TESTI ALLEGATI ALL'ORDINE DEL GIORNO
della seduta n. 597 di Mercoledì 17 novembre 2021
MOZIONE CONCERNENTE INIZIATIVE IN RELAZIONE AL CASO DI JULIAN ASSANGE
La Camera,
premesso che:
il 28 marzo 2021 Stella Morris, moglie di Julian Assange, ha riportato la notizia della lettera inviata da Papa Francesco al marito, incarcerato nel Regno Unito dal 2019, per il tramite del prete del penitenziario;
Julian Assange, cittadino australiano, è al centro di un caso diplomatico e giuridico che dura ormai da undici lunghissimi anni;
giornalista, attivista e programmatore informatico, nel 2006 Assange ha fondato il sito wikileaks.org (WikiLeaks) con l'obiettivo di offrire uno spazio libero ai whistleblower disposti a pubblicare documenti sensibili e compromettenti, in forma anonima e senza la possibilità di essere rintracciati;
il sito, negli anni, è stato curato da molti giornalisti, attivisti e scienziati, riscuotendo sempre maggiore attenzione nell'opinione pubblica, rivelando segreti e scandali, relativi, tra gli altri, a guerre, loschi affari commerciali, episodi di corruzione e di evasione fiscale;
le rivelazioni di WikiLeaks hanno contribuito ad aumentare la consapevolezza di larghi strati della pubblica opinione mondiale rispetto a Governi, uomini di potere, reti di relazioni ed eventi, ben oltre la narrazione ufficiale;
nel 2010 Assange è assurto ad ampia notorietà internazionale per aver rivelato tramite WikiLeaks documenti classificati statunitensi, ricevuti dalla ex militare Chelsea Manning, riguardanti diversi crimini di guerra;
nell'ottobre del 2010, pochi mesi prima delle accuse avviate contro Julian Assange in Svezia WikiLeaks pubblicò video e documenti diplomatici relativi alle guerre in Afghanistan e in Iraq. Fu una delle più grandi fughe di notizie della storia che documentarono abusi delle forze americane, compresa l'uccisione di decine di civili, compresi due giornalisti della Reuters, da parte di un elicottero da guerra statunitense Apache a Baghdad nel 2007;
WikiLeaks, attraverso il così denominato «Cablegate», diffuse più di 300 mila documenti riservati dell'esercito statunitense che rivelarono gravi inadempienze della autorità nel perseguire abusi, torture, violenze perpetrate durante le guerre in Afghanistan e Iraq;
durante le primarie presidenziali del Partito democratico statunitense del 2016, WikiLeaks pubblicò delle e-mail inviate e ricevute dalla candidata Hillary Clinton dal suo server di e-mail privato quando era Segretario di Stato dimostrando, tra l'altro, il coinvolgimento dell'Arabia Saudita e del Qatar in varie azioni di supporto alla formazione dello Stato Islamico in Siria e in Iraq (Isis) e ponendo concreti dubbi sul coinvolgimento statunitense in esse;
per le sue rivelazioni, Julian Assange ha ricevuto svariati encomi da privati e personalità pubbliche, onorificenze (tra cui il Premio Sam Adams, la «Gold medal for Peace with Justice» da Sydney Peace Foundation e il «Martha Gellhorn Prize for journalism»), ed è stato ripetutamente proposto per il Premio Nobel per la pace per la sua attività di informazione e trasparenza;
nel 2012, per sfuggire all'arresto da parte della polizia britannica, Julian Assange trovò asilo presso l'ambasciata dell'Ecuador, il cui Governo gli avrebbe riconosciuto in quello stesso anno lo status di rifugiato politico e il diritto d'asilo;
l'11 aprile 2019, la polizia britannica ha arrestato Julian Assange all'interno dell'ambasciata dell'Ecuador a Londra, con il consenso delle autorità ecuadoriane dopo che, in seguito al cambio di Governo, le stesse gli avevano revocato lo status di rifugiato;
nella serata dell'11 aprile 2019, Julian Assange è stato condotto dinanzi alla Westminster Magistrates' Court, dove sembrerebbe sia stato riconosciuto colpevole ipso facto d'aver violato, nel 2012, i termini della cauzione: quando aveva deciso di rifugiarsi nell'ambasciata ecuadoriana e di non comparire di fronte a un giudice britannico che lo aveva convocato per conto della magistratura svedese, nell'ambito di una controversa inchiesta per presunto stupro e molestie, avviata contro di lui a Stoccolma; si tratta di accuse poi archiviate;
oggi quindi Julian Assange risulta essere detenuto nel Regno Unito per aver violato le condizioni di una libertà vigilata imposte sulla base di un mandato poi revocato, ma la motivazione reale della sua detenzione parrebbe risiedere nella richiesta di estradizione da parte degli Stati Uniti;
le autorità di Washington asseriscono, infatti, che Julian Assange e WikiLeaks avrebbero messo a repentaglio la sicurezza nazionale degli Stati Uniti. Con questa stessa accusa Chelsea Manning, che a WikiLeaks fornì i documenti nel 2010, è stata dapprima condannata a 35 anni di prigione e, successivamente, graziata dal Presidente Obama;
l'estradizione nei confronti di Assange troverebbe una ragione di fondamento in un atto di accusa segretamente depositato ad Alexandria, nello Stato del Virginia, che consisterebbe di un solo capo di imputazione, insieme a Chelsea Manning, relativo al reato di pirateria informatica, anche se sembrerebbe che il Ministero della giustizia statunitense abbia contestato ad Assange altri reati, tra cui quelli di cospirazione e spionaggio;
dopo quasi undici anni, quella in atto contro Julian Assange assume i contorni di una persecuzione contro la persona e di una ritorsione contro il progetto WikiLeaks, ma rappresenta anche un pericoloso precedente per attivisti, giornalisti e whistleblower negli Stati Uniti, così come in qualunque altro Stato;
la detenzione di Julian Assange – i cui presupposti erano già stati respinti nel 2015 dal Gruppo di lavoro delle Nazioni Unite sulla detenzione arbitraria, che si è rivelata anche avvenire in condizioni gravosamente severe –, nonché le eventualità di estradizione e persecuzione a vita negli Usa, hanno suscitato forte protesta e appelli per il suo rilascio da parte dell'opinione pubblica e di svariate organizzazioni per i diritti umani;
nel novembre 2019, il relatore Onu sulla tortura ha dichiarato che Assange avrebbe dovuto essere rilasciato e la sua estradizione negata; si tratta di una dichiarazione successivamente fatta propria anche dal Consiglio d'Europa, di cui il Regno Unito è peraltro Stato membro fondatore;
nel dicembre 2020 lo stesso relatore Onu sulla tortura, oltre a rinnovare l'appello per l'immediata liberazione di Assange, ha chiesto, senza esito, che questi venisse almeno trasferito dal carcere ad un contesto di arresti domiciliari;
il 5 gennaio 2021 la giustizia inglese ha negato l'estradizione di Assange per motivi di natura medica, nello specifico per il bene della sua salute mentale, per l'alto rischio di tendenze suicide; tuttavia, nonostante quanto espresso in precedenza e nonostante le precarie condizioni di salute, Julian Assange risulta ancora detenuto in condizioni gravosamente severe presso la prigione di Belmarsh;
per questa ragione, è opportuno esercitare la massima pressione sul Regno Unito affinché comprenda la gravità della situazione e garantisca la protezione di Julian Assange, accogliendo quanto richiesto dal relatore Onu sulla tortura e quanto fatto proprio dal Consiglio d'Europa, massima istituzione per lo Stato di diritto e per la tutela dei diritti umani di cui il Regno Unito è membro fondatore;
finché a Julian Assange non verrà riconosciuta la piena libertà, lo status di rifugiato politico e la protezione internazionale, il rischio che egli possa andare incontro a violazioni dei diritti umani sarà sempre concreto e incombente, oltre che essere sottoposto a condizioni detentive che violerebbero il divieto assoluto di tortura e di altri maltrattamenti e ad un processo iniquo che, negli Stati Uniti, potrebbe essere seguito dalla pena di morte, a causa del suo lavoro con WikiLeaks,
impegna il Governo
1) ad intraprendere, anche in aderenza alle convenzioni internazionali e specificatamente alla Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali, ogni utile iniziativa di competenza finalizzata a garantire la protezione e l'incolumità di Julian Assange da parte delle autorità britanniche e a scongiurarne l'estradizione.
(1-00456) «Cabras, Colletti, Maniero, Trano, Massimo Enrico Baroni, Giuliodori, Sapia, Spessotto, Corda, Termini, Siragusa, Sarli, Testamento».
(7 aprile 2021)
INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA
MARROCCO, CALABRIA e SPENA. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:
negli ultimi anni, il fenomeno dell'occupazione abusiva degli immobili ha avuto diffusione crescente anche a causa del notevole aumento del degrado nelle periferie delle città e nei centri urbani di minori dimensioni, diventando una vera e propria emergenza sociale a discapito degli onesti cittadini. Infatti, sono molte le vicende di persone – soprattutto fragili – che, dopo essersi allontanate temporaneamente dalle proprie abitazioni, non hanno più potuto farvi rientro proprio in ragione della presenza di occupanti abusivi, identificati, nella maggior parte dei casi, come stranieri irregolarmente presenti sul territorio nazionale;
da ultimo ha sollevato grande indignazione, presso l'opinione pubblica, il caso di un anziano signore che, dopo una breve permanenza in ospedale, non ha potuto rientrare nella propria abitazione – sita nel comune di Roma – perché abusivamente occupata da un'intera famiglia rom;
l'occupazione arbitraria di un immobile, in particolare quando esso è destinato a uso abitativo, rappresenta una grave violazione della Costituzione che, all'articolo 14, sancisce il principio dell'inviolabilità del domicilio;
ciononostante, all'evidenza le norme oggi vigenti non sono riuscite ad arginare il fenomeno con la conseguenza di un duplice danno: da un lato in capo al proprietario o al legittimo affidatario «spossessato» e dall'altro in capo allo Stato, esposto a cospicui risarcimenti per la mancata tutela del diritto menzionato;
dunque, tale evidente lacuna normativa rende improcrastinabile l'esigenza di tutelare i legittimi diritti dei proprietari o affidatari degli immobili che, anzi, continuano a essere violati senza la possibilità di un'efficace e immediata reazione. Per questo motivo, il gruppo di Forza Italia ha presentato una proposta di legge volta a rafforzare le previsioni dell'articolo 633 del codice penale che prevede il delitto di «invasione di terreni o edifici» e punisce colui che si introduce arbitrariamente in un terreno o edificio altrui, pubblico o privato, al fine di occuparlo o di trarne profitto;
si tratta di un intervento strutturato su un piano preventivo di tutela dei soggetti fragili, degli anziani e delle famiglie, garantendo il rilascio tempestivo dell'alloggio occupato in modo abusivo, e su un piano a carattere repressivo, prevedendo l'aumento di un terzo della pena nel caso in cui l'alloggio non sia rilasciato entro quarantotto ore dall'acquisizione della notizia di reato –:
quali urgenti iniziative di competenza, anche normative, intenda intraprendere al fine di tutelare i diritti dei proprietari e dei legittimi affidatari di immobili pubblici e privati.
(3-02616)
(16 novembre 2021)
VIETINA. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:
le manifestazioni di protesta contro le misure sanitarie di contrasto al contagio da virus SARS-Cov-2 e, in particolare, contro l'obbligo del green pass, hanno determinato gravi e preoccupanti focolai di infezione, a causa del mancato rispetto delle disposizioni di prevenzione del contagio, quali il divieto di assembramenti, il rispetto del distanziamento fisico e l'uso dei dispositivi di protezione delle vie respiratorie;
esemplare il caso di Trieste che nelle settimane successive alle manifestazioni di piazza ha registrato un numero di positivi pari a circa otto volte l'attuale media italiana (64 ogni 100.000 abitanti) e il doppio dei contagi di Bergamo nel drammatico marzo 2020 (211 ogni 100.000 abitanti), una situazione particolarmente grave, tenuto conto del basso tasso di vaccinazione del capoluogo giuliano (70 mila su 200 mila abitanti risultano ancora non vaccinati);
la direttiva del Ministro interrogato del 10 novembre 2021 ha prescritto indicazioni sullo svolgimento di manifestazioni di protesta, prevedendo la temporanea interdizione alle manifestazioni di specifiche aree urbane sensibili «di particolare interesse per l'ordinato svolgimento della vita della comunità» per la durata dello stato di emergenza, e specifiche restrizioni per le manifestazioni, per le quali potrà essere disposto lo svolgimento in forma statica in luogo di quella dinamica e percorsi idonei a preservare aree urbane nevralgiche;
in ragione dell'attuale situazione pandemica, occorre rafforzare le misure anti-contagio per garantire il rispetto del diritto di riunirsi pacificamente e di manifestare costituzionalmente garantito e, contestualmente, il rispetto di altri diritti, pure costituzionalmente garantiti, quali il diritto alla mobilità dei cittadini, al lavoro, alla salute, alla sicurezza;
in particolare, occorre garantire il rispetto delle disposizioni di prevenzione del contagio, quali il divieto di assembramenti, il rispetto del distanziamento fisico e l'uso di più efficaci dispositivi di protezione delle vie respiratorie, quali le mascherine ffp2, non solo nel corso delle manifestazioni nei luoghi individuati, ma anche nelle fasi preliminari e conclusive delle manifestazioni e, in particolare, sui mezzi pubblici, quando i manifestanti affollano le linee metro e bus di collegamento con gli spazi pubblici dove si svolgono tali iniziative –:
quali ulteriori misure, rispetto a quelle già disposte, intenda assumere a presidio e vigilanza delle zone interessate dalle manifestazioni pubbliche per evitare l'ulteriore diffondersi del contagio, anche mediante prescrizione di dispositivi di protezione individuale più efficaci, quali le mascherine ffp2, anche all'aperto, per l'intera durata delle manifestazioni, ivi incluse le fasi preliminari e conclusive dell'evento.
(3-02617)
(16 novembre 2021)
CONTE e DE LORENZO. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:
il comune di Napoli versa in una crisi finanziaria che ne mette in discussione il ruolo di città capoluogo di regione e di capitale del Mezzogiorno;
il suo debito storico è stato causato dalla mancanza di una coerente programmazione finanziaria, dall'insufficienza dei trasferimenti statali, dall'esigenza di far fronte ai bisogni sociali, dalla scarsa capacità di riscossione di tasse, tributi e multe;
una parte considerevole dell'esposizione è debito «puro» che il comune deve soprattutto a imprese, fornitori e professionisti per prestazioni svolte; un'altra parte è relativa agli oltre 700 mutui accesi negli anni, con un carico della sola spesa per interessi che ammonta a oltre 170 milioni l'anno;
nel 2013 il comune ha aderito a un piano di riequilibrio dei conti, scegliendo la procedura di pre-dissesto prevista dalla legge; il piano di risanamento, inizialmente in 10 anni, prevedeva vendita del patrimonio e altre azioni che, però, non hanno dato i risultati attesi;
il nuovo sindaco della città, Gaetano Manfredi, ha già fatto specifiche proposte, come quella di un intervento statale di almeno 200 milioni l'anno per almeno 3 anni, che, inserita in uno specifico contesto normativo, metterebbe il comune nelle condizioni di assumere nuovo personale, garantire i servizi, ormai del tutto insufficienti se non mancanti in settori vitali, e riportare il bilancio in equilibrio;
Napoli, come Roma, ha una sua specificità storica sia pure diversa: è stata una «città Regno» e come tale punto di riferimento del Mezzogiorno, ruolo che deve poter riassumere nelle forme possibili, anche per fare della questione meridionale un obiettivo europeo, a cominciare dal Next generation Eu e dal Piano nazionale di ripresa e resilienza;
Napoli può e deve essere l'hub di una piattaforma logistica sul Mediterraneo sia sociale sia infrastrutturale, una capitale di funzioni; è una scelta doverosa anche in considerazione dell'evoluzione della globalizzazione: progresso civile e produttivo, e con essi gli scambi commerciali e finanziari, sia a livello nazionale ed europeo, hanno ormai il loro punto di fusione nelle grandi città e Napoli deve essere messa in condizione di farne parte da protagonista, anche perché la valorizzazione delle sue straordinarie potenzialità naturali e storiche giova all'intero Paese –:
se il Governo abbia intenzione di promuovere un piano straordinario per Napoli, a breve, medio e lungo termine, che consenta di programmare il risanamento del debito storico e di promuovere una gestione all'altezza dei compiti che l'amministrazione comunale è chiamata a svolgere per un nuovo futuro della città.
(3-02618)
(16 novembre 2021)
MICELI, NAVARRA, RACITI, CAPPELLANI, BERLINGHIERI, LORENZIN e FIANO. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:
in occasione della recente assemblea nazionale dell'Anci, i sindaci delle oltre 8.000 municipalità presenti nel Paese hanno manifestato una forte preoccupazione per la crisi finanziaria che sta investendo le autonomie locali, soprattutto nei comuni del Sud Italia;
si tratta di una situazione estremamente seria, che richiede misure, coordinate ed urgenti, in grado di scongiurare il rischio che gli enti territoriali non riescano ad accedere alle risorse e alle opportunità a loro riservate dal Piano nazionale di ripresa e resilienza, nonostante rappresentino i principali attuatori degli interventi ivi previsti;
appare necessario, in questo senso, avviare una strategia in due fasi tesa, nel breve periodo, a scongiurare il rischio dissesto e predissesto per centinaia di enti, differendo al 31 dicembre 2021 il termine ultimo per l'approvazione del bilancio di previsione dell'anno 2021 e contraendo, se del caso in via progressiva, per gli anni 2021-2024, la percentuale di accantonamento del Fondo crediti di dubbia esigibilità, e, nel medio-lungo periodo, a costruire un sistema che consenta agli amministratori di fare una virtuosa «operazione verità» sui conti senza incorrere in eventuali conseguenze erariali e amministrative e, al contempo, a salvaguardare le ragioni dei creditori degli enti locali, trovando rimedio ai limiti oggettivi del sistema di riscossione –:
se il Governo intenda utilizzare l'annunciato disegno di legge di revisione del testo unico dell'ordinamento degli enti locali, collegato alla legge di bilancio, come veicolo per dare vita ad una normativa che intervenga in modo strutturale e risolutivo sulla crisi finanziaria conseguita alla armonizzazione dei bilanci degli enti locali.
(3-02619)
(16 novembre 2021)
EMANUELA ROSSINI. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:
il sistema per l'accoglienza dei migranti è un insieme complesso che ha subito nel tempo molteplici cambiamenti e interventi normativi;
è disciplinato dal decreto legislativo n. 142 del 2015, in attuazione delle direttive europee 2013/32/Ue e 2013/33/Ue. Integrazioni e modifiche sono state apportate negli anni a cominciare dal decreto-legge n. 13 del 2017 fino, nella XVIII legislatura, ai decreti-legge n. 113 del 2018 e n. 130 del 2020;
le misure di accoglienza dei richiedenti asilo si articolano in diverse fasi, di cui la primissima è il soccorso nei luoghi di sbarco. In base al decreto legislativo n. 142 del 2015 le funzioni di prima assistenza sono assicurate nei centri governativi e nelle strutture temporanee previste dagli articoli 9 e 11 del «decreto accoglienza», mentre l'identificazione presso i cosiddetti punti di crisi (hotspot) di cui all'articolo 10-ter del Testo unico in materia di immigrazione;
le attività di prima accoglienza, oltre agli hotspot spesso al collasso, sono assicurate dai centri governativi previsti dal decreto legislativo n. 142 e dai centri di accoglienza già esistenti cara (centri di accoglienza per richiedenti asilo) e cda (centri di accoglienza), dove il prefetto invia i richiedenti;
in caso di massicci afflussi questi possono essere ospitati in strutture diverse denominate cas (centri di accoglienza straordinaria). I dati degli ultimi anni evidenziano che la maggior parte viene ospitata in queste strutture provvisorie;
la Relazione sul sistema di accoglienza riferita al 2019 trasmessa dal Ministero dell'interno al Parlamento descrive così la rete di prima accoglienza: 9 centri governativi con 2.569 migranti, 5.465 strutture di accoglienza temporanea che ospitano gran parte dei richiedenti asilo, pari a 63.960;
la seconda accoglienza, garantita dal Siproimi, ora Sai, riservata, nei limiti dei posti disponibili, ai titolari di protezione internazionale, ai minori stranieri non accompagnati, ai richiedenti protezione internazionale nonché agli stranieri titolari dei permessi di soggiorno per casi speciali (vittime di tratta, di violenza domestica o di sfruttamento lavorativo), a chi ha ottenuto un permesso di soggiorno per cure mediche e a chi lo ha ottenuto per calamità nel Paese di origine. Alla data del 31 dicembre 2019 si registrano nel sistema accoglienza nel suo complesso 90.588 migranti ospitati negli hotspot, nei centri di prima accoglienza e nel Siproimi –:
quale sia la situazione aggiornata del riparto tra le regioni italiane della quota di migranti, al fine di un'equa ripartizione degli stessi nel sistema di accoglienza del territorio italiano.
(3-02620)
(16 novembre 2021)
LOLLOBRIGIDA, MELONI, ALBANO, BELLUCCI, BIGNAMI, BUCALO, BUTTI, CAIATA, CARETTA, CIABURRO, CIRIELLI, DE TOMA, DEIDDA, DELMASTRO DELLE VEDOVE, DONZELLI, FERRO, FOTI, FRASSINETTI, GALANTINO, GEMMATO, LUCASELLI, MANTOVANI, MASCHIO, MOLLICONE, MONTARULI, OSNATO, PRISCO, RAMPELLI, RIZZETTO, ROTELLI, GIOVANNI RUSSO, RACHELE SILVESTRI, SILVESTRONI, TRANCASSINI, VARCHI, VINCI e ZUCCONI. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:
il cruscotto statistico pubblicato dal Ministero dell'interno mostra che alla data del 15 novembre 2021 i migranti clandestini arrivati in Italia sono 59.135, quasi il doppio rispetto alla stessa data del 2020 e sei volte tanti quelli arrivati nel 2019, e che attualmente il numero complessivo dei migranti in accoglienza sul territorio nazionale è di quasi ottantamila persone;
appena una settimana fa, in poco più di ventiquattro ore sono arrivati oltre cinquecento migranti, alcuni dei quali sono stati sbarcati in Puglia, nuova costa di approdo dopo quelle della Sardegna;
i centri di accoglienza di tutta Italia sono drammaticamente sovraffollati e le forze di polizia e quelle sanitarie continuano a essere costrette a lavorare in condizioni estremamente disagiate e pericolose, soprattutto sotto il profilo del rischio contagio, posto che i migranti che arrivano sono ad elevato rischio di essere affetti dal virus Sars-Cov-2;
a parere degli interroganti, mentre agli italiani si impongono pesantissime limitazioni delle libertà personali per contrastare la diffusione della pandemia, il Governo continua a permettere lo sbarco indisturbato di migliaia di persone a rischio contagio;
pochi giorni fa, nel quadro della Conferenza internazionale sulla Libia lo stesso Presidente del Consiglio dei ministri ha affermato che «è certo che questi sbarchi continui in Italia rendono la situazione insostenibile» e che «occorre intervenire, fare qualcosa per affrontare questa situazione» –:
quali siano gli intendimenti del Governo e quali urgenti iniziative di competenza intenda assumere al fine di impedire lo sbarco illegale di centinaia e migliaia di persone sulle coste italiane, anche al fine di tutelare la salute di tutti i cittadini.
(3-02621)
(16 novembre 2021)
MORETTO, FREGOLENT, UNGARO, MOR, BENDINELLI, MARCO DI MAIO, OCCHIONERO e VITIELLO. — Al Ministro della transizione ecologica. — Per sapere – premesso che:
il mercato dell'energia ha mostrato un trend di aumento dei prezzi, soprattutto in relazione al metano da autotrazione, che ha assunto livelli record;
mentre resta senz'altro apprezzabile lo sforzo fatto dal Governo nel decreto-legge n. 130 del 2021 per arginare gli aumenti di gas ed energia elettrica, il Ministro dell'economia e delle finanze ha pronosticato, in linea con le affermazioni della Commissaria europea Simson, che il prezzo dell'energia salirà fino alla fine del 2021;
tali aumenti stanno aggravando l'incremento dei costi delle materie prime e ciò avrà risvolti sui costi dei prodotti finiti, con conseguenti fenomeni inflattivi;
secondo i dati, gli aumenti peseranno sulle famiglie e, insieme alla dinamica dei prezzi delle materie e i maggiori costi del sistema trasportistico, influiranno anche sui prezzi dei prodotti, instaurando un avvitamento inflattivo, con perdita di potere d'acquisto delle famiglie e contrazione dei consumi interni;
mentre, infatti, l'Istat certifica che a ottobre 2021 i costi dei beni di largo consumo (alimentari, casa e persona) sono cresciuti dell'1,2 per cento, si stimano fino a 5,3 miliardi di euro di consumi in meno a dicembre 2021, con inflazione al 4 per cento;
gli aumenti del metano da autotrazione incidono anche direttamente sulle famiglie che, avendo dotato la loro vettura con impianto a metano, vedono ora la loro scelta fortemente penalizzante;
come noto, presso il Ministero dello sviluppo economico, esiste da alcuni anni l'Osservatorio prezzi carburanti e risulta che il Ministero della transizione ecologica abbia attivato le opportune interlocuzioni per svolgere approfondimenti tesi a comprendere la dinamica degli aumenti del metano per autotrazione;
senza una riduzione dei costi dei carburanti da trazione in generale e del metano in particolare, il rischio reale parrebbe essere quello di rallentare la crescita del Paese e, con un aumento dei prezzi, vanificare, almeno in parte, gli effetti prodotti dalle risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza;
queste valutazioni, unite al fatto che, per quanto concerne il metano da autotrazione, la principale componente fiscale che incide sul prezzo finale è data dall'Iva, porterebbe a ritenere opportuno un intervento sulle relative aliquote;
tale impostazione necessiterà, però, di un preventivo avvio di consultazioni in sede di comitato Iva e di Unione europea –:
quali iniziative e altri interventi di competenza intenda assumere il Governo, nelle more delle eventuali procedure di revisione delle aliquote Iva su metano da autotrazione, al fine di contrastare ulteriormente i citati aumenti, ridurre i costi di tale carburante e sostenere, quindi, la necessaria ripresa del ciclo economico-produttivo, scongiurando i fenomeni inflattivi.
(3-02622)
(16 novembre 2021)
MOLINARI, ANDREUZZA, BADOLE, BASINI, BAZZARO, BELLACHIOMA, BELOTTI, BENVENUTO, BIANCHI, BILLI, BINELLI, BISA, BITONCI, BOLDI, BONIARDI, BORDONALI, CLAUDIO BORGHI, BUBISUTTI, CAFFARATTO, CANTALAMESSA, CAPARVI, CAPITANIO, CARRARA, CASTIELLO, VANESSA CATTOI, CAVANDOLI, CECCHETTI, CENTEMERO, CESTARI, COIN, COLLA, COLMELLERE, COMAROLI, COMENCINI, COVOLO, ANDREA CRIPPA, DARA, DE ANGELIS, DE MARTINI, D'ERAMO, DI MURO, DI SAN MARTINO LORENZATO DI IVREA, DONINA, DURIGON, FANTUZ, FERRARI, FIORINI, FOGLIANI, LORENZO FONTANA, FORMENTINI, FOSCOLO, FRASSINI, FURGIUELE, GALLI, GASTALDI, GERARDI, GERMANÀ, GIACCONE, GIACOMETTI, GIGLIO VIGNA, GOBBATO, GOLINELLI, GRIMOLDI, GUSMEROLI, IEZZI, INVERNIZZI, LAZZARINI, LEGNAIOLI, LIUNI, LOLINI, EVA LORENZONI, LOSS, LUCCHINI, LUCENTINI, MACCANTI, MAGGIONI, MANZATO, MARCHETTI, MARIANI, MATURI, MICHELI, MINARDO, MORRONE, MOSCHIONI, MURELLI, ALESSANDRO PAGANO, PANIZZUT, PAOLIN, PAOLINI, PAROLO, PATASSINI, PATELLI, PATERNOSTER, PETTAZZI, PIASTRA, PICCHI, PICCOLO, POTENTI, PRETTO, RACCHELLA, RAFFAELLI, RAVETTO, RIBOLLA, RIXI, SALTAMARTINI, SCOMA, SNIDER, STEFANI, SUTTO, TARANTINO, TATEO, TIRAMANI, TOCCALINI, TOMASI, TOMBOLATO, TONELLI, TURRI, VALBUSA, VALLOTTO, VIVIANI, RAFFAELE VOLPI, ZANELLA, ZENNARO, ZICCHIERI, ZIELLO, ZOFFILI e ZORDAN. — Al Ministro della transizione ecologica. — Per sapere – premesso che:
dal 7 settembre al 24 novembre 2021 si sta svolgendo il Seminario nazionale sulla localizzazione del deposito nucleare previsto dal decreto legislativo n. 31 del 2010, cui sono invitati, oltre ai Ministeri interessati, regioni, province, comuni sul cui territorio ricadono le aree dalla proposta di Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee, nonché Upi, Anci e associazioni;
tra gli aspetti tecnici si sviluppa la puntuale rispondenza delle aree ai requisiti Iaea e Isin e aspetti connessi sulla sicurezza di lavoratori, popolazione e ambiente e si illustrano i possibili benefici economici e di sviluppo territoriale connessi alle opere e alle misure compensative;
sul sito seminariodepositonazionale.it si possono seguire i lavori ed è possibile trasmettere richieste di informazione o domande; nei giorni successivi a ciascun incontro è pubblicata la restituzione dei lavori;
il 15 novembre 2021 si è svolta la sessione piemontese, nel corso della quale l'amministrazione comunale di Novi Ligure ha appreso di non risultare tra gli invitati, nonostante la documentazione inviata secondo il programma, e solo grazie all'insistenza dei propri uffici è riuscita a far sentire la propria voce;
si ricorda che la proposta della Carta delle aree potenzialmente idonee, su 12 aree in classe A1, ossia con la massima idoneità prioritaria, comprende ben 5 in provincia di Alessandria, alcune nelle vicinanze di siti definiti dall'Unesco «patrimonio dell'umanità» e, pertanto, i comuni interessati devono poter partecipare al Seminario ed esporre i propri pareri;
nell'ambito della discussione del 15 novembre 2021, sembrerebbe che Sogin abbia dichiarato di non essere stata avvisata dal Governo circa la mozione unitaria Molinari ed altri n. 1-00414, accolta dal Governo il 13 aprile 2021, che, nell'ambito dei 21 impegni previsti sul prosieguo dell'iter di localizzazione del deposito nucleare, specifica criteri di esclusione relativamente all'ubicazione del deposito, ad esempio, per i siti Unesco, per la pressione ambientale, per i territori agricoli di pregio ed altro;
tuttavia, la stessa Sogin si è dichiarata disponibile a dar seguito alle indicazioni della mozione – o parte di esse – qualora sollecitata dal Governo;
cittadini e amministratori piemontesi si sono dichiarati sfiduciati sul prosieguo dell'iter del Seminario –:
quali siano le ragioni della mancata informativa alla Sogin delle proposte contenute nella mozione citata in premessa e come intenda provvedere, con urgenza, prima del termine delle sessioni del Seminario nazionale sulla localizzazione del deposito nucleare.
(3-02623)
(16 novembre 2021)
MARAIA, DAGA, DEIANA, D'IPPOLITO, DI LAURO, LICATINI, MICILLO, TERZONI, TRAVERSI, VARRICA, VIGNAROLI e ZOLEZZI. — Al Ministro della transizione ecologica. — Per sapere – premesso che:
da pochi giorni si è conclusa la Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (COP26), dalla quale è emersa la necessità di aumentare e accelerare gli sforzi verso la riduzione dell'energia carbone e di limitare gradualmente i sussidi ai combustibili fossili;
molti Paesi europei stanno dotando il proprio impianto normativo di leggi specifiche per la lotta al cambiamento climatico;
il nostro Paese ha approvato il «decreto clima» (decreto-legge n. 111 del 2019) che, all'articolo 1, ora abrogato dal decreto-legge n. 152 del 2021, prevedeva l'approvazione del Programma strategico nazionale per il contrasto ai cambiamenti climatici e il miglioramento della qualità dell'aria, nel cui ambito dovevano essere individuate le misure da porre in essere al fine di assicurare la composizione delle procedure di infrazione in tema ambientale che contribuiscono al cambiamento climatico e ai livelli di qualità dell'aria. Il medesimo decreto istituiva presso il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare il tavolo permanente interministeriale sull'emergenza climatica, ora soppresso, al fine di monitorare e adeguare ai risultati le azioni del Programma strategico;
le procedure di infrazione europee pendenti per il nostro Paese sono purtroppo ancora molteplici (con 61.410 decessi stimati in tutto per qualità aria in Italia), soprattutto con riferimento alle emissioni e alla qualità dell'aria, mentre non sono ancora apprezzabili le misure volte alla riduzione dei sussidi ambientalmente dannosi (sad);
considerato che al Comitato interministeriale per la transizione ecologica sono attualmente attribuite solo funzioni di coordinamento delle politiche nazionali per la transizione ecologica e dei numerosi strumenti di programmazione e pianificazione ora previsti (tra i quali, il Piano nazionale di ripresa e resilienza e il Piano per la transizione ecologica), appare necessario e urgente prevedere l'istituzione di un ufficio di coordinamento presieduto da un commissario al fine di garantire una ricognizione e un'attuazione coordinata degli interventi necessari per il superamento delle procedure di infrazione a carico del nostro Paese, al quale siano attribuite altresì specifiche funzioni di monitoraggio e impulso sull'attuazione delle misure economiche e finanziarie per la progressiva eliminazione dei sussidi ambientalmente dannosi e delle misure che si pongono in contrasto con gli impegni assunti per il raggiungimento degli obiettivi stabiliti nell'ambito della COP26 –:
se il Ministro interrogato intenda adottare iniziative volte a nominare un apposito commissario nazionale per i cambiamenti climatici con specifiche funzioni di monitoraggio e attuazione delle misure economiche e finanziarie necessarie per garantire al nostro Paese il raggiungimento degli obiettivi e degli impegni assunti in sede nazionale e internazionale.
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(16 novembre 2021)