XVIII Legislatura

VII Commissione

Resoconto stenografico



Seduta n. 16 di Mercoledì 23 febbraio 2022

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
Casa Vittoria , Presidente ... 3 

Audizione, nell'ambito dell'esame della Relazione sullo stato di attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) (Doc. CCLXIII, n. 1), della Sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri con delega per lo sport, Maria Valentina Vezzali (ai sensi dell'articolo 143, comma 2, del Regolamento) :
Casa Vittoria , Presidente ... 3 
Vezzali Maria Valentina , sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri con delega per lo sport ... 3 
Casa Vittoria , Presidente ... 6 
Mollicone Federico (FDI)  ... 6 
Casciello Luigi (FI)  ... 7 
Prestipino Patrizia (PD)  ... 8 
Mariani Felice (LEGA)  ... 9 
Casa Vittoria , Presidente ... 10 
Belotti Daniele (LEGA)  ... 10 
Spadafora Vincenzo (M5S)  ... 10 
Valente Simone (M5S)  ... 11 
Vacca Gianluca (M5S)  ... 12 
Casa Vittoria , Presidente ... 12 
Vezzali Maria Valentina , Sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri con delega per lo sport ... 12 
Casa Vittoria , Presidente ... 14 

ALLEGATO: Presentazione informatica illustrativa della Sottosegretaria Vezzali ... 15

Sigle dei gruppi parlamentari:
MoVimento 5 Stelle: M5S;
Lega - Salvini Premier: Lega;
Partito Democratico: PD;
Forza Italia - Berlusconi Presidente: FI;
Fratelli d'Italia: FdI;
Italia Viva: IV;
Coraggio Italia: CI;
Liberi e Uguali: LeU;
Misto: Misto;
Misto-Alternativa: Misto-A;
Misto-MAIE-PSI-Facciamoeco: Misto-MAIE-PSI-FE;
Misto-Centro Democratico: Misto-CD;
Misto-Noi con l'Italia-USEI-Rinascimento ADC: Misto-NcI-USEI-R-AC;
Misto-Europa Verde-Verdi Europei: Misto-EV-VE;
Misto-Manifesta, Potere al Popolo, Partito della Rifondazione Comunista - Sinistra Europea: Misto-M-PP-RCSE;
Misto-Minoranze Linguistiche: Misto-Min.Ling.;
Misto-Azione-+Europa-Radicali Italiani: Misto-A-+E-RI.

Testo del resoconto stenografico

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE
VITTORIA CASA

  La seduta comincia alle 13.35

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata, oltre che attraverso il resoconto stenografico, anche attraverso la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati.

Audizione, nell'ambito dell'esame della Relazione sullo stato di attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) (Doc. CCLXIII, n. 1), della Sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri con delega per lo sport, Maria Valentina Vezzali.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'audizione della sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri con delega allo sport, Valentina Vezzali, nell'ambito dell'esame della Relazione sullo stato di attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) (Doc. CCLXIII, n. 1). All'audizione è consentita ai deputati la partecipazione da remoto, in videoconferenza, secondo le modalità stabilite dalla Giunta per il Regolamento della Camera dei deputati nella riunione del 4 novembre 2020. Ricordo ai colleghi che partecipano da remoto che devono rendersi visibili, soprattutto nel momento in cui svolgono il loro eventuale intervento, e che non possono collegarsi da luoghi aperti al pubblico o in cui siano comunque presenti altre persone, né da mezzi di trasporto. L'intervento deve essere udibile, per cui occorre assicurarsi di disporre di una connessione internet stabile.
  Ringrazio la sottosegretaria Vezzali di essere presente qui, per questa audizione, nella quale vogliamo fare il punto su quanto il Governo ha fatto e farà per l'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Come sempre, darò prima la parola alla sottosegretaria per la sua relazione, poi ai colleghi che ne hanno fatta richiesta e quindi di nuovo alla sottosegretaria per la replica. Informo, infine, che sono state predisposte da parte della Sottosegretaria delle slides, che sono state caricate su GeoComm e che saranno distribuite.
  A lei, sottosegretaria, la parola.

  MARIA VALENTINA VEZZALI, sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri con delega per lo sport. Presidente, onorevoli, grazie per avermi coinvolto nel vostro ciclo di audizioni e per avermi dato l'opportunità di condividere con voi il percorso fin qui fatto e che intendiamo portare avanti. Lo scopo della relazione è dare conto dell'utilizzo delle risorse del programma Next Generation EU, dei risultati che ci poniamo di raggiungere e delle eventuali misure necessarie per accelerare l'avanzamento dei progetti. La relazione riguarda, in modo particolare, gli obiettivi e i traguardi previsti per la fine dell'esercizio 2026, in vista della rendicontazione alla Commissione europea. È il risultato di un lavoro collettivo, che ha visto impegnati me e le mie strutture a tutti i livelli. Come sottolineato dalla Commissione europea già a maggio 2020, quando si accingeva a presentare il programma Next Generation EU di fronte alle altre istituzioni dell'Unione, la ripresa dell'Europa deve avvenire all'insegna della solidarietà, della coesione e della convergenza. Lo sport è uno strumento di cittadinanza, di costruzionePag. 4 ed esplorazione di spazi pubblici, ma è anche un ponte fra culture diverse che collega giovani e luoghi. Lo sport è in grado di rimuovere tutte le barriere sociali e culturali, è uno strumento di emancipazione femminile e di giustizia sociale. È precisamente in quest'ottica che si inserisce il programma sport e inclusione sociale, grazie ai 700 milioni di euro che la Commissione ha stanziato per la realizzazione dell'intervento. Il programma, finalizzato alla rigenerazione delle aree urbane, mira alla diffusione e promozione della cultura delle pratiche sportive al fine di promuovere l'inclusione e l'integrazione sociale, soprattutto nelle zone più degradate e con particolare attenzione a quelle svantaggiate, anche attraverso la realizzazione di spazi urbani dove le persone possono praticare sport e sviluppare relazioni sociali. Sulla base di quanto stabilito negli accordi operativi firmati dall'Italia con la Commissione, l'investimento prevede due scadenze di rilevanza europea: una milestone con obiettivo intermedio e un target come traguardo finale. La milestone, fissata al primo trimestre del 2023, richiede la notifica dell'aggiudicazione di tutti gli appalti pubblici. Il target, fissato per il secondo trimestre del 2026, prevede il completamento di almeno cento interventi relativi agli appalti aggiudicati. Al fine di assicurare il raggiungimento degli impegni pattuiti con la Commissione alle scadenze di rilevanza europea, se ne aggiungono altre di rilevanza nazionale. Entro il 31 marzo 2022 è prevista la pubblicazione dell'avviso a manifestazione d'interesse alla partecipazione. A tal proposito, è in fase di emanazione il decreto di definizione della procedura e dei criteri. Da ultimo, con lo scopo di garantire il pieno raggiungimento delle previsioni incluse negli accordi operativi, è stato stabilito che gli interventi realizzati entro il 30 giugno 2026 dovranno coprire una superficie di almeno 200.000 metri quadrati. Un programma ambizioso, dunque, il cui successo è fortemente legato alla capacità di creare un impatto sul territorio attraverso un'oculata allocazione delle risorse, nel rispetto delle serrate tempistiche. Pertanto, abbiamo fondato le nostre scelte su un'accurata osservazione del contesto. Attualmente il 36 per cento della popolazione italiana vive nelle grandi città, definite come comuni, con popolazione residente oltre i 50.000 abitanti, e capoluoghi di regione o provincia, con popolazione residente oltre i 20.000 abitanti. Queste rappresentano meno del 2 per cento dei comuni italiani. Poche grandi città, densamente popolate da un lato e tantissimi piccoli centri, scarsamente popolati, dall'altro. Inoltre, circa il 10 per cento degli impianti sportivi pubblici attualmente è in disuso e solo poco più del 20 per cento degli impianti sportivi pubblici è costituito da impianti natatori e impianti polivalenti. Per impianti polivalenti intendiamo gli impianti capaci di ospitare tre o più discipline e che, per loro natura, sono più idonei all'ampia diffusione della pratica sportiva in tutte le fasce della popolazione. Oltre alle risorse del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), l'impiantistica sportiva pubblica può far leva sul programma sport e periferie e su linee di finanziamento agevolate tramite l'istituto del credito sportivo. Nella consapevolezza che la tempistica accelerata del PNRR necessita di una governance strutturata, abbiamo seguito un approccio che garantisca massima trasparenza, pur limitando il numero dei soggetti attuatori, e che punti ad un impatto sostenibile attraverso il finanziamento di interventi rilevanti, sia in termini di valore economico che per il sistema sportivo, identificati attraverso criteri chiari, oggettivi e il più possibile automatici, dando priorità a progetti immediatamente realizzabili, sinergici e a iniziative già in essere o pianificate. In termini di beneficiari ho, dunque, ritenuto necessario finalizzare le risorse Next Generation EU ai comuni di maggiori dimensioni, garantendo, nel contempo, analoghe opportunità ai comuni appartenenti alle fasce demografiche minori che saranno, invece, protagonisti nell'assegnazione delle risorse nazionali del Fondo sport e periferie. Il programma sport e inclusione sociale del PNRR si baserà su tre cluster di intervento. Il primo e più rilevante prevede la realizzazione di nuovi impianti sportivi. A questo specifico obiettivo, come disposto dalla Commissione europea,Pag. 5 è assegnato almeno il 50 per cento delle risorse stanziate, per un totale di almeno 350 milioni di euro. Il secondo cluster include, invece, la rigenerazione di impianti esistenti, cui sono assegnati 188 milioni di euro. Per questi primi due ambiti di intervento, le risorse sono destinate esclusivamente ai comuni capoluoghi di provincia e di regione, con una popolazione residente superiore ai 20.000 abitanti e ai comuni con una popolazione residente superiore ai 50.000 abitanti, con riferimento all'ultimo aggiornamento Istat. Sulla base di questi parametri, i comuni identificati sono 164, di cui il 14 per cento con popolazione residente superiore a 20.000 abitanti, il 59 per cento con popolazione compresa tra 50.000 e 100.000 abitanti e il 26 per cento con popolazione superiore a 100.000 abitanti, di cui l'1 per cento superiore a un milione di abitanti. È previsto un meccanismo di assegnazione dei contributi, connesso alla dimensione della popolazione residente. Tale meccanismo assegna un contributo massimo di 2 milioni e mezzo di euro agli enti realizzatori con popolazione residente inferiore a 100.000 abitanti, fino ad arrivare ad un contributo massimo di 18 milioni e mezzo di euro per i comuni con una popolazione residente superiore al milione di abitanti. A tali contributi, ciascun comune potrà aggiungere proprie compartecipazioni e, a tal fine, l'Istituto per il credito sportivo attiverà delle linee di finanziamento specifiche. Il terzo cluster, invece, prevede la realizzazione di nuovi impianti o la rigenerazione di impianti esistenti di interesse delle federazioni sportive. In quest'ultimo caso, le risorse, per un ammontare complessivo di 162 milioni di euro, verranno destinate agli interventi proposti dai comuni, che dimostreranno la sussistenza di un particolare interesse sportivo o agonistico da parte di una o più federazioni sportive. In termini di tipologia di impianto, tramite un avviso per l'invito a manifestare interesse, si provvederà a selezionare gli interventi da finanziare, che dovranno necessariamente coinvolgere un impianto polivalente indoor o outdoor, che garantisca la praticabilità di almeno tre discipline, oppure un impianto natatorio. Il progetto del censimento nazionale impianti sportivi consente di disporre di un patrimonio informativo unico, a supporto dei processi decisionali e dell'individuazione di azioni mirate di riqualificazione delle strutture esistenti. Nello specifico, anche attraverso gli strumenti informatici predisposti, consente di analizzare la consistenza, la dislocazione, lo stato di funzionamento, le caratteristiche tecniche e l'offerta sportiva delle singole strutture, aspetti nodali per conoscere il contesto di riferimento e i singoli territori con le rispettive specificità. Analizzando l'impiantistica sportiva è stato possibile circoscrivere il bacino di potenziali interventi, perseguendo scelte ponderate e orientate a sostenere le politiche sportive. Si è stabilito, dunque, che concentrare gli interventi da realizzare nei grandi comuni fosse il modo migliore per diffondere la pratica sportiva secondo un criterio di sostenibilità, sia economica sia ambientale. Considerata la rilevanza attribuita dall'Unione europea ai valori ambientali e climatici, ogni singolo progetto dovrà favorire la transizione verso l'economia circolare e dovrà garantire l'uso sostenibile delle risorse idriche. Inoltre, per il progetto sport e inclusione sociale, è stato stabilito che gli edifici di nuova costruzione richiedano una quantità di energia primaria inferiore di almeno il 20 per cento rispetto ai requisiti nearly zero-energy buildings, cioè edifici a energia quasi zero. Per ciò che concerne la rigenerazione di impianti esistenti, invece, gli interventi dovranno prevedere opere di miglioramento dell'efficienza energetica attraverso l'impiego di apposita tecnologia e l'utilizzo di fonti rinnovabili o di materiali ecocompatibili per almeno il 40 per cento e questo obiettivo sarà particolarmente rilevante, in considerazione, anche, dell'emergenza che stiamo vivendo a causa del «caro-energia». Riqualificare l'impiantistica esistente e promuovere nuovi target di efficientamento energetico sarà uno degli obiettivi primari del nostro programma, cercando anche sinergie con il ministro Cingolani e i suoi tecnici. Al fine di garantire il rispetto della condizionalità associata alla misura, verrà posta particolare attenzione al tema del riequilibrioPag. 6 territoriale e le sue risorse disponibili verranno destinate nel rispetto della cosiddetta quota sud. Il 40 per cento delle risorse verranno pertanto allocate territorialmente nelle regioni del Mezzogiorno: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. Dunque, in conclusione, sarà mia cura assicurare il massimo supporto a tutti gli enti realizzatori, per garantire il raggiungimento degli impegni assunti dall'Italia e per assicurare l'ottimale realizzazione del progetto sport e inclusione sociale, nel rispetto delle tempistiche e dei criteri definiti nel Piano europeo. Come già descritto nella relazione del Governo al Parlamento europeo dello scorso 23 dicembre, fra gli strumenti per il PNRR, volti alla semplificazione, alla governance e alla capacità amministrativa, è prevista la possibilità di utilizzare la società inhouse Sport e salute S.p.A. a supporto della progettazione e della realizzazione degli impianti sportivi. La società, interamente posseduta dal Ministero dell'Economia e delle Finanze e braccio operativo dell'autorità di Governo competente in materia di sport, può eseguire studi di fattibilità, attività di progettazione, direzione lavori, studio d'impatto ambientale, nonché svolgere il ruolo di soggetto aggregatore in ambito sportivo. Sport e salute, attraverso la sua più ampia rete di strutture territoriali, si è resa disponibile per l'attività di supporto nei bandi di settore e, in tale prospettiva, è già stata coinvolta dal Ministero dell'istruzione per la progettazione e il supporto agli enti locali, in riferimento alla quota PNRR destinata alle palestre scolastiche. Stiamo parlando di 300 milioni di euro. In relazione al programma Sport, la società garantirà il massimo supporto ai comuni beneficiari del contributo quali soggetti attuatori, sia nella fase di progettazione che nella fase di realizzazione degli interventi. Nel comune obiettivo di raggiungere proficuamente lo scopo di implementare, riqualificare e rigenerare l'impiantistica sportiva offerta su tutto il territorio del nostro Paese, sport e salute potrà, su richiesta dei comuni beneficiari, svolgere il ruolo di centrale di committenza o di stazione appaltante in qualità di soggetto in-house, incaricato di realizzare le scelte di politica pubblica sportiva. Concludendo, ringrazio il Parlamento e questa Commissione che ha dato e continua a dare un contributo essenziale al conseguimento di questi obiettivi e ha dimostrato notevole sensibilità nell'approvare, in modo tempestivo, riforme e norme essenziali per la riuscita del piano. Grazie.

  PRESIDENTE. Passiamo al dibattito. Il tempo disponibile è stato suddiviso tra i gruppi per metà in parti uguali e per l'altra metà in proporzione alla consistenza numerica dei gruppi stessi. Quanto all'ordine di intervento, come sempre darò la parola secondo la consistenza numerica complessiva dei gruppi, a partire dal meno numeroso. Come prima persona ho l'onorevole Mollicone. Prego, onorevole, a lei la parola.

  FEDERICO MOLLICONE (intervento da remoto). Sottosegretaria Vezzali, la ringrazio tanto per l'esposizione e per essere tornata in Commissione. Rispetto alle Olimpiadi di Milano-Cortina, le risorse del PNRR legate alla rigenerazione urbana e al rilancio dei territori, ci chiediamo se non possano essere utilizzate per la valorizzazione del Villaggio ex Eni, dedicato ai dipendenti a Borca di Cadore, voluto da Mattei per renderlo Villaggio Olimpico o, comunque, struttura olimpica. L'operazione avrebbe, infatti, un valore architettonico e culturale di un villaggio inserito nel contesto di Cortina e dell'area olimpica e il recupero potrebbe diventare il punto di riferimento post Olimpico, di rigenerazione urbana e anche di sobrietà economica e potrebbe essere anche un volano per le discipline invernali. Ci chiediamo, rispetto a questo tema, che abbiamo già posto al CONI, qual è la posizione del suo Ministero. Per quanto riguarda lo sport di base che lei ha citato, riferito all'impiantistica e alla funzione anche migliorativa sull'impiantistica, consideriamo importante rilanciare sempre l'allarme, che lei sicuramente avrà presente, sul fatto che lo sport di base è allo stremo, così come gli impianti sportivi, molti dei quali, quelli pubblici, sono in riconsegna per l'insostenibilità dei costi, adesso anche energetici. Un impianto su dieci non ha Pag. 7riaperto, dato l'aumento dei prezzi di gas e luce: chiediamo cosa intendete fare per aiutare gli impianti sportivi e gli enti di promozione sportiva, e anche se ci saranno forme di agevolazione fiscale di rilancio della domanda, con le detrazioni dei consumi dell'attività sportiva, come Fratelli d'Italia ha più volte sollecitato in varie proposte emendative. Questo perché il quadro è il PNRR – quindi, bene l'innovazione sull'impiantistica e l'inclusività nelle aree periferiche – ma la situazione emergenziale è proprio sull'impiantistica attuale e quindi, forse, anche lì bisognerebbe trovare, attraverso l'innovazione, un modo per garantire finanziamenti e per sostenere lo sport di base e su questo penso ci sia trasversalità. Un'ultima domanda. Il settore e-sport, in Italia, è in crescita. Sappiamo del riconoscimento da parte del CONI dei giochi di simulazione sportiva, che dovrebbero essere ospitati persino alle prossime Olimpiadi di Parigi del 2024. Le risorse del PNRR, visto che riguarda l'innovazione, potranno contribuire alla crescita di questo settore?
  Le chiederei di poter avere per iscritto dai suoi uffici le risposte per le quali non ha gli elementi, come è abitudine. Grazie.

  LUIGI CASCIELLO. Grazie presidente. Naturalmente ringrazio la sottosegretaria Vezzali per l'audizione in presenza, per la sinteticità e per aver consegnato uno schema sul quale ci si può confrontare in maniera immediata e concreta. Poiché le mie saranno domande molto tecniche, le chiedo anch'io che le risposte possano essere poi inviate in una relazione scritta, successiva, anche perché mi rendo conto che non potrà rispondere a tutto oggi. Alla fine del suo intervento faceva riferimento alle sollecitazioni della quota sud del 40 per cento, che poi è l'obiettivo essenziale anche nelle linee guida del PNRR; le chiedo però di spiegarci come possa essere conciliato proprio questo obiettivo con una serie di linee di intervento che ci ha appena illustrato, perché il rischio è che poi nella farraginosità del sistema dei bandi e della burocrazia – già accaduto, per esempio, con i PRIN (Progetti di Rilevante Interesse Nazionale), con il Ministro della Ricerca e dell'Università, Messa – si dica che il problema è stato esplicitato dal Ministro, ma non risolto. Cerchiamo di evitare che questo si possa verificare anche con la missione 5, componente 2, dello sport. In particolare, le chiedo, se noi riserviamo, nella linea di intervento numero 1, 350 milioni di euro, cioè il 50 per cento dei 700 milioni, alla rigenerazione delle strutture sportive esistenti, non le sfuggirà che con il 40 per cento destinato al Sud – lei lo sa meglio di me perché ha sicuramente dati molto più precisi – in quanto a strutture sportive esistenti, il Sud ha un gap assolutamente incolmabile con questo tipo di criterio rispetto al resto del Paese. Non a caso, gran parte dell'attività sportiva di base – lei viene dal mondo della scherma, io da una città che ha dato molto alla scherma, come Salerno, con grandi campioni – si svolge, quasi tutta, nelle strutture sportive scolastiche. Per le strutture esterne esistenti, che rientrerebbero quindi nella rigenerazione prevista del 50 per cento dei 700 milioni, credo che non si arriverebbe nemmeno al 10 per cento, con l'impossibilità di riservare il 40 per cento al Sud; e, ancora di più con la costruzione di nuove strutture sportive, con il resto del 50 per cento. Ancora due punti, che avrei piacere venissero spiegati meglio: che cosa si intende con la limitazione del numero dei soggetti attuatori? Mi preoccupa, da questo punto di vista, l'impossibilità dell'attuazione, sia chiaro, anche per i tempi strettissimi, essendo previsti il primo trimestre 2023 e il secondo trimestre 2026 per il completamento delle opere. Quindi, capisco che c'è l'esigenza di intervenire su qualcosa che è, nella maggioranza dei casi, già avviato, ma anche in questo caso – infatti, lei ci ricordava, cito testualmente: «Continuità e sinergia con iniziative già in essere o pianificate» – gran parte di queste iniziative non salvaguarderebbe mai il 40 per cento. Quindi, le chiedo che, per non incorrere ancora una volta nella difficoltà di attuazione in sede di bandi, perché ritengo che anche in questo caso si procederà per bandi, ci sia una chiarezza di fondo: secondo me, bisognerebbe rivedere questo schema estremamente rigido delle due voci al 50 per cento, partendo, invece, Pag. 8da un'analisi vera delle esigenze sul territorio nazionale. Quindi, questa mi pare una strada da valutare, da considerare e soprattutto da verificare, perché in questo modo si muoverebbero ancor di più gli enti locali, perché gran parte dei progetti devono venire dalle amministrazioni comunali, conciliando sport e salute, magari favorendo progetti consortili tra comuni di aree limitrofe, piccoli comuni che possano consorziarsi con l'Unione dei comuni o con altri criteri consortili e associativi locali per la realizzazione, magari, di un solo impianto che possa soddisfare un'area e, quindi, contemplare in maniera diversa quelle indicazioni sul numero degli abitanti, perché altrimenti si tagliano fuori tutta una serie di comuni e di aree, impossibilitati a partecipare ai bandi perché non rientrano nei criteri indicati. Spero di essere stato chiaro e di aver portato un contributo essenziale. Naturalmente, mi affido alla sua risposta.

  PATRIZIA PRESTIPINO (intervento da remoto). Intanto bentornata, sottosegretaria; la rivediamo sempre con piacere. Anzi, ci rassicurerebbe di più se venisse più spesso a trovarci in audizione, anche perché le domande, le problematiche sullo sport sono tante, come ha sentito già dai colleghi non solo rappresentati in questo Parlamento, ma per ognuno di noi che ama lo sport, lavora nello sport e per lo sport: stare sul territorio vuol dire anche ascoltare le tante istanze, lagnanze, un cahier de doléances continuo che viene dal mondo dell'associazionismo, soprattutto sportivo di base, che è quello che più ha sofferto questa pandemia. Ed è chiaro che, se non ci fosse stata la pandemia, oggi staremmo a parlare di altro. Di Milano-Cortina, dei successi delle olimpiadi, di come aiutare lo sport di base, ma siccome qua viviamo – e lei ha vissuto da sottosegretario, pienamente, questa pandemia, l'ha incrociata pienamente – parliamo di ingenti risorse del PNRR che interviene anche, come ci ha spiegato lei, come abbiamo letto, sul mondo dello sport: da quello di vertice a quello di base. Però, non si può non contestualizzare questo periodo, perché tutto è cambiato, tutto è stravolto e soprattutto è importante – sottosegretaria, lei ci ha dato delle informazioni, ma noi vorremmo essere più precisi, perché dobbiamo poi dare risposte – rendere conto a tutti gli stakeholders, agli operatori dello sport, che ci interpellano continuamente. Le risorse sono ingenti. Come ho già detto al ministro Bianchi, la scorsa settimana, è giusto che il 40 per cento vada al Sud che, come ha detto il collega Casciello, ha disperatamente bisogno di strutture ex novo e di rigenerazione. Però, io avevo alcune domande, alcune perplessità che vorrei mi chiarisse. Al netto della realizzazione delle nuove opere – abbiamo visto 350 milioni per nuovi impianti – mi chiedo, proprio alla luce della transizione energetica, di un argomento green che è di grande attualità, non si è pensato che, forse, costruire ex novo in centri abitati più grandi, abbiamo detto oltre un certo numero di abitanti, abbia come conseguenza anche un consumo di suolo di cui non abbiamo bisogno? Perché, le faccio un esempio, Roma, che ha tantissimi impianti, è in una situazione drammatica: 119 impianti di cui 18 sono chiusi e, di questi 18, 13 non si sa neanche se riapriranno. Forse riqualificare e rigenerare, parola che anche lei ha usato, sarebbe stato meglio in certe città, piuttosto che ricostruire ex novo, anche perché ricostruire ex novo richiede anche una variazione ai piani urbanistici delle singole città che, sicuramente, complica un po' le cose e rende anche più complicato, poi, discutere e interloquire con le amministrazioni locali, con le associazioni ambientaliste. Anche se tutto questo, come lei ci ha detto, è sempre all'insegna della green economy. Questa era la prima domanda. Altro tema di cui ho chiesto anche al Ministro Bianchi: è tutto bellissimo, è tutto straordinario, tutti questi soldi che arriveranno e gli step che lei ci ha ben illustrato. Però, al netto della realizzazione delle opere, il bando prevedrà anche una pianificazione, la gestione ex post di queste opere, quindi non solo l'iter di realizzazione con i vari step: l'ipotesi, la progettualità, la spesa, la realizzazione. Ci sarà una catena di controllo forte durante ma, soprattutto, ex post della gestione di questi nuovi impianti che si andranno a realizzare? Perché oggi è più Pag. 9importante che mai, in un momento di crisi economica, spiegare ai nostri cittadini, con trasparenza e impegno, come questi soldi saranno spesi, sia a beneficio di una collettività, di una comunità, dell'intero mondo dell'associazionismo sportivo e degli utenti dello sport, che sicuramente hanno sofferto tantissimo questo periodo. Però, credo che noi, come Parlamento, ma anche tutti gli stakeholders dello sport, dovranno essere informati, passo dopo passo, sugli investimenti e i frutti di questo investimento. Altra tema riguarda i bandi: questi prevedono solo finanziamenti o anche un cofinanziamento? Perché anche di questo non abbiamo sentito parlare.
  Introduco un altro argomento anche se so che non rientra proprio nel PNRR, ma sono domande che tutti ci poniamo, soprattutto noi parlamentari: l'educazione motoria nella scuola primaria, argomento di cui si è tanto discusso e che lei stessa ha annunciato, devo dire giustamente, con soddisfazione, che fine farà? Nel 2022 mi pare che non ci siano i fondi per poterla avviare, cosa che noi non ci auguriamo, da parlamentari che hanno seguito una proposta di legge che il Ministro Spadafora aveva, comunque, seguito, che si è arenata al Senato, come ben sappiamo, e che poi è ritornata in auge, proprio sulla base di fondi che lei aveva detto di aver trovato per avviarla già dal 2022. Inoltre, non si parla più di riforma dello sport. Io capisco che ci sono cose più urgenti, ma si tratta di un tema di cui parlammo, se ricorda, quando venne a trovarci mi pare nell'estate scorsa, dicendoci che ci avrebbe messo mano a settembre; non mi pare che di questo ci sia stata più traccia e ciò ci dispiace, perché anche il mondo dello sport attende con ansia, dato che ci sono delle sovrapposizioni e delle contraddizioni, soprattutto tra gli stakeholders principali, che andrebbero invece sanate.
  Concludo chiedendole perché nel PNRR non sia contemplata l'ipotesi del fallimento delle società sportive, che sono le stesse che dovrebbero gestire gli impianti riqualificati di cui lei ha parlato. Se lo sport genera economia, creando un circolo virtuoso che fa crescere il PIL, le chiedo se non sarebbe il caso di mettere in campo anche nuove risorse, volte a finanziare, a dare sostegno alle associazioni sportive, che poi potrebbero svilupparsi traendo beneficio da una gestione manageriale.
  La ringrazio e aspetto con ansia le sue risposte.

  FELICE MARIANI. Grazie presidente e grazie alla sottosegretaria Valentina Vezzali, di essere qui a parlare di sport in questa Commissione. So che si batterà – auspichiamo che si batterà – per lo sport in questa grave crisi, come si è battuta su tutte le pedane del mondo, con la sua grinta e con il suo valore; auspichiamo che lo faccia per far risollevare lo sport italiano. Sa benissimo che oltre il 40 per cento delle società sportive non riaprirà. Ho due domande velocissime che sono un po' fuori tema riguardo al PNRR del quale continuerà a parlare il collega Belotti. Vorrei porre l'attenzione su un problema che coinvolge molte associazioni sportive che mi hanno contattato. Con una circolare del 4 febbraio 2022, l'Agenzia delle Entrate chiarisce i termini di versamento delle imposte per federazioni, società e associazioni sportive, facendo riferimento alla legge di bilancio, dove si prevede che i versamenti sospesi siano effettuati senza applicazione di sanzioni e interessi in unica soluzione entro il 30 maggio 2022 o mediante rateizzazione, fino a un massimo di sette rate. In sintesi, in questa circolare si spiegano le modalità e i termini di quanto previsto dalla legge di bilancio. L'Agenzia delle Entrate sta procedendo a notificare alle associazioni sportive avvisi bonari per le morosità maturate, anche nel periodo della pandemia e, allo stesso tempo, sta procedendo anche alla notifica delle cartelle esattoriali. Questo è un fatto piuttosto preoccupante, in netto contrasto con quanto scritto in legge di bilancio e dall'Agenzia stessa. In questa cartella, ad esempio, che mi è arrivata ieri, si parla di interessi maturati e da pagare entro il 15 febbraio 2022. Ora, da rappresentante dello sport al Governo, credo che possa e voglia approfondire questa problematica con il dipartimento e penso possa fare un po' di chiarezza. L'altra domanda riguarda un mio Pag. 10ordine del giorno, che non è stato accolto, relativo ai gruppi sportivi militari di cui lei fa parte: io ne ho fatto parte per tanti anni e quindi entrambi conosciamo bene la realtà e l'efficienza di questi gruppi sportivi. Da qualche anno si verifica, però, un fenomeno che sta caratterizzando lo sport militare e l'attività dei gruppi sportivi militari di Stato. Tale fenomeno, con atleti che si congedano per poi passare ad altre amministrazioni, vanifica non solo il lavoro svolto, disperdendo un patrimonio di esperienza, ma ha anche una ricaduta negativa sull'immagine del Corpo di prima appartenenza. Tali passaggi sono motivati essenzialmente da trattamenti più favorevoli e dall'offerta di vincoli meno stringenti in termini di obblighi di disciplina e da offerte più allettanti da parte di sponsor. Tale fenomeno, negli ultimi tempi, si è andato accentuando con casi eclatanti, come quello del saltatore Gianmarco Tamberi e del mezzofondista Yeman Crippa. Il primo, dalle Fiamme Gialle alla Polizia di Stato, mentre il secondo dalla Polizia alle Fiamme Azzurre. Sembra un po' un «mercato delle vacche» su cui spero si possa fare chiarezza; non capisco il motivo per cui questo mio ordine del giorno sia stato respinto dal Governo. Grazie.

  PRESIDENTE. Grazie onorevole Mariani. Do la parola all'onorevole Belotti, ricordando che la tematica è lo stato di attuazione del PNRR, prego.

  DANIELE BELOTTI. Io mi occuperò del PNRR e devo fare il contraltare al collega Casciello, che ovviamente spinge per il 40 per cento e oltre al Sud mentre io, venendo dalla periferia dell'impero, devo difendere il territori del Nord. Sottosegretaria, lei è entrata in carica trovandosi il bando sport periferie che aveva fatto il suo predecessore, che prevedeva l'80 per cento dei fondi al Sud e il 20 per cento dei fondi al Nord. Ovviamente le aspettative di tantissimi comuni settentrionali erano state disattese. Arriviamo al PNRR. Viene stabilito, in base agli accordi europei, 40 per cento al Sud e 60 per cento al Centronord; però sappiamo bene che la capacità realizzativa, amministrativa, produttiva da parte dei comuni è diversa: è stato fissato una specie di tempo intermedio, di intertempo, al 30 marzo del 2023, nel primo trimestre del 2023, che sarebbe il primo step. La domanda è: se in quella fase ci sono degli avanzi, perché molti comuni non riescono ad aggiudicare i lavori, c'è possibilità che questi fondi vengano ridistribuiti in altre parti del Paese? Secondo tema: chiediamo che i tempi di aggiudicazione e di assegnazione vengano valutati attentamente in virtù del fatto che il PNRR è un'occasione unica, ci sono tempi molto stretti, ma arriva in un momento storico che è la tempesta perfetta. Abbiamo il super-bonus, non ci sono le imprese che partecipano ai bandi, c'è un aumento del costo delle materie prime e quindi non si riesce neanche a rispettare o a presentare i preventivi per i capitolati e i tempi sono stretti. I comuni sono in grandissima difficoltà, perciò il rischio è che, non solo quelli del Sud, ma tutti i comuni, vedano svanire questa occasione. Per questo motivo dobbiamo fare affidamento anche sulla capacità amministrativa dei comuni. La novità, è che, rispetto al passato, con il bando sport periferie prima del Ministro Spadafora, si favorivano i piccoli comuni, quelli sotto i 5.000 abitanti. Qui si inverte e si cerca di favorire i grandi comuni e le grandi realtà e lei ha detto che ci sarà, per i comuni più piccoli, il bando sport periferie. C'è una data indicativa e un importo quantificato di stanziamento riguardo allo sport periferie? Sono due domande abbastanza semplici, ma importanti per quanto riguarda le amministrazioni comunali. Grazie.

  VINCENZO SPADAFORA (intervento da remoto). Buongiorno. Volevo ringraziare anch'io la sottosegretaria Vezzali. In merito al PNRR, intanto volevo conferma che fossero rimasti – perché sembrava da notizia di stampa che il Governo avesse trovato le risorse – 700 milioni per l'impiantistica sportiva e 300 milioni per le palestre, che erano esattamente quelli non stanziati – credo che la sottosegretaria abbia avuto un lapsus – dalla Commissione, ma proposti, allocati e approvati dal Consiglio dei ministri nel precedente Governo nel documento Pag. 11poi mandato alla Commissione. Quindi vorrei capire se il totale delle risorse rimane il miliardo di euro stabilito dal precedente Governo o se siano state, come era stato preventivato, trovate altre risorse. Per quello che riguarda i tempi, anche io ho qualche perplessità come il collega Belotti, nel senso che ho visto che nella tabella di marcia si prevede entro la fine del 2022 l'avvio dei lavori e quindi vuol dire che si è chiuso il percorso amministrativo. Ora, immaginando che, come lei ci ha detto, invece, il bando, la manifestazione di interesse, dovrebbe uscire il 31 marzo, sembra che ci siano dei tempi piuttosto stretti, soprattutto se penso che dobbiamo ancora firmare le convenzioni per tutti coloro i cui progetti sono risultati approvati nelle graduatorie di settembre 2021 del precedente bando. Anzi, a tale proposito vorrei chiederle se ci può dire quando queste convenzioni per i progetti approvati a settembre del 2021, sempre sul bando sport e periferie, saranno approvate. L'altra cosa che le volevo chiedere riguarda la gestione dei fondi del PNRR, perché lei ha citato Sport e salute soprattutto come realtà di supporto ai comuni nella progettazione; quindi le chiedo, dal punto di vista amministrativo e gestionale, se i fondi del PNRR saranno gestiti dal Dipartimento per lo sport, da Sport e salute, o da altra struttura. Quanto al bando 2022, ho spiegato tante volte al collega Belotti, ma non l'ha ancora compreso che, in realtà, il bando precedente di sport e salute, di sport e periferie, aveva una quota di fondi europei oltre ai fondi nazionali. Solo quella parte di fondi europei era destinata – perché è il vincolo di quei fondi – alle regioni del Sud, mentre la parte di fondi nazionali era, ovviamente, a disposizione di tutti i comuni. Sul bando 2022 la domanda è: lei è riuscita a recuperare risorse aggiuntive rispetto a quelle già stanziate che, si ricorda, erano circa 100 milioni, che consentirà anche questa volta di avere, oltre ai fondi che vanno a tutti i comuni, una quota che andrà in particolare al Sud, oppure il bando 2022 sarà un bando solo con fondi nazionali, perché non si è riusciti, come l'altra volta, a recuperare fondi aggiuntivi? Quindi, non fondi che tolgono qualcosa al Nord, ma che aggiungono qualcosa per le regioni del Sud? Le vorrei chiedere se potesse dirci anche quando il bando 2022 verrà pubblicato e, soprattutto, anche in questo caso, chi lo gestirà: se sarà il Dipartimento per lo sport, Sport e salute o altro soggetto. Ultimo tema: anch'io le rivolgo un appello, come la collega Prestipino, circa la necessità di un momento di riflessione sulla riforma dello sport e, in particolare, sulla riforma del lavoro sportivo perché, come sappiamo, ad oggi, il 1° gennaio 2023 dovrebbe essere la data di entrata in vigore della riforma; una data vicina perché mancano pochi mesi ma, soprattutto, dal 1° gennaio 2023 mancheranno poche settimane alla fine della sua esperienza di Governo e anche della nostra legislatura; quindi, credo che abbiamo tutti il dovere di arrivare a quella data con certezze da lasciare al mondo dello sport. Grazie.

  SIMONE VALENTE (intervento da remoto). Grazie presidente. Buongiorno e grazie alla sottosegretaria Vezzali per essere venuta in questa audizione. Parto sempre dal punto che è prioritario per me – come già mesi fa chiarii nell'audizione proprio sul PNRR – ovvero, quello del censimento nazionale degli impianti sportivi. Sottolineo politicamente come anche la sottosegretaria abbia parlato di questo censimento che, a quanto apprendiamo, finalmente esiste. Tuttavia mi chiedevo chi l'ha sviluppato e se ci può dare un quadro anche dell'impiantistica sportiva privata, non solo quella pubblica, perché questa è una discriminante anche per fare alcune valutazioni secondo i nuovi criteri. In base al censimento nazionale dell'impiantistica sportiva e quindi delle priorità che poi si andranno a indicare con i criteri, vorrei capire quale sarebbe il budget necessario per riqualificare gli impianti pubblici esistenti. Capisco che così possa sembrare una domanda difficile a cui rispondere, però è molto importante anche per far capire a noi e, secondo me, al Governo, a che punto siamo arrivati e quante risorse abbiamo disponibili; qualcuno, infatti, potrebbe dire, forse l'aveva già detto anche nei mesi passati, che 700 milioni di euro sono pochi per lo sport, Pag. 12però ad oggi non sappiamo. Vorrei capire, appunto, se sono tanti, se sono pochi, oppure se in futuro bisognerà aggiungerne ancora per arrivare a un livello accettabile per soddisfare tutte le richieste di quei gestori, concessionari o proprietari di impianti che desiderano riqualificare il proprio impianto. Ovviamente una fetta di interessati comprende anche privati o associazioni sportive. Per questo le chiedo, alla manifestazione di interesse, al bando, potranno partecipare anche soggetti pubblici che non siano comuni? Perché alcuni impianti sportivi in Italia sono di proprietà delle regioni. Invece, relativamente al cluster numero tre, quello rilevante per le federazioni sportive nazionali e le federazioni sportive paralimpiche, volevo capire quale sia il processo che si intende seguire, ovvero se saranno, poi, le federazioni a far presente una lista di impianti che per loro sono prioritari e quindi parteciperanno alla manifestazione di interesse, oppure ci siano accordi diversi. L'efficientamento energetico è fondamentale; quindi ho apprezzato il passaggio di coinvolgimento del Ministro Cingolani, fondamentale soprattutto per alcuni impianti natatori ancora una volta colpiti fortemente. Qui ribadisco ancora la posizione del gruppo sull'investire, sul super-bonus 110 per cento e, per quanto riguarda la parte sportiva, da applicare non solo allo spogliatoio, ma a tutto l'impianto. Più in generale, sui criteri bisognerà tener conto soprattutto delle politiche sportive che si intendono sviluppare nel Paese, perché le politiche sportive vanno di pari passo, poi, con l'impiantistica sportiva. Una cosa non preclude l'altra, anzi, preclude l'altra perché è ovvio che, se parliamo di inclusione sociale possiamo metterci dentro praticamente quasi tutto; ma se decidiamo di investire in politiche sportive specifiche ecco che anche i criteri sugli impianti dovranno essere specifici di conseguenza. Mi piacerebbe che un'attenzione particolare fosse dedicata alle palestre della salute, anche se qualcuno dirà che non c'entrano con lo sport e che riguardano più una questione di prevenzione di competenza del Ministero della salute. In realtà, secondo me, i comuni interessati a sviluppare questo tipo di attività, in un periodo di pandemia, fondamentali per la sanità pubblica nonché per l'inclusione sociale, dovranno anche trovare spazio in alcuni criteri. Grazie.

  GIANLUCA VACCA. Grazie presidente. In qualità di relatore in Commissione sul provvedimento di attuazione del PNRR, intendo solo salutare e ringraziare la sottosegretaria per questa audizione. Credo che questi momenti di confronto tra Governo e Parlamento – soprattutto su provvedimenti così importanti che richiedono un aggiornamento costante e tempi molto celeri e veloci – siano fondamentali ed è bene fare in modo che siano proficui. Non entro nel merito di quanto hanno già detto i miei colleghi. Sottolineo soltanto due punti, molto velocemente, che sono già stati sollevati. Primo, quello della tempistica. Anch'io sono convinto dell'importanza – e questo è un problema che abbiamo sollevato con tutti i ministeri – di dare supporto ai comuni che non riescono a partecipare ai bandi perché non hanno le strutture amministrative per mantenere questo ritmo e hanno, quindi, bisogno o di un'assistenza o di tempi più lunghi per poter accedere ai fondi con progetti che siano validi. Il secondo tema è quello dei destinatari dei finanziamenti, perché sono indicati i comuni ma, come diceva anche il collega Valente, ci sono molti impianti di proprietà pubblica, ma di altri enti, in primis le regioni. In Abruzzo c'è un centro molto importante, con cinque piscine olimpiche e una squadra di pallanuoto – che ha una grande esigenza di rinnovamento, soprattutto per quanto riguarda, ad esempio, l'aspetto energetico – che è di proprietà della Regione, ma che sarebbe escluso nel caso in cui il finanziamento fosse finalizzato soltanto ai comuni. Questo è soltanto un esempio, ce ne sono tanti nel nostro territorio. Grazie.

  PRESIDENTE. Grazie, onorevole Vacca. Do adesso la parola alla sottosegretaria per la replica. Prego.

  MARIA VALENTINA VEZZALI, Sottosegretaria di Stato alla Presidenza del ConsiglioPag. 13 dei ministri con delega per lo sport. Grazie presidente. Alla luce delle tantissime domande, anche tecniche, le chiedo la possibilità di poter intervenire in seguito in un'altra audizione dove potrò rispondere puntualmente; tuttavia, ci tenevo comunque, in linea molto sintetica, a rispondere all'onorevole Mollicone dicendo che, per quanto riguarda la parte olimpica, a settembre è stata costituita la società Infrastrutture Milano-Cortina che, ovviamente, ha un programma di opere da realizzare, sia per quanto riguarda le infrastrutture lineari, sia per quanto riguarda tutta la parte connessa all'impiantistica sportiva. Vorrei sottolineare che al mio insediamento, la società Infrastrutture, in due anni e mezzo dall'assegnazione dei Giochi, non era ancora stata costituita: oggi è una realtà e sicuramente, attraverso l'interlocuzione con l'amministratore delegato, potrò rispondere in modo puntuale alla domanda fatta. C'è molta attenzione alla problematica relativa al «caro-energia». Su questo siamo intervenuti sia nel decreto «sostegni ter», dove sono state previste alcune somme che andranno ad aggiungersi ad altre che abbiamo al Dipartimento, per poter intervenire sugli impianti natatori e sugli altri impianti sportivi. Siamo tutti ben consapevoli che l'impiantistica sportiva italiana è obsoleta e purtroppo, così come è strutturata, ha un'enorme dispersione di energia e quindi costi molto, molto elevati. Mi avete posto tantissime domande e vorrei essere molto chiara nel dire che la parte relativa al 50 per cento da destinare ai nuovi impianti è un vincolo che ci è stato dato dalla Commissione europea; quindi, dobbiamo intervenire almeno per il 50 per cento dei 700 milioni, ovvero 350 milioni sui nuovi impianti. Anche quello del 40 per cento al Sud è un vincolo che ci è stato posto. Alla luce dei bandi precedenti di sport e periferie, insieme alla mia struttura abbiamo analizzato come poter intervenire, perché abbiamo come obiettivo fissato, come target fissato per il secondo trimestre del 2026, il completamento di almeno 100 interventi relativi agli appalti aggiudicati. Quindi, per il 2026, dobbiamo almeno aver realizzato 100 impianti. Inoltre, entro il 30 giugno, questi impianti dovranno coprire una superficie di almeno 200.000 metri quadrati. Abbiamo, insomma, dei vincoli da rispettare e sui quali abbiamo cercato di lavorare. Il Dipartimento per lo sport ha a disposizione un fondo, sport e periferie, e con quello abbiamo pensato di intervenire sui piccoli comuni. Come vi ho illustrato nella relazione, i piccoli comuni sono tantissimi e rappresentano una parte cospicua del nostro territorio. Ci sono tantissimi impianti, grazie al censimento dell'impiantistica sportiva. E qui rispondo a Valente: il censimento riguarda anche gli impianti privati e abbiamo avuto alcuni dati molto interessanti. Attraverso questo censimento, e avendo deciso di intervenire con il PNRR su un target di comuni con oltre 50.000 abitanti o comunque capoluoghi di regione o di provincia delle regioni con popolazione superiore a 20.000 abitanti, abbiamo identificato 164 comuni. Quindi, i comuni potranno presentare questa manifestazione di interesse, perché entro il 31 marzo faremo un avviso per l'invito a manifestare interesse e accoglieremo le richieste di quei comuni che vorranno partecipare, che saranno interessati a realizzare nuovi impianti o a riqualificare e rigenerare quelli esistenti. Quindi attraverso l'avviso per l'invito a manifestare interesse, riusciremo ad accelerare le procedure, rispetto a quanto avvenuto negli anni scorsi attraverso il bando sport e periferie, che ha richiesto una tempistica piuttosto lunga, durata anche 30 mesi; questo non ce lo potevamo permettere. Nella destinazione ho tenuto conto, anche, degli organismi sportivi, delle federazioni sportive, perché non c'è nessuno più di loro a conoscenza della situazione del panorama sportivo nazionale, quindi dove possono andare a potenziarsi e dove possono cercare, invece, di rafforzarsi. L'ottica è quella di andare verso un'impiantistica, come ho delineato nell'intervento, polivalente; ovvero, cercare di raggruppare questi poli per consentire una maggiore scelta: poli di aggregazione e socialità che possano consentire la pratica sportiva. Per quanto mi ha sottoposto l'onorevole Prestipino, già nell'illustrazione di quanto detto Pag. 14sui fondi messi a disposizione, i vari comuni potranno anche prevedere una compartecipazione e potranno anche richiedere finanziamenti al Credito sportivo per la parte eccedente, eventualmente, il costo dell'impianto: quindi, sarà possibile un cofinanziamento. Per quanto riguarda quello che ha richiesto l'onorevole Spadafora, ovvero sulla gestione dei fondi del PNRR e di quelli del nuovo bando di sport e periferie, preciso che sarà di competenza del Dipartimento per lo sport, con il supporto di Sport e salute che è il braccio operativo del Governo: attraverso il suo supporto potremo dare una mano concreta ai comuni, per far sì che i loro progetti possano essere realizzati e si possa riuscire, nella tempistica dettata dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, ad arrivare all'obiettivo. Per quanto riguarda il bando sport e periferie, stiamo lavorando anche su questo.

  PRESIDENTE. Ringrazio la sottosegretaria Vezzali. Autorizzo la pubblicazione delle slides depositate in allegato al resoconto della seduta odierna (vedi allegato). Dichiaro conclusa l'audizione.

  La seduta termina alle 14.45.

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