Camera dei deputati - Legislatura - Dossier di documentazione (Versione per stampa)
Autore: RUE - Ufficio SG - Ufficio Rapporti con l'Unione europea
Titolo: La strategia dell'UE per la cooperazione nella regione indo-pacifica
Serie: Documentazione per le Commissioni - Esame di atti e documenti dell'UE   Numero: 56
Data: 12/10/2021
Organi della Camera: III Affari esteri


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La strategia dell'UE per la cooperazione nella regione indo-pacifica

12 ottobre 2021


Indice

|Finalità/Motivazione|L'attuazione della strategia|L'accordo AUKUS|Le conclusioni del Consiglio dell'UE|Contesto e principi della strategia|Le azioni principali|Esame presso altri Parlamenti nazionali|



Finalità/Motivazione

Dando seguito alle conclusioni adottate dal Consiglio dell'UE, nel formato Affari esteri, il 16 aprile 2021, la Commissione europea e l'Alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, Josep Borrell, hanno adottato, il 16 settembre 2021, la comunicazione congiunta " La strategia dell'UE per la cooperazione nella regione indo-pacifica" ( JOIN(2021)24), una vasta area geografica che si estende dalla costa orientale dell'Africa agli Stati insulari del Pacifico.
La Strategia delinea una serie di azioni, articolate in sette settori prioritari, che l'Unione intende adottare per intensificare il proprio impegno strategico nei confronti della regione indo-pacifica al fine di costruire partenariati che promuovano l'ordine internazionale basato su regole e l'accesso a mercati aperti, garantiscano un contesto commerciale stabile, affrontino le sfide mondiali e pongano le basi di una ripresa economica rapida, giusta e sostenibile che crei prosperità a lungo termine e che contribuisca ad accelerare le transizioni verde e digitale.
Tale impegno - dichiara la comunicazione congiunta - dovrebbe contribuire a rafforzare l'influenza strategica e la sicurezza dell'Europa e a garantire la resilienza delle sue catene di approvvigionamento, messe duramente alla prova con la crisi pandemica, e si fonderà sulla promozione della democrazia, dello Stato di diritto, dei diritti umani e di impegni universalmente concordati come l'Agenda 2030 e i suoi obiettivi di sviluppo sostenibile e l'accordo di Parigi sui cambiamenti climatici.
In occasione del discorso sullo stato dell'Unione 2021, pronunciato il 15 settembre 2021, la Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha affermato che l'Europa deve essere più presente nella regione indopacifica, che riveste un'importanza crescente per la prosperità e sicurezza dell'Europa e nei confronti della quale occorre approfondire i legami commerciali, rafforzare le catene di approvvigionamento globali e sviluppare nuovi progetti di investimento sulle tecnologie verde e digitale.
Dal 1° settembre 2021 Gabriele Visentin svolge le funzioni di Inviato speciale dell'UE per l'Indo-Pacifico.

L'attuazione della strategia

L'UE integrerà la Strategia nei dialoghi già in essere con i partner regionali e multilaterali e coordinerà le iniziative a favore della regione indo-pacifica con gli Stati membri dell'UE.
L'attuazione della Strategia sarà promossa mediante vertici, riunioni ministeriali, dialoghi e futuri accordi con i partner della regione e sarà finanziata da diverse fonti, compreso lo Strumento di vicinato, cooperazione allo sviluppo e cooperazione internazionale (NDICI) - Europa globale, conformemente al suo ambito di applicazione. Inoltre, l'UE ottimizzerà l'impatto del suo bilancio applicando garanzie e strumenti finanziari misti sostenuti dal Fondo europeo per lo sviluppo sostenibile Plus per garantire una mobilitazione allargata dei finanziamenti allo sviluppo, provenienti anche dal settore privato, in cooperazione con le istituzioni finanziarie europee e internazionali.
Lo Strumento NDICI ha una dotazione finanziaria complessiva di 79,462 miliardi di euro a prezzi correnti per il periodo 2021-2027 e incorpora anche il Fondo europeo per lo sviluppo sostenibile Plus, che fornisce capacità finanziaria sotto forma di sovvenzioni, assistenza tecnica, strumenti finanziari, garanzie di bilancio e operazioni di finanziamento misto a livello mondiale al fine di promuovere lo sviluppo economico, ambientale e sociale sostenibile e inclusivo, la transizione verso un'economia a valore aggiunto sostenibile e un ambiente stabile per gli investimenti.
La Commissione e l'Alto rappresentante invitano il Parlamento europeo e il Consiglio ad approvare l'approccio delineato nella Strategia e a collaborare all'attuazione delle sue azioni e al loro riesame. Il Parlamento europeo sarà pienamente informato dell'attuazione della Strategia.
Il Parlamento europeo, nella risoluzione del 6 ottobre 2021 sul futuro delle relazioni UE-USA, "accoglie favorevolmente i recenti progressi riguardo alla strategia indo-pacifica dell'Unione; ne chiede una celere attuazione d'insieme, dal momento che è nell'interesse dell'UE e ne promuoverebbe i valori, e pone l'accento sull'importanza di tale regione geostrategica, dove risiedono amici e partner democratici transatlantici comuni, come Giappone, Corea del Sud, Australia, Nuova Zelanda e Taiwan, e chiede un partenariato e un coordinamento UE-USA rafforzati sulla regione indo-pacifica; ricorda l'importanza di rafforzare i legami strategici con i membri dell'ASEAN e con il Forum delle isole del Pacifico (PIF)".
La prossima riunione del Consiglio europeo, che si svolgerà il 21 e il 22 ottobre 2021, dovrebbe discutere anche della strategia e della cooperazione nell'area.

L'accordo AUKUS

Il 15 settembre 2021, il giorno antecedente alla presentazione della Strategia, USA, Australia e Regno Unito hanno annunciato la sottoscrizione di un partenariato strategico in materia di sicurezza (denominato AUKUS, acronimo inglese delle tre nazioni firmatarie), che comporta l'acquisizione, da parte australiana, della tecnologia necessaria per dotarsi di una flotta di sottomarini a propulsione nucleare, nonché la cancellazione, da parte del Governo australiano, del contratto del 2016 con la Francia per la fornitura di sottomarini.
Al termine della riunione informale dei Ministri degli affari esteri del 20 settembre 2021, l'Alto Rappresentante, Josep Borrell, ha dichiarato , tra l'altro, che i Ministri hanno espresso solidarietà nei confronti della Francia. Borrell ha, inoltre, indicato di aver chiesto al Ministro degli Esteri australiano, Marise Payne - in occasione di un incontro svoltosi nella stessa giornata, prima della riunione informale - le ragioni della mancanza di consultazione preventiva su AUKUS e di avere espresso il rammarico che tale alleanza escludesse i partner europei, che hanno una forte presenza nel Pacifico, come nel caso della Francia. Borrell ha rilevato che le attuali sfide alla stabilità nella regione richiedono una maggiore cooperazione e coordinamento tra partner che la pensano allo stesso modo, come l'Australia, il Regno Unito e gli Stati Uniti e l'Unione europea.
Il Parlamento europeo, nella citata risoluzione, ha sottolineato la "necessità di esplorare aree di convergenza, possibile cooperazione e migliore coordinamento e consultazione tra gli Stati Uniti e l'UE in merito alla questione della Cina, al fine di evitare tensioni transatlantiche come quelle che hanno fatto seguito all'adozione, senza consultazione degli alleati dell'UE, dell'accordo trilaterale sulla sicurezza tra USA, Regno Unito e Australia, detto AUKUS, in particolare per quanto riguarda la tutela dei diritti umani e delle minoranze e l'allentamento delle tensioni nei mari della Cina meridionale e orientale, a Hong Kong e nello stretto di Taiwan".

Le conclusioni del Consiglio dell'UE

Le citate conclusioni sulla nuova strategia dell'UE nella regione dell'indo-pacifico del Consiglio dell'UE del 16 aprile 2021 indicano in particolare che l'UE:
  • intende rafforzare il suo orientamento strategico, la sua presenza e le sue azioni nella regione dell'indo-pacifico di importanza strategica fondamentale per gli interessi dell'Unione, con l'obiettivo principale di contribuire alla stabilità, alla sicurezza, alla prosperità e allo sviluppo sostenibile della regione;
  • si impegnerà a favore della regione indo-pacifica con una prospettiva a lungo termine fondata sul sostegno alla democrazia, ai diritti umani, allo Stato di diritto e al rispetto del diritto internazionale;
  • intende favorire l'ordine internazionale basato su regole e condizioni di parità, come pure un ambiente aperto ed equo per gli scambi commerciali e gli investimenti, la reciprocità, il rafforzamento della resilienza, la lotta contro i cambiamenti climatici e il sostegno alla connettività con l'UE. Resta fondamentale garantire rotte di approvvigionamento marittimo libere e aperte pienamente conformi al diritto internazionale. L'UE si adopererà per collaborare con i suoi partner nella regione indo-pacifica su tali questioni di interesse reciproco;
  • svilupperà partenariati nei settori della sicurezza e della difesa, anche per quanto riguarda la sicurezza marittima, le attività informatiche dolose, la disinformazione, le tecnologie emergenti, il terrorismo e la criminalità organizzata;
  • collaborerà con i partner regionali per attenuare gli effetti economici e antropici della pandemia di COVID-19 e si adopererà inoltre per garantire una ripresa socioeconomica inclusiva e sostenibile.

Contesto e principi della strategia

Secondo la Commissione europea e l'Alto rappresentante, una strategia dell'UE che rafforzi la cooperazione nella regione indo-pacifica, anche in contesti bilaterali, regionali e multilaterali, è fondamentale alla luce di diversi fattori, tra cui:
  • il crescente peso economico, demografico e politico della regione, che comprende sette membri del G20 (Australia, Cina, India, Indonesia, Giappone, Repubblica del Sud Africa e Repubblica di Corea), nonché l'Associazione delle Nazioni del Sud-Est Asiatico (ASEAN di cui fanno parte Brunei, Cambogia, Indonesia, Laos, Malaysia, Myanmar,  Filippine, Singapore, Thailandia, Vietnam), un partner che sta assumendo sempre maggiore importanza per l'UE: si tratta di un'area che ospita tre quinti della popolazione mondiale e che produce il 60% del PIL mondiale;
  • la forte interconnessione tra l'UE e la regione indo-pacifica in termini di scambi e investimenti: l'UE è il principale investitore, è al primo posto per quanto riguarda la cooperazione allo sviluppo ed è uno dei maggiori partner commerciali della regione indo-pacifica. Insieme, la regione indo-pacifica e l'Europa rappresentano oltre il 70% del commercio mondiale di beni e servizi e oltre il 60% dei flussi di investimenti esteri diretti. Il volume degli scambi commerciali tra la regione indo-pacifica e l'Europa, che nel 2019 ha raggiunto i 1.500 miliardi di euro, è superiore rispetto a quello fra le altre regioni geografiche del mondo. La regione è la seconda principale destinazione delle esportazioni dell'UE ed è la sede di quattro dei dieci maggiori partner commerciali dell'UE;
  • l'evoluzione delle dinamiche geopolitiche nella regione indo-pacifica, che hanno dato luogo a una forte concorrenza, che ha provocato anche tensioni attorno a zone marittime e territori contesi, e che fa registrare un incremento del potenziale militare e un aumento delle minacce ibride, comprese quelle alla sicurezza informatica. Nella comunicazione si segnala che la quota delle spese militari della regione indo-pacifica rispetto al totale mondiale è passata dal 20% nel 2009 al 28% nel 2019.
 
Di seguito un grafico (in inglese), pubblicato dalla Commissione europea, sull'importanza economica della regione indo-pacifica:

La comunicazione sottolinea che l'impegno dell'UE nei confronti della regione indo-pacifica sarà basato su principi e sarà proiettato nel lungo periodo, mirando tra l'altro a:
  • consolidare e difendere l'ordine internazionale basato su regole promuovendo una cooperazione multilaterale inclusiva ed efficace, fondata su valori e principi comuni, anche attraverso l'impegno a rispettare la democrazia, i diritti umani e lo Stato di diritto;
    Nella comunicazione si segnala che l'UE intende continuare a utilizzare gli strumenti a sua disposizione, quali i dialoghi e le consultazioni in materia di politiche e diritti umani, le preferenze commerciali e l'integrazione delle considerazioni legate ai diritti umani in tutte le politiche e in tutti i programmi dell'UE. L'UE continuerà ad avvalersi del suo regime di misure restrittive (sanzioni) nei confronti di individui, entità e organismi che sono responsabili di gravi violazioni e abusi dei diritti umani in tutto il mondo, oppure che sono coinvolti in tali atti o associati a essi. Viene altresì ribadito l'impegno dell'UE a sostegno della parità di genere e del pieno godimento dei diritti umani da parte di donne e ragazze, nonché delle misure volte a contrastare qualsiasi forma di discriminazione e a promuovere il lavoro dignitoso e il rispetto delle norme internazionali del lavoro dell'OIL al fine di eliminare il lavoro minorile e il lavoro forzato nelle catene di approvvigionamento mondiali. Infine, l'UE continuerà a promuovere il rispetto del diritto internazionale umanitario e continuerà a schierarsi a favore dell'accesso umanitario e a fornire soccorso alle popolazioni bisognose. L'UE sosterrà l'individuazione di soluzioni durature alle situazioni di crisi protratte e su vasta scala che coinvolgono rifugiati, come la crisi dei Rohingya e la crisi afghana.
  • promuovere parità di condizioni e un contesto aperto ed equo per gli scambi commerciali e gli investimenti, nonché stabilire con la regione relazioni commerciali ed economiche reciprocamente vantaggiose e agevolare la connettività;
    La comunicazione segnala che gli sforzi volti a creare una parità di condizioni a livello mondiale, fondata su regole commerciali trasparenti, sono sempre più indeboliti da pratiche commerciali sleali e di coercizione economica, che accentuano le tensioni nelle catene commerciali e degli approvvigionamenti, come pure in quelle del valore, messe ulteriormente in risalto dalla pandemia di COVID-19.
  • contribuire a conseguire gli obiettivi di sviluppo sostenibile (OSS), ad affrontare i cambiamenti climatici e il degrado ambientale terrestre e marino e a promuovere uno sviluppo socioeconomico sostenibile e inclusivo, nonché avviare una cooperazione bilaterale e multilaterale con i partner per conseguire gli obiettivi dell' accordo di Parigi sui cambiamenti climatici e della convenzione sulla biodiversità.
    Nella comunicazione si segnala che dal 2000 la quota delle emissioni di biossido di carbonio prodotte dalla regione indo-pacifica è aumentata dal 37% al 57% ed entro il 2030 oltre il 70% dell'incremento della domanda energetica mondiale sarà riconducibile alla medesima regione. La regione comprende vari punti critici per la biodiversità marina, come il triangolo dei coralli che ospita il 76% delle specie coralline del mondo e fornisce mezzi di sussistenza ai 120 milioni di abitanti della zona, e il Mar cinese meridionale che rappresenta da solo il 12% circa delle catture globali e ospita oltre la metà dei pescherecci di tutto il mondo.

Le azioni principali

La strategia dell'UE comprenderà una serie di azioni fondamentali per rafforzare la cooperazione con la regione nei seguenti sette settori prioritari per l'Unione.

1. Prosperità sostenibile e inclusiva

Considerato che la pandemia di COVID-19 ha messo a dura prova la resilienza delle società, delle economie e delle catene di approvvigionamento, la comunicazione congiunta sostiene che l'UE e la regione indo-pacifica devono collaborare per promuovere una ripresa socioeconomica inclusiva e sostenibile.
Il 25-26 novembre 2021 si terrà il 13° vertice ASEM (Asia-Europa), organizzato dalla Cambogia, che avrà come obiettivo quello di stimolare una ripresa ecosostenibile. Il Vertice è stato istituito nel 1996 quale forum per il dialogo e la cooperazione tra l'Asia e l'Europa allo scopo di rafforzare le relazioni tra i due continenti.
A tal proposito, il Consiglio europeo del 21 e 22 ottobre 2021 dovrebbe discutere sui preparativi per il vertice ASEM e discutere anche l'impegno dell'UE nella regione dell'indopacifico.
Le azioni principali delineate sono in particolare le seguenti:
  • avviare un dialogo con i partner della regione indo-pacifica per creare catene del valore mondiali più resilienti e sostenibili diversificando le relazioni commerciali ed economiche, anche per ovviare a dipendenze strategiche nelle catene di approvvigionamento (nel settore dei semiconduttori, ad esempio, si intende sviluppare una cooperazione con partner quali il Giappone, la Repubblica di Corea e Taiwan), e sviluppando norme e regolamentazioni in ambito tecnologico che siano in linea con i valori e i principi dell'Unione. L'UE intende cooperare con i partner anche per rafforzare le norme che tutelano il commercio internazionale a fronte di pratiche sleali quali le sovvenzioni all'industria, la coercizione economica, i trasferimenti tecnologici forzati o i furti della proprietà intellettuale;
    Si segnala in proposito che, nel citato discorso sullo stato dell'Unione del 15 settembre 2021, la Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha annunciato l'intenzione di presentare una legge europea sui semiconduttori, considerato che l'Unione dipende attualmente dai chip di ultima generazione fabbricati in Asia e che una legge europea in materia avrebbe lo scopo di creare un ecosistema europeo dei chip all'avanguardia, inclusa la produzione, in modo da garantire la sicurezza dell'approvvigionamento e sviluppare nuovi mercati per una tecnologia europea innovativa.
  • concludere i negoziati commerciali dell'UE con Australia, Indonesia e Nuova Zelanda; riprendere i negoziati commerciali e avviare i negoziati sugli investimenti con l'India; completare l'accordo di partenariato economico con la Comunità dell'Africa orientale; valutare l'eventuale ripresa dei negoziati commerciali con Filippine, Malaysia e Thailandia e il futuro negoziato di un accordo commerciale interregionale con l'ASEAN;
    Un'attenzione particolare - afferma la comunicazione - sarà anche accordata all'attuazione e all'applicazione degli accordi commerciali globali con Giappone, Repubblica di Corea, Singapore e Vietnam e dell'accordo di partenariato economico (APE) con gli Stati del Pacifico, nonché degli accordi sulla protezione degli investimenti dell'UE con Singapore e Vietnam, che si prevede entreranno in vigore nei prossimi anni.
  • concludere accordi di partenariato e di cooperazione (APC) con Malaysia e Thailandia; avviare negoziati per un accordo di partenariato e di cooperazione con le Maldive e portare a compimento l'imminente accordo di partenariato dell'UE con gli Stati dell'Africa, dei Caraibi e del Pacifico (ACP), che succederà all' accordo di Cotonou.
    Sulla base di quanto riportato dal sito del Consiglio dell'UE, il nuovo accordo di partenariato fungerà da nuovo quadro giuridico per le relazioni dell'UE con i 79 Paesi dell'Africa, dei Caraibi e del Pacifico (ACP). Il 3 dicembre 2020 l'UE e l'Organizzazione degli Stati dell'Africa, dei Caraibi e del Pacifico hanno raggiunto un accordo politico e, a conclusione dei negoziati, l'accordo post-Cotonou è stato siglato il 15 aprile 2021.
La comunicazione congiunta afferma, inoltre, che l''UE punterà a intensificare il proprio impegno con i partner che perseguono già un proprio approccio nei confronti della regione indo-pacifica, quali ASEAN, Australia, Giappone, India, Nuova Zelanda, Regno Unito, Repubblica di Corea e Stati Uniti e che sarebbe interessata ad avviare un dialogo con il QUAD in merito a questioni di interesse comune quali i cambiamenti climatici, la tecnologia e i vaccini.
Il QUAD è un dialogo quadrilaterale sulla sicurezza fra Australia, Giappone, India e Stati Uniti.  
In particolare, la comunicazione congiunta sostiene il principio della centralità dell' ASEAN con cui l'UE ha sviluppato un partenariato strategico che concerne questioni legate alla sicurezza e di carattere politico, economico, ambientale, climatico e socioculturale, nonché il tema della connettività, anche tramite il Forum regionale dell'ASEAN (ARF).
Infine, la comunicazione congiunta sostiene che l'UE proseguirà il suo dialogo poliedrico con la Cina (si veda, al riguardo, la comunicazione congiunta "UE-Cina – Una prospettiva strategica"), impegnandosi a livello bilaterale per promuovere soluzioni a sfide comuni, cooperando sulle questioni di interesse comune e incoraggiando la Cina a svolgere il proprio ruolo in una regione indo-pacifica prospera e in pace. Al contempo, e in collaborazione con i partner internazionali che condividono preoccupazioni analoghe, l'UE continuerà a tutelare i propri interessi fondamentali e a promuovere i propri valori, prendendo le distanze laddove sorgano disaccordi di fondo con la Cina, ad esempio in materia di diritti umani.

2. Transizione verde

L'azione dell'UE in tale settore è volta in particolare a concludere alleanze e partenariati verdi con i partner della regione indo-pacifica (la prima di queste alleanze è stata sancita nel maggio 2021 con il Giappone), che promuovano anche energia e trasporti puliti, per contrastare e mitigare i cambiamenti climatici e adattarsi agli stessi e per combattere la perdita di biodiversità, l'inquinamento e altre forme di degrado ambientale.
La Strategia sostiene ad esempio che l'UE avvierà un dialogo con i Paesi maggiormente responsabili delle emissioni, continuerà a privilegiare la transizione verso l'abbandono del carbone negli impegni bilaterali e multilaterali e nei consessi internazionali, coopererà per creare le condizioni per modelli di produzione più circolari e promuoverà le catene di approvvigionamento a deforestazione zero.
La comunicazione ricorda che lo Strumento di vicinato, cooperazione allo sviluppo e cooperazione internazionale (NDICI) ha incrementato al 30% l'obiettivo di spesa per le azioni incentrate sulla lotta ai cambiamenti climatici e che anche il 35% circa della dotazione del programma di ricerca Orizzonte Europa (circa 95,5 miliardi di euro per il periodo 2021-2027 a prezzi correnti, 5,4 dei quali provenienti da NextGenerationEU) sarà destinato all'azione per il clima, il che offrirà all'UE e ai partner della regione indo-pacifica notevoli opportunità di cooperazione per far fronte ai cambiamenti climatici e alla perdita di biodiversità.

3. Governance degli oceani

L'azione dell'UE in tale settore è finalizzata in particolare a:
  • rafforzare la governance degli oceani nella regione indo-pacifica nel pieno rispetto del diritto internazionale, in particolare della Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare (UNCLOS), con l'obiettivo principale di garantire la gestione sostenibile delle risorse oceaniche e la salvaguardia della biodiversità;
  • sostenere i partner nella regione indo-pacifica per combattere la pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata (INN) e attuare gli Accordi di partenariato per una pesca sostenibile (con Isole Cook, Isole Salomone, Kiribati, Madagascar, Mozambico, Maurizio, Seychelles e Stati federati di Micronesia).
La comunicazione congiunta sottolinea che l' Oceano Indiano è il passaggio principale che permette all'Europa di raggiungere i mercati della regione indo-pacifica e viceversa e pertanto che la stabilità e la libertà di navigazione nella regione sono di fondamentale importanza.

4. Governance e partenariati digitali

L'azione dell'UE in tale settore è finalizzata in particolare a:
  • estendere la rete di partenariati digitali con i partner della regione indo-pacifica (volti a migliorare la cooperazione tecnica, politica e in materia di ricerca con i partner per quanto riguarda le infrastrutture, la trasformazione digitale delle imprese e dei servizi pubblici e lo sviluppo di competenze, anche nell'intento di agevolare il commercio digitale) e vagliare la possibilità di nuovi accordi di partenariato digitale.
    Tali accordi amplierebbero le relazioni bilaterali in materia di scambi commerciali e investimenti migliorando la cooperazione sulle norme riguardanti le tecnologie emergenti, come l'intelligenza artificiale, e la relativa interoperabilità, sulla base di principi democratici e diritti fondamentali, creando catene di approvvigionamento tecnologico più resilienti, sostenendo l'innovazione basata sui valori e agevolando le opportunità commerciali per start-up e PMI. Essi consentirebbero di approfondire la cooperazione in materia di governance dei dati, flussi sicuri di dati e innovazione basata sui dati.
    In una fase iniziale l'UE propone di valutare l'avvio di negoziati con Giappone, Repubblica di Corea e Singapore;
    In occasione del vertice svoltosi nel maggio 2021, l'UE e il Giappone hanno convenuto di rafforzare il loro partenariato digitale concordando una tabella di marcia volta ad ampliare la cooperazione in materia di 6G, normazione, intelligenza artificiale, blockchain, tecnologia quantistica e sicurezza informatica, nonché di cooperare ai fini della creazione di catene di approvvigionamento più resilienti per i semiconduttori e di valutare una possibile collaborazione in materia di innovazione nel settore dei semiconduttori avanzati. Invece il partenariato digitale tra UE e India è stato rafforzato nel maggio 2021 con un accordo che intensifica la cooperazione sulle tecnologie emergenti, che spaziano dall'intelligenza artificiale al calcolo ad alte prestazioni e dalle tecnologie quantistiche a una tecnologia 5G sicura e alla digitalizzazione del settore pubblico.
  • rafforzare la cooperazione in materia di ricerca e innovazione nell'ambito di Orizzonte Europa; valutare se far aderire a questo programma partner della regione indo-pacifica che soddisfano i criteri di ammissibilità e condividono gli stessi principi, quali Australia, Giappone, Repubblica di Corea, Nuova Zelanda e Singapore.

5. Connettività

L'UE intende promuovere tutte le dimensioni della connettività con i partner della regione indo-pacifica. Come indicato nella comunicazione del 2018 in materia di connessione Europa-Asia, i principi dell'approccio dell'UE (connettività sostenibile, globale e basata su regole) saranno un elemento centrale della strategia.
L'azione dell'UE in tale settore è volta in particolare a intensificare l'attuazione dei partenariati per la connettività con Giappone e India, sostenere i partner nell'istituzione di un contesto normativo adeguato e a facilitare la mobilitazione dei finanziamenti necessari per migliorare la connettività sul campo fra l'Europa e la regione indo-pacifica.
L'UE - sostiene la comunicazione congiunta - promuoverà gli investimenti nella digitalizzazione e collegherà meglio l'Europa ai suoi partner della regione indo-pacifica, anche attraverso iniziative di Team Europa e conformemente alla sua dichiarazione " European Data Gateways" del marzo 2021.
Inoltre, la mobilitazione degli investimenti privati comporterà il coinvolgimento delle banche pubbliche e delle agenzie di credito all'esportazione degli Stati membri, in partenariato con il settore privato e con le istituzioni dell'UE. Se del caso, e oltre allo Strumento di vicinato, cooperazione allo sviluppo e cooperazione internazionale (NDICI) - Europa globale, si punterà alla complementarità con altri strumenti dell'UE come il Meccanismo per collegare l'Europa, Orizzonte Europa o InvestEU, insieme con le risorse e l'assistenza tecnica della Banca europea per gli investimenti, della Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo e delle istituzioni finanziarie internazionali.
Anche il Parlamento europeo ( risoluzione del 21 gennaio 2021 sulla connettività e le relazioni UE-Asia) ha sottolineato l'importanza per l'UE di attuare una strategia globale per la connettività volta a promuovere i suoi interessi, i suoi valori e le sue posizioni e a rafforzare la cooperazione con i suoi partner in campo digitale e nei settori della sanità, della sicurezza, della transizione verde, dei trasporti, dell'energia e delle reti tra persone.

6. Sicurezza e difesa

L'azione dell'UE in tale settore, che comprende anche la lotta al terrorismo e la cibersicurezza, è volta in particolare a valutare in che modo garantire un maggiore dispiegamento delle forze navali da parte degli Stati membri dell'UE per contribuire a proteggere le rotte marittime di comunicazione e la libertà di navigazione nella regione indo-pacifica, potenziando nel contempo la capacità dei partner della regione indo-pacifica di garantire la sicurezza marittima.
L'Unione intende altresì rafforzare lo sviluppo di capacità per i partner nel settore della lotta alla criminalità informatica e collaborare con i partner per la sicurezza nucleare e la non proliferazione di armi nucleari, chimiche e biologiche.

7. Sicurezza umana

L'azione dell'UE in tale settore è volta in particolare a r afforzare il sostegno ai sistemi sanitari e alla preparazione alle pandemie per i Paesi meno sviluppati della regione indo-pacifica.
In particolare, l'UE intende continuare a collaborare con tutti i partner della regione indo-pacifica per garantire una risposta multilaterale efficace alla crisi COVID-19 e alle future crisi sanitarie a livello mondiale. Ciò, secondo la comunicazione, dovrebbe comprendere: il sostegno ai Paesi partner a basso e medio reddito della regione indo-pacifica affinché sia loro garantito l' accesso al vaccino anti COVID-19 tramite, fra l'altro, lo strumento COVAX; una cooperazione multilaterale rafforzata per garantire la sicurezza e la diversificazione delle catene di approvvigionamento industriale in ambito sanitario e farmaceutico, al fine di agevolare l'accesso a farmaci e prodotti sanitari di qualità; una ricerca collaborativa per la lotta contro le malattie trasmissibili e un migliore accesso ai farmaci e alle cure sanitarie nel quadro di Orizzonte Europa; la connessione dei Paesi interessati che hanno predisposto sistemi di certificazione COVID-19 interoperabili con il certificato COVID digitale dell'UE.

Esame presso altri Parlamenti nazionali

Sulla base dei dati forniti dal sito IPEX, l'esame dell'atto risulta avviato da parte del Parlamento della Slovacchia.