CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 29 luglio 2021
635.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Attività produttive, commercio e turismo (X)
ALLEGATO
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ALLEGATO 1

5-06526 Alemanno: Sull'erogazione delle risorse a sostegno delle attività economiche chiuse a seguito della pandemia da Covid-19 con particolare riferimento a quelle del settore dei locali da ballo.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Grazie Presidente, Grazie Onorevoli!
  Il Governo è consapevole delle gravissime difficoltà che anche il settore dei locali da ballo ha affrontato e sta affrontando a seguito della crisi pandemica e delle chiusure disposte per contrastare la diffusione del virus SARS-CoV-2.
  Per reagire a questa situazione e sostenere il sistema produttivo nazionale, è stato seguito un approccio binario: da un lato, si è provveduto ad accelerare il piano delle vaccinazioni; dall'altro, sono state predisposte misure di ristoro e sostegno. Infatti, le riaperture sono direttamente collegate all'andamento del piano vaccinale e della curva dei contagi.
  Occorre specificare, tuttavia, che le disposizioni normative per la graduale ripresa delle attività economiche e sociali (le quali hanno confermato che restassero sospese le attività in sale da ballo, discoteche e locali assimilati), sono state adottate tenendo conto delle valutazioni del Comitato tecnico-scientifico, del Commissario straordinario e del Ministero della Salute, in base alla nuove evidenze scientifiche e alla situazione epidemiologica.
  Al fine di compensare le perdite subite da questo settore economico, l'articolo 11 del decreto-legge n. 105 del 2021 ha disposto che una quota, pari a 20 milioni di euro del «Fondo per il sostegno delle attività economiche chiuse», venisse destinata in via prioritaria proprio alle attività rimaste escluse dalle riaperture.
  Tale fondo è stato istituito nello stato di previsione del Ministero dello sviluppo economico, con l'articolo 2 del decreto-legge 25 maggio 2021, n. 73 (decreto Sostegni bis), con una dotazione di euro 140.000.000,00 per l'anno 2021.
  L'articolo 2, comma 2, del suddetto decreto-legge n. 73 del 2021 prevede che i soggetti beneficiari della misura, l'ammontare dell'aiuto e le modalità di erogazione, tali da garantire il pagamento entro i successivi trenta giorni, vengano determinati – tenendo conto delle misure di ristoro già adottate per specifici settori economici nonché dei contributi a fondo perduto concessi ai sensi dell'articolo 1 del decreto-legge 22 marzo 2021, n. 41, convertito, con modificazioni, dalla legge 21 maggio 2021, n. 69, e dell'articolo 1 del medesimo decreto-legge 25 maggio 2021, n. 73 – con decreto del Ministero dello sviluppo economico, di concerto con il Ministero dell'economia e delle finanze, da adottarsi entro 30 giorni dalla data in vigore dello stesso decreto-legge 25 maggio 2021, n. 73.
  I successivi commi 3 e 4 del medesimo decreto-legge 25 maggio 2021, n. 73, prescrivono, rispettivamente, che i contributi siano concessi nel rispetto della comunicazione della Commissione europea del 19 marzo 2020 C(2020) 1863 final «Quadro temporaneo per le misure di aiuto di Stato a sostegno dell'economia nell'attuale emergenza del COVID-19» e successive modificazioni e che alla copertura degli oneri si provveda ai sensi dell'articolo 77 dello stesso decreto-legge 25 maggio 2021, n. 73.
  In ottemperanza alla suddetta previsione, il Ministero dello sviluppo economico ha tempestivamente predisposto lo schema di decreto attuativo che determina i beneficiari della misura, l'ammontare dell'aiuto e le modalità di erogazione di tale Fondo, avviando la prevista fase di concertazione con il Ministero dell'economia e delle finanze.
  Ultimata la fase di concertazione, si procederà alla notifica dello schema di Pag. 24decreto alla Commissione europea e, una volta intervenuta l'approvazione da parte della predetta Commissione, alla firma del decreto.
  Per quanto attiene, invece, alla modalità attuativa della misura, in analogia con le precedenti misure di ristoro e di sostegno già adottate, nonché con l'ultima misura di sostegno prevista dall'articolo 1 («Contributo a fondo perduto») del decreto Sostegni bis, si conferma il ricorso a un sistema di accoglienza delle istanze e di successiva erogazione delle risorse caratterizzato da un notevole livello di automatismo, nell'ottica della massima semplificazione procedurale, con l'obiettivo di garantire la più celere attuazione dei pagamenti ai beneficiari.
  In conclusione, si ribadisce il costante impegno del Governo a mettere in atto tutti gli interventi necessari perché sia garantita l'apertura in sicurezza delle attività, fornendo al contempo indennizzi e ristori adeguati alle attività stesse per le perdite subite a causa della crisi pandemica e delle chiusure disposte per contrastare la diffusione del virus.

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ALLEGATO 2

5-06527 Vallascas: Sul fallimento della società Dentix.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Con riferimento al quesito posto dagli Onorevoli interroganti, attinente alle iniziative di competenza concernenti la vicenda della Dentix Italia s.r.l., clinica odontoiatrica con svariate sedi in tutta Italia, informo per quel che segue.
  Il caso della chiusura dei centri Dentix e le conseguenze dannose per i pazienti-consumatori che potrebbero derivarne, era stato segnalato da alcune Associazioni dei consumatori, tra le quali in particolare Udicon che aveva chiesto con propria nota un tavolo tecnico di confronto per superare le criticità evidenziate e giungere a soluzioni condivise al fine di tutelare il diritto alla salute e alla tutela del risparmio, prevedendo anche il coinvolgimento delle Associazioni dei consumatori e degli utenti.
  Alla luce della procedura fallimentare che riguardava la società, pertanto, è stato sentito prioritariamente il Ministero della Giustizia, che ha confermato, in merito alla vicenda giudiziaria, quanto riportato, ossia che il Tribunale di Milano in data 22 ottobre 2020, ha dichiarato il fallimento (n. 484/2020), e ha fissato i termini per l'insinuazione e l'esame dello stato passivo.
  Per quanto concerne i profili lavoristici, preminenti nell'atto in discussione, si è sentito altresì il Ministero del Lavoro, che ha rappresentato che la suddetta società è già stata ispezionata negli anni passati dalle proprie competenti sedi territoriali dell'Ispettorato del Lavoro.
  Inoltre, sulla base degli archivi INPS, ha evidenziato che nel mese di ottobre 2020 la Dentix aveva denunciato l'occupazione di 169 lavoratori e che tale numero si è progressivamente ridotto, fino a raggiungere quello attuale di 2 lavoratori oltre ad aver usufruito nei primi 2 trimestri del 2021 di ammortizzatori sociali (FIS).
  Il Ministero del Lavoro aggiunge, inoltre, che in data 19 maggio 2021 in modalità call conference, stante l'attuale situazione emergenziale – si è tenuta una riunione tra la curatela fallimentare dell'impresa Dentix Italia s.r.l., le rappresentanze sindacali dei lavoratori e i rappresentanti del Ministero del lavoro e delle politiche sociali per l'espletamento della c.d. fase amministrativa della procedura di licenziamento collettivo avviata dalla Società nei confronti di tutti i lavoratori in forza alla data di dichiarazione del fallimento pari a solo 7 unità. Al termine della riunione, il Ministero del lavoro e delle politiche sociali ha tuttavia dovuto prendere atto del mancato raggiungimento di una soluzione condivisa tra le Parti.
  Per ragioni di completezza, si rappresenta che è stata altresì sentita l'Autorità Garante della Concorrenza e Del Mercato, che ha attualmente in corso un procedimento istruttorio (PS/11841) nei confronti delle società Dentix Italia S.p.A., per verificare l'esistenza di possibili pratiche commerciali scorrette a danno dei consumatori. In proposito si informa che il procedimento è stato avviato in data 10 novembre 2020 a seguito delle numerose segnalazioni pervenute da parte di consumatori residenti in tutto il territorio nazionale e delle Associazioni di consumatori, e dovrebbe concludersi il prossimo settembre 2021.
  In conclusione, si rappresenta la massima attenzione sul tema sollevato con l'atto in discussione, fermo restando il principale e pieno coinvolgimento delle sopra citate Amministrazioni competenti su quanto riportato dagli Onorevoli interroganti.

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ALLEGATO 3

5-06528 Benamati: Sulle azioni a sostegno del settore italiano dell'automotive e della sua transizione tecnologica.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Grazie Presidente. Grazie Onorevole Interrogante.
  Con riferimento al quesito posto con l'atto in discussione, si evidenzia che il Governo rivolge notevole attenzione al settore automotive, che com'è noto costituisce, in Italia, un pilastro dell'industria e dell'economia.
  In particolare, l'Italia, compatibilmente con gli impegni assunti a livello internazionale ed europeo, ha intrapreso il processo di trasformazione dell'industria automotive verso motorizzazioni a bassissime emissioni di anidride carbonica ed in particolare verso l'elettrificazione dei veicoli.
  A tal riguardo, si osserva che a partire dal 2019, è in vigore un piano di incentivazione per l'acquisto di veicoli a basse emissioni di anidride carbonica, che originariamente prevedeva di agevolare solo l'acquisto di ciclomotori elettrici ed auto ibride plug-in ed elettriche, e che è stato esteso anche alle vetture con motorizzazione tradizionale purché di ultima generazione, proprio al fine di sostenere l'industria automobilistica in un momento di difficoltà e permettere, nel contempo, di contenere le emissioni climalteranti.
  La legge di bilancio 2021 ha rafforzato la citata disposizione prevedendo per tale misura circa 690 milioni di euro e ha introdotto incentivi anche per i veicoli commerciali e i veicoli speciali. Da ultimo, con il decreto-legge n. 73 del 2021, convertito in legge 106 del 2021 – cosiddetto Sostegni bis – la misura è stata rifinanziata con ulteriori 350 milioni, di cui 40 destinati a un nuovo incentivo per l'acquisto di auto usate, omologate in una classe non inferiore a euro 6.
  Il PNRR prevede fondi per diverse misure di politica industriale, che hanno impatto sulla filiera automotive, quali il Piano Transizione 4.0 e gli IPCEI, nonché un progetto per la costituzione di una filiera di autobus a basse emissioni in Italia.
  Con riferimento al pacchetto di misure normative denominato «Fit for 55», reso noto il 14 luglio scorso dalla Commissione Europea, si evidenzia che tra le misure proposte vi è una modifica al regolamento europeo 2019/631 sulle emissioni di CO2 dei veicoli per passeggeri e commerciali leggeri, anticipando così la revisione del regolamento per auto e furgoni, che invece era inizialmente prevista per il 2023. Con il pacchetto «Fit for 55», la Commissione propone di rivedere la legislazione settoriale per adeguarla al nuovo impegno dell'UE di riduzione delle emissioni passando dal 40 per cento al 55 per cento entro il 2030 (rispetto ai livelli del 1990).
  Consapevole della rilevanza del settore, il Ministero dello sviluppo economico ha insediato il 23 giugno scorso un Tavolo automotive, al quale hanno aderito le principali associazioni di settore e le sigle sindacali, per elaborare una strategia condivisa volta al rilancio del settore, in un'ottica consultiva e costruttiva, aperta ai contributi di tutti gli stakeholder coinvolti, nonché alla partecipazione di altri ministeri. Il tavolo è articolato in tre gruppi di lavoro:

   Gruppo 1 - Aspetti produttivi e industriali;

   Gruppo 2 - Mercato;

   Gruppo 3 - Infrastrutture e servizi.

  La riunione del Gruppo 1 si terrà oggi stesso con il coinvolgimento dei principali produttori e le aziende della componentistica in Italia, oltre che i rappresentanti delle organizzazioni sindacali.
  In conclusione, rappresento che il Governo ritiene che si debba rispettare il principio della neutralità tecnologica e si impegna a rilanciare lo sviluppo di tutta la filiera automotive.

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ALLEGATO 4

5-06529 De Toma: Sul rilancio del settore della moda.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Grazie Presidente. Grazie Onorevole interrogante.
  Come ricordato dall'Onorevole interrogante, il Governo è intervenuto con misure volte a sostenere i settori del tessile e della moda, della produzione calzaturiera e della pelletteria con l'adozione dell'articolo 48-bis, del decreto-legge n. 34/2020 che, nella sua versione originaria, riconosceva ai soggetti esercenti attività d'impresa in tali settori un contributo sotto forma di credito d'imposta, nella misura del 30 per cento delle rimanenze finali di magazzino, fino all'esaurimento dell'importo massimo di 45 milioni di Euro.
  Tale articolo 48-bis è stato recentemente modificato dall'articolo 8 del decreto-legge 25 maggio 2021, n. 73, cosiddetto Decreto «Sostegni bis» recante «Misure urgenti connesse all'emergenza da COVID-19, per le imprese, il lavoro, i giovani, la salute e i servizi territoriali». L'articolo 8, al comma 1, lettera a) del citato Decreto ha infatti previsto un prolungamento del periodo di fruizione del credito di imposta al 31 dicembre 2021, e il relativo limite di spesa, originariamente previsto in 45 milioni di Euro, è stato incrementato a 95 milioni di Euro per l'anno 2021 e a 150 milioni di Euro per l'anno 2022.
  Al riguardo, si segnala che il decreto ministeriale attuativo della richiamata disposizione di legge, è stato recentemente firmato dal Ministro, con riferimento al perimetro applicativo individuato dalla norma di legge nel settore manifatturiero.
  Si ritiene importante sottolineare che lo scorso 13 luglio, presso il Ministero dello Sviluppo Economico si è svolto alla presenza del Vice Ministro Pichetto Fratin, il Tavolo dedicato al settore della moda, che ha visto un ampio coinvolgimento delle parti datoriali e di quelle sindacali, che hanno sollevato criticità e fatto pervenire proposte. Sulla base di tali sollecitazioni, all'esito di tale incontro, sono stati individuati vari ambiti di intervento, tra i quali è emerso anche il tema posto dall'Onorevole Interrogante, in merito all'opportunità di valutare l'estensione del credito d'imposta al settore della distribuzione, che sarà oggetto di ulteriori approfondimenti.
  Infine, occorre ricordare che il sostegno pubblico all'industria della moda è finalizzato a supportare le imprese non solo per tornare sul loro percorso di crescita pre-crisi, ma anche per allinearsi alle esigenze di un'economia più verde, pronta a cogliere le opportunità dell'innovazione e del digitale.

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ALLEGATO 5

5-06530 Barelli: Sull'iter delle leggi annuali sulla concorrenza 2021 e 2022.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Grazie Presidente, Grazie Onorevoli!
  Tra le riforme previste dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), vi sono le cosiddette «riforme abilitanti», ossia gli interventi finalizzati a rimuovere gli ostacoli amministrativi, regolatori e procedurali allo sviluppo delle attività economiche e alla piena attuazione dello stesso PNRR.
  Come noto, tra le «riforme abilitanti», il PNRR include misure di semplificazione e razionalizzazione della legislazione, nonché misure per la promozione della concorrenza. La tutela e la promozione della concorrenza sono, infatti, fattori indispensabili per favorire l'efficienza e la crescita economica e per garantire la ripresa dopo la pandemia.
  Per tale motivo, il PNRR rimarca la necessità di assicurare la cadenza annuale della legge per il mercato e la concorrenza di cui all'articolo 47 della legge 23 luglio 2009, n. 99 che invece, finora, è stata in concreto adottata solo nel 2017 (legge n. 124 del 2017). La legge annuale per il mercato e la concorrenza permette, infatti, una continuativa e sistematica opera di revisione della legislazione, attraverso l'abrogazione e/o modifica di norme anticoncorrenziali, al fine di verificare se permangano vincoli normativi al gioco competitivo e all'efficiente funzionamento dei mercati, tenuto conto del quadro socioeconomico.
  A tal proposito, si osserva che a fine marzo 2021, l'Autorità garante della concorrenza e del mercato (AGCM) ha inviato al Presidente del Consiglio dei Ministri la segnalazione (ai sensi degli articoli 21 e 22 della legge n. 287 del 1990), contenente le proprie proposte ai fini del disegno di legge per la concorrenza 2021 (Rif. S4143).
  Ebbene, anche alla luce di tale segnalazione nonché del PNRR, il Governo sta lavorando per sottoporre in tempi rapidissimi il citato disegno di legge per la concorrenza 2021 al Consiglio dei Ministri per l'approvazione, consapevole della rilevanza strategica di tale legge per migliorare il contesto imprenditoriale e la concorrenza nel nostro sistema-Paese.

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ALLEGATO 6

5-06531 Moretto: Sul futuro industriale della SANAC Spa.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Rispondo alla question time in parola inerente alla situazione produttiva e occupazionale dell'impresa Sanac spa in amministrazione straordinaria, e in particolare con riferimento alla situazione dello stabilimento di Massa.
  Come noto, si tratta di un impianto produttivo di dimensioni ampie e conta più di 100 dipendenti. Sentito l'Organo commissariale, quest'ultimo ha comunicato che negli ultimi mesi del 2021 le performances economiche dello stabilimento hanno registrato un miglioramento.
  Infatti, occorre evidenziare che vi era stato il mancato pagamento di alcune fatture da parte di Arcelor Mittal (oggi Acciaierie d'Italia-ADI) emesse a partire da aprile 2021 da Sanac, a seguito delle forniture di materiali. Nell'assenza dei citati pagamenti, Sanac aveva presentato un ricorso d'urgenza ex articolo 700 del codice di procedura civile al Tribunale di Milano, con prima udienza tenutasi lo scorso 8 luglio. La situazione, invero, sarebbe rientrata a seguito del versamento, in data 7 luglio 2021, di circa 10 milioni di euro (dei 27 milioni di euro di crediti scaduti).
  Inoltre, si rappresenta che nell'udienza dell'8 luglio scorso è stata presentata una proposta di conciliazione dalla parte debitrice. In proposito, il giudice ha dato ulteriore tempo alle parti per definire formalmente la conciliazione, che prevede l'estinzione dell'ulteriore debito residuo (circa 17 milioni di euro) in due tranches (una da erogarsi a fine agosto e l'altra a metà settembre), oltre ad un impegno ad onorare puntualmente i futuri pagamenti alle date di scadenza ridefinite dalle parti.
  Infine, com'è noto a seguito dell'avvio di un'apposita procedura di vendita (che ha visto l'aggiudicazione di Sanac ad Arcelor Mittal) e all'ultima richiesta di proroga dei termini di conclusione della citata procedura (che non è stata accettata dai Commissari), è stato avviato l'iter per l'escussione delle garanzie prestate e, contestualmente, sono stati avviati contatti tra le parti per valutare l'ipotesi di una definizione della vicenda.
  Il Ministero del Lavoro per quanto di competenza ha informato che con proprio decreto direttoriale del 08 ottobre 2020 è stata autorizzata la corresponsione del trattamento straordinario di integrazione salariale in favore di 104 lavoratori della Società, per il periodo dal 1° novembre 2020 al 31 ottobre 2021.
  In conclusione, si rappresenta che il Ministero dello sviluppo economico, per quanto di competenza, continuerà a monitorare la vicenda oggetto dell'atto in discussione, al fine di individuare le soluzioni più idonee a salvaguardare quest'importante realtà produttiva.