CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 20 febbraio 2019
145.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Attività produttive, commercio e turismo (X)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

5-01477 Benamati: Sul piano industriale della Parmalat SPA.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Al fine di rispondere al quesito posto dall'interrogante, vorrei ripercorrere sinteticamente le principali tappe che hanno riguardato la vicenda di uno dei principali colossi dell'industria Italiana.
  Come noto, nel 2003 Parmalat SpA, leader nella produzione e distribuzione di latte e derivati, crollava, mettendo in gravi difficoltà migliaia di lavoratori e provocando un forte dissesto per migliaia di piccoli azionisti.
  Come ricordato dagli interroganti, nel 2011 la società francese Lactalis, acquisì il controllo del Gruppo, diventando azionista di maggioranza, e manifestò sin da subito la volontà del delisting della Parmalat. Peraltro, la stessa società aveva già acquisito Galbani.
  Alla luce di un eventuale Piano di riorganizzazione aziendale da parte della Lactalis, come annunciato dalla famiglia Besnier ai dipendenti, non si possono non adottare tutte le iniziative utili alla tutela dell'occupazione ed allo sviluppo dell'azienda in questione.
  Pertanto, voglio informare che il Ministero dello sviluppo economico è disponibile ad aprire un tavolo di confronto con i soggetti coinvolti, al fine di conoscere gli orientamenti dell'Azienda e, qualora fosse necessario, di intervenire per contrastare la perdita della gestione di una così importante realtà del settore agroalimentare del nostro Paese.

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ALLEGATO 2

5-01478 Squeri: Sugli incentivi per l'utilizzo delle biomasse a fini energetici.

TESTO DELLA RISPOSTA

  La problematica relativa alla proposta del Piano energia e clima, va esaminata sotto più profili.
  Un primo profilo, strettamente inerente la proposta medesima attiene all'esigenza che il piano sia coerente con altri obiettivi e pianificazioni, tra cui, di rilievo per il settore biomassa, il programma nazionale di controllo dell'inquinamento atmosferico, previsto dalla direttiva europea 2016/2284/UE. Il piano, in fase di preparazione, che deve essere trasmesso alla CE a breve, deve indicare le misure che devono essere adottate per garantire la riduzione delle emissioni, tra le quali quelle di polveri sottili. In particolare, in tema di polveri sottili, la Commissione europea ha avviato due procedure di infrazione nei riguardi dell'Italia per la non corretta applicazione della direttiva 2008/50/CE, in riferimento ai superamenti continui e di lungo periodo dei valori limite del materiale particolato PM10 e del biossido di azoto sul territorio italiano. Inoltre il 13 ottobre 2018 è stato comunicato, mediante deposito presso la Corte di Giustizia Europea, il Ricorso contro l'Italia relativo al superamento dei valori limite del citato materiale (particolato PM10). Devo ricordare che una sentenza di condanna della Corte di Giustizia imporrebbe oneri economici di entità molto rilevante, nonché la possibile riduzione dei Fondi Strutturali per l'Italia. Per far fronte a tale problema, è in via di finalizzazione un programma per l'adozione coordinata e congiunta di misure per il miglioramento della qualità dell'aria, che coinvolge diversi Ministeri.
  Alla luce di questi elementi, già in fase di elaborazione del piano energia e clima, è stato effettuato un confronto con il Ministero dell'ambiente per una preliminare valutazione della compatibilità degli obiettivi del piano con quelli di qualità dell'aria, che ha condotto alle ipotesi di contenimento dell'uso delle biomasse per usi termici ai valori attuali: le biomasse, infatti, concorrono sensibilmente al problema polveri sottili.
  In questo senso, l'orientamento del piano energia e clima è quello di promuovere l'utilizzo di apparecchi per l'uso di biomasse per usi termici che siano più efficienti di quelli attualmente in uso.
  Va peraltro rammentato che sono vigenti diversi strumenti di sostegno all'uso termico delle biomasse (conto termico, detrazioni fiscali), che possono essere rivisti proprio per promuovere un uso sostenibile dal punto di vista ambientale delle biomasse e in previsione di impianti più efficienti, andando anche a favore dell'industria di settore che ha investito maggiormente in prodotti innovativi.
  Altri profili, attinenti in particolare al settore elettrico, chiamano in causa i principi dell'economia circolare e l'efficiente utilizzo delle risorse pubbliche per l'incentivazione della produzione da fonti rinnovabili.
  Riguardo all'economia circolare, è apparso opportuno destinare a scopi energetici le sole biomasse che non siano recuperabili per altri utilizzi: sotto questo profilo, il nostro Paese ha avviato un percorso (ritenuto virtuoso anche dalla Commissione europea in fase di valutazione del decreto 23 giugno 2016) che prevede l'incentivazione solo di scarti e Pag. 142sottoprodotti non riutilizzabili, ovvero di taluni prodotti non destinabili a scopi alimentari.
  Riguardo, infine, all'utilizzo efficiente delle risorse pubbliche per l'incentivazione della produzione da fonti rinnovabili, vorrei sottolineare che le biomasse hanno richiesto, finora, tariffe incentivanti particolarmente elevate: nel decreto del 2016 sono comprese tra 115 e 246 euro /MWh.
  In questo quadro, la mancata considerazione delle biomasse nel DM Fer1 discende dal fatto che si è inteso, con tale decreto, promuovere le sole fonti più mature e vicine alla competitività. Si è ritenuto rinviare a un secondo e specifico decreto, in fase di completamento, la valutazione del sostegno alle fonti più innovative e costose, tra le quali, appunto le biomasse classificabili come scarti e sottoprodotti.
  Sotto questo aspetto, potranno essere presi in considerazione gli impianti con dimensioni e caratteristiche funzionali alle esigenze delle aziende del settore agroindustriale e forestale, e con tariffe che considerino quanto si è inteso segnalare, in considerazione che il mancato uso energetico degli scarti e sottoprodotti costituisce per le aziende un costo, da valutarsi in fase di dimensionamento delle tariffe incentivanti.

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ALLEGATO 3

5-01479 Zucconi: Sulle iniziative per tutelare gli operatori del commercio al dettaglio su area pubblica.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Con il quesito in discussione, si richiama l'attenzione sulle disposizioni introdotte con la Legge di bilancio 2019 in merito al commercio al dettaglio su aree pubbliche intervenute a modificare il decreto legislativo n. 59 del 2010, di attuazione della direttiva cosiddetta «Bolkestein» n. 2006/123/CE, relativa ai servizi nel mercato interno.
  L'articolo 1, comma 686, della Legge di Bilancio ha inserito le attività di commercio al dettaglio sulle aree pubbliche tra i servizi esclusi dall'ambito di applicazione del citato decreto legislativo n. 59 del 2010.
  Per effetto delle medesime norme è stato precisato che al settore del commercio al dettaglio sulle aree pubbliche non trovano applicazione le disposizioni di cui all'articolo 16, del medesimo decreto legislativo n. 59 del 2010, in materia di selezione tra i candidati potenziali, previste per i settori in cui vi sia un numero limitato di autorizzazioni disponibili.
  Infine, viene abrogato in toto l'articolo 70 del suddetto decreto legislativo, recante la specifica disciplina del settore del commercio al dettaglio su aree pubbliche che, tra l'altro, consentiva l'esercizio dell'attività in questione oltre che alle persone fisiche e alle società di persone anche alle società di capitali regolarmente costituite o alle società cooperative, rimodulava i relativi meccanismi autorizzativi e programmatori e, soprattutto, rinviava ad un'Intesa in sede di Conferenza unificata (poi adottata il 5 luglio 2012), l'individuazione dei criteri per il rilascio e il rinnovo della concessione dei posteggi e le disposizioni transitorie da applicare.
  Ne consegue il superamento della previgente disciplina che stabiliva gli obblighi procedurali previsti dalla cosiddetta direttiva servizi, con la contestuale applicazione dei criteri di valutazione definiti da strumenti concordati a livello territoriale.
  Premesso che le osservazioni riportate vanno utilmente indirizzate ai bandi disposti prima dell'entrata in vigore della finanziaria 2019, va precisato che i bandi espletati in vigenza dell'abrogato articolo 70, non potevano non essere conformi alle norme – e ai criteri d'Intesa – allora vigenti, trattandosi di disposizioni legittimamente applicabili nel contesto ordinamentale cui ci si riferivano.
  Ulteriori e più specifiche condizioni imposte per il tramite dell'adozione dei suddetti bandi e il diverso comportamento assunto da parte delle regioni e dei singoli Comuni, non possono essere, tuttavia, ascrivibili né agli effetti applicativi delle disposizioni previgenti né all'attuazione delle nuove disposizioni.
  Infatti, il Ministero dello sviluppo economico terrà conto di quanto esposto e adotterà eventuali iniziative di competenza, anche normative, volte a tutelare gli operatori del settore nonché al migliore coordinamento dei sistemi di rilascio o di rinnovo delle concessioni in essere.

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ALLEGATO 4

5-01521 Andreuzza: Sulla crisi industriale della Peg Perego.

TESTO DELLA RISPOSTA

Come ricordato dagli Onorevoli interroganti, la Peg Perego è un'azienda italiana leader nei prodotti per l'infanzia. Essa è stata fondata nel 1949 ad Arcore e si è sviluppata sia sul territorio nazionale (con unità produttive a San Donà di Piave e Ceggia - VE) che all'estero.
  Dinanzi alla prospettata crisi economica dell'azienda nonché al rischio di una riduzione di personale attualmente in forza nei siti lombardi, si pone senz'altro l'esigenza di salvaguardare quest'importante realtà produttiva del nostro Paese, non solo perché la Peg Perego è centrale nell'economia locale ma anche perché la stessa ha contribuito all'affermazione nel mondo di un prodotto per l'infanzia «Made in Italy».
  Va evidenziato, tuttavia, che al Ministero dello sviluppo economico – sino ad oggi – non è pervenuta alcuna richiesta di incontro da parte dei soggetti interessati e che sussiste la disponibilità all'apertura di un possibile tavolo di confronto (nella sede istituzionale più idonea), laddove verrà richiesto, al fine di verificare l'esistenza delle soluzioni da adottare per la salvaguardia dell'occupazione.
  Tengo a precisare che, il Ministero del Lavoro, per quanto di sua competenza, ha informato che per i siti di Arcore, l'azienda ha beneficiato dei seguenti trattamenti di CIGS mediante contratti di solidarietà:
   dal 6 maggio 2015 al 5 maggio 2016 (D.D. n. 92086 del 24 settembre 2015);
   dal 9 aprile 2018 all'8 aprile 2019 (D.D. n. 101500 del 16 maggio 2018).

  Per quanto concerne l'unità di San Donà di Pave (VE), invece l'azienda ha fruito del seguente trattamento di CIGS, sempre a seguito di stipula di un contratto di solidarietà:
   dal 2 maggio 2018 al 1o maggio 2019 (D.D. n. 101656 del 07 giugno 2018).

  In conclusione, dunque, questo Governo adotterà ogni possibile iniziativa utile a garantire la continuità produttiva dell'azienda Peg Perego, al fine di garantire la stabilità dell'occupazione e la tutela del Made in Italy.

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ALLEGATO 5

Distacco dei comuni di Montecopiolo e Sassofeltrio dalla regione Marche e loro aggregazione alla regione Emilia-Romagna, nell'ambito della provincia di Rimini, ai sensi dell'articolo 132, secondo comma, della Costituzione. Nuovo testo C. 1171 Iezzi e abb.

PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE

  La X Commissione,
   esaminato, per i profili di propria competenza, il nuovo testo della proposta di legge recante «Distacco dei comuni di Montecopiolo e Sassofeltrio dalla regione Marche e loro aggregazione alla regione Emilia-Romagna, nell'ambito della provincia di Rimini, ai sensi dell'articolo 132, secondo comma, della Costituzione» (C. 1171 Iezzi e abb.),
   esprime

PARERE FAVOREVOLE.

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ALLEGATO 6

Ratifica ed esecuzione dell'Accordo di dialogo politico e di cooperazione tra l'Unione europea e i suoi Stati membri, da una parte, e la Repubblica di Cuba, dall'altra, fatto a Bruxelles il 12 dicembre 2016. C. 1332 Governo.

PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE

  La X Commissione,
   esaminato, per le parti di competenza, il testo del disegno di legge recante Ratifica ed esecuzione dell'Accordo di dialogo politico e di cooperazione tra l'Unione europea e i suoi Stati membri, da una parte, e la Repubblica di Cuba, dall'altra, fatto a Bruxelles il 12 dicembre 2016 (C. 1332 Governo)
   esprime

PARERE FAVOREVOLE.

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ALLEGATO 7

Disposizioni in materia di trasparenza dei rapporti tra le imprese produttrici, i soggetti che operano nel settore della salute e le organizzazioni sanitarie. Nuovo testo C. 491 Massimo Enrico Baroni.

PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE

  La X Commissione,
   esaminato, per i profili di propria competenza, il nuovo testo della proposta di legge recante «Disposizioni in materia di trasparenza dei rapporti tra le imprese produttrici, i soggetti che operano nel settore della salute e le organizzazioni sanitarie» (C. 491 Massimo Enrico Baroni),
   esprime

PARERE FAVOREVOLE.

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ALLEGATO 8

Disposizioni per l'adempimento degli obblighi derivanti dall'appartenenza dell'Italia all'Unione europea – Legge europea 2018. C. 1432 Governo, approvato dal Senato.

PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE

  La X Commissione,
   esaminato l'emendamento Rossello 2.1, l'articolo aggiuntivo 4.02 del relatore nonché gli emendamenti De Luca 12.1 e Boccia 18.1, riferiti al disegno di legge recante «Disposizioni per l'adempimento degli obblighi derivanti dall'appartenenza dell'Italia all'Unione europea – Legge europea 2018» (approvato dal Senato) (C. 1432 Governo), trasmessi dalla XIV Commissione,
   esprime

PARERE FAVOREVOLE

   sull'articolo aggiuntivo 4.02 del relatore a condizione che sia così riformulato: al comma 2, capoverso comma 9-ter, sostituire il primo periodo con il seguente: In caso di controversia tra un consumatore e un professionista ai sensi dell'articolo 8 del regolamento (UE) 2018/302, il Centro nazionale della rete europea per i consumatori (ECC-NET) è designato quale organismo competente a fornire assistenza ai consumatori,
   e

PARERE CONTRARIO

   sugli emendamenti Rossello 2.1, De Luca 12.1 e Boccia 18.1.