttavia – capisce la difficoltà – poiché il tema è abbastanza trasversale, parlamentarmente parlando, non ci sono linee guida similari fra tutti i gruppi politici e quindi si stenta a trovare una sintesi. Però questa riforma ha veramente bisogno di essere accelerata. Io le chiedo se ci possiamo vicendevolmente aiutare a fare una sintesi o un raccordo, perché è un tema che nel dibattito parlamentare purtroppo rimane spesso e volentieri un po' fermo. Se ci fosse la possibilità di fare un raccordo per poter accelerare – io sono uno dei firmatari di uno di questi disegni – si potrebbe dare spunto e abbrivio per una soluzione. Faccio un appello in tema di ristori, e non è la prima volta, a favore delle categorie delle guide e degli accompagnatori considerato che sono veramente allo stremo in questo momento.
  L'ultima parte, che purtroppo non ho sentito bene, è relativa al M1C3, gli investimenti su Caput Mundi, e riguarda l'incremento per l'offerta culturale delle periferie che è il cuore del problema su cui si ruota. Vorremmo capire se c'è una sorta di accordo di programma per individuare come coinvolgere anche queste all'interno discorso che, come diceva correttamente lei, riguarda tutta la capitale. La ringrazio.

  GIORGIA ANDREUZZA. Grazie, signor ministro, per l'intervento puntuale e specifico che sicuramente ho apprezzato.
  Volevo fare un attimo una considerazione, nel senso che sappiamo tutti che l'opportunità del PNRR è strategica in questo momento per il nostro Paese e la possibilità di avere un Ministero dedicato è una partita che ci dobbiamo giocare al meglio. Tra l'altro, in un momento dove le varie restrizioni COVID-19 nei Paesi europei sono diversificate, questo potrebbe anche portare dei vantaggi competitivi diversi per chi parte prima o dopo o per come magari ogni Paese investe i propri fondi e la quantità che può investire.
  Pertanto all'inizio abbiamo detto che i 2,4 miliardi di euro effettivamente non sono molti, però volevo fare un ragionamento su cui forse non può rispondere oggi ma che può essere utile per la Commissione, perché è pur vero che ci sono tantissimi temi che interessano altri Ministeri ma, a mio avviso, questi hanno delle ricadute dirette nel settore del turismo.
  Per esempio penso alla formazione, che è un tema su cui c'è bisogno di lavorare per migliorare le professionalità di questo settore e soprattutto anche agganciarle ancor di più a questo settore, dato che facciamo sempre più fatica – lo vediamo anche nelle ultime stagioni – a trovare persone che si dedichino a questo lavoro. Oppure penso alle infrastrutture, che ovviamente non ricadono direttamente nelle sue scelte, e però sappiamo bene cosa vuol dire avere un'alta velocità che ravvicina le destinazioni e inevitabilmente muove dei flussi turistici che sono molto considerevoli, piuttosto che investimenti nei porti o negli aeroporti. Ma anche l'agroalimentare è un altro tema molto connesso con la funzione del turismo, che però non è nelle sue mani per quanto riguarda la gestione diretta dei fondi del PNRR.
  Magari sarebbe importante se riuscissimo nel tempo a capire, in tutto questo grande pacchetto che noi abbiamo, anche quale sia il quadro complessivo delle possibilità e della situazione. Innanzitutto io Pag. 15auspico che lei abbia la possibilità di interagire con gli altri Ministeri, considerato l'effetto leva sul turismo, perché ovviamente lei ha un quadro del turismo sicuramente più completo. Questo per canalizzare al meglio le risorse in altri Ministeri, per suscitare i citati effetti, semplicemente dialogando nel momento giusto.
  Inoltre sarebbe bello avere un quadro riguardante la materia del turismo legata ai fondi che lei gestisce direttamente, soprattutto per capire effettivamente, nel complesso, quanto riusciamo a destinare veramente a questa materia. Grazie.

  PRESIDENTE. Grazie. Do la parola al ministro che intende replicare. Le faccio una richiesta che è questa: proprio perché, come ha visto, c'è un grande interesse su questi temi e tutti quanti attendiamo anche le varie evoluzioni, le chiedo che il suo Ministero possa sistematicamente metterci al corrente, anche contestualmente, di quando effettivamente emana le graduatorie, i bandi nonché attivarsi per rendere possibile un vero e proprio monitoraggio, perché ciò sarebbe molto utile anche per il lavoro che ciascuno di noi fa sul territorio, che in qualche modo noi parlamentari siamo visti anche come punti di riferimento – indipendentemente dal partito di appartenenza – presenti in tutt'Italia e quindi possiamo essere anche d'aiuto e di supporto a livello territoriale. Grazie.

  MASSIMO GARAVAGLIA, Ministro del turismo. Volentieri presidente. A parte che gli avvisi sono comunque pubblicati tutti sul sito, sarà però nostra cura avvisarvi in anticipo, dandovi notizia di ciò che succederà settimana per settimana, in modo che avrete la possibilità di monitorare l'esito di questo lavoro, che è già in essere. Sottolineo, nuovamente, che praticamente tutto ciò che abbiamo spiegato oggi, al 99 per cento, è già in corso, e quindi ora resta solo da monitorare l'effetto degli atti amministrativi. Non ci sono più lavori di preparazione da fare o atti amministrativi ancora da adottare.
  Andiamo alle risposte puntuali. Collina chiede sulle competenze regionali. Qui siamo sempre al tema del Titolo V. In realtà il Titolo V esiste, la Costituzione esiste, basta applicarla. La Costituzione dice che ci sono competenze condivise e dice che c'è leale collaborazione. Le due cose non sono in contrasto tant'è che applicando la leale collaborazione abbiamo chiuso con le regioni, per esempio, la partita della banca dati delle strutture alberghiere ed extralberghiere che si trascinava da anni. È questione di buona volontà. Non bisogna chiedere ogni volta, quando c'è un problema, la modifica della Costituzione perché a mio avviso basterebbe, più che altro, applicarla.
  Passiamo all'impatto delle misure. Abbiamo due ordini di misure automatiche. Una riguarda i target Ue. Infatti, per ogni misura ci sono delle milestone con dei target da raggiungere e questi o si raggiungono o non si raggiungono. Questo è il primo punto. Tuttavia quello che ci interessa di più, dal punto di vista dell'effetto delle misure messe in campo dal Ministero del turismo, è il modello macroeconometrico del MEF che ha misurato l'impatto delle misure del Ministero del turismo indicando che queste hanno l'esito maggiormente positivo, tra tutte, sull'occupazione. Di tutte le misure messe in campo dal PNRR, quelle del turismo sono quelle che hanno un impatto maggiore sull'occupazione, in particolare giovanile, in particolare delle donne e in particolare al Sud. Direi che si vanno proprio a cogliere gli obiettivi principali che si propone il PNRR. Anche come impatto sul PIL siamo messi molto bene.
  Sempre Collina chiedeva dei ristori e delle fiere. Devo dire che il comparto fiere è quello tra i più soddisfatti dai ristori messi in campo dal Ministero del turismo, anche e soprattutto perché siamo riusciti ad avere la deroga alle normative europee e in tempi rapidissimi siamo riusciti ad applicare il modello Germania. Lo stesso dicasi per gli impianti a fune poiché in tempi rapidissimi siamo riusciti ad avere la replica del modello Francia.
  Probabilmente, come sempre, basta copiare quello che fanno gli altri. Noi non è che inventiamo cose: cerchiamo di copiare quello che fanno gli altri, ci sforziamo di Pag. 16fare possibilmente meglio, o, quantomeno, ci accontentiamo di fare uguale.
  Passiamo all'onorevole Squeri che chiedeva della digitalizzazione e a che punto siamo con la realizzazione. L'abbiamo già detto, però voglio essere chiaro su questo punto. Siamo in attuazione della fase strutturale del sistema, quindi stanno già lavorando per realizzare il sistema. Anticipo già una domanda ulteriore: in questa fase – l'avevamo già fatto in via preventiva, ma adesso è proprio il momento di farlo in via strutturale – ci stiamo confrontando con gli operatori esistenti perché l'interoperabilità deve essere effettiva, quindi questo è il momento in cui si parla con gli operatori affinché tutto sia connesso. Su questo punto siamo abbastanza tranquilli. Ripeto che il nostro obiettivo è avere a maggio o a giugno il grosso del lavoro già online.
  Passando all'onorevole Masi. Della piattaforma abbiamo già parlato. Il nostro obiettivo è l'integrazione: non si va a sostituire cose che esistono ma si va a integrare tutto quello che esiste, soprattutto tenuto conto dei due livelli, quello pubblico e quello privato. Per quanto riguarda il livello pubblico, con le DMO territoriali c'è un costante monitoraggio e rapporto in modo che si arrivi alla maggiore integrazione possibile: siamo sempre nell'ottica della leale collaborazione e del proporre e mai imporre. Noi proponiamo un modello e siamo abbastanza convinti che alla fine lo standard sarà quello; dopodiché, se uno decide di starne fuori – bontà sua –, non è che possiamo imporre l'accettazione del modello. Però ragionevolmente sono convinto che alla fine arriviamo tutti allo stesso obiettivo – perché stiamo lavorando tutti nella stessa direzione: fare PIL. Lo stesso dicasi per gli operatori privati.
  Per quanto riguarda il tax credit segnalo che lo schema di decreto oggi pomeriggio – anzi, penso in questo preciso istante – è all'esame della Conferenza unificata.
  Per quanto riguarda il 40 per cento al Sud, c'è già nell'avviso. Sono normate ed è nell'avviso precisamente in questo modo.
  Per quanto riguarda l'aspetto dei controlli, ci sono tutta una serie di controlli che riguardano eventuali distonie e ci sono controlli e revoche qualora le cose non vadano come devono andare.
  Più in generale un altro accenno interessante, che aveva fatto, era quello sul turismo accessibile: stiamo lavorando con fondi del Ministero e anche con fondi a disposizione del Ministro per le disabilità, Erika Stefani, per fare dei progetti in quest'ottica. Ne abbiamo anche parlato con il presidente del Comitato paralimpico Pancalli e stiamo elaborando un progetto particolare che riguarda il turismo accessibile.
  Per quanto riguarda in generale i controlli, terrei a dire – avendo peraltro ereditato tante attività da atti amministrativi già in essere e avendo dovuto completare un lavoro già in corso – che, per il futuro, siamo dell'idea di realizzare un sistema che si regga il più possibile su meccanismi di auto-liquidabilità dei ristori e dei sostegni, ovvero automatici. Per esempio, per le agenzie di viaggi e i tour operator, anziché inventare l'acqua calda, prevediamo la fiscalizzazione di sei mesi dei contributi: quindi per sei mesi l'azienda non versa i contributi, che vengono fiscalizzati. C'è da fare semplicemente la richiesta: «Voglio che me li fiscalizzi»; dopodiché il seguito è automatico. In questo modo si ha il controllo e fila via tutto liscio come l'olio e, inoltre, si raggiunge anche un altro obiettivo perché la fiscalizzazione dei contributi evita l'effetto «prendi i soldi e scappa», che si è peraltro verificato in alcune occasioni in via residuale: si prendono contributi ma poi, per un motivo o per un altro – anche assolutamente legittimi, ad esempio perché si portano i libri in tribunale –, quei soldi sono persi. Invece, il nostro obiettivo è mantenere posti di lavoro. In questo modo noi siamo convinti che si ottenga la massima efficacia possibile dal sostegno che si dà, perché è automatico e perché va nell'ottica del mantenimento dei posti di lavoro.
  L'onorevole Zucconi faceva una riflessione sul PIL nominale assolutamente condivisibile. È chiaro che verranno fatte tutte le valutazioni del caso anche tenendo conto dell'intervento dei fondi energetici che devono depurare il dato. Su questo punto sono assolutamente tranquillo.Pag. 17
  L'onorevole Moretto ha sollevato diverse questioni. Per quanto riguarda la cassa COVID-19: il ministro Orlando ha voluto mantenere lo strumento esistente anziché prolungare la cassa COVID-19. La nostra richiesta è di far sì che le due cose siano assolutamente equivalenti. Con tutte le difficoltà del caso, le due cose sono equivalenti. Proprio oggi dovrebbe essere uscita una circolare che va a semplificare la procedura, perché si tratta di uno strumento nuovo, però l'effetto è lo stesso e comunque gli operatori sono in cassa integrazione. Stiamo monitorando il fatto che con dei provvedimenti amministrativi si rendono i due strumenti equivalenti.
  Poi vi è il tema della banca dati, che è il discorso del Titolo V di cui dicevamo prima. Da anni la questione era aperta e, invece, l'abbiamo chiusa. Infatti, con un'interlocuzione seria e serrata, abbiamo chiuso il protocollo tecnico con le regioni per l'identificazione dei codici, la banca dati è passata nel suo schema generale per tutti i controlli del caso – del Consiglio di Stato, della Corte dei conti e quant'altro –, e quindi lo strumento ora c'è. Adesso siamo nella fase di realizzazione della piattaforma affinché gli operatori possano mettere i codici. Tuttavia qui c'è un dato interessante: i massimi operatori sono assolutamente d'accordo nell'utilizzare la piattaforma. Infatti, Airbnb, Booking, Expedia, eccetera, hanno la convenienza – è il termine esatto – ad alimentare la banca dati perché questo garantisce la qualità dell'offerta turistica. Dal loro punto di vista non c'è cosa peggiore di lanciare un'offerta e poi ritrovarsi con un feedback negativo. Facendo combaciare le due cose, la banca dati e la disponibilità della maggior parte degli operatori ad alimentarla, si arriva sostanzialmente a un forte contrasto dell'abusivismo che, al netto delle questioni fiscali, dal nostro punto di vista significa garantire un miglioramento netto della qualità dell'offerta perché l'abusivismo tipicamente non porta con sé una qualità elevata dell'offerta, mentre chi lavora in chiaro e in modalità trasparente deve garantire una qualità dell'offerta.
  Per quanto riguarda la classificazione sono assolutamente d'accordo, come sono d'accordo sul fatto che sia di fatto un tema superato dagli eventi. Tuttavia, proprio perché è superato dagli eventi, cerchiamo di rimettere in ordine le cose. Ormai chi compra una camera la guarda su internet e non guarda le «stelle» riportate sull'insegna, però facciamo in modo che le due cose si parlino. Su questo siamo d'accordo e sarà uno dei temi che affronteremo nei prossimi mesi.
  Per quanto riguarda il click day – si parlava della cronologia e approfitto per rispondere una volta sola anche a una domanda posta in seguito sul click day –, qui abbiamo, purtroppo, una necessità: siccome le risorse sono oggettivamente scarse, non possiamo che fare un'operazione a rubinetto, per quanto riguarda il credito d'imposta, perché non ci sono risorse per tutti. In quest'ottica non si può fare diversamente.
  Tuttavia da un lato siamo sicuri che se la misura tira c'è la possibilità di rifinanziare. Ho già sottolineato al Governo la necessità di prevedere misure automatiche affinché, se una misura tira e un'altra non tira, si girino le risorse laddove c'è maggiore necessità. Inoltre c'è anche la disponibilità a livello governativo di bilancio di rifinanziare una misura, qualora funzioni molto bene. Su questo aspetto siamo abbastanza tranquilli.
  Purtroppo dobbiamo scegliere una modalità a rubinetto, perché le risorse in quell'ambito sono limitate e c'è la riserva Sud. Per mantenere la riserva Sud e le disponibilità necessariamente dobbiamo mettere il rubinetto, altrimenti la riserva Sud non si farà mai, perché purtroppo lì il tiraggio è inferiore nel tempo.
  Passando ad altre questioni: sulle guide al Senato ci sono in corso d'esame due disegni di legge. Sono dei disegni di legge che hanno due filosofie differenti. Come Ministero abbiamo creato una sintesi e mi auguro che il provvedimento vada in porto in tempi rapidi, perché non è nostra volontà procedere per decreto, come avremmo potuto fare, e chiudere la partita. Questa possibilità la teniamo come extrema ratio. Pag. 18Continueremo la collaborazione con la Commissione per arrivare a un'intesa, ma qualora vedessimo che entro l'estate non se ne viene a capo faremo un decreto...e morta lì.
  Per quanto riguarda le domande dell'onorevole Binelli, è verissimo che, per quanto riguarda le strutture ricettive, abbiamo dei benchmark anche italiani di altissimo livello. Il nostro obiettivo è chiaramente di diffondere questi benchmark che è una delle finalità del fondo che abbiamo. Quindi non vi è solo la riqualificazione ma anche l'innalzamento dei benchmark, al di là del credito d'imposta e dei contributi a fondo perduto e degli investimenti. Ricordo che è vero che sul credito d'imposta ci sono risorse limitate, però ricordo altresì che poi ci sono i contributi a fondo perduto, i finanziamenti, il fondo rotativo. Ce n'è per tutti e ognuno può scegliere il proprio mix tra le diverse tipologie di finanziamento e di contributo a disposizione in considerazione delle proprie caratteristiche e tipologia aziendale.
  È verissimo che la somma di 2,4 miliardi di euro messa a disposizione per il turismo – rispondo già all'onorevole Andreuzza – è oggettivamente limitata. E se da un lato abbiamo cercato di moltiplicarli con le operazioni di carattere finanziario dall'altro, giustamente, bisogna considerare la connessione con altri investimenti che sono a carico di altri Ministeri. Perché se il collega e amico Franceschini al Ministero della cultura ha in conto il finanziamento dei Borghi, per quanto la «classificazione» sia sotto la categoria «cultura», per me sempre di turismo, anche, si tratta. Considerazioni analoghe valgono per le infrastrutture, di competenza del ministro Giovannini: sono sì infrastrutture ma, di nuovo, è anche turismo. Altri Paesi hanno fatto la scelta di mettere più risorse sotto il cappello del turismo, mentre noi le abbiamo sparse in più Ministeri, però non è vero che sono solo 2,4 miliardi di euro, perché ci sono anche altre risorse in altri Ministeri che aiutano il settore del turismo.
  Ribadisco il concetto fondamentale del prevedere un meccanismo automatico di riversamento di misure che non tirano proprio per evitare lo spreco dei fondi del PNRR. Qualora verifichi che una misura raggiunge a fatica l'obiettivo, quando ha raggiunto l'obiettivo, se poi non va oltre, giri le risorse da un'altra parte. Ci sembra un'operazione di assoluto buon senso che abbiamo proposto e siamo convinti che troverà ampio accoglimento. Ribadisco che non si procede togliendo i target stabiliti in precedenza: se è stata prevista la destinazione del 40 per cento al Sud resta il 40 per cento al Sud, questo non si tocca. Però se poi da lì non si va avanti di un centimetro, piuttosto che evitare che le misure vadano in economia, è meglio girare le risorse altrove.
  Vallascas ha fatto due domande. Sullo sviluppo delle rinnovabili abbiamo già parlato con il tema della sostenibilità. Per noi la sostenibilità è migliorare il patrimonio e far rendere il patrimonio.
  Per inciso il fotovoltaico è compreso fra gli investimenti del credito di imposta, quindi quel tema è risolto in radice.
  Per quanto riguarda il tema dell'OTA nazionale, un'ambizione che da anni si trascina, posso dire tranquillamente la mia opinione personale? Sono talmente alte le barriere all'ingresso che ritengo irrealizzabile un obiettivo del genere. Purtroppo ormai siamo in queste condizioni.
  Viceversa ci sono interessanti iniziative che si stanno portando avanti. Per esempio, ITA ci ha proposto un intervento molto interessante su una piattaforma di incoming in connessione con Ferrovie dello Stato (FS). Quello si può fare e su quello lavoriamo. Laddove ci sono delle possibilità percorribili noi sicuramente le percorriamo.
  Passando alla senatrice Tiraboschi. In realtà io non vedo una contrapposizione tra hub ed ecosistema – perché noi abbiamo parlato di ecosistema del turismo, di ecosistema degli operatori del turismo – non è che si può fare: si deve fare. Era esattamente quello l'obiettivo: creare un ecosistema in cui le piattaforme che si occupano di turismo parlino la stessa lingua. Dopodiché vale sempre la regola del proporre e mai imporre. Se uno sceglie di parlare una lingua diversa, è una sua scelta.Pag. 19
  Ormai maggio è vicino, quindi avremo la possibilità tutti insieme di valutare il lavoro fatto e con le opportune critiche migliorarlo, però io sono abbastanza ottimista che ci sarà un ampio consenso sul lavoro che si sta facendo.
  Un dato fondamentale, che alla senatrice non sfugge, è che la Costituzione all'articolo 117, secondo comma, lettera r), dice che il dato statistico informatico è competenza nazionale. Su quel punto, che la politica è nazionale, è la Costituzione che lo dice: quindi di che parliamo?
  Per quanto riguarda le guide, è vero che nel fare la riforma va prevista anche, giustamente, la qualificazione delle nuove figure. Al netto della questione parlamentare che ci sono filosofie diverse che devono trovare una sintesi – troviamo questa sintesi, altrimenti la troveremo comunque – però non dobbiamo fermarci lì, perché le nuove guide devono anche avere una formazione adatta a un mondo che è cambiato, che è sicuramente il digitale, ma non è solo quello. Quando si parla di turismo lento e di enogastronomia va da sé che il turista non chiede più solo la storia del Pantheon, ma chiede anche tutto quello che ci sta intorno. Il tema della formazione è fondamentale. A mio avviso la soluzione per trovare la sintesi fra le due filosofie sarà proprio la formazione.
  Passando all'onorevole Sani, per quanto riguarda il mix dell'hub tra commerciale e istituzionale, confermo che è esattamente quello l'obiettivo: una piattaforma che parli la stessa lingua. Dopodiché ognuno carica informazioni su quella piattaforma. Se noi giriamo per le strade del Paese seguendo le indicazioni del nostro smartphone, abbiamo la simpatica novità che le informazioni si aggiornano a seconda di dove siamo. Il problema è alimentare il dato, non creare la piattaforma. Noi facciamo la cornice, ma il grosso del lavoro lo dovranno fare i singoli territori e i singoli operatori per alimentare la piattaforma. Questa è la vera sfida. Noi mettiamo a disposizione l'ecosistema, però non possiamo sostituirci al fatto che ognuno deve fare la sua parte, che peraltro sta già facendo e questo è il dato interessante.
  Sul fotovoltaico abbiamo già risposto.
  Per quanto riguarda una certa flessibilità sulle domande, faremo il nostro possibile compatibilmente con quello che abbiamo detto. In particolare il credito d'imposta ha, ahimè, un budget limitato, risorse limitate, oltre il quale non possiamo andare. Il target europeo deve raggiungere tot aziende, quindi cerchiamo di arrivare lì nel modo migliore possibile.
  Non sono assolutamente preoccupato sul fatto che ci sia la possibilità di rifinanziare una misura che tira, anzi sono preoccupato quando la misura non tira. Infatti, avrei la preoccupazione opposta: se metti delle risorse e non vanno, allora mi pongo una domanda, ma se le risorse vanno, va bene. Quando c'è un progetto buono, avendo una certa esperienza del bilancio pubblico, posso dire che le risorse si trovano sempre. Il problema è quando non le spendi, che è un problema storico del nostro Paese. Infatti, se si guarda la spesa per investimento del nostro Paese ci si accorge che non tira mai. È quella la domanda che ci dobbiamo porre.
  Rispondendo a un'altra domanda, queste misure non hanno grandi difficoltà di spesa per la filiera istituzionale, perché si rivolgono direttamente ai privati. Per questo motivo non avremo il problema, che hanno altri Ministeri, di tutta una serie di interventi a livello territoriale di enti diversi, di autorizzazioni e quant'altro che allungano di molto la capacità e la possibilità di spesa. Nel caso di interventi diretti ai privati fortunatamente la capacità di spesa è molto veloce.
  Sulle garanzie e sull'accessibilità al credito sappiamo che si tratta di enormi problemi. Per quanto riguarda la moratoria, l'avevamo proposta come Ministero ma nel «Sostegni ter» non c'era disponibilità perché era una misura molto veloce e breve nei tempi. Tuttavia riproporremo l'emendamento adesso al Senato come Ministero, ma se i parlamentari lo vorranno proporre ne saremo ben felici e speriamo che possa trovare accoglimento. Ad ogni modo speriamo che vada in porto, perché questo limita un po' il paradosso, di cui parlavamo Pag. 20prima, dell'accesso al credito nel comparto turismo.
  Per quanto riguarda il senatore Croatti, che ha sollevato diverse questioni, rispondo una volta per tutte: tutti i fondi previsti qui sono già a bilancio, sono già stanziati e sono già previsti i tempi di erogazione. Non ci sono problemi sotto questo aspetto. Gli avvisi sono già pubblicati e delle sintesi per quanto riguarda il tema delle guide turistiche, abbiamo già detto perciò non mi ripeto.
  Su Caput Mundi la nostra intenzione è di arrivare al massimo livello di coinvolgimento possibile per quelli che sono i tempi, perché anche qui abbiamo dei tempi molto ristretti, però già ieri con Gualtieri abbiamo fatto un interessante incontro e un interessante approfondimento, ma magari avremo modo di organizzare una seduta tematica. Tra l'altro il sindaco ci ha invitato al Consiglio comunale di Roma per esporre un po' i temi che riguardano il turismo di Roma Capitale e magari avremo occasione in quella sede di fare un approfondimento particolare su Caput Mundi.
  Chiudo rispondendo all'onorevole Andreuzza. Abbiamo già detto in generale sull'utilizzo delle risorse a favore del turismo e che non sono solo i 2,4 miliardi di euro legati al turismo. Per quanto riguarda la formazione, abbiamo già portato avanti delle istanze con il ministro Bianchi e con la collega Messa per spingere sull'informazione legata al turismo.
  Do un solo dato per essere consapevoli della situazione: quando pensiamo che la Spagna va decisamente meglio di noi sotto certi aspetti, ricordiamoci che la Spagna ha 60 istituti tecnici superiori (ITS) legati al turismo, mentre l'Italia ne ha 14. Noi investiamo un quinto della Spagna in formazione specifica sul turismo. Dopodiché, se mancano professioni nel turismo, mi sembra abbastanza evidente il perché.
  Chiudo sul tema del collegamento con altri Ministeri sull'agroalimentare. Certi collegamenti ci sono e sono molto stretti. Non è un caso che come Ministero abbiamo proposto in Italia il sesto Congresso dell'enoturismo, che per la prima volta si terrà in Italia. Anche questo è un paradosso, perché l'Italia per il vino è il numero uno al mondo, se non il numero due, o comunque ce la giochiamo con la Francia, ma questo congresso non era mai stato tenuto in Italia. L'anno prossimo si terrà ad Alba il Congresso mondiale dell'enoturismo, però lo faremo precedere da un evento in ogni regione, perché vogliamo che non sia solo una settimana legata a quel tema ma che diventi un tema per diffondere il turismo legato al vino in tutto il Paese. La cosa «simpatica» è che: è la prima volta che si fa in Italia, nonostante sia il sesto evento, però bastava chiederlo e, una volta chiesto, ci hanno detto subito di sì.

  PRESIDENTE. Grazie, ministro, è stato preciso e ha risposto a tutte le domande. Io, chiaramente, accolgo anche favorevolmente la sua disponibilità a metterci a conoscenza immediatamente delle azioni che il Ministero intende mettere in atto, non perché manchino i canali di informazione, ma perché questo ci consente una maggiore diffusione e penso che alla fine ci facciamo tutti un grande piacere come Paese. Grazie. Ringrazio i colleghi senatori e il presidente della Commissione Industria, commercio e turismo del Senato, sen. Girotto.
  Autorizzo la pubblicazione, in allegato al resoconto stenografico della seduta odierna, della documentazione consegnata dal Ministro del turismo, Massimo Garavaglia (vedi allegato).
  Dichiaro conclusa l'audizione.

  La seduta termina alle 15.40.

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