XVIII Legislatura

III Commissione

COMITATO PERMANENTE SULL'ATTUAZIONE DELL'AGENDA 2030 PER LO SVILUPPO SOSTENIBILE

Resoconto stenografico



Seduta n. 13 di Giovedì 17 ottobre 2019

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
Quartapelle Procopio Lia , Presidente ... 3 

INDAGINE CONOSCITIVA SULL'AZIONE INTERNAZIONALE DELL'ITALIA PER L'ATTUAZIONE DELL'AGENDA 2030 PER LO SVILUPPO SOSTENIBILE

Audizione di una delegazione della Commissione parlamentare per il futuro della Repubblica di Finlandia.
Quartapelle Procopio Lia , Presidente ... 3 
Rantala-Ebngerg Pia , ambasciatrice della Repubblica di Finlandia ... 4 
Strand Joakim , presidente della Commissione parlamentare per il futuro della Repubblica di Finlandia ... 4 
Quartapelle Procopio Lia , Presidente ... 4 
Salonen Kristiina , membro della Commissione parlamentare per il futuro della Repubblica di Finlandia ... 4 
Quartapelle Procopio Lia , Presidente ... 5 
Strand Joakim , presidente della Commissione parlamentare per il futuro della Repubblica di Finlandia ... 5 
Petelius Pirkka-Pekka , vicepresidente della Commissione parlamentare per il futuro della Repubblica di Finlandia ... 5 
Colletti Andrea (M5S)  ... 5 
Quartapelle Procopio Lia , Presidente ... 6 
Strand Joakim , presidente della Commissione parlamentare per il futuro della Repubblica di Finlandia ... 6 
Wallinheimo Sinuhe , membro della Commissione parlamentare per il futuro della Repubblica di Finlandia ... 6 
Quartapelle Procopio Lia , Presidente ... 6 
Wallinheimo Sinuhe , membro della Commissione parlamentare per il futuro della Repubblica di Finlandia ... 7 
Quartapelle Procopio Lia , Presidente ... 7 
Strand Joakim , presidente della Commissione parlamentare per il futuro della Repubblica di Finlandia ... 7 
Schirò Angela (PD)  ... 7 
Colletti Andrea (M5S)  ... 8 
Strand Joakim , presidente della Commissione parlamentare per il futuro della Repubblica di Finlandia ... 9 
Wallinheimo Sinuhe , membro della Commissione parlamentare per il futuro della Repubblica di Finlandia ... 9 
Aittakumpu Pekka , membro della Commissione parlamentare per il futuro della Repubblica di Finlandia ... 9 
Hänninen Katja , membro della Commissione parlamentare per il futuro della Repubblica di Finlandia ... 10 
Tanus Sari , membro della Commissione parlamentare per il futuro della Repubblica di Finlandia ... 10 
Quartapelle Procopio Lia , Presidente ... 10 
Formentini Paolo (LEGA)  ... 12 
Strand Joakim , presidente della Commissione parlamentare per il futuro della Repubblica di Finlandia ... 12 
Quartapelle Procopio Lia , Presidente ... 12

Sigle dei gruppi parlamentari:
MoVimento 5 Stelle: M5S;
Lega - Salvini Premier: Lega;
Forza Italia - Berlusconi Presidente: FI;
Partito Democratico: PD;
Fratelli d'Italia: FdI;
Italia Viva: IV;
Liberi e Uguali: LeU;
Misto: Misto;
Misto-Cambiamo!-10 Volte Meglio: Misto-C10VM;
Misto-Minoranze Linguistiche: Misto-Min.Ling.;
Misto-Noi con l'Italia-USEI: Misto-NcI-USEI;
Misto-+Europa-Centro Democratico: Misto-+E-CD;
Misto-MAIE - Movimento Associativo Italiani all'Estero: Misto-MAIE.

Testo del resoconto stenografico

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE
LIA QUARTAPELLE PROCOPIO

  La seduta comincia alle 14.40.

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati.

Audizione di una delegazione della Commissione parlamentare per il futuro della Repubblica di Finlandia.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'audizione, nell'ambito dell'indagine conoscitiva sull'azione internazionale dell'Italia per l'Agenda 2030, dei componenti della Commissione parlamentare per il futuro della Repubblica di Finlandia.
  Vi saluto e vi ringrazio. Saluto anche l'ambasciatrice di Finlandia in Italia, Pia Rantala-Ebngerg, che abbiamo avuto il piacere di ospitare proprio la scorsa settimana per l'audizione sulle priorità del semestre di Presidenza finlandese dell'Unione europea, nonché i funzionari dell'Ambasciata di Finlandia e l'interprete che ci sta aiutando.
  Segnalo che la vostra Commissione, istituita nel 1993, è una Commissione permanente del Parlamento finlandese, composta da diciassette deputati, e serve come think tank per le politiche di innovazione scientifica e tecnologica, interagendo direttamente con il Primo Ministro. Il Governo finlandese, infatti, almeno una volta durante il suo mandato deve pubblicare un rapporto (il cosiddetto «Rapporto sul futuro»), nel quale delinea le prospettive a lungo termine e gli obiettivi che l'Esecutivo intende perseguire nei suoi settori più avanzati.
  Il compito principale della Commissione per il futuro è quindi quello di preparare la risposta del Parlamento a tale rapporto, creando una proficua sinergia tra côté parlamentare e côté governativo. A partire dal 2017 anche l'attuazione delle misure comprese nell'Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile è inclusa nelle competenze della Commissione per il futuro.
  Segnalo che la Commissione per il futuro del Parlamento finlandese è anche membro della rete di valutazione parlamentare delle opzioni tecnologiche (EPTA), che fornisce consulenza ai parlamenti sul possibile impatto sociale, economico e ambientale delle nuove scienze e tecnologie. L'obiettivo comune dei soggetti che cooperano in ambito EPTA è quello di produrre studi imparziali di alta qualità sugli sviluppi legati a temi quali la bioetica, la biotecnologia, la sanità pubblica, l'ambiente e l'energia.
  Siamo molto interessati, quindi, all'audizione odierna, che è per noi un'occasione estremamente interessante di acquisire elementi informativi su quella che a tutti gli effetti è una best practice per l'attuazione dell'Agenda 2030.
  Ne approfitto invece per ricordare chi siamo noi. Siamo un Comitato della Commissione Affari esteri e comunitari che esiste dal 2010; nel 2010 si trattava di un Comitato delegato alla trattazione degli Obiettivi di sviluppo del millennio, poi abbiamo cambiato mandato quando sono stati varati gli Obiettivi di sviluppo sostenibile. Il carattere innovativo del nostro Comitato è valso un riconoscimento da parte delle Nazioni Unite che, a seguito di un'indagine conoscitiva condotta nel 2010, il cui reportPag. 4è in distribuzione, hanno inserito l'Italia tra i pochi Paesi al mondo in Italia dotati di un organo parlamentare ad hoc dedicato ai temi della dichiarazione del millennio, firmata a settembre del 2000.
  Sono lieta quindi di dare la parola, immagino, al presidente Joakim Strand, per svolgere un primo intervento. Gestiremo questa audizione modo abbastanza informale, con una prima parte dedicata ai vostri interventi e una seconda parte alle nostre domande. Prego.

  PIA RANTALA-EBNGERG, ambasciatrice della Repubblica di Finlandia. Grazie, presidente. Vi ringraziamo veramente di cuore per questo invito. Ritengo sia una bella opportunità per una discussione e uno scambio di idee su questioni che riguardano la sostenibilità ambientale.
  Chiaramente è un tema molto importante nell'ambito della politica estera finlandese, ma c'è anche una tematica che noi riteniamo, come partner dell'Unione europea, importantissima, quando pensiamo a tutte le sfide che abbiamo in questo mondo globalizzato. Ora ritengo opportuno dare la parola al presidente della Commissione parlamentare per il futuro.

  JOAKIM STRAND, presidente della Commissione parlamentare per il futuro della Repubblica di Finlandia. Grazie per il benvenuto e per le belle parole. Ho capito che abbiamo un'agenda piuttosto aperta e possiamo discutere liberamente di tutto ciò che ci interessa.
  Il nostro ruolo, in effetti, è molto ampio e ha ben illustrato quello che facciamo. Oggi si parla molto del futuro dell'Europa e un paio d'ore fa abbiamo sentito la notizia che riguarda la Brexit. In termini di geopolitica, noi seguiamo molto lo sviluppo della tecnologia, sul quale un ruolo importante rivestono gli Stati Uniti e la Cina. Perciò proporrei di parlare a livello generale del futuro, dello sviluppo sostenibile ma, in modo particolare, del futuro dell'Europa, perché stiamo vivendo dei tempi drammatici.
  Innanzitutto ringrazio per l'invito di oggi e do la parola ai nostri rappresentanti.

  PRESIDENTE. Io sono molto interessata a scambiare opinioni anche sul futuro dell'Europa, ma credo che per noi sia anche utile capire che tipo di lavoro voi fate nella Commissione per il futuro.
  Spiego molto brevemente come lavoriamo noi in sede di Comitato per l'Agenda 2030. Svolgiamo, in particolare, delle indagini conoscitive sull'attuazione esterna dell'Agenda 2030, nell'ambito della nostra politica estera. Quindi sia le politiche ambientali sia le politiche migratorie sia, soprattutto, quelle di cooperazione. È in corso in questo momento un ripensamento del Parlamento italiano su come integrare l'attuazione dell'Agenda 2030 in modo più strutturato dentro il lavoro delle Commissioni parlamentari. Se prevedere – come credo accadrà, ci sono dei funzionari che si stanno occupando precisamente di questo – degli organismi parlamentari specifici per valutare l'implementazione dell'Agenda nei vari ambiti delle politiche. In particolare, l'Italia ha inserito alcuni indicatori di valutazione del benessere economico e sociale all'interno della nostra legge annuale di bilancio per verificare, quindi, l'impatto delle politiche di bilancio su indicatori che rispecchiano l'Agenda 2030. Questo è un inizio di lavoro, ma credo che per noi sia anche interessante capire, all'interno del lavoro legislativo che svolgete, come integrate un focus specifico sull'Agenda 2030.
  Per quanto riguarda la discussione sul futuro dell'Europa, è opportuno precisare che la nostra delegazione è composta dalla collega Schirò, eletta in Europa – c'è una parte di parlamentari italiani che sono eletti in circoscrizioni estere – ed è un membro, come me, del Partito Democratico; il collega Formentini, della Lega, che è il vicepresidente della Commissione; il collega Colletti, del Movimento 5 stelle, è stato il presidente dell'Associazione dell'amicizia parlamentare con la Finlandia. Pertanto una discussione sul futuro dell'Europa con questa delegazione può essere proficua per voi, per acquisire i diversi orientamenti dei partiti italiani su questo argomento.
  Lascio a voi la parola.

  KRISTIINA SALONEN, membro della Commissione parlamentare per il futuro della Pag. 5Repubblica di Finlandia. Per noi un tema importante è l'istruzione: vorremmo rendere gratuita quella di secondo grado, specialmente l'istruzione professionale che prepara direttamente al mondo del lavoro, perciò vorrei sapere in Italia che ruolo attribuite all'istruzione e quali strategie avete avviato per combattere la disoccupazione giovanile.

  PRESIDENTE. Ci accordiamo su come procedere. Mi sembra che siamo già entrati nel vivo delle questioni, nel senso che il tema del legame tra istruzione di secondo grado e mercato del lavoro è una delle grandi questioni europee e, in particolare, per un Paese come l'Italia è una delle questioni più attuali. Voi sapete che il nostro Paese ha il secondo tasso di disoccupazione giovanile più alto d'Europa dopo la Grecia, quindi come collegare meglio la formazione e il mercato del lavoro è uno dei grandi temi dell'attuale dibattito politico.
  In Italia non è solo una questione di gratuità del sistema educativo, ma di tipo di offerta e di collegamento tra l'istruzione e il mercato del lavoro. Nella scorsa legislatura una delle tante riforme che sono state fatte è stata l'istituzione dell'alternanza scuola/lavoro, sul modello tedesco. Tra l'altro proprio in questa Commissione ospitammo alcuni anni fa un seminario di discussione con i colleghi tedeschi per cercare di copiare in parte il sistema tedesco, che però – come voi sapete – è un sistema fortemente finanziato, mentre noi, considerando la situazione complessiva della finanza pubblica, facemmo una riforma sostanzialmente a costo zero, positiva nelle intenzioni, più difficile nell'implementazione proprio perché molto costosa.
  È in corso una discussione – non tanto in questa legge di bilancio che è stata licenziata due giorni fa – ma più sulle linee generali, per rendere gratuito tutto il ciclo dell'istruzione fino ai diciotto anni. Si tratta di una riforma che costerebbe quattro miliardi di euro, che sono risorse ingenti ma non ingentissime; il problema è però che la gratuità non va ad incidere sul tipo di offerta formativa. Non cambiano le materie, per esempio. Vengono sgravati i costi delle famiglie, ma non cambiano le materie. In Italia, in particolare, noi abbiamo il problema nella distanza di domanda e offerta di lavoro e anche l'abbandono scolastico. Il 13 per cento dei ragazzi studiano fino ai quattordici anni, poi abbandonano gli studi, non completando il ciclo di istruzione secondaria. Quindi in Italia è più importante adoperarsi per completare il ciclo di istruzione secondaria, in ragione del legame con il mercato del lavoro, piuttosto che occuparsi dei costi.

  JOAKIM STRAND, presidente della Commissione parlamentare per il futuro della Repubblica di Finlandia. Sono sicuro che ci saranno molte domande: dall'ambiente all'istruzione. Tutto ciò ha a che fare con lo sviluppo sostenibile, ma fortunatamente siamo piuttosto liberi per passare da un argomento all'altro.

  PIRKKA-PEKKA PETELIUS, vicepresidente della Commissione parlamentare per il futuro della Repubblica di Finlandia. Come forse saprete, in primavera abbiamo avuto le elezioni parlamentari e il nuovo Governo nel suo programma ha inserito la tematica della crisi ambientale, climatica, che ha inciso molto sul nostro lavoro. Noi condividiamo gli obiettivi strategici climatici europei, ma vorrei sapere come voi li affrontate, quali sono gli strumenti che utilizzate.

  ANDREA COLLETTI. Su quest'ultimo punto c'è da dire che il nuovo Governo ha assunto impegni significativi in tema di lotta ai cambiamenti climatici, ma soprattutto ha adottato una nuova prospettiva di legislazione interna su questo tema.
  Ovviamente noi siamo un Paese piccolo, la Finlandia lo è ancora di più, quindi quello che obiettivamente può fare un Paese come l'Italia, o anche come la Finlandia, nella globalità della lotta al cambiamento climatico non è tanto, però è significativo l'esempio che può dare, che è la cosa più importante. Noi riteniamo che l'esempio sia la cosa principale, in primis nei confronti dei cittadini. Se i cittadini vedono che c'è il buon esempio da parte di chi gestisce la cosa pubblica, si possono Pag. 6modificare le abitudini. Mi riferisco al futuro ovviamente, perché noi dobbiamo iniziare a ragionare su come abituare i bambini o gli adolescenti a un futuro che ci permetta, fra cinquanta o cento anni, di vivere in questo Paese, perché ricordiamo che l'Italia è già adesso a rischio desertificazione. Fra un po’ di anni aggraveremo la nostra situazione, quindi possiamo dire che, anche se molti non la pensano così, ci riguarda da vicino tutto questo.
  È attualmente in discussione un disegno di legge – si voterà la settimana prossima – denominato «salva-mare», proprio perché incentrato sulla gestione delle nostre acque e sul contrasto all'inquinamento da plastica nei mari. Uno dei punti principali di questo Governo è il cosiddetto «green new deal», quindi cosa e come modificare le esigenze sia dello Stato, sia delle imprese, sia dei singoli cittadini al fine di diminuire l'impatto delle energie fossili, delle plastiche e quant'altro. La Camera ha iniziato, nel suo piccolo, introducendo al suo interno un approccio plastic free: sono piccole cose e piccoli esempi. Ritengo che purtroppo molto debba essere ancora fatto.
  Ciò che è previsto dall'attuale Governo nel medio e lungo periodo può sembrare molto poco; il vero problema sarà come incentivare gli altri Stati, soprattutto gli Stati in via di sviluppo (anche se ormai alcuni sono più sviluppati dell'Italia), a dismettere l'uso di inquinanti, da una parte, e di sostanze di derivazione fossile dall'altra, perché dobbiamo anche ragionare che vi sono Stati che registrano una crescita economica – nonostante la crisi globale – e che giustamente vedono quanto abbiamo sfruttato noi l'ambiente e ovviamente non vogliono essere vincolati ai danni che abbiamo fatto noi come Occidente. Quindi dovremmo ragionare in sede ONU in una maniera molto più appropriata di quanto è stato fatto fino adesso, però l'Italia da questo punto di vista può svolgere un ruolo autorevole, è sicuramente uno dei partner strategici per il prossimo futuro per quanto riguarda l'ambiente.

  PRESIDENTE. Io vorrei solo spiegare una cosa agli ospiti: noi siamo tutti membri della Commissione Affari esteri, nessuno di noi è membro – e questa è la differenza con voi – di una Commissione specifica (istruzione, ambiente e lavoro). Per noi sarebbe molto interessante capire da dove vengono le vostre domande, cioè che cosa sta facendo la Finlandia per esempio sull'istruzione gratuita, perché ha scelto quell'obiettivo e come lo sta implementando o sull'ambiente, perché noi non riusciamo ad andare molto in profondità, ma siamo in grado di fare invece un confronto tra quanto avviene tra Paesi.
  Credo che il nostro ruolo possa essere anche quello di riportare l'esito di questo dibattito ai colleghi delle Commissioni competenti. Se ci aiutate dandoci un retroterra, ci aiutate molto.

  JOAKIM STRAND, presidente della Commissione parlamentare per il futuro della Repubblica di Finlandia. Grazie per la risposta esaustiva sul tema dell'ambiente. Chi fa le domande può spiegare anche perché pone quell'interrogativo.

  SINUHE WALLINHEIMO, membro della Commissione parlamentare per il futuro della Repubblica di Finlandia. La mia domanda riguarda il mercato interno digitale. All'inizio del 2010 si è iniziato a parlare dei mercati interni digitali e se ne parla ancora: non sono sviluppati come si attendeva e questo vuol dire che siamo indietro nello sviluppo e abbiamo perso la leadership dei mercati, se ci confrontiamo con giganti come Amazon e Alibaba. Purtroppo in questo senso non siamo stati in grado di far funzionare i mercati interni digitali e la leadership è passata ad altri.
  Per quanto riguarda l'intelligenza artificiale sarà un settore che cambierà il mondo e, se noi come Europa saremo fuori anche da questo, ci saranno grosse ricadute anche dal punto di vista della politica estera. Quindi la mia domanda riguarda la sfida di come affrontare il futuro.

  PRESIDENTE. Anche io ho una domanda su questo. Se voi su questo punto immaginate più degli interventi nazionali o degli interventi europei, perché dal nostro punto di vista si tratta di una sfida che Pag. 7persino un Paese medio all'interno dell'Unione europea, come l'Italia, non riesce ad affrontare da sola, né dal punto di vista della regolamentazione, né dal punto di vista della dimensione delle imprese, né dal punto di vista degli investimenti tecnologici.
  Noi vediamo senza un giudizio positivo o negativo ma con qualche dubbio alcuni interventi delle autorità della concorrenza a livello europeo, che è sempre stata pensata come un'autorità per salvaguardare il mercato interno, ma che a questo punto dovrebbe aiutare a sviluppare delle imprese con una dimensione abbastanza grande. Non tanto per il mercato interno, ma per sopportare la concorrenza a livello internazionale. Questo è il primo punto.
  Il secondo punto. Io credo che sia una questione, sia dal punto di vista dell'innovazione tecnologica sia della regolamentazione, da trattare a livello europeo. La dimensione nazionale è una dimensione assolutamente non efficace. Non so se i colleghi hanno altre osservazioni su questo punto.
  Ci piacerebbe capire che tipo di ragionamento è in atto in Finlandia in questo momento. Voi siete stati il Paese che ha avuto una grande azienda tecnologica – penso alla Nokia – che però non ha retto alla concorrenza globale, quindi immagino che dal vostro punto di vista ci siano dei ragionamenti in corso.

  SINUHE WALLINHEIMO, membro della Commissione parlamentare per il futuro della Repubblica di Finlandia. Non pensavo tanto a Nokia quanto al livello europeo. Forse l'ambiente legislativo non è molto propizio per un'impresa che vuole entrare nel mercato interno, per esempio la ditta finlandese di «Angry Birds» (Rovio Mobile) ha dovuto fare contratti in base a ventotto ordinamenti diversi, mentre è potuta entrare negli Stati Uniti immediatamente. Quindi in Europa esistono ostacoli in questo senso e questo non aiuta le imprese ad operare a livello europeo.

  PRESIDENTE. Credo sia un ragionamento analogo a quello che stiamo facendo noi sullo sviluppo di alcune imprese, non necessariamente italiane. Noi lo vediamo più dal punto di vista della manifattura, anche di alta gamma. Siamo per esempio preoccupati della possibile decisione dell'autorità europea della concorrenza sulla fusione tra STX e Fincantieri: decisione da prendere in ambito europeo, ma si tratta di un settore, quello della difesa, che non deve competere solo all'interno del mercato europeo, ma anche sui mercati globali.
  L'altra questione di cui discutiamo spesso è la questione della web tax. È una decisione da prendere al più presto a livello europeo, perché altrimenti restiamo tagliati fuori dalla possibilità di tassare le aziende dove producono profitto e non dove hanno la sede.

  JOAKIM STRAND, presidente della Commissione parlamentare per il futuro della Repubblica di Finlandia. Generalmente la digitalizzazione è molto avanti in Finlandia sia a livello personale sia a livello di imprese, come le banche. In tutti i negozi non si accetta più denaro contante, anche i nonni di novant'anni ormai usano l’home banking su internet e anche le nostre imprese più grandi sono molto avanti nella digitalizzazione e concepiscono in continuazione nuovi servizi. Anche se Nokia ha avuto poca fortuna, sono nate molte nuove iniziative.
  Non mi ricordo quando ho pagato l'ultima volta con il contante.

  ANGELA SCHIRÒ. Qui sfondiamo una porta aperta, perché io sono nata e cresciuta in Germania dove siamo anche abbastanza avanti con i pagamenti on line, con la carta, dove tutto è molto naturale e io adesso che – come ha detto l'onorevole Quartapelle – sono stata eletta qui in Italia per la circoscrizione Europa, mi rendo conto che qui c'è molta esitazione, quando si tratta di affidarsi al non contante. Però questo è un discorso generale secondo me: quando parliamo di tutti i temi che hanno a che fare con l'immediato futuro (digitalizzazione, tecnologia, intelligenza artificiale, ambiente), dovremmo veramente impegnarci come Stati nazionali e lavorare Pag. 8ancora di più a livello europeo, perché altrimenti non andiamo da nessuna parte. Se guardiamo alle superpotenze (la Cina e gli USA), noi cerchiamo di lavorare come singoli Stati, ma non riusciamo a fare nulla anche per l'ambiente, perché giustamente – come ha detto il mio collega – come singoli Stati possiamo essere di esempio realizzando obiettivi di portata limitata, ma se non facciamo un lavoro congiunto, anche l'esempio svanisce. Per cui ci vuole veramente un impegno molto serio, strutturato e incontri come quello odierno sono necessari e andrebbero intensificati, altrimenti rimane tutto a un livello molto astratto. Lavoriamo insieme: ma cosa significa lavorare insieme? Con lo scambio anche di parlamentari, di professionisti dei diversi Paesi europei secondo me riusciamo a fare un buon lavoro, proprio per diventare pratici, per capire cosa è necessario per far progredire un'agenda ambientale.
  Essere esempio in che cosa, da dove iniziare? È una questione più culturale o tecnica? Si può partire, per esempio, anche dalla comparazione tra due Paesi come la Germania e l'Italia: posso dire che io sin da piccola rimanevo scioccata dall'utilizzo delle stoviglie di plastica qui in Italia, cosa che io in Germania non conoscevo. Sono piccole cose che però fanno vedere un po’ l'approccio. Per cui sono molto contenta che per questo Governo la questione ambientale sia centrale. Come pure la consapevolezza delle persone fuori dalle aule, come una giovane ragazza – Greta Thunberg – che è ovviamente un fenomeno più popolare, che però induce anche i ragazzi più giovani ad interessarsi di questa questione. È importante che sia un tema d'attualità non perché va di moda in questo momento, ma perché diventi una questione sulla quale lavorare sul serio per ottenere dei risultati e cambi di paradigma dal punto di vista culturale. Per cui occorre lavorare, secondo me, sin da subito anche con i più giovani coinvolgendoli in questo processo di cambio di rotta, di una consapevolezza diversa verso l'importanza dello sviluppo sostenibile.
  Qui mi riallaccio anche a quanto abbiamo detto poco fa sulla disoccupazione, la questione del mercato, i giovani. Io da insegnante sarei molto d'accordo ad inserire un argomento come le nuove tecnologie o l'ambiente nei programmi scolastici. Sensibilizzare sin da subito per farlo diventare un tema costante, sul quale lavorare sempre, non un tema che appare e poi scompare.
  Riguardo allo scambio di idee e delle best practices, è importante apprendere le misure adottate dai partner, magari riuscendo ad adattarlo al proprio Paese, perché questo è sempre decisivo. Non tutte le buone pratiche di altri Paesi poi funzionano in Italia, come per esempio l'alternanza scuola/lavoro che in Germania, dove è molto finanziata, funziona molto bene. Io insegnavo in una scuola professionale e nessuno dei miei studenti temeva di rimanere senza lavoro dopo aver finito il ciclo di formazione, cosa che in Italia non succede.
  In Finlandia non ci sono tantissimi italiani, ho visto i numeri del 2016 e mi sembra che ci siano quasi quattromila italiani, però è anche interessante che spesso nei Paesi del Nord Europa ci sono molti professionisti e scienziati italiani. Sono stata ad Oslo l'anno scorso ed è stato molto interessante vedere la quantità di giovani italiani che non hanno avuto opportunità qui in Italia, che adesso stanno facendo una bella carriera nei Paesi nordici. Questo da una parte è bello perché, se parliamo di Europa, vediamo che la mobilità funziona, che riusciamo a fare le nostre esperienze, uscire dal nostro Paese, però dall'altra parte per l'Italia significa perdere delle menti brillanti. Per cui sarebbe bello avviare uno scambio con chi i nostri connazionali che si trovano nel vostro Paese, per lavorare e contribuire insieme all'attuazione dell'Agenda 2030.

  ANDREA COLLETTI. Tutti sanno che sul digitale l'Italia sta molto indietro rispetto al resto dei Paesi: proprio su questo abbiamo deciso di agire anche istituendo un apposito Ministero senza portafoglio per l'innovazione e la trasformazione digitale, affidato alla dottoressa Paola Pisano, che è molto conosciuta in Italia per quanto riguarda l'innovazione; quindi diciamo che Pag. 9sono consapevole che la digitalizzazione può essere uno dei punti chiave per questo Governo, anche per migliorare le performance delle nostre imprese.
  Noi abbiamo vari tipi di problemi: da una parte possiamo dire che manca in Italia il concetto di identità digitale, proprio come singoli cittadini, partendo dalle piccole cose, dalla carta d'identità elettronica per passare magari al fascicolo sanitario elettronico, che è una cosa che mi interessa molto – non so com'è la legislazione finlandese su questo – e sul quale scontiamo anche un problema normativo, perché abbiamo venti legislazioni regionali diverse, quindi non riusciamo a creare un ambiente unico su questo tema. Dall'altra parte le nostre imprese, anche per un deficit di infrastrutture che ci portiamo dietro da molto tempo, soffrono della concorrenza con l'estero per quanto riguarda la presenza nei mercati on line.
  Le infrastrutture stanno pian piano crescendo in Italia; con la possibile innovazione del 5G, su cui molto si discute anche a livello internazionale: almeno da un punto di vista governativo, si tenta di fare un passo in avanti, soprattutto a beneficio delle imprese italiane per concorrere nel mercato sia europeo sia internazionale.
  Da altri punti di vista possiamo dire che in alcuni settori forse siamo avanti. Io sono un avvocato e, ad esempio, nel settore della giustizia civile abbiamo il processo civile telematico, che consente di svolgere taluni adempimenti on line: per noi è una novità, e anche noi come avvocati abbiamo fatto fatica a passare dalla carta stampata – le memorie, i documenti vari – a inviare tutto direttamente attraverso le piattaforme informatiche. Io ho trentotto anni – quindi sono abbastanza giovane – e tuttavia ho avuto difficoltà anch'io.
  Scontiamo sempre il fatto che purtroppo la nostra legislazione è sempre due o tre passi indietro rispetto all'attualità, ma soprattutto scontiamo il fatto che le nostre infrastrutture – io adesso parlo da un punto di vista di utente – sono per niente user friendly: sono fatte spesso dalla burocrazia, che non tiene conto di quanto in realtà l'utente si debba interfacciare direttamente con quelle infrastrutture che deve utilizzare. Quindi diciamo che, pur restando indietro, poi vedremo se effettivamente il Governo ce la farà a realizzare tutto quello che promette, lo verificheremo nei prossimi mesi o anni – se ci saranno anni di fronte a questo Governo –, conosciamo bene il problema e stiamo cercando di legiferare o di migliorare la nostra innovazione digitale.
  Posso chiedere, visto che siamo qui, proprio sul punto del fascicolo sanitario elettronico, che per me è molto importante sia da un punto di vista professionale sia da deputato, se esiste qualcosa del genere in Finlandia, ovvero se il singolo cittadino o paziente ha un ambiente on line ove può vedere tutte le proprie cartelle cliniche e ricette elettroniche?

  JOAKIM STRAND, presidente della Commissione parlamentare per il futuro della Repubblica di Finlandia. Grazie per la domanda. Abbiamo anche dei legali nella nostra struttura, in Finlandia si parla sempre molto del diritto romano che è un esempio. Credo che il nostro collega Wallinheimo sia la persona adatta per rispondere.

  SINUHE WALLINHEIMO, membro della Commissione parlamentare per il futuro della Repubblica di Finlandia. Abbiamo un sistema, che è stato presentato in Europa dal nostro Ministro l'anno scorso, per cui ogni cittadino riceve in formato elettronico tutte le ricette e le può leggere digitalmente e tutti i medici vi hanno accesso per vedere quale tipo di cure sono state prescritte al paziente. L'anno scorso l'abbiamo presentato per la prima volta in sede di Unione europea. Credo che possa diventare addirittura uno standard europeo.

  PEKKA AITTAKUMPU, membro della Commissione parlamentare per il futuro della Repubblica di Finlandia. Parlando delle professioni, io sono pastore luterano e per me è molto bello essere a Roma. In Finlandia si parla della mancanza del personale in alcuni settori, mentre la popolazione invecchia come in Italia e si discute molto del Pag. 10problema di reperire professionisti validi anche al di fuori della Finlandia. Ma la domanda è se c'è bisogno di una forza lavoro di immigrati o no. Questo riguarda anche la politica per le famiglie, quali misure adottare per far nascere più figli. Intanto abbiamo deciso di dotare gli istituti di cura degli anziani di maggior personale. Ne abbiamo bisogno sempre di più, ma sarebbe interessante sentire com'è la situazione in Italia nel settore dell'assistenza agli anziani.
  Per quanto riguarda il fascicolo elettronico, quando stavo per partire, mi è arrivato un messaggio dal sistema che mi invitava a controllare le vaccinazioni che ho fatto: sono andato on line con le mie credenziali e ho trovato immediatamente tutto ciò di cui ho bisogno. Quindi devo dire che funziona.

  KATJA HÄNNINEN, membro della Commissione parlamentare per il futuro della Repubblica di Finlandia. Noi abbiamo introdotto importanti innovazioni per quanto riguarda la conciliazione tra vita familiare e lavoro. Vogliamo aumentare il congedo parentale per i padri, affinché all'interno della famiglia ci sia più parità tra entrambi i genitori, le donne siano più libere di andare a lavorare e gli uomini di stare a casa. Io per esempio ho cinque figli, ma sono riuscita a mettere insieme sia la vita professionale che quella familiare. Quindi per me è particolarmente importante che le donne possano partecipare alla vita professionale e, allo stesso tempo, che gli uomini abbiano diritto di stare a casa, se così desiderano.
  Per quanto riguarda la riforma dell'istruzione di secondo grado, come ha detto il mio collega Salonen in Finlandia stiamo aumentando l'età dell'obbligo scolastico a diciotto anni, il che vuol dire che non ci saranno più ragazzi che interromperanno gli studi. Questa riforma coinvolge anche il percorso di istruzione di secondo grado liceale.
  Vorrei anche sapere come contrastate il lavoro nero, quante risorse si utilizzano per questa finalità. La Finlandia si è mossa su questo tema già nel 2014, abbiamo pubblicato un rapporto di trecento pagine sul problema, che in realtà è una questione europea; mi chiedo anche se modifiche al sistema di tassazione possano aiutare.

  SARI TANUS, membro della Commissione parlamentare per il futuro della Repubblica di Finlandia. Apprendiamo che voi avete competenze sull'Agenda 2030: poiché anche noi ce ne occupiamo all'interno della nostra Commissione, vorrei sapere quali progressi avete registrato nei diciassette Obiettivi dell'Agenda 2030.

  PRESIDENTE. Provo a rispondere ad alcune delle domande. Sulla conciliazione tra famiglia e lavoro è una questione in discussione proprio in questi giorni. Voi siete arrivati in un momento analogo a quello che immagino stia vivendo la Finlandia: la discussione della legge di bilancio. In più c'è stata l'approvazione di quella direttiva europea sulla conciliazione famiglia/lavoro e sui congedi di paternità e di maternità, che inciderà sulla legislazione italiana in questo senso.
  L'Italia è uno dei Paesi europei che, insieme alla Germania, sta registrando un calo demografico molto alto, particolarmente legato alle performance dell'occupazione femminile. In Italia meno di una donna su due lavora (il 49 per cento); questa è anche la risposta alla domanda sulla cura degli anziani: meno di una donna su due lavora, perché è impegnata molto in casa, in particolare in attività legate alla cura degli anziani. Quindi noi abbiamo un problema per certi versi opposto: come, offrendo maggiori servizi, integriamo di più le donne nel mercato del lavoro. All'interno della legge di bilancio e nel programma di governo la questione della condivisione della genitorialità, della conciliazione e della presenza di più donne sul mercato del lavoro è una delle grandi questioni. Io personalmente, pur venendo da un partito di centrosinistra, penso che sia una grande questione nazionale che non debba avere un colore politico, perché sappiamo che qualsiasi politica che ha delle implicazioni demografiche, se viene presa oggi, magari avrà dei risultati tra dieci anni. Quindi serve una consistenza e una coerenza nelle Pag. 11scelte politiche, indipendentemente dai Governi che si avvicendano.
  Gli obiettivi sono due: da un lato arrivare al più presto a una legge sulla parità salariale. Oggi tante donne non entrano nel mercato del lavoro, perché in Italia strutturalmente c'è un gap salariale, tra il 20 e il 30 per cento nel settore privato. È molto difficile da stimare, ma è più o meno questo. Quindi dopo il primo figlio è conveniente per le donne smettere di lavorare. Nella legge di bilancio e in prospettiva c'è un intervento sugli asili, quindi per i bambini dai tre ai sei anni; oggi in Italia esiste un'offerta pubblica di asili nido – dagli zero ai tre anni – che copre il 25 per cento del bisogno: tre bambini su quattro stanno a casa, con la mamma, con i nonni o con servizi a pagamento. Questo scoraggia fortemente la maternità. Invece nella legge di bilancio sono previsti degli interventi in questo senso. In più si sta lavorando sulla questione del congedo di paternità: come renderlo obbligatorio dieci giorni o due settimane. Io credo che si debba essere molto più ambiziosi di così: un mese o tre mesi, perché dieci giorni è una bellissima esperienza per i papà, ma è un'esperienza, non è un concreto aiuto, una concreta condivisione.
  Sono alcune delle questioni che noi stiamo affrontando, proprio perché sono collegate alla cura degli anziani e, più in generale, a un'idea di futuro del Paese. Qui si collega anche alla domanda sul lavoro nero, sul contante. L'Italia è un Paese dove l'evasione fiscale è il doppio della media europea. Noi abbiamo circa l'11 per cento del PIL che va in evasione fiscale. Il doppio di quello che avviene in un Paese come la Germania, dove si attesta intorno al 5,7. Questo significa che noi oggi abbiamo circa 50 miliardi di euro che vanno in evasione fiscale, che potrebbero essere invece tasse pagate e, quindi, servizi. Tutto quello che abbiamo detto – congedi di paternità, asili, aiuto alla cura, aiuto alla conciliazione famiglia/lavoro – potrebbe essere finanziato attingendo a quei 50 miliardi, ma bisogna trovarli. Quindi le domande sia sull'uso del contante sia, più in generale, sul contrasto del lavoro nero sono il cuore, secondo me, di una politica futura. Questa legge di bilancio contiene per la prima volta dopo un po’ di anni alcune misure serie in materia di riduzione dell'uso del contante. In Italia oggi i pagamenti tramite contante sono possibili fino a 3 mila euro, il che rende molto facile avere del contante circolante, e delle forme di incentivo all'uso della moneta elettronica. Tenete però in considerazione una cosa: il nostro è un Paese che, a causa di carenze, soprattutto in termini di scolarità, è un fanalino di cosa in Europa quanto all'uso del digitale. Noi oggi abbiamo zone del Paese dove il 30 per cento delle persone non hanno mai usato un computer in vita loro. Quindi alcune cose non sono fattibili. Siamo anche un Paese grande, quindi non è fattibile una transizione al digitale come è stato fatto per esempio in Estonia, che è un Paese molto più piccolo, dove si potevano prendere delle misure drastiche su una popolazione ridotta. Quindi questo è un po’ il limite.
  Sull'Agenda 2030 non sto a dire tutti gli obiettivi. Se interessa, noi abbiamo un'ottima persona, Enrico Giovannini, il presidente dell'Alleanza per lo sviluppo sostenibile: lui è stato presidente dell'ISTAT (Istituto di statistica nazionale) e poi è stato il presidente del Comitato per gli indicatori per lo sviluppo sostenibile, oggi è presidente di questa Alleanza; ogni anno producono un rapporto che riporta i progressi su ciascun obiettivo. L'Italia su alcuni temi è avanti, su altri – parità, istruzione, eccetera – non ha registrato progressi significativi. Lo schema dell'Alleanza per lo sviluppo sostenibile è un ottimo schema. Io non so, mi piacerebbe capire da voi se in Finlandia è attiva una cosa del genere. Da noi è un'alleanza che comprende società civile, ONG, ma anche moltissime imprese che ogni anno guardano come funziona lo sviluppo sostenibile e cercano di dare dei segnali sia ai privati sia ai cittadini sia alle istituzioni sulle ulteriori innovazioni da realizzare negli anni successivi. È uno strumento che tutti noi – credo – riteniamo molto utile, perché dà dei target ed è indipendente. Pag. 12
  C'è il collega Formentini che chiede di intervenire. Il collega Formentini è il presidente dell'Associazione amicizia con la Finlandia.

  PAOLO FORMENTINI. Benvenuti, innanzitutto. Con l'Ambasciatrice adesso lavoreremo per far sì che i rapporti tra Finlandia e Italia a livello parlamentare divengano sempre più intensi. Si è appena ricostituita la sezione bilaterale, il collega Colletti che ne era presidente è ancora membro, quindi useremo anche l'esperienza pregressa per far sì che tutto funzioni al meglio.
  Purtroppo vi accogliamo a Roma che è una città – come avrete già potuto vedere o vedrete nelle prossime ore – invasa dai rifiuti, molto diversa da Helsinki, che invece per noi è un modello di sviluppo sostenibile. L'Italia è uno strano Paese, dove l'attenzione ambientale oggettivamente è insita nella popolazione da un lato, ma il pubblico, le leggi non riescono a tradurre in pratica questa predisposizione in modo corretto. Vi faccio un esempio per far capire quello di cui sto parlando. In Italia ad esempio ci sono più lupi che in Finlandia: ci sono circa 1.200-1.600 lupi, a fronte – almeno dai dati che ho trovato – di duecentocinquanta lupi in Finlandia. Abbiamo anche cento orsi che, per un Paese sovrappopolato, è un numero enorme. Questo per dire che, nonostante tutti i problemi, in Italia c'è ancora un'elevata biodiversità e un elevato rispetto per l'ambiente insito nella popolazione: un fattore culturale. Però a livello di legislazione serve sicuramente fare ulteriori progressi.
  In questo particolare ambito vi chiedo qualche chiarimento sul progetto relativo alla mobilità sostenibile «TransSmart vision», che è molto interessante.

  JOAKIM STRAND, presidente della Commissione parlamentare per il futuro della Repubblica di Finlandia. Io personalmente non lo conosco, come penso anche nessuno dei colleghi. Il tempo corre, vedo dal programma odierno che il nostro tempo a disposizione è finito.
  Apprezzo molto la discussione che abbiamo avuto, vorrei lasciarvi questo rapporto, dove c'è un riassunto delle osservazioni sull'Agenda 2030. Voglio anche ringraziare la nostra Ambasciatrice.
  Sicuramente porteremo avanti i lavori del gruppo di amicizia Italia/Finlandia e anche tutto ciò che riguarda i rapporti commerciali.
  Ringrazio per questo incontro qui a Roma, sicuramente torneremo. Da parte mia e da parte della Commissione vi ringrazio di cuore e vorrei lasciare un piccolo ricordo della nostra Camera dei deputati, anche se voi avete un palazzo meraviglioso.

  PRESIDENTE. Grazie a tutti. Dichiaro conclusa l'audizione.

  La seduta termina alle 15.40.