Camera dei deputati - Legislatura - Dossier di documentazione (Versione per stampa)
Autore: Servizio Studi - Dipartimento Affari Comunitari
Titolo: Rendiconto 2020 e Assestamento 2021
Riferimenti: AC N.3258/XVIII AC N.3259/XVIII
Serie: Progetti di legge   Numero: 457/1/0/14
Data: 10/09/2021
Organi della Camera: XIV Unione Europea


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Rendiconto 2020 e Assestamento 2021

10 settembre 2021
Schede di lettura - Profili di interesse della XIV Commissione Politiche dell'Unione Europea


Indice

RENDICONTO 2020|ASSESTAMENTO 2021|


RENDICONTO 2020

Nel Rendiconto generale per l'anno 2020 (C. 3259) i dati riguardanti le politiche nell'ambito dell'Unione europea sono esposti nel Conto consuntivo del Ministero dell'economia e delle finanze, e più precisamente nella Missione 3 – L'Italia nell'Europa e nel mondo, che comprende, oltre al Programma 3.1 – Partecipazione italiana alle politiche di bilancio in ambito UE (che fa capo al Centro di responsabilità 4 – Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato, Conto del Ministero dell'economia e delle finanze), anche il Programma 3.2 – Politica economica e finanziaria in ambito internazionale (che fa capo al Centro di responsabilità 3 - Dipartimento del tesoro, Conto del Ministero dell'Economia e delle finanze).


I dati riportati nel Conto consuntivo del MEF

Le previsioni iniziali contenute nella legge di bilancio 2020, relative alla Missione 3-Programma 3.1 (Partecipazione italiana alle politiche di bilancio in ambito UE), cui fanno capo le azioni "Partecipazione al bilancio UE" e "Attuazione politiche comunitarie in ambito nazionale", risultavano essere pari a 21.361,7 milioni di euro; con la legge di assestamento 2020 e le ulteriori variazioni per atto amministrativo intervenute nel corso dell'anno, le dotazioni definitive di competenza risultano essere pari a 21.357,6 milioni di euro, mentre gli importi effettivamente pagati sono stati pari a 20.994,8 milioni.

Si dà conto, di seguito, delle variazioni subite nell'anno 2020 dai principali capitoli direttamente interessati alle due azioni facenti capo al programma in esame e dei pagamenti definitivi registrati in sede di rendiconto:

Azione "Partecipazione al bilancio UE":

  • Capitolo 2751 – Somme da versare per il finanziamento del bilancio dell'UE a titolo di risorse proprie basate sul Reddito Nazionale Lordo e sull'IVA: 16.413 milioni di euro, con un aumento di 480 milioni di euro rispetto alle previsioni iniziali 2020, a fronte di pagamenti per 16.323,7 milioni di euro.
  • Capitolo 2752 – Somme da versare per il finanziamento del bilancio dell'UE a titolo di risorse proprie tradizionali: 2.020 milioni di euro, con una riduzione di 480 milioni rispetto alla previsione iniziale, a fronte di pagamenti per 1.971,4 milioni di euro;

Azione "Attuazione politiche comunitarie in ambito nazionale":

  • Capitolo 2814 - Fondo da ripartire per la realizzazione dei progetti di gemellaggio relativi al Programma "Phare" dell'UE: circa 46 mila euro, con una riduzione di 60 mila euro rispetto alla previsione iniziale, con pagamenti pari a zero;
  • Capitolo 2815 – Fondo per il recepimento della normativa europea: 124,5 milioni di euro, con una riduzione di 4,1 milioni rispetto alle previsioni iniziali 2020 e pagamenti pari a zero;
  • Capitolo 2816 – Somma da corrispondere per il pagamento degli oneri finanziari derivanti dalle sentenze di condanna della Corte di Giustizia dell'UE: 175 milioni di euro, senza variazioni rispetto alla previsione iniziale, e pagamenti per 74,7 milioni di euro;
  • Capitolo 2817 - Somme da corrispondere per il ripiano delle anticipazioni di tesoreria effettuate per il pagamento degli aiuti relativi alla Politica agricola comune dell'UE: 500 milioni di euro, senza variazioni rispetto alla previsione iniziale, interamente pagati;
  • Capitolo 7493 – Somme da versare al conto corrente infruttifero presso la Tesoreria centrale dello Stato denominato "Fondo di rotazione per l'attuazione delle politiche comunitarie: finanziamenti nazionali": 2.125 milioni di euro, senza variazioni rispetto alla previsione iniziale, interamente pagati.

 

Il sistema di finanziamento dell'UEIl Bilancio dell'Unione europea è finanziato dalle cosiddette "risorse proprie", che rappresentano gli strumenti con i quali ciascuno Stato membro partecipa al funzionamento dell'apparato amministrativo di tutte le Istituzioni e che consentono la realizzazione degli obiettivi fondamentali e delle priorità politiche dell'Unione.

Risorse proprie dell'UE 2014-2020

La decisione 2014/335/UE, Euratom ha disciplinato le risorse proprie dell'UE per il periodo 2024-2020, ovvero le seguenti:

  • risorse proprie tradizionali: riscosse dagli Stati membri per conto dell'UE e versate direttamente alle casse dell'Unione previa deduzione del 20% a titolo di rimborso delle spese di riscossione e costituite dai dazi doganali riscossi sulle importazioni di prodotti provenienti dai Paesi terzi;
  • risorsa IVA: costituita da un contributo a carico di ciascuno Stato membro, commisurato all'applicazione dell'aliquota uniforme di prelievo pari allo 0,30% sulle basi imponibili nazionali armonizzate. La Germania, i Paesi Bassi e la Svezia hanno beneficiato di una riduzione dell'aliquota di prelievo pari allo 0,15%;
  • risorsa RNL (Reddito nazionale lordo): detta anche "risorsa complementare", utilizzata per finanziare le spese di bilancio che non sono state coperte dalle risorse proprie tradizionali, dalla risorsa IVA e dalle altre entrate del bilancio UE; è commisurata alla quota parte dei RNL nazionali sul RNL dell'Unione.

Sono stati poi previsti meccanismi di correzione volti a ridurre i contributi netti al bilancio europeo di alcuni Stati membri, ritenuti eccessivi rispetto alla ricchezza nazionale.

Le risorse proprie dell'UE 2021-2027

La decisione (UE, Euratom) 2020/2053 relativa al sistema delle risorse proprie dell'UE stabilisce il sistema di finanziamento del bilancio dell'UE nel periodo 2021-2027.

L'architettura del sistema delle risorse proprie dell'UE 2021-2027 è completata dal regolamento (UE, Euratom) 2021/768 del Consiglio che stabilisce misure di esecuzione del sistema delle risorse proprie dell'Unione europea, dal regolamento (UE, Euratom) 2021/770 del Consiglio concernente il calcolo della risorsa propria basata sui rifiuti di imballaggio di plastica non riciclati, le modalità e la procedura di messa a disposizione di tale risorsa, le misure per far fronte al fabbisogno di tesoreria, nonché taluni aspetti della risorsa propria basata sul reddito nazionale lordo e dal regolamento (UE, Euratom) 2021/769 del Consiglio concernente il regime uniforme definitivo di riscossione delle risorse proprie provenienti dall'imposta sul valore aggiunto.

Massimali delle entrate

La decisione (UE, Euratom) 2020/2053 fissa i nuovi massimali delle entrate, che stabiliscono l'importo massimo delle risorse proprie che l'UE può chiedere agli Stati membri per finanziare le proprie spese nel periodo 2021-2027:

  • per i pagamenti: l'1,40% del reddito nazionale lordo (RNL) di tutti gli Stati membri (in aumento rispetto all'1,23% del periodo 2014-2020);
  • per gli impegni: l'1,46% dell'RNL di tutti gli Stati membri (in aumento rispetto all'1,29% del periodo 2014-2020).

Questi massimali sono inoltre aumentati, in via eccezionale e temporanea, di altri 0,6 punti percentuali per coprire tutte le passività dell'UE risultanti dalle assunzioni di prestiti previste per finanziare Next Generation EU, fino a quando saranno stati rimborsati tutti i prestiti contratti.

Fonti di entrate

Per quanto concerne le fonti di entrate, sono state mantenute le risorse proprie già esistenti: risorse proprie tradizionali, principalmente dazi doganali e prelievi sullo zucchero (ma gli Stati membri tratterranno, a titolo di spese di riscossione, il 25% degli importi riscossi e non più il 20%); percentuale del gettito dell'imposta sul valore aggiunto (IVA) degli Stati membri stimato che è trasferita all'Unione (risorsa IVA) (la metodologia sarà semplificata); contributo basato sul reddito nazionale lordo (RNL) degli Stati membri.

Ad esse si aggiunge una nuova risorsa propria, entrata in vigore dal 1° gennaio 2021: si tratta di un contributo degli Stati membri basato sui rifiuti di imballaggio di plastica non riciclati. In sostanza, sarà applicata un'aliquota uniforme di prelievo (0,80 euro per chilogrammo) sul peso dei rifiuti di imballaggio di plastica non riciclati generati in ciascuno Stato membro. Comprende anche un meccanismo volto a evitare effetti eccessivamente regressivi sui contributi nazionali.

Tabella di marcia per l'introduzione di nuove risorse proprie

Le Istituzioni europee (allegato II dell'Accordo interistituzionale del 16 dicembre 2020) si sono poi accordate su una tabella di marcia per l'introduzione di nuove risorse proprie volte, tra l'altro, a raccogliere un importo sufficiente a coprire il livello delle spese per il rimborso anticipato dei prestiti contratti a titolo di Next Generation EU.

Le Istituzioni europee riconoscono che le nuove risorse proprie dovrebbero ridurre la quota dei contributi nazionali basati sull'RNL e sostenere le priorità dell'Unione, come il Green Deal europeo e il digitale, nonché contribuire all'equità fiscale e al rafforzamento della lotta contro la frode e l'evasione fiscali.

La tabella di marcia specifica le seguenti tappe:

2021

1° gennaio 2021: entrata in vigore del nuovo contributo degli Stati membri basato sui rifiuti di imballaggio di plastica non riciclati.

Entro giugno 2021: proposte della Commissione europea relative a nuove risorse proprie connesse a: un meccanismo di adeguamento del carbonio alla frontiera; un prelievo sul digitale; una revisione del sistema di scambio di quote di emissione dell'UE (ETS).

La Commissione europea ha posticipato la presentazione della proposta sul prelievo digitale in attesa degli sviluppi dei negoziati in sede OCSE/G20 sulla tassazione dell'economia digitale (a luglio scorso è stato raggiunto un accordo che dovrebbe essere finalizzato in occasione del G20 che si terrà ad ottobre 2021).

Ha inoltre presentato, il 14 luglio 2021, nell'ambito del pacchetto cosiddetto "Fit for 55", proposte legislative per la revisione del sistema di scambio di quote di emissioni (sistema ETS) e per l'introduzione di un meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere.

 2022 e 2023

Entro il 1° luglio 2022: deliberazione del Consiglio in merito alle proposte presentate nel 2021.

Entro il 1° gennaio 2023: introduzione delle risorse proprie proposte nel 2021.

2024

Entro giugno 2024: proposte della Commissione europea relative a nuove risorse proprie supplementari che potrebbero comprendere un'imposta sulle transazioni finanziarie e un contributo finanziario collegato al settore societario o una nuova base imponibile comune per l'imposta sulle società.

2025 e 2026

Entro il 1° luglio 2025: deliberazione del Consiglio in merito alle proposte presentate nel 2024.

Entro il 1° gennaio 2026: introduzione delle risorse proprie proposte nel 2024.

Correzioni forfettarie

Alcuni Stati membri avranno una riduzione lorda del loro contributo annuo basato sull'RNL pari a 565 milioni di euro per l'Austria, a 377 milioni di euro per la Danimarca, a 3.671 milioni di euro per la Germania, a 1.921 milioni di euro per i Paesi Bassi e a 1.069 milioni di euro per la Svezia (a prezzi 2020).

 

In aggiunta alle Risorse Proprie versate dall'Italia al Bilancio comunitario, nel 2020, il nostro Paese ha contribuito (per circa 32,6 milioni di euro, a titolo di entrate esterne assegnate) al finanziamento del fondo denominato Refugees Facility for Turkey (RFT) destinato ad affrontare l'emergenza dei profughi siriani ospitati in tale Paese. Tale strumento è stato riconfermato anche per i prossimi anni e sono previsti contributi, per il nostro Paese, fino al 2023. 


I flussi finanziari Italia - UE

Allegato sull'esposizione contabile dei flussi finanziari 2019 Italia-UEUno specifico Allegato al Conto consuntivo del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno finanziario 2020 (Volume IV, Tomo I) reca l'esposizione contabile dei flussi finanziari intercorsi tra l'Italia e l'UE (prevista dall'art. 5, comma 2, del D.L. 547 del 1994, convertito, con modificazioni, dalla legge 644 del 1994), nonché la situazione delle corrispondenti erogazioni effettuate dalle Amministrazioni nazionali: ciò consente di rendere noti al Parlamento i dati consolidati sull'entità delle risorse movimentate nel settore degli interventi di politica comunitaria, nonché l'attuazione degli interventi cofinanziati dall'UE, attraverso le erogazioni del Fondo di rotazione.

Dall'esposizione dei flussi finanziari con l'UE indicata in tale Allegato risulta che nel 2020 la quota di contribuzione italiana al bilancio dell'UE relativa alle risorse proprie ammontava, nelle previsioni iniziali, a 17.240 milioni di euro; nelle previsioni definitive l'importo risulta essere pari a 17.894 milioni di euro (con un aumento di 654 milioni di euro), contribuendo in misura pari all'11,2% del bilancio complessivo UE, che ammonta a 159.832 milioni di euro (Tabella n. 3 Risorse proprie UE - Previsioni definitive 2020, a pag. 396 del  Volume IV, Tomo I).

Versamenti effettivi al bilancio UEIl totale dei versamenti effettivi al bilancio UE effettuati dal Ministero dell'economia nel 2020 è pari a circa 17.871 milioni di euro, con una riduzione dello 0,12%, circa 22 milioni, rispetto alla previsione definitiva di circa 17.894 milioni di euro (Tabella n. 4 Risorse proprie U.E. 2019 - Raffronto tra previsioni e versamenti).

Le risorse proprie tradizionali (R.P.T.), rispetto alle previsioni, hanno avuto un aumento del 2,04% (pari a circa 32 milioni di euro) dovuto all'incremento del gettito derivante dal transito di merci di provenienza extracomunitaria; la risorsa IVA ha registrato un incremento (6,57%), pari a circa 129 milioni di euro, mentre i versamenti della Risorsa RNL hanno registrato una lieve riduzione (-1,27%) pari a circa 183 milioni di euro. Non sono compresi in questi versamenti i 32,6 milioni di euro trasferiti al bilancio comunitario a titolo di contributo per il meccanismo Refugees Facility in Turchia.

 

Ponendo a confronto i versamenti effettivi dell'Italia al Bilancio UE negli anni 2019 e 2020 (Tabella 5 a pag. 401), si evidenzia un incremento complessivo di circa 603 milioni di euro, pari al 3,9%, con andamento però divergente tra le varie risorse. Le R.P.T. presentano una diminuzione della contribuzione del 14,74% dovuta al decremento del gettito dei dazi a causa del rallentamento degli scambi commerciali per effetto della crisi pandemica che ha determinato anche il decremento della Risorsa IVA del 9,86%. Per la Risorsa RNL, invece, l'incremento di oltre 1,1 miliardi di euro (+8,45%) è dovuto essenzialmente all'aumento del volume di spesa da finanziarie nel bilancio 2020 rispetto all'anno precedente, per effetto sia della naturale evoluzione della programmazione comunitaria, sia dei provvedimenti di contrasto alla crisi economica adottati mediante appositi Bilanci Rettificativi nel corso dell'anno. Inoltre la diminuzione delle altre due risorse (R.P.T. e IVA) ha determinato un naturale incremento della risorsa complementare RNL.

Contribuzione UE nei confronti dell'ItaliaPer quanto   riguarda la contribuzione dell'UE in favore dell'Italia, essa consegue alle politiche comuni di sviluppo poste in essere dall'Unione in vari settori e si realizza concretamente in particolare con gli strumenti finanziari costituiti dai Fondi Strutturali e di Investimento Europei (SIE).
Per il periodo 2014-2020, il regolamento (UE) n. 1303/2013 disciplina le regole comuni sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione, sul Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca (il funzionamento di ogni singolo fondo è poi disciplinato da specifici regolamenti). In particolare, le risorse per l'obiettivo "investimenti in favore della crescita e dell'occupazione" sono ripartite fra le seguenti tre categorie di regioni:
- regioni meno sviluppate, ovvero con un PIL pro capite inferiore al 75% della media UE-27 (per l'Italia, Basilicata, Campania, Calabria, Sicilia e Puglia);
- regioni in transizione, con un PIL pro capite fra il 75% e il 90% della media UE (per l'Italia, Abruzzo, Molise e Sardegna);
- regioni più sviluppate, con un PIL pro capite superiore al 90% della media dell'UE (per l'Italia, le regioni del centro-nord non incluse nell'obiettivo regioni in transizione).
Per il periodo 2021-2027, il regolamento (UE) 2021/1060 reca le disposizioni comuni applicabili al Fondo europeo di sviluppo regionale, al Fondo sociale europeo Plus, al Fondo di coesione, al Fondo per una transizione giusta, al Fondo europeo per gli affari marittimi, la pesca e l'acquacoltura, e le regole finanziarie applicabili a tali fondi e al Fondo Asilo, migrazione e integrazione, al Fondo Sicurezza interna e allo Strumento di sostegno finanziario per la gestione delle frontiere e la politica dei visti (il funzionamento di ogni singolo fondo è poi disciplinato da specifici regolamenti).
La politica di coesione dell'UE 2021-2027 mira a ridurre le disparità regionali e a rafforzare la coesione economica, sociale e territoriale, in particolare attraverso la competitività sostenibile, la ricerca e l'innovazione, la transizione digitale, gli obiettivi del Green Deal europeo e la promozione del Pilastro europeo dei diritti sociali. Sarà inoltre integrata dal programma REACT-EU, finanziato a titolo dello strumento Next Generation EU. In particolare, le risorse per l'obiettivo "investimenti in favore della crescita e dell'occupazione" sono ripartite fra le seguenti tre categorie di regioni:
- regioni meno sviluppate, il cui PIL pro capite è inferiore al 75% della media del PIL dell'UE a 27 (per l'Italia, dovrebbe trattarsi di Basilicata, Campania, Calabria, Sardegna, Sicilia e Puglia);
- regioni in transizione, il cui PIL pro capite è compreso tra il 75% e il 100% della media del PIL dell'UE a 27 (per l'Italia, dovrebbe trattarsi di Abruzzo, Molise, Marche e Umbria);
- regioni più sviluppate, il cui PIL pro capite è superiore al 100% della media del PIL dell'UE a 27 (per l'Italia, dovrebbe trattarsi delle regioni del centro-nord non incluse nell'obiettivo regioni in transizione).

Nel citato Allegato del Conto consuntivo del Ministero dell'economia relativo alla situazione dei flussi finanziari Italia-UE si evidenzia che nel corso dell'esercizio 2020 sono stati accreditati all'Italia contributi per 11.083,97 milioni di euro. L'incremento rispetto agli accrediti registrati nell'anno 2019 risulta pari al 5,45%.

A conclusione dell'esercizio 2020, la parte più rilevante degli accrediti effettuati dall'Unione europea concerne i FONDI SIE, con circa 6.226,2 milioni di euro, che rappresentano il 56,176% delle entrate totali, e il FEAGA con circa 4.097,02 milioni di euro, che rappresentano il 39,96 % delle entrate totali.

 

La tabella successiva riporta la distribuzione degli accrediti per fonte di finanziamento:

Fondi
2020
2019
2020/2019
FEAGA               (39,96%) 4.097.021.659 4.100.788.547 -0,1%
Fondi Strutturali e di investimento europeo (SIE)  (56,17%) di cui: 6.226.173.686 5.605.562.793
11,1%
  • FESR        (26,35%)
2.921.170.806 2.826.132.531 3,4%
  • FSE           (15,64%)
1.733.144.737 1.296.661.330 33,7%
  • FEASR      (13,37%)
1.481.536.675 1.425.083.219
4,0%
  • FEAMP     (0,81%)
90.321.466 57.685.713
56,6%
Altri Fondi Programmazione 2014-2020   (3,15%)  di cui: 349.201.536 291.371.978 19,8%
  • FAMI         (0,41%)
45.663.459 72.233.585 -36,8%
  • FSI     (0,62%)
69.245.907 55.103.590 25,7%
  • YEI           (1,19%)
132.060.778 50.104.239 163,6%
  • IPA           (0,08%)
8.650.268 3.181.199 171,9%
  • FEAD       (0,65%)
71.742.333 102.834.353 -30,2%
  • ENI           (0,2%)
21.838.788 7.915.012 175,9%
Altri contributi comunitari     (43,71) 411.570.216 482.418.542 -14,7%
TOTALE 11.083.967.098 10.480.141.861 5,8%

 Elaborazione della Tabella n. 7 - Somme accreditate dall'UE all'Italia - Anno 2020 (in euro)


L'attuazione degli interventi cofinanziati dall'UE

Nel citato specifico Allegato del Conto consuntivo del Ministero dell'economia per l'anno finanziario 2020 (pag. 620 e ss.) un capitolo è dedicato alle erogazioni effettuate dal Fondo di rotazione per le politiche comunitarie istituito dall'art. 5 della legge 183 del 1987, che dà un quadro complessivo degli interventi cofinanziati dall'UE.

Ad esso, infatti, affluiscono disponibilità provenienti sia dal bilancio comunitario sia dal bilancio nazionale. Il Fondo è dotato di amministrazione autonoma e di gestione fuori bilancio e si avvale di due conti correnti infruttiferi presso la Tesoreria centrale dello Stato:
  • c/c 23209, che registra le analoghe operazioni a carico dei finanziamenti nazionali, denominato "Fondo di rotazione per l'attuazione delle politiche comunitarie: finanziamenti nazionali";
  • c/c 23211, che registra i movimenti di entrata e uscita che fanno capo ai versamenti comunitari, denominato "Fondo di rotazione per l'attuazione delle politiche comunitarie: finanziamenti UE".
Il Fondo di rotazione presenta annualmente il proprio rendiconto alla Corte dei Conti.

Al Fondo di rotazione, nel corso del 2020, sono confluiti complessivamente finanziamenti per 9.630 milioni di euro, di cui 2.562  milioni di euro a carico di finanziamenti nazionali e 7.068 milioni per accrediti da parte dell'Unione europea, di cui 6.575 per Fondi SIE.

A fronte di queste risorse, integrate dalle giacenze risultanti all'inizio dell'esercizio, nel corso del 2020 sono stati effettuati trasferimenti per complessivi 11.648 milioni di euro e, specificamente, per 5.219 milioni di ero dal conto relativo ai finanziamenti nazionali e per 6.430 milioni di euro dal conto relativo ai cofinanziamenti comunitari.


ASSESTAMENTO 2021

Nel ddl di assestamento 2021 (C. 3258) i dati riguardanti le politiche comunitarie sono esposti nella Missione 3 – L'Italia nell'Europa e nel mondo, in particolare nel Programma 3.1 Partecipazione italiana alle politiche di bilancio in ambito UE.

Nelle previsioni iniziali 2021, alla Missione 3 sono stati complessivamente attribuiti - per competenza - 61.167,8 milioni di euro, di cui 60.600 milioni di euro al Programma 3.1 – Partecipazione italiana alle politiche di bilancio in ambito UE.

 Le previsioni iniziali sopra illustrate possono subire alcune modifiche, derivanti potenzialmente da due ordini di fattori: variazioni proposte con il disegno di legge di assestamento in esame e variazioni introdotte in forza di atti amministrativi (adottati nel periodo gennaio-maggio 2020).

Con riferimento al Programma 3.1 - Partecipazione italiana alle politiche di bilancio in ambito UE, il disegno di legge di assestamento 2021 registra limitate variazioni in ragione di modifiche introdotte in forza di atti amministrativi adottati nel periodo gennaio-maggio 2020, con una riduzione di 2,2 milioni di euro attinente per 1,7 milioni a una riduzione del Fondo per il recepimento della normativa eropea (capitolo 2815) e per circa mezzo milione alla riduzione del fondo relativo alla legge di delegazione europea all'attuazione delle politiche comunitarie in ambito nazionale. 

Più significative e pari a un aumento netto di 250 milioni, risultano invece le variazioni proposte, sia in termini di competenza che di cassa, in ragione della nuova decisione sulle risorse proprie, che ha determinato un aumento di 350 milioni della contribuzione al bilancio europeo basata sul Reddito nazionale lordo (RNL) (capitolo 2751), parzialmente compensata da una riduzione di 100 milioni della componente di finanziamento a titolo di risorse proprie tradizionali (capitolo 2752).

Risultano inoltre apportate variazioni in aumento per circa 100 milioni in conto residui, corrispondenti a spese obbligatorie derivanti dalle sentenze di condanna della corte (capitolo 2816). 

In conseguenza delle variazioni descritte, nel ddl di assestamento 2021 sono riportate le seguenti previsioni assestate per il triennio di competenza, uguali sia in termini di competenza che di cassa (salvo diversamente specificato), per i capitoli inclusi nel programma 3.1 - Parteipazione italiana alle politiche di bilancio in ambito UE:

il cap. 2751 - Somme da versare per il finanziamento del bilancio dell'Unione europea a titolo di risorse proprie RNL e IVA, con una variazione  aumento di 350 milioni rispetto alle previsioni iniziali, reca uno stanziamento pari a 18.670 milioni per il 2021, 18.920 milioni per il 2022 e 19.515 milioni per il 2023;

il cap. 2752 - Somme da versare per il finanziamento del bilancio dell'unione europea a titolo di risorse proprie tradizionali, con una variazione in riduzione di 100 milioni rispetto alle previsioni iniziali 2021, reca uno stanziamento di 2.200 milioni per il 2021, 2.400 milioni per il 2022 e 2.500 milioni per il 2023;

il cap. 2814 - Fondo da ripartire per la realizzazione dei progetti di gemellaggio relativi al programma "Phare" dell'UE, invariato rispetto alle previsioni iniziali 2021, reca uno stanziamento di 46 mila di euro annui per il biennio 2021-2022 e di 106 mila euro per il 2023;

il cap. 2815 - Fondo per il recepimento della normativa europea da versare per il finanziamento del bilancio dell'UE, che, rispetto alle previsioni iniziali 2021, registra una riduzione per atti amministrativi di 1,7 milioni, teca uno stanziamento di 216,7 milioni annui per il triennio 2021-2023;

il cap. 2816 - Somma da corrispondere per il pagamento degli oneri finanziari derivanti dalle sentenze di condanna della corte di giustizia dell'UE, che, rispetto alle previsioni iniziali 2021, registra variazione in aumento in conto residui per 100 milioni circa, reca, per il solo 2021, uno stanziamento di 170 milioni di euro, sia in termini di competenza che di cassa, e uno stanziamento in conto residui di 100 milioni circa;

il cap. 2817 - Somme da corrispondere per il ripiano delle anticipazioni di tesoreria per aiuti PAC, invariato rispetto alle previsioni iniziali 2021,reca uno stanziamento di 700 milioni annui per il triennio 2021-2023;

il cap. 2818 - Fondo relativo alla legge di delegazione europea 2018che, rispetto alle previsioni iniziali 2021, registra una riduzione per atti amministrativi di circa mezzo milione, non reca stanziamenti per il triennio 2021-2023; 

il cap. 7493 - Fondo di rotazione per l'attuazione delle politiche comunitarie, invariato rispetto alle previsioni iniziali 2021, reca stanziamenti pari a 6.125 milioni per il 2021, 7.875 milioni per il 2022 e 7.900 milioni per il 2023;

il cap. 8003 - Fondo di rotazione per l'attuazione del Next Generation EU - Italia, istituito dalla legge di bilancio per il 2021 e invariato rispetto alle previsioni iniziali, reca stanziamenti per 32.767 milioni per il 2021, 40.307 milioni per il 2022 e 44.573 milioni per il 2023.