CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 23 luglio 2020
415.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Difesa (IV)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

Interrogazione n. 5-03297 Piccolo: Sull'esposizione al radon del personale delle Forze armate.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Il rischio di contrarre patologie a seguito di esposizione a fonti generatrici di radiazioni ionizzanti, è uno degli aspetti su cui è focalizzata, ormai da diversi anni, l'attenzione del Dicastero.
  La consapevolezza nei confronti di tale problematica ha determinato, in contesti civili e in sedimi lavorativi militari, un incremento delle attività di monitoraggio mediante misurazioni ambientali che hanno comportato, in casi sporadici, l'interdizione all'accesso dei lavoratori ad alcuni locali/ambienti di lavoro.
  In Italia, la valutazione dell'esposizione al Radon nei luoghi di lavoro è stata regolamentata, per la prima volta, dal decreto legislativo n. 241 del 2000 che, in recepimento della Direttiva 96/29/Euratom, ha modificato e integrato il decreto legislativo n. 230 del 1995, prevedendo obbligatorio stimare ogni anno la concentrazione di Radon nei luoghi di lavoro sotterranei (grotte, tunnel, gallerie, ecc.) e nelle aree, individuate su base regionale, che hanno elevate probabilità di concentrazione di tale gas.
  In ambito Difesa, la normativa a tutela della sicurezza e salute nei luoghi di lavoro è stata recepita con il decreto del Presidente della Repubblica n. 90 del 2010 e con il decreto ministeriale 24 luglio 2007 «Istruzioni tecniche per disciplinare l'organizzazione operativa in ordine alla gestione in sicurezza radiologica delle attività e alla tutela contro i rischi derivanti dalle radiazioni ionizzanti» che attribuisce al Centro Interforze Studi per le Applicazioni Militari (CISAM) la competenza nel campo della sorveglianza fisica, esercitandola anche direttamente, se richiesto, attraverso propri esperti qualificati. Il Centro svolge, inoltre, il servizio di dosimetria ed effettua il monitoraggio della durata di un anno solare, al termine del quale viene redatta una Relazione Tecnica dove sono riportati gli esiti dei rilevamenti e le eventuali misure da adottare, a cura di ogni Comandante/datore di lavoro.
  Più nello specifico, se la stima della concentrazione media annua del Radon è inferiore all'80 per cento del valore limite di 500 Bequerel per metro cubo (Bq/m3) non sono previsti interventi e il monitoraggio è concluso: ovviamente, saranno eseguite nuove misurazioni in caso di variazioni del processo lavorativo o delle condizioni in cui esso si svolge.
  Qualora la stima sia superiore a tale valore, il responsabile del Comando o dell'Ente interessato nomina un Esperto Qualificato, pone in essere azioni idonee a diminuire le grandezze determinate e procede a una nuova misurazione per verificarne l'efficacia.
  Nel caso, invece, la stima sia inferiore al valore limite di 500 Bequerel per metro cubo, ma, comunque, superiore all'80 per cento, le rilevazioni proseguiranno anche nell'anno successivo.
  Per contrastare e ridurre al minimo le conseguenze da esposizione al Radon – premesso che l'Amministrazione si attiene all'obbligo della valutazione globale, nonché documentata, di tutti i potenziali fattori di nocività per la salute e la sicurezza dei propri dipendenti civili e militari – i Comandi e gli Enti della Difesa dispongono affinché venga sistematicamente verificata la sussistenza di eventuali rischi che, qualora Pag. 44riscontrati, sono riportati nei rispettivi «Documenti di Valutazione dei Rischi».
  Tali verifiche vengono attuate per adottare con immediatezza, se necessario, tutte le opportune misure di prevenzione e di tutela, in ottemperanza anche alle «Linee guida per la prevenzione e la sorveglianza sanitaria dei dipendenti civili e militari del ministero della Difesa esposti a Radon» della Sanità Militare.
  A testimonianza ulteriore di quanto una questione così delicata rivesta il massimo e doveroso interesse per la Difesa, è stato avviato dal dipendente Osservatorio Epidemiologico, con la collaborazione delle Forze armate, uno studio di coorte finalizzato a valutare l'incidenza di patologia neoplastica, polmonare e non, nel personale impiegato per un periodo non inferiore ad un anno presso Enti dove siano state riscontrate, sulla base dell'analisi redatta dal CISAM su 376 siti, potenziali criticità – in termini di superamento o di avvicinamento ai limiti superiori di sicurezza previsti – riguardo all'esposizione a rischio Radon.
  Per quanto concerne, in particolare, l'Aeronautica Militare, oltre ai controlli onco-preventivi nei confronti del personale in servizio, professionalmente esposto a radiazioni ionizzanti emesse dal gas Radon in periodi antecedenti alla promulgazione delle norme di riferimento, la Forza armata ha stabilito che i controlli debbano essere estesi, previa domanda degli interessati, anche al personale attualmente in congedo che, in passato e a qualunque titolo, possa essere stato esposto a radiazioni ionizzanti.
  In merito, poi, alla mappatura del gas Radon, il CISAM, sulla base delle esigenze segnalate dalle singole Forze armate all'organo programmatore di vertice interforze, effettua le rilevazioni della radioattività ambientale. Il Centro, da circa un decennio, esegue in media 55 valutazioni ogni anno; per il 2020 sono già stati pianificati 62 interventi.
  Prima di concludere, voglio ancora una volta ribadire che la salvaguardia della salute del personale e la tutela della sicurezza negli ambienti di lavoro sono e continueranno ad essere temi per i quali non mancherà l'impegno costante e determinato del Dicastero.

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ALLEGATO 2

Interrogazione n. 5-04005 Ficara: Sulla realizzazione della nuova caserma dei Carabinieri a Siracusa.

TESTO DELLA RISPOSTA

  La questione oggetto dell'atto in discussione è stata già affrontata in sede di riscontro ad analoghe interrogazioni parlamentari svolte dinanzi a questa Commissione in data 31 ottobre 2019.
  In particolare, il tema trattato è stato quello relativo alla dismissione di una porzione del comprensorio logistico del Distaccamento Aeronautico di Siracusa a favore del Comando Provinciale dei Carabinieri.
  Nei citati interventi si è evidenziato che con il Protocollo d'intesa tra il Comando legione Carabinieri Sicilia e la Regione Sicilia siglato il 13 febbraio 2017 – finalizzato alla realizzazione di interventi per potenziare le condizioni di sicurezza – siano stati stanziati 23,5 milioni di euro per interventi infrastrutturali su 22 caserme, di cui 3,6 milioni di euro per la ridislocazione del Comando Provinciale Carabinieri di Siracusa nella caserma dell'Aeronautica Militare «ex idroscalo De Filippis».
  Lo Stato Maggiore Aeronautica, nel condividere lo studio progettuale della Direzione dei lavori del genio del Comando Generale, ha richiesto l'esecuzione di alcuni lavori necessari al trasferimento delle funzioni del distaccamento Aeronautico, per un importo pari a 0,36 milioni.
  Al riguardo il 4 luglio 2017 è stata sottoscritta una convenzione attuativa del citato protocollo, che attribuisce al Provveditorato alle opere pubbliche di Sicilia e Calabria le funzioni di stazione appaltante, per l'esecuzione dei citati lavori.
  Stante le note criticità emerse sull'area «De Filippis», la Legione Carabinieri Sicilia ha individuato un'area alternativa su cui eventualmente realizzare la nuova sede del reparto, in località Pizzuta.
  Tale località è stata segnalata dal Comune di Siracusa e risulta destinata alla realizzazione di «attrezzature per la gestione della Giustizia e della Pubblica Sicurezza», non assoggettata ad alcun vincolo di tutela, con superfici e volumetrie potenzialmente edificabili in linea con i parametri progettuali previsti (metri quadrati 13.000 e metri cubi 17.000).
  Tanto rappresentato, in merito alla perseguibilità di una linea d'azione finalizzata alla realizzazione della Caserma dell'Arma dei Carabinieri, si fa presente che è stato effettuato un sopralluogo da parte dei tecnici del Comando Generale dell'Arma dei Carabinieri, d'intesa con gli Enti coinvolti, proprio al fine di valutare la nuova collocazione offerta dal Comune.
  In tale ottica, l'eventuale edificazione della nuova sede del Comando Provinciale di Siracusa sull'area offerta dal Comune è subordinata alla cessione, in permuta, dell'area dal Comune di Siracusa all'Agenzia del Demanio, oltre che all'elaborazione, da parte del competente Provveditorato, di un progetto con quantificazione degli oneri complessivi per realizzare l'intero intervento, nonché, al reperimento delle ulteriori risorse indispensabili per il finanziamento dell'opera.
  In merito, infine, alla possibilità di procedere alla parziale smilitarizzazione dell'area dell'ex idroscalo «De Filippis», si fa presente che lo Stato Maggiore dell'Aeronautica ha rinnovato la posizione già rappresentata in occasione della risposta alle precedenti interrogazioni e, pertanto, allo stato attuale, l'area mantiene una connotazione strategica ed oggetto di programmi di riqualificazione.