ALLEGATO 1
5-03630 Siragusa: Situazione lavorativa dei dipendenti del gruppo Secur S.r.l.
TESTO DELLA RISPOSTA
Con il presente atto parlamentare, l'Onorevole interrogante chiede quali iniziative intenda assumere il Ministero del lavoro nei confronti delle centinaia di lavoratori dipendenti del Gruppo Secur Srl, operante nel settore di vigilanza e sorveglianza su Roma, Napoli e Cagliari, che subiscono ormai da mesi la mancata corresponsione degli stipendi, anche a seguito delle fallimentari vicende che hanno caratterizzato il Gruppo negli ultimi anni.
Le più recenti operazioni aziendali risultano essere state la concessione di un affitto d'azienda finalizzato all'acquisto – mai concretizzatosi – e al contempo l'acquisizione del Gruppo Sipro sul territorio romano.
Mi preme sin da subito far presente che, sebbene la problematica in esame non sia stata ancora posta direttamente all'attenzione del Ministero che rappresento, lo stesso tuttavia è intervenuto prontamente avviando una interlocuzione con il Ministero dello sviluppo economico al quale, in diverse forme, si sono rivolti tanto i lavoratori quanto le associazioni sindacali.
Al riguardo, la Direzione Generale del MISE competente in materia, ha rappresentato che gli Uffici di Gabinetto e l'Ufficio del Sottosegretario delegato svolgono da tempo un costante monitoraggio sulla «procedura SIPRO» e, in particolare, sulla procedura di cessione dei complessi aziendali di SIPRO alla società SECUR.
In merito alle difficoltà relative alla situazione occupazionale dei dipendenti, si è appreso che vi è stato un tentativo di istituire un tavolo, anche con i vertici aziendali della Società, i quali tuttavia dopo un primo incontro, non si sono più dimostrati disponibili. Sono, in ogni caso, al vaglio del MISE alcune possibili soluzioni finalizzate a superare l’impasse, già comunicate alle varie organizzazioni sindacali.
Ciò posto, in questa sede mi sento di garantire il pieno interessamento del Governo rispetto alla condizione in cui versano i lavoratori interessati, anche tenuto conto delle recenti agitazioni manifestatesi sul territorio.
L'azione del Ministero che rappresento, sarà sicuramente condotta in raccordo con il Ministero dello sviluppo economico, al fine di trovare la soluzione più adeguata ad assicurare i diritti dei lavoratori, salvaguardando gli interessi della Società.
ALLEGATO 2
5-03631 Rizzetto: Salvaguardia dei livelli occupazionali nel settore logistico delle Marche, penalizzato dal piano di acquisizione del gruppo Conad.
TESTO DELLA RISPOSTA
Con il presente atto parlamentare, l'Onorevole interrogante richiama l'attenzione sulla problematica concernente gli effetti dell'operazione di acquisizione Conad-Auchan, da tempo seguita dal Governo.
Tale operazione, infatti, come ben noto, ha comportato la necessità di aprire presso il Ministero dello sviluppo economico un tavolo di crisi appositamente dedicato alla cessione al gruppo Conad dei punti vendita Auchan Retail Italia presenti nelle varie regioni.
All'ultimo incontro svoltosi presso il Ministero dello sviluppo economico il 17 dicembre 2019 sono state invitate le parti a confrontarsi a livello territoriale.
A seguito dell'indicazione ricevuta da Ministero dello sviluppo economico, in cui si raccomandava all'Azienda di effettuare verifiche specifiche insieme alle istituzioni locali con riferimento all'impatto occupazionale in ciascuna regione, il 6 febbraio scorso presso la Regione Marche si è tenuto il primo tavolo al quale hanno partecipato i rappresentanti della proprietà, i rappresentanti sindacali e l'assessore al lavoro, alla formazione e all'istruzione della Regione.
Con specifico riferimento al quesito dell'Onorevole interrogante, la Regione Marche, espressamente interpellata, ha comunicato che nel corso dell'incontro del 6 febbraio, la proprietà ha fornito una mappa della situazione per quanto riguarda la rete commerciale, la struttura di sede e i depositi. È emerso che le criticità maggiori, dal punto di vista occupazionale, sono rappresentate proprio dalla sede e i depositi. In particolare, nel deposito di Osimo (Xpo logistic) che rifornisce i negozi ex Auchan, sono presenti 101 lavoratori diretti, dove si è verificato un calo di lavoro consistente.
La Regione Marche ha manifestato la propria disponibilità promuovendo tutte le possibili iniziative per garantire i livelli occupazionali e tutelare i lavoratori, cercando di preservare le competenze e le professionalità dei dipendenti ed evitando al contempo un impoverimento del tessuto economico sociale dell'area.
Secondo quanto comunicato dalla Regione, tre sono gli strumenti prospettati dall'Azienda per evitare i licenziamenti: l'attivazione di incentivi alla mobilità volontaria, l'attivazione della cassa integrazione per i periodi relativi alla ristrutturazione e il ricollocamento occupazionale nella rete commerciale e attraverso le politiche attive che sicuramente la Regione Marche metterà in campo.
La stessa Regione ha reso noto che il prossimo incontro è previsto per il prossimo 11 marzo.
In conclusione, per quanto riguarda il Ministero del lavoro, nell'informare che, ad oggi, non risulta pervenuta presso la Amministrazione che rappresento alcuna richiesta di intervento, non posso che garantire la più ampia disponibilità a fornire il necessario supporto a tutela dei lavoratori coinvolti qualora dovessero pervenire richieste dalla Società.
ALLEGATO 3
5-03632 Zangrillo: Iniziative per la revisione del «decreto Dignità» e dell'istituto del Reddito di Cittadinanza.
TESTO DELLA RISPOSTA
Con il presente atto parlamentare, l'Onorevole interrogante, nel ricondurre esclusivamente agli effetti del decreto dignità e alla normativa sul reddito di cittadinanza i dati relativi al calo del Pil per il 2020, chiede come il Governo intenda intervenire su tali normative al fine di recuperare risorse economiche da destinare al mondo del lavoro come incentivi per l'occupazione e per il sostegno del reddito.
Con riguardo al cosiddetto «Decreto dignità» appare utile in questa sede evidenziare che la ratio sottesa a tale norma non è riducibile unicamente all'intento di incrementare i livelli occupazionali ma è diretta soprattutto a sostenere un organico disegno di contrasto alla precarietà che, nella disciplina delle diverse forme contrattuali, riaffermi pienamente la dignità del lavoro e dei lavoratori.
In tale ottica vanno lette le disposizioni che hanno interessato il lavoro a termine, riducendone la durata massima a ventiquattro mesi, re-introducendo la necessità di causali giustificatrici espresse per i contratti di durata superiore a dodici mesi, prevedendo un numero massimo di quattro proroghe effettuabili nell'ambito dello stesso rapporto di lavoro, nonché un tetto massimo di lavoratori a termine pari al 20 per cento del totale dei lavoratori a tempo indeterminato in forza presso il medesimo datore di lavoro ed incrementando, infine, il costo contributivo per ogni rinnovo. Nello stesso senso sono da interpretare le modifiche alla disciplina della somministrazione e del lavoro accessorio.
Tali interventi appaiono pienamente in linea con le esigenze espresse dal Parlamento europeo nella Risoluzione approvata il 31 maggio 2018, in risposta alle petizioni riguardanti la lotta alla precarietà e all'abuso dei contratti a tempo determinato.
Con riguardo, invece, al cosiddetto «reddito di cittadinanza» mi preme evidenziare che tale misura, introdotta nel nostro ordinamento con il decreto-legge n. 4 del 2019, è volta a introdurre in Italia uno strumento universale di contrasto alla povertà, di sostegno all'inclusione sociale con l'obiettivo primario di favorire il reinserimento nel mondo del lavoro.
Ciò premesso, appare riduttivo valutare lo strumento del reddito di cittadinanza comparandolo esclusivamente al dato relativo alla percentuale di beneficiari che hanno trovato un'occupazione, trattandosi, di contro, di una misura di reddito minimo che tiene insieme obiettivi di politica attiva del lavoro a garanzia del diritto al lavoro, con obiettivi di contrasto alla povertà, alla disuguaglianza e all'esclusione sociale, attraverso politiche volte al sostegno economico e all'inserimento sociale dei soggetti a rischio di emarginazione nella società e nel mondo del lavoro. È necessario peraltro tenere nella dovuta considerazione il breve tempo trascorso dall'avvio della misura e la circostanza che gli interventi di rafforzamento dei Centri per l'impiego e dei Servizi competenti in materia di contrasto alla povertà per la predisposizione dei Patti per il lavoro e dei Patti per l'inclusione sociale sono ancora in fase di implementazione. Pertanto, la sua efficacia non può che essere valutata, Pag. 30nel breve periodo, in riferimento alla capacità di preservare i diritti essenziali e la dignità della persona e del suo nucleo familiare garantendo ai beneficiari, oltre al sostegno economico, anche un insieme di servizi di accompagnamento e supporto per l'inclusione sociale e lavorativa, favorendo la capacità autonoma di contribuire alla propria comunità ed impedendo la trasmissione intergenerazionale della povertà.
Ribadisco, infine, che il Ministero che rappresento profonde intenso impegno su una politica che assicuri lavoro e condizioni di benessere a tutta la popolazione.